MASSIMO BARCHIESI
ROMA «Questo
non è più sport, non è più calcio. E' una cosa
gravissima». L'ultimo degli scontenti è Fabio Capello,
FiorentinaRoma
è diventato ormai il posticipo della discordia. Il tecnico dei
giallorossi
è apparso rabbuiato per la decisione del prefetto di Firenze
Achille
Serra di spostare la partita a lunedì 9 aprile, l'ultimo
cambiamento
di calendario che riguarda la Roma.
«Non si può
pensare che una partita di calcio debba prescindere
dall'ordine pubblico»
ha attaccato Capello. «E' evidente che qualcosa non funziona.
E'
inammissibile che ogni volta che i nostri tifosi si recano
fuori Roma debbano
essere penalizzati e con loro la squadra e la società. Visto
che
ci saranno ancora diverse partite da giocare, mi piacerebbe
che i nostri
tifosi siano protetti e non demonizzati». Capello è un fiume
in piena. Sospetta che qualcuno voglia intralciare il cammino
della Roma
verso lo scudetto. «Non vedo per quale motivo si debbano
sempre spostare
le partite della Roma. E' già successo a Reggio Calabria
quando
dovevamo giocare di pomeriggio, adesso il bis per la gara
contro la Fiorentina.
Non so cosa ci toccherà ancora subire».
Poi l'ex tecnico
di
Milan e Real Madrid si rivolge al prefetto di Firenze Serra.
«Sono
a conoscenza di quello che si è detto in occasione della
riunione
di venerdì mattina. Qualcosa si è cercato di fare, ma alla
fine la decisione è stata presa da una persona. Noi avevamo
chiesto
di giocare venerdì, ma lui (Serra ndr) è stato irremovibile.
Ci è stato in pratica imposto di giocare lunedì. Il problema
è che ognuno in base al ruolo che gli compete prende certe
decisioni
per salvaguardarsi. In questo caso l'evento sportivo è stato
messo
in secondo piano. Purtroppo ormai non decidono più gli enti
sportivi,
ma coloro che si occupano della sicurezza. Per trovare la
soluzione al
problema dobbiamo sederci intorno ad un tavolo e discutere».
Un motivo per
sorridere
Capello ce l'ha ugualmente. Oggi contro il Verona torna in
campo Gabriel
Batistuta. E'motivatissimo l'argentino, assente da oltre un
mese per via
dell'infortunio al ginocchio subito a Udine durante la partita
con il Vicenza.
Il tecnico schiererà per la prima volta dal primo minuto il
trio
delle meraviglie TottiBatistutaMontella, che sulla carta
garantisce gol
e spettacolo. Proprio l'argentino nei giorni scorsi ha
dichiarato che la
Roma non deve avere paura di vincere lo scudetto. Capello
riprende il pensiero
di Batigol e, anzi, lo rinforza ulteriormente dando una
maggiore carica
ai suoi giocatori in vista del rush finale. «Io non ho paura,
la
squadra pure. Siamo convinti di vincerlo».
La Repubblica
1/4/2001
GIANLUCA MONASTRA
LO CHIAMANO il
male
minore, lo sopportano come un compromesso. Si gioca lunedì 9
alle
15, si spera di limitare l'invasione dei romanisti. Un giorno
feriale puntando
sui disagi di un pomeriggio qualsiasi, disagi che però
sembrano
non spaventare nessuno a Roma dove fanno sapere che
l'invasione ci sarà
comunque. Il posticipo lo annuncia il prefetto Achille Serra,
chiudendo
una lunga settimana di trattative con la riunione del comitato
per la sicurezza
pubblica di ieri mattina. Altre decisioni: slitta la prima
finale di coppa
Italia col Parma (dall'11 aprile al 2 maggio), un maxischermo
all'Olimpico,
3 mila biglietti ai giallorossi, controlli serrati per non far
partire
chi è senza tagliando. Tutto risolto? Non proprio. Adesso
inizia
un'altra fase, meno diplomatica, più operativa:
l'organizzazione
dell'ordine pubblico per una partita che era e resta ad
altissimo rischio.
Ai tifosi giallorossi saranno inviati 3 mila biglietti: che
significa 500
in più dei 2 mila 500 del quantitativo massimo di solito
riservato
agli ospiti.
Ricapitolando.
Sabato
7 aprile si attendevano 15 mila romanisti, per lunedì 9 a Roma
avranno
a disposizione 3 mila biglietti: e gli altri 12 mila?
«Speriamo che
il giorno feriale limiti le partenze» risponde il prefetto
Serra.
«Verremo lo stesso in 8 mila» minacciano dai club giallorossi.
«Organizzeremo controlli serrati - avvisa il questore Carlo De
Stefano
- a Firenze e a Roma, sui treni e sulle autostrade. Chi è
senza
biglietto non deve partire e comunque, anche se arriverà qui,
allo
stadio non lo faremo entrare».
Restano i timori.
E i malumori delle due società. Le due società probabilmente
preferivano l'anticipo a venerdì 6, ma altri appuntamenti in
città,
hanno consigliato l'altra data. Dice il vicepresidente della
Fiorentina,
Mario Sconcerti: «Era comunque un'ingiustizia perché era
impossibile
non scontentare qualcuno. Si penalizzano i tifosi romani, ma
molto di più
i fiorentini. Con questa decisione lanciamo un messaggio
preciso: il cinema
è questo e i posti sono esauriti». Come la Fiorentina, non
sorride la Roma. «Dispiace - commenta il direttore generale
della
Roma, Fabrizio Lucchesi - per i nostri sostenitori. Ogni
nostra trasferta
vede migliaia di tifosi intenzionati a seguire la squadra, non
capisco
perché si debbano penalizzare».
Col posticipo
evaporano
le altre soluzioni pensate in questi giorni. Come la partita a
porte chiuse:
«Abbiamo sempre pensato di fare di tutto per evitarlo» dice
Serra. Come la concessione della Ferrovia agli ospiti:
«Impercorribile
perché i tifosi viola hanno più diritti degli altri visto
che siamo a Firenze».
A benedire
l'accordo,
c'era il rappresentante della Lega Ghirelli. Anche lui non
nasconde il
disagio di una scelta obbligata. «Di fronte ad un fatto
eccezionale
abbiamo scelto una soluzione eccezionale. Ma il campionato si
deve giocare
di sabato o domenica. C'è una legge antiviolenza ferma in
parlamento,
portiamola avanti». Soddisfatti invece al sindacato di polizia
Siulp:
«E' passata la nostra linea». Martedì è prevista
una riunione fra questura e Fiorentina sulla gestione
biglietti. Sarà
valutata l'opportunità di metterne in vendita meno del
previsto,
e sarà controllato l'acquisto su Internet per evitare che i
giallorossi
si mescolino ai fiorentini. E anche il consiglio comunale del
9 aprile
potrebbe slittare per la partita: lo propone il presidente,
Alberto Brasca
che chiede di iniziare la riunione al termine della sfida.
La Repubblica
ed. Firenze
31/3/2001
La Repubblica
ed. Firenze
31/3/2001
GIANLUCA MONASTRA
FIRENZE - Il
calcio
sta impazzendo, cerca soluzioni alla nuova ondata di violenza,
ma non le
trova. Gli incidenti di domenica a Pisa e nel resto d'Italia
hanno alzato
l'attenzione, al punto che il prefetto di Firenze Achille
Serra, con dieci
giorni di anticipo, ha buttato lì l'ipotesi di far giocare
FiorentinaRoma
di sabato 7 aprile a porte chiuse. Gara a rischio, questo si
sa, ma fino
ad ora una simile decisione preventiva non è mai stata presa.
E
questo è, o meglio potrebbe essere, visto che non è stato
ancora deciso niente, il risultato del clima che sta
avvelenando il calcio.
«La prima cosa a cui pensare è la sicurezza della città,
dei tifosi e delle forze dell'ordine - dice il prefetto -
dobbiamo finirla
di far correre rischi elevatissimi a chi si occupa dell'ordine
pubblico.
Se il questore non mi parlerà di garanzie per le forze
dell'ordine
si potrebbe arrivare a prendere decisioni drastiche, come
quella di giocare
a porte chiuse. Io credo che la gente sarebbe d'accordo». Una
possibilità
che il vice presidente della Fiorentina Mario Sconcerti non
prende nemmeno
in considerazione: «No, a porte chiuse mai». Anche il
direttore
generale della Roma, Fabrizio Lucchesi, esprime perplessità:
«Questa
decisione potrebbe rivelarsi un boomerang».
Insomma,
FiorentinaRoma
è sempre più un caso aperto ed entro quarantotto ore va
trovata
una soluzione. Venerdì è in programma una nuova riunione
del comitato per l'ordine pubblico. Sarà il faccia a faccia
decisivo,
lì sarà presa una decisione per arginare l'arrivo, si dice,
di dodicimila tifosi giallorossi. Serra, per la verità, una
soluzione
ce l'avrebbe. «Diamo ai tifosi della Roma la curva Ferrovia,
così
sarà più facile controllarli». Il problema, però,
è che in quella curva la Fiorentina ha quattromila abbonati,
che
non ci stanno ad andare da un'altra parte. Anzi, in caso di
«sfratto»
annunciano che resteranno fuori dallo stadio a protestare. Con
tutti i
problemi di ordine pubblico che ne potrebbero derivare. «La
questione
esiste e mi fa piacere che la stiamo affrontano in maniera
seria - dice
ancora Sconcerti - ma noi abbiamo un problema, e cioè
garantire
ai nostri abbonati i loro posti. Questo per noi è prioritario.
È
giusto preoccuparsi dei tifosi romanisti, ma lo è molto di più
preoccuparsi di quelli della Fiorentina». Lo stesso concetto,
ma
con modi decisamente più duri, lo esprimono i capi della
tifoseria
organizzata: «Noi dal nostro posto non ce ne andiamo, perché
dovremmo lasciare la curva ai romanisti?».
E allora? Secondo
il Siulp, il maggiore sindacato di polizia, si corrono meno
rischi a sistemare
i tifosi della Roma nel settore "maratona", di fronte alle
tribune, piuttosto
che in curva, una soluzione che trova d'accordo anche la
Fiorentina. La
società viola, insomma, sarebbe disposta ad aumentare di un
po'
il contingente di biglietti da inviare a Roma (attualmente
2.500) "allargando"
lo spazio per gli ultrà giallorossi anche alla "maratona". In
questo
modo si potrebbero sistemare circa cinquemila tifosi. Non
solo. La Fiorentina
potrebbe anche bloccare la vendita di biglietti on line per
impedire che
li acquistino i tifosi romanisti e mettere in vendita solo
alcuni tagliandi
di tribuna, rinunciando a circa diecimila posti. «Secondo me
la soluzione
migliore resta la curva Ferrovia - spiega Serra - ma se il
questore mi
garantisce che ci sono condizioni di sicurezza anche mettendo
i tifosi
della Roma in maratona, per me va bene. Anche se credo che sia
un'ipotesi
da rischi molto, molto alti».
La soluzione,
insomma,
sembra lontana ma venerdì qualcuno dovrà prendersi la
responsabilità
di decidere cosa fare di questa partita. «Ci stiamo impegnando
tutti
per trovare una soluzione civile», dice Mario Sconcerti. E il
prefetto
aggiunge: «Nessuno vuole imporre niente, mai come in questo
caso
dobbiamo fare appello alla sensibilità di tutti. Basta un
passo
indietro di ognuno, per evitare incidenti seri». Lo stesso
prefetto
contatterà già stamani Stream per il via libera alla
trasmissione
della partita su maxischermi a Roma e a Firenze.
La Repubblica
28/3/2001
BENEDETTO FERRARA
FIRENZE - Per
sabato
niente da fare. FiorentinaRoma scivola due giorni più in là.
Il ritorno di Gabriel Batistuta, quindi, è stato fissato per
lunedì
9 aprile. La decisione è arrivata ieri, al termine della
riunione
del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, quello
chiamato a decidere
sull'emergenzaultrà. Oltre al prefetto Achille Serra, al
questore
Carlo De Stefano e ai rappresentati del comune di Firenze,
hanno partecipato
al vertice anche i dirigenti della società viola e della Roma,
oltre
a un rappresentante della Lega. Il nodo da risolvere era
complesso. L'annunciato
arrivo di dodicimila tifosi giallorossi da giorni aveva
agitato il lavoro
del prefetto, delle forze dell'ordine e della stessa
Fiorentina. Serra
aveva ipotizzato la possibilità di consegnare un'intera curva
ai
giallorossi, a danno dei quattromila abbonati della Fiorentina
che sarebbero
stati costretti a trasmigrare in altri settori, oppure a
restare fuori
dal Franchi.
«I nostri tifosi
hanno diritto di entrare nel loro stadio» aveva dichiarato il
vicepresidente
Mario Sconcerti. E comunque la società aveva subito chiarito
che
per Roma sarebbero partiti 3000 biglietti, solo cinquecento in
più
di quelli destinati da sempre ai tifosi delle squadre
avversarie. Insomma,
questa riunione doveva arrivare a un verdetto che potesse in
qualche modo
rappresentare una via di fuga dai rischi che questa partita
rappresenta.
E così tutti si sono trovati d'accordo sull'unica soluzione
possibile:
posticipare la partita a lunedì (con conseguente silittamento
della
prima finale di Coppa Italia - ParmaFiorentina - dall'11
aprile al 2 maggio),
mantenendo l'orario pomeridiano. Tutti d'accordo ma nessuno
felice di questa
soluzione, che comunque significa una resa. Che Sconcerti
spiega così:
«Si è trattava di scegliere il male minore per limitare i
danni. Saranno penalizzati i tifosi romanisti, ma anche i
fiorentini, che
con la partita spostata al lunedì subiscono un danno». Anche
Fabrizio Lucchesi, direttore generale della Roma, è
amareggiato:
«Mi dispiace per i nostri tifosi. Avevamo altre idee ma i
problemi
da risolvere erano troppi. Ora chiediamo che l'eccezionalità
di
questa volta non diventi una norma». Stando alle previsioni
della
prefettura il posticipo della sfida farebbe calare la cifra
dei fedeli
giallorossi da dodicimila a quattromila. Ma ieri sera a Roma,
sulle radio
private, alcuni rappresentanti del tifo romanista hanno
comunque confermato
il maxiesodo per Firenze: «Partiremo in ottomila». Decisa la
risposta del prefetto Serra: «Chi non avrà il biglietto non
entrerà nello stadio. E faremo di tutto per evitare che da
Roma
partano tifosi senza biglietto». Il che significa che lunedì
9 aprile l'opera di prevenzione delle forse dell'ordine
inizierà
proprio nella capitale, ai caselli autostradali e alla
stazione ferroviaria.
Martedì prossimo i dirigenti della Fiorentina si incontreranno
col
questore per discutere tutti i problemi legati a questa
partita. A cominciare
dai biglietti: a chi inviare i tremila tagliandi? Sarà
necessario
tenere dei biglietti invenduti per aumentare gli spazi di
sicurezza tra
le due tifoserie? Sicuramente, per ovvie ragioni, sarà
bloccata
la vendita dei tagliandi via internet. Intanto a Roma già si
pensa
all'istallazione di un maxischermo allo stadio Olimpico. Il
prefetto Serra
ha chiesto alle due società di chiedere sia a Batistuta che a
Rui
Costa di lanciare messaggi ai tifosi delle due squadre. Ieri
l'attaccante
argentino ha parlato di questa decisione: «Sarebbe stato
meglio giocare
questa partita nel giorno in cui era programmata. Altrimenti
il calcio
dove va a finire? Vorrei che tutto tornasse come prima, perchè
in
caso contrario vuol dire che stiamo superando i limiti. Non
siamo in guerra...».
Anche per Roberto Mancini, allenatore della Fiorentina, il
limite sta per
essere sorpassato: «Ormai il nostro calcio è schiavo
dell'ordine
pubblico. Anche in Italia dovremmo seguire l'esempio
dell'Inghilterra,
dove sono riusciti a risolvere certi problemi legati alla
violenza e alla
sicurezza negli stadi».
La Repubblica
31/3/2001
MASSIMO BARCHIESI
Il tanto atteso
ok
è arrivato ieri pomeriggio. Il prefetto di Roma, Giuseppe
Romano,
ha autorizzato per «motivi di ordine pubblico» la trasmissione
della gara FiorentinaRoma, in programma lunedì alle 15, sui
maxischermi
dell'Olimpico. La decisione è stata presa al termine di una
riunione
alla quale hanno partecipato anche il direttore generale della
Roma Lucchesi
e i rappresentanti del Coni, Cimnaghi e Bovis. L'ingresso per
i tifosi
sarà gratuito.
L'apertura dei
cancelli
è prevista per le ore 13.30 e sarà fatta in modo progressivo
a partire dalla curva sud. Il presidente Sensi ha acquistato
da Stream
i diritti della partita girando alla pay tv 1 miliardo e 600
milioni. Intanto,
per chi vorrà seguire la partita in trasferta, stamattina
saranno
messi in vendita solo 1.500 dei 3 mila biglietti a
disposizione della tifoseria
romanista presso le seguenti agenzie della Sestante: via
Torino 3/A; via
Civinini 83/A; via Properzio 13; via Andrea Doria 53/B. I
restanti tagliandi
sono già stati prenotati dai Roma club. Ma resta il problema
dei
tifosi che si preparano a partire comunque: almeno il doppio
rispetto ai
tremila in possesso di regolare biglietto. Circa 100 saranno i
pullman
che lasceranno la capitale lunedì mattina, mentre ingenti
misure
di sicurezza sono state previste sia alla stazione Termini sia
in quelle
di Santa Maria Novella e Campo di Marte a Firenze. Inoltre, la
Polizia
presidierà tutti gli autogrill dell'autostrada e il percorso
per
raggiungere lo stadio Franchi è stato disegnato per evitare il
contatto
fra opposte tifoserie.
Tutto è in
moto, dunque, per scongiurare il rischio incidenti: se
dovessero verificarsi,
infatti, sulla società giallorossa incomberebbe la diffida per
la
squalifica del campo, e una sanzione del genere rischia di
cadere sul derby
RomaLazio. «Le norme disciplinari della Figc conferma infatti
il
direttore generale Lucchesi prevedono che le squalifiche del
campo non
vengano scontate nel turno casalingo immediatamente
successivo, ma in quello
ancora dopo, per dare il tempo di individuare la sede e
organizzare il
campo neutro. In questo caso: lunedì 9 aprile si giocherà;
martedì, come al solito, si terrebbe la riunione della
disciplinare;
sabato 15 RomaPerugia. Inevitabile, in caso di squalifica, lo
slittamento
al turno successivo: RomaLazio, il 29 aprile».
Dal campo,
intanto,
arrivano buone notizie. Fabio Capello ha recuperato Delvecchio
che torna
in ballottaggio con Montella per una maglia da titolare. Anche
Aldair è
in via di completa guarigione e vuole esserci: «La percentuale
che
io vada in campo è altissima anche se mi manca un po' il
lavoro
con il pallone». All'undicesima stagione nella Roma, "Pluto"
quasi
si commuove: «Non c'è stato mai stato un periodo così
bello da quando vesto la maglia giallorossa. È dall'inizio del
campionato
che siamo in testa alla classifica, cosa mai accaduta prima.
Mi sarebbe
piaciuto condividere questi successi con Giannini e
Rizzitelli, due amici
che ho sempre considerato grandi calciatori e tifosi della
Roma, che hanno
giocato con me e sofferto tanto nel vedere la squadra non
vincere».
La Repubblica
ed. Roma
5/4/2001
GIANLUCA MONASTRA
«LASCIAMO stare
la curva Ferrovia e sistemiamo i romanisti in una porzione di
Maratona.
E poi cerchiamo di coinvolgere davvero la società viola nella
gestione
di questo problema. Non possono i dirigenti sportivi scaricare
sempre le
responsabilità soltanto sulla polizia, si devono impegnare di
più
in casi come questi». E' una presa di posizione precisa quella
di
Antonio Lanzilli, segretario provinciale del Siulp, il
maggiore sindacato
di polizia. Stamani in prefettura è prevista la riunione che
potrebbe
essere decisiva sull'organizzazione del piano ordine pubblico
per FiorentinaRoma
di sabato 7 aprile. Il punto chiave è legato alla temuta
invasione
di tifosi giallorossi (potrebbero arrivare in 1012 mila). Il
prefetto Achille
Serra pensa alla concessione della intera curva Ferrovia agli
ospiti: «Mi
sembra l'ipotesi migliore. Comunque un accordo dobbiamo
trovarlo, altrimenti
arriveremo a soluzioni drastiche». E cioè la chiusura dello
stadio. «Certo è questa l'estrema possibilità, ma ci
sono molti passi da fare prima e con ogni probabilità
troveremo
un accordo».
Nell'attesa
dell'intesa,
il Siulp non dimentica le minacce degli ultras viola che non
vogliono essere
sfrattati dai loro posti di ogni domenica. «Credo che la
soluzione
- dice Lanzilli - sia un'altra. Intanto iniziamo a vendere ai
romanisti
molti meno biglietti del previsto. Una volta arrivati qui, poi
sistemiamoli
nel settore solito e in parte della Maratona. I fiorentini che
gli dovranno
lasciare il posto potrebbero essere trasferiti in tribuna.
Tutto questo
può essere possibile solo se la società viola collaborerà,
cominciando a limitare il numero di biglietti in vendita e poi
aiutando
le forze di polizia a valutare ogni mossa logistica. D'altra
parte non
si possono tirare indietro, devono lavorare con noi».
Replicano dalla
società viola: «Solo dopo l'incontro in prefettura (previsto
per oggi ndr) saremo in grado di decidere come muoversi e
quanti biglietti
mettere in vendita».
La settimana
scorsa,
quando il questore Carlo De Stefano e il vicario Gaetano
Chiusolo hanno
incontrato i rappresentanti della tifoseria viola, la risposta
alla ipotesi
del "prestito" della Ferrovia ai romanisti è stata negativa, e
senza
possibilità di trattativa. Sono 4 mila i tifosi viola abbonati
nella
curva e molti club hanno già fatto sapere che non accetteranno
nessuna
soluzione alternativa. Per di più, dalla Fiesole le frange più
estreme hanno avvisato che lo sfratto dalla Ferrovia potrebbe
essere pagato
con un clima di rivolta continua da qui alla fine del
campionato. «Beh
- spiega il segretario del Siulp Lanzilli - non mi sembra che
si possa
rischiare di rovinare i rapporti con la tifoseria viola.
Ripeto, lasciamo
stare la Ferrovia e concentriamoci sulla ipotesi Maratona.
Cerchiamo anche
di convincere la Lega a trasmettere la partita in diretta sul
maxi schermo
del Flaminio. Anche questo limiterebbe le partenze da Roma,
come dimostrano
le esperienze del passato».
La Repubblica
ediz.
Firenze
27/3/2001
GIANLUCA MONASTRA
DOVEVA essere la
mattina
dell'accordo su FiorentinaRoma. E' stato il giorno delle
posizione lontane,
quasi inconciliabili. Da una parte il prefetto Achille Serra,
convinto
dell'ipotesi di concedere la curva Ferrovia ai tifosi
romanisti e deciso
anche a prendere in considerazione di giocare la partita a
porte chiuse
se non dovesse essere possibile garantire l'ordine pubblico.
Dall'altra
la Fiorentina, schierata a difesa dei propri abbonati e
contraria in modo
secco alla partita in uno stadio vuoto.
Che l'intesa sia
lontana
si capisce di mattina, quando la riunione del comitato per
l'ordine e la
sicurezza si chiude con un rinvio a venerdì. E la conferma
arriva
in serata, al termine dell'incontro - sempre in prefettura -
fra Serra
e i dirigenti della società viola.
Alle otto di
sera,
quando il vicepresidente della Fiorentina, Mario Sconcerti,
esce dal palazzo
della prefettura, dice: «Noi abbiamo un problema serio e
prioritario.
Garantire ai ventiquattromila abbonati i loro posti. E' giusto
preoccuparsi
dei tifosi della Roma, ma è più giusto pensare ai nostri».
Accordo lontano? «Siamo soddisfatti che la questione sia
affrontata
in modo serio. Vediamo, aspettiamo, e speriamo di trovare una
soluzione
civile. Nel frattempo io parlerò con la gente, spiegherò
come stanno le cose».
Dunque, ancora
trattative,
incontri, colloqui. E mentre il prefetto avvisa «a fronte di
una
non ragionevolezza, siamo pronti a prendere provvedimenti
drastici, e cioè
chiudere lo stadio», Sconcerti replica senza lasciare spazio
ad una
possibile intesa, almeno su questo punto: «Partita a porte
chiuse?
No, non sono assolutamente disponibile. Senza pubblico non
scendiamo in
campo, non giochiamo».
Ora che le
posizioni
sono chiare si attendono i prossimi incontri. Con un certo
ottimismo, almeno
in prefettura. Dalla riunione di ieri mattina ognuno è uscito
con
un compito preciso. Il prefetto dovrà contattare Stream per
convincere
i responsabili della pay tv a concedere il via libera alla
trasmissione
della partita su maxi schermi montati a Roma e a Firenze. Non
sarà
facile. Anche perché non è ancora certa la sede dove allestire
gli schermi, né a Firenze, né a Roma (si pensa al Flaminio).
Al questore (rimasto in riunione col prefetto fino alla tarda
serata di
ieri) toccherà il compito di valutare gli aspetti tecnici
dell'organizzazione
del servizio di ordine pubblico. Meglio destinare l'intera
Ferrovia ai
romanisti? Oppure puntare sulla Maratona, così come accadde
l'anno
scorso per una partita simile, quella volta contro la Lazio in
piena corsa
scudetto? Secondo il Siulp, il maggiore sindacato di polizia,
sarebbe meglio
e più sicuro sistemare i tifosi della Roma in Maratona
piuttosto
che in curva. La stessa linea della Fiorentina. La società
viola
sarebbe disposta ad aumentare di poco il contingente di
biglietti da inviare
a Roma, attualmente fermo a quota 2 mila 500, allargando lo
spazio per
i giallorossi anche alla Maratona. In questo modo sarebbero
circa 5 mila
i tifosi sistemati. La Fiorentina è disposta anche a bloccare
la
vendita di biglietti on line per impedire che li acquistino i
tifosi romanisti
e a mettere in vendita solo alcuni tagliandi di tribuna,
rinunciando a
circa 10 mila posti.
«Lancio un
appello
al senso civico di tutti - dice ancora il prefetto Serra -
collaboriamo,
lavoriamo insieme e alla fine una soluzione la troveremo».
Tutto
questo, con sullo sfondo la minaccia della partita da giocare
a porte chiuse.
Una misura straordinaria, inedita, che però dopo gli incidenti
di
domenica (a Pisa per il derby col Livorno ed in altri stadi
italiani) appare
un po' più concreta. Dice il prefetto: «La gente è
stanca di tutta questa violenza negli stadi. Sono convinto che
una decisione
del genere, anche se drastica ed estrema, sarebbe accolta con
favore. Noi
comunque faremo di tutto per evitarla, e la prenderemo in
considerazione
solo dopo aver percorso tutte le altre alternative».
La Repubblica
ed. Firenze
28/3/2001
appello
giocatori
Il prefetto ha
chiesto
alle società di invitare i giocatori più rappresentativi
delle squadre, Rui Costa e Batistuta, a lanciare un appello
prima della
partita.
controlli a roma
Per bloccare i
tifosi
giallorossi intenzionati a partire comunque, anche senza
biglietto, la
questura organizzerà servizi anche a Roma.
Biglietti agli
ospiti
La società
viola concederà ai tifosi romanisti 3 mila biglietti: 500 in
più
rispetto ai 2 mila 500 del quantitativo massimo previsto per
gli ospiti.
la coppa a
maggio
Il posticipo con
la
Roma ha fatto slittare la Coppa Italia. La prima finale col
Parma, prevista
per mercoledì 11 aprile, verrà giocata mercoledì 2
maggio.
Posticipo della
sfida
FiorentinaRoma
era
prevista dal calendario di serie A per sabato prossimo, 7
aprile. Si giocherà
invece lunedì 9 alle 15.
La Repubblica
ed. Firenze
31/3/2001
ALESSANDRO DI MARIA
LA DECISIONE di
spostare
FiorentinaRoma a lunedì 9 aprile ha scontentato un po' tutti.
Reazioni
dure e critiche. Uno dei primi a parlare è stato l'allenatore
della
Fiorentina, Roberto Mancini: «Giocare lunedì non serve a
niente.
Bisognerebbe fare come in Inghilterra, lì hanno risolto
molto».
Non mancano nemmeno prese di posizione da ambienti politici,
come il presidente
del quartiere due, quello del campo di Marte, Andrea Aiazzi,
visibilmente
contrario: «Non siamo stati consultati nemmeno questa volta,
quando
questo è un problema che si rovescia più sul quartiere che
sulla città nella sua interezza. Se ci avessero consultato,
avremmo
dato parere favorevole allo spostamento della partita, ma di
sera e non
di pomeriggio. Sinceramente non è una gran bella trovata
perché
a quell'ora, oltre ai negozi, ci sono anche altre attività
aperte,
come gli uffici, che invece di sabato sarebbero stati chiusi,
con il rischio
che subiscano danni». E così i titolari di attività
nella zona si ribellano. Dal supermercato «Il mare», a due
passi dallo stadio, la notizia viene accolta con
preoccupazione: «Io
speravo che giocassero venerdì sera, mentre di lunedì è
tutta una incognita. Gli ultras comunque vengono ugualmente e
quindi il
rischio di un arrivo in massa è inalterato. Questa è una
zona con tante attività commerciali ed uffici, poi ci sono
anche
i lavori per strada, quindi non è una decisione positiva. Con
la
partita di sabato, avrei chiesto una deroga e sarei rimasto
chiuso il pomeriggio,
di lunedì invece non posso e starò alla sorte. Comunque sono
stufo, vanno chiusi gli stadi».
La parola passa
ai
tifosi, al presidente dell'Associazione tifosi fiorentini
Walter Tanturli:
«Doveva essere presa una decisione e qualunque soluzione per
qualcuno
sarebbe stata negativa. Noi volevamo che venissero
salvaguardati città,
fiorentini e tifosi e comunque qualche categoria non sarebbe
stata accontentata.
C'era però da arginare il gran numero di tifosi giallorossi e
questo
forse è il modo per farne venire meno, anche se siamo stati
sconfitti
e dobbiamo sottostare a questa forzatura che ci impone di
prendere un giorno
di ferie per vedere la partita. Ho anche sentito dire che la
Lega è
contenta della soluzione trovata, ma la Lega stessa deve
sapere che queste
cose non devono succedere più. In questo modo è stato creato
non un precedente, ma un super precedente». Più morbido
Filippo
Pucci, presidente del Centro coordinamento viola clubs: «Mi è
sembrata la decisione più giusta, tutto non si poteva avere,
anche
se per noi ci sarà un certo disagio. Però se si voleva
tutelare
il diritto di andare allo stadio e non la prepotenza, questo è
il
prezzo da pagare». Poche ore dopo la decisione il sito non
ufficiale
www.fiorentina.it viene preso d'assalto dai commenti. Cisko73
ironizza:
«Decisione giusta, così chi lavora non la guarda e chi non
fa niente (cioè i teppisti generalmente) sono tutti lì».
Poi Leo: «Ma siamo sicuri che i romanisti non verranno più
di tremila? Tanto per loro fa lo stesso, mica lavorano, ed io
invece mi
devo prendere un giorno di ferie». Ma non sarà il solo.
La Repubblica
ed. Firenze
31/3/2001
La Repubblica
ed. Firenze
28/3/2001
Niente
“aumento”, da Firenze
arrivati
solo
3000 biglietti
FIRENZE -
Nessuna
deroga per i biglietti riservati ai romanisti: restano 3000 i
tagliandi
per gli ospiti, inviati ieri dalla Fiorentina all'agenzia
Sestante, indicata
dalla Roma. Per gli “esclusi" sembra quasi certa
l'installazione di un
maxischermo all'Olimpico. È quanto è emerso dall'incontro
in questura tra i responsabili dell'ordine pubblico e la
Fiorentina per
la partita con la Roma di lunedì prossimo.
Tutti d'accordo
nel
rinnovare l'appello ai romanisti di non partire se sprovvisti
di tagliando
- non entreranno al Franchi - i partecipanti alla riunione
hanno trascorso
circa un'ora per definire alcuni dettagli organizzativi. La
Fiorentina
ha assicurato così che saranno venduti meno biglietti per
creare
delle aree cuscinetto intorno al settore ospiti. Esclusa
invece dal questore
di Firenze Carlo De Stefano l'ipotesi che si possa installare
anche a Firenze,
nello stadio militare, un maxischermo per chi resterà fuori
dal
Franchi.
Il questore ha
intanto
chiesto rinforzi per la partita di lunedì per la quale sarà
attuato un piano di sicurezza che comporterà controlli sia
alla
partenza dei tifosi da Roma, effettuati dalla questura della
capitale,
sia all arrivo, con messaggi anche sui cartelloni
autostradali. «Ci
attrezziamo per far fronte a qualsiasi evenienza», ha
comentato comunque
De Stefano.
La Fiorentina ha
reso
noto anche che per la partita contro la Roma non metterà in
vendita
i biglietti del settore della Maratona come ulteriore mossa a
scopo precauzionale,
essendo il settore attiguo a quello che sarà occupato dai
tifosi
della Roma.
Per la gara di
Firenze,
nonostante il giorno feriale, è annunciato l’arrivo di
tantissimi
tifosi romanisti, probabilmente più dei tremila previsti (in
base
ai biglietti inviati) dalla Fiorentina. Bisognerà vedere se
gli
appelli lanciati sia dal presidente Sensi che dall’allenatore
Capello e
dai giocatori giallorossi sarà raccolto dai tifosi.
Nei prossimi
giorni,
i responsabili delle forse dell’ordine torneranno ad
incontrarsi per mettere
a punto i dettagli per il servizio d’ordine di lunedì
prossimo.
i pullman dei tifosi saranno probabilmente accolti ai caselli
autostradali
e "scortati" fino allo stadio per evitare contatti con la
tifoseria viola.
Stessa procedura dovrebbe essere seguita per i tifosi che
arriveranno nel
capoluogo toscano in treno. Alla stazione di Firenze
dovrebbero essere
messi a disposizione dei tifosi romanisti alcuni pullman
speciali che porteranno
direttamente allo stadio la tifoseria giallorossa.
Il Messaggero
4/4/2001
«TROVIAMO
una soluzione, ma evitiamo la partita a porte chiuse, ad ogni
costo. Rappresenterebbe
un passo indietro nei rapporti fra città e istituzioni». Dal
Siulp, il maggiore sindacato di polizia, arriva un altro
contributo a testimonianza
di quanto sia sentito il caso Fiorentina-Roma fra chi, il
pomeriggio di
sabato 7 aprile, sarà schierato in divisa a protezione
dell'ordine
pubblico prima, dopo e durante la partita.
«Chiudere lo
stadio - dice il segretario provinciale del Siulp, Antonio
Lanzilli - creerebbe
una situazione esplosiva all'esterno. E poi non fare entrare
il pubblico
per evitare incidenti succede nei paesi più a rischio, mica in
una
nazione civile come l'Italia». Per il Siulp la soluzione resta
quella
già proposta e rilanciata in questi giorni. «Secondo noi -
continua Lanzilli - i tifosi romanisti dovrebbero essere
sistemati in Maratona,
non in curva Ferrovia. Ovviamente la Fiorentina dovrà vendere
molti
biglietti in meno e le partenze da Roma dovrebbero essere
scoraggiate in
tutti i modi».
Il Siulp è
preoccupato soprattutto dalle possibili reazioni degli ultras
viola, sfrattati
dalla Ferrovia che quest'anno ospita circa 4 mila abbonati:
«Non
ce lo perdonerebbero scatenando una guerra contro polizia e
carabinieri
che potrebbe durare a lungo. Adesso invece i rapporti con la
tifoseria
viola non sono tesi. Insomma, forse non vale la pena rischiare
di rovinarli
concedendo l'intera curva Ferrovia ai romanisti».
La Repubblica
ed. Firenze
28/3/2001
I TIFOSI VIOLA
"Sciogliamo
l'associazione
degli ultras"
I tifosi
della
Fiorentina non ci stanno, in occasione della partita con la
Roma nessuno
si vuole spostare dal proprio posto. «Abbiamo pagato
l'abbonamento,
perché ce ne dobbiamo andare?», chiedono. E poi, si sa, la
curva è fatta dei suoi riti. E lì ognuno ha il suo posto.
Quindi, fanno sapere, nel caso in cui il prefetto decidesse di
«sfrattarli»,
loro in un altro settore dello stadio non ci vanno. Tutti
fuori e non certo
serenamente.
Anzi, se questa
dovesse
essere la decisione l'Atf, l'associazione che riunisce i club
delle due
curve, potrebbe sciogliersi in segno di protesta. E il
problema, a quel
punto, è che non ci sarebbe più nessun referente ufficiale
per il tifo ultrà. Una decisione che sarebbe motivata anche da
un
aspetto che in curva considerano fondamentale: perché favorire
i
tifosi romanisti prima di quelli fiorentini? Le richieste di
biglietti
per la partita con la Roma sono tantissime, quindi prima vanno
salvaguardati
gli interessi dei viola club e poi viene il resto. Così
dicono.
Ovviamente il malumore dei tifosi è diffuso e non riguarda
solo
quelli che di solito vanno in Ferrovia. Solidarietà arriva
pure
dall'altra parte, dalla Fiesole.
Intanto i siti
Internet
riservati ai tifosi sono intasati da messaggi di protesta. A
nessuno piace
l'idea di agevolare i tifosi della Roma, nemmeno a quella
parte del tifo
solitamente più moderata. E su tutti c'è l'invito a inviare
una email di pacifica protesta al sito della Prefettura.
La Repubblica
ed. Firenze
28/3/2001
GIANLUCA MONASTRA
«E' UNA partita
straordinaria, per questo penso a misure straordinarie.
Chiederò
di giocare a porte chiuse se sarà necessario. Ma non voglio
imporre
niente a nessuno, e l'incontro senza pubblico è davvero
l'ultima
delle ipotesi, presa in considerazione solo dopo aver
intrapreso altre
mille piste. Chiedo solo la collaborazione di tutti. Se ognuno
farà
un passo indietro, allora vedrete che una soluzione la
troveremo».
Achille Serra, prefetto da ventuno mesi, quasi un record per
Firenze, la
sua soluzione l'ha proposta e rilanciata: concedere la
Ferrovia ai romanisti.
Le reazioni? Molti malumori, qualche perplessità, la paura di
creare
un precedente.
«E invece non
è così, perché questo è un caso davvero eccezionale
che non si ripeterà per questo campionato. La Roma prima in
classifica
dopo tanti anni significa avere migliaia di giallorossi al
seguito della
squadra ogni domenica. Non possiamo far finta di nulla».
Ma chi convincerà
gli ultras viola a lasciare la loro curva?
«A parte che
Firenze è l'unica città in cui entrambe le curve sono
intoccabili
per la tifoseria locale. E poi ripeto, ognuno deve fare un
passo indietro,
un piccolo sacrificio per il bene comune. Un sacrificio che
chiederò
solo questa volta, almeno fino alla fine del campionato»
E l'anno
prossimo?
«Vedremo caso
per caso. Di certo bisognerà pensare anche ad intervenire
sullo
stadio. Forse inizia ad essere insufficiente per eventi del
genere e quindi
dovrà essere ampliato in qualche modo per evitare di trovarci
troppo
spesso in situazioni al limite».
Questo per il
futuro.
Il presente invece parla di tifosi viola in rivolta, decisi a
non mollare
la curva. Sarà la società a mediare?
«Le società
di calcio devono essere coinvolte nella gestione dell'ordine
pubblico.
Non si possono sentire estranee, devono collaborare con noi».
Però i rapporti
fra tifosi e società sono tesi. Difficile pensare ad un
accordo
fra le due parti...
«Questo è
vero, rappresenta un problema in più, non possiamo negarlo».
Lei comunque
resta
convinto che la soluzione migliore sia concedere la Ferrovia
agli ospiti.
E l'ipotesi Maratona?
«Mettere nello
stesso settore tifosi della Fiorentina e della Roma, con un
cordone di
polizia e carabinieri in mezzo, mi sembra pericolosissimo. Che
dire: se
il questore, responsabile dell'ordine pubblico, lo vuole
fare...».
Dunque non è
escluso?
«Vediamo, però
sia chiaro: solo per quest'anno sono disposto a rischiare i
miei uomini
come cuscinetto fra le due parti. Se dovesse succedere, allora
per l'anno
prossimo voglio montata una barriera in mezzo alla Maratona.
Potrebbe rovinare
l'architettura dello stadio? Beh, non perdiamo di vista la
salvaguardia
della gente e di tutti i poliziotti e carabinieri. Finiamola
di sottovalutare
i rischi di chi ogni domenica lavora per garantire l'ordine
pubblico».
Quanti romanisti
pensate
che arrivino a Firenze?
«Molti,
immaginatevi
voi con la Roma prima in classifica...»
Impossibile fare
in
modo di scoraggiare la partenza di massa?
«Se lanciamo
appelli per dire di restare a casa, nessuno ci sta a sentire,
anche se
faremo di tutto per limitare gli arrivi. Potremmo bloccarli a
Roma, oppure
all'ingresso di Firenze. In entrambi i casi sarebbe sempre una
guerra.
Davvero assurdo rischiare per non concedere qualcosa, e cioè
una
curva».
gianluca monastra
La Repubblica
ed. Firenze
28/3/2001
Due cose
che
i tifosi romanisti devono sapere su Fiorentina-Roma. La prima:
i biglietti
a loro disposizione erano e sono rimasti tremila. Verranno
messi in vendita
questa mattina nelle agenzie di viaggio Sestante e avranno un
prezzo di
poco superiore alle 40 mila lire. La seconda cosa è anche più
importante: andare a Firenze senza biglietto sarà inutile,
scarsamente
divertente, rischioso. Fin dalla sera di domenica prossima, la
città
verrà posta in stato d’assedio da agenti e carabinieri. La
questura
fiorentina ha già pronto un piano: a leggerlo, sembra assai
improbabile
che perfino un solo tifoso romanista, sprovvisto di biglietto,
lunedì
pomeriggio riesca a raggiungere lo stadio Artemio Franchi.
Ogni spostamento
dei tifosi giallorossi verrà monitorato fin dall’inizio del
viaggio.
Plotoni di agenti e carabinieri, in tenuta anti-sommossa,
verranno schierati
sia all’esterno che all’interno della stazione Termini. Sui
binari, i primi
controlli: sale sul treno chi esibisce il tagliando, chi è a
mani
vuote resta giù.
Altri plotoni
aspetteranno
al casello dell’autostrada Roma-Firenze. Lì è previsto un
filtro, ci saranno mezzi blindati parcheggiati fino a formare
un imbuto:
ogni pullman, e soprattutto ciascuna automobile, sarà
obbligata
a transitare a bassa velocità. Gli uomini delle forze
dell’ordine
sbirceranno oltre i finestrini: facce sospette, ragazzi con i
capelli rasati,
chiunque desterà sospetto verrà fermato e identificato.
A Firenze, i
tifosi
della Roma troveranno uno scenario che, se possibile, non
hanno mai visto.
Saranno presidiati tutti e quattro i caselli delle uscite:
Firenze Sud,
Firenze Certosa, Firenze Signa e Firenze Nord. I vigili urbani
stanno mettendo
a punto alcuni percorsi da rendere obbligati. Pullman e
automobili non
avranno alcuna possibilità di vagare all’interno della città.
Tutti dovranno invece dirigersi verso un parcheggio dove sarà
concentrata
la tifoseria giallorossa.
Presidiate anche
le
stazioni di Campo di Marte e di Santa Maria Novella. Plotoni
dentro e fuori:
mezzi blindati agli incroci, agenti appostati sui tetti e
dotati di radio
ricetrasmittenti. Quattro elicotteri con il compito di
vigilare a volo
radente. Le strade che portano allo stadio, che a Firenze è
praticamente
a ridosso dei palazzi, chiuse con transenne: ogni tifoso dovrà
sottoporsi
ad attenta perquisizione.
Il questore Carlo
De Stefano, che per l’occasione conta di schierare in città
oltre
duemila agenti, ha chiesto alla Fiorentina di evitare la
vendita dei biglietti
via Internet, di controllare quella che viene effettuata nei
luoghi abituali
- agenzie, bar, botteghini - ma, soprattutto, ha ordinato che
venga messo
in vendita un minor numero di tagliandi del settore Maratona:
lì,
infatti, saranno sistemati i tremila tifosi romanisti e lì le
forze
dell’ordine hanno bisogno di poter allestire un autentico
«cordone
sanitario». I tifosi romani saranno isolati. Entrando per
primi ed
uscendo per ultimi.
A Roma, in
questura,
non si fanno previsioni: «Impossibile stabilire quanti saranno
i
tifosi senza biglietto che avranno il fegato di partire. Noi
ci auguriamo
che ascoltino gli appelli del presidente Sensi e del capitano
Totti. Soprattutto,
ci auguriamo che dai microfoni di certe radio, nelle prossime
ore, si facciano
discorsi chiari...». Perché qualcuno, sembra, ha invitato
i tifosi a partire lo stesso.
Però mancano
ancora sei giorni. E c’è tutto il tempo di capire che lo
spettacolo
più bello sarà allo stadio Olimpico. Sotto i maxi-schermi.
Nessuno è in grado di dire quanti tifosi ci saranno. Ma il
vero
evento potrebbe essere lì.
Il Corriere
della Sera
ed. Roma 4/4/2001
ROMA - Il
prefetto
Giuseppe Romano ha disposto per lunedì 9 aprile la
trasmissione
in diretta nello stadio Olimpico di Fiorentina-Roma, in
considerazione
della insufficiente capacità ricettiva offerta all'interno
dello
stadio Artemio Franchi per la tifoseria ospite (solo 3.000
posti). I profili
orgnizzativi della trasmissione sul maxischermo - si legge in
un comunicato
della prefettura di Roma - sono stati esaminati, ieri, nel
corso dell'incontro
che il Prefetto ha avuto con il direttore generale, Lucchesi,
e con i dirigenti
del Coni, Cimnaghi e Bovis (ai quali è stato notificato il
provvedimento
autoritativo) per offrire ai tifosi romanisti l'opportunità di
assistere
in diretta alla gara.
Sia la Roma (che
teme
una squalifica del campo, addirittura per il derby) che il
Coni hanno manifestato
la massima disponibilità a dare esecuzione all'ordinanza del
Prefetto
per assicurare il sereno svolgimento dell'avvenimento. È stata
stabilita
l'apertura modulare progressiva per settori, a partire dalla
curva Sud,
con ingresso dai cancelli sin dalle ore 13,30 e, per scelta
condivisa,
con accesso gratuito allo stadio.
Oggi, intanto,
verranno
messi in vendita nella capitale 1600 biglietti riservati ai
tifosi giallorossi
per la gara di Firenze. Si tratta di circa la metà del
quantitativo
concesso dalla Fiorentina: gli altri 1400 tagliandi, del
resto, sono stati
già assegnati ai maggiori gruppi della tifoseria giallorossa.
La
vendita dei biglietti (44mila lire ciascuno, al massimo due a
testa) verrà
curata, come al solito, dalla Sestante che in città ha quattro
punti-vendita,
in via Civinini, via Andrea Doria, via Torino e via
Properzio.La Fiorentina
ha comunicato che non verranno posti in vendita tagliandi per
la Maratona
per i propri tifosi.
Nuovo infortunio
per
Di Francesco. Il centrocampista, al termine dell'allenamento
di ieri della
squadra giallorossa, ha riportato una contrattura alla coscia
sinistra.
Almeno è questa la prima diagnosi effettuata dal medico
sociale
della Roma, Mario Brozzi. Oggi Di Francesco sarà sottoposto a
ulteriori
accertamenti per verificare la reale entità dell'infortunio e
i
tempi di recupero. Probabile che il centrocampista sia
costretto a saltare
la partita di lunedì prossimo a Firenze ma che possa
recuperare
per quella successiva contro il Perugia. Con la Fiorentina,
però,
Capello potrebbe riavere a disposizione gli infortunati Aldair
e Delvecchio.
L'attaccante ieri si è allenato in gruppo, il brasiliano
invece
ha svolto solo lavoro differenziato ma si è detto fiducioso
sul
suo possibile recupero. In gruppo gli altri, i quali però si
sono
allenati seguendo ognuno una propria tabella personale.
Domanda:
recuperato
Delvecchio, chi uscirà del tridente delle meraviglie? Tutte le
ipotesi
sembrano portare a Montella perché Batistuta assente proprio a
Firenze
appare assolutamente poco credibile. In difesa, squalificato
AC Zago spazio
per Aldair, probabilmente. Il brasiliano, alla Roma dalla
stagione 1990-91,
ieri è stato chiarissimo: «Non avevo mai giocato in una Roma
così forte. Abbiamo mantenuto il primo posto in classifica per
la
maggior parte del campionato e a dieci giornate dalla fine
abbiamo nove
punti di vantaggio. Non mi ricordo un periodo più bello. Chi
vorrei
con me in questo momento felice? Giuseppe Giannini e Ruggiero
Rizzitelli:
due grandi atleti e tifosi della Roma. Loro hanno cercato di
fare quello
che stiamo facendo noi questa stagione tante e tante volte,
senza però
mai riuscirci».
Il Messaggero
5/4/2001
Un lungo
inverno di trasferte violente
Da
Milano
a Perugia la scia di incidenti del tifo giallorosso
La Repubblica
ed. Firenze
28/3/2001