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I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
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Messaggero.it
Gli sprechi dell'uno
e la brillantezza dell'altro trovano
posto, con pari risalto, nella foto di copertina
della prima vittoria del Catania nel 2013 e della
nuova occasione persa della Roma, per la quale il
Massimino si conferma campo tabù. Una maledizione
che si materializza in tutta la sua evidenza nei
primi 45 minuti, quando prolungato possesso palla e
baricentro altro non bastano alla formazione di
Zeman per mettere la testa avanti.
Senza De Rossi, in panchina per
scelta tecnica, e Totti, costretto a chiamarsi fuori
nel riscaldamento a causa di un risentimento al
retto femorale, la formazione di Zeman accusa
soprattutto l'indisponibilità dell'infortunato
Osvaldo perchè il suo sostituto, Destro, riesce a
buttare via almeno quattro chiare occasioni da gol,
due delle quali fallite clamorosamente calciando a
lato a tu per tu con Andujar. E quando l'attaccante
giallorosso trova lo spunto buono è Bradley a
sprecare calciando alto sulla respinta corta di
Andujar. Errori gravi, che consentono al Catania di
superare indenne il momento più difficile
riorganizzandosi nella seconda metà di gara.
Anche Maran ha un'assenza pesante
con cui fare i conti, quella dello squalificato
Lodi: Almiron fatica a surrogare il regista titolare
venendo sostituito prima dell'intervallo da Castro,
schierato da mezzala con Salifu accentrato, ma la
formula più equilibrata si rivela quella con
l'inserimento di Paglialunga per lo stesso Salifu.
Gli etnei crescono con il passare dei minuti,
riescono a ricacciare indietro i giallorossi e
passano con il migliore in campo, quel Gomez che già
nella prima frazione aveva messo la firma sulle due
occasioni più pericolose dei padroni di casa con un
rasoterra di poco a lato e una botta di destro
deviata da Goicoechea in angolo. La palla buona la
riceve da Bergessio evitando il fuorigioco e
battendo il portiere avversario con un tocco
morbido.
La Roma accusa il colpo e non
riesce più a rendersi pericolosa: Destro, dopo le
scelleratezze del primo tempo, non ha più palloni
giocabili, Lamela resta troppo fuori dal gioco e il
Catania, che manca il raddoppio in contropiede con
Castro e Bergessio, non rischia nulla sino allo
scadere, quando il nuovo entrato Dodò vede stoppata
la propria conclusione da Andujar. Il tabù Massimino
resiste, per la gioia dei rossazzurri e la
frustazione dei giallorossi.
Destro sbaglia tanto, la squadra crolla
CATANIA - La Roma è sempre più lontana dalla zona
Champions. Perde anche a Catania, dove non vince da
42 anni, e si ritrova,
con la seconda sconfitta di fila nel nuovo anno, a 8
punti dal terzo posto, dove il Napoli aspetta di
riavere almeno uno dei due che gli sono stati levati
per Scommessopoli, e a 10 dalla Lazio seconda- Il
percorso, dunque, si complica. Al Massimino gioca
per un tempo e sbaglia ancora davanti alla porta
avversaria, come era accaduto al San Paolo domenica
scorsa. Sempre Destro a sprecare facili occasioni,
durante una prima parte dominata, senza lasciare
chance agli avversari. Nella seconda, il crollo,
fisico e mentale, inaspettato. Nella ripresa
decisivo il gol di Gomez, con la Roma in dieci,
durante quell'azione, per l'uscita dal campo di
Marquinhos che si è era fatto male andando
all'attacco. Ma i giallorossi, dopo l'intervallo, è
come se non si fossero ripresentati sul terreno di
gioco. Svaniti, evaporati e lenti. Le assenze hanno
pesato, ma non può essere l'alibi per quest'ottava
sconfitta stagionale. Pjanic e Osvaldo a casa, Totti
che si arrende a venti minuti dall'inizio, dopo il
riscaldamento, per un fastidio muscolare e
Marquinhos, raffreddato, inizialmente in panchina.
Ma Zeman, senza tanti titolari, ha esagerato,
escludendo De Rossi. Poi ha tolto Marquinho,
infuriato quando è uscito dal campo, per mettere
Dodò esterno d'attacco. Quest'ultimo ha avuto
l'unica occasione, parata di Andujar, e forse poteva
anche essere premiato dall'arbitro Damato, essendo
stato sbilanciato da Barrientos mentre calciava, con
un rigore. La Roma non segna per la seconda volta in
questo torneo. Era accaduto il 16 dicembre a Verona
contro il Chievo. Stesso punteggio: 1 a 0.
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