19 agosto 2012, ore 20.45
Roma, Stadio Olimpico

ROMA/ARIS SALONICCO 3-0


Roma (4-3-3): Stekelenburg (72′ Lobont); Piris (83′ Dodò), Burdisso, Castan (60′ Romagnoli), Balzaretti (60′ Taddei); Bradley, De Rossi (60′ Florenzi), Pjanic (72′ Maquinho); Lopez (72′ Lamela), Osvaldo (72′ Destro), Totti (60′ Bojan). All.: Zeman.

 

Aris Salonicco (4-4-2): Vellidis; Aslanidis, Giannitsis, Papazacharias (74′ Tsovkanis), Pantidos; Kaznaferis (79′ Angeloudis), Triantaphyllakos, Ntamarlis, Papasterianos (60′ Antoniadis); Sovnas (59′ Gkesios), Iraklis. A disp.: Dioudis, Pulido, Margaritis. All: Katsavakis.

 

Arbitro: Russo di Nola

Marcatori: 24′ Osvaldo, 70′ Bradley, 84' Destro
24′ Osvaldo
70′ Bradley 84' Destro Il servizio


Roma-Aris Salonicco chiude con un secco tre a zero una partita che ha detto molto soprattutto sul morale dei tifosi e al tecnico Zeman. Spettacolo non eccezionale ma un buon tagliando per il cantiere Roma, con qualche indicazione molto molto chiara sulla volontà della piazza rispetto alla possibile cessione di Daniele De Rossi al Manchester City. Trentacinquemila tifosi, un solo striscione, un solo coro. Per Daniele De Rossi. Impossibile non schierarlo stasera, Capitan Futuro è anzitutto il presente della Roma, prima ancora - appunto - del suo avvenire. L'avversario di questa sera è di quelli poco noti, con qualche elemento di valore e una organizzazione di gioco rodata e rognosa, ma in effetti non è gran cosa, merito anche di una Roma particolarmente attenta in difesa e be organizzata nelle geometrie di gioco. Il primo tempo di Roma-Aris Salonicco si chiude sul punteggio di 1-0 in favore dei giallorossi. Lo legittima un bella rete di osvaldo con un gran tiro che si insacca all'a ngolino. L'assist, altrettanto pregevole, è di Miralem Pjanic che però ha giocato un po' a corrente altenata in questo primo tempo. Le note liete comunque non mancano per la Roma, anche se la levatura non proprio di primissimo livello dell'avversario ha fatto storcere un po' il naso ai perfezionisti, che avrebbero voluto una goleada alla Zeman. Per ora questa non c'è stata, ma i giallorossi sono stati ampiamente i padroni del campo. C'era molta curiosità per la partita di Piris e di Castan schierati titolari. Possiamo dire che entrambi non hanno deluso. Piris è stato molto attivo sulla fascia e accorto in difesa mostrando un buon affiatamento con Bradley che in fase di interdizione è tatticamente molto accorto nel coprire gli sganciamenti di Piris (ha attaccato bene lo spazio quando ne ha avuto la possibilità Piris) e in fase di spinta è stato preziosissimo con un paio di ripartenze al veleno e qualche inserimento in area che non ha avuto molta fortuna, ma che se ha peccato d i qualcosa ha peccato di altruismo. Il Capitano Totti si è gestito bene, correndo in modo efficace anche se è rimasto alquanto statico nel complesso. Una intesa però perfetta pare stia sbocciando tra lui e Federico Balzaretti: non si contano gli assist con il contagiri ad innescare la spina nel fianco dell'Aris. Ottima intesa che può solo crescere. In avanti Osvaldo e Nico Lopez hanno dato filo da torcere alla doppia linea Maginot dell'Aris Salonicco. Fino al gol di osvaldo. Ma anche Nico Lopez ha avuto più di una occasione (mai nitida). Stekelenburg è parso sicuro e strepitoso in una uscita su un fuorigioco non ravvisato che poteva costare un rigore quando ancora si era sullo 0-0. Castan promosso per personalità ma poco chiamato in causa. Insomma una buona Roma, ancora in rodaggio ma decisamente con le idee chiare, che non verticalizza palla lunga ma attacca coralmente gli spazi.Nella ripresa invece la Roma tira un pochino il fiato e gli ospiti si arroccano ancor di più, pur cercando con maggiore continuità di farsi vedere in avanti. Senza riuscirci. Anzi è la Roma a sfiorare il raddoppio con Nico Lopez che esita un istante, quel tanto che basta a far sfumare l'inserimento di Osvaldo, ma la tentazione di calciare in porta è troppo forte: la palla però sporcata dal portiere Vellidis trotterella verso l'out e un prodigioso recupero di un difensore greco evita il colpo del ko da parte dell'oriunfo italiano. Al sessantesimo la Roma dà il via alla girandola dei cambi. Sono quattro in un colpo solo: dentro Bojan, Florenzi, Taddei e Romagnoli per Totti, De Rossi, Balzaretti e Castan. Nell'Aris esce Papasterianos ed entra Antoniadis. Dieci minuti dopo arriva il raddoppio con Bradley che spizza in rete di testa un cross meraviglioso per traiettoria e potenza del neoentrato Taddei. E' il gol del 2-0. Pochi minuti più tardi Zeman completa la trasformazione della Roma: fuori Pjanic, Osvaldo, Lopez e Stekelenburg, dentro Marquinho, Destro, Lamela e Lobont . L'Aris non riesce a reagire se non con una girata alle stelle di Antoniatis, mentre la Roma va vicina al tre a zero dopo una grande azione di Destro che mette in mezzo un pallone per Lamela: la deviazione ravvicinata si infrange su di un fortunato Vellidis. L'Aris però capitola poco dopo e "grazie" ad una papera fantozziana proprio di Vellidis. Stendiamo un velo pietoso sulla dinamica, basti sapere che il portiere si è messo praticamente a palleggiare con Destro a meno di un metro. In un attimo il nuovo acquisto della Roma gli aveva soffiato il pallone e lo depositava in rete. C'è tempo a questo punto per l'inserimento di Dodò per Piris: il pubblico è con lui e lo esalta in un paio di accelerazioni. La partita finisce qui, bella Roma, bella atmosfera. tre a zero, precampionato archiviato. Dalla prossima non si scherza più.




























IL MESSAGGERO
ROMA - Una vittoria, tanti applausi, un messaggio chiaro: Daniele De Rossi non si tocca. Davanti a 35 mila spettatori, accorsi allo stadio Olimpico a metà agosto nonostante un caldo soffocante, la Roma di Zdenek Zeman supera per 3-0 l'Aris Salonicco e chiude imbattuta il suo ciclo di amichevoli estive prima di cominciare a fare sul serio da domenica prossima con l'esordio interno in campionato contro il Catania.

Per il tecnico boemo (accolto dal “suo” stadio con la musica di “Il buono, il brutto e il cattivo”), un bagno di folla speciale. Zeman tornava a sedere sulla panchina dell'Olimpico a distanza di 13 anni dall'ultima volta (16 maggio 1999, 3-1 al Cagliari). Una festa suggellata da un successo firmato dalle reti di Osvaldo nel primo tempo (destro secco dal limite dell'area), Bradley (deviazione di testa) e Destro nella ripresa (su papera del portiere). Per i tifosi giallorossi, invece, l'occasione per ribadire alla dirigenza di Trigoria l'incedibilità di Daniele De Rossi, nel mirino del Manchester City di Roberto Mancini. Il giocatore è stato infatti accolto da una vera e propria ovazione al momento dell'ingresso in campo prima del fischio d'inizio della gara coi greci.


E in Curva Sud, cuore della tifoseria romanista, è stato poi esposto uno striscione con sopra scritto «De Rossi non si tocca!». Messaggio subito recepito dalla società che, al momento della presentazione di 'Capitan futuro' (assieme agli ultimi acquisti Balzaretti, Piris e Destro), ha fatto scandire dallo speaker ufficiale una frase con cui ha blindato il giocatore: «Lo hanno cercato in molti ma ha scelto di vestire la maglia giallorossa e lo farà per sempre».


Per buona pace di Mancini che, visto il grave infortunio di Aguero al debutto in Premier League, dovrà probabilmente dirottare i milioni di euro stanziati per De Rossi per l'acquisto di un nuovo attaccante. Il reparto offensivo di Zeman appare invece completo, con Totti tirato a lucido dalla preparazione atletica del boemo (e salutato con una standing ovation al momento della sostituzione con Bojan), Osvaldo già affamato di reti, e il poker di giovani talenti formato da Bojan, Lamela, Destro e Lopez in grado di garantire freschezza e gol a raffica. In pieno stile Zemanlandia.

 


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