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Il servizio | Altro servizio | |||
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Cronaca della partita |
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Il grande
slam e' fallito: l' assalto rossonero produce solo un gol di
Eranio, la squadra di Boskov conquista la finale
Papin si fa parare da Cervone a tre minuti dalla fine il
rigore del 2 0
MILANO . Nel
calcio neppure il Milan riesce a fare i miracoli. Battuti
per 2 0 tre settimane fa all' Olimpico, i rossoneri hanno
fallito la rimonta e per il secondo anno consecutivo si sono
arrestati alle semifinali di Coppa Italia, vanificando l'
inseguimento al Grande Slam, un chiodo fisso dell'
insaziabile Berlusconi. A sbarrare la strada agli ex
invincibili ha provveduto la Roma, che del Milan si e'
confermata la bestia nera in Coppa. Definito da Capello "una
eccitante novita' ", il tentativo di capovolgere il verdetto
dell' Olimpico e' stato inseguito a lungo dai rossoneri, che
sono andati a segno con Eranio dopo 37' e hanno avuto l'
occasione per arrivare almeno ai "supplementari" a 3' dalla
fine, allorche' Papin ha fallito un rigore. Proprio il
francese e' stato con Lentini uno dei protagonisti in
negativo dell' eliminazione rossonera. Il Milan di due mesi
fa, quello che massacro' l' Inter proprio in Coppa Italia,
avrebbe probabilmente saputo capovolgere il risultato dell'
andata: ma il Milan delle ultime settimane e' tornato coi
piedi sulla terra, scontrandosi con la dura realta' di
sconfitte amare o di vittorie inutili. La Roma ha difeso
strenuamente la cospicua dote accumulata tre settimane fa,
organizzando un solido baluardo intorno a Comi e davanti a
Cervone e resistendo all' assedio del Milan anche quando l'
espulsione di Garzya l' aveva ridotta in dieci. Ma l'
inseguimento alla loro ottava Coppa Italia i giallorossi l'
avevano ipotecato all' Olimpico con l' ormai storico gol di
Caniggia nel deserto della meta' campo milanista. Se,
rispetto all' andata, Capello recuperava il tandem di
centrocampo Albertini Rijkaard, Boskov presentava lo stesso
schieramento di tre settimane fa. "Forza ragazzi,
distruggiamoli" invocava un truculento striscione esposto
sulla curva Sud. E il Milan si avventava subito, cercando
qualche varco nello sbarramento difensivo della Roma, che
aveva incollato Benedetti a Gullit e Garzya a Papin,
sistemando Aldair sulla fascia di Eranio e Piacentini su
Lentini. Per Cervone il maggior pericolo iniziale arrivava
da un erroraccio di Benedetti, che consegnava il pallone a
Papin, tanto sorpreso da fallire la comoda conclusione.
Dieci minuti piu' tardi era Cervone a sbagliare la presa su
un cross di Gullit, recuperando pero' il pallone prima che
Papin potesse intervenire. La resistenza giallorossa
vacillava di fronte all' intraprendenza di Gullit e crollava
allorche' Eranio azzeccava una difficile conclusione da
destra. Boskov correva ai ripari per difendere il vantaggio
dimezzato e approfittava di un lieve infortunio a Muzzi per
mandare in campo un altro difensore. Al Milan serviva almeno
un altro gol e il piu' ostinato a fallirlo era ancora Papin,
che in avvio di ripresa, smarcato da Maldini davanti a
Cervone, tira addosso al portiere. Andava vicino al
raddoppio Albertini al 7' con un sapiente pallonetto che
sfiorava il montante. Nel giro di 60" erano poi Gullit e
Rijkaard a scagliare due missili deviati da Cervone.
Lievitava il ritmo del Milan, sospinto dalla grinta di
Albertini e dall' impegno di Gullit, ma sovente tradito
dagli errori di Lentini e Papin. Al 17' un fallaccio di
Tempestilli metteva fuori uso Costacurta, rimpiazzato da
Nava. Ormai si giocava quasi esclusivamente in una sola
meta' campo, dove la Roma si difendeva coi denti,
affidandosi ai soliti contropiede o a improbabili
conclusioni da lontano. Col trascorrere dei minuti cresceva
pero' l' ansia del Milan, che smarriva lucidita' e
freddezza. Al 28' esultava invano Giannini per un gol di
testa, ma a gioco fermo. Quattro minuti piu' tardi Garzya
commetteva fallo su Lentini, protestava e veniva espulso. Al
42' l' occasione per pareggiare il conto dell' andata era un
rigore che Papin si procurava accentuando il fallo di Comi,
dopo una respinta di Carnevale sulla botta di Gullit. Sul
dischetto andava lo stesso Papin, suggellando la sua serata
nera con un tiro deviato dal portiere giallorosso. Con il
rimpianto per l' occasione fallita, il Milan usciva dalla
Coppa Italia, un trofeo che i rossoneri inseguono invano da
sedici anni. Mario Gherarducci MILAN 1 0ROMA MARCATORE:
Eranio al 37' p.t. Rossi 6,5 Tassotti 6 Maldini 6,5
Albertini 6,5 Costacurta 6 Nava dal 17' s.t. 6 Baresi 6,5
Lentini 5,5 Rijkaard 6 Papin 5 Gullit 6,5 Eranio 7 Massaro
dal 30' s.t. s.v. Cervone 6 Garzya 6 Aldair 6 Bonacina 6,5
Benedetti 5,5 Comi 7 Muzzi 5,5 Tempestilli dal 38' p.t. 6
Haessler 6 Caniggia 5,5 Giannini 5,5 Rizzitelli dal 41' s.t.
s.v. Piacentini 6,5 ALLENATORE: Capello ALLENATORE: Boskov
ARBITRO: Pezzella di Frattamaggiore 6 SPETTATORI: 50 mila
circa, paganti 49.786 per un incasso di L. 1.523.824.000
NOTE: ammoniti Giannini, Maldini, Tempestilli, Haessler,
Piacentini. Espulso Garzya al 32' s.t.
Vani gli
sforzi di Gullit Comi un leone in difesa
MILANO . Al Milan non basta il cuore, che peraltro basta ed
avanza alla Roma. E' questa la sintesi di una tiratissima
semifinale di Coppa Italia. ROSSI 6,5 . Sicuro in tutte le
circostanze a rischio. Una sola parata autentica, peraltro
decisiva. TASSOTTI 6 . Gara di assoluta sicurezza, l'
esperienza lo sorregge anche quando (di rado) osano le
frecce giallorosse. MALDINI 6,5 . Spinge a stantuffo e
sovente lo si vede stazionare soprattutto in attacco. Ne'
Muzzi ne' Piacentini riescono a mettergli le manette.
ALBERTINI 6,5 . Una regia accorta all' interno di una
partita tutt' altro che semplice. E in un paio di
circostanze punta pure al bersaglio grosso. COSTACURTA 6 .
Prova senza sbavature, in perfetta sintonia con Baresi. Dopo
un' ora di gioco, pero' , Tempestilli lo azzoppa. BARESI 6,5
. La retroguardia milanista e' a rischio, nel senso che lo
sbilanciamento in avanti della squadra la sottopone alle
gelide folate romaniste. Il capitano pero' e' un monumento
al valore. LENTINI 5,5 . La lucidita' non bilancia la
generosita' . Un generoso sprecone. RIJKAARD 6 . E' ancora
in fase di rodaggio, e si vede. Pero' la sua sagoma
gigantesca infonde coraggio. PAPIN 5 . Per tutto il primo
tempo gira a vuoto. I piedi sono quelli che sono e sono
fatti soprattutto per tirare, d' istinto. Ad un minuto dall'
intervallo, di testa, e in apertura di ripresa, ispirato da
Maldini e dopo essersi liberato di Garzya, fallisce la
deviazione del possibile 2 0. Clamoroso il suo errore dal
dischetto nel finale. Che serataccia! GULLIT 6,5 . Nulla da
eccepire sull' impegno, come sempre commovente. Ruud non ha
piu' il passo dell' attaccante autentico ma resta sempre una
spina nel cuore della difesa romanista. ERANIO 7 . Splendido
il suo piatto destro che, da angolazione impossibile, "buca"
Cervone sull' angolo di Albertini. La manovra rossonera lo
sollecita e lui risponde con il suo calcio frizzante. NAVA 6
. Subentra a Costacurta e gioca l' ultima mezz' ora senza
demeritare. CERVONE 6 . Troppe incertezze nel primo tempo,
culminate con l' amnesia sulla rasoiata impossibile di
Eranio. In avvio di ripresa si salva da saltimbanco sul
cannoneggiamento milanista ma e' decisivo quando rintuzza il
rigore di Papin con un gran balzo. GARZYA 6 . L' abulia di
Papin gli consente di figurare in maniera dignitosa.
Esagerata l' espulsione. ALDAIR 6 . Patisce la mobilita' di
Eranio. Rimedia con il mestiere. BONACINA 6,5 . Un gregario,
con i pregi e i difetti del giocatore di quantita' .
Incrocia i guantoni con Albertini e si difende bene.
BENEDETTI 5,5 . Duello tutto sommato leale con Gullit.
Svolge il suo compito con puntiglio ma il rendimento e'
modesto sulle palle alte. COMI 7 . Una regia difensiva di
qualita' , impreziosita da acuti importanti. Come al 25' del
primo tempo, quando rischia la testa per anticipare Lentini
sul cross teso di Gullit. MUZZI 5,5 . Gioca scampoli di
partita, poco piu' di mezz' ora, e non lascia tracce.
HAESSLER 6 . Serata cosi' cosi' . I compagni lo assistono
poco e lui si adegua. CANIGGIA 5,5 . Siamo ancora in attesa
di sue notizie. Come Boskov, crediamo. GIANNINI 5,5 . Anche
lui indossa l' abito grigio. Da un "principe" e' lecito
pretendere qualcosa di meglio. PIACENTINI 6,5 . Uomo
ovunque, sfiora il pareggio nel finale ma Rossi gli strozza
in gola l' urlo del gol. TEMPESTILLI 6 . Si occupa di
Lentini, incombenza tutt' altro che massacrante. Si
distingue per una brutta entrata su Costacurta. Alberto
Costa
Berlusconi si
congratula con gli avversari Allarme Van Basten: stagione in
pericolo
MILANO . Il Milan non sa perdere? Dopo essersi impossessati
della finale di Coppa Italia ritagliandosi cosi' la speranza
per un pezzetto d' Europa, quelli della Roma sono disposti a
giurare il contrario. "Dobbiamo dire grazie al signor
Berlusconi . spiega Boskov .. Dopo la partita e' sceso nel
nostro spogliatoio per complimentarsi con i miei giocatori e
per incitarci a vincere la Coppa. Per compiere un gesto del
genere bisogna essere gentiluomini in possesso di una forte
educazione sportiva. Noi abbiamo vinto tante partite ma devo
essere sincero, nessun presidente era mai venuto a farci i
complimenti". Berlusconi conferma: "La Roma ha vinto con
merito. Ha impostato la partita di forza e ha avuto ragione.
Viva la Roma. Ai miei giocatori ho detto una cosa semplice:
"Avete sbagliato troppi gol". E Capello si adegua: "Noi
abbiamo giocato una buona gara ma, quando in casa si
sbagliano tante occasioni, e' inutile lamentarsi. La Roma
comunque ha meritato di passare il turno. E' stata attenta,
precisa, generosa. Evidentemente per noi la Coppa Italia e'
stregata, c' e' sempre un rigore a separarci dalla finale.
L' anno scorso a Torino contro la Juve fummo infatti
sconfitti di misura e Baresi sbaglio' dal dischetto".
Atmosfera di grande sportivita' nello spogliatoio ma
tensione sul campo. In fondo era prevedibile. "Abbiamo
sofferto molto . confessa Boskov . e in fondo perdere per 1
0 col Milan a San Siro non e' una vergogna. La partita e'
stata molto nervosa, anche sugli spalti. Non avevo mai visto
a San Siro il pubblico cosi' incavolato. Hanno tirato
bottigliette e mi gridavano ubriacone. Pensate, a me che non
bevo!". Non e' facile, invece, parlare per Jean Pierre
Papin. "Altre volte mi era capitato di sbagliare un rigore,
ma mai cosi' importante. Voglio ringraziare i compagni che,
visto com' ero triste, hanno fatto di tutto per sollevarmi
di morale. So che il presidente Berlusconi mi ha giudicato
stanco, ma io mi sentivo bene in campo". Meglio cosi' ,
perche' proprio ieri ad Amsterdam Marco Van Basten ha
appreso che il suo ritorno in squadra slittera' a data da
destinarsi. Oggi una Tac cerchera' di chiarire il mistero
della sua caviglia infiammata. a. co.
(Corriere
Della Sera)