ESTRATTO
DAL LIBRO "COMMANDO ULTRA' CURVA SUD"
(Multimedia,
edito nel 1987 in occasione del decennale del CUCS,
subito dopo la scissione
Vecchio CUCS / CUCS GAM)
CAPITOLO
1
9
GENNAIO 19777
(Grazie a
Marcello
per la trascrizione)
A quel tempo
l'olimpico
raccoglieva un brulicare di piccoli e poco organizzati
gruppetti. FOSSA
DEI LUPI, GUERRIGLIERI, BOYS, PANTERE ecc., dietro i quali si
riunivano
per lo piu' amici di quartiere.
In 10, 30
massimo
50 persone per fazione si cercava di fare del proprio meglio.
C'era molto
spontaneismo
ma con risultati poco esaltanti.
A Torino
l'esperimento
tentato dai granata stava dando i suoi frutti.
Erano nati gli
ULTRAS, gruppo compatto che gia' riuniva molti ragazzi.
Noi sapevamo
perfettamente
che l'unico modo per creare a Roma un tifo di valore era
quello di costruire
il piu' grande, il piu' combattivo, il piu' fedele gruppo
ultra'.
Decidemmo di
riunirci
dopo avere interpellato tutti i capi delle varie fazioni.
Il 9 gennaio
1977
il Commando Ultra' Curva Sud fece il suo esordio sugli spalti
dell'Olimpico.
Otto tamburi e
due bandieroni all'attivo. In cassa neanche una lira.
L'autotassazione
ci sembro' dal principio l'unica soluzione possibile ma alla
lunga si rivelo'
insostenibile.Fosse stato per noi avremmo continuato a versare
soldi di
tasca nostra,il problema fu che volevamo molto di piu': piu'
tamburi, piu'
bandiere spettacoli sempre nuovi.
Cosi' nacquero
i primi adesivi,le sciarpe,le magliette. Vendemmo la nostra
immagine.
Fu un'iniziativa
importante. Innanzitutto perche' la nostra disponibilita'
economica aumento'
notevolmente, poi perche' riuscimmo a coinvolgere molti piu'
ragazzi. Il
gruppo si fece piu' numeroso e scomparve quel velo di
diffidenza che ci
aveva accolti all'inizio.
Crescevamo ogni
domenica e con noi cresceva l'entusiasmo.
Durante la
settimana
programmavamo la domenica successiva nei minimi particolari,
studiando
nuove idee e litigando per gli errori fatti.
Voi direte quali
errori? Avete idea di cosa significhi far cantare 3000 persone
per 90 minuti
allo stesso tempo e con la stessa voce fino alla fine della
partita?
Proveremo a
spiegarvelo.
Gran parte del
merito e' dei ragazzi del muretto:
sono loro
infatti
che con il megafono spalle al campo, danno il via ai cori.
Ogni canto deve
avere un suo significato preciso: se la squadra e' in
difficolta', dalla
curva dovra' alzarsi un coro dai toni carichi a volte
violenti. Se al contrario
si vince le canzoni scelte saranno quelle piu' elaborate che
conquistano
tutto lo stadio. Ma guai ad esagerare, a volte ci si fa
prendere la mano
e capita di intonare troppi cori uno dietro l'altro, la voce
va via dopo
venti minuti ed e' la fine. Per questo e' necessario alternare
alle canzoni
rullii di tamburi o battiti di mani. Un bravo ragazzo del
muretto sa perfettamente
e quando e' il caso di cantare e come. Un bravo ragazzo del
muretto arriva
al 90° con i suoi compagni carichi come al primo minuto.
Perche' il
gruppo va anche caricato, stimolato, a volte provocato. Nei
momenti di
sconforto chi comanda il tifo ha il dovere di essere il piu'
fiducioso
e di trasmettere la sua speranza agli altri.Deve essere un
modello rispettando
certi limiti...troppi strilli, a volte causano l'effetto
contrario.Nelle
riunioni settimanali parlavamo di questo,di come migliorare il
tifo e di
quali novita' inserire.
Furono quelli
gli
anni dei primi grandi spettacoli,delle favolose coreografie.