La sera del 26
settembre,
mentre l’AS Roma batte di misura il Lokomotiv di Mosca ed
ottiene i primi
tre punti nel massimo torneo continentale, l’altra squadra
della capitale
subisce - contro il PSV Eindhoven - la terza sconfitta
consecutiva del
suo brillante cammino in Champions League. Autore della rete
che condanna
l’undici della Cirio è un giovanissimo difensore, Kevin
Hofland,
che ben presto diventa (assieme a Umit Karan del Galatasaray e
ad un’altra
manciata di transalpini del Nantes) il simbolo della sconfitta
biancoblù.
Per celebrare nel migliore dei modi questo avvenimento, ci
viene l’idea
di consegnare una targa al giocatore olandese, agevolati anche
dalla circostanza
che nel quarto turno gli uomini di Cragnotti incontreranno
proprio il PSV
all’Olimpico. Recuperato il numero dell’ufficio stampa, il 9
Ottobre parte
un fax per l’Olanda in cui si chiede la disponibilità di
Hofland
e si spiegano le ragioni di un premio che solo chi conosce la
rivalità
cittadina può comprendere appieno. Passano appena 24 ore e
Pedro
Salazar, capo ufficio stampa del PSV, si mette in contatto con
noi; ci
comunica di essere felicissimo dell’iniziativa (di cui rimane,
comunque,
molto ma molto sorpreso…) e che anche il suo giocatore non
vede l’ora di
arrivare a Roma per ricevere il premio. (Apriamo una
brevissima parentesi:
si parla di un giocatore, Kevin Hofland, che gioca in una
delle più
importanti squadre d’Europa, segna nelle coppe ed è convocato
di
frequente con la nazionale oranje. Non l’ultimo degli scarpari
del Borgorosso
F.C., quindi, ma un ragazzo semplice e goliardico che si
diverte ancora
a giocare a pallone, nonostante il giro di denaro che si muove
attorno
a lui ed alla sua squadra. Pensate siano in molti i giocatori
italiani
con lo stesso spirito? Noi crediamo proprio di no…). Il Sig.
Salazar ci
comunica che la notizia del premio è stata ripresa non solo
dal
sito ufficiale del PSV, ma anche dai quotidiani olandesi,
ovviamente sorpresi
per l’iniziativa. L’appuntamento è all’albergo del PSV il
giorno
precedente l’incontro di Roma. Dopo una conferma telefonica la
sera di
domenica, verso mezzogiorno di lunedì una delegazione degli
ASRU
si presenta nella reception di un lussuosissimo albergo in
zona Eur, sede
del ritiro della squadra di Erik Gerets, santone del calcio
belga e vecchia
conoscenza del campionato italiano per aver giocato un anno
con il Milan.
Ci accolgono - è proprio il caso di dire - a braccia aperte
sia
Kevin che il Sig. Salazar che, con estrema curiosità, si
informano
degli ultimi avvenimenti calcistici capitolini. A rimanere
sorpresa stavolta
è la delegazione degli Ultras che si trova di fronte a
telecamere
ed obiettivi dei reporter olandesi. Gli stessi immortalano la
consegna
della targa a Kevin, visibilmente emozionato, ed anche lo
scambio di magliette,
sciarpe e gadget vari. Ci congediamo dal ritiro del PSV non
prima di aver
nuovamente ringraziato Kevin e Pedro Salazar per la
disponibilità
e simpatia con cui hanno accolto un’iniziativa che tutta la
Curva Sud spera
possa diventare una piacevolissima e frequentissima abitudine. (articolo a cura
degli AS Roma Ultras)