La Stampa on line
12/2/2001
BOLOGNA - Un tifoso giallorosso che si trovava all' interno dello stadio Dall' Ara per assistere alla partita Bologna-Roma è caduto da una scala che si trova alle spalle della curva S.Luca ed è rimasto ferito alla testa in modo molto grave, tanto che ora si trova in coma. L' uomo è stato ricoverato all' ospedale Maggiore di Bologna. La dinamica dell' incidente, avvenuto poco prima delle 14 mentre lo stadio si stava riempiendo, è in corso di accertamento. Il giovane di circa 30 anni ha riportato un grave trauma cranico. Secondo i sanitari è in pericolo di vita. I primi esami hanno accertato a suo carico una lieve alcolemia, non tale però da far pensare a uno stato di ubriachezza al momento della caduta
Il Nuovo
11 FEBBRAIO 2001,
ORE 17:00
Polemiche dopo l’incidente
di domenica al Dall’Ara
Ragazzo
in coma:
un
tifoso accusa la polizia alla radio
La Stampa
13/2/2001
Alessandro
Spolettini, il romanista caduto da una scala allo stadio di Bologna, resta
grave.
La ricostruzione
della Questura contestata da molti dei 13mila giallorossi presenti al Dall'Ara.
BOLOGNA -
E' ancora in coma Alessandro Spolettini, 32 anni, il tifoso romanista caduto
da una scala dello stadio Dall'Ara domenica pomeriggio prima della partita
Bologna-Roma. Le sue condizioni sono stazionarie ma permangono molto gravi:
i medici dell' ospedale Maggiore, dove è ricoverato nel reparto
di rianimazione, non hanno ancora sciolto la prognosi e parlano di “coma
importante” provocato da un grave trauma cranico.
La Questura ha
confermato la ricostruzione dell'incidente in cui è rimasto ferito
il tifoso. Verso le 13.30 il giovane avrebbe scavalcato una cancellata,
forse per tentare di entrare senza biglietto, e sarebbe inciampato mentre
scendeva una scala alle spalle della curva San Luca, battendo violentemente
la testa contro lo spigolo di un gradino e riportando il trauma cranico.
Questa la versione
della Questura, ma numerosi testimoni - a quanto è stato riferito
- lo avrebbero visto scendere la scala di corsa, "zigzagando" fra la gente.
In redazione sono giunte due e-mail che pubblichiamo . E su tifonet.it,
il sito degli ultras molti testimoni affermano che le cose non sono andate
come racconta la polizia.
Anche Radio Popolare
di Roma e Roma Radio incontro stanno raccogliendo testimonianze su quanto
accaduto a Bologna. Addirittura, alcuni tifosi della Roma, starebbero per
denunciare le forze
dell’ordine.
Il Nuovo
12 FEBBRAIO 2001,
ORE 19:40
Tifoso
in coma
Fan
giallorosso cade sulle scale
Franco Cervellati
BOLOGNA Commozione
generale al Dall’Ara per la tragica scomparsa di Niccolò Galli,
ma anche episodi drammatici come la caduta allo stadio di un fan giallorosso,
ora in coma all’ospedale di Bologna, e una serie di incidenti al termine
della partita. Il tifoso, di circa 30 anni, è scivolato da solo
verso le 13,30, volando da una scala e picchiando la testa. Ha riportato
un trauma cranico grave.
Capitolo violenza.
Il fatto più serio in via Andrea Costa, dove due romanisti sono
stati circondati da alcuni ultrà bolognesi che li hanno picchiati
e accoltellati, fortunatamente senza gravi conseguenze. All'ospedale Maggiore
è stato medicato anche un altro tifoso per ferite leggere di armi
da taglio. Sempre ultrà rossoblù nella zona dello stadio
hanno spaccato i vetri di diverse auto di romani, alcuni dei quali sono
pure stati aggrediti.
Le aggressioni
sono comunque state episodi isolati: il grosso delle due tifoserie non
è venuto a contatto grazie all' imponente servizio d'ordine. Sono
stati identificati una trentina di ultrà bolognesi ritenuti coinvolti
nell'agguato ai due romanisti. Saranno invece denunciati per danneggiamento
gli oltre 100 fans giallorossi che hanno compiuto vandalismi su due bus
che li riportavano in stazione. Per tutti scatterà la diffida a
recarsi allo stadio.
Cornice amara per
una sfida giocata nel segno del dolore. «Niccolò ha vissuto
quasi cinque anni accanto a casa mia a Legnano - dice Capello con le lacrime
agli occhi -, giocavo spesso a pallone con lui e con suo padre. Oggi per
me è difficile festeggiare». «Conoscevo Niccolò
- aggiunge Batistuta -, era un grande tifoso viola. Sono vicino alla sua
famiglia». Addirittura Guidolin rinuncia a parlare della partita:
«Mi sento di dire solo una cosa: i miei ragazzi sono stati bravissimi
a rimanere forti e uniti in un momento in cui tutti noi volevamo essere
non in campo ma in un altro posto».
Capello, sulla
gara, afferma: «Le due trasferte emiliane ci hanno portato sei punti,
mentre l’anno scorso furono due sconfitte. Psicologicamente queste vittorie
sono molto importanti. Dobbiamo solo essere più cinici nel chiudere
le partite. Abbiamo mancato almeno cinque volte il terzo gol e invece il
Bologna è stato capace di tenerci sulla corda fino all’ultimo nonostante
l’inferiorità numerica». Per Batistuta «non c’era bisogno
di questa vittoria per dimostrare che la Roma vuole tantissimo lo scudetto.
Però stiamo calmi, non abbiamo ipotecato niente. Il mio ginocchio
va meglio, ma non sono ancora al massimo».
La Stampa
12/2/2001
Le testimonianze
IMPOSSIBILE CADERE
DA QUELLE SCALE
p.s: la forza della
libertà, sta nella forza di dire la verità quando tutti gli
altri non la dicono.
ERO A BOLOGNA
Il Nuovo
12/2/01
EMILIO MARRESE
BOLOGNA — Inciampato
o spinto dalla polizia giù dalle scale? Alessandro Spolettini, il
tifoso caduto allo stadio Dall’Ara domenica prima della partita, è
ancora in coma al Maggiore di Bologna. Le condizioni rimangono stazionarie
e molto gravi. Sull’incidente circolano due versioni molto contrastanti:
secondo la polizia Spolettini detto Ciccio, 32 anni, è caduto da
solo correndo tra la folla mentre, secondo i tifosi romanisti, sarebbe
stato picchiato.
Molti tifosi ieri
mattina hanno telefonato in diretta alle trasmissioni calcistiche di alcune
radio private della capitale per accusare i poliziotti bolognesi. Uno di
loro, Gianluca Campagnolo di 23 anni, si dice disposto a ripetere la testimonianza
che ci ha rilasciato anche in tribunale: «Eravamo accalcati all’ingresso
della curva San Luca perché il controllo dei biglietti era molto
lento e il cancello, piccolo, veniva aperto a intermittenza. La polizia
ha caricato e questo ragazzo stava scendendo le scalette che portano verso
lo stadio quando un celerino l’ha rincorso, gli ha dato due o tre manganellate
e gli ha fatto anche lo sgambetto. Il ragazzo è rotolato giù
sbattendo alcune volte la testa. Ho visto tutto con gli occhi miei, questo
poliziotto gliele ha date proprio "di cuore". Non lo saprei riconoscere
perché aveva il casco». Un altro romanista, Lillo, non vuole
dare il cognome ma assicura di essere in contatto con la famiglia di Spolettini
e di aver già dato loro la sua disponibilità a testimoniare:
«Noi stavamo nelle prime file davanti al cancelletto dell’ingresso
quando da dietro hanno cominciato a spingere e lanciare bottigliette, allora
le guardie si sono spostate per farci passare e poi hanno caricato. Ciccio
s’è messo a correre per evitare le manganellate e questo poliziotto
gli ha fatto lo sgambetto, continuando a pestarlo insieme ad altri tre».
Roberto V. in radio ha detto che gli agenti, invece di soccorrere Spolettini,
«hanno continuato a manganellarlo».
Dalla Polizia di
Roma fanno sapere che «a queste provocazioni nemmeno si deve rispondere:
la ricostruzione dei tifosi è fasulla». Sergio Bracco, capo
di gabinetto della Questura di Bologna, difende l’operato dei colleghi:
«Ho letto atti e testimonianze di persone attendibilissime che affermano
di aver visto il tifoso correre zigzagando tra la folla e cadere da solo,
inciampandosi. Non abbiamo nulla da nascondere né alcun dubbio su
come si siano svolti i fatti». Un infermiere volontario del 118 che
ha provveduto ai soccorsi nega che l’intervento sia stato tardivo e aggiunge
che Spolettini era probabilmente in stato etilico, a giudicare dall’odore
di alcol. Sono 115 intanto, fa sapere la questura, i tifosi romanisti denunciati
per danneggiamento di due autobus.
La Repubblica ed.
Roma
13/2/2001