E' già
caos biglietti per la trasferta a Torino contro la Juventus. La società
bianconera ha inviato nella capitale solo 3.800 tagliandi di cui 1.800
per i Romaclub. Ne restano solo 2.000 in libera vendita, troppo pochi:
le previsioni parlano di almeno 10.000 giallorossi al «Delle Alpi».
La gara si giocherà in notturna (alle 20.30) e nonostante l'orario
non proprio favorevole per una trasferta così lunga e faticosa,
la macchina organizzativa della tifoseria si è già messa
in moto. Torino sarà raggiunta con ogni mezzo. Sono già numerose
le prenotazioni alle Ferrovie dello Stato, all'Alitalia e all'AirOne.
Saranno sette i voli
speciali che partiranno da Fiumicino. C'è chi ha noleggiato camper
e chi andrà nel capoluogo piemontese con mezzi propri. Per non parlare
poi di chi partirà in pullman. Ne sono previsti una trentina in
totale. La nota dolente arriva, però, dal quantitativo di biglietti
che la Juventus metterà a disposizione dei tifosi giallorossi e
che saranno messi in vendita a partire da domani mattina presso cinque
agenzie della Sestante: via Andrea Doria 53/b, via Properzio 13, via Civinini
83/a, via Torino 3/a, C.ne Cornelia 19/a. Ogni persona potrà acquistare
un massimo di due biglietti. Il costo dei tagliandi è di 44.000
l'uno. Non si è fatta attendere la protesta dei tifosi giallorossi
che hanno subissato di telefonate la sede della Juventus. Da Piazza Crimea
hanno fatto sapere che non è possibile assegnare più biglietti
perché i club bianconeri di tutta Italia si sono mobilitati, prenotando
le scorte a loro disposizione. La società bianconera ha già
venduto 22.000 biglietti; a questi vanno aggiunti i 35.000 abbonati della
Juventus. La capienza del «Delle Alpi» è di 65.000 spettatori.
Ma intanto c'è un sistema in più per acquistare i preziosi
tagliandi. I tifosi della Roma possono affidarsi al servizio Lottomatica.
Basta navigare sul sito Internet www.lottomaticaservizi.it e cercare le
40 ricevitorie lungo tutto il territorio nazionale che vendono i biglietti
di JuventusRoma. Nella capitale ne esiste una sola, in via Gaspare Gozzi,
che ieri ha venduto ben 500 biglietti di tribuna ai giallorossi.
(m.b.)
La Repubblica
1/5/2001
Settemila
tifosi pronti a partire
ma i
biglietti sono solo 3.800
ROMA - Tutto
esaurito. L’ha comunicato ufficialmente la Juventus, ieri: venduti tutti
i biglietti per la gara di domenica sera. Quanti? Venticinquemila, sostengono
le fonti bianconere. Per un incasso complessivo superiore ai due miliardi
di lire, è stato precisato. Qualcosa, però, non quadra: la
capienza dello stadio Delle Alpi è (vedi il Panini) di 69.041 spettatori.
Considerando che gli abbonati juventini sono 35.446, se si aggiungono i
25.000 biglietti esauriti in prevendita, si arriverebbe a poco più
di 60 mila presenze. Perché, quindi, non mettere in vendita i 9
mila e passa biglietti sulla carta ancora a disposizione? «Circa
seimila - spiegano da casa Juve - sono destinati a far da cuscinetto per
l’ordine pubblico, gli altri sono riservati a sponsor e affini».
Nessuna possibilità, insomma, che a Torino si riaprano i botteghini.
A Roma, la Juventus
ha spedito 3.874 tagliandi che sono andati a ruba, ieri, nel giro di poche
ore. Solo che a Torino difficilmente andranno soltanto i 3.874 tifosi con
il biglietto per il settore ospiti. Molti tifosi, questo è certo,
hanno già acquistato tagliandi per altri settori, convinti che -
alla fine - verranno fatti accomodare con gli altri giallorossi. Oppure
hanno allestito pullman e aerei pur non avendo in mano i biglietti. C’è
il rischio di un caos totale, in pratica, e il comunicato della Juve di
ieri sembra soprattutto un messaggio alla Prefettura cittadina, incaricata
di governare l’ordine pubblico.
Doppia seduta, ieri,
per la squadra di Capello. AC Zago e Montella sono avviati sulla strada
del recupero, quindi a Torino dovrebbero esserci entrambi. Difficilmente,
però, l’aeroplanino verrà impiegato dal primo minuto. Il
brasiliano, invece, potrebbe giocare al posto di Aldair. Emerson, invece,
resterà ancora fuori: a centrocampo, perciò, si avrà
la conferma del tandem Tommasi-Zanetti.
Il Messaggero
3/5/2001
Il Messaggero
7/5/2001
Assalto ai cancelli degli ultras romanisti
Momenti di tensione
si sono avuti poco dopo le 18 allo stadio Delle Alpi di Torino, quando
i cancelli del settore est, riservato ai tifosi ospiti, è stato
preso d'assalto da centinaia di simpatizzanti romanisti, molti dei quali
probabilmente senza biglietto. Molti tifosi della Roma, dopo aver tentato
di sfondare un cancello, hanno scavalcato le reti di recinzione e hanno
poi spinto chi entrava in fila; in questo modo decine di tifosi si sono
introdotti in massa nello stadio, evitando il controllo all'ingresso.
Qualche scaramuccia
di poco conto si è avuta nella fase di avvicinamento al big match.
Tra i tifosi juventini della Curva Nord e le poche migliaia di romanisti,
sistemati in Tribuna Est, c'è stato lo scambio di lanci di fumogeni.
Tre tifosi della Roma hanno riportato ferite alla mano, pare causate da
petardi, poco prima dell'inizio della partita. I tre, uno dei quali, il
più grave, avrebbe perso un dito, sono stati trasportati all'ospedale.
Il Gazzettino
7/5/2001
POCHI VIP AL DELLE
ALPI PER IL BIG MATCH
Dai
Rolex al doping:
la partita
si gioca pure in curva
Cinquemila tifosi
della Roma, dieci volte tanto quelli della Juventus. ma la partitissima
tra giallorossi e bianconeri si gioca anche sugli spalti, grazie alla fantasia
dei tifosi . Pochi striscioni, ma pungenti: in curva Scirea (la Sud del
'Delle Alpi') i tifosi bianconeri rivangano nel passato, ispirandosi alla
vicenda degli orologi regalati dalla Roma per il Natale di due anni fa
agli arbitri e ai designatori: «Sta Rometta - si legge su uno striscione
di stoffa gialla - quanti Rolex pé sta in vetta».
I tifosi giallorossi
rispondono con riferimenti a questioni più recenti, la positività
di Davids al nandrolone, ma anche con pesanti insinuazioni: «Gare
truccate - recita lo striscione esposto nel settore Est - giocatori dopati,
le vostre vittorie sono reati».Fumogeni giallorossi vengono accesi
dagli ultras della Roma, mentre la curva Scirea, all'inizio del secondo
tempo, è tutta un crepitare di fuochi d'artificio. Qualche lancio
di razzi tra i tifosi della Roma e i bianconeri assiepati nella curva Nord
nei primi 15'della gara, ma le forze dell'ordine intervengono prontamente
per evitare ogni avvicinamento.Non piace invece ai vip lo stadio Delle
Alpi di Torino. In un impianto tutto esaurito (da giorni), scarseggiano
le autorità: la prima assenza (annunciata) è quella dell'Avvocato,
Giovanni Agnelli, che ha preferito guardarsi la partitissima in tv. C'è
invece il fratello Umberto, arrivato allo stadio a una ventina di minuti
dal fischio d'inizio di Braschi. Tra i vip dello spettacolo non ha voluto
perdersi la partita la sempre ammiratissima Federica Panicucci, grande
tifosa bianconera.
Puntuale all'appuntamento
un'altra vip juventina, Evelina Christillin, vicepresidente vicario del
comitato che organizzerà l'Olimpiade invernale del 2006. In tribuna
d'onore anche Enzo Ghigo, presidente della Regione Piemonte e della conferenza
delle Regioni, Franco Cimminelli, patron del Torino e il presidente granata
Tilli Romero, e don Mazzi.
Il Gazzettino
7/5/2001
gli incidenti
Feriti
dai petardi tre tifosi romanisti
Assalto
ai cancelli, dentro senza biglietto
TORINO
E' cominciata con
un assalto ai cancelli del settore est del Delle Alpi. Poco dopo le 18
un gruppo nutrito di tifosi romanisti, presumibilmente senza biglietto,
ha tentato di sfondare un cancello per entrare ugualmente. Molti, poi,
hanno scavalcato le reti di recinzione e hanno spintonato chi entrava in
fila creando momenti di panico e tensione. In questo modo decine di tifosi
si sono introdotti nello stadio, evitando il controllo all' ingresso, nonostante
lo stadio fosse presidiato da decine di agenti e carabinieri. Tre tifosi
della Roma hanno riportato ferite alla mano, pare causate da petardi, poco
prima dell' inizio della partita. I tre, uno dei quali, il più grave,
avrebbe perso un dito, sono stati trasportati uno all' ospedale Cto di
Torino, gli altri due al Maria Vittoria. Tra i tifosi juventini della Curva
Nord e le poche migliaia di romanisti, sistemati in Tribuna Est, c'è
stato lo scambio di lanci di fumogeni che hanno provocato qualche ripiegamento
nelle rispettive posizioni. Ad un certo punto sono volati oggetti tra i
due settori, ma la distanza non ha favorito le intenzioni bellicose dei
contendenti.
La Repubblica
7/5/2001
Ma la sfida finisce
senza incidenti
Petardo
in curva
Feriti
due tifosi
Il cordone predisposto
dal questore per Juve-Roma ha funzionato
ARTURO BUZZOLAN
Settemila romanisti
scatenati, ma un solo incidente: due tifosi feriti da petardo, uno dei
quali ha avuto la mano destra spappolata. Il dispositivo di sicurezza ha
funzionato, anche se chi viaggiava in treno ha dovuto patire disagi e ritardi
dovuti allo spostamento delle tifoserie. E i tifosi senza biglietto, l'emergenza
numero uno della vigilia, alla fine sono risultati molto meno del previsto.
I primi a cadere nella
rete della polizia ieri mattina, sono 300 tifosi romani che, dopo aver
viaggiato tutta la notte in treno, giungono a Porta Nuova alle 7 meno un
quarto. Lì, a dar loro il benvenuto, trovano un nutrito cordone
di agenti. Tutti i giallorossi devono mostrare il biglietto per lo stadio:
50 non ce l'hanno e vengono subito portati in Questura dove, all'intero
del cortile, è già stato predisposto uno spazio transennato
tutto per loro.
Niente partita? No.
Il questore Nicola Cavaliere, pur avendo annunciato assoluta intransigenza
nei confronti di chi sarebbe arrivato senza biglietto, ha pensato anche
a loro: è pronta una «dotazione di emergenza» di biglietti
messa a disposizione dalla Juventus. E a mezzogiorno e mezzo i 50, tutti
finalmente muniti di tagliando, partono per il «Delle Alpi».
Passano le ore, da
Roma arrivano altre notizie non proprio rassicuranti. Sono in viaggio per
Torino 1300 tifosi giallorossi a bordo di due treni. Il primo convoglio
è atteso alla stazione Lingotto per le 17, l'altro cinque minuti
dopo.
Sono quasi le 6 quando
il primo «treno giallorosso» entra in stazione. Lo scalo è
presidiato da polizia e carabinieri, file di vecchi autobus messi a disposizione
dall'Atm attendono di partire per il «Delle Alpi». I tifosi,
ammassati per lo più nelle carrozze di coda sembrano tranquilli.
Sono più di 300 e solo una decina non sono in regola. «Ave
Roma» recita uno striscione dietro al quale si mettono tutti. Poi
i pullman si mettono in marcia.
Alle 6.10 arriva il
pendolino, scendono altri 100 giallorossi. Cinque minuti più tardi
ecco il treno più temuto lo «Speciale». Carico all'inverosimile:
gli ultrà si sporgono sventolando bandiere, gridando slogan e lanciando
petardi. Scendono in mille danno l'assalto agli undici pullman in attesa,
uno ci rimette un vetro ma per il resto tutto fila liscio. Alla stessa
ora, davanti al «Delle Alpi» le prime tensioni. Un gruppo di
romanisti senza biglietto, 200 o 300, cercare di forzare il blocco. La
polizia reagisce, qualcuno riesce a scavalcare. Passano i minuti. Sono
le 8, i tifosi romanisti affollano il prato fuori dallo stadio, nessuno
vuole sistemarsi nell'anello più basso. In quel momento, sulle gradinate,
c'è l'ennesima esplosione. Luigi Colasante, 28 anni, di Roma, si
accascia a terra con la mano destra spappolata e la gamba sinistra ferita.
Un altro ragazzo, vicino a lui, rimedia un taglio alla testa. «Gli
è scoppiato un petardo in mano» dice la polizia. «Ci
hanno scagliato un razzo» affermano gli amici del ferito. Colasante
finisce al Cto dove poco dopo accorre una volante a portare un dito indice
del ragazzo, ritrovato dagli altri tifosi sugli spalti.
La Repubblica ed. Torino
7/5/2001
INVASIONE IN CENTRO
Giallorossi,
festa da scudetto
Subito dopo il pareggio
tifosi in strada: caroselli di auto e bandiere
di CLAUDIO MARINCOLA
«Cam-pio-ni,
cam-pio-ni!». Tutti pazzi per la Roma: i tifosi al triplice fischio
finale dell’arbitro Braschi, si sono precipitati per strada e riversati
in centro. Quasi un riflesso condizionato. Sciarpe al vento, clacson spiegati,
piazza del Popolo e piazza Venezia intasate: i supporter giallorossi dopo
il pareggio di ieri sera (2-2) a Torino con la Juventus, un risultato che
spiana la strada per il titolo, hanno spento le tv e anticipato, a 5 giornate
dal termine, i festeggiamenti per lo scudetto. In migliaia, ubriachi di
gioia, si sono diretti verso i luoghi da sempre riversati per le feste
"storiche".
Dalle periferie e
dagli altri quartieri, un fiume di auto ha raggiunto il centro storico
creando in molti punti nevralgici disagi alla circolazione. Vigili e polizia
hanno cercato di arginare l’invasione chiudendo, a partire dalle 23, i
più importanti punti di accesso, ma ormai era tardi. Almeno tremila
persone avevano raggiunto piazza del Popolo, inneggiando ai beniamini.
Altrettante erano in Piazza del Popolo dove la folla si è radunata
ai piedi dell’Altare della Patria.
Scene di giubilo ovunque:
tifosi sul tettuccio della macchina, tifosi col viso dipinto di tricolore,
in due e all’occorrenza anche in tre sui motorini, scooter che sfrecciavano
ovunque. Cani e gatti cui è stata fatta indossare la maglia di Totti,
baci e abbracci tra chi prima non si era mai visto e conosciuto. Questo,
e altro ancora, è il calcio quando diventa festa.
Sarà per l’ultimo
scudetto della Roma che risale all’83, o per il gol dell’aeroplanino" Montella,
planato proprio in zona Cesarini, quando in pochi ci speravano. Ma i romanisti
non hanno atteso la matematica conquista del titolo per liberare la propria
gioia. Balli, canti, autobus bloccati e poi, presi d’assalto. C’è
andato di mezzo un bus dell’Atac, danneggiato a Piazza Venezia. Da lì,
per raggiungere Piazza del Popolo molti tifosi hanno deciso di percorrere
a piedi le strade dividendosi in gruppetti. La misure di polizia non potevano
evitare che venissero infrante le vetrine di «Diesel», un negozio
di abbigliamento in via del Corso.
Folla di tifosi anche
Piazza Navona e a Fontana di Trevi, dove qualcuno è riuscito a bagnarsi
nella fontana, nonostante i controlli. I caroselli di auto sono andati
avanti fino alle 0.30, poi la situazione è tornata alla normalità.
Un motociclista investito da un’auto è rimasto ferito, intorno alla
mezzanotte, a Piazza Ugo La Malfa.
Il Messaggero cronache
di Roma
7/5/2001