MILANO —
Finale con violenza a S.Siro. Incidenti si sono verificati nel
settore basso della curva nord dello stadio Meazza, occupato
dai tifosi giallorossi, poco dopo la conclusione della partita
che ha visto il Milan battere la Roma. In quella che è parsa,
almeno all’inizio una riedizionefotocopia degli scontri sugli
spalti successivi a InterRoma di due mesi fa, gli ultrà
giallorossi (unici rimasti alla fine della partita ancora
nello stadio per ragioni di sicurezza) hanno sfogato la rabbia
per la sconfitta scagliandosi contro la polizia lanciando ogni
sorta di oggetti, petardi e fumogeni. La polizia dapprima ha
fatto una leggera carica quindi è arretrata sul lato opposto
della curva.
C’è stato qualche
minuto di pausa, poi gli incidenti sono ripresi con maggiore
violenza, tra inseguimenti sulle gradinate, lanci di
lacrimogeni e ripetute cariche e controcariche. Diversi
seggiolini sono stati divelti, alcuni sono stati incendiati. A
questa seconda fase degli scontri ha partecipato solo una
frangia della tifoseria romanista, mentre altri sostenitori
giallorossi si sono ammassati in uno spicchio della curva.
Erano almeno ottomila i romanisti venuti al Meazza per il
match.
La Repubblica
22 gennaio 2001
La Repubblica
22 gennaio 2001
Corriere della
Sera
22 gennaio 2001
MILANO — La sconfitta della squadra porta con sé uno strascico spiacevole di scontri sugli spalti tra i tifosi della Roma e le forze dell’ordine. I disordini sono scoppiati subito dopo il fischio finale e sono andati avanti per oltre mezz’ora, all’interno dello stadio e soprattutto si sono concentrati nel settore della curva riservata ai sostenitori giallorossi. Disordini e scontri, come si diceva, limitati esclusivamente a tifosi romanisti e forze dell’ordine. Una decina tra contusi e feriti, sia tra i poliziotti che tra i tifosi della Roma, alcuni fermi. Il momento di maggiore tensione si è creato quando i tifosi romanisti hanno voluto reagire duramente ad un lancio di lacrimogeni effettuato, secondo la loro versione, ad altezza uomo. Si sono vissuti momenti di forte tensione sotto gli occhi di gran parte degli spettatori ancora in coda per uscire dallo stadio. Decine di seggiolini infranti, la porta che immette dalla curva sud sul terreno di gioco sfondata, le cariche a ondate della polizia, che ha tenuto a lungo i sostenitori giallorossi all’interno dello stadio, accompagnandoli fuori soltanto dopo le 23,15. Delle migliaia di sostenitori romanisti, solo alcune centinaia hanno avuto un ruolo attivo in questi disordini, che però hanno finito per coinvolgere anche i tanti spettatori incolpevoli. Una volta fuori da San Siro, ci sono stati altri scontri, questa volta tra la polizia ed i sostenitori del Milan, che stavano aspettando l’uscita dei loro rivali giallorossi per tentare un assalto. Per fortuna, le due tifoserie non sono riuscite ad entrare in contatto, il cordone di protezione formato dalla polizia ha avuto l’effetto voluto. Durante la partita, non c’erano stati incidenti e tutto era filato liscio. Si poteva registrare soltanto la contestazione dei tifosi del Milan nei confronti del loro presidente Silvio Berlusconi, contestazione che va avanti da mesi: i tifosi rossoneri chiedono maggiori investimenti sul mercato e l’acquisto di qualche grande campione. Ma ieri questa contestazione è rimasta al di sotto dei livelli che si temevano nei giorni scorsi: anche la vittoria evidentemente ha avuto il suo effetto.
Il Messaggero
22 gennaio 2001
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