7 settembre 2000, Giovedì, ore 21
Milan - Roma non lo è oggi e non lo sarà mai un'amichevole!!! Mettetevelo in testa tutti, TV, Responsabili di ditte e dirigenti!!!
Per motivi personali giungo per fatti miei al S. Siro, sono uno dei primi ad entrare appena aprono il nostro settore. Davanti ai cancelli siamo pochi, dopo pochi minuti siamo completamente circondati dalla polizia. Sia prima che dopo non c’è alcun problema con i tifosi del Milan.
Dentro siamo inizialmente pochi ma rumorosi. Passa il tempo, si avvicina l’inizio della partita e piano piano il nostro settore diviene sempre più affollato fino a raggiungere le 300 unità. Durante il primo tempo il tifo è continuo e rumoroso, è bellissimo quando intoniamo “la società dei magnaccioni” tutti assieme. Bello il piccolo striscione “W LA RAI” esposto sopra lo striscione degli AS ROMA ULTRAS. Sotto il punto di vista corale un ottimo primo tempo, per diverso tempo ci siamo sentiti solo noi. Inevitabilmente dopo il vantaggio del Milan c’è stato un calo. Però è bello vedere la squadra avvelenarsi con l’arbitro per un rigore assegnatoci contro, è dimostrazione di mentalità, di voglia di vincere, in qualunque occasione! Ripetuti i cori contro Berlusconi, Galliani, i milanesi e la Lazie naturalmente. Il secondo tempo, invece, è peggiore del primo. Riniziamo bene ma piano piano il nostro tifo cala, per riavvivarsi però, solo, al pareggio di Montella. Si prosegue poi tra alti e bassi. La partita termina con il risultato finale di 2 reti a 2, intanto passa l’Estrada sotto il nostro settore, i cori non sono dei più gentili da dedicare ad una signora… :-) Dato il risultato di parità, si va ai rigori. Questa volta ci sono favorevoli. Li viviamo salendo nella parte alta del nostro settore per poi piombare giù in massa in caso di parata di Antonioli (facciamogli sentire la nostra fiducia, anche se lo scorso campionato è stato tutt’altro che esente da colpe in più occasioni…) o rete dei nostri giocatori. Dopo la vittoria dalle tribune piovono stelle filanti, coriandoli e dei palloncini spiccano il volo… “voi siete napoletani” è il coro che accompagna questa visione.
Prima di uscire dallo stadio siamo costretti ad aspettare circa 40 minuti per problemi di ordine pubblico. Come detto in precedenza, però, all’uscita degli ultras del Milan neanche l'ombra…
Andrea
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GAZZETTA.IT
Shevchenko e Montella show
I due attaccanti si rincorrono a suon di gol per 90
minuti Poi ai rigori sbagliano anche loro: Milan-Roma
finisce 4-5 Spettacolare partenza di Totti che costringe
San Siro all' applauso e manda Montella in gol dopo 5' .
Il Milan cresce e pareggia con Sheva. Due rigori fissano
il 2-2 al 90' , poi l' epilogo dal dischetto che premia
la Roma. I due numeri 9 hanno caratterizzato la sfida di
San Siro, che ha celebrato il compleanno di Canale 5 e
la nuova pace tra Galliani e Sensi... Che la sera fosse
molto televisiva, lo si è capito quando Boban stava per
battere il suo rigore e gli hanno fatto segno d'
attendere: pubblicità. Ma, a parte questo, la partita è
stata molto divertente
Nella partita per i 20 anni di Canale 5 è Capello che
sorride per ultimo Shevchenko e Montella show I due
attaccanti si rincorrono a suon di gol per 90 minuti Poi ai
rigori sbagliano anche loro: Milan-Roma finisce 4-5
Spettacolare partenza di Totti che costringe San Siro all'
applauso e manda Montella in gol dopo 5' . Il Milan cresce e
pareggia con Sheva. Due rigori fissano il 2-2 al 90' , poi
l' epilogo dal dischetto che premia la Roma MILANO - E' il
compleanno di Canale 5, vent' anni sicuramente importanti di
televisione ricca di spettacolo e innovazioni; ma quello che
viene celebrato a fine serata, quando Boban vorrebbe tirare
il primo rigore della serie e il regista gli fa segno di
aspettare, è il condizionamento della pubblicità sulle
nostre vite. Più simbolico di così non si potrebbe, anche
perché ciò che lo spot interrompe è uno show che vale la
pena, e dunque non cambi canale, prigioniero. Non solo pace,
in questo Milan-Roma, ma anche bene: perché da un'
amichevole settembrina per fare la gamba in vista delle
coppe esce una serata di calcio piacevole, e se alla fine te
ne vai contento anche se le novità non le hai viste (mancano
Redondo, Batistuta, Emerson e tanti altri: fra i 22 iniziali
soltanto due l' anno scorso non c' erano, Dida e Saudati),
vuol dire che chi c' era s' è fatto il mazzo per divertirti.
Andando in giro a cercare qualche giocata di grande
football, del resto, chi s' imbatte in Francesco Totti
qualcosa a casa lo porta sempre. Artistico il suo inizio,
fra colpi di tacco, giravolte e veroniche: così spettacolare
da mettere in crisi la gente, indecisa tra le meraviglie che
il leader giallorosso propone in campo e la vagonata di
ragazze da competizione («motori» truccati, e truccati bene)
che Canale 5 ha scaricato in tribuna. Il match è
obiettivamente equilibrato, il che deve suonare come un
grande complimento a Totti; non a caso i meno distratti lo
gratificano con salve di applausi a scena aperta come da
tempo non se ne sentivano a San Siro. E proprio dal piede
sapiente del numero dieci parte, al 5' , un corner che
Delvecchio, avvitandosi in volo, indirizza all' incrocio
opposto. C' è qualcosa di esplosivo nel tuffo col quale
Dida, così lungo che sembra non avere mai fine, riesce a
schiaffeggiare il pallone. Ma la sentenza è soltanto
rimandata di un attimo: a Montella, che già un minuto prima
era stato rimontato da Costacurta un istante prima di
concludere in porta la sua fuga (lancio di Totti, toh...),
basta una carezza per far decollare il gesto dell'
aeroplanino. L' avvio della Roma, col capitano abilissimo a
danzare fra le linee richiamando su di sè la totalità dei
palloni, pare il preludio alla solita serata d' ansia per
Zaccheroni, cui le coppette estive portano sberle (cinque
dita in faccia dal Real Madrid) e minacce d' esonero (si
dice «la giusta tensione»). E invece il Milan, che quanto ad
assenze sta persino peggio della Roma, ritrova in fretta una
linea di galleggiamento avvicinando difesa e centrocampo e
scatenando in avanti Serginho. Dall' altra parte c' è
Helveg, che nasce terzino e lì spesso ritorna componendo il
necessario quartetto quando la Roma attacca; dunque il
brasiliano, che in avvio era stato fatto a fette da Cafu,
può dedicarsi alla spinta lasciando che sia Sala, scalando,
a difendere la fascia sinistra. Così disegnato, il Milan
trova subito il pareggio: bello il tocco filtrante di
Saudati per Bierhoff (in fuorigioco?), che il tedesco
tramuta in assist per l' implacabile Shevchenko. Sono
passati 8 minuti, e la facilità con la quale le punte
arrivano al tiro fa malignare sulla necessaria
spettacolarità di un' amichevole organizzata per festeggiare
una tv. Dopo l' avvio-champagne, però, che culmina nella
splendida traversa di Montella (20' ), la gara torna più
simile a un confronto di campionato, un po' meno frizzante
ma sempre accattivante, perché di classe in campo ce n' è
parecchia. E con qualche spunto tattico interessante, come
il buon rendimento del vivace Tommasi in posizione centrale,
ruolo vacante nella Roma priva di Emerson e Zanetti, o il
duello fra De Ascentis e Giunti (e Brncic nella ripresa) per
il posto accanto ad Albertini nel Milan di Champions League.
Giusto per rievocare il pepe che ha fatto la storia recente
di Milan-Roma, gli altri due gol arrivano su rigore: ci sono
entrambi, quello per la Roma condito dall' espulsione di
Chamot, e si arriva così al 90' in perfetta parità. Ormai di
rigori ne abbiamo fin sopra i capelli, ma il trofeo va
comunque assegnato e Zac, dopo «Centenario» e «Berlusconi»,
vede andarsene pure questo. Difficile che la cosa gli tolga
il sonno; per quello c' è la Champions League. Paolo Condò
Ci sono i consigli per gli acquisti e la tv ferma il rigore
di Boban Subito Montella, subito l' aeroplanino. E sul
piccolo bimotore giallorosso salgono Sensi, Capello e
decollano le ansie di Zaccheroni. Cinque minuti. Cinque
numero magico e un po' tragico. Cinque come Canale 5 che
festeggia i suoi primi vent' anni e cinque con Real 5 che
proprio qui ha chiuso il centenario milanista. Celebrazioni,
l' occhio delle telecamere, tribuna eccellente ma non
troppo. E il Cavaliere? Lo cercano altri occhi, prima e dopo
il primo volo di Montella. Lo cercano e lo giustificano
quelli che condividono le sue idee e i suoi sondaggi: è
rimasto a Roma polemico e con un peso sullo stomaco, i
cinque golazi spagnoli. Non c' è il cavalier Berlusconi, non
c' è Batistuta ma c' è la Roma, c' è Totti er Pupone, un
incanto. Tocca, arieggia, cambia marcia, taccheggia. Che
gioia questo ragazzo. Totti riempie i larghi vuoti di San
Siro e alimenta le battute su Zaccheroni. Stasera Zac tenta
il grande slam alla rovescia. Ha perso il centenario, ha
perso il Luigi Berlusconi, ha perso il trofeo Bortolotti di
Bergamo e anche qui è sulla buona strada. Zac, oggi
perderebbe anche il Piadina Channel di Forlimpopoli e il
Meldola Radio Sound International. Tre minuti di analisi,
battute, sorrisi di Sensi e smorfie di Galliani. Tre minuti
per pensare (e dire) tutto il male possibile di Alberto
Zaccheroni e della sua ballerina (sulla carta) formazione.
Caro Zac, sentirai il cavaliere. Caro Zac, Canale 5 è solo
un ventennale ma più di un centenario. Vedrai, domani,
vedrai Zac. Tre minuti di asfissiante attesa, poi arriva sul
binario più veloce er Pupone de Kiev. Bello, bellissimo gol
in collaborazione con Bierhoff. E' amichevole, è la partita
della pace e del disgelo, di Sensi e Galliani mano nella
mano, della fine di tutte le baruffe. Ma è anche la partita
di Capello coltello sotto il tavolo. Fabio con la sua alta e
volitiva mascella, che qui ha vinto e qui vuole vincere
anche con la Roma. Er Pupone de Roma viaggia che è una
meraviglia. Ma arriva ancora l' altro Pupone, di Ucraina,
con un rigore che fa discutere. Galliani è troppo in alto,
Sensi troppo in basso. Discuteranno, mano nella mano. Saluta
Totti. Bravo Francesco, è stato un piacere. Un rigore e un'
espulsione. Il solito Chamot da dietro, il solito
aeroplanino. Vogliamo discutere? Sì, forse, volendo il Milan
potrebbe aggrapparsi sugli specchi. Volendo. Sensi e
Galliani forse parleranno anche di questo. Due a due e sono
quattro gol. Celebrativi, molto televisivi. Come al trofeo
Berlusconi. E i rigori. Ancora i rigori. Ma il Ventennale
del Biscione è una cosa nuova, inedita, non ha precedenti e
non dovrebbe portare male. Pronto il palchetto con i fiori,
pronti i penalty. Vediamo chi ha voglia di sbagliare?
Shevchenko il suo, come contro la Juve, lo ha fatto. Poi ha
sbagliato. Come Maldini, come Boban. Paolino però è in
tribuna. E Boban, beh Boban è in campo e batte, dovrebbe
battere per primo. Zvone va sul dischetto ma un uomo, un
televisivo con cuffia, lo ferma lo blocca. Alt, fermo c' è
la pubblicità. E Boban si ferma, mani sui fianchi, e guarda
l' uomo in cuffia. La pubblicità non finisce mai e Boban
perde la pazienza e forse sbaglia anche per questo.
Amichevole sì, ma non esageriamo. Rigori fermati in diretta
dalla pubblicità. E' questa l' Italia del calcio che ci
aspetta? Poi sbagliano altri in ordine sparso, Shevchenko e
Montella compresi. E si comincia a malignare: porta sfiga
anche questo? Zac comunque, nel dubbio, lo perde. Germano
Bovolenta MILAN cosa va Il tridente sa innescare Sheva anche
quando il terzo uomo è baby-Saudati. Con Helveg, la difesa è
più protetta e Serginho, a sinistra, può spingere
liberamente. cosa non va Bierhoff ha ormai un' ottima
disposizione a servire Sheva, ma sotto porta non è ancora
incisivo. Pericoloso caricare sull' ucraino tutta la
responsabilità del gol. il protagonista Sotto porta
Shevchenko è la solita tassa. Interessante, invece, la
novità-Saudati: entra in entrambe le reti. Il ragazzo è da
rivedere come finalizzatore. ROMA cosa va Attacco atomico,
anche senza Bati. Nessun club al mondo può permettersi come
rincalzo un Montella, forse il miglior attaccante italiano.
Lusso eccessivo? cosa non va La difesa va registrata.
Capello ripropone uomini della scorsa stagione, ma la
regolarità con cui il Milan si presenta in area segnala un
ritardo di condizione. il protagonista Dura meno di un' ora
il recital di Totti, costretto a uscire dopo uno scontro con
Dida; ma ciò che mostra nel suo scorcio è il calcio più
bello di quest' estate.