PRE LAZIO ROMA 2001/02
Derby, file e tafferugli per un biglietto
Oltre 14 mila tifosi assiepati davanti all’Olimpico, ma le scorte non soddisfano tutti
(Il Messaggero)

di CARLO ROMANO (7 marzo 2002)

Nemmeno una decina di ore sotto la pioggia frenano la voglia di vedere Totti e compagni. Oltre 4.000 tifosi della Roma hanno passato l'intera notte tra martedì e mercoledì davanti allo stadio Olimpico, per essere sicuri di accaparrarsi uno dei circa 14.000 biglietti di curva disponibili per il derby di domenica sera. E al momento dell'apertura, le persone in fila erano diventate quasi quattordicimila. Momenti di tensione, urla e spintoni, calci e pugni verso chi, approfittando della confusione creata dalla pioggia, tentava di non rispettare l'ordine d'arrivo. L’immediato intervento delle forze dell’ordine ha riportato la calma subito dopo.
I primi tifosi sono arrivati alle 19 e due ore più tardi è iniziata la distribuzione dei numeri per far rispettare la fila. All'una, tutti i tagliandi, fino al numero 1.800, erano stati staccati dai blocchetti.
«Ho portato tutto l'occorrente - garantisce Filippo Tincarelli - dal materassino all'impermeabile e alle 8.15 sono riuscito a prendere due biglietti». La notte dei 4.000 è passata tranquillamente fino alle 4, quando i nuovi arrivati hanno tentato di accaparrarsi i posti migliori. E, come se non bastasse, è arrivata la prima pioggia. «C'eravamo organizzati da soli - racconta Sergio Landi - con i bigliettini numerati per evitare discussioni. Alle 4 qualcuno ci ha scavalcato e si è messo davanti ai botteghini: sono volati insulti, qualche spintone, ma poi, tra un coro e l'altro, tutto si è risolto». Gli agenti del commissariato Prati, diretto da Antonio Del Greco, hanno assicurato il controllo della situazione, con la presenza costante di almeno una ventina di agenti. Intorno alle 8, i tifosi in attesa raggiungevano l'aula bunker, ma a complicare tutto è arrivata nuovamente la pioggia: la fila, fino ad allora ordinata, si è scomposta, le transenne sono state levate e chi era ai primi posti si è visto scavalcare dai più furbi. «Sono iniziati tafferugli e proteste. Cinque o sei persone, per la ressa, hanno accusato malori e la vendita dei biglietti è stata interrotta per circa mezz'ora. Le forze dell'ordine hanno dovuto allontanare i più accesi che erano saliti sulle transenne a ridosso dei botteghini. Alle 10.30 è tornata la calma, anche grazie all'apertura di altri due sportelli, passati così da otto a dieci.
Alle 12.30 i biglietti per la curva erano già finiti, per la delusione degli esclusi. Nel pomeriggio hanno fatto la loro comparsa i bagarini. In considerazione dell' attesa dei tifosi, l' As Roma Spa ha chiesto all' agenzia Sestante di provvedere a mettere in vendita ai botteghini dello stadio Olimpico anche gli ultimi quattromila biglietti a sua disposizione per il settore distinti sud lato Montemario. La vendita dei biglietti avrà quindi luogo dalle 8 di oggi con consueta prelazione per gli abbonati.
Ma sulla vicenda, è intervenuto Enzo Foschi, presidente della Commissione sportiva del Campidoglio. «Una situazione incivile - ha sostenuto. - Solo 10 biglietterie aperte per 15.000 tifosi sono un numero inadeguato. Con le tecnologie esistenti si potrebbero trovare metodi meno faticosi e primitivi». Il consigliere Federico Rocca, del XV municipio ha parlato, invece, di «strage sfiorata», denunciando il comportamento di Roma e Lazio.


Federico, del settore O21 (ex Estremo Sostegno Bravetta), mi invia un comunicato stampa da lui inviato ai quotidiani romani sulla questione biglietti-derby (di cui ho fa:
Vergognosa, incivile e pericolosa, questa la situazione
creata per i biglietti del derby.
“Non ci sono altri termini per definire la vicenda della vendita dei biglietti per il derby di domenica prossima” ha dichiararlo Federico Rocca, consigliere municipale “oltre la passione politica, ormai da quasi quindici anni sono abbonato in curva sud ed ogni volta devo assistere a questa scena, non ho fatto che raccogliere lo sfogo e le sensazioni che per l’ennesima volta ho condiviso insieme ai tanti tifosi della Roma.
Questa mattina migliaia di ragazzi si sono ritrovati davanti ai botteghini della curva per acquistare il biglietto, molti di loro hanno dormito davanti lo stadio, altri non sono andati a scuola o a lavorare, tutto per prendere un numero per l’acquisto dei tagliandi.
Ma si era visto subito che la situazione poteva degenerare, una fila di transenne incolonnava i tifosi, alla fine due addetti della Roma controllavano i numeri e solamente tre botteghini aperti. Con il passare del tempo e l’arrivo di un acquazzone i tifosi hanno finito per accalcarsi tra le transenne.
A gestire il servizio d’ordine non più di quindici agenti. Disorganizzazione della società e impotenza e/o incapacità delle forze dell’ordine, hanno fatto sì che saltassero le file, a quel punto gli addetti della Roma sono spariti, i tifosi non avendo più nulla davanti a loro, si sono ammassati davanti i botteghini ed i numeretti sono diventati carta straccia. Tanta la gente che chi comprava il biglietto non poteva tornare indietro, poiché bloccati da un muro umano. Nessuno tra addetti della società ed i poliziotti sono riusciti a creare un via d’uscita o a dividere in flussi i tifosi”.
“Se oggi possiamo parlare di tragedia sfiorata” prosegue Rocca “lo dobbiamo alla civiltà ed il buon senso di quei tifosi, cosiddetti ultras, troppo spesso riportati alle cronache dei giornali per fatti poco edificanti e mai citati quando invece, come oggi, hanno cercato d’autogestire una situazione pericolosissima, da un momento all’altro poteva accadere qualcosa, gli animi si potevano scaldare e non si sa cosa sarebbe successo, molti rischiavano di rimare incastrati tra le transenne o tra i muri dei botteghini, molti infatti, sono stati colti da malore”.
“Quello che mi domando e come sia possibile che accada tutto ciò, anche perché lo scorso anno presso le agenzie della Sestante fu la stessa storia. E’ mai possibile che nel calcio del terzo millennio, dove le società si quotano in borsa ed i miliardi la fanno da padroni, si debba assistere a scene come quelle di questa mattina, la totale incapacità gestionale di organizzare una vendita di biglietti mettendo a rischio l’incolumità della gente; sono anche queste le situazioni di pericolo che le società di calcio dovrebbero evitare. Se domani sui giornali leggeremo che non è successo niente, aggiungiamoci per fortuna e grazie ai tifosi.
“Chiediamo come tifosi paganti ed abbonati” conclude Rocca “di essere trattati come tali e non come bestie, le società sanno che per seguire la squadra faremmo questo ed altro, ma la pazienza ha un limite, la dignità umana anche, quindi che provvedano Roma e Lazio ad organizzarsi per il futuro con sistemi migliori per la vendita dei biglietti e non si preoccupassero solamente di aumentarne i prezzi, come oggi che per una curva abbiamo pagato 19 euro”.
“Comunque, in merito alla vicenda scriverò una lettera all’A.S. Roma per sensibilizzarla sull’argomento, anche se credo che sia noto alla società da anni”.
Federico Rocca
Consigliere Municipio Roma XV
e-mail:federico.rocca@tiscalinet.it


Odissea allo stadio: in fila per sedici ore
Notte all’addiaccio, caos e liti per i biglietti del derby. Oggi in vendita quattromila Distinti
(Il Covvieve della Seva)
Quanto costa un biglietto di curva Sud per il derby? Una notte all’addiaccio, molti spintoni e tanta, tanta pazienza. Ieri la vendita dei posti del cuore del tifo giallorosso era riservata ai soli abbonati, ma ciò non ha evitato code e caos, malori e malumori. Un marea di pretendenti al biglietto: quindicimila. La «Sestante», incaricata dall’A.S. Roma, dopo le negative esperienze del passato, quando le sue agenzie cittadine furono prese d’assalto con blocchi stradali e chiusura d’esercizi commerciali, ha scelto di procedere alla vendita della Sud presso i botteghini dell’Olimpico. Ma ancora una volta la disorganizzazione ha trionfato e solo alla buona volontà dei tifosi ha evitato il peggio. La cronaca di una ressa annunciata comincia alle 9 di martedì, quando i primi sostenitori romanisti si assiepano davanti ai botteghini, che apriranno solo alle 8 dell’indomani. A fare compagnia nella notte ventosa i mazzi di carte, le sigarette ed il materassino della palestra. Non è la prima coda e si teme che non sarà l’ultima. «Pensa - mormora qualcuno - che succede se arriviamo in finale di Champions League». Vengono distribuiti autonomamente i canonici numeretti che segnano l’ordine d’arrivo e la teorica scaletta d’acquisto. A mezzanotte il numero mille è già stato staccato. Qualcuno prova a schiacciare un pisolino in macchina. Altri vanno a prendere vivande per chi tiene il posto. Alle 6 del mattino, però, i ranghi vengono serrati, perché il plotone si è gonfiato e la coda arriva al Bar del Tennis. I botteghini aprono in anticipo di mezz’ora. I primi che acquistano il tagliando non credono ai propri occhi. Ogni acquirente ne può comprare cinque, previa presentazione di cinque abbonamenti. La paura che vadano esauriti comincia ad assalire chi è in fondo al gruppo. I soliti furbi approfittano del diluvio che si abbatte su Roma per guadagnare metri.
La nuova fila dei «dritti» ha una corsia preferenziale rispetto a quanti avevano aspettato regolarmente il loro turno. Questi ultimi non ci stanno e spingono per riprendere le posizioni. Vola qualche ceffone, la folla si accalca sotto i botteghini, senza vie d’uscita. Chi è riuscito ad acquistare il biglietto non può tornare indietro. C’è chi viene sollevato di peso e fatto camminare sulle teste della folla, come quando si sviene ai concerti. Si vedono volti provati e sull’orlo di una crisi di nervi. Due ragazze svengono. È un noto capotifoso a prendere l’iniziativa: sposta le transenne e disegna un corridoio d’uscita. La catena si rimette lentamente in moto. Polizia e carabinieri formano un cordone per evitare nuove prepotenze e dividere i litiganti. Alle 12 i biglietti di curva sono esauriti. Enzo Foschi, il ds presidente della Commissione Sport del Comune, ha denunciato «l’inciviltà» di un simile trattamento. Oggi, intanto, ci sarà in Prefettura un vertice, per mettere a punto il piano di sicurezza allo stadio e nel centro della città. Il deputato verde, Paolo Cento, ha chiesto la diretta televisiva. Saranno duecento i paesi collegati in mondovisione. Un affare colossale, coi bagarini già pronti a distribuire biglietti a prezzi triplicati. E stamattina alle 8 si ricomincia: la Roma ha chiesto alla «Sestante» di mettere in vendita all’Olimpico gli ultimi 4000 biglietti di Distinti sud a sua disposizione.

Roberto Stracca


File chilometriche per comprare i biglietti della partita
Si viaggia verso un Olimpico "tutto esaurito"
Cresce la febbre
per Lazio-Roma
Momenti di tensione, 14 mila persone in fila
Diretta televisiva in duecento paesi
(La Repubblica)

 ROMA - Come da previsione il derby di Roma viaggia a grandi passi verso il tutto esaurito. Tanto che domenica sera a vedere Lazio-Roma potrebbero esserci intorno agli 80 mila gli spettatori, per un incasso che si aggirerà intorno ai 2 milioni di euro. Quasi 200 emittenti di tutto il mondo si sono assicurate la diretta della partita (e di Inter-juve che si gioca sabato ndr). Secondo Rai Trade l'audience potenziale dei due eventi calcistici supererà il miliardo e mezzo di telespettatori a partita.

I primi segnali dell'attesa spasmodica che circonda la partita si registrano in queste ore davanti ai botteghini dello stadio olimpico. Una fila ininterrotta di persone, almeno 14000 secondo la polizia, parte dallo stadio Olimpico, prosegue per viale dei Gladiatori e disciplinatamente arriva a ridosso dell'aula bunker del Foro italico. Almeno 5000 tifosi hanno passato la notte in strada pur di assicurarsi il tagliando.

E puntuali sono arrivati i momenti di tensione. Sono volati urla, spintoni e qualche pugno tra tifosi quando l'inizio della pioggia ha provocato un pigia pigia verso i botteghini della tribuna Monte Mario all'Olimpico. Per alleggerire la ressa e riportare i tifosi dentro le transenne sono intervenute due squadre di polizia e carabinieri che hanno creato cordoni umani e separato i più facinorosi.
A scatenare l'esasperazione di chi era in coda anche dalle 12 di ieri, sono stati alcune decine di tifosi che, approfittando della confusione creata dalla pioggia, hanno cercato di scavalcare la coda. "Ho dormito su un materassino della palestra - ha raccontato un romanista, quasi senza voce dopo una notte all'aperto - ho preso la pioggia e rischiavo di non vedere la Roma per qualche furbo arrivato con tutta calma stamattina. Non ci ho visto più e se non mi tenevano li avrei pestati".

Novità anche sul fronte del tifo. In particolare in curva sud. La settimana scorsa si è registrato un radicale cambio della guardia tra i tifosi giallorossi. Gli Asr ultras, che tre anni fa aveva sostituito il Cucs, non ci sono più. Nei giorni scorsi uno scarno comunicato dava conto dello scioglimento del gruppo "vista l'impossibilità di portare a termine il progetto a cui avevamo dedicato i nostri sforzi". Parole che il tam tam di curva spiega con una serie di contrasti con un altro gruppo storico della sud, i Boys. E così, l'improvviso scioglimento degli Asr ha messo il punto interrogativo su chi dovrà occuparsi della curva. Coreografia del derby, compresa. Che, ad oggi, sembra ancora da definire.
(6 marzo 2002)

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