ATALANTA/ROMA
3-1
amichevole,
Sabato
31 agosto 2002 h. 20.30 Spettatori: 8000 (300)
RESOCONTO
DI
LELE V. (LECCO)
Atalanta-Roma non è
certamente una “classica” del nostro calcio, ma per chi segue
più le vicende del tifo che quelle del campo è senz’altro una
partita ricca di significati. Non per caso, beninteso, ma da
quando (metà degli anni Ottanta) fu rotto il gemellaggio che
legava Bergamaschi e Romanisti: da allora gli incontri tra le
due squadre hanno spesso coinciso con scontri tra le opposte
tifoserie, scontri spesso molto cruenti che hanno contribuito a
fare la storia di entrambe le fazioni e dello stesso mondo
ultrà. Chi non ha presente ad esempio, almeno per averne visto
le foto, quei Roma-Atalanta anni 85-86 e 86-87 con i Bergamaschi
presenti in forze (anni in cui molte altri “grandi” o presunte
tali tifoserie disertavano la trasferta) e pronti a difendersi
dall’assalto dei giallorossi?! Botte con la celere, cariche e
controcariche, fino a culminare con quella storica immagine in
bianconero che riprende di spalle un romanista puntare la
lanciarazzi verso l’angolo in alto a sinistra della Curva Nord
dell’Olimpico dove, incredibilmente compatti, se ne stavano gli
Atalantini. Per non dire poi delle reciproche e velenose
frecciate che si sono scambiati con striscioni (“A.I.D.S.:
Atalantino Idiota Del Settentrione” nella Sud del vecchio
Olimpico e “CUCS: visti da qui sembrate ancora più terroni”
appeso nella trasferta gallese di Coppa Coppe, anno 87-88), cori
e perfino materiale di curva (storica la maglietta con scritto
“El romano mas bueno es quel morto!”).
Insomma, nonostante
il passare degli anni, il conseguente ridimensionarsi della
violenza ed i cambiamenti che hanno attraversato entrambe le
curve (radicale, nel caso dei Romanisti), avevo buone ragioni
per “sacrificare” (capirai…) un sabato sera di fine agosto per
l’amichevole Atalanta-Roma.
Pre-partita
tranquillo: Polizia e Carabinieri sono presenti in numero
consistente ed il servizio navetta con pullman che trasporta i
Romanisti dalla stazione e dal casello autostradale fino sotto
il settore ospite evita pericolosi contatti. Certo non manca la
“vigilanza” degli Atalantini nei dintorni dello stadio, forse
viene anche intercettato qualche gruppetto di romanisti isolati
(probabilmente normali tifosi), ma non succede nulla.
Dentro lo stadio il
colpo d’occhio è di tutto rispetto, la Nord si riempie come in
una partita di campionato, spicca appeso in alto alla curva un
lungo striscione con scritto “GRAZIE AI PRESIDENTI MILIARDARI,
IL CALCIO IN MANO AI PAY-TV E MERCENARI! RIDATECI LE NOSTRE
DOMENICHE!”. Accanto un altro striscione più piccolo (“Con
Galliani al comando il calcio allo sbando”) che non lascia dubbi
su come la pensano gli ultras bergamaschi riguardo al
calcio-businness ed ai personaggi che ne tirano le fila. La
protesta, e con essa la mentalità della curva, si rivela
tanto più decisa che quando le squadre entrano in campo non
succede nulla di quanto ti aspetti: non un coro, non una
bandiera, figuriamoci le torce. Insomma dieci minuti buoni di
sciopero del tifo che si sbloccano con una discreta torciata e
con un primo coro (un boato) contro Galliani. Il secondo coro,
manco a dirlo, è rivolto agli avversari: sarà solo il primo di
una lunga serie che porta i Bergamaschi a rispolverare tutto il
vasto repertorio di canzoni e slogan anti-Roma, senza disdegnare
quelli in dialetto doc (“Sem tornac in serie A… per spacaga ol
co’ ai Romà” ovvero “Siamo tornati in serie A per rompere la
testa ai Romani”). Non poteva restare fuori qualche coro contro
l’odiato Carletto Mazzone e, di riflesso, verso i cugini
Bresciani: sembrerà retorica, ma per questi cori si vede
agitarsi non solo tutta ma proprio tutta la Nord, ma anche gente
della tribuna e della curva Sud. Tra uno sfottò e l’altro non
manca l’incitamento alla squadra, che in tra l’altro in campo
impressiona favorevolmente tanto da andare in vantaggio due
volte e di chiudere il primo tempo sul 2 a 1.
I Romanisti nel
settore sono circa 120, di cui più o meno la metà compattati
nella tribunetta in basso e più attivi nei cori. Avendo seguito
la partita dalla curva Sud ho potuto vederli abbastanza da
vicino e sembrano più o meno tutti intorno ai 25-30 anni,
insomma ben messi. Appesi ci sono gli striscioni da trasferta di
Fedayn, ASR Ultras e Tradizione e Distinzione, nonché gli
stendardi “Senza tregua”, “Piazza Bologna”, “ASR Clan” e due
degli “Ultras Romani” (esteticamente molto pregevoli). Nella
parte alta del settore qualche gruppetto con relativo
striscione, roba tranquilla.
Nonostante l’esiguo
numero (comunque considerevole e degno di rispetto se si pensa
che è un’amichevole), quella sessantina lì in basso si sbatte
parecchio: voce e mani sempre in azione per tutto il primo tempo
contornati da un paio di fumogeni e qualche torcia accesi a
caso. Negli ultimi 5-6 anni li avevo visti un po’ di volte dal
vivo (Milano, Bergamo, Brescia, Verona) e mi avevano sempre
deluso, anche quando magari erano 10.000 ed in lotta per lo
scudetto e nonostante (o per colpa?!) l’avvicendamento al
comando della curva. Francamente ieri ho avuto una buona
impressione, non dico che siano stati grandiosi (anzi, magari in
curva nord non li hanno nemmeno sentiti…), però erano finalmente
attivi, vogliosi di fare tifo e, soprattutto, forse non avevano
appresso quei tifosi-massa che al più ti seguono per un
“Roma-Roma”. Quelli che ho sentito, invece, sono stati cori
“fuori dal coro”, mediamente elaborati e portati sempre fino
alla fine, spesso alternati a belle manate. Da segnalare, di
fronte ai crescenti sfottò degli Atalantini a metà del primo
tempo, un “bergamasco pezzo di m…” che, alternato a battimani,
sarà stato urlato per più di trenta volte senza sosta. Inoltre,
finalmente aggiungo io, si è visto un tifo senza troppi simboli
e cori politicizzati…
Il secondo tempo è
più o meno allo stesso livello della prima parte, nonostante un
principio di pioggia e le gole ancora in fase di rodaggio
(relativamente, peraltro, dato che entrambe le tifoserie si sono
già fatte diverse amichevoli). Impressiona a tratti il livello
di compattezza che riesce a ostentare la curva Nord, forse
risultato di una raggiunta migliore armonia tra la triade
BNA-Supporters-WKA. A fianco di loro anche i “Nomadi” che hanno
soprattutto il pregio di riuscire ad allargare la parte di curva
impegnata a fare tifo: in effetti quando in due-tre occasioni
partono i treni si vede veramente che solo ai margini la gente
non si coinvolge. L’Atalanta ha anche tempo e modo di
consolidare e portare a casa la vittoria, meritandosi verso la
fine della partita un “Forza Atalanta – Vinci per noi – ecc.” da
manuale.
Quando mancano meno
di 10 minuti al 90° gli ospiti staccano gli striscioni e se ne
vanno, forse unico neo (pur con le attenuanti del caso) rispetto
alla buona serata che ho visto. In mancanza di un’altra
controparte, allora, uno dei cori conclusivi si rivolge agli
Interisti, ospiti il prossimo sabato al Comunale per un'altra
amichevole.
L’ultima immagine è
quella della solita, sempre più diffusa e sempre più nauseante
per il mio punto di vista, invasione di individui a caccia
di magliette o del più puzzolente degli indumenti: un’infantile
individualismo (per non dire vero e proprio accattonaggio) che
non ha paragoni con la gioia e l’entusiasmo di potere vedere la
propria squadra sotto la curva a ringraziarti!
Lunga vita agli
ultras, LELE
PS Chi è
interessato alle fototifo della partita può contattarmi: gvlele@libero.it