RESOCONTO
DI ANDREA
Trasferta dal fascino del tutto
particolare quella che ci ha visto protagonisti in
quel di Spalato. Sicuramente motivo d’orgoglio
esserci stati ed aver rappresentato tutto il tifo
giallorosso, ma ora voglio cercare di analizzare per
bene tutto ciò che è ruotato intorno a questa strana
trasferta.
Si, strana perché questa volta oltre ad
esserci sentiti, come sempre, corpo estraneo
dell’A.S. Roma, abbiamo dovuto lottare anche con
continui altri ostacoli di vario genere. Già, la
nostra presenza era semplicemente ingombrante e
fastidiosa, ed andava evitata. L’Hajduk, tanto per
citare un esempio, non ha potuto riservare i
nostri posti ai suoi tifosi rimettendoci sia
economicamente che sotto un punto di vista
“di calore” all’interno dello stadio; per la
polizia croata poi, che ha messo in campo circa
1400 uomini per scortare 30 romanisti
dall’aereoporto allo stadio, siamo stati
sicuramente più di un problema. E si, eravamo
semplicemente scomodi e malvoluti e i problemi, si
sa, vanno eliminati… ed allora ecco i soliti
paladini della giustizia: la Digos di Roma cerca
in tutti i modi di disorganizzare l’organizzato,
la stampa smonta la trasferta in tutti i modi
definendola semplicemente ad alto rischio e
scrivendo sempre e solo (in modo esplicito o no,
non conta!) che la Roma e la polizia consigliano
di non partire, ed infine chi non ti aspetti in
teoria perché dovrebbe curare i tuoi interessi ma
se ne frega come sempre: l’A.S. Roma. La società
non si è curata assolutamente dei suoi tifosi non
facendosi mai inviare i biglietti qui a Roma del
settore ospiti tanto che a Spalato siamo stati
costretti a pagare 20 euro per un settore che
costava 7 onde evitare di andare a cercare i
biglietti intorno allo stadio… sempre se
esistevano!
Tuttavia mi sento di dire che si, è
vero, potremmo elargire migliaia di spiegazioni
per giustificare un numero così esiguo in una
trasferta così importante, ma ciò non giustifica
nulla. 20 tifosi in tribuna e 30 ultras nel
settore, per un totale di 50 sostenitori
giallorossi in una trasferta così particolare è
sintomo che c’è più di qualcosa che non va
nell’ambiente giallorosso. Non era sicuramente una
trasferta da poter affrontare alla spicciolata, né
tantomeno all’inglese come tanti di noi fanno di
solito. Qui o si andava con qualche charter o si
organizzava a forza un traghetto per il ritorno,
costringendo così le autorità locali a crearlo,
inventarselo, causa problemi di ordine pubblico
per il ritorno (sicuramente impresa ardua).
Clamoroso che si debbano spendere 330
euro con volo di linea (ma il charter, se
organizzato, sarebbe potuto costare 230 euro...)
in una trasferta che con un traghetto (se ci fosse
stato per tornare il giorno dopo e non il sabato)
sarebbe potuta costarne circa 100.
A mio modo di vedere paghiamo in queste
trasferte di inefficienza, disorganizzazione e
mancanza di comunicazione pulita per chi
vorrebbe partire. Sicuramente anche di unità
d’intenti.
Partenza da Roma fissate per le ore
18.10, l’aereo è in leggerissimo ritardo ma
intorno alle 20.00 siamo in terra croata pronti a
partire alla volta dello stadio. Le autorità
locali ci riservano un pullman, ci vogliono 20
minuti di viaggio per arrivare in zona stadio. Da
svariati km prima del Poljud ad ogni incrocio,
ogni 50 metri ci saranno stati almeno 2-3
poliziotti locali. Mano a mano che il pullman si
avvicinava nella zona calda, il numero di
poliziotti saliva a dismisura a presidiare strade,
vicoli, incroci e semafori. Durante il tragitto ci
fanno passare all’interno della zona portuale
divisa dal resto della città da reti di recinzione
e da sbarre presidiate dalla celere. Usciti dalla
zona portuale, in questo particolare tour
alternativo, ci troviamo praticamente sotto lo
stadio e, dopo un rapido giro, ci troviamo nel
parcheggio ospiti a noi riservato. Breve corteo,
minuziosissima perquisizione e siamo all’interno
del nostro settore. L’impatto visivo è
spettacolare, la curva di casa si presenta
colorata e vivace, come tutto lo stadio
d’altronde! Da notare che in quasi tutti gli
striscioni dello stadio è presente il nome
Torcida, penso che tutti i club dell’Hajduk alla
fine facciano riferimento diretto alla Torcida
1950, unico gruppo della curva di casa che
presenta in basso uno striscione che recita “Vasa
Vira Vas Spas” che dovrebbe dire tipo “che Dio ci
benedica”. Da notare l’estremismo cattolico nella
città di Spalato dove, se non erro, circa il 90 %
della popolazione è di religione cattolica. E li
in Croazia, visto il loro passato recente su
queste cose non c’è assolutamente da scherzare, la
militanza religiosa è molto sentita.
Presenziano la trasferta in terra croata
gli AS Roma Ultras, Antichi Valori, Ultimi
Romantici, Casta Guerriera, Campo dè Fiori ed uno
stendardo del XXI Aprile. In bella mostra anche un
A.C.A.B. ROMA…
La partita inizia e la Torcida organizza
una coreografia carina, quando canta tutto lo
stadio l’atmosfera è sicuramente suggestiva ma,
mentre tesso le lodi ad i croati per il loro
continuo sventolio di bandieroni stile anni 80,
alle loro belle sciarpate compatte ed alle
continue torce accese (da paura dopo il loro goal,
in un attimo saranno state almeno una 20ina…) devo
dire che sotto il punto di vista canoro mi
aspettavo meglio. Non che siano andati male ci
mancherebbe, ma troppo spesso si sono “sentiti”
attimi di silenzio nei quali cercavamo di farci
notare noi ed, a giudicare dai fischi, qualcosa si
sentiva!
Il magnifico goal di Cassano è una
liberazione ed ammutolisce il Poljud; termina la
partita e rimaniamo poco più di un’oretta tra
stadio e parcheggio ospiti in attesa che la folla
defluisse e lo smisurato numero di guardie
prendesse presidio intorno allo stadio e lungo il
percorso che ci scorterà fuori la città. Gli
ultras dall’Hajduk non ci hanno attaccato, ma non
possiamo sapere se non ci hanno provato o no ma
devo dire che arrivare al contatto, visto
l’altissimo numero di polizia croata (ripeto, si
parla di circa 1400 agenti in servizio per noi
soli 50 tifosi..), era praticamente
impossibile.
Ripartiremo il giorno dopo alle 16, c’è
chi passerà la notte in un Night in una cittadina
vicino Spalato e chi invece riuscirà anche ad
inzuppare fauna del luogo senza pagare ovviamente,
perché si sa… il romano piace!
Al prossimo turno.. FORZA GRANDE ROMA!!!
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I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
(questi
ultimi solo se meritano)
RESOCONTO DI GIANLUCA
Ci ritroviamo intorno alle 16:30
all'aeroporto di Fiumicino, dopo aver
effettuato il Check-in ci avviamo verso l'uscita per
l'imbarco.Partiamo in 17 alle ore 18:30 con venti
minuti di ritardo ed arriviamo a Spalato alle 19:15
circa, si unisce a noi un'altro ragazzo ( già
presente sul nostro aereo ma non identificato come
romanista!!), fuori ad attenderci c'è un transit
della polizia ed un pullman della croatia airlines
compagnia di volo con la quale abbiamo
viaggiato.Intorno alle 19:35 partiamo per Spalato
che dista circa 30KM, pensiamo di trovare intorno
allo stadio un'atmosfera per noi molto calda visti i
fatti dell'andata e gli episodi del giorno
precedente che hanno coinvolto la squadra. Nei
pressi dello stadio ci fanno passare dentro una
specie di fabbrica con delle vecchie rotaie dei
treni abbandonate. Qui e là si vedono tifosi dell'
Hajduk che non accennano a nessun tipo di
provocazione. Alle 20:04 scendiamo dal pullman sotto
lo stadio e dopo averci ACCURATAMENTE perquisiti e
spogliati ai cancelli, alle 20:15 entriamo nel
settore ospiti sotto i fischi di tutto lo stadio.
Nel settore si uniscono a noi altri due ragazzi (da
sottolineare grandi malati come noi) giunti a
Spalato con il traghetto.Questi gli striscioni
presenti : ASR ULTRAS, ANTICHI VALORI, ULTIMI
ROMANTICI, ROMA BELLA M'APPARE, XXI APRILE
(attualmente "quelli de 'na volta"),ACAB ROMA,CAMPO
DE' FIORI e CASTA GUERRIERA. Lo stadio è una bolgia,
gli altoparlanti emettono delle canzoni croate che
tutto lo stadio canta. Ad inizio partita nella loro
curva appare una scritta "1950" (anno di fondazione
della torcida) fatto con bandierine rosso blu su uno
sfondo di cartoncini bianchi ed al centro della
curva cala un telo raffigurante un volto coperto da
un foulard rosso-blu ed occhiali da sole
neri(suppongo il loro simbolo). Durante la partita i
loro cori sono possenti solo a sprazzi (sinceramente
pensavo meglio). Al goal del vantaggio lo stadio
impazzisce (sottolineo che nella loro curva ho visto
una bella ammassata), noi cerchiamo di farci sentire
quando nello stadio cala il silenzio, anche se in
venti era cosa quasi impossibile. Al goal del
pareggio loro si ammutoliscono totalmente e noi
impazziamo di gioia !!!
Finisce la partita la ROMA è qualificata
!!!
Dopo aver atteso una ventina di minuti nel
settore ci fanno uscire e ci rechiamo al pullman
dove attendiamo altri 30 min. circa prima di
partire. A circa 150metri da noi c'era un gruppo di
200 persone in un silenzio sospetto e in un luogo
dove non avevano motivo di stare. Dopo alcuni minuti
la polizia li fa allontanare (chissà se fossero
rimasti.....).
Alle 23:42 partiamo con il pullman
scortati da due camionette della polizia, il
tragitto è lo stesso dell'andata con la differenza
che ogni 10 metri c'era un poliziotto su entrambi i
lati della strada, e non esagero se dico che questo
per più di 5 KM !!! Tutto fila liscio solamente su
una specie di superstrada qualcuno dalle macchine ci
fa qualche gestaccio, ma niente più .
Arriviamo verso le 00:40 all'albergo a
circa 25 Km da Spalato dove avremmo dovuto passare
la notte nell'attesa del rientro a ROMA previsto per
il pomeriggio del giorno dopo.
Gianluca . |
Ottima la condizione
atletica, fisica e la reazione in uno stadio
apparso subito fin troppo ostile Mancini ha
colpito una traversa Colpo di testa di Samuel sul
palo
dal nostro inviato
MIMMO FERRETTI
SPALATO - Girare con la scorta, un’auto
della Policija davanti al pullman e un’altra dietro,
non è assolutamente piacevole. Così come non è
propriamente bello non poter fare un giro a piedi sul
lungomare di una bellissima città senza beccarti il
“Roma, Roma vaff...” intonato in perfetto italiano da
spalatini di ogni età in vena di carinerie.
Una trasferta strana. Carica di tensione,
con il tentativo continuo dei padroni di casa di
intimidire gli ospiti italiani. Per un giorno e mezzo,
chi per piacere o per lavoro è stato al seguito della
Roma è stato quasi costretto a mortificare la propria
identità. Domanda: perché? Per una partita del secondo
turno di coppa Uefa, ecco la risposta. Incredibile. E,
soprattutto, triste.
In tutto, una cinquantina di tifosi della
Roma, ieri sera allo stadio Poljud. Compreso un
gruppetto di ragazzi della Sud - sistemati in un
apposito settore - arrivati allo stadio direttamente
dalla capitale quando le due squadre stavano già in
campo per il riscaldamento. Un altro gruppo di tifosi,
quelli cosidetti vip, ha invece preso posto nella
tribuna centrale dello stadio, a pochi metri di
distanza dalla tribuna-stampa.
Vale la pena raccontare che per arrivare al
Poljud il pullman dei tifosi vip e quello dei
giornalisti sono stati costretti a sfruttare un
pittoresco percorso alternativo, con tanto di
puntatina nei cantieri navali di Spalato. Una scelta
di classe della Policija per evitare che gli ultrà
dell’Hajduk potessero avvicinarsi con tutto il loro
smisurato calore. A questo va aggiunto che nella notte
tra mercoledì e giovedì, l’albergo che ospitava la
squadra di Capello era stato meta di un autentico
pellegrinaggio di tifosi spalatini, smaniosi di
rovinare il sonno a Cassano e compagni. Un carosello
continuo con le auto, ovviamente a ugole e clacson
spiegati. E c’è stato anche chi ha esagerato sparando
petardi simili a delle vere e proprie bombe-carta. A
Spalato la partita con la Roma è stata vissuta come un
autentico avvenimento cittadino: biglietti esauriti
con quindici giorni di anticipo, collette varie per
scenografia e materiale vario per sostenere gli uomini
di Vulic. E un unico obiettivo: eliminare la
Roma.
Un obiettivo mancato. Peccato, sarà per la
prossima volta dato che gli ultrà dell’Hajduk non
avevano fatto i conti con uno di loro, esattamente il
portiere Runje, che ha regalato il gol del
pareggio-qualificazione a Cassano. Sarà per la
prossima volta, tifosi dell’Hajduk. Forse. |