RESOCONTO DI CESARE
Giorno Bisestile e trasferta in terra
emiliana, dopo bologna tocca a Parma.
Chiunque nel 2000\2001 c'era qui, non può
fare a meno di ricordare quella meravigliosa partita
che seppure a 17 giornate dalla fine ci portò più che
un pezzo di scudetto.Tornando al presente c'era invece
da vendicare lo 0-3 dello scorso anno, forse il punto
piu basso della sciagurata annata precedente.
Arriviamo a Parma molto presto, e come da previsione
la troviamo imbiancata completamente, seppure le
strade fossero più che pulite.
Il pensiero va allora al campo da gioco, un
terreno innevato avrebbe sicuramente sfavorito la
nostra squadra, ed invece anche il terreno del Tardini
era in ottime condizioni.All'una circa entriamo in
curva sud, per l'occasione completamente riservata a
Noi tifosi giallorossi e ci posizioniamo verso l'alto
circa una quindicina di file sopra i gruppi. verso
l'una e mezza inizia un fitto lancio di palle di neve
dapprima verso vigili del fuoco, inservienti addetti
alla rimozione dei teloni, e successivamente uno
contro l'altro, per qualche minuto piovevano palline
di neve da ogni dove!! Come numero complessivo saremo
circa 5000, sicuramente meno che gli altri anni, i
soliti allarmismi delle solite persone cadono anche
questa volta nel vuoto; infatti non succede nulla nè
dentro ne fuori lo stadio, se non una piccola carica
al momento dell'uscita, che tra l'altro non ho nemmeno
visto dato che stavo dietro dietro. Prima dell'inizio
della partita arriva la notizia che i russi si erano
ritirati dalla trattativa, sti cazzi, eravamo lì per
sostenere la Roma il resto contava meno di zero. Più o
meno nello stesso istante giungeva anche la notizia
che un treno con dei nostri tifosi era fermo a bologna
causa scontri con tifosi milanisti in procinto di
andare a Roma, più di quello non si è riuscito a
sapere, speriamo arrivi un resoconto di qualcuno che
c'era e che può raccontare cosa sia realmente
successo.
La partita è spettacolare e neppure lo
svantaggio ci ferma, e così portiamo a casa tre punti
importanti, lo svantaggio rimane sempre invariato ma
il Milan deve correre a passo di record per tenerci
distanti, se veramente vogliono portare lo scudetto a
milano se lo devono guadagnare fino alla fine, niente
sconti.
il tifo personalmente è stato così così, a
parte qualche coro partito dopo i gol, sullo 0-0 e
sull'uno a zero la curva pareva abbastanza moscia, poi
il vantaggio ed il gioco spumeggiante della squadra ha
trascinato pure la curva. Peccato dovrebbe essere il
contrario.
Il secondo tempo a parte i tre gol della
Roma vede una curiosa scena sotto la nostra curva; a
Frey vengono lanciati dei falli di lattice, almeno una
decina! Pure lui pareva divertito, tanto che a piu
riprese sorrideva incredulo! I tifosi di casa come al
solito non pervenuti, anzi si beccano pure le orecchie
tese di Cassano dopo il pareggio,meno male che almeno
lui non si è sbagliato sulla curva a cui mostrare le
orecchie.
All'uscita, a parte la carica già citata non
succede nulla di che, e ce ne possiamo andare alla
macchina tranquilli e ripartiamo senza problema
alcuno.ora la prossima trasferta di sicuro senza neve
ci vede protagonisti dall'altra parte della nostra
penisola, Reggio Calabria.DAJE ROMA DAJE!!
PRISCO
Ricordiamoci Parma... quella assurda
trasferta...
Perchè assurda? per tanti motivi primo fra
tutti la neve e la pioggia che mi ha accompagnato dal
primo all'ultimo momento di questa trasferta...e poi
per i fatti.
Partiti da Roma termini con 40 minuti di
ritardo, dopo un anno, eccomi nuovamnte in viaggio
dopo tanto tempo.
Alla stazione trovo facce più o meno
conosciute durante i mie trascorsi al seguito della
squadra, insieme prendiamo il treno che ci deve
portare a Parma per la partita.
Arriviamo alla stazione di Bologna e al
binario vicino troviamo il treno con i tifosi del
Milan.
Insulti, minacce verbali, da parte dei
ragazzi della roma (Ultras????) sassi bottigliate
calci e vetri sfondati da parte degli ULTRAS DEL MILAN
(Fossa???).
Tre ragazzi (si dico proprio tre su 600) dal
fondo di
un vagone provano a scendere per difendere
un qualcosa che nella nostra curva e' sparita da un
pezzo, (MENTALITA'ULTRAS).
In questi anni molti Hanno creduto di poter
acquisire la mentalità ultras aquistando maglie, felpe
con il Cappuccio Diabolik, inossando guanti di pelle e
occhiali neri.....
Be ricordo una articolo sulla fanzina degli
ASR che ancora custodisco: "LA TRASFERTA NON è MAI UNA
GITA"questo e' quello che il direttivo scriveva
circa 7 mesi fa, e i fatti oggi lo
dimostrano, è facile
urlare ad una persona minacce di MASSACRARLO
infangando anche un coro dedicato ad un ragazzo
che proprio per colpa di quel gruppo ha
trovato la morte, e' poi non scendere Dal
treno...nessuno scriva che le porte erano bloccate
perchè quelle del mio
vagone si aprivano.
Molte volte (Lorenzo lo sa) ho speso parole
d'amore per questa curva oggi io non mi ci riconosco
più ho solo 25 anni ma credo che lascero stare con le
trasferte e non so dove mi spostero', l'unica critica
COSTRUTTIVA che
mi sento di fare ai gruppi e' che loro non
hanno mai creato lo spirito di gruppo in curva,
Costituendo solo gruppi elitari e di
quartiere, escludendo la maggioranza dei ragazzi dalla
VITA DI CURVA, La SUD Ha avuto uno splendido passato
con una squadra che non valeva un cazzo
si e' presentata in tutti gli stadi tra l'85
e il 95 perdendo ma uscendo sempre con onore.
Oggi vinciamo e i gruppi organizzati si
fanno le trasferte per fatti loro in macchina, chi ti
coinvolge ti spara cifre certamente non basse come gli
altri gruppi organizzati in italia e alla fine ognuno
fa per se (Con i conseguenti
risultati)....
Ma almeno è una curva che si fa
sentire....Sogni...i ragazzi dal muretto si sgolano
per far cantare tre cori messi in croce vinciamo 4-1 e
cantiamo si e no 5 cori..Sono felice del risultato ma
dispiaciuto...
SPERO SINCERAMENTE CHE NESSUNO SI OFFENDA SE
SCRIVO QUESTE COSE, IO HO LA
COSCENZA APPOSTO AMO QUESTI COLORI, SCAPPAVO
DI CASA PERCHE' MIO PADRE NON
MI PERMETTEVA DI ANDARE IN TRASFERTA.HO
REGALTO LA BANDIERA PIU' BELLA CHE
AVEVO AD UN EX DELL'OPPOSTA PER POTERLA
VEDERE IN TRASFERTA.
OGGI MI SENTO DELUSO E SPERO CHE LE COSE
POSSANO CAMBIARE MA FINO A QUANDO
OGNUNO PENSERA' AI FATTI PROPRI CREDO CHE
SIA IMPOSSIBILE. |
I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
Milan 58
Roma 53
Juventus 52
Lazio 40
Parma 39
Inter 36
Udinese 36
Sampdoria 33
Chievo 29
Brescia 27
Bologna 25
Lecce 25
Modena 23
Siena 22
Reggina 22
Empoli 20
Perugia 17
Ancona 6
|
(ANSA) - PARMA, 29 FEB - Prima dell'inizio
di Parma-Roma, i tifosi romanisti hanno esposto uno
striscione con scritto 'Sensi sei il piu' grande
tifoso degli euro'. La contestazione al presidente
della Roma Franco Sensi era stata preceduta dal
lancio di un petardo all'indirizzo degli addetti
alla rimozione ai teloni sul prato. Si trattava
dell' ultimo telone da togliere e gli operai si sono
allontanati, rientrando solo quando i giocatori
della Roma sono andati a fare riscaldamento in
quella zona del campo.
2004-02-29 -
15:09:00
La Gazzetta di Parma
Niente scontri nella città
blindata
Settemila tifosi romanisti tenuti sotto
controllo dalle forze dell'ordine
Arriva l'orda giallorossa. Sei-settemila
tifosi romanisti inghiottiti da una città blindata.
In stazione, all'uscita dell'autostrada, intorno
allo stadio: seicento uomini tra poliziotti,
carabinieri e finanzieri in tenuta antisommossa
mettono le briglie ai teppisti, ingabbiano la
violenza per liberare lo sport. Eppure la tensione
corre sul filo del rasoio per l'intera giornata. Si
capisce che basta una piccola scintilla per
scatenare l'inferno. Invece fila via tutto liscio:
lo spauracchio di due anni fa, quando la tifoseria
capitolina mise a ferro e fuoco la città, si
scioglie verso sera nonostante il freddo.
I supporter che arrivano in auto o in
pullman vengono scortati dal casello autostradale
allo stadio. Decine di poliziotti aspettano lo
sbarco dei tifosi in stazione: cinquecento sono
attesi poco dopo l'una, ma il convoglio è in pesante
ritardo. All'una i romanisti sono ancora a Bologna a
scontrarsi con i milanisti diretti a Roma per il
posticipo con la Lazio: insulti e vetri rotti il
bilancio. I giallorossi arrivano poco prima delle
tre, i supporter salgono in fretta sui bus (la Tep
ne mette a disposizione venti) e raggiungono lo
stadio a partita iniziata. Si temono ressa e
disordini, invece nessun intoppo.
In campo il match vale il biglietto.
Gioco gradevole, veloce, spunti individuali di
gran classe. Il Parma regge, anzi, nel primo tempo
gli undici punti (oggi quattordici) di vantaggio
non si vedono proprio. La Roma, a tratti, arranca
persino: il gran gol di Gilardino illude tutti.
Tutti i tifosi gialloblù naturalmente. Dalla curva
sud, completamente riservata ai giallorossi,
piovono palle di neve come se grandinasse. Il
primo a farne le spese è Bresciano: il corner va
pur battuto e persino Collina allarga le braccia
come a dire che ci posso fare. La curva nord
poteva essere da meno? Chiedere a Totti. Oppure al
guardalinee.
Secondo tempo. La musica cambia. Cassano
sale in cattedra, segna e si mette le mani dietro
le orecchio sotto i tifosi gialloblù: provoca e si
becca del «brufoloso» per la sua pelle martoriata
dall'acne. Lo vendica la curva giallorossa appena
dopo il gol di Emerson. Lo striscione, passando
dal romanesco all'italiano, suona più o meno così:
«Adesso sono cavoli vostri» (nel primo tempo altri
striscioni fanno fischiare le orecchie a Sensi). E
purtroppo il lenzuolo dice il vero: perché prima
Totti e poi Mancini confezionano il poker
giallorosso.
Invasione di campo di quattro o cinque
romanisti, Cassano resta in slip e tutti a casa.
Sul campo, sotto la curva sud, resta qualche
brandello di petardo - un botto piega la vetrata
di protezione dietro la porta - e pure un attrezzo
di ferro: avesse centrato il bersaglio la giornata
avrebbe fatto scrivere titoli diversi.
I tifosi romanisti premono per uscire
dal Tardini e si beccano un paio - si fa per dire
- di manganellate. Il preludio agli scontri? No,
per fortuna. La tensione si sposta all'uscita
della Nord, dove la polizia fa muro per impedire
che i tifosi gialloblù abbiano contatti con quelli
giallorossi, quei pochi che vanno a prendersi le
auto in viale Pier Maria Rossi e dintorni.
Qualcuno provoca, ma tutto finisce lì.
In stazione i romanisti concedono il
bis: passa un treno carico di tifosi viola e
scatta subito una pioggia di insulti e palle di
neve. Poi, in ritardo, poco prima delle sette di
sera arriva il treno che riporta «i signori tifosi
della Roma» - come li chiama lo speaker - a casa.
Loro, appena arriva il convoglio, nemmeno
aspettano che si aprano le porte. Salgono sui
vagoni dai finestrini, arrampicandosi come
scimmie. «E tu chiamali signori...», commenta un
poliziotto.
Marco Federici
IL Messaggero
Antonio fa le “orecchie” da Delvecchio
Mancini: il nostro segreto è la serenità
PARMA - Due frecce. Una a sinistra,
Cassano, una a destra, Mancini. A Parma, entrambi
protagonisti. Un gol per parte: l’uno a uno firmato
dal barese, il quarto dal brasiliano. Insomma, uno
apre, l’altro chiude la danza del gol. Antonio viene
beccato dai tifosi del Parma: quando va a battere il
calcio d’angolo gli finiscono addosso addirittura le
pallate di neve, oltre che agli insulti. E lui, come
reagisce? Aspetta il momento giusto per rispondere:
fa gol e mostra le orecchie ai tifosi del Parma,
tipo Delvecchio.
E la curva del nord lo “becca” ancora.
«Brufoloso», lo insultano così. La curva romanista
lo difende rispondendo ai dirimpettai parmensi.
Cassano ringrazia, saluta e continua a giocare come
sa. Alla fine della partita, si spoglia in mezzo
alla neve e al gelo e regala tutta la divisa ai
tifosi, rimanendo nudo, slip colorati in
mostra.
Il gol al Parma è il decimo in questo
campionato per Cassano, sei nelle ultime quattro
gare, record personale battuto. Uscendo, gli vengono
chieste dichiarazioni sulla partita. Lui, voglia
zero, come sempre. «Antonio, solo un battuta», gli
chiedono i cronisti. «Io le battute le faccio solo a
pallavolo», la risposta scherzosa del barese. In
pieno stile Cassano.
A parlare, invece, è Mancini, autore del
sesto gol in campionato, più i due nelle coppe.
Già cancellato quanto Cafu - in termini di reti -
ha fatto nei sei anni in giallorosso. «A Parma si
è vista solo una grande squadra in campo, la Roma.
Prima della gara, ci siamo guardati in faccia e ci
siamo detti che non era possibile continuare a far
vedere alla gente prestazioni come quella di
Ancona. Ora siamo ancora più convinti che la
vittoria dello scudetto può dipendere solo da noi,
purché la squadra dimostri di essere sempre quella
vista qui a Parma e purché il Milan cali un po’.
Il gol? Certo, mi fa piacere, soprattutto perché
vince la squadra. In campo ci divertiamo. E questo
è il nostro segreto. Giochiamo con serenità e ci
riesce tutto. E’ facile andare in campo con grandi
campioni. Sono felice del campionato che sto
disputando, mi farebbe piacere vincere qualcosa
alla fine di questa stagione. Tutto è possibile.
Ci dobbiamo solo credere» .
Quattro ore e mezza
per arrivare a Parma con il “cuore” della Sud Un
coro: Sensi vattene
«Che strani, ’sti russi»
In treno con gli ultrà: «Loro
petrolieri? Allora noi siamo astronauti»
dal nostro inviato
MARCO DE MARTINO
PARMA - Alba romana e romanista, ore 8
del mattino, una domenica non proprio come tante.
Alla stazione Termini nevica, fa un freddo
fulminante, ci sono tifosi, tifose, uomini della
Digos e tanta polizia, tutti aspettano l’Intercity
numero 582 che macinando chilometri e superando
gli ostacoli - tanti ostacoli - porterà il popolo
della Maggica fino a Parma. Il treno è in ritardo,
il binario 8 già scoppia e dall’alto il colpo
d’occhio è abbagliante: un profluvio di bandiere,
striscioni, sciarpe e zuccotti giallorossi
spuntano da un immenso groviglio umano accalcato
sulla pensilina, la polizia delimita, i cori
salgono, i giapponesi fotografano, il biglietto di
seconda classe andata e ritorno con lo sconto
costa 40 euro e stavolta non si scappa perchè i
controllori delle ferrovie marcano stretto.
Professione tifoso: sul mercato uno degli ultimi
mestieri fissi rimasti. Saranno mille ma sembrano
molti di più i legionari delle armate di Roma
Felix pronte al rito pagano della trasferta.
Si aspetta. Fa freddo. Un’ora di
ritardo. Un’ora e mezzo. I giornali parlano dei
russi, i tifosi non parlano d’altro, le certezze
sono poche, il lungo papato di Sensi vacilla,
«finalmente vacilla» aggiunge qualcuno, intanto i
soldi dei russi abbacinano, si sogna anche a
vanvera, da Vieri a Davids, ma le certezze non
esistono e questa strana situazione alla lunga
confonde e rende meno felici. Come diceva Onassis,
se proprio bisogna essere infelici meglio esserlo
sui sedili di una Rolls Royce che sulla panchina
di un tram. E così molti tifosi della Roma, quando
finalmente arriva il treno, si accomodano almeno
sulle poltrone di prima classe. Il minimo, dopo
l’attesa.
Surreale ma bello, il treno farà solo
dieci fermate: Orte, Orvieto, Chiusi, Arezzo,
Firenze, Prato, Bologna, Modena, Reggio Emilia e
Parma. Più lento di Dellas. L’orario indica arrivo
a Parma ore 13.34 dopo quattro ore e 44 minuti di
viaggio, ma il ritardo per la neve rischia di far
arrivare tutti al pelo, anzi di non arrivare
proprio. Seguono proteste e consigli al
capostazione: «Metti le catene al treno». Ancora:
«Mettece più carbone». Non se la passeranno meglio
quelli dei pullman. I Boys di Paolo Zappavigna
avevano appuntamento a piazzale delle Province
alle 6.30 ma per non rischiare pare abbiano
anticipato alle 5.45.
I Boys sui nuovi presunti padroni russi
hanno una posizione dura, come se il nuovo corso
fosse uno schiaffo alla Storia. Il treno ospita
anche altri gruppi, Fedayn e Tradizione e
Distinzione che storicamente non parlano, più
tantissimi tifosi indipendenti. Luigi C., a meno
tre gradi vestito con la maglia di Totti a mezze
maniche, sembra uno che ha seguito dall’inizio la
vicenda. «Se quel tipo russo fa il petroliere io
faccio l’astronauta. E poi guardi l’organigramma,
è pieno di ballerine, cubiste, danzatrici del
palo, Anastasia, Natalia, sembra un bordello, anzi
un film di James Bond. Una buffonata». A Firenze
la discussione si anima. A Prato cominciano ad
arrivare sui telefonini i primi messaggi: i russi
sono spariti, ritirati, evaporizzati. O altri sms,
più prudenti: sono in attesa. Addio soldi. Addio
acquisti. E giù discussioni.
A Bologna il popolo giallorosso è
confuso. E soprattutto in ritardo clamoroso.
Improvvisamente il finestrino a un passo dal
nostro naso fa sbrang, colpito da una bottigliata.
Come ai tempi del Far West e del grande cavallo
d’acciaio che attraversava le praterie, gli
indiani sono i tifosi del Milan (tifosi, ehm
ehm...) che stanno andando a Roma per la partita
con la Lazio, che sono fermi due binari più in là
e che hanno riconosciuto i nemici in trasferta. In
totale cinque vetri rotti da sassi e bottiglie.
Poi dicono dei tifosi della Roma... Il
capostazione fa ripartire il treno al volo, ora
gli spruzzi di neve arrivano dentro, finalmente
alle 14.45 stò cavolo di diligenza attracca a
Parma. Segue corsa con scorta di polizia fino allo
stadio dove si entra finalmente al 15° del primo
tempo, in tempo per vedere lo striscione «Nè russi
nè americani, Sensi vattene» firmato Boys. Sarà
comunque una gran partita.
Fonte: Tifonet
(verificata)
Ieri pomeriggio, alla stazione centrale di
Bologna, arriva il treno degli ultrà milanisti, in
viaggio
verso la capitale per la partita contro la
Lazio. Il treno si ferma per qualche minuto, mentre
su
un altro binario arriva un treno con a
bordo un nutrito gruppo di ultrà giallorossi
arrivati a
destinazione. Il treno dei romanisti non è
uno speciale, ma i giallorossi sono molti e i
"gadgets"
che indossano, sono firmati dai principali
gruppi della Sud.
Il tempo di accorgersene e i milanisti
scendono dal treno e iniziano una sassaiola contro i
romani. Alcuni rossoneri scendono nel
sottopasso. I romanisti che li affrontano, scendendo
pure
loro, sono in numero minore e ovviamente
hanno la peggio. Alcuni di loro riporteranno
contusioni più o meno gravi e le loro
sciarpe saranno "gentilmente" donate ai
milanisti.
In ogni caso una sana scazzottata come ai
vecchi tempi. |