Roma, Stadio Olimpico, 9 novembre 2003 ore 20.30 invia una e-mail per i resoconti |
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Prestazione canora superiore alla media di tanti derby, anche recenti, in cui era la squadra a dover spronare i tifosi e non il contrario. Dopo un buon inizio, c'è stato il solito, fisiologico calo verso la fine del primo tempo; all'inizio del secondo, dopo una fase di assestamento, grazie anche al contributo della Tevere e di parte della Monte Mario (!!!), la Sud ha capito che la partita si poteva - e si doveva - vincere. Così è stato. In seguito al primo gol e ancor di più al secondo e ben oltre il fischio finale è stato un tripudio. Voto 7-. Grazie Gabriele P. per il commento (ieri ero in Sud e non sarei stato obiettivo) |
ROMA-LAZIO 2-0 (0-0) MARCATORI: 36' st A. Mancini, 41' st Emerson ROMA (3-4-1-2): Pelizzoli; Zebina, Samuel, Panucci; A. Mancini, Emerson, Dacourt, Lima; Totti; Montella (28' st Carew), Cassano (38' st De Rossi sv). In panchina: Zotti, Dellas, Sartor, Tommasi, D'Agostino. All. Capello LAZIO (4-5-1): Sereni; Oddo, Negro, Stam, Favalli; Sergio Conceicao (38' st Inzaghi), Dabo 6, Liverani 6 (28' st Albertini 5,5), Giannichedda 6, Stankovic 6; Corradi. In panchina: Casazza, Zauri, Gottardi, Fernando Couto, Delgado. All. R. Mancini ARBITRO: Trefoloni di Siena NOTE: Serata tiepida, terreno in perfette condizioni. Ammoniti: Dacourt, Oddo, Giannichedda e Negro per gioco scorretto, Carew per proteste. Angoli: 5 a 2 per la Roma. Recupero: 3' nel p.t., 3' nel s.t.. Spettatori: 70mila circa. |
Sinceramente mi aspettavo di più. Passi per il mutismo (e la rassegnazione... anche se abbandonare prima del triplice fischio lo stadio non fa parte della mentalità ultras che la Nord tanto si vanta di possedere) generato dalle due reti giallorosse, ma sia nella prima che nella seconda metà di gioco i momenti in cui la curva ospite ha guardato in silenzio sono stati numerosissimi. Delusione anche dal punto di vista numerico; distinti Nord con larghi spazi vuoti nelle prime file, Tevere con una sparuta rappresentanza, Monte Mario senza neppure uno striscione laziele. Voto 5. |
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Grazie a www.corederoma.it per le foto! |
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Roma 21 Milan 21 Parma 18 Inter 16 Lazio 16 Chievo 14 Modena 14 Sampdoria 12 Udinese 11 Siena 10 Reggina 9 Brescia 7 Lecce 7 Bologna 6 Perugia 6 Ancona 3 Empoli 2 |
Da Gazzetta.it Daniele De Rossi il suo primo derby in campo lo racconta così: "Sono entrato subito dopo lo straordinario gol di Mancini. Mi sentivo felice per la scenografia, il calore del tifo, per tutta quella gente che riempiva l'Olimpico. Davvero un'emozione unica". |
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA (questi ultimi solo se meritano) OLTREICOLORI Bene arrivo presso la curva nord verso le 19 come ogni volta parcheggio il motorino e mi dirigo per entrare ai cancelli con regolare biglietto mio e della mia ragazza. Poche metri prima vedo una carica della P.S. contro un gruppo di tifosi laziali, io mi fermo abbraccio la mia ragazza e aspetto che passino. Sapete un gruppo (forse 3) di loro passando accanto cosa fa vedendomi fermo? mi prende mi stacca dalla ragazza, oramai in lacrime e impaurita, e mi riempiono di manganellate, calci e mentre io gridavo aiuto a squarciagola sentivo: ' chist e' laziaaaale, stu strunz', finita la loro opera breve ma letale mi lasciano a terra sanguinante in testa, con la mia ragazza impaurita a morte a soccorrermi e grazie all'opera di due ragazzi dell' ambulanza riesco a salire ed andare in ospedale. Morale derby non visto, 5 punti di sutura in testa piu' ematomi vari, ragazza che non vuole piu mettere piede allo stadio per cosa? per non avere fatto niente e solo avere una sciarpa della lazio al collo. Volevo solo portare l'episodio alla luce di tutti magari sul tuo sito e rinnovare il mio disprezzo per la P.S. o ultras napoletani? ciao e grazie m." La polizia: «Impossibile: sarebbe morto» Gli investigatori non gli credono: «Forse raggiunto da una pietra» Nottetempo tre funzionari erano stati mandati al Policlinico “Umberto I” per raccogliere la versione dei fatti del ferito. Il verbale, firmato da Rinaldis, è stato spedito anch’esso alla magistratura. «...dopo aver parcheggiato l’autovettura ha riferito il giovane mi sono trovato all’interno di un gruppo di persone che scappavano verso la via Olimpica. Sono stato colpito alla fronte. Ricordo di aver visto i lacrimogeni sparati dalle forze dell’ordine, un gruppo misto di polizia e carabinieri. Ho notato, a una certa distanza, un oggetto che veniva verso di me e che mi è parso essere un lacrimogeno. Non ho potuto verificare però da cosa fossi stato colpito, perché per qualche metro ho continuato a correre». Gli esperti delle forze dell’ordine non ritengono possibile l’ipotesi del lacrimogeno. «Se veramente dicono qualcuno avesse sparato ad altezza d’uomo, cosa da escludere, il lacrimogeno gli sarebbe esploso in faccia, con conseguenze che è facile immaginare. Che ci sia stato un lancio di lacrimogeni al di fuori dello stadio, è innegabile. Ma il tipo di ferita ci fa ritenere che l’oggetto contundente sia stato di altro tipo. Forse una pietra, forse una bottiglia. I lacrimogeni, peraltro, non vanno in orizzontale. Cadono, piuttosto, dall’alto verso il basso (sempre se non sono sparati ad altezza d'uomo, n.d.L.). Quindi il giovane sarebbe stato preso sulla calotta cranica, non in fronte». Noi non spariamo lacrimogeni ad altezza d'uomo (4.431 kb) |
SONO A PAGINA 6 2003-11-09 - 22:55:00 REPUBBLICA ON LINE - Incomincia nel peggiore dei modi il derby della capitale. Ci sono state alcune cariche della polizia contro gruppi di tifosi romanisti davanti allo Stadio Olimpico. I tifosi hanno lanciato bottiglie, bastoni, fumogeni e fatto esplodere potenti petardi contro le forze dell'ordine che hanno risposto con il lancio di numerosi lacrimogeni il cui fumo ha avvolto tutta la zona. La situazione torna tranquilla dopo le 19,30. Riprende regolarmente l'ingresso allo stadio. Negli incidenti sarebbero rimasti feriti lievemente un paio di agenti. Alcune persone sono state fermate. Il tifo - Se lo spettacolo in campo non ha offerto gol (???? n.d.L.), quello sugli spalti è di tutto rispetto. Le due curve si sfottono sulla situazione finanziaria delle rispettive società. I giallorossi hanno esposto l'immagine simbolo degli irriducibili della Lazio contornata da centinaia di banconote da 200 euro. Sul muretto lo striscione “Ve pagamo nun scappate”. Questa volta però qualcuno deve aver fatto una soffiata ai tifosi avversari. Sotto la curva nord campeggiava una scritta a tema: "Prima pagate i buffi" (quello che in romano significa debiti). Lo striscione principale della nord recitava "La prima squadra della capitale" e su tutta la curva c'era l'immagine disegnata della formazione del 1900, anno di nascita dei biancocelesti. Ma già da due ore prima della gara i tifosi di Roma e Lazio si sono mandati i messaggi: "0-4 per chiamare fuori Europa", "Al laziale non far sapere quanto è buono il cacio con 4 pere", "Per favore non tornate in B fatece ancora divertì", qualcuno di quelli apparsi in curva sud. La nord pronta a rispondere: "Il nostro inno già lo sai e non mollare mai, anche il vostro si sa...funiculì funiculà", "Noi siamo nati in bianco e nero voi già a colori". Non sono mancati tra i romanisti striscioni di insulti per Mihajlovic in riferimento al gesto fatto a Mutu in Champions League. IL NUOVO ROMA - Alla Roma il primato capitale. In un derby brutto e nervoso dove è prevalsa la paura di perdere sulla voglia di conquistare l’intera posta in palio, i giallorossi hanno vinto due a zero e dimostrato di essere più squadra di crederci di più e di meritare, con il Milan (adesso agganciato), il ruolo di anti-Juve (che resta a più due). I gol di Mancini ed Emerson sono arrivati a dieci minuti dalla fine, ma la rete di tacco del terzino destro brasiliano, arrivato in Italia per fare il vice-Cafu e finito in panchina lo scorso anno a Venezia, vale molto di più. E’ il segnale del nuovo spirito che anima i giallorossi quest’anno, di un’ambiente diverso: più unito e compatto, comunque, convinto delle sue forze. E la dimostrazione la dà Capello all’inizio, schierando le tre punte e mandando alla mezz’ora della ripresa Carew ( e non De Rossi) al posto di Montella in campo. La Lazio ha deluso. Più per l’atteggiamento remissivo che per la differenza che si è vista in campo tre le due squadre. Mancini ha lasciato solo soletto Corradi per quasi tutta la partita e alla fine l’ha pagata. Il dopo Chelsea e i tre anni di digiuno da derby hanno sicuramente pesato, ma alla fine oltre al bel gioco i biancoceleti hanno perso anche la partita. Ma riavvolgiamo il nastro della partita. Momenti di tensione un’ora prima del match. Incidenti nei pressi dell’Olimpico con l’intervento delle forze dell’ordine che arrestano tre tifosi per riportare la calma. Poi le due curve riabilitano il pubblico di Roma dando prova di sagace ironia e cercando di allontanare i fantasmi che aleggiano sulle finanze societarie. Parte prima la Sud con un “Ve pagamo nù scappate” a cui risponde la Nord (probabilmente imbeccata da una soffiata) “Prima pagate li buffi (alias i debiti). E’ comunque spettacolo. Ma la prima sorpresa arriva all’annuncio delle formazioni. Capello va all’attacco e contro i pronostici della vigilia (centrocampo a cinque con le due punte) schiera il tridente con Totti alle spalle di Cassano e Montella. Per il resto è Panucci deputato a sostituire Chivu nella difesa a tre (a fianco di Samuel e Zebina), mentre Mancini, Emerson, Dacourt e Lima formano la line mediana. Mancini, invece, si difende. Centrocampo a cinque con il solo Corradi in avanti. Una vera e propria diga quella del tecnico biancoceleste. Con Dabo, Giannichedda e Conceicao a ruotare intorno alla regia di Liverani. Mentre a Stankovic va il compito del guastatore, con gli inserimenti offensivi a rompere gli schemi. I primi minuti sono della Roma. Già al
terzo un tiro troppo centrale di Dacourt costringe
Sereni all’intervento a terra. Poi, dopo, quattro
giri di lancetta è Montella in area a girarsi in
un fazzoletto con il secondo di Peruzzi che si
distende sulla destra e smanaccia. La Lazio ci
mette un quarto d’ora per entrare in partita. La
sblocca Conceicao che su buco di Panucci spreca
una buona occasione. Appena dentro l’aria,
infatti, il portoghese preferisce un improbabile
pallonetto alla conclusione di potenza. Pelizzoli
blocca senza problemi. Adesso la partita
diventa più equilibrata, anzi, il
centrocampo a cinque allestito da Mancini provoca
non pochi problemi a Totti e compagni. Stenta la
Roma a mettere in moto la fantasia del capitano e
di Cassano e Mancini spesso servito pecca per
imprecisione ed eccessiva frenesia. Dall’altra
parte, invece, Corradi sulle palle alte fa il
buono e cattivo tempo e le sue spizzicate
risultano variabili impazzite per la difesa
giallorossa. A questo punto la partita entra in
una fase di stanca. Troppo errori, troppo
nervosismo, con Dacourt che prima entra duro su
Corradi (ammonizione per il francese) poi è preso
di mira dai biancocelesti. Prima Giannichedda,
poi, lo stesso Corradi, infatti, lo stendono senza
molti complimenti. Ma di palle gol fino due minuti
dalla fine del primo tempo neanche l’ombra. Tra il
43’ il 44’, infatti, la Roma torna a farsi vedere.
Prima è Totti che su punizione tesa dalla destra
impensierisce l’estremo difensore biancoceleste.
Sereni non trattiene e sull’arrembante Emerson si
salva alla meno peggio. Poi è Mancini che
ignorando un’area che pullula di uomini preferisce
un’improbabile tiro da posizione molto decentrata.
Finisce così un primo tempo a lunghi tratti
deludente e che solo a sprazzi ha lasciato
intravedere trame di bel gioco.
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