Torreon, Estadio Corona sabato 2 agosto 2003, ore 17.00 SANTOS LAGUNA / ROMA
2-1
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Dal punto
di vista della promozione la tournée è già un successo.
Cresce la simpatia intorno alla squadra e ai suoi campioni
Anche
in Messico è Tottimania
L’entusiasmo per il capitano e la Roma allarma gli organizzatori: arriva la scorta
dal nostro inviato
UGO TRANI
TORREON - El
Siglo de Torreòn, periodico regionale dello stato di Cohauila,
probabilmente non ha esagerato. Dia historico , il titolo
della prima pagina dell’inserto sportivo. Proprio così. Una
giornata che passerà alla storia, quella di ieri, perché il
Santos Laguna può sfidare la Roma. La festa all’aeroporto di
Torrèon, venerdì sera, aveva dato un senso a quel titolo,
stampato il giorno dopo. Duecento persone hanno accolto la
squadra di Capello, cosa che quasi non accade più nemmeno a
Fiumicino quando i giallorossi rientrano nella capitale dopo
una vittoria di prestigio. E molte erano tornate a casa
deluse, perché la Roma era in ritardo e non potevano bloccare
per mezza giornata l’areoporto internazionale. Di giorno qui
ci sono quarantacinque gradi, la sera dieci di meno. C’è
sempre il sole, qui le nuvole messicane non fanno da tappo
alla vallata che fa pensare al Far West, non per niente i
fumetti di Tex Willer sono stati ambientati da queste parti.
Più di
cinquecento cowboy messicani hanno intasato il traffico
attorno all’aerostazione. Per aspettare e applaudire la Roma,
per vedere da vicino Totti, sceso per ultimo mano nella mano
con Ilary e soffocato da ragazzi e ragazzi al punto di
preoccuparsi per la sua biondina, stretta anche lei in un
abbraccio spontaneo. Francesco, e non solo a Torreòn, è
l’immagine di questa Roma. A Città del Messico, prima di
volare a nord, un cameriere ha lasciato il vassoio con i caffè
per andare di corsa dal capitano giallorosso e chiedergli un
autografo sulla spalla della sua camicia bianca. A Torreòn,
nei grandi magazzini, la maglia numero dieci è la più venduta.
Non da oggi. Anche l’anno scorso, durante il mondiale
nippocoreano (tra l’altro il Messico era nel girone
dell’Italia), qui era già Tottimania . Qualche ragazza gli
dice che è più fico di Beckham. C’è chi va oltre: per i
messicani ha preso il posto di Maradona. Francesco in Messico
è venuto anche in vacanza, otto giorni a fine giugno. A sud,
nello Yucatan. Davanti all’Atlantico, a Cancun e a Playa del
Carmen.
L’entusiasmo
dei messicani per Totti e la Roma ha addirittura allarmato gli
organizzatori. Ecco spuntare, sin dalla prima notte a Città
del Messico, cinque agenti in borghese. All’inizio Capello e i
giocatori erano convinti che fosse una precauzione dovuta alla
gran confusione che regna nella metropoli. I giallorossi,
invece, sono scortati giorno e notte. Gli agenti si danno il
turno davanti alle stanze dei giocatori, vigilando quando la
squadra dorme. E durante gli spostamenti, salgono per ultimi
sul charter, ma sono i primi a scendere, è successo proprio a
Torrèon, anche perché mai avevano visto tanto caos
all’aeroporto.
Totti meglio di
Bechkam, lo slogan dei messicani. Lo striscione di benvenuto
per la squadra sulla facciata dell’albergo. Capello detto lo
stratega e immaginate quanto ci si specchi il tecnico. Ma
anche l’accoglienza riservata a Cassano. Antonio si è fatto
conoscere all’estero con i gol in Champions League. La verità,
però, è un’altra. In Messico sono tanti i tifosi della Roma,
che sanno tanto della squadra di Capello. L’affetto è sincero.
Perché la Roma rappresenta la capitale, perché i messicani,
così cattolici, adorano Roma perché ospita il Papa. Perché,
latini dentro, conoscono e ammirano la storia della capitale.
A Torreòn,
un’amichevole con la Roma vale più del campionato. Roba da non
crederci. Doveva cominciare ieri anche il Santos Laguna. Per
affrontare i giallorossi ha invece rimandato il debutto a
mercoledì. Ed è anche per questo che la società di Trigoria ha
scelto di fare questo viaggio. Per commercializzare il
prodotto Roma, nel centro e nel sud dell’America, la cosa
migliore resta la visibilità. Questa tournèe può essere
fondamentale per il merchandising, visto che il marchio qui è
già conosciuto. Il mercato, in Messico, è ancora in esplorato,
soltanto l’Inter ha già aperto alcune scuole calcio, le prime
italiane qui.