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MESSINA - ROMA 4-3 Messina, Stadio San Filippo 19 settembre 2004 ore 15.00 invia una e-mail per i resoconti |
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MESSINA-ROMA 4-3 (primo tempo 1-1) MARCATORI: Parisi (M) su rig. al 21' pt, Montella (R) al 35' pt, Sullo (M) al 1' st, Montella (R) al 19' st e al 23' st, Giampà (M) al 29' st, Zampagna (M) al 35' st. MESSINA (4-4-2): Storari; Zoro, Fusco (41' st Zanchi), Rezaei, Parisi; Giampà, Donati, Coppola, Sullo (35' st Conte); Zampagna, Di Napoli (14' s.t Iliev). (Eleftheropoulos, Rafael, Cucciari, Amoruso). All. Mutti. ROMA (4-4-2): Pelizzoli; Panucci, Mexes, Ferrari, Cufré; Mancini, Candela (17' st Delvecchio), Dacourt, Perrotta; Montella (28' st Aquilani), Corvia (16' s.t. Mido). (Curci, Sartor, Scurto, De Rossi). All. Voeller. ARBITRO: Collina di Viareggio. NOTE: ammoniti Donati, Sullo, Coppola, Dacourt, Mido, Cufré e Zampagna per gioco scorretto. Recuperi: 2' e 4'. Spettatori 32.000 (1.500 romanisti) |
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ANONIMO
ROMANISTA (per ovvie ragioni) come faranno in molti ti dò la mia testimonianza su quanto accaduto ieri. Alla stazione Ostiense, non essendo possibile acquistare regolarmente un biglietto (macchinette rotte e biglietteria chiusa) ci viene detto di salire sul treno e fare il biglietto direttamente sul vagone. Appena saliti veniamo letteralmente buttati giù e costretti vagone per vagone a sostare e pagare 50 euro per un biglietto cumulativo (30 euro fino allo scorso anno). Le operazioni manco dirlo durano più di un'ora. Arrivati a Messina appena scesi dalla nave veniamo obbligati a mostrare il biglietto della partita ma con grossa sorpresa troviamo di fronte a noi un tipo che ci riprende in volto senza proferire parola, chiede solo le generalità, non appena qualcuno chiede il perchè arrivano altri due col casco e ordinano di tirare fuori i documenti che vengono anch'essi ripresi dalla videocamera del soggetto in questione che si esprime a monosillabi con frasi quali "guarda in camera, voltati, stai fermo", manco fossimo a un provino del Grande Fratello. Non c'è possibilità alcuna di fare altrimenti, ragazzi che provano a rifiutarsi o non hanno il biglietto vengono isolati e poi condotti su un autobus diverso dagli altri. A molti vengono sequestati gli zaini. Ci fanno salire su questi autobus di linea sui quali ci viene strappato il primo tagliando del biglietto della partita, veniamo portati nell'antistadio e fatti entrare dopo inspiegabile sosta senza possibilità di mangiare, bere o semplicemente pisciare. All'interno del settore non ci sono bar, chi non ha panini al seguito rimane a bocca asciutta. Dopo qualche ora fanno entrare 3 persone a vendere acqua e patatine a prezzi esorbitanti. Viaggio di ritorno similare, nessun modo di acquistare acqua o cibo, ognuno ovviamente afferma di non essere responsabile dell'accaduto. Ovviamente preferisco rimanere anonimo per ovvie ragioni grazie firmato Anonimo Romanista TESTIMONIANZA DI L. Voglio dare la mia testimonianza... Partenza dalla stazione ostiense dove chi voleva acquistare un biglietto di sola andata per Messina non poteva! Si poteva solo comprare quello di andata e ritorno a soli 50 euretti... Fortunatamente in tanti siamo riusciti dopo varie tarantelle a salire nonostante tutto!!!! Il viaggio scorre liscio fino a Messina dove, come ti hanno già riferito siamo stati "implotonati", ripresi con telecamera digitale mentre dicevamo i nostri nomi e cognomi e costretti ad abbandonare i nostri zaini in un fiorino... Il tutto in un clima da terzo reich, dove chi provava a far valere le proprie ragioni veniva immediatamente portato via, come chi provava a scattare foto, forse non avevano la coscienza tanto a posto... La partita la lascio ai cronisti ed ho registrato solo una cosa che mi ha lasciato alquanto insolita: dal nostro settore parte il coro la disoccupazione... In tutto lo stadio, curve comprese, si alzano fischi e sdegno!! So che la sicilia è il terreno più fertile militarmente parlando, ma non mi aspettavo una reazione simile. Al ritorno tutto fila liscio, tranne che io ero uno di quelli senza cibo... ed il mio arrivo a casa è stato intorno alle 7!!!! niente male visto che dopo 2 ore andavo a lavorare, ma cosa non si fa per questa maglia. Saluto tutti i reduci! V. Ciao Lorenzo, scrivo questo resoconto solo per confermarti quanto scritto dagli altri ragazzi che ieri erano a Messina. Per poter avere libero accesso al suolo siciliano come tutti i comuni mortali, una volta scesi dal traghetto, siamo stati obbligati a farci riprendere insistentemente dalle telecamere della DIGO'S con inevitabile controllo di documenti per tutti e sequestro di zaini, bottiglie, tappi accendini, etc. Ma la cosa sconcertante è stata un'altra: Le macchine ed i pullman che volevano recarsi allo stadio hanno dovuto seguire obbligatoriamente le volanti blu che ci facevano strada fino al parcheggio ospiti, senza uno straccio di servizio-Bus per lo stadio, nonostante ci fossero al massimo 10 auto! Il percorso che abbiamo seguito era a dir poco proibitivo, con cavalcavia, incroci e stradine adiacenti dalle quali un lancio di oggetti verso di noi sembrava inevitabile; inoltre, come se non bastasse, a pochi metri dall'arrivo, ci hanno fatto sostare nel traffico cittadino a ridosso della curva di casa, fermi letteralmente, mentre i messinesi ci passavano a fianco guardandoci come si guarda un tifoso avversario che viene nei pressi della tua curva; in altre piazze lo scontro si sarebbe verificato senza dubbio e credo che la questura locale debba trovare un modo per portare i tifosi ospiti allo stadio diverso da quello delle macchine scortate fino al parcheggio, anche perchè la scorta, oltre a correre decisamente, avrebbe potuto fare ben poco contro un eventuale agguato. O forse era tutto premeditato per farci cadere nell'ennesima provocazione...Questo è tutto. Saluti, V. P.S. Lo stadio fa veramente SKYFO! GIANPAOLO Dopo un viaggio allucinante sulla famosa Salerno - Reggio Calabria (un cantiere sempre aperto.....) si giunge a Messina intorno alle 11. Ci rechiamo con la macchina al San Filippo, lo stadio nuovo che però già fa schifo. La polizia municipale ci dice prima: non abbiamo un settore ospite (???!!!) Poi ancora: dovete parcheggiare al porto perchè qui non ci sono parcheggi (????!!!). Ed ancora: andate al porto e tornate insieme alla polizia e gli altri tifosi dlela Roma. Sconcertati decidiamo di attender lì'arrivo degli altri romanisti. Alle 14 si scopre che il parcheggio ospite c'è ed è quello posto (come logica vuole) proprio di fronte il settore a noi riservato. Morale della Favola: a Messina si vede, per l'organizzazione, che la serie A manca da 40 anni! Entrati nello stadio notiamo che anche questa volta la presenza (considerata la distanza) è massiccia. Il tifo è di buon livello e raggiunge tocchi di grande continuità. La partita è emozionante ma sul 4 a 3 per il Messina lo sconcerto prende il sopravvento. Sfido chiunque a vedere quale squadra fa tre gol a Messina ed esce sconfitta (solo noi!). I messinesi? Cantano in parecchio anche se il loro tifo assomiglia a quello dei napoletani anni '60 (o mamma mamma mamma... tamburelli, majorette) mancavano solo i pon pon. Insomma una delusione. Rispetto ai dirimpettai reggini hanno molto da imparare. Alla fine nonostante i nostri ripetuti insulti nessuno di loro ha pensato di venirci a salutare..... Si torna a casa intorno alle 3 del mattino successivo. Nonostante la sconfitta, la consapevolezza di aver dato il giusto sostegno alla squadra ci fa archiviare questa trasferta con uno spirito positivo. Sean & Mairtin (Scozia)) E così, come teenagers ad un appuntamento al buio ci troviamo ad aspettare a P.le Ostiense quando, poco dopo mezzanotte, siamo avvicinati da un ragazzo giovane con una faccia contenta che dice “Seguitemi”. Ci presentiamo velocemente ai nuovi amici. L’Irish Clan Roma è costituito da Italiani che amano l’Irlanda e.. l’AS Roma e provengono da molti quartieri della città. Il treno per Siracusa – via Messina – doveva partire dal binario 1 a Roma Ostiense, ma quando il treno è arrivato, è arrivato sul binario 4 – e ciò ha provocato un esodo di massa attraverso i binari per raggiungere il treno – me incluso – e da lì in poi il divertimento e i giochi sono iniziati. La polizia è arrivata da tutte le parti, manganelli sguainati, e centinaia di tifosi della Roma tornao sulla piattaforma. Incredibilmente per noi, gli Ultras stavano ora cercando di negoziare un prezzo per il ritorno dalla Sicilia (questo perché, mi è stato spiegato più tardi, fino a questa stagione gli Ultras avevano affittato un treno a costo nominale che li avrebbe portati sul luogo e riportati a casa al ritorno. Tuttavia le Ferrovie dello Stato questa stagione non avrebbero cooperato). Tutto ciò era un po’ allarmante per noi perché non riuscivamo a seguire ciò che accadeva. Nel panico siamo saltati a bordo con il classico “siamo delle linee anglosassoni” e siamo stati dotati di un biglietto di 63 euro, eliminato dai membri del Clan. Le cabine sono state chiuse ma c’era ancora dell’attività sulla piattaforma che coinvolgeva i Carabinieri, personale delle FF.SS. e tifosi ancora 40 minuti dopo!!!! Il tutto accompagnato da una riedizione di “You’ll never walk alone” – in stile Celtic mentre ci allontanavamo nella notte romana. Dopo di ciò le porte sono state
sbloccate e ci siamo riuniti con gli altri
ragazzi. Il treno è partito con un’ora di ritardo,
con disappunto degli altri viaggiatori non tifosi.
Ci siamo sistemati in una cabina e due anime
sfortunate hanno deciso di provare a dormire
sistemandosi nei portabagagli , mentre Mairtin ed
io ci siamo sistemati alla meglio nella cabina per
il lungo viaggio. Fino a quel momento non sapevo
esattamente quanto lungo.
Il treno era vecchio ma confortevole e aveva i bagni che funzionavano!!! E i ragazzi si sono fatti un bel po’ di risate mentre il treno andava verso sud. Molte bevute, e cori della Roma si spargevano per il treno nella notte ma io pensai che dovevo mantenermi lucido a Mairtin è teetotal (non so che vuol dire, n.d.r.)!!! (Difficile credere che due scozzesi non siano gran bevitori eh?). E così ci sono state raccontate le storie delle trasferte a Milano e Udine, con il treno o il furgone, delle cariche con la polizia e gli altri tifosi da parte dei membri del Clan. Era il momento di dormire ma siccome non sono un gran sonnacchiose in qualsiasi veicolo che si muove, fino a che non divengo esausto, mi sono messo a guardare le colline del sud Italia che mi passavano accanto. Appena stavamo arrivando a Salerno, un
gruppo di tifosi del Napoli con una Union Jack !!
ha cercato di attaccare il treno ma sono stati
spaventati da un gruppo di tifosi della Roma e da
uno scocciato passeggere che stava soltanto
cercando di raggiungere il Sud. Fortunatamente la
notte è passata senza altri incidenti e nel
momento in cui si può vedere la costa calabrese,
veniamo incrociati da un pescatore calabrese che
vestiva una maglietta della Juventus. Non c’è
bisogno di dire che questo ha provocato colorita
una sommossa romana messa in scena dai miei amici
che ha tirato fuori tutte le parole possibili e
immaginabili, prendendosela con i calabresi
juventini di merda. Finalmente sono usciti i giocatori per la routine del prepartita. Stranamente è sembrato come se stessero facendo della routine tipica del basket, ma, come sospettato, Totti non era disponibile e con Cassano squalificato, abbiamo avuto Montella assistito da Corvia, per cercare di fare qualche miracolo. Quando la partita è iniziata il campo ha
mostrato quanta pioggia era caduta nelle ultime
poche ore. Si sentiva cadere la palla pesante sul
terreno, nella parte in cui la Roma difendeva il
primo tempo. Il panico si è scatenato attorno a me
quando Vincenzo ha festeggiato il gol proprio
dall’altra parte del plexigas, vicino a noi. Molti
mostravano il dito ai tifosi del Messina che
stavano alla nostra sinistra, che avevano fatto lo
stesso al loro gol, e Mairtin li accompagnava
correndo per una decina di metri ed appellandoli
con qualcosa del tipo massa di pecore belanti in
perfetto italiano. Ho realmente sperato che i
Siciliani avessero lasciato le loro lupare a casa.
E ho anche sperato che i Carabinieri, che pure si
trovavano alla nostra sinistra, fossero abbastanza
gentili verso il mio amico pazzo e che non
pensassero stesse dicendo a loro. Anche io ero nel
delirio ovviamente ma come ha detto più tardi un
ragazzo del Irish Clan a Mairtin - “Il tuo amico è
molto calmo durante le partite no?” – davo
l’impressione di chi voleva cantare le canzoni non
sapendo le parole, e ciò mi fece ricordare la
terribile immagine di John Redwood, che
tentava di pronunciare l’inno nazionale gallese
come ministro dei Tories nell’ultimo governo dei
Conservatori. Questo non mi sarebbe
accaduto. Comunque sia, ancora una volta abbiamo aspettato e aspettato. Ancora dopo un’ora e mezzo stavamo nello stadio e la pioggia, che era finita, iniziava di nuovo a cadere. Gradualmente siamo stati riportati nei bus e sbattuti al porto per il traghetto. Stavolta siamo stati messi sul ponte all’aperto dove di solito si mettono le macchine e mandati per il mare attraverso lo stretto di Messina. E’ stato in quel momento che io e Mairtin abbiamo realizzato di avere fatto solo il biglietto di andata, ma siamo stati rassicurati dai ragazzi dell’Irish Clan e siamo andati sul treno verso il Nord. Mentre cambiavo la mia maglietta ormai ammuffita nella cabina mi sono allarmato nel sentire un battere sul vetro ed un bigliettaio gridarmi qualcosa in italiano. Pensavo stesse dicendo qualcosa del tipo “Mettitelo” – ma mentre il mio fisico non è certo quello di Adone, ho pensato che era veramente crudele cercare di impedire di cambiarmi gli abiti bagnati. E’ divertente pensare che neppure mi ha sfiorato l’idea che potesse chiedermi il biglietto. Tuttavia stava per farmi scendere dal treno ma questo è partito e finalmente mi sono messo a sedere. Il lungo viaggio continuava - Paola, Scalea, Sapri, Salerno, Cassino – e tutto passava dentro e fuori I miei pensieri fino a che finalmente si vede la periferia di Roma, dalle parti di Ciampino, da dove saremmo dovuti ripartire 14 ore più tradi. Arriviamo a Tibutina, con i piedi e le ginocchia distrutte alle 6 di mattina. Salutiamo i ragazzi del Clan alla metro
e ci dirigiamo a San Giovanni, ero nel disperato
bisogno di una doccia, di farmi la barba e, ancora
di più… un espresso e qualche cornetto.
The train for Siracuse – via Messina – was due to leave from Platform 1 at Roma, Ostiense but when the train came in, it came into platform 4 – this sparked a mass evacuation across the lines to reach the train – me included – and then the fun and games started. The police came from everywhere, batons drawn, and hundreds of Roma fans spilled onto the platform. Unbelievably to us, the Ultras were now trying to negotiate a price on the return ticket to Sicily. (This was because, as explained to me later, until this season the Ultras would have hired a train at a nominal cost and this would take them straight to the game and return. However the train companies were not cooperating this season.) It was a little alarming to us as we could not really follow what was going on. In a panic we jumped on board using the “we are from UK line” and were issued with a ticket for 63 euros but had been cut off from our Clan members. The cabins were locked but there was still some activity on the platform involving the carabiniari, the train staff and tifosi some 40 minutes later!!!! All accompanied by a rendition of ‘You’ll Never walk Alone’ – Celtic style as we slipped away in to the Roman night. Eventually the doors were unlocked and we were reunited with the other boys. The train eventually left some 1 hour late much to the annoyance of other non-football fans. We settled into a cabin and two unlucky souls decided to sleep - using the luggage racks – while Mairtin and myself settled into the cabin as much as possible for a long journey. At this time I wasn’t sure just how long Word went round the train about these 2 mad Glasgow Giallorossi who were on the train and people kept coming up to look at us. I felt like an exhibit at the Museum but most people appeared to be pleased to see us. Having said that, one fan then took a shine to my cap and looked keen on borrowing it full time, but after a while one of the Clan took it upon themselves to enforce a bit of discipline on the miscreant and it was returned to me. The train was old but still comfortable and had functioning toilets!!! and the boys had a bit of a laugh as the train swung southwards. Much drink was taken and choruses of Roma chants rang out in to the night but I felt I needed to keep a clear head and Mairtin is teetotal!! (Hard to believe that two Scots are not heavy drinkers eh?) so we got stories of other trips to Milan and Udine, by train or minibus. of run-ins with the police and other fans from the Clan members. It was eventually time to sleep but as I am not a great sleeper in any moving vehicle, unless tired to the point of exhaustion, I settled down to watch the hills of southern Italy flash past by- Suddenly as we pulled into Salerno – a group of Neapolitan fans carrying a Union Jack!! tried to attack the train AND they were scattered by a group of Roma fans and a disgruntled passenger who was just trying to get south. Luckily through the night we get through the night without any other incidents and as the Calabrian coast comes into sight, we are met by a Calabrian fisherman on the coast – wearing a Juventus shirt. Needless to say this provoked a colourful Roman put down from my friends which involved the words tutto and calabrese and juventini and merda. So then we slid into Porto San Giovanni at 8.00am or so. The weather had by this time had disintegrated into a scene more atypical for Scotland rather than Sicily. We were then shunted into the sidelines for an hours wait and then, suddenly, we started moving backwards – into the hull of the ferry boat!! Then we got onto the boat but were only allowed to get on deck two-by-two – and only at the discretion of the police. Eventually we pull into a murky Messina and then are processed by the Carabiniari, I had my match ticket, my name and my ID – which I had brought with me – UK Driving license – Mairtin had not brought anything with him but thankfully, the fact that we were Scottish and had come all this way meant we were waved onto a series of buses that had been parked there. And so we waited…..and waited – some 1500 souls had made the trip as the sky darkened and the rain lashed down. Every single one of them had to go through the rigmarole of being photographed and producing their match tickets and ID. The frustration was building in the buses and Roman curses, under the breath, were being uttered all around me. Eventually we were all boarded on the bus and they headed to the new Stadio that had just got clearance. The buses chugged up the hills and through the tunnels of the Sicilian roads with the drivers crunching through the gears. As the rain fell down I thought to myself – What joker came up with the advertising slogan, Visit Sicily, the sunshine isle! AAAaaaargh it was wet, I’d chosen the lighter of my two jackets and I had just a Celtic t-Shirt underneath. We arrived at 1.00pm, some 2 hours before the match was due to start, all I had eaten was a single banana and I’d missed out on a breakfast of panne con brioche as recommended by another friend, Carlo, in Rome. Still many souls had a similar experience so, in this case, you just shrug your shoulders and get on with it. The supporter groups all began to put up their banners and Scotch tape and hands were shared around to make sure all were accommodated. The funniest sight was those who had come to the South in shorts and sand shoes. It made you feel a wee bit warmer even if it was just some kind of illusion as the rain continued to tip out of the southern skies. Eventually the players came out to go through their pre match routines. Bizarrely they looked like they were practising basketball routines at one point but, as suspected, Totti was not available and with Cassano suspended, so we had just Montella, assisted by Corvia, up front to work some kind of miracle. As the game kicked off the pitch began to show just how much water had fallen on it in the last few hours. Balls fell to the ground with a thud, at the end Roma were defending in the first half. Gradually we began to find our feet and make some movement forward only for Collina to award a penalty to them. From our corner it was impossible to see but then I had become distracted by a chorus of Ale, Ale Roma E that circled around and around our “Curva”. More in an effort to warm up I joined in as the lyrics and tune were simple enough. This bizarrely continued while Messina converted their penalty, their fans acclaimed it, and the ball was returned to the centre spot. Indeed it kept getting louder and louder as Roma fans dropped in and out of singing. It was brilliant and lasted about 15 minutes and was only terminated by the first goal by Montella, which was the culmination of an intricate Roma attack. Bedlam broke out around me as Vincenzo set about celebrating just the other side of the Plexiglas from us. Much pointing of fingers at the Messina faithful to our left, who had started same on their goal, was accompanied by Mairtin running over some ten metres and calling them a bunch of sheep shagging peasants in perfect Italian. I really hoped the Sicilians had left their luparas at home. Also was hoping that the carabinieri, who were to our left also, would be kind to my mad friend and not think he was speaking of them. I was delirious of course but as an ICR member said later to Mairtin – your friend is very calm at football, No? - little did he know I was desperate to join in the songs but not knowing the words brought back the horrible image of John Redwood, mouthing along to the Welsh national anthem as Tory minister for the Principality in the last Conservative government. There was no way that was gong to happen to me. With half time, I managed to eat an apple
I had bought in Rome on Saturday afternoon but
didn’t then realise that I wouldn’t eat again until
7.00 am on Monday morning in the Via Gallia round
the corner from where I was staying in Rome.
The things you do for love (of AS Roma) eh?
However again we waited and waited. Some 1 1/2 hours after the game we were still in the Stadio and the rain, which had halted, began again. Gradually we were shepherded back onto the buses and dashed to the harbour to meet a boat. This time we were put onto an open deck where cars were normally placed, and sent across the, by now swollen, Messina strait. It was then that Mairtin and I realised that we only had a one way rail ticket, but advised by the Irish Clan Roma, we just bluffed our way onto the train north. As I stripped off my soaking T-Shirt in the cabin I was alarmed to hear a major tapping on the glass and a train employee shouting something in Italian. I thought he was saying the equivalent of ‘Put It away’ – but while my body is no Adonis, I thought it a bit harsh to stop me changing my sopping clothes. It’s funny it never struck me that he might have asked for my ticket. However he was evicting me further up the train and eventually I got sat down on the train. The long journey passed – Paola, Scalea, Sapri, Salerno, Cassino – all passed in and out of my consciousness and eventually the outskirts of Rome- past Ciampino, where we were to depart some 14 hours later and finally limped – literally as my feet and knees were knackered – into Tiburtina at 6.00am-ish – We bade our goodbyes to the Clan at the Metro and headed to San Giovanni – I was in desperate need of a shower, a shave but more importantly……an espresso and some panatone. Mairtin and I looked at each other as we drained our coffees and asked ourselves, Would we do it again?. Big smiles and an emphatic “ ’Course we would” was the unanimous answer. Grazie Roma. Grazie a Irish Clan Roma - |
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA (questi ultimi solo se meritano) |
MESSINA - Il Messina inaugura nel migliore dei modi il nuovo stadio San Filippo in campionato e supera 4-3 la Roma al termine di una bella partita, piena di emozioni e capovolgimenti. La Roma conclude male una settimana difficilissima e piena di polemiche: alla squadra di Voeller non basta neppure uno strepitoso Montella, autore di una tripletta. Partita combattuta e giocata con grande grinta, anche se con qualche errore in difesa. Mutti stravolge la coppia d'attacco rispetto alla partita di Parma. Zampagna e Di Napoli in campo al posto di Amoruso e Iliev.Conferma in blocco invece per difesa e centrocampo. Voeller deve rinunciare a Totti per i noti problemi al polpaccio e allo squalificato Cassano. In avanti spazio alla coppia Montella-Corvia con quest'ultimo preferito a Delvecchio. In difesa esordio in campionato per Ferrari. Turno di riposo per De Rossi mentre Perrotta ritorna titolare. La partita è gradevole con le due squadre che provano fin dalle prime battute la conclusione a rete per cercare di sbloccare il risultato. Pelizzoli è quello che rischia di più sulle conclusioni di Zampagna, Di Napoli e compagni. La Roma fatica soprattutto a centrocampo e Cufrè mette anche i brividi ai compagni con un passaggio troppo avventato. Al 19' il risultato si sblocca: Collina, forse troppo generosamente, vede un fallo da rigore in un contrasto in area tra Mexes e Zampagna e indica il dischetto; Parisi non sbaglia e spiazza Pelizzoli. I giallorossi ospiti stentano a organizzare una replica immediata e convincente: uno dei pochi brividi a Storari lo procura Candela che, lanciato da Montella, costringe il portiere a intervenire con i piedi. Con il passare dei minuti però la Roma cresce e al 35' arriva al pareggio grazie a Montella che sfrutta un assist di Corvia e supera Storari da distanza ravvicinata. La squadra di Voeller acquista fiducia e mostra di poter prendere in mano le redini dell'incontro, ma dura poco perché il Messina non si lascia schiacciare e chiude la prima frazione in avanti. Squadre in campo con gli stessi schieramenti a inizio ripresa e Messina subito a segno con Sullo che ribadisce in rete una mezza girata di Zampagna deviata sul palo da Pelizzoli. La Roma è costretta a ricominciare tutto da capo. La pressione di Montella e compagni si fa sentire e il Messina è costretto ad arretrare il proprio baricentro. Storari deve superarsi per opporsi in tuffo a un diagonale di Montella e poco più tardi è sempre l'attaccante a sfiorare il pareggio. Voeller vuole il pari e aumenta il potenziale offensivo della sua squadra: esordio per Mido che viene inserito al posto di Corvia, mentre Delvecchio prende il posto di Candela. La mossa è azzeccata e la Roma al 19' pareggia ancora con Montella autore di un sinistro che non dà scampo a Storari. L'attaccante non è appagato e 4' più tardi va ancora a segno sfruttando a pochi passi dal portiere un suggerimento di Mido di testa. Poi Montella, infortunato, lascia il posto ad Aquilani. Ma la partita è tutt'altro che finita. Al 28' il pareggio con Giampà che ribadisce in rete dopo una punizione battuta da Parisi e respinta da Mido. Al 32' la difesa romanista si lascia sorprendere da un cucchiaio di Zampagna, che elude il fuorigioco e batte Pelizzoli. E in pieno recupero Iliev manca clamorosamente il quinto gol. |
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