RAFFAELED@G
Ti
scrivo appena tornato dalla partita, sotto un
diluvio che ha allagato tutta
la zona dell'olimpico.
Si
inizia con due considerazioni, una buona e una non
buona. Quella buona
è che finalmente il signor Carlo Zampa si è
dimostrato uomo
e ha lasciato da parte la sua presentazione che
piace tanto ai suoi fans,
leggendo la formazione senza celebrare i giocatori.
La
meno buona, in curva nord è stato abbozzata una
coreografia che
per dirla bene è malriuscita, non ritentate sarete
più fortunati.
Pienamente d'accordo con te sul tifo 6,5 primo tempo
da 7 secondo tempo
da 6. Da segnalare il conto alla rovescia e poi "si
questa sera parto subito..."
dei fedayn davvero molto originale. Purtroppo ci
dice pure male antonioli
ha parato tutto, l'arbitro non ci ha dato un rigore
sullo 0-0. Concludo
con il commento di Mauro (il mister) di Radio Flash+
"affogo tutto nell'alcool".
Aggiungo
il tabellino sulle maglie:
Parma
- Milan Ok
Inter
- Messina Ok
Cagliari
- Chievo Ok
Fiorentina
- Bologna Ok
Juventus
- Lazio Juve in maglia Rosa nero, che sono i colori
della juve, quelli
bianconeri sono per lo sbaglio delle maglie del
nottingham
Lecce
- Livorno Ok, Livorno in maglia bianca forse per
problemi cromatici
Palermo
- Atalanta Ok
Reggina
- Brescia Reggina in maglia bianca non la
tradizionale amaranto Brescia
Ok
Udinese
- Siena Ok, ma la seconda maglia del siena è
rossa????
Roma
- Sampdoria Sampdoria maglia nera invece della
classica blucerchiata
Sponsor:
Reggina asics, Sampdoria kappa, Juventus nike, Siena
lotto
RESOCONTO
DI GLADIATORE
ECCOMI
QUA,A SCRIVERE IL RESOCONTO DI UNA PARTITA CRETINA
COME QUELLA DI
IERI
DOPO AVER PRESO UN ACQUAZZONE INCREDIBILE...IL
RAFFREDDORE GIA C'è
E
COMINCIA
AD ARRIVA PURE LA FEBBRE PERò ME SO TAJATO IERI
GAJARDO PROPRIO
ORE
1450 partiamo da anzio in treno io e
gabriele,partimo presto perchè
io è un mese che nn vado allo stadio da roma udinese
e me mancava
troppo... arriviamo verso le 4 a termini,da li
cazzeggiamo e prendiamo
il
MITICO
910 alle 4 e mezza incredibile il tratto di strada è
vuoto e in
mezz'ora siamo all'olimpico,siamo in pochi a
quell'ora ci sono i gruppi
ai loro ingressi e basta,abbiamo la punta alle 6 co
davide alla palla,mal
ui era lì in netto anticipo.Gabriele prende poi una
pozzanghera
e se fracigamo i piedi diamo vita a una performance
di bestemmie ke dura
circa 20 minuti.andiamo sotto al settore ospiti pe
vede i doriani ma ce
ne saranno 20 in tutto,siamo colti da un
acquazzone,cosi torniamo indietro
andiamo al bar
del
tennis beccamo marco prendiamo un caffè intanto la
gente smania
perchè nn aporno i cancelli come sentiamo gli olè,ci
avviamo
ed entriamo in sud,buttamo n'occhio al materiale dei
gruppi niente
di nuovo così scendiamo giù al muretto stavolta se
mettemo
al lato tdr sempre 3 fila per vedè qualcosa perchè
causa
pioggia nn se vede un cazzo.prima dell'inizio me
ferma uno degli asru me
molla una bandiera nuova grossa (NE HANNO FATTE NA
10INA UGUALI) mi dice
de sventolalla,vabbè.inizia la partita zampa cambia
stile de formazione
molti so contenti IO PERSONALMENTE NO!ERA BELLISSIMO
LO
SNOCCIOLAMENTO
DEI NOMI CO TANTO DE SOPRANNOMI E POI LA CURVA CHE
URLAVA ER
COGNOME
DEL PROPIO BENIAMINO) parte roma roma e parte la
coregorafia che nessuno
ha visto da casa,perchè quellem erde di sky hanno
inquadrato la
cagatina della nord,(ME LO RIFERISCONO VARI AMICI)da
noi c'è una
torciata
bandiere
che sventolano e carta stile boca junior in campo.si
parte con i cori la
sud sta alla grande risponde bene fino al quarto
d'ora quando un sei
fantastica,durà
ben 20 minuti bellissimo,dopo quello và un pò
ammosciandose
er tifo ma resta sempre buono.nell'intrervallo molti
striscioni,uno m'è
piaciuto una cifra della B.I.S.L.diceva
NESSUNA TAGLIA PER I DELINQUENTI,MA
CAPPI
AI PENTITI(me pare cosi)inizia il secondo tempo la
sud parte bene poi và
mano mano spegnendosi,noi siamo in 4 e prendiamo una
bandierna piccola
degli asru cosi abbiamo un bandierone e una
bandierina da far girare in
4,tutto
fila liscio fino a quando marco vedendone una
abbandonata di bandierone
pia pure quello ora soi 3 su 4 se ammazzamo,intanto
ce viè negato
un rigore grosso come na casa,e partono i cori anti
tombolini LA SIGNORA
TOMBOLINI FA LE PIPPE E LI BOCCHINI poi antonioli se
impara a giocà
a pallone tutto insieme e allroa vai con ANTONIOLI
LEVATE DAR CAZZO pe
ste cose la sud nun la batte nessuno:-)
noi
se sfonnamo coi bandieroni alla fine se mettemo
proprio sul muretto stiamo
più comodi....comincia a piove e segna la samp,noi
rimanemo impassibili
io do un calcio alla vetrata e ancora me fà male il
piede....la
sud sprona la roma orà più che mai,ed arrivà il
rigori
capitano tiro gol boato....e allora sventolio di
bandiere e cori fino alla
fine parte pure un GIALLOROSSO è IL CUORE CHE....la
partita finisce
fracighi e co le braccia sfondate se n'annamo
contenti,tutti a di la stessa
cosa(MA SEMO NORMALI?la risposta sempre la stessa
BO,PERò è
BELLO)marco ce da no strappo a me e gabriele fino a
termini,da lì
prendemo er treno delle 11 e emzza pe formia
scendiamo
a campoleone e lì arriva il peggio.PE FA 20 MT C'ERA
UN ACQUAZZONE
IN CREDIBILE....NOI DOVEVAMO ASPETTà MI PADRE CHE
VENIVA A PRENDECE,E
ALLORA SE SEMO PRESI LE SCIAPRE E ABBIAMO COMINCIATO
A CNATA barbera e
champagne.
DAJE
ROMA
CURVA
SUD
DOCET
UN
SALUTONE A DAVIDE CHE TANTO LO LEGGE ER RESOCONTO E
A TUTTA LA CURVA |
I
VOSTRI RESOCONTI....
....E
QUELLI DELLA STAMPA
(questi
ultimi
solo se meritano)
OLTREICOLORI
|
GAZZETTA.IT
ROMA,
5 dicembre 2004 - Una gara emozionante, non
bellissima ma combattuta, che
tiene gli spettatori inchiodati fino all'ultimo
secondo, quando Flachi
centra la traversa e subito dopo Tombolini fischia.
Finisce 1-1 all'Olimpico
il posticipo del 14° turno fra Roma e Sampdoria che
muovono la classifica,
ma non fanno passi decisivi verso le zone più
ambite. Succede tutto
nella ripresa: al 36' passano prima i blucerchiati
con una bella azione
impostata da Flachi, proseguita da Bazzani e
conclusa da Pagano con un
ottimo colpo di testa che batte Pelizzoli. Tre
minuti dopo, Totti pareggia
su rigore salendo a quota 106 gol in serie A e
agganciando l'ex giallorosso
Pruzzo.
Unica
novità, si fa per dire, negli schieramenti
iniziali: manca Cassano
che, pur avendo provato in mattinata, non è
evidentemente pronto
e Del Neri decide di non rischiarlo. La Roma si
presenta così con
un 4-4-2 speculare a quello della Samp, con Totti
e Montella in avanti,
D'Agostino sulla fascia sinistra e Aquilani
centrale con Perrotta. Cufrè
arretra di nuovo sulla linea dei difensori.
Novellino dà fiducia
a Bazzani, discreta la sua gara, in attacco e a
Diana sull'out destro.
I
padroni di casa partono bene: Perrotta e Aquilani
compattano il centrocampo,
Mancini è quello dei giorni migliori, in difesa
Dellas è
ormai un leader e la sua presenza tranquillizza
Ferrari che cresce di gara
in gara. Del Neri ordina a Panucci di restare
basso, così come fa
Cufrè dall'altra parte. La squadra di Novellino,
però, prende
subito le misure agli avversari e, forte di un
assetto ormai sperimentato,
sale di tono. Non a caso è blucerchiata la prima
vera occasione:
cross di Zenoni sul secondo palo, sbuca Tonetto
che in scivolata manda
sopra la traversa. Il canovaccio resta lo stesso
fino alla fine della prima
frazione.
Nella
ripresa è la squadra di Del Neri che mostra le
cose migliori. Soprattutto
quando, dal 13', Del Neri torna al 3-4-3 togliendo
D'Agostino e inserendo
Corvia. La mobilità di Montella, la sapienza di
Totti e il dinamismo
di Mancini mettono alle corde la difesa ospite. Al
14' c'è anche
un episodio dubbio in area blucerchiata: Montella
salta Pisano e si trova
a tu per tu con Antonioli, protagonista della
serata, che sembra toccarlo.
L'Aeroplanino frana a terra, ma Tombolini fa cenno
che si può proseguire.
Tra il 36' e il 39' gli episodi decisivi, ma nel
sottifinale, Totti da
una parte e Flachi dall'altra, fanno correre gli
ultimi brividi alle due
tifoserie.
IL
PERSONAGGIO
di
MARCO DE MARTINO (Il Messaggero)
Guarda
tu il destino. Il portiere dello scudetto (ma
anche il cittadino onorario
di Paperopoli) con tre anni di ritardo si stava
prendendo la sua colossale
vendetta, parando tutto il parabile, più
ovviamente l’impossibile
che per i curiosi risarcimenti del fato stavolta
sembrava spettargli di
diritto. Una partita così in carriera non l’aveva
mai fatta, il
Silenzioso guardiano del tempo che fu, tra parate,
respinte, tuffi, uscite,
avvitamenti e mai nessuno dei vecchi tormenti.
Totti ci aveva provato in
tutti i modi, di corsa e da fermo, sbuffando e
sferragliando la sua rabbia:
ma il muro sembrava invalicabile e costruito col
cemento. Poi quel rigore,
un vero terrore: e finalmente quel gol che mai
come stavolta è stato
soffiato in porta da tutto lo stadio. Una
liberazione contro il sortilegio
beffardo che ormai stava prendendo forma.
Freud
su un campo di calcio è una vecchia questione,
specie se sei nei
bassifondi della classifica, hai pochi punti e hai
già preso ventidue
gol. E se era vero che la Roma stava in piedi
perché non sapeva
da che parte cadere, era anche vero che per
cambiare il corso della storia
maledetta serviva lui, Totti. Il gol valeva il
pareggio, ma valeva anche
per gli almanacchi, rete numero centosei con la
maglia della Roma, come
dire agganciato Pruzzo sull’Olimpo dei bomber
nella storia giallorossa.
Doveva arrivarci a 106, Totti, un giorno o
l’altro, ma quest’anno aveva
già sbagliato due rigori e proprio sotto la sud, e
la notte fino
a quel momento non era stata per niente magica,
piuttosto sembrava un incubo
capace di circondare e sovrastare tutto. Bum,
invece. Il colpo ha spiazzato
Antonioli e scacciato insieme lo spettro di
un’epopea svanita. La lotta
ha bisogno di simboli, di momenti di grande
emozione collettiva. E nulla
si impersonifica più di Totti. Sarà per questo, a
parte la
traversa finale di Flachi, che il pareggio
stavolta sembra comunque fantastico.
Le
cose buone a volte richiedono un po’ di tempo, e
Totti stavolta ci ha messo
parecchio. Dieci anni per fare 106, la prima volta
fu al Foggia nel campionato
1994. Ma stavolta, soprattutto, quasi tutta la
partita. Prima del gol era
stato attaccante e ala, regista e centrocampista,
anche incontrista, prendendosi
anche un cartellino giallo che gli farà saltare il
prossimo viaggio
a Brescia. Sembrava giocare su una nuvola, Totti,
quasi da solo. E la sfida
più che con Falcone e Zenoni, che gli hanno
lasciato qualche segno
sulla carrozzeria, è stata soprattutto con
Antonioli. Ma Totti in
carriera non ha solo segnato dove ha voluto, ma
piuttosto dove ha giocato,
cioè dappertutto, facendo gol a tutti meno che a
Torino contro la
Juventus. Curioso, stavolta, che il gol della
consacrazione, quello che
lo mette sull’Olimpo nei settantasette anni di
storia della società,
sia stato fatto, alla fine, proprio ad Antonioli,
il portiere che lui stesso
aveva salvato dalla contestazione in un vecchio
Roma-Perugia 2 a 2 andando
a urlare sotto la sud: «Primi, siamo primi, siete
impazziti?».
E rimettendo così dritto lo scudetto.
Totti
in questi anni ha fatto della Roma un partito
politico, anzi rivoluzionario,
tutti per uno e tutti per il medesimo, sotto la
bandiera. Non c’era una
canottiera sotto la maglietta per festeggiare il
gol numero 106, come speriamo
non ci sia nulla nella visita che farà domani a
Sensi il presidente
del Real Madrid Florentino Perez. Giusto che Totti
si dedichi il gol; fondamentale
che dedichi alla Roma tutto un futuro che
immaginiamo eterno.
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