PRECAMPIONATO 2004/05
8 agosto 2004
Ajinomoto Stadium
TOKYO / ROMA 0-0


La Roma ha giocato a Tokyo una noiosissima partita che però ha consentito di vedere all’opera la realtà del tifo in terra nipponica. Avevamo già visto di cosa erano capaci i giapponesi in occasione degli ultimi mondiali ed oggi abbiamo avuto la conferma che il supportare in modo organizzato la squadra è una costante dei giapponesi, anche in occasione delle amichevoli.
Prima di tutto, è sembrato che i sostenitori dell’FC Tokyo abbiano un preciso riferimento alle hinchadas argentine, in principal modo la tifoseria del Boca Juniors. Faceva bella mostra di sé, nella curva dei blu-rossi, lo striscione con la scritta LA12, che significa La doze, vale a dire il dodicesimo giocatore in campo, ed è esattamente lo stesso striscione che hanno i gialloazzurri del Boca. Oltre a ciò facevano bella mostra di sé altri striscioni in spagnoli, come Hinchada Tokyo, Vamos, Soy de Tokyo e via dicendo. Altri striscioni degni di nota, oltre a uno strano ma lunghissimo “sexy football”, vi era anche uno stendardo con teschio con scritto “Grande Tokyo” e più sotto Boys, e poi “The Battle of Tokyo”, con sottoscritta “Kick out the jams”. Per chi capisse poco di musica, “The battle of Tokyo”, con tanto di logo, è un chiaro riferimento al gruppo crossover di estrema sinistra “Rage against the Machine”, mentre “kick out the jams” altro non è che un pezzo del gruppo rock anni ’70 MC5. Il modo di tifare dei nipponici è anche ispirato dal Sudamerica, con cori lunghi, ritmati con tamburi ed effettuato tenendo in mano gli striscioni.
Simbolo del calcio moderno è l’aver potuto vedere anche il settore dei tifosi ospiti, nel senso che c’erano diversi giapponesi in maglia della Roma che trepidavano per le sorti della squadra capitolina. Mi è sembrato di sentire in una occasione “Roma, Roma” ed anche uno dei cori più semplici “Alè alè Roma alèèèè”, con tanto di capo coro con megafono. Un po’ come se la Roma giocasse all’Olimpico contro il Tokyo ed avessimo il settore ospiti con dei romani de Roma che tifano Tokyo…. Già accade con Juve, Milan ecc. ecc., ma sembra proprio che la globalizzazione del calcio vada in questa direzione.
Allenamento a Tokyo



Lo stadio ad
                  inizio partita
Striscioni e
                  bandiere nippo-romaniste sullo sfondo
Punizione,
                  sullo sfondo, una parte della curva di casa
Salvataggio
                  giallorosso sulla linea
Striscione
                  100% anti-juve (nel secondo tempo scompare, potenza
                  dei gobbi)
Mexes
D'Agostino e
                  Delvecchio
Inizio 2°
                  tempo
Striscione
                  The battle of Tokyo
Striscione La
                  12 della curva di casa
Striscioni e
                  bandiere nippo-romaniste sullo sfondo
Striscioni e
                  bandiere nippo-romaniste sullo sfondo
Striscioni e
                  bandiere nippo-romaniste sullo sfondo
Delvecchio
Striscione
                  nipporomanista bianco sullo sfondo: Panucci supremo
                  terzino
Sexy
                  Football
TOKYO, 8 agosto 2004 - Senza Francesco Totti e Antonio Cassano, gli uomini simbolo. Ma Cesare Prandelli saluta il Giappone con moderata soddisfazione (il rientro in Italia domani), dopo i dubbi espressi due settimane fa sulla preparazione dei giallorossi e sull'utilità della tournée che ha visto i giallorossi impegnati in America e nel Sol Levante.
Zero a zero, si diceva. Contro l'FC Tokyo, davanti a 40 mila spettatori che hanno gremito lo stadio  Jaginamoto. Due squadre diverse in campo. Da una parte i nipponici, schegge impazzite, dall'altra una compassata Roma che ha sofferto la velocità e la buona manovra degli avversari. Quelli del Tokyo hanno macinato per novanta minuti; troppo ghiotta l'occasione per dimostrare al calcio nostrano la loro 
propensione offensiva. Non a caso i padroni di casa hanno colpito due traverse, senza dimenticare il palo al novantesimo, con il portiere Zotti battuto. Questa la  formazione schierata in campo con il 4-4-2: Zotti; Cufrè, Mexes, Scurto, Panucci; D'Agostino (36' st Briotti), Dacourt, De Martino, Candela (18' st Cerci); Corvia (6' st Lanzaro), Delvecchio. Insomma, romanisti ancora in ritardo di preparazione, ma in debito con le assenze (fondamentali); soprattutto perché, quasi non bastasse, Prandelli ha dovuto rinunciare in attacco anche a Vincenzo Montella. La conferma è invece arrivata dal francese Philippe Mexes, ancora una volta tra i migliori della 
formazione. C'è da augurarsi che la questione legata all'acquisto del transalpino venga risolta al più presto; Prandelli ne è convinto: la Roma ha bisogno di lui.







La curva di casa

Roma Club Tokyo






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