COPPA UEFA
Andata dei sedicesimi di finale
BRUGES/ROMA 1-2
Bruges, Jan Breydel Stadium
15 febbraio 2006
ore 20.45

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Tabellino partita:
BRUGES-ROMA 1-2 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: 44'pt aut. Vanaudenaerde (B); 16'st Portillo (B), 29'st Perrotta (R)
BRUGES (4-3-3): Butina (17'pt Stijnen); Vanaudenaerde (40'st Gvodzenovic), Maertens, De Cock, Klukowski; Dufer, Roelandts (8'st Ishiaku), Vermant; Leko, Portillo, Balaban. (Vandelannoite, Englebert, Verheyen, Yulu-Matondo). Allenatore: Ceulemans.
ROMA (4-2-3-1): Curci; Panucci, Kuffour, Mexes, Cufrè ; Dacourt, De Rossi; Tommasi , Perrotta (43'st Kharja), Mancini (44'st Alvarez); Montella (22'st Taddei). (Doni, Aquilani, Chivu, Bovo). Allenatore: Spalletti.
ARBITRO: Baskakov (Rus).
NOTE: serata fredda, terreno in buone condizioni, spettatori 30.000. Ammoniti: Dacourt, De Cock, Klukowski, Curci. Espulso al 27'pt De Rossi per gioco violento. Angoli: 4-2 per il Bruges. Recupero: 1', 4'. 

FOTOTIFO


Giustamente i belgi parlano in latino a chi li ha
                  conquistati...
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VIDEOTIFO
Grazie Simone

Immagini dei tifosi della Roma # 1
(985 kb)
Immagini dei tifosi della Roma # 2
(4672 kb)
Corteo Pub/Stadio
(2115 kb)
Anche in Belgio...
Corteo: "diffidati con noi"
Forza Roma alè

Corteo: "Vi romperemo il culo"
Bruges vaffanculo


FOTOCALCIO





 
 
     


VIDEOCALCIO

L'autorete
(3477 kb)
Il gol di Perrotta
(2293 kb)
 

PAULUS
Ciao Lorenzo
Ti mando un paio di foto da Brügge (purtroppo la qualita' e' pessima)
Un esperienza terribile, primo tempo nel settore dei Belgi e credimi, per la prima volta in vita mia ho sperato che la Roma non segnasse, gia ci minacciavano sullo 0-0, e siccome ero con la mia compagna, non era il caso di rischiare piu' di tanto
Nel secondo tempo ci siamo "accomodati" di forza nel settore dei Roma Club 
Nel dopo partita vero e proprio agguato ai tifosi Romani (dei Club) 50 contro 10 (belgi Bastardi) nelle stradine adiacenti allo Stadio, Polizia completamente disinteressata. 
ABBRACCI ROMANI

LIVIO = PIERGIORGIO
Traggo, poi, spunto da una foto che hai pubblicato sulla sezione "Fototifo" relativa alla gare Brugge - Roma, per una piccola curiosità filologica: lo striscione esposto dai tifosi fiamminghi (Omnium fortissimi sunt) trae spunto da un passo di Cesare nel De Bello Gallico, I, 1, relativo agli antichi Belgi, che suona per intero così: "Horum omnium fortissimi sunt Belgae, propterea quod a cultu atque humanitate provinciae longissime absunt, minimeque ad eos mercatores saepe commeant atque ea quae ad effeminandos animos pertinent important, proximique sunt Germanis, qui trans Rhenum incolunt, quibuscum continenter bellum gerunt"; aggiungo una traduzione del luogo, che mi pare molto ben fatta, e che traggo dal sito <http://www.skuola.it/didattica/latino/debellogallico/libro1/1-5.htm>: "I Belgi sono più duri di tutti, e perché lontanissimi dalla civile umanità della nostra provincia, solo di rado raggiunti da mercanti che introducono presso di loro quei prodotti che servono ad ingentilire gli animi, e perché vicinissimi ai Germani, stanziati al di là del Reno, con i quali sono continuamente in guerra". Citazione felice, ma affatto incauta, come l'esito della partita ha ampiamente dimostrato...

CAROLINE (BELGIO)
Ciao romanisti,
Anch’io ero a Bruges per la sostenere I nostril lupi. Naturalmente… abito a 45km da Bruges ! Devo admettare che era la prima partita che ho visto in Belgio. Sono daccordo con quello che Paulus scrive, solo che I belgi non sono tutti bastardi… ;) Sono andata allo stadio con il mio club di AS Roma Giuseppe Giannini di Genk che ringrazio per l’organisazione questo giorno. 
Com’era la mia prima partita qui a Bruges, ero veramente emozionata quando ho visto tutti gli altri Romanisti, venuti d’Italia, di Francia… da tutto il mondo entiero ! Grazie anche a loro per essere qui ! La partita inse era anche fantastica. Il bruges giocava bene al inizio, ma non ha tenuto lungo. I belgi non hanno la ‘finnesse’ degli romani, hanno perso il coraggio contro la grande Roma già prima dalla partita !  L’allenatore dal Bruges avevo detto “Sarà molto difficile giocare contro questa Roma, faremo quello che possiamo fare” allora sai… Come si dice in fiamingo: “het zijn mietjes !” (non so come tradurrere J ) 
Poi alla 45 minuta, ero veramente felice perché, se la Roma fa un gol, ne fa 2 e forse più… Io avevo detto che la partita finirà a 1-2 e che cos’è succeso? SI 1 a 2 per la nostra magica ! Inutile di dire che era una sera fantastica che non ho mai avuto. Spero che il 26 prossimo, vinceremo contro I laziali (quelli che sono TUTTI bastardi !!!) perché ci saro anch’io. 
Questa sera a Bruges ho cantata “Grazie Roma”  tutta la notte, e lo fa sempre !  GRAZIE ROMA, e bacci, da una romanista inamorata,
Caroline
PS: Prima alla partita, un Romano chiamato Franco mi ha chiesto perché non tifo I calciatori belghi… Ora sa perché…

Lettera aperta dopo Bruges-Roma... (inviata a Il Romanista)
del Roma Club di Bruxelles
Caro Riccardo e cari lettori de “Il Romanista”,
La Roma ha vinto a Bruges mercoledì sera, e fra gli oltre mille sostenitori che affollavano l’area ospiti dello stadio c’erano un centinaio di lupacchiotti che il Roma Club di Bruxelles "Gigi Mayer" aveva portato allo stadio di Bruges per il suo battesimo del fuoco (infatti era la prima volta che andavamo tutti insieme a vedere la Roma sin dalla nostra creazione). Le misure di sicurezza erano imponenti e rigidissime, come se la tifoseria avversaria fosse composta da pericolosi hooligans. Per questo é stato grande il nostro stupore quando dalla curva opposta abbiamo visto comparire uno striscione con la frase latina 
”Horum omnium fortissimi sunt Belgae"; invece di un insulto, una dotta citazione dal "De bello gallico" di Giulio Cesare (o di Asterix e Obelix per i tifosi under 10...). 
Ma mercoledi sera a Bruges i “fortissimi” Belgi pur battuti sul terreno agonistico, hanno vinto un’altra partita, forse più importante, mi dispiace dirlo, quella della sportività. No, non mi riferisco all'ingenuo fallo da espulsione di De Rossi su Vermant: su quello ha già detto tutto e benissimo il Mister Spalletti. Mi riferisco all'episodio finale, quello dei saluti. Ebbene, non ci sono stati. Si, la nostra squadra, quella per la quale “maciniamo chilometri, superiamo gli ostacoli”, non é venuta a salutare gli oltre mille sostenitori venuti da tutta Europa. Fischio finale e via! tutti di corsa negli spogliatoi (a parte Panucci che a onor del vero ci ha rivolto un gesto di saluto da lontano): Si dirà, embé? Non fanno tutti così? No, caro direttore, non fanno tutti così. Per esempio non hanno fatto così i giocatori del Bruges, che dopo aver salutato i loro avversari sul campo sono anche venuti tutti, anche i panchinari, a salutare i loro avversari sulle gradinate mentre noi tifosi romanisti guardavamo con un certo disappunto i nostri che scomparivano nel corridoio per gli spogliatoi. Riferisco quest'esperienza ancora con una certa emozione perché raramente mi é capitato di assistere a scene di una tale sportività.
Mentre i giocatori del Bruges si avvicinavano alla nostra curva, applaudendoci, alcuni di noi, pochissimi per la verità, hanno cominciato a fischiare, a gridargli contro, a deriderli. Ci sono sempre quelli che si realizzano solo se e insultano e feriscono l’avversario. Per un attimo ho temuto il peggio,ma poi é successo qualcosa di straordinario, qualcosa che é difficile descrivere a parole; la minoranza che gridava insulti é stata completamente sovrastata da un immenso fragoroso applauso che la stragrande maggioranza dei romanisti gli ha tributato quando ha capito il gesto sportivo dei giocatori avversari. Una scena da brivido, che ci fa sentire orgogliosi di essere romanisti. Un solo rimpianto: avremmo voluto vedere anche i nostri giocatori uniti in quell’applauso. Avremmo voluto vederli fare il giro del campo insieme ai loro avversari, sfortunati ma leali. Avremmo voluto vederli andare a riscuotere il plauso che tifosi del Bruges tributavano loro, tutti in piedi a applaudire a mani alzate. Peccato. Questo naturalmente non ci fa amare la squadra di meno. Quell’amore non é mai venuto meno nemmeno di fronte alle più brucianti sconfitte, nemmeno di fronte all’umiliazione del derby della vergogna dell’anno scorso. Ma se lo avessero fatto (e se ci fosse stato Totti probabilmente lo avrebbero fatto, perchè lui ci avrebbe pensato), allora li avremmo amati ancora di più. In fondo chi era a Bruges mercoledì sera ha dato alla Roma la più viva testimonianza di amore, le ha dedicato la festa di San Valentino, il giorno precedente quando si era tutti in viaggio o appena arrivati in questa città bellissima e romantica.
E allora voglio dire grazie ai nostri giocatori per averci regalato una vittoria così bella e sofferta fuori casa, ma voglio dire anche grazie ai giocatori del Bruges, per averci ricordato che il calcio é solo un gioco, e che quando il gioco finisce ricomincia il rispetto umano, l’amicizia, la comune passione per lo sport. E grazie anche a voi tifosi del Bruges, che con la vostra scritta in un latino perfetto, ci avete sfottuto senza offenderci, in modo colto e elegante, senza gli strafalcioni di alcuni striscioni di cosiddetti tifosi romanisti che non sanno neanche scrivere la parola Dio in tedesco, su cui é bene stendere una volta per tutte un velo, anzi uno "striscione" pietoso.
E vorrei dire grazie a quella signora tifosa del Bruges che mi ha fermato mentre chiacchieravo con Damiano Tommasi e un suo amico in una delle strade del centro, la mattina della partita, e che in un italiano simpaticamente approssimativo ci ha domandato se davvero Totti non giocava. Quando Damiano le ha confermato che stava davvero male per i troppi colpi ricevuti nelle partite precedenti ci ha risposto: “che peccato!”. E quando io le ho fatto notare che invece doveva esserne contenta perché questo dava un vantaggio al Bruges mi ha risposto stupita “Ma no, perché? con Totti lo spettacolo ne guadagna e noi andiamo allo stadio per lo spettacolo, non per vincere a tutti i costi”. La stessa cosa mi é stata ripetuta da Patrick Eeckout, Presidente dell’associazione dei tifosi del Bruges durante la cerimonia di gemellaggio che abbiamo tenuto nel pomeriggio, e che presto verrà ripetuta a Roma in occasione della partita di ritorno, e speriamo dia origine a una fitta rete di scambi sportivi, scolastici, turistici e culturali. “Senza Francesco Totti questa partita perde qualcosa”. Grazie Patrick! Non riesco a ricordare se io ho mai gioito per la presenza di un avversario anziché per la sua assenza. Grazie per la lezione di sportività e arrivederci a Roma.

I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
(questi ultimi solo se meritano)
   
 

GAZZETTA.IT
BRUGES (Belgio), 15 febbraio 2006 - La Roma sa solo vincere. In Europa come in Italia. La missione dei sedicesimi di coppa Uefa, capitolo andata, finisce in gloria, con un 2-1 al Bruges che non fa una piega. Perché i giallorossi la vittoria se la guadagnano in dieci per l'espulsione di De Rossi al 27' del primo tempo. La squadra, compatta e fisicamente integra, sfrutta l'autorete di Vanaudenaerde, subisce il pareggio di Portillo, ma infine chiude il conto con Perrotta. Impresa difficile in undici, figuriamoci in inferiorità numerica.
Il Bruges è infatti squadra molto tattica; gioco ripetitivo, ma veloce; abile nel fraseggio stretto e molto produttiva sulla fasce laterali. Occorre una Roma attenta e concentrata. Inutile quindi rischiare. Così Luciano Spalletti schiera la squadra migliore a disposizione, anche se deve rinunciare a Totti, lasciato a casa per far riposare le sue martoriate caviglie. In attacco, dal primo minuto, c'è Montella, supportato da Tommasi, Perrotta e Mancini, avanzati rispetto a De Rossi e Dacourt che sorvegliano la linea di confine con la difesa. 
Il copione è scontato: belgi in attacco, Roma costretta a difendersi. Il Bruges martella i giallorossi sfruttando le qualità di Balaban e Portillo, abili nell'incrociare e fare movimento. Molto fumo e poco arrosto, in realtà, anche se la pressione dei nerazzurri impone alla Roma doppia concentrazione. La partita dei giallorossi è tatticamente perfetta: tattica attendista e contropiede, con Montella punto di riferimento. Ma il gioco rutilante dei fiamminghi, che non disdegnano il gioco duro, fa alzare il tono della sfida che sfocia con l'espulsione di De Rossi per un colpo proibito nell'area del Bruges su Vermant. 
In dieci, con Dacourt che lavora per tre in un centracampo molto compatto, la Roma invece offre il meglio, bucando gli avversari con azioni centrali che mettono in crisi i padroni di casi. E sul cross di Panucci al 45' arriva il cross che il capitano Vanaudenaerde infila nella propria rete. Il vantaggio, insperato, tiene la Roma sulle corde e nella prima parte della ripresa l'inferiorità numerica sembra non pesare. Ma quando il Bruges alza il suo baricentro di una decina di metri, l'uomo in meno fa la differenza. Non a caso Portillo, l'ex della Fiorentina, ha praterie aperte per caricare il suo destro dal limite e sorprendere Curci che regala tutto l'angolo sinistro.
E' il momento più critico della partita. Servono muscoli. Spalletti lo capisce e cambia Montella con Taddei che ridisegna con il suo apporto il gioco della Roma, offrendo penetrazione e copertura. Eccellente la reazione dei giallorossi che dimostrano di avere una preparazione fisica superiore al Bruges che arranca. Quando attaccano centralmente i belgi vanno in paranoia. E' il segnale. Da un angolo nasce il 2-1 di Perrotta che riceve da Mancini, il cui stato di forma corrisponde al trend giallorosso in campionato. E' una Roma da applausi, implacabile e cinica in attacco, attenta in difesa, con Mexes una spanna superiore agli altri. Vittoria sofferta con palo finale di Portillo, ma meritata. Da mettere in cassaforte: la qualificazione agli ottavi non può sfuggire.

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