RICCARDO
ieri sera per me siamo stati grandissimi...
la sud ha fatto un ottimo tifo contro i livornesi..
siamo partiti in 15 persone tutte toscane da
montecatini e via con le macchine fino ad arrivare
allo stadio....nella zona settore ospiti verso le 18
c'era un po' di tafferugli....dei ragazzi livornesi
che cercavano il contatto con la polizia che per un
po' ha chiuso il nostro settore... non ci hanno fatto
entrare con le macchina allora siamo tornati dalla
parte della tribuna e a gli altri poliziotti abbiamo
spiegato la situazione... ci hanno fatto attendere li'
e poi per radio ci hanno ri diretto nel settore
ospiti... (un cc non mi voleva far entrare con la
macchina dicendomi "e' pieno" invece dentro era semi
vuoto ancora...vergogna)
dentro stava piovendo e noi eravamo tutti
sotto...si iniziava ad attaccare i primi
striscioni.... svastiche...croci celtiche e bandiere
del duce si sprecavano.... a livorno e' sempre
cosi'... tutta la partita si cantava cori tipo DUCE
DUCE...
la storia dei biglietti anche a sto giro si
e' rivelata una bufala colossale...noi avevano
biglietti senza nessun nome sopra e li abbiamo presi a
caso dal club.... all'entrata NON LI HANNO NEMMENO
CONTROLLATI...lo ho ancora intero !
da segnalare che la polizia e' entrata nel
nostro settore a meta' primo tempo a togliere le
bandiere del duce... con fitto lancio di oggetti....e
infatti sono scappati subito....senno' poteva
succedere qualcosa....
a fine partita e' andata anche troppo
bene..ci hanno lasciati dentro solo una
mezz'oretta
secondo me se ne sono abbastanza fregati di
noi perche' ci hanno scortati fino al parcheggio e poi
dalla curva dopo potevamo essere benissimo assaliti
dai livornesi e non c'era piu' un poliziotto....
della partita che dire... nel secondo tempo
siamo andati meglio e l'arbitro ha commesso degli
errori gravi...la punizione di totti era irregolare
SEMPRE... daje roma!!
GIORDANO
Premessa: io sono matto. Parto per la
trasferta da solo, allo stadio urlo come un ossesso,
anche se intorno a me nessuno canta, penso che
l'obbiettivo del trasfertista è non fare sentire sola
la squadra, tifare la propria squadra autonomamente da
qualsivoglia pensiero politico, il Capitano della Roma
è la mia bandiera e cerco di difenderlo (soprattutto
con i tifosi di altre squadre). Purtroppo io sono
matto e davanti ad una trasferta con probabili
risvolti politici come quella di Livorno, io ci vado
ingolosito dalla non esagerata lontananza del comune
toscano e dal gioco espresso dalla Roma. Parto per la
trasferta convinto che, in ogni caso, vado a tifare
per la Roma e nonostante le mie idee politiche più
vicine a quelle dei livornesi, che a quelle dei gruppi
organizzati della Roma. Credo inoltre che dare una
valenza politica ad una partita di calcio serve solo
ad avallare le tesi dei politicanti che parlano di
strumentalizzazioni politiche delle curve e del calcio
in generale. Non lo so e spero che non sia avvenuto
che qualche tifoso di altre squadre, perlopiù
considerate da noi rivali, sia venuto a Livorno solo
per manifestare le proprie idee politiche, sarebbe la
dimostrazione che tanta gente che segue la Roma, in
realtà non gliene frega un cazzo, nemmeno della tanta
esaltata maglia (vorrei sapere perché sul 5-1, dovrei
cantare “solo la maglia”… boh?). Devo dire che, a
parte i simboli, tanti fascisti hanno dignità e
cultura e sono abbastanza razionali dal capire un
povero matto che va in trasferta per seguire la Roma,
nonostante le diverse idee politiche. Sui livornesi,
bella tifoseria, caldi anche dalle tribune (le
lanciano anche loro le bottigliette a chi tira i calci
d’angolo), certo da dei toscani mi sarei aspettato più
inventiva nei cori che, a parte quelli politici,
giravano solo su 2/3 parole (Roma merda e vaffanculo).
Stadio da interregionale, senza tabellone. Ho
capito che stavano dando le formazioni dalla curva del
Livorno che faceva olè (evidentemente grazie agli
altoparlanti debolissimi, il tifoso livornese ha
affinato l’udito). Sulla partita, la Roma meritava di
vincere e il Livorno ha rubato il pareggio. |
I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
(questi
ultimi solo se meritano)
|
(ANSA) - LIVORNO, 18 SET - Alcune svastiche
e croci celtiche sono state esposte dagli ultra'
giallorossi nella parte di curva da loro occupata. Le
bandiere con i simboli nazisti sono state attaccate al
plexiglas e rivolte verso il campo. I sostenitori
romanisti hanno scandito anche il coro ''duce, duce'',
sottolineato da una bordata di fischi dal resto dello
stadio. Poco dopo la Digos ha rimosso e sequestrato le
bandiere.
REPUBBLICA.IT
LIVORNO - Spinelli sognava di
presentarsi martedì da Ciampi con il Livorno primo in
classifica, non è andata così. Non sono arrivati i tre
punti contro la Roma di Spalletti, al termine di un
posticipo avvincente ma senza reti e che ha visto il
Livorno padrone nel campo nei primi 45 minuti ed una
buona Roma nella ripresa.
Alla fine il pareggio è giusto e
accontenta tutti: il Livorno è secondo, la Roma
conquista un punto in trasferta e dimentica il ko
interno con l'Udinese.
E' una Roma nuova quella proposta da
Spalletti e l'inizio sembra promettente, visto che
dopo appena 24 secondo un gran destro di De Rossi
colpisce la parte superiore della traversa con
Amelia battuto. Partita viva, molto sentita
soprattutto dalle due tifoserie, non fanno una bella
figura i sostenitori giallorossi che espongono
striscioni con svastiche e croci celtiche, poi
sequestrati dalla Digos. Meglio tornare alla
partita, il Livorno ci mette poco a capire come
colpire la difesa giallorossa, basta allargare il
gioco sulle fasce dove Taddei e Mancini giocano un
pò troppo alti.
Al 5' un cross di Morrone dalla destra
mette in crisi Curci che sbaglia l'uscita, Lucarelli
può solo rimettere in mezzo di testa, ma Curci
recupera e anticipa Palladino. La Roma fatica, Totti
lì davanti è meno imprevedibile e più facile da
marcare, mentre Montella conferma di non
attraversare un buon momento. Al 9' Palladino centra
l'esterno della rete con un destro in area, al 17'
Lucarelli chiama in causa Curci con una punizione
dalla distanza.
Il Livorno fa la partita, l'idea di
battere la Roma e agganciare in testa alla
classifica la Juve è troppo bella per non inseguirla
fino in fondo. Al 21' Galante in spaccata anticipa
Panucci, ma Curci è attento e blocca a terra. Si
rivede la Roma, ma in realtà il sinistro di Totti
non preoccupa nessuno. Il Livorno è padrone del
campo e la Roma si innervosisce un pò, al 37' Taddei
viene graziato da Trefoloni che gli evita un secondo
giallo che sarebbe stato meritatissimo. Al 40' De
Ascentis mette in mezzo, Lucarelli, nonostante la
pressione stoppa e calcia di destro, Curci è bravo e
blocca a terra in tuffo. Un minuto dopo contropiede
giallorosso, guga di Taddei e palla in mezzo,
Mancini non trova la palla e Amelia tira un sospiro
di sollievo. L'ultima chance è per il Livorno, ma
Balleri non trova la coordinazione e calcia fuori.
Si chiude qui un primo tempo di chiara marca
amaranto. Nella ripresa nessun cambio, nè tattico,
nè di uomini.
Ripresa: giallorossi più aggressivi, al
10' concedono un tiro dal limite a Ruotolo, ma Curci
blocca senza problemi. Spalletti prova a dare un pò
di vivacità ai suoi, all'11' esce Montella ed entra
Nonda, la Roma cresce ma Amelia non deve fare grandi
interventi, anche se è bravo ad alzare sulla
traversa un'insidiosa punizione di Totti.
Anche Donadoni non rinuncia all'idea di
vincere la partita e dopo l'ingresso di Lazetic per
Ruotolo, inserisce anche Cesar Prates per Balleri.
Al 31' Spalletti è costretto a tornare alla difesa a
4, si fa male Mancini ed entra Cufrè. Non succede
granchè, ma al 35' un fallo di mani di Vargas sul
dribbling di Nonda, manda in tilt Trefoloni che si
limita ad asegnare soltanto una punizione senza
tirar fuori i cartellini. Poi si perdono 4 minuti
prima di battere la punizione, vengono ammoniti
Colucci e Totti (ingiustamente), poi Amelia è bravo
a bloccare la botta di Perrotta. Al 40' un cross di
Nonda viene i ntercettato dal braccio di Vargas, la
terna lascia correre. La Roma ha più fiato e testa
del Livorno e, al 41', va vicinissima al gol con
Nonda che devia di testa un tiro di Totti, Amelia è
bravissimo a salvarsi in angolo. L'ultima emozione è
su un gran destro di Totti (in ombra nel primo
tempo, sugli scudi nella ripresa) che finisce di
poco fuori.
GAZZETTA.IT
LIVORNO, 18 settembre 2005 - E alla
tredicesima volta il Livorno si fermò: dopo i 24 gol
dei precedenti 12 match casalinghi la squadra di
Donadoni non ha trovato stasera la via del gol contro
una Roma non bella ma alla fine efficace, se non altro
in fase difensiva. E al Picchi il posticipo della
terza giornata è terminato 0-0.
Spalletti alla fine opta per la difesa a
tre, per la prima volta in questo campionato,
lasciando in panchina Cufrè e inserendo Aquilani, con
Totti-Montella affiancati in attacco. Anche il Livorno
offre un paio di sorprese: Donadoni preferisce Balleri
a Prates e De Ascentis a Colucci. Ma il 3-5-2
livornese è assai più rodato di quello giallorosso, e
la cosa non passa inosservata. La traversa colpita da
De Rossi al primo minuto in realtà non rompe il
ghiaccio in casa Roma. Anzi, la squadra giallorossa
appare statica e imprecisa, attenta dietro ma incapace
di farsi pericolosa in avanti. Ha buon gioco il
Livorno, che con la sua intraprendenza mette Lucarelli
e Palladino in condizione di segnare già al 5' e al
9'.
Poi la gara si appiattisce in un tran tran
noioso e di scarso contenuto tecnico. La Roma non fa
nulla per alzare il ritmo, non trova fluidità di gioco
e abbandona Montella a un destino sda eremita, per
contro il Livorno tiene bene il campo, in una
fisarmonica armoniosa fra chiusure difensive e azioni
offensive. Finchè nel finale la gara improvvisamente
si impenna: Curci salva un gol fatto (su Lucarelli),
Mancini non ci arriva per un soffio su un cross di
Taddei, Coco e Balleri confezionano un delizioso
quasi-gol.
Dopo l'incoraggiante fiammata nel finale del
primo tempo, la ripresa offre calcio da battaglia: il
confronto si accende sotto il profilo agonistico, fra
due squadre che si affrontano a viso aperto e trovano
maggior continuità di spinta rispetto al primo tempo.
Ma la sostanza non cambia: il miglior tasso tecnico
della Roma non emerge, la grinta del Livorno basta e
avanza a imbrigliare la squadra di Spalletti, che
nella ripresa trova finalmente determinazione e
aggressività. Ma nemmeno l'innesto di Nonda per
Montella (11') sposta i valori in campo. La Roma
insiste in avanti, schiaccia il Livorno all'indietro
per lunghe fasi, ma non riesce ad aumentare il suo
tasso di pericolosità. Ora lo spirito è quello giusto,
ma il collettivo fatica a girare e le individualità
non trovano lo spunto vincente: inevitabile lo 0-0
finale.
Livia Taglioli
Giustamente Riccardo mi fa notare
che "nn è
menzionato l'episodio di Vargas fallo di mano da
ultimo uomo, nn è menzionata l'assurda ammonizione
di Totti, nn è menzionato il rigore netto con
fallo di mano di un giocatore ke avrebbe dovuto nn
esserci...ma insomma, questa è una
rappresentazione di una realtà ke nn è esistita!"
IL MESSAGGERO
Svastiche e cori nazisti in curva
LIVORNO - Fuori programma
come minimo di cattivo gusto ieri sera allo stadio
Armando Picchi di Livorno all’inizio della partita
fra la Roma e i toscani. Nella curva riservata ai
tifosi giallorossi sono improvvisamente apparse
alcune svastiche e croci celtiche. Gli striscioni
sono stati esposti dagli ultrà della Roma
giallorossi nella parte di curva da loro occupata.
Le bandiere con i simboli nazisti sono state
attaccate al plexiglas e rivolte verso il campo. I
sostenitori romanisti hanno scandito anche il coro
«duce, duce», sottolineato da una bordata di fischi
dal resto dello stadio.
Sono passati alcuni minuti durante i quali
la tensione è stata altissima . Soltanto
l’intervento del servizio di sicurezza della società
giallorossa, coadiuvato dagli agenti della Digos che
seguono abitualmente la squadra i Spalletti in
trasferta ha riportato la calma. E così, al
tredicesimo minuto striscioni e bandiere sono stati
tolti e la tensione è subito diminuita. |