PRECAMPIONATO
20 agosto 2005, ore 18.00
MESSINA, STADIO SAN FILIPPO
MESSINA /ROMA 0-3
Totti, Totti, Mancini
 MESSINA:  Storari 5, Zoro 6 (20’ st Fusco n.g.), Cristante 5,5, Rezaei 6, Aronica 5 (20’ st Parisi n.g.), Zanchi 5 (20’ st C.Coppola n.g.), Donati 5 (20’ st Mamede n.g.), Giampà 5,5 (20’ st Rafael n.g.), D’Agostino 5 (1’ st Di Napoli 5,5), Iliev 5 (1’ st Sculli 5,5), Zampagna 6 (20’ st Yanagisawa n.g.). In panchina: Caglioni, Accursi, M.Coppola, Zaniolo.
ROMA: Curci 6, Panucci 6,5, Ferrari 6 (1’ st Taddei 6), Kuffour 6,5 (31’ st Freddi n.g.), Bovo 6, Perrotta 6,5 (16’ st Aquilani 6), De Rossi 6,5 (16’ st Dacourt 6), Mancini 7 (42’ st Okaka n.g.), Totti 7,5 (31’ st Longo n.g.), Cassano 5,5 (16’ st Rosi 6), Montella 6. In panchina: Pipolo, Okaka.
Arbitro: Cassarà 6.
Reti: 4’ e 19’ st Totti, 30’ Mancini. Note: spettatori 4233. Ammoniti: C.Coppola, Rosi. Angoli 8 a 3 per la Roma.
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IL MESSAGGERO.IT
MESSINA - Fiato, corsa e gioco nel test in Sicilia: la Roma c’è e si vede. A una settimana dall’inizio del campionato, quando tornerà dall’altra parte dello Stretto, a Reggio Calabria, successo netto, tre a zero, contro il Messina, atteso domenica all’Olimpico dalla Lazio. Spalletti si porta a casa indicazioni positive dopo questa settima amichevole. Il caldo, trentasei gradi, e gli avversari, spesso fallosi e isterici, non frenano i giallorossi, sotto gli occhi del tifoso Storace, il ministro della Sanità in vacanza a Capo d’Orlando. Montella alza il trofeo Franza, conquistato dal gruppo, promosso nello spirito e nell’applicazione, e ottenuto con due punizioni di Totti e una rete di Mancini.
E’ sufficiente pesare il ritmo del primo tempo, per rendersi conto che la Roma è più avanti del Messina nella tenuta fisica. La formazione di Mutti, distratta durante la preparazione dai problemi societari risolti una decina di giorni fa, appare imballata. La differenza la dovrebbero fare, oltre ai corridori, come dice Spalletti, i singoli. Bisognerà aspettare la ripresa, anche perché Cassano spreca una palla d’oro, su verticalizzazione puntuale di Totti, facendosi ribattere il tiro da Zoro, in scivolata. E’ l’occasione più chiara, la quarta della prima parte, giocata sempre in avanti dai giallorossi. Chances vere, comunque, anche le altre: Cassano che tira debolmente con il sinistro pur avendo la possibilità di avanzare ancora, Montella che si beve Cristante e Aronica in area ma al momento di concludere si trova davanti Rezaei e soprattutto Totti che, su lancio di De Rossi, fa tremare con il sinistro l’incrocio dei pali e poco importa che il guardalinee Consolo alzi la bandierina. In più tante conclusioni di Mancini, ispirato e concreto. Sono i quattro in avanti a creare apprensioni alla difesa del Messina. Spalletti, a tre settimane dall’amichevole con il Panathinaikos, ripresenta insieme tutti gli attaccanti dell’anno scorso: Mancini, Totti, Cassano e Montella rispondono abbastanza bene. Meglio di tutti il capitano, fischiatissimo per i precedenti con Aronica, spesso utile in posizione arretrata come fionda dei tre compagni, vivace il brasiliano e partecipe, anche in fase di rientro il centravanti. Solo il barese a volte sembra fuori dal gioco, ma l’intermittenza di Cassano è nota. Non c’entrano, insomma, la voglia, e nemmeno la condizione, finalmente decente.
La formula offensiva funziona non solo per merito degli interpreti d’attacco. I due mediani Perrotta, brillante e rapido, e De Rossi, già in forma, sostengono con i movimenti giusti i quattro davanti. Lo stesso Panucci accompagna spesso l’azione. Più lui di Bovo, un po’ disorientato da terzino sinistro. La difesa è in emergenza, a casa restano Chivu, Cufré e Mexes. I due centrali Ferrari e Kuffour per Zampagna, volenteroso e spettacolare, bastano e avanzano. Il primo tempo conta, per la Roma, più della ripresa: per nove-undicesimi potrebbe essere la squadra che dovrebbe scendere in campo, a tre chilometri e mezzo da qui, contro la Reggina. Chivu e Cufré sostituiranno Ferrari e Bovo. Unico dubbio: ballottaggio tra Cassano e Taddei.
Nel secondo tempo la Roma cambia modulo, dal quattro-due-tre uno di partenza (lo stesso del Messina) al tre-quattro-tre (fuori Ferrari e dentro Taddei), e raccoglie quanto seminato nella prima parte. Totti firma la vittoria con due punizioni. La prima rete, al quarto, è un regalo di Storari, ingannato dal rimbalzo del pallone e ancora non al meglio dopo l’intervento alla spalla. La seconda, al diciannovesimo, è una carezza del capitano. Annullato, tra i due gol, anche uno a Montella, in fuorigioco dopo un tiro di Mancini sfiggito a Storari. Il portiere poi si fa scappare una conclusione di Bovo e il brasiliano alla mezz’ora cala il tris. Partita, comunque, finita sul due a zero, quando Mutti cambia più di mezza squadra. Altri sei in campo.


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