VALERIO
ieri l 8 dicembre ero a napoli e dopo la
partita come al solito siamo rimasti chiusi dentro
lo stadio per ben 2 ore e mezzo. non parlando
della
partita simo stati per ben tutta la
partita sommersi da bomboni torce e fumoggeni sono
stati anche lanciati lacrimogeni contro i napoletani
spavaldi
perche eravamo in casa loro. non capisco
perche quando la roma va bene tutti la seguono
invece ieri solo in 500 al san paolo e per ben 2ore
e30 chiusi con i napoletani a tirare i bomboni e
cercando di entrare nel settore.erano in ben 60 mila
i napoletani a sostenere una squadra di c e noi solo
in 500 perche? bella domanda sicuramente la
risposta:era napoli. LA STESSA COSA VALE PER LECCE
quella non e napoli. ieri estata LA TRASFERTA e non
una trasferta tranquilla pero in 500 siamo stati a
sostenerla e vincenti siamo tornati. e stata un
esperienza unica. le guardie hanno caricato un
pulman di
tifosi giallorossi al ritorno al treno
BASTARDI e poi si lamentano di noi queste cose non
vengono mai dette oppure ci danno la colpa. cmq
almeno in casa cerchiamo di essere in tanti e non
scordiamoci il ritorno di coppa italia contro IL
NAPOLI.
Da Tifonet
partiamo da stazione termini in circa
500-600 ,bel treno non c'e' che dire,sono presenti
tutti i gruppi.
arriviamo dopo circa un ora e 20 alla
sperduta stazione di giuliano(mi sembra si scriva
cosi) dove ci aspetta un vero e proprio esercito
composto da polizia carabinieri e g.d.finanza.
riusciamo a riempire circa dieci pullmann
e a porte aperte si viaggia destinazione s.paolo
arriviamo nei pressi del s.paolo e i
pulmann ci lasciano dentro al parco del museo.
da li parte un corteo a piedi di poche
centinaia di metri,tutti compatti con davanti lo
striscione bisl al grido di CONTRO IL SISTEMA LA
GIOVENTU' SI SCAGLIA.
si sentono dei petardi in lontananza e non
e' difficile da intuire che i napoletani si stanno
scontrando per giungere a noi.
il corteo giunge senza visite fin dentro
lo stadio dove veniamo accolti da fischi,insulti
sputi secchi della spazzatura e un povero coniglio
bombardato da petardi.
i gruppi sistemano gli striscioni sui
seggiolini e da qui in avanti inizieranno cori
contro i biancoblu' per tutta la partita.
sono presenti a differenza di quanto
qualcuno voglia far credere tutti gli striscioni
portanti,da boys a fedayn,ultras
romani,bisl,giovinezza e offensiva ultras.
circa al 30 del secondo tempo iniziano gli
scontri al di fuori del s paolo tra napoletani e
fdo.
i napoletani riescono a forzare il primo
cancello che divide la curva a dalla zona
cuscinetto.per i successivi 40 minuti si sentiranno
scoppiare numerosi bomboni e forti rumori metallici
con cui i padroni di casa cercavano di forzare anche
la seconda porta che portava al ns settore.
nel settore giallorosso inizialmente i
gruppi ripiegano gli striscioni per portarsi
nell'anti stadio e cercare lo scontro ma una volta
affacciatisi di fuori si rendono conto di essere
imposibilitati dal muoversi per l'eccessiva presenza
di fdo.
passa il tempo e i napoletani continuano
nel loro tentativo di forzare la porta e le fdo
dell'ordine pensano bene di chiudere i romanisti nel
settore(sequestro di persona?)
si sente fin dentro l'acre odore dei
lacrimogeni sparati .
la situazione non cambia fino alle 7
quando anche l'elicottero smette di girare sopra lo
stadio e soo intorno alle 7 e 45 le porte vengono
riaperte e i romanisi vengono condotti da unenorme
spiegamento(mai visto cosi') di forze dell'ordine
fino agli autobus.
si viaggia a porte aperte perlomeno sugli
autobus dei gruppi ma ad ogni angolo di citta che
porta alla tangenziale ci sono camionette e
blindati.
veniamo condotti a una stazione (villa...)
praticamente in provincia di caserta e dei
napoletani non c'e' l'ombra.
il viaggio verso roma e' tranquillo e
senza sorprese.
i napoletani ci hanno provato e se ci
fossero riusciti avrebbero trovato pane per i loro
denti.
mi aspettavo qualcosa di piu' geniale da
parte loro e non un tentativo nei pressi dello
stadio. |
I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
(questi
ultimi solo se meritano)
IL MATTINO
VIOLENZA
Assalto ultrà festa rovinata
MAURIZIO CERINO FRANCESCO MAROLDA Non è
servito far giocare la partita con il sole. Non è
servito perché è successo lo stesso quel che si
temeva: tafferugli, scontri, guerriglia sino a sera
con il buio complice del tifo delinquente.
Ventisette fermati, undici dei quali si sono
tramutati in arresto in tarda serata, quattro
denunciati a piede libero, più diversi minori non
imputabili identificati e poi rilasciati e
consegnati alle rispettive famiglie, quindici agenti
feriti, due tifosi in ospedale, due auto della
polizia bruciate e tre danneggiate, tre moto dei
falchi semidistrutte, il commissariato San Paolo
preso d’assalto con lanci di bottiglie incendiarie,
fumogeni e pietre così come la redazione del
quotidiano Cronache di Napoli e, ancora, spari
criminali di lanciarazzi ad altezza di divisa e poi
cariche e lacrimogeni per riportare la legalità ai
confini dello stadio: questo il bilancio grave,
gravissimo di una folle giornata di pallone. E se
non è stato pure peggio è stato solo perché il
servizio d’ordine diretto sul «campo di battaglia»
dal vicequestore vicario Antonio De Jesu ha evitato
il contatto tra le due tifoserie. Mancato quello
scontro vanamente cercato a più riprese, i teppisti
napoletani, quasi tutti provenienti dalla curva A,
hanno trasferito odio e violenza contro polizia e
carabinieri. Attaccando a gruppi, assaltando e
ritirandosi con quella tecnica che è propria della
guerriglia urbana. Partita a rischio, Napoli-Roma.
Violenza annunciata. Odio scritto sui siti dei
tifosi e allarmi lanciati dalle due questure. Si
sapeva, si temeva. Per questo s’era deciso di farla
cominciare alle tre del pomeriggio e non alle
ventuno dopo che s’era addirittura pensato di non
farla disputare affatto. «La priorità - spiega
Antonio De Jesu - era di evitare il contatto tra i
gruppi estremi delle due tifoserie. Un piano,
questo, che ha avuto successo. Né prima né dopo la
partita, infatti, napoletani e romanisti si sono
sfiorati, mentre sono stati ricacciati via quei
tifosi che a metà match hanno tentato di sfondare i
varchi per passare dalla curva A al settore
riservato ai tifosi della Roma». Però a fine
partita... «A fine gara, falliti i tentativi di
contatto con i giallorossi, centinaia di tifosi
azzurri hanno sfogato la loro rabbia altrove. Hanno
provato ad assaltare il commissariato a Fuorigrotta.
Ci sono stati scontri e sono stati respinti, con
feriti, fermi e arresti», aggiunge De Jesu alla fine
di una giornata che si sapeva sarebbe stata
complicata. Blindati i cinquecento e più tifosi
della Roma arrivati in treno, bloccati a sorpresa
alla stazione di Villa Literno e trasferiti allo
stadio in pullman, i problemi sono sorti però già
prima della gara tra napoletani e poliziotti.
Tafferugli dalle parti della curva B dove gruppi di
tifosi scavalcavano con faciltà le barriere-filtro,
il vicequestore Francesco Zunino (dirigente del
commissariato di Sorrento) ferito da un petardo, un
paio di lacrimogeni e due fermi: questo prima di
cominciare. Poi, mentre la Roma segnava il suo
secondo gol, la pioggia di bombe e di petardi dalla
curva A sulla rete di protezione del settore ospiti
e il tentativo di sfondare i cancelli per il corpo a
corpo con i romanisti. Infine la guerriglia, la
follia, la violenza a fine gara con auto bruciate,
cariche, feriti e assalti al commissariato dove era
stato portato un gruppo di fermati, poi trasferito
in una caserma di fronte alla questura per
l’identificazione e la contestazione dei reati. Ciò
grazie anche alle immagini registrate all’interno
dello stadio dalle telecamere dell’impianto di
videosorveglianza e all’esterno dagli uomini della
Digos aiutati da un elicottero. Era dal 2001, da una
partita con la Lazio, che non accadeva più. Certo,
nessuno s’era illuso che nella tribù del tifo
estremo l’avesse avuta vinta la cultura buona dello
sport, ma questo scontro con gli uomini in divisa fa
drammaticamente riscoprire a Napoli e al Napoli il
fenomeno dell’hooliganismo azzurro. Di quella voglia
di scontrarsi con la polizia e i carabinieri che è
una malattia moderna del tifo del pallone. Una
malattia che al Napoli può fare danni gravi.
Dopo la partita con
la Roma Napoli a ferro e fuoco: 15 feriti
dal nostro inviato (Il Messaggero)
LUCA LIPPERA
NAPOLI - I vetri rotti, le auto
bruciate, «’e gguardie» assediate dentro. Era
Napoli-Roma di Coppa Italia, è stato un altro
pomeriggio di follia. Almeno cinquecento ultrà
partenopei, dopo la fine della partita di ieri
pomeriggio tra gli azzurri e i giallorossi, hanno
letteralmente assaltato un commissariato di
polizia di fronte allo stadio di Fuorigrotta. Gli
agenti, durante un tafferuglio all'esterno del
"San Paolo", avevano fermato una dozzina di tifosi
locali portandoli in caserma. Non l'avessero mai
fatto. Una folla di giovani si è immediatamente
radunata davanti all'ufficio e senza pensarci due
volte ha tentato l'irruzione all'interno dei
locali perché bisognava «libbera' 'a amici».
Bilancio finale: quindici poliziotti contusi,
altri ventisette arresti tra gli scalmanati, una
intera zona della città in stato d'assedio, mentre
via Toledo, via Roma e tutto il Centro si godevano
l'ultimo ponte pre-natalizio senza accorgersi di
nulla.
Napoli-Roma, vinta
dai giallorossi, era ritenuta, per l'ordine
pubblico, ad altissimo rischio. Tanto che la
partita era stata anticipata dalle 20,30 alle 15.
Almeno cinquecento poliziotti presidiavano la zona
dello stadio "San Paolo" all'arrivo dei circa
settecento sostenitori della Roma. Erano circa le
due del pomeriggio. Una cinquantina di ultrà
azzurri, appena è stata avvistata la carovana dei
"Lupi", hanno cominciato a tirare sassi e
bottiglie contro i rivali. Sono bastate un paio di
cariche della Celere e il lancio di tre
lacrimogeni perché i tifosi partenopei facessero
marcia indietro. All'interno del "San Paolo" i
romanisti sono stati sistemati in un settore
isolato da tutti gli altri. Dalla curva opposta
venivano issati striscioni eloquenti ("E adesso
bruceremo la Capitale") ma le due tifoserie non
sono mai venute a contatto.
La giornata,
insomma, si stava concludendo in modo tutto
sommato normale. Il grosso dei napoletani - più di
60 mila tifosi - se ne stava andando a casa
civilmente e con filosofia. «'A partita? -
parlottavano - 'Na frustrazione è. Altro che...».
All'improvviso gli incidenti. Un gruppetto di una
ventina di ultrà ha ripreso a lanciare oggetti
contro carabinieri e polizia. Ma una dozzina di
teppisti, tutti giovanissimi, sono stati fermati e
portati nel vicino commissariato per accertamenti.
Solita procedura. Sarebbero stati rilasciati,
probabilmente, già questa mattina.
Ma i compagni hanno
deciso che l'"onta" dell'arresto non era
tollerabile. Si sono radunati al commissariato e
hanno fatto partire una fitta sassaiola. Tre
finestre della caserma sono andate in frantumi.
Alcuni giovani davano fuoco a due volanti e altri
ancora cercavano di entrare con i bastoni in mano.
La polizia li ha respinti. Ma l'atmosfera era
elettrica. I tifosi giallorossi sono rimasti
dentro lo stadio fino alle sette e mezzo di sera,
quasi tre ore dopo la fine della partita. Soltanto
a quel punto polizia e carabinieri li hanno fatti
uscire.
|
AGI
Tafferugli allo stadio San Paolo poco
prima dell'inizio dell'incontro di calcio
Napoli-Roma valido per la Coppa Italia. Gli
incidenti sono avvenuti all'ingresso dei tifosi
romanisti nel settore dello stadio a loro destinato
(tribuna laterale confinante con la curva A). Tra le
opposte tifoserie vi e' stato un lancio di oggetti e
sono dovute intervenire le forze dell'ordine con
cariche di alleggerimento. Due tifosi sono stati
fermati ed un poliziotto e' rimasto ferito.
(ANSA)
- NAPOLI, 8 DIC - Momenti di tensione prima di
Napoli-Roma, al San Paolo. Due persone sono state
fermate ed un agente e' rimasto ferito. Prima
dell'inizio della gara di Coppa Italia, alcuni
tifosi napoletani, durante il passaggio dei tifosi
romanisti diretti nel settore a loro riservato,
hanno lanciato oggetti contro i poliziotti che
stavano effettuando un cordone di protezione. I
poliziotti hanno fatto delle cariche di
alleggerimento e sono stati lanciati alcuni
lacrimogeni.
SPR
CALCIO, NAPOLI-ROMA:
OTTO FERITI E DIECI FERMATI
Napoli, 18:37
E' di otto feriti fra le forze di polizia
e di dieci tifosi napoletani fermati il bilancio
degli incidenti avvenuti dopo Napoli-Roma di Coppa
Italia. Distrutte due vetture della Polizia. (N.A)
(08/12/2005) (Spr)
(ANSA) NAPOLI
- Roma batte Napoli 3-0 (2-0). E' di otto feriti fra
le forze di polizia e di dieci tifosi napoletani
fermati il provvisorio bilancio di incidenti
avvenuti nell'immediato dopo partita Napoli-Roma,
terminata con la sconfitta dei partenopei.
Un'autovettura della polizia è stata distrutta dal
fuoco. In seguito al fermo dei supporter azzurri,
una folla minacciosa si è radunata intorno al
commissariato San Paolo, a Fuorigrotta, dove erano
stati portati i fermati. Ci sono stati tafferugli
con cariche della polizia e lancio di lacrimogeni, e
lancio di oggetti nei confronti degli agenti. I
cassonetti dei rifiuti nell'area intorno allo stadio
sono stati rovesciati. Alcuni degli otto agenti
feriti sono stati portati in ospedale; i sanitari ne
stanno valutando le condizioni.
Le autovetture delle forze dell'ordine
incendiate dai tifosi partenopei sono due: una
Hyundai grigia parcheggiata nelle vicinanze del
commissariato San Paolo e una volante nei pressi
della ferrovia Cumana. Risultano danneggiate anche
altre vetture parcheggiate nei pressi del
commissariato di polizia dove sono avvenuti gli
scontri. Ora la situazione si sta normalizzando. Due
cronisti di Sky che hanno filmato gli scontri
intorno al commissariato flegreo denunciano il
sequestro della cassetta con la registrazione da
parte della polizia
Calcio: terribile il
bilancio del dopo gara di Napoli-Roma
Quindici poliziotti feriti, ventisette
tifosi fermati
08/12/2005 22:25
Quindici feriti tra le forze dell'ordine e
ventisette tifosi fermati: questo è il bilancio
degli scontri che si sono verificati dopo l'incontro
della gara di andata degli ottavi di Coppa Italia
tra Napoli e Roma. I fermati sono tutti ultras del
Napoli. I tafferugli erano iniziati prima
dell'incontro, ma la polizia era intervenuta con
lacrimogeni e cariche. Durante la partita poi c'era
stato un lancio di petardi verso il settore ospite.
Alla fine della partita che il Napoli ha perso per
3-0 in favore della Roma, i supporter partenopei
hanno dato fuoco ad un auto della polizia e
rovesciato i cassonetti dei rifiuti intorno allo
stadio. La sede della redazione del quotidiano
"Cronache di Napoli", che si trova vicino al San
Paolo, è stata bersagliata con sassi e lacrimogeni.
La guerriglia è proseguita nei pressi del
Commissariato San Paolo, dove erano stati portati i
tifosi fermati. I supporter giallorossi hanno potuto
lasciare lo stadio su un pullman scortato dalla
polizia solo tre ore dopo il termine dell'incontro.
CALCIO: 25 FERMATI E
15 FERITI PER INCIDENTI A NAPOLI
Sono venticinque i tifosi napoletani
fermati nel corso degli incidenti avvenuti attorno
allo stadio San Paolo dopo l'incontro Napoli-Roma di
Coppa Italia durante i quali sono rimasti feriti
quindici rappresentanti delle forze dell'ordine. I
manifestanti attorno al Commissariato di polizia San
Paolo hanno bruciato due auto e ne hanno danneggiate
altre tre, mentre con sassi e bombe carta hanno
infranto due vetrate dello stesso Commissariato. Le
indagini proseguono per identificare altri
scalmanati. () (AGI)
CALCIO:NAPOLI-ROMA;GUERRIGLIA FUORI LO
STADIO,15 FERITI
ANSA
ULTRA' PARTENOPEI ASSEDIANO COMMISSARIATO
POLIZIA, 27 I FERMATI (ANSA) - NAPOLI, 8 DIC - Scene
di ordinaria guerriglia al San Paolo di Napoli: e'
di quindici feriti, tutti poliziotti, e ventisette
ultra' napoletani fermati, il bilancio finale dei
tafferugli che hanno segnato la partita di Coppa
Italia Napoli-Roma con incidenti prima e dopo il
match vinto facilmente dai capitolini che si sono
imposti per 3-0.
Doveva essere una festa, con il Napoli che
riassaporava l'aria delle grandi occasioni ospitando
una delle big del campionato, ed in effetti la folla
accorsa allo stadio, piu' di 60.000 spettatori, e'
stata pari alle attese. Numeri da partitissima di
campionato, altro che la derelitta e snobbata Coppa
Italia. Eppure che Napoli-Roma fosse una partita a
rischio sotto il profilo dell'ordine pubblico lo si
sapeva al punto da disporne l'anticipo per motivi di
sicurezza, alle 15 piuttosto che alle 20.30 come
previsto inizialmente. Una precauzione che, unita
agli appelli del prepartita, non ha impedito ai
teppisti di trasformare l'area intorno allo stadio
in un teatro di battaglia.
Le prime avvisaglie prima dell'inizio
dell'incontro con il lancio di oggetti da parte dei
tifosi napoletani contro le forze dell'ordine
durante il passaggio dei tifosi romanisti diretti
allo stadio. Gli agenti rispondono con cariche di
alleggerimento e il lancio di lacrimogeni. Poi al
termine di una partita senza storia il fermo di 10
ultra' partenopei diventa il pretesto per 4-500
tifosi azzurri per mettere sotto assedio il
commissariato di polizia San Paolo, dove i giovani
sono in stato di fermo. Ne scaturisce una battaglia
con il lancio di petardi e il tentativo da parte
degli ultra' di far irruzione all'interno dei locali
di polizia. Si arriva allo scontro, volano
lacrimogeni, bottiglie e sassi. A farne le spese,
oltre ad una quindicina di poliziotti, il piu' grave
dei quali ha riportato la frattura di una mano,
anche la vicina redazione di un quotidiano locale,
'Cronache di Napoli', bersagliata dai teppisti con
il lancio di sassi e lacrimogeni che hanno costretto
i giornalisti ad abbandonare la sede. Due auto della
polizia vengono date alle fiamme e altre due
danneggiate, una vetrata del commissariato va in
frantumi.
In fumo anche cassonetti e campane della
raccolta differenziata.
Soltanto poco prima delle 20, a quasi tre
ore dalla fine della partita, i tifosi al seguito
della Roma, circa cinquecento, possono lasciare lo
stadio a bordo di pullman scortati dalla polizia.
Attorno ci sono i resti di un campo di battaglia. E'
l'ultimo atto dell'ennesimo pomeriggio di follia
calcistica. (ANSA).
GAZZETTA.IT
NAPOLI, 8 dicembre 2005 - Ci sono serie
che continuano e serie che finiscono: valga da
esempio per le prime quella della Roma che da 11
impegni ufficiali riesce ad andare in rete, e per le
seconde il Napoli che suo malgrado si imbatte nella
prima sconfitta casalinga dopo 25 impegni (20
vittorie e cinque pareggi) con i tre punti in palio
(ultimo k.o. l'1-2 col Chieti il 31 ottobre 2004). E
c'è anche un ottavo di coppa Italia nettamente
sbilanciato, se si parla di prospettive di
qualificazione ai quarti (contro la vincente di
Fiorentina-Juventus): la Roma infatti passa a Napoli
3-0 e le basterà svolgere diligentemente l'ordinaria
amministrazione e nulla più al ritorno per passare
il turno.
Dura poco, l'illusione del Napoli di
restare dentro la Coppa dei grandi, finora onorata
con tre successi e la porta inviolata (1-0 alla
Reggina, 2-0 al Pescara, 1-0 al Piacenza). Reja come
previsto torna al 4-2-3-1, modulo d'inizio stagione:
indisponibile Calaiò, lancia Sosa in avanti con
Capparella-Grieco e Pià subito dietro. Ma i suoi,
davanti a 60.000 spettatori, reggono l'urto della
Roma poco più di mezzora: Briotti soffre molto,
troppo le discese di Alvarez e Taddei e non è un
caso che le due reti della Roma-2 (senza Totti,
Panucci, Cassano, De Rossi...) nel primo tempo,
firmate Aquilani e Nonda, nascano proprio dalla
fascia destra del centrocampo giallorosso.
Meriterebbe di accorciare le distanze, il
Napoli, nella prima parte della ripresa: ma Pià e
Montervino peccano di concretezza e così tocca al
neoentrato e giovanissimo Okaka (classe 1989), sotto
una pioggia cresciuta gradualmente d'intensità,
fissare il risultato sul 3-0 finale al termine di
una bella e caparbia azione personale. Mandando a
dire che a volte non può bastare un pomeriggio ad
annullare due categorie di differenza, e che questa
era una di quelle volte.
Dopo lo scooter
dalla tribuna vola giù anche un coniglio
vivo
(Il Tempo)
AL peggio non c’è mai fine... dice.
Verissimo. Se i «simpatici» ragazzotti della curva
Nord interista riuscirono a buttar giù dal secondo
anello di San Siro un motorino, i più fantasiosi
«colleghi» napoletani hanno superato ogni
immaginazione. Qui il livello di idiozia invade il
campo psichiatrico: follia assoluta. Ieri nella
tribunetta dei 1000 irriducibili romanisti, è
piovuto nientemeno che un coniglio: vivo. Ossia,
vivo al momento del lancio, non uno spettacolo
bellissimo da vedere dopo l’atterraggio tra i
giallorossi atterriti dal gesto: animalesco. Solo
una partita? No, quando sugli spalti succedono cose
di questo tipo (per non parlare degli incidenti
fuori contro i quali nemmeno dispigamenti da
«assedio» sembrano poter porre rimedio), lo sport
c’entra ben poco. Ma come, non erano i romanisti i
«cattivi»? Forse prima di etichettare una tifoseria
bisognerebbe passare qualche ora in più
all’«interno» di uno stadio e non far guarriglia
fuori.Tiz |