S.P.Q.R.
La trasferta inizia
alle 06.30 con un Eurostar fino a Bologna, un diretto fino a Mestre e un
altro treno locale fino a Treviso, evitando il treno della mattina per
evitare di essere reclusi in carrozze fredde e isolate come degli appestati.
Il risultato piacevole è stato quello di non incontrare nessun agente
che abbia chiesto se andavamo alla partita o cose simili. Arivati alle
13.00 Treviso, disperata ricerca di un ristorante. Tutti chiusi tranne
uno, assaltato (pacificamente) da alcuni affamati tifosi romani. Trangugiato
il pranzo, ci si dirige a piedi verso lo stadio del Treviso, veramente
di terza categoria. Il settore è pieno e molti sono gli stendardi
attaccati alla rete. Bellissimo il colpo d'occhio fornito dai tanti bandieroni
disseminati lungo la gradinata: così tanti in trasferta non si vedevano
da Perugia/Roma del 1980. Sugli spalti si commenta l'incontro ravvicinato
del terzo tipo avuto con i tifosi del Verona che alla Stazione Roma Tiburtina
a mezzanotte cambiavano il treno tornando da Avellino, e che ha fruttato
diverse sciarpe e stendardi gialloblu. Il tifo è abbastanza buono,
anche se la partita, schifosa ancorché vinta, e l'assenza di aspettative
fa sì che la trasferta sia affrontata con lo spirito del "se ricomincia
finalmente", dopo le vacanze di Natale.
Forze dell'ordine
tranquille anche se equipaggiate da terza guerra mondiale. Nessuno steward
sugli spalti, nessun biglietto con il nome impresso sopra, nessuna persona
ha seduto al proprio posto, tutti hanno tifato in piedi.
Pisanu = Serra
MARCO ULTIMI
ROMANTICI
Finalmente dopo
la pausa per le festività natalizie riprende il campionato, la Roma
è di scena a Treviso. La fame di calcio, il momento della squadra
e la città “nuova” rendono la trasferta impossibile da perdere,
ma al contrario di molte altre decidiamo di farla da “Papponi”: si parte
con l’aereo.
Appuntamento alle
05.20 di mattina con un occhio aperto ed uno chiuso andiamo a Ciampino
dopo i soliti convenevoli si parte, sull’aereo siamo circa 70 persone tra
un coro, una letture di giornale ed i complimenti alle hostess arriviamo
a Treviso. Sono le 08.00 di mattina il clima, al contrario delle previsioni,
non è rigido e decidiamo di andare a fare un giro a Padova, alle
13.30 siamo allo stadio. L’accoglienza non è delle peggiori (se
calcoliamo che siamo in Veneto), i trevigiani non mostrano particolare
astio nei nostri confronti e ci sistemiamo nella curva a noi dedicata,
in totale siamo circa 800 più altri sparsi in “tribuna”….tribuna
per modo di dire visto che lo stadio è più o meno come quello
del tre fontane!!!!!!Piccole note di colore… i palazzi con vista sullo
stadio hanno tutti i balconi pieni (ma non andrebbero diffidati visto
che assistono alla partita senza il biglietto nominativo…o forse le FDO
utilizzeranno i citofoni per risalire agli evasori di biglietto?), in tribuna
un “simpatico” ultras attempato utilizza un sonoro campanaccio per scuotere
i propri beniamini (e i rigidi controlli… che fine hanno fatto??? Come
può entrare allo stadio un campanaccio mentre un tappo viene sequestrato
????) e per finire c’è lo stupendo inno del Treviso ( un misto tra
baglioni e toni malco) seguito da un pollo ( speriamo senza aviaria) che
gira per il campo.
Ore 15.00, calcio
d’inizio, si parte - il tifo è buono con cori continui e compatti,
le bandiere non mancano e si vedono il loro sventolio è costante
per tutti i 90 minuti. La Roma mostra una buona dose di determinazione
e la partita risulta gradevole, il Treviso non è certo il Barcellona
ma neanche la Roma brilla per schemi e tasso tecnico, poco importa l’importante
per ora è vincere. Grazie ad un tiraccio di Aquilani passiamo in
vantaggio ed a denti stretti riusciamo a mantenerlo fino alla fine. Al
termine del match ci fanno uscire subito dal nostro settore, non si verificano
particolare “screzi” con i veneti e ci dirigiamo verso l’aereoporto. Dopo
4 ore di attesa finalmente riparte l’aereo e torniamo a Roma con 3 punti
in più e la consapevolezza che almeno per questa volta la squadra
ha mostrato un po’ di cattiveria da noi tanto richiesta… è poco
.. anzi molto poco, ma per ora va bene così!!!
Domenica sera attenderemo
il Milan ma non prima di aver fatto una partita di beneficenza con una
squadra di serie C della quale al momento mi sfugge il nome….
Marco Ultimi romantici.
CESARE
Certe trasferte
capitano una volta nella vita, sono occasioni che devi prendere al volo,
ancona, venezia, treviso, vengono in serie A una volta ogni 52 anni, e
se non la becchi al volo poi rosichi.
E quindi a treviso
era d'obbligo non mancare, potrò raccontare ai miei figli"io sono
stato a treviso a vedere la Roma"..
Arriviamo in questa
cittadina veneta verso l'una, un caffè in un bar del posto, e poi
subito allo stadio. Città davvero piccola, ma buona organizzazione,
arriviamo così in una sorta di via adibita a parcheggio ospiti.
da lì allo stadio poco più di 500 metri. Entriamo allo stadio
verso le 2, e passo esattamente un'ora a chiedermi come sia possibile che
qualcuno abbia permesso di disputare una partita di A in uno stadio simile.
Non tanto per le presenze, quanto per lo stadio in sè, un campetto
in mezzo ai palazzi, palazzi ovviamente trabordanti di veneto-napoletano-portoghesi,
i quali dai loro balconi avevano una visuale stile tribuna tevere medio-bassa.
Dalle tre alle tre e dieci invece m'è presa una tristezza assurda,
dopo aver sentito il loro inno. Certo che già c'hanno poche possibilità
di salvarsi, se poi si caricano con quella lagna, beh sono spacciati.
Arrivando tardi
ci posizioniamo verso l'esterno, tifo non da ricordare, partita nemmeno,
di ottimo rimane il risultato ed il migliaio di presenze ospiti, davvero
buone secondo me.
Il colpo d'occhio
è piuttosto triste " pubblico delle grandi occasioni per la Roma,
tutto esaurito" diceva un giornale locale, ed infatti lo stadio Tenni ribolliva
di folla, addirittura 9000 presenze totali!!! colpo d'occhio reso piu squallido
dai colori del treviso, un biancazzurro sbiadito che evoca sia squadre
con un passato in B che squadre con un presente in C.
Con i trevigiani,
a parte un paio di cori di "saluto", nulla piu che indifferenza, da tutte
e due le parti, sia dentro lo stadio, sia poi nel dopopartita, tutto davvero
tranquillo.
Unico sussulto a
parte il gol, verso fine partita, quando Aquilani per un metro con il pallone
non becca la finestra di un palazzo, credo un bagno.
A fine partita,
dopo non piu di dieci minuti ci fanno uscire e torniamo alle macchine,
e in meno di venti minuti siamo già fuori treviso. Trasferta non
indimenticabile, ma comunque 3 ottimi punti, ed ora sotto con il milan
e poi tutti a udine.
Ah già dimenticavo,
mercoledi alle 17 allenamento a porte chiuse contro una mista bagarini-borghettari-parcheggiatori.
saluti |
I
VOSTRI RESOCONTI....
....E
QUELLI DELLA STAMPA
(questi ultimi
solo se meritano)
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GAZZETTA.IT
TREVISO,
8 gennaio 2006 - Bella ed essenziale. Una Roma in difficoltà d’organico
ma assolutamente ben messa in campo e combattiva ha iniziato al meglio
il 2006 conquistando tre preziosi punti a Treviso. E’ bastato un gol di
Aquilani al 34’ del primo tempo (guarda il gol e le azioni salienti) unitamente
a una buona gestione del resto della gara.
Il
divario tra le due squadre è stato il tasso tecnico che ha deciso
il confronto, sicuramente a favore degli ospiti. I padroni di casa hanno
lottato con generosità ma la scarsa vena di Pinga e Reginaldo, gli
uomini che avrebbero dovuto accendere la luce, alla lunga è stata
decisiva. Senza infamia e senza lode l’esordio di Borriello in attacco:
Chivu e Mexes l’hanno sempre contenuto.
La
Roma ha cominciato subito bene. Malgrado il poco sperimentato modulo a
una sola punta (Totti), la squadra ha recepito bene le indicazioni di Spalletti.
Il capitano giallorosso ha spesso fatto da sponda con tocchi di classe
favorendo gli inserimenti di Perrotta, Taddei e Tommasi. La situazione
ha creato non pochi problemi ai difensori del Treviso, spesso senza punti
di riferimento nonché presi in velocità.
Molto
il gioco creato, però poche le occasioni. Fino al 19’ quando il
Treviso sulla corsia di sinistra ha fatto scendere E. Filippini che, ben
imbeccato dall’attivissimo Reginaldo, ha messo al centro per il gemello
Antonio: il tiro dal limite ha sfiorato il palo. Dal pericolo corso, la
Roma è uscita ancor più concentrata fino al gol del vantaggio.
Perrotta ha colpito due volte dal limite prima impegnando Zancopè,
poi facendolo tremare sfiorando il palo.
Al
34’ il gol giallorosso è arrivato meritatamente. Totti ha battuto
una punizione velocemente (il Treviso ha protestato pensando fosse rimessa
laterale), palla ad Aquilani e destro fortissimo dal limite dell’area,
niente da fare per Zancopè. Il tempo si è chiuso con la Roma
in controllo della situazione.
Nella
ripresa il Treviso ha aggredito gli avversari mettendoli inizialmente alle
corde. Però la stoccata decisiva non è mai arrivata. La porta
di Doni (oggi molto attento nelle uscite) ha tremato solo al 23’ in situazioni
di mischia. Per il resto Totti ha diretto bene i palloni davanti e insieme
a Perrotta ha avuto il solo demerito di non chiudere la partita al 34’
da posizione centrale. Ma alla fine contavano i tre punti e la Roma ha
compiuto la missione alla perfezione. Il fantasma Cassano per ora è
lontano. |