Diciottesima giornata
TREVISO/ROMA 0-1
Treviso, Stadio Omobono Tenni 
8 gennaio 2006
ore 15.00

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Tabellino partita:
TREVISO-ROMA 0-1 (pt 0-1)
MARCATORE: 34' pt Aquilani
TREVISO (4-4-2): Zancopè; Valdez, Gustavo, Cottafava, Dellafiore; A. Filippini (35' st Anderson), Parravicini, Pinga, E. Filippini; Reginaldo (39' st Fava), Borriello. A disp. Handanovic, De Martino, Giuliatto, Viali, Beghetto. All. Cavasin
ROMA (4-2-3-1): Doni; Panucci, Mexes, Chivu, Bovo (26' st Cufrè); Dacourt, Aquilani; Taddei (47' st Rosi), Perrotta, Tommasi; Totti. A disp. Curci, Alvarez, Greco, Cerci, Okaka. All. Spalletti
ARBITRO: Racalbuto di Gallarate
NOTE: ammoniti Aquilani, Dacourt, Parravicini per gioco scorretto. Recupero 1' pt, 4' st.
 spettatori 7800 (paganti 4813 un incasso di 124.027,00 euro).

FOTOTIFO
Treviso/Roma, 2005/06
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VIDEOTIFO
   
 

FOTOCALCIO
 
 

VIDEOCALCIO
Il servizio sulla partita
(8245 kb)
Il gol di Aquilani
(4545 kb)
 

S.P.Q.R.
La trasferta inizia alle 06.30 con un Eurostar fino a Bologna, un diretto fino a Mestre e un altro treno locale fino a Treviso, evitando il treno della mattina per evitare di essere reclusi in carrozze fredde e isolate come degli appestati. Il risultato piacevole è stato quello di non incontrare nessun agente che abbia chiesto se andavamo alla partita o cose simili. Arivati alle 13.00 Treviso, disperata ricerca di un ristorante. Tutti chiusi tranne uno, assaltato (pacificamente) da alcuni affamati tifosi romani. Trangugiato il pranzo, ci si dirige a piedi verso lo stadio del Treviso, veramente di terza categoria. Il settore è pieno e molti sono gli stendardi attaccati alla rete. Bellissimo il colpo d'occhio fornito dai tanti bandieroni disseminati lungo la gradinata: così tanti in trasferta non si vedevano da Perugia/Roma del 1980. Sugli spalti si commenta l'incontro ravvicinato del terzo tipo avuto con i tifosi del Verona che alla Stazione Roma Tiburtina a mezzanotte cambiavano il treno tornando da Avellino, e che ha fruttato diverse sciarpe e stendardi gialloblu. Il tifo è abbastanza buono, anche se la partita, schifosa ancorché vinta, e l'assenza di aspettative fa sì che la trasferta sia affrontata con lo spirito del "se ricomincia finalmente", dopo le vacanze di Natale.
Forze dell'ordine tranquille anche se equipaggiate da terza guerra mondiale. Nessuno steward sugli spalti, nessun biglietto con il nome impresso sopra, nessuna persona ha seduto al proprio posto, tutti hanno tifato in piedi.
Pisanu = Serra

MARCO ULTIMI ROMANTICI
Finalmente dopo la pausa per le festività natalizie riprende il campionato, la Roma è di scena a Treviso. La fame di calcio, il momento della squadra e la città “nuova” rendono la trasferta impossibile da perdere, ma al contrario di molte altre decidiamo di farla da “Papponi”: si parte con l’aereo.
Appuntamento alle 05.20 di mattina con un occhio aperto ed uno chiuso andiamo a Ciampino dopo i soliti convenevoli si parte, sull’aereo siamo circa 70 persone tra un coro, una letture di giornale ed i complimenti alle hostess arriviamo a Treviso. Sono le 08.00 di mattina il clima, al contrario delle previsioni, non è rigido e decidiamo di andare a fare un giro a Padova, alle 13.30 siamo allo stadio. L’accoglienza non è delle peggiori (se calcoliamo che siamo in Veneto), i trevigiani non mostrano particolare astio nei nostri confronti e ci sistemiamo nella curva a noi dedicata, in totale siamo circa 800 più altri sparsi in “tribuna”….tribuna per modo di dire visto che lo stadio è più o meno come quello del tre fontane!!!!!!Piccole note di colore… i palazzi con vista sullo stadio hanno tutti  i balconi pieni (ma non andrebbero diffidati visto che assistono alla partita senza il biglietto nominativo…o forse le FDO utilizzeranno i citofoni per risalire agli evasori di biglietto?), in tribuna un “simpatico” ultras attempato utilizza un sonoro campanaccio per scuotere i propri beniamini (e i rigidi controlli… che fine hanno fatto??? Come può entrare allo stadio un campanaccio mentre un tappo viene sequestrato ????) e per finire c’è lo stupendo inno del Treviso ( un misto tra baglioni e toni malco) seguito da un pollo ( speriamo senza aviaria) che gira per il campo.
Ore 15.00, calcio d’inizio, si parte - il tifo è buono con cori continui e compatti, le bandiere non mancano e si vedono il loro sventolio è costante per tutti i 90 minuti. La Roma mostra una buona dose di determinazione e la partita risulta gradevole, il Treviso non è certo il Barcellona ma neanche la Roma brilla per schemi e tasso tecnico, poco importa l’importante per ora è vincere. Grazie ad un tiraccio di Aquilani passiamo in vantaggio ed a denti stretti riusciamo a mantenerlo fino alla fine. Al termine del match ci fanno uscire subito dal nostro settore, non si verificano particolare “screzi” con i veneti e ci dirigiamo verso l’aereoporto. Dopo 4 ore di attesa finalmente riparte l’aereo e torniamo a Roma con 3 punti in più e la consapevolezza che almeno per questa volta la squadra ha mostrato un po’ di cattiveria da noi tanto richiesta… è poco .. anzi molto poco, ma per ora va bene così!!!
Domenica sera attenderemo il Milan ma non prima di aver fatto una partita di beneficenza con una squadra di serie C della quale al momento mi sfugge il nome….
Marco Ultimi romantici.

CESARE
Certe trasferte capitano una volta nella vita, sono occasioni che devi prendere al volo, ancona, venezia, treviso, vengono in serie A una volta ogni 52 anni, e se non la becchi al volo poi rosichi.
E quindi a treviso era d'obbligo non mancare, potrò raccontare ai miei figli"io sono stato a treviso a vedere la Roma"..
Arriviamo in questa cittadina veneta verso l'una, un caffè in un bar del posto, e poi subito allo stadio. Città davvero piccola, ma buona organizzazione, arriviamo così in una sorta di via adibita a parcheggio ospiti. da lì allo stadio poco più di 500 metri. Entriamo allo stadio verso le 2, e passo esattamente un'ora a chiedermi come sia possibile che qualcuno abbia permesso di disputare una partita di A in uno stadio simile. Non tanto per le presenze, quanto per lo stadio in sè, un campetto in mezzo ai palazzi, palazzi ovviamente trabordanti di veneto-napoletano-portoghesi, i quali dai loro balconi avevano una visuale stile tribuna tevere medio-bassa. Dalle tre alle tre e dieci invece m'è presa una tristezza assurda, dopo aver sentito il loro inno. Certo che già c'hanno poche possibilità di salvarsi, se poi si caricano con quella lagna, beh sono spacciati.
Arrivando tardi ci posizioniamo verso l'esterno, tifo non da ricordare, partita nemmeno, di ottimo rimane il risultato ed il migliaio di presenze ospiti, davvero buone secondo me.
Il colpo d'occhio è piuttosto triste " pubblico delle grandi occasioni per la Roma, tutto esaurito" diceva un giornale locale, ed infatti lo stadio Tenni ribolliva di folla, addirittura 9000 presenze totali!!! colpo d'occhio reso piu squallido dai colori del treviso, un biancazzurro sbiadito che evoca sia squadre con un passato in B che squadre con un presente in C.
Con i trevigiani, a parte un paio di cori di "saluto", nulla piu che indifferenza, da tutte e due le parti, sia dentro lo stadio, sia poi nel dopopartita, tutto davvero tranquillo.
Unico sussulto a parte il gol, verso fine partita, quando Aquilani per un metro con il pallone non becca la finestra di un palazzo, credo un bagno.
A fine partita, dopo non piu di dieci minuti ci fanno uscire e torniamo alle macchine, e in meno di venti minuti siamo già fuori treviso. Trasferta non indimenticabile, ma comunque 3 ottimi punti, ed ora sotto con il milan e poi tutti a udine.
Ah già dimenticavo, mercoledi alle 17 allenamento a porte chiuse contro una mista bagarini-borghettari-parcheggiatori. 
saluti

I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
(questi ultimi solo se meritano)

GAZZETTA.IT
TREVISO, 8 gennaio 2006 - Bella ed essenziale. Una Roma in difficoltà d’organico ma assolutamente ben messa in campo e combattiva ha iniziato al meglio il 2006 conquistando tre preziosi punti a Treviso. E’ bastato un gol di Aquilani al 34’ del primo tempo (guarda il gol e le azioni salienti) unitamente a una buona gestione del resto della gara.
Il divario tra le due squadre è stato il tasso tecnico che ha deciso il confronto, sicuramente a favore degli ospiti. I padroni di casa hanno lottato con generosità ma la scarsa vena di Pinga e Reginaldo, gli uomini che avrebbero dovuto accendere la luce, alla lunga è stata decisiva. Senza infamia e senza lode l’esordio di Borriello in attacco: Chivu e Mexes l’hanno sempre contenuto.
La Roma ha cominciato subito bene. Malgrado il poco sperimentato modulo a una sola punta (Totti), la squadra ha recepito bene le indicazioni di Spalletti. Il capitano giallorosso ha spesso fatto da sponda con tocchi di classe favorendo gli inserimenti di Perrotta, Taddei e Tommasi. La situazione ha creato non pochi problemi ai difensori del Treviso, spesso senza punti di riferimento nonché presi in velocità.
Molto il gioco creato, però poche le occasioni. Fino al 19’ quando il Treviso sulla corsia di sinistra ha fatto scendere E. Filippini che, ben imbeccato dall’attivissimo Reginaldo, ha messo al centro per il gemello Antonio: il tiro dal limite ha sfiorato il palo. Dal pericolo corso, la Roma è uscita ancor più concentrata fino al gol del vantaggio. Perrotta ha colpito due volte dal limite prima impegnando Zancopè, poi facendolo tremare sfiorando il palo.
Al 34’ il gol giallorosso è arrivato meritatamente. Totti ha battuto una punizione velocemente (il Treviso ha protestato pensando fosse rimessa laterale), palla ad Aquilani e destro fortissimo dal limite dell’area, niente da fare per Zancopè. Il tempo si è chiuso con la Roma in controllo della situazione.
Nella ripresa il Treviso ha aggredito gli avversari mettendoli inizialmente alle corde. Però la stoccata decisiva non è mai arrivata. La porta di Doni (oggi molto attento nelle uscite) ha tremato solo al 23’ in situazioni di mischia. Per il resto Totti ha diretto bene i palloni davanti e insieme a Perrotta ha avuto il solo demerito di non chiudere la partita al 34’ da posizione centrale. Ma alla fine contavano i tre punti e la Roma ha compiuto la missione alla perfezione. Il fantasma Cassano per ora è lontano. 

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