UN RICORDO DI UN MILANISTA
Le trasferte a Roma, in quegli anni fine '80 /primi
'90, molte contro la Roma, qualcuna contro la Lazie,
per me funzionavano così: partenza in treno il
venerdì, autobus da Piazza dei Cinquecento fino alla
parte più a nord di via Nomentana,
citofono all' amico P.G. delle Brigate R.N. sez.
Roma (....benestante , e quindi meglio che in hotel!
), nella zona de " Lo Zio d'America "...quasi a
Talenti. La prima cosa che mi colpiva, oltre alla
bellezza della città , davvero impareggiabile, erano
le scritte sui muri. Una quantità industriale: sia a
sfondo politico che di rivalità calcistica...spesso
le due cose si incrociavano.
P.G. ama Roma quanto io amo
Milano, e proprio come me adorava fare da
Cicerone agli ospiti, nella propria città.
In quegli anni ho girato Roma in lungo e in largo,
borgate comprese. Nel 1987 , ospite di un amico di
Velletri che lavorava dentro Cinecittà, per una
settimana intera lo accompagnavo al lavoro, la
mattina, prendevo gli autobus a caso e visitavo
TUTTE le borgate possibili , alcune delle quali
inimmaginabili, nemmeno nei film di
Pasolini...Conoscevo Roma come le mie tasche.....Con
P.G. le serate pre-partita erano davvero una
vacanza, vissuta non da turista ma da ospite tra i
romani de Roma....Solo, mi pregava di una cosa, in
giro per i pub e i locali : " Me raccomannno, nun
parlà de Milan....e nun te fa sgamà che sei
milanese..." Ho vissuto nottate
bellissime...ma quello che non dimenticherò mai fu
una sera, in una casa di San Lorenzo, palazzina del
ventennio fascista, con l'ascensore ancora con la
fessura per la monetina....a casa di un amico suo,
romanistissimo...dal cortile si sentì una
musica....era un tipo che era venuto con il
microfono, l'amplificatore, due compari con chitarra
e fisarmonica.....faceva la serenata alla fidanzata!
Una roba meravigliosa! Bruschette al " Gallo d'Oro"
a Pietralata, bombe calde in p.za
Trilussa....distintivi di squadre di calcio ( che
colleziono) in l.go del Nazareno, da Espositi....e
musei, monumenti, strade, parchi, il cannone che
spara dal Gianicolo..una volta persino il Papa
affacciato tre ore prima della partita ( ..vinta! ).
Il giorno della partita, che allora si giocava
ancora di domenica, alle 15.00, io e P.G. prendevamo
il motorino ( ne aveva uno anche per gli
ospiti!....), andavamo alla stazione, ci mettevamo
in via Marsala e lì, mischiati ai romanisti,
attendevamo di veder sbucare i milanisti che,
arrivati con il treno, salutato l'ispettore Andy
Luotto, salivano poi sugli autobus. Cercavamo di
cogliere gli umori dei romanisti, di captare se
stessero preparando qualcosa di particolare. P.G.,
ogni volta diceva : " 'sto ggiro so' propio
avvelenati! "...ma lo ripeteva tutte le volte!
Poi c'era sempre qualche scambio di insulti, già lì
in stazione....e qualcuno dei milanisti mi
riconosceva, dall'altra parte, e io pregavo che non
mi salutasse...sennò di qua mi avrebbero
sgamato...Poi pranzo a casa di P.G., veloce, e via
all'Olimpico, con un motorino solo, così lui poteva
tornare a casa senza dare nell'occhio e io
aggregarmi ai milanesi di ritorno col treno, senza
pagare il biglietto, perchè te lo chiedevano solo
all'andata. Una volta dentro, era un rito
salutare i vecchi amici : P38, Flavio, la Cristina,
Matteo. Pierluigi, Enzo di Latina...e fare il figo
nei confronti degli amici di Milano, dicendo..."
Eh...ma io sono qui da venerdì! "...quasi che fosse
una roba eroica! In verità me l'ero spassata.
Dentro il clima era sempre lo stesso. Insulti,
monetine, gran tifo da ambo le parti. Quello che
notavo , sempre, erano i personaggi " pittoreschi"
che frequentavano la Nord, a ridosso del nostro
settore. Sempre inviperiti, sembravano dei
disadattati, non degni o non troppo furbi per
frequentare la Sud, che gli stessi della Sud ( così
me lo immaginavo io....) mandavano di là giusto per
rompere i coglioni agli avversari. Sempre ( SEMPRE!
) con la sciarpetta di raso legata al polso, con la
bandierina del Milan a cui davano regolarmente
fuoco, con la banana gonfiabile...insomma una roba
un po' paesana...I poliziotti di Roma,ormai, li
conoscevamo quasi per nome, e loro conoscevano
noi....Ricordo un digos che, ogni volta, cercava uno
dei nostri più esagitati e più border-line...lo
aspettava come si aspetta un amico...Una volta , per
sottrarlo dalle grinfie di Andy Luotto, lo prelevò e
se lo portò via, lo portò a casa sua, a pranzo, e
gli fece visitare Roma...Lo riportò lì solo a fine
partita! La partita finiva quasi sempre bene
per noi, ( non ho MAI visto perdere il Milan ,
quando sono venuto lì...ovvio, manco da un po' di
anni !!! ), anche se tutte le volte curavamo se la
Sud incitasse e salutasse Ancelotti e se lui
assecondasse l'affetto dei romanisti...questo mi
dava un po' fastidio...All'uscita la solita
pantomima. caricati come bestie sugli autobus,
destinazione Settebagni o appena fuori Roma, con
qualche autoctono che cercava di tirarci un po' di
roba. I Milanisti di Roma e centro-sud Italia che
rischiavano le puncicate ( e qualche volta le
prendevano...) mentre raggiungevano la stazione o le
auto. Io che guardavo il tramonto del sole dai vetri
dell'autobus...Un tramonto che solo a Roma è così
poetico e grandioso. E mentre gli animali di fianco
a me gridavano quanto odiassero e quanto
facesse schifo questa città, io pensavo..." ma che
cazzo dite, ma ci siete stati mai , veramente? Ma
non l'avete vista quanto è bella, unica, splendida,
eterna, luminosa? Sì, vabbè, il tifo, il
rancore...eh, hanno tradito il gemellaggio, eh sì
abbiamo un morto sulla coscienza, eh vabbè la
capitale morale siamo noi, loro non hanno voglia di
lavorare e vanno a zero all'ora...sono lenti,
piagnoni, indolenti..... Però come cazzo
facevano a sparare queste minchiate proprio
quando c'era quella luce incredibile,
mente il venticello muoveva i pini marittimi
che ce li avete solo Voi così dipinti, mentre
l'autobus attraversava quelle strade che già sentivo
mancarmi....ogni volta era la stessa storia, venivo
devastato dalla malinconia, dalla
nostalgia...quand'è che tornerò dentro questa
meraviglia di città, a insultarla e a insultare la
sua squadra e i suoi tifosi? Quanto dovrò aspettare,
ancora? Queste erano le trasferte romane, per
me....Venire via da lì, una coltellata più dolorosa
di quella che non siete mai riusciti a darmi.....Poi
il treno giungeva all'alba alla Stazione
Centrale....e respiravo la mia nebbia...e tornavo a
convincermi che tutto il mondo è paese...ma Milàn
l'è un grand Milàn....