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Servizio e scontri |
Il servizio |
Nella finale d'
andata i granata ipotecano il trofeo che vale come
passaporto continentale. Incidenti in tribuna
DA UNO
DEI NOSTRI INVIATI TORINO . Tre gol per salutare
festosamente il proprio pubblico e per ipotecare
virtualmente la Coppa Italia, ultima occasione di
riscatto e ultima opportunita' per sbarcare in Europa.
Tre gol che il Torino ha rifilato inesorabilmente alla
Roma nella prima finale per l' assegnazione del trofeo
che chiude la lunga stagione del pallone. Tre gol che
puniscono spietatamente chi aveva gia' conquistato per
sette volte la coppa Italia e sognava di eguagliare il
primato della Juve (8 successi). Fresco e vivace, ma
aiutato anche da un pizzico di fortuna (l' autogol
iniziale di Benedetti e le incertezze del giovane
portiere Fimiani), il Torino ha avuto il merito di
ritrovare una discreta forma e una caparbia
determinazione proprio al momento giusto, in parte
favorito pure dagli errori tattici di Boskov. In
procinto di cedere la panchina giallorossa a Mazzone,
sognava di accomiatarsi lasciando la Coppa Italia ai
nuovi padroni della societa' . Per tentare di farlo,
Boskov ha pensato bene di votarsi alla prudenza,
snaturando le gia' precarie possibilita' offensive
della Roma. Ha schierato una sola punta, cercando di
rimediare nella ripresa, quando probabilmente era gia'
troppo tardi. E stato castigato severamente, forse
piu' di quanto meritasse, da un risultato che
renderebbe necessario soltanto un miracolo per essere
capovolto al ritorno. Davanti a poco piu' di 40 mila
spettatori, cinquemila dei quali giunti dalla
capitale, la sfida era stata preceduta dalle consuete
scaramucce verbali fra i tifosi delle due squadre (a
fine primo tempo, la situazione degenerava e la
polizia era costretta a intervenire massicciamente),
con l' aggiunta di uno striscione beceramente osceno
esposto sulla curva degli ultra' granata. Unica
sorpresa negli schieramenti l' assenza di Casagrande,
vittima di un malanno muscolare nell' allenamento
svolto dal Torino in mattinata. Pur rimescolando un
po' i numeri delle maglie, invece, Boskov non aveva
ceduto alla tentazione delle due punte e si affidava a
Rizzitelli unico attaccante. L' intenzione della Roma
di giocare una partita di contenimento, tattica gia'
felicemente adottata contro il Milan, appariva subito
evidente, mentre nel Torino, piu' spregiudicato,
stazionavano in avanti due punte, sorrette con
assiduita' dagli inserimenti di Scifo, Sordo,
Venturin, Fortunato, Annoni e Mussi. Al 7' , la
propensione offensiva dei granata sfiorava il gol,
allorche' Fimiani (ventenne portiere della "Primavera"
promosso titolare per le squalifiche di Cervone e
Zinetti) respingeva alla meglio un missile scagliato
da Venturin e prima Aguilera poi Silenzi fallivano la
ribattuta a rete. Il vantaggio del Torino era soltanto
rimandato di nove minuti. Lo propiziava uno scambio
Sordo Aguilera, che liberava Silenzi per il tiro
rasoterra. Il tuffo di Fimiani era vanificato da una
leggera ma decisiva deviazione di Benedetti.
Insistevano i granata e Fimiani doveva opporre i pugni
a una bordata di Scifo, prima che al 22' Marchegiani
fosse chiamato al suo primo intervento per bloccare un
tiro di Haessler. Tentava di avventarsi la Roma, ma i
suoi attacchi sprigionavano unicamente furore e il
Torino li controllava agevolmente. I soli brividi a
Marchegiani li procuravano Mihajlovic ed Haessler con
due tiri da lontano che il portiere gia' della Lazio
non riusciva a bloccare. Il gioco si incattiviva.
Nella ripresa, dalle due panchine sbucavano Cois e
Muzzi. Il vantaggio maggiore avrebbe dovuto trarlo la
Roma, che poteva affiancare un' altra punta a
Rizzitelli e che dopo appena 2' sfiorava il pareggio
con Giannini, al cui tiro ravvicinato si opponeva
Marchegiani. Ma era invece il nuovo entrato del Torino
a incidere di piu' sulla partita con il gol del
raddoppio, propiziato da un calcio piazzato di
Aguilera che la testa di Fortunato correggeva
sapientemente per la comoda conclusione di Cois. A
peggiorare la situazione della Roma (che rischiava di
incassare il terzo gol in un paio di occasioni intorno
al quarto d' ora) arrivava l' infortunio di Aldair,
che aveva rimpiazzato Petruzzi nel ruolo di libero e
che lasciava il campo in barella, sostituito da Comi.
I giallorossi insistevano comunque a inseguire il gol
della speranza con un arrembaggio disperato ma sempre
poco lucido e al 32' veniva inesorabilmente punito da
Fortunato, lesto ad approfittare di un' uscita a vuoto
di Fimiani e segnare il terzo gol granata, quello che
rende quasi una formalita' la seconda finale di sabato
prossimo all' Olimpico. Mario Gherarducci
Fusi e' l' uomo ovunque di Mondonico Mihajlovic il solito oggetto misterioso
DA UNO
DEI NOSTRI INVIATI TORINO . Le pagelle risentono
parecchio delle scelte tattiche delle panchine: quelle
di Mondonico sono sembrate decisamente piu'
appropriate di quelle di Boskov. MARCHEGIANI 5,5 . Un
intervento importante all' inizio della ripresa su una
battuta ravvicinata di Giannini, ma come dimenticare i
brividi per due parate a rate nel primo tempo su botte
da 30 metri di Mihajlovic ed Haessler? BRUNO 5,5 . Ha
poco da fare e quel poco lo fa con troppo affanno.
MUSSI 6 . Tatticamente prezioso, potrebbe azzardare
qualcosa in piu' . D. FORTUNATO 7 . Perno importante
della manovra granata, fa correre la palla, copre con
continuita' , e' sponda del raddoppio e risolutore da
posizione proibita del terzo gol. ANNONI 6 . Un tempo
senza avversario e senza il solito slancio. Finisce
trequartista di destra in un confronto indolore con
Aldair. FUSI 7 . Il solito grande giudizio, la solita
lucidita' . Prodigioso un suo intervento acrobatico in
recupero su Muzzi al 9' della ripresa. SORDO 6 . Sulla
fascia destra costringe Piacentini a restare in
posizione di copertura. VENTURIN 6,5 . Corre tanto,
tanto, tanto, gregario di lusso. AGUILERA 6 . Al di
la' della sufficienza, per la paura che mette agli
avversari quando ha la palla al piede piu' che per
quello che fa. SCIFO 6,5 . Molto presente, insidioso
in tutte le sue iniziative, poco fortunato nella
battuta a rete. SILENZI 6 . Si batte gagliardamente,
anche se non sempre con idee chiare in testa. COIS 6 .
Monta una guardia attenta nella ripresa sullo sprinter
Muzzi, determinante nel farsi trovare libero in area
per il 2 0. FIMIANI 5 . Non e' colpa sua se gli si
chiede di passare dal ginnasio alla laurea. La presa,
comunque, e' spesso "pinnata" e le uscite farfallone.
GARZYA 6 . Gli tocca il boccone difficile Aguilera e
riesce a digerirlo discretamente. PETRUZZI 6 . Gli
manca ancora tranquillita' e personalita' per fare il
libero a certi livelli. BONACINA 5,5 . Va bene gettare
il cuore oltre l' ostacolo, ma l' impressione e' che
si limiti a questo. S. BENEDETTI 5 . Determinante in
negativo per l' autogol che ha costretto la Roma a
inseguire dopo un quarto d' ora. E non si e' trattato
solo di sfortuna: a Silenzi aveva lasciato troppo
spazio nell' occasione. ALDAIR 6 . Sacrificato un
tempo in una posizione inutile, 20' da libero, prima
dell' infortunio, con qualche responsabilita' nel
raddoppio granata. MIHAJLOVIC 5,5 . Un' altra puntata
di "Chi l' ha visto?", anche senza doversi sacrificare
in copertura. HAESSLER 6 . Tanto impegno. Qualcosa di
buono nella seconda meta' del primo tempo, poi si e'
sbiadito anche lui. PIACENTINI 5,5 . Reduce da
infortunio, e' stato la brutta copia del guerriero di
altre battaglie. GIANNINI 6 . Alla fine il migliore
dei suoi. Le pretese tattiche della partita non l'
hanno aiutato. Ha avuto sul piede la palla dell' 1 1 e
chissa' cosa sarebbe successo. RIZZITELLI 5,5 . Troppo
solo all' inizio per sopportare il peso dell' attacco,
troppo scontato poi per promuovere una riscossa. MUZZI
5,5 . I soliti affondi a testa bassa, ci sarebbe
voluto altro per ribaltare la situazione. COMI 6 .
Terzo libero. E come gli altri due ha preso un gol. Ma
non ha commesso errori vistosi. Arbitro AMENDOLIA 5,5
. E' sul piano delle decisioni disciplinari che non
convince. Ha ritardato troppo l' uso dei cartellini
gialli, forse condizionato dal fatto che per
quattordici dei giocatori scesi in campo sarebbero
equivalsi a una squalifica per il ritorno. Massimo
Fabbricini
La sconfitta scatena gli ultra' giallorossi Mondonico: "Un risultato eccezionale"
TORINO
. (m. f.) "Ma che ce frega, ma che ce importa" canta
alla fine la masnada romanista, accendendo falo' e
divellendo poltroncine della tribuna per farne
proiettili da lanciare alle forze dell' ordine e ai
vigili del fuoco. "Un Toro eccezionale . dice
Mondonico .. La Roma non e' stata cosi' brutta come il
risultato la fa sembrare". Boskov: "La Roma e' stata
anche sfortunata. I primi due gol sono stati due
episodi negativi. Ora non so cosa faremo al ritorno".
(Corriere
Della Sera)