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I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
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Corriere
Della Sera
la partita blindata finisce in
autogol
Fiorentina vs Roma 1 a 0,
arbitro Amendolia, marcatore Carboni (autogol) .
esulta Testaccio, piange Trastevere. il commento
di Ranieri e Mazzone. lo sconfitto: " gli errori
si pagano " . Batistuta consola Balbo: " due
spreconi "
CURVE SILENZIOSE E NESSUNO
STRISCIONE: ATMOSFERA IRREALE NELLO STADIO
BUNKER DI FIRENZE TITOLO
La Roma attacca ma sbaglia
troppo, la Fiorentina ringrazia un infortunio di
Carboni
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
FIRENZE . Se vendetta doveva essere, vendetta e'
stata. Vendetta per la serie B telecomandata a
distanza, per la citta' bunkerizzata come fosse
una Procura siciliana. Vendetta calcistica come
nei sogni del piu' carogna dei tifosi: al limite
dello scippo pallonaro, su autorete, dopo aver
avuto il crepacuore per quasi tutta la gara. La
Fiorentina ha battuto la Roma e inchiodato cosi'
l' ennesima sentenza sul calcio: quello che non
perdona gli errori e che si fa contrappasso per
Carletto Mazzone, il minimalista di Trastevere.
Pena crudele: mostrare calcio fino e tornare a
casa senza punti, quando anche il pareggio gli
sarebbe andato di traverso. La conclusione,
cosi' , e' una strenna anticipata per tutti i
tifosi fiorentini, visti i rapporti che corrono
tra le due squadre. E' la realta' dei fatti e
dei numeri a sovrastare quella degli occhi e del
campo: 1 0, sorpasso in classifica, terzo posto
e ambizioni cementate. Tutto nel silenzio quasi
irreale di uno stadio che aspettava l'
apocalisse annunciata e mai pervenuta. Nessuno
striscione ostile, cori degni di una partita
oratoriale o poco piu' . Forse un' astuta regia
ultra' a disinnescare l' immenso dispositivo di
sicurezza, in attesa che in Parlamento qualcuno
chieda conto delle centinaia di milioni versati
nell' "Artemio Franchi", forse la dimostrazione
che solo l' allarme assoluto puo' limitare i
danni in questi stadi di allucinazione. Un paio
di tafferugli fuori dallo stadio, un ferito non
grave durante il controesodo verso Roma: un
bilancio, nell' emergenza, che si potrebbe anche
definire accettabile, se la follia non fosse il
metro di misura. La giornata piu' lunga,
comunque, e' passata e poter parlare molto di
pallone e ben poco di violenza e di incidenti e'
una vittoria per il calcio. La partita si e'
srotolata come una sottile striscia rossa,
intrecciata dei misfatti che la Roma ha
perpetrato verso il calcio e verso se stessa,
sentiero alla sconfitta capace di cappottare la
logica. Immeritata e percio' meritata,
inspiegabile e percio' chiara nel suo
svolgimento, imprevedibile e percio' aleggiante
a lungo nell' aria. E' stata Roma nel dipanarsi
del gioco, ma e' stata Fiorentina negli episodi:
il primo tempo a offrire il copione, il secondo
a raggiungere il climax. E' stata lezione
persino accademica del fluido 3 5 2 di Mazzone:
mai un pallone buttato in tribuna, ma anche mai
la necessaria cattiveria nel concretizzare il
lavoro. Inutili, alla fine, la calligrafia di
Lanna in difesa e di Aldair a centrocampo, il
dinamismo di Carboni sulla fascia sinistra, le
intermittenze di Fonseca in avanti. Hanno deciso
due autogol piu' grandi degli altri: quello
acclarato di Carboni al 28' della ripresa
(punizione di Rui Costa, da sinistra, a tagliare
l' area; Cervone fermo e flipper tra Carboni,
Annoni e Marcio Santos a determinare il tap in
in rete) e quello criptato di Balbo otto minuti
prima (lancio di Carboni in profondita' per l'
argentino, incapace di fare di meglio che
centrare l' avemaria recitata da Toldo). Chiave
di lettura e' proprio il computo delle occasioni
da rete, scribacchiato sulla lista della spesa:
sette per i giallorossi e due per i viola, con
il gol neppure cristallizzato in una di esse.
Gli spropositi romanisti, nell' ordine:
incursione di Carboni e cross bucato prima da
Marcio Santos e poi sprecato di testa da Balbo
(4' ); fuga di Fonseca sul filo del fuorigioco e
assist che Balbo appoggia a Toldo (12' ); lancio
Aldair che imbecca Cappioli in area per un tiro
al volo scentrato (22' ); spreco di testa di
Fonseca, sottomisura (23' ); splendida discesa
di Giannini a destra e cross, arretrato per
Balbo ma perfetto per Cappioli che banalizza
alto (31' ); errore di controllo di Fonseca,
innescato da Moriero, quando tra lui e il gol
restava solo Toldo (63' ); errore.orrore di
Balbo gia' descritto al 65' . I lampi
fiorentini, isolati: Baiano a inventare di tacco
un assist per Batistuta, sprecone sulla valanga
Cervone (13' ) e ancora il centravanti in
astinenza con una girata sbucciata dopo 30"
della ripresa. Poco sulla carta, ma quanto e'
bastato a portare la Fiorentina al terzo posto.
Una base solidissima e importante per lavorare,
perche' la squadra di Ranieri, che ieri ha
pagato carissima l' assenza a centrocampo di Di
Mauro, potra' diventare grande solo se credera'
piu' ai miglioramenti ancora da effettuare che
ai punti in classifica. Una Fiorentina che si e'
aggrappata al suo talento migliore, Rui Costa, e
al gran lavoro dalla panchina di Ranieri, capace
di cambiare tre volte l' esterno destro di
centrocampo per contenere Carboni: Robbiati,
Carbone e Rui Costa, in ordine di tempo e
contrordine di efficacia. Una Fiorentina che ha
avuto il merito di sbucciarsi anche gomiti e
ginocchia, come se il campo si fosse all'
improvviso asfaltato. Perche' , in mezzo alla
prodigalita' altrui, diventa virtu' anche fare
tesoro dei propri limiti. FIORENTINA 1 0 ROMA
MARCATORE: autogol di Carboni al 28' s.t. Toldo
7 Carnasciali 6 Sottil 6 Cois 5,5 Marcio Santos
5 Pioli 5,5 Robbiati 5 Carbone 6 Batistuta 5 Rui
Costa 7 Luppi dal 30' s.t. s.v. Baiano 6,5
Amerini dal 46' s.t. s.v. Cervone 6 Annoni 6
Totti dal 29' s.t. s.v. Lanna 7 Aldair 7
Petruzzi 6 Carboni 6,5 Moriero 6 Cappioli 5
Balbo 4,5 Giannini 6,5 Fonseca 6,5 ARBITRO:
Amendolia 6,5 SPETTATORI: paganti 10.098,
incasso L. 468.715.000, abbonati 34.434; quota
L. 826.700.745 NOTE: ammoniti: Carnasciali,
Carbone, Cappioli, Luppi Allenatore: Ranieri
Allenatore: Mazzone
IL DERBY PRIVATO DI RANIERI E
MAZZONE
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI FIRENZE . Esulta
Testaccio, piange Trastevere. Che affermazione
e' mai questa alla fine di una partita che la
Roma ha malamente perso in terra di Toscana? Non
e' possibile che un quartiere cosi' giallorosso
possa entusiasmarsi e gioire. Qui, non
dimentichiamolo, e' nata la vecchia Roma; qui,
un tempo, le finestre erano dipinte con i colori
della squadra di Trigoria; qui, in uno stadio
con le tribune di legno, i cuori palpitavano per
atleti passati alla storia del calcio
capitolino. E allora, perche' mai Testaccio
dovrebbe impazzire? Risposta semplice: nel cuore
del quartiere, in un modesto appartamento
situato proprio sopra il mercato, quarantasette
anni fa, e' nato Claudio Ranieri, il mister
della Fiorentina. Dice: "Mio padre ha una
macelleria, gli odori di Testaccio, che hanno
accompagnato la mia fanciullezza, li ho ancora
addosso. Sono sensazioni che non si possono
dimenticare". Il rivale di ieri, Carletto
Mazzone, ha dieci anni piu' di lui. E, come lui,
e' romano doc. Di Trastevere, un altro quartiere
simbolo della citta' eterna. Li divide un
braccio di fiume o, se volete, un ponte.
Cinquecento metri, un chilometro. Insomma, un
tiro di schioppo. Da ragazzi, i due sono
impazziti per Roma, per la Roma. Anche se le due
squadre erano diverse, vista la differenza d'
eta' che c' e' tra i due. Anzi, Carletto ha
avuto Claudio pure come giocatore. Nel
Catanzaro. Lo stimava, gli dette la fascia da
capitano. Poi i destini si sono divisi. Lontano
da Roma, da quella citta' che avevano e hanno
nel sangue. Grande amicizia, grande stima,
grande solidarieta' . "Se sono stato chiamato a
guidare il Cagliari lo debbo proprio a Ranieri",
ha ricordato Mazzone pochi giorni fa. "Parlo'
bene di me ai proprietari della societa' e li' ,
su quella panchina, ho vissuto giorni
indimenticabili". Eccoli, allora, avversari in
una domenica tiepida come in primavera. Incontro
delicato. Non solo perche' entrambe le squadre
veleggiano nei quartieri alti della classifica.
Ma anche perche' la Fiorentina viene da un
tracollo e la Roma da un match incomprensibile
in Coppa Italia con la Juve. Inoltre, c' e' una
vecchia ruggine tra le tifoserie. Si parla di
una partita ad alto rischio, Firenze e'
blindata, in stato d' assedio. "Il calcio non si
combatte con le baionette", tuona il presidente
dei viola. Dunque, Mazzone e Ranieri. Testaccio
e Trastevere contro. Un vecchio romanista,
seduto in tribuna centrale, commenta: "Non lo
avrei immaginato che un giorno questi due
quartieri storici di Roma potessero star un
contro l' altro armato". Carlo e Claudio sono
due persone intelligenti. In settimana perdono
la voce per mandar proclami ai tifosi veri.
"Dobbiamo giocare una partita di calcio, non
erigere barricate". Hanno avuto ragione,
soprattutto perche' in campo la correttezza e'
stata esemplare. Si abbracciano Ranieri e
Mazzone prima di sedersi in panchina. Un
abbraccio sincero, da vecchi amici. La gente
applaude: non solo quella di fede giallorossa,
ma anche i supporter dei viola. Novanta minuti
intensi, con un vincitore e uno sconfitto.
Capita nel calcio che una squadra abbia sei o
sette occasioni limpide e non le sfrutti.
Capita, al contrario, che l' altra squadra ne
abbia una o due e riesca a fare i tre punti.
Amendolia fischia la fine: Ranieri e' felice,
non sta piu' nei panni per la gioia. Stringe la
mano ai suoi ragazzi. Mazzone cammina a passo
lento, ha la testa china. Ma non puo'
dimenticarsi il suo amico che gli si avvicina
per complimentarsi con lui. "La Roma e'
splendida, bravo", gli dice. Bastano gli elogi?
Assolutamente no. Il mister di Trigoria ha un
diavolo per capello. "Abbiamo sbagliato tutto
nei sedici metri. Non chiedetemi di piu' ,
perche' potrei straparlare. Il guaio e' che
questa sconfitta pesera' molto sul futuro della
Roma, perche' il periodo e' assai delicato. Non
vorrei fare l' uccello del malaugurio, pero' il
calcio lo conosco benissimo e non mi sbaglio
quasi mai". Ranieri e' a pochi metri da lui,
bersagliato dalle camere della televisione. Tre
punti che valgono per la corsa allo scudetto?
"Non esageriamo. Per adesso, accontentiamoci di
questa vittoria e stiamo con i piedi in terra.
Al futuro, penseremo piu' in la' . Certo, l'
aria di vertice non ci dispiace". Baciato dalla
fortuna il mister di Firenze? "Nel calcio, si
perde come noi a Torino e si vince come oggi
contro la Roma. E' la legge del compenso". Un
testaccino che batte un trasteverino. Non sente
male al cuore? "Se rispondessi si' , mi dareste
del bugiardo; al contrario, del maligno. E
allora, rimango in silenzio". A due passi,
Mazzone aggiunge a mezza bocca: "E' mejo che te
stai zitto, senno' te paragono a Sacchi". In
quanto a fortuna, naturalmente.
L' argentino a secco per la
seconda domenica consecutiva: "Ma abbiamo
riscattato la sconfitta contro la Juve"
Giannini riassume l' amarezza giallorossa:
"Tutti ci hanno fatto i complimenti, meno
Mazzone"
FIRENZE . I viola con una
buona dose di fortuna finiscono col vincere una
partita che avevano rischiato di perdere,
salvandosi solo grazie alle prodezze di Toldo.
Con la vittoria riesce il sorpasso alla Roma
sprecona per il terzo posto e Cecchi Gori fa
proclami Uefa. "Abbiamo riscattato la sconfitta
di Torino . dice il presidente viola . contro
una delle squadre piu' forti del campionato.
Alla fine mi sono complimentato con i dirigenti
della Roma e con Carletto Mazzone. Stringendogli
la mano gli ho detto: "Non si arrabbi troppo per
questa sconfitta. Sia la Fiorentina sia la Roma
andranno in Coppa Uefa e all' inizio della
prossima stagione giocheremo a Firenze l'
amichevole dell' amicizia per cancellare ogni
incomprensione passata e presente". E vero che
la Fiorentina e' stata fortunata, ma non
esageriamo. La Roma ha sbagliato qualche grossa
occasione, ma anche noi abbiamo avuto le nostre
palle gol. Ho ringraziato Ranieri e i giocatori
per il carattere dimostrato. La squadra non
poteva reagire meglio alla scoppola di Torino. E
una vittoria che fa bene al morale in vista del
Parma, giovedi' ". L' entusiasmo dilaga a
Firenze. Al chiosco degli sportivi, antico covo
dei tifosi, tornano a sventolare le bandiere
accanto alle gigantografie delle squadre che nel
1956 e nel 1969 vinsero i due scudetti viola.
Tra i giocatori il piu' euforico e' Batistuta,
benche' da due domeniche sia digiuno di gol.
"Peccato che la rete decisiva non sia stata
realizzata da Marcio Santos, ma con l' ultimo
tocco di Carboni, insomma un autogol. Perche' se
Marcio segnera' sette reti, potra' passare una
giornata indimenticabile con Sharon Stone, come
da promessa del presidente Cecchi Gori. Con
sette gol di Marcio qualsiasi traguardo sarebbe
alla nostra portata, perche' anch' io ho una
voglia matta di rimettermi a segnare. Battute a
parte, questo e' un successo importantissimo, il
primo che otteniamo contro una grande squadra
dopo le sconfitte con l' Inter e la Juventus e i
pareggi con Lazio e Sampdoria. Il duello con
Balbo? Tutti e due abbiamo sbagliato gol grandi
come case. Alla fine l' ho salutato
affettuosamente. Spero che ci rivedremo in
nazionale anche se Passarella per ora ha
convocato solo me". Alla nazionale . quella
azzurra naturalmente . puntano ora anche due
giocatori viola: Toldo e Carnasciali, che hanno
giocato alla grande sotto gli occhi di Arrigo
Sacchi. Carnasciali pero' ammette: "Non sapevo
che Sacchi era in tribuna. Io ho giocato per la
Fiorentina e soprattutto per riscattare le
ingenuita' di sette giorni fa a Torino. Se le
avessimo ripetute con la Roma, saremmo stati
proprio dei coglioni". E la Roma? Facile
immaginare quale fosse l' umore dei giallorossi.
Se n' e' fatto portavoce capitan Giannini: "Si'
, alla fine tutti tranne Mazzone ci hanno fatto
i complimenti. Ma a che cosa servono? La verita'
e' che abbiamo perso una partita che meritavamo
di vincere per il gioco, per il possesso di
palla, per le occasioni che abbiamo avuto. I
nostri attaccanti forse erano condizionati anche
al momento di concludere dal fuorigioco
sistematico della Fiorentina". Piu' amaro ancora
Cappioli: "Abbiamo fatto tutto noi, nel bene e
nel male. Cosi' abbiamo finito col perdere pur
giocando la nostra partita piu' bella. Gli urli
finali di Mazzone erano giustificati".
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