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RECENSIONE DI ALESSANDRO (GRAZIE!!!!)
ANCHE QUESTA
TRASFERTA E' RISULTATA MOLTO DELUDENTE PER NOI TIFOSI,
L'UNICA COSA CHE MI CONSOLA CHE ABBIAMO TROVATO UNA GIORNATA
BELLISSIMA IN CUI ABBIAMO POTUTO ASSAPORARE DEL BUON PESCE
IN UN RISTORANTE IN RIVA AL MARE E AVER FATTO AMICIZIA CON
TRE RAGAZZE SARDE E ABBIAMO PASSATO INSIEME A LORO UN PAIO
DI ORETTE CI HANNO LASCIATO I LORO NR PERO A DIRE LA VERITA'
NON ERANO BELLISSIME PERO' NON SI BUTTA VIA GNENTE.
RITORNANDO
ALLA PARTITA SIAMO PARTITI LA MATTINA PIENI DI FIDUCIA E
QUESTA ERA L'ARIA CHE SI RESPIRAVA FRA DI NOI NEL SETTORE
OSPITI GIUNTI ANCHE IN MOLTI CON DUE AEREI PIU' IL TRAGHETTO
SI E' SVOLTA LA SOLITA COREOGRAFIA CON LE BANDIERINE
ALLESTITA DALL'UTR (col marchio
Volkswagen: AGGHIACCIANTE!!!!, n.d.L.) CHE PER ME A DIRE LA VERITA PORTANO SFIGA
E PER IL TIFO CORALE E' STATO BUONO FINO AL GOL DEI SARDI
POI IL SILENZIO PIU' COMPLETO CON I SARDI CHE CI INSULTAVANO
E NON CAPIVAMO COSA CI DICEVANO E NON AVEVAMO NEANCHE PIU'
LE FORZE PER REAGIRE STUFI E STANCHI DEL COMPORTAMENTO
INGUARDABILE DEI GIOCATORI CHE POI OLTRE TUTTO AL RITORNO
ALL'AEROPORTO SI SONO FATTI SCORTARE FINO SOTTO L'AEREO CON
IL PULMAN NON AVENDO LE PALLE DI AFFRONTARE UNA
CONTESTAZIONE.
CAGLIARI/ROMA 1-0
RECENSIONE DI ASR LEX (GRAZIE!!!!)
Ci si
ritrova in aeroporto alle 8 e 30 e, dopo una veloce
colazione ed un saluto ad una ventina di ultras
dell’Udinese in transito per Reggio Calabria, ci si
imbarca; chi sul volo delle 9, chi su quello delle 9 e 10.
I quarantacinque minuti del viaggio scorrono via veloci ed
all’arrivo a Cagliari, ricompostisi i due gruppi - in
tutto una quarantina di persone -, siamo presi in consegna
dal Commissario Silvia. Neppure il tempo di pensare che se
le guardie fossero tutte come lei di violenza negli stadi
ce ne sarebbe sempre meno, che la Nostra, con tono
perentorio, ordina ai suoi uomini di perquisirci e di
impossessarsi dei nostri documenti. Non senza qualche più
che legittima perplessità, saliamo su di un pullman che ci
conduce al porto dove troviamo un altro manipolo di
ultras, una trentina di ragazzi arrivati con il traghetto.
Passano una decina di minuti e si prosegue, sempre in
pullman, verso il poco raccomandabile quartiere S. Elia,
che dista dal centro della città non più di quindici km.
Sul cavalcavia, proprio di fronte all’ingresso attraverso
il quale passiamo per entrare nello stadio, troneggia la
deliziosa scritta “romanista ebreo”. Scendiamo
nell’antistadio, di fronte alla curva di Furiosi e
Sconvolts, che a quest’ora (si sono fatte le 11 e 20)
immagino stiano ancora pascolando il gregge. Dei nostri
documenti, comunque, nessuna traccia. Scopriamo che i
cancelli apriranno solo alle 13 e 30; per ingannare
l’attesa qualcuno si mette a prendere il sole, qualcun
altro improvvisa una partitella di pallone, qualche altro
riesce ad entrare, con la scorta della ps, sul terreno di
gioco, mentre gli altri ingannano il tempo ricordando
trasferte vecchie e recenti. Continuano ad arrivare tifosi
giallorossi e finalmente i dirigenti delle forze
dell’ordine, stremati dalle continue, legittime insistenze
del gruppo, decidono di restituire i documenti. Arrivano
anche i biglietti (ma non era vietato venderli ai tifosi
ospiti il giorno stesso della partita?) e dopo un’altra
perquisizione, filmata da una telecamera della Digos (a
proposito, erano presenti anche volti noti da Roma; tanto
che ve frega, la vacanza in Sardegna ve la paghiamo noi
contribuenti…), si entra nel settore. Vengono attaccati
gli striscioni, da sinistra verso destra: XXI Aprile,
Fedayn, Senza Tregua, Asr Ultras (per ragioni di spazio le
lettere “asr” vengono coperte), Boys, Gruppo Ostia,
qualche Roma club e, mi sembra, Utr. E quelli del CUCS? Il
tempo passa lento, ma ecco che quasi per magia, riappare
Silvia proprio sotto il nostro settore; è tutto un coro.
Lei se la ride, fa la timida, ma si vede chiaramente che
se potesse verrebbe a gustarsi la partita assieme agli
ultras capitolini. Dalla vicina curva sud (ma che cazzo,
non potevate chiamarla in un altro modo oppure, ora che
Scopigno vi ha lasciati in questa - è proprio il caso di
dirlo - valle di lacrime, intitolarla al grande tecnico?)
piovono incomprensibili insulti e più tangibili monete.
Nulla di troppo grave, comunque. Entra la Roma che si
scalda nella metà campo più vicina al nostro settore;
qualche saluto, svogliato peraltro, e nulla di più. “Che
concentrazione, quale tensione sportiva” pensiamo
ingenuamente, tralasciando di considerare che forse ai
nostri beniamini interessa davvero poco che ci siano
persone che si sono fatte quindici ore di traghetto (che
non è proprio Love Boat) o che hanno fatto enormi
sacrifici per rimediare i soldi del biglietto aereo. Ma il
calcio moderno, dicono, è così ed allora attendiamo
fiduciosi l’entrata in campo, sottolineata da una
coreografia di bandierine di plastica firmate dall’Utr e
da un autosalone romano. Sono sufficienti i primi due
palloni giocati dal Cagliari per capire che i sardi,
penultimi, ci mettono anima, cuore e grinta per cercare di
fare tre punti fondamentali per sperare ancora in una
salvezza (se non altro) difficile. Nel primo tempo il tifo
è molto buono, con un paio di battimani di tale intensità
che se si riuscisse a riproporli pure in casa verrebbe giù
la curva. Saremo in centoventi/centocinquanta da Roma
oltre ad un discreto numero di tifosi sardi. Il tanto
bistrattato Antonioli ci salva un paio di volte, ma il gol
del Cagliari, nell’aria, arriva proprio alla fine del
primo tempo. Da quel momento si perde mordente e fiducia
ed il tifo, inevitabilmente, finisce per risentirne. Si
spera nella reazione della squadra, ma un paio di
conclusioni di poco alte sulla traversa sono troppo poco
per cercare di fare punti su di un campo che rimane sempre
durissimo. Molto buono il tifo degli Sconvolts, compatti e
pronti ad incitare la squadra per tutti i 90°; piuttosto
infantile e deprimente quello dei Furiosi. Al triplice
fischio neppure un saluto verso il settore ospiti. Mentre
si ripiegano gli striscioni, per fortuna, ricompare Silvia
ed il tifoso romanista - che a rigor di logica dovrebbe
essere abbattuto e sfiduciato - le intona cori forti e
sagaci… Ci fanno aspettare una mezz’oretta e poi si sale
su tre pullman; un ultimo coro a Silvia e poi si parte:
due verso l’aeroporto, uno al porto. Lungo il percorso,
inevitabili gli sfottò dei vari Gavino, Puddu e
Calangianus di turno. In sala d’attesa troviamo l’arbitro
dell’incontro, il Cesena Primavera, una squadra di
rugbysti di Teramo (mi sembra): tutti tranne i giocatori
dell’AS Roma che, consapevoli della contestazione che li
attende, preferiscono raggiungere l’aereo passando per
un’uscita secondaria. Non hanno fatto, però, i conti con
un manipolo di ultras - cinque/sei persone in tutto,
immediatamente seguite da altri venti ragazzi – che,
superata la vetrata che divide la sala d’aspetto dalla
pista, riescono ad arrivare a non più di una quarantina di
metri dal velivolo della squadra. Partono i cori: “andate
a lavorare”, “mercenari” e cose del genere, prima che un
gruppo di celerini con manganelli spiegati riporti la
calma. Salendo sull’aereo delle 19 e 20 la più bella
sorpresa della giornata (Silvia, ovviamente, esclusa):
vola con noi TONINO CARINO, inviato in terra di Sardegna
per Quelli che il calcio. Dalla partenza sino all’arrivo
(ed anche dopo…) alla parola “Roma” nei cori eseguiti
domenicalmente sostituiamo “Tonino” o “Carino”, tanto che
anche il comandante – chiaramente infastidito – minaccia
di non far partire l’aeroplano se non si fa silenzio.
Motivetto più gettonato del viaggio: la vecchia sigla di
90° Minuto. Sull’aereo anche un giocatore del Cagliari:
Ametrano. Inevitabile il coro “e se casca l’aeroplano…
muore solo Ametrano…”. Si arriva a Roma stanchi ma felici
di aver vissuto un’altra domenica da ultras e di aver
portato con orgoglio (quello che è mancato alla squadra) i
colori della Capitale ancora una volta in giro per
l’Italia.
Date:
2000-03-13/16:22
Staff ASROMA
(no email / no homepage ) wrote:
si stà quasi
per chiudere un'altra stagione agonistica ed il bilancio
della società,spesso vessata dalla sfortuna e da discutibili
decisioni,propio nei momenti topici del campionato e della
coppa UEFA.
Ma,nonostante
le note vissitudini è stato centrato l'obiettivo minimo(la
qualificazione UEFA)e si spera in una accesso alla Champions
league.
Questo è stato
il verdetto del campo,e lo accettiamo sportivamente,com'è
nostro costume;non ci voltiamo indietro, guardiamo
avanti:già al triplice fischio di una brutta giornata a
Cagliari,la presidenza e tutto lo staff tecnico hanno
cominciato a lavorare per l'immediato futuro della squadra
capitolina.La Roma edizione 1999/2000,quella del
giubileo,doveva presentarsi con ambizioni che competono ad
una compagine del suo rango.
E per fare
questo non si è provveduto soltanto a rinforsare la"rosa",ma
si è lavorato e si stà lavorando duramente anche e
sopratutto nei settori nevralgici della società.
é infatti
attraverso una sana ed attenta gestione del bilancio,
attraverso lo sfruttamento dell'immagine
(editoria,merchandising,diritti televisivi)e investimenti
mirati che si consolida la posizione di una realtà
calcistica come quella giallorossa.
Per passare ai
fatti succeduti in queste ultime quattro giornate di
campionato e gironi di coppa sappiate cari tifosi che i
successi sportivi si raggiungono sul campo,verissimo,ma si
costruiscono con il lavoro quotidiano,sia esso sul
rettangolo verde o dietro le scrivanie,con questo vi invito
a riflettere,sul fatto che la squadra a noi cara non può
meritarsi i fischi all'aeroporto tornando da Cagliari,è vero
che la Roma vista in trasferta è stata la Roma più brutta
del campionato ma adesso come adesso bisogna stare a fianco
della propia aquadra sopratutto adesso che il DERBY del
millennio si avvicina sempre più in fretta.
Noi tutti
specialmente il commisario tecnico ammira ciò che i tifosi
giallorossi fanno dalle coreografie dei derby a l'amore
della squadra riversatosi andando in trasferta etc etc,e
appreziamo anche il fatto che voi fischiate la squadra (ciò
significa un profondo apprezzamento per i colori
giallorossi)ma come tutti già sapete adesso stiamo
attraversando un periodaccio e mai come oggi giocatori come
Delvecchio Totti Aldair rivendicano un possibile
scioglimento dalla squadra.Dobbiamo stargli molto vicino,
Mi sono
rivolto a questo sito perche mi è stato detto che è quello
più visitato dalla tifoseria giallorossa,con questo tutto lo
staff della AS ROMA calcio auguriamo ai tifosi della
"magica"di essere più comprensivi.
A.Michelini
VAI A: GO TO: