ATALANTA / ROMA 0 - 0
1984/85


"Vieni a Bergamo?" Quella domanda, così improvvisa non me l'aspettavo. Anzi, speravo che nessuno me la facesse. Vaglielo a dire ai miei che vado a Bergamo. Come minimo a mia madre le prende un colpo secco. E mio padre, poi. Quando ho fatto la mia prima trasferta, Fiorentina/Roma, lui era venuto con me. Io non volevo, ma lui è venuto lo stesso. Beh, 11 accoltellati, scippi in curva, treno distrutto. Non esattamente quella che si può definire una trasferta tranquilla...
"Sì, vengo". E' andata. E mo' che faccio? Dò buca? Eh no, pensa che figura di merda... Eppoi io a Bergamo ci voglio andare. Sì, insomma, un trasferta oltre i 300 Km., mica una cosa da mocciosi.
"Vabbè, allora partiamo a mezzanotte dalla sede della Roma, all'Aventino".
"OK, ci vediamo lì".
* * *
"Dove vai tu??? A Bergamo?? Con tutto quello che succede? Ma che ci vai a fare?"
"Ma no papà, non ti preoccupare, siamo gemellati con gli atalantini, non succede nulla.... partiamo col pullmann".
"Io non sono d'accordo, quindi, se vai, sappi che io non sono d'accordo".
Mica semplice a 18 anni appena compiuti sfuggire ad un simile ricatto psicologico.
Epperò bisogna pure dare uno strappo qualche volta.
Già mio padre mi aveva vietato la Sud e mi aveva fatto la tessera della Tevere dopo che aveva trovato un quadernino dove appuntavo diligentemente tutte le scritte che leggevo sui muri di Roma o all'Olimpico. Capirai, c'era di tutto, dal "Forza Roma" all' "ammazziamoli tutti quei bastardi"....
Comunque, come divieto non è che avesse funzionato: in Sud ci andavo lo stesso con la tessera della Tevere....
Però insomma ora basta. Io sono della Roma, allo stadio la prima volta mi ci hai portato tu, e pure tu saltavi sulle panche di legno dell'Olimpico quando la Roma segnava... Io mi sono adeguato. E magari sono andato oltre. Perché quando ero bambino prima di andarmene dall'Olimpico mi voltavo sempre per vedere quel prato verde, era l'ultima cosa che volevo vedere prima di tornare a casa, volevo rimanere con il ricordo di quel prato verde nella mente il più possibile, fino alla prossima domenica.
E quindi Bergamo.
A mezzanotte i miei mi accompagnano al pullmann con la faccia preoccupata. Non conosco nessuno ma faccio la parte di quello sicuro con i miei, così si risollevano. Manco partissi per la guerra.
Tra l'altro sono il più piccolo e non è che capitare in un pullman per Bergamo in un gruppo come il CUCS di quei tempi sia proprio il massimo... Intendo dire che sono tutti amici tra loro, alla millesima trasferta e questo mi fa sentire un pò in imbarazzo. E' per questo che preferisco il treno: puoi andare dove ti pare o puoi stare da solo, non sei obbligato alla compagnia.
Ma finalmente si parte. Il clima non è certo da educande: superalcolici e fumo denso che ti entra dentro, canti e risate, "incitamenti" all'autista e via così. Non riesco a dormire e in realtà manco voglio dormire... Voglio godermi tutto attimo per attimo. Ma finalmente si arriva. Senza nessuna scorta arriviamo proprio sotto la nostra curva. Qualcuno è arrivato con la macchina viaggiando come noi tutta la notte, e ora dorme per terra. Uno tra i più anziani mi porta con sé in un piccolo bar dove gli "indigeni" chiaccherano tra loro. Il bergamasco non si capisce proprio. E' un'altra lingua. Fatto sta che dopo un po' andiamo al bar delle Brigate Nerazzurre, vicino allo stadio. Lì troviamo i capi delle Brigate, tra cui la biondina (Francesca?) con cui si chiacchera e si scherza. Ci avvertono che nella loro curva c'è un nuovo gruppo, i Wild Kaos, che del gemellaggio proprio non ne vogliono sapere e che quindi "vi prenderanno in giro per la faccenda del Liverpool". OK, avvertiti.
Entriamo nella nostra curva, in mezzo agli atalantini e senza alcuna scorta o cordone di guardie attorno. Si mettono gli striscioni e, iniziata la partita, restiamo tutti in piedi a tifare. Due pullman, siamo più o meno un centinaio. I bergamaschi del luogo però, non abituati a seguire la partita in piedi, iniziano ad incazzarsi. In teoria dovrebbe essere la curva più tranquilla, quella, un po' come la nostra curva Nord. Invece i bergamaschi locali, non ultras per intenderci, se la litigavano proprio. A dirla tutta inizia uno di noi, precisamente la persona con la camicia a scacchi bianca e nera nelle foto qui sotto (dopo tanti anni si può dire!) che prende a cintate in faccia uno dei bergamaschi che si lamentavano. E' il parapiglia, anzi è proprio il caos. Botte da orbi e folla ondeggiante. La stessa persona che mi aveva portato al bar si rende conto che la situazione, per un pischello alle prime armi come me, non è delle migliori e mi fà "vieni con me".
Detto questo mi porta in un punto leggermente più isolato e da lì assisto al Far West, consapevole di non potere partecipare ma fermamente convinto, da quel momento in poi, del perchè poi diventa inevitabile vendicarsi alla prima occasione utile. Nel frattempo, visto il parapiglia, i Wild Kaos pensano bene di caricarci, entrando in curva. Ricorderò sempre l'immagine del famoso ciccione dell'Atalanta con la maglia n. 3 e con un paletto del "divieto di sosta" in mano. Gli atalantini se ne vanno con lo striscione Ultrà Roma, e vedo gli anziani del gruppo veramente contrariati dell'accaduto. Senonché la leggenda dice che Geppo sia andato dall'altra parte a riprendersi lo striscione ed in effetti lo striscione stesso è tornato a casa con noi. Comunque interviene la polizia che ci fa un cordone attorno. E poi l'uscita in 100, circondati dai poliziotti, con gli atalantini che sbucavano da ogni vietta... e gli sforzi per cercare di superare il cordone delle guardie... e le suore con una scolaresca asserragliata mentre noi passavamo gridando con tutto il fiato in gola "Serie B"... e le sciarpe sul volto, e i sassi che arrivavano da tutte le parti...
Ripartiamo.
Penso "a casa mia si saranno cacati sotto", la radio aveva parlato dei violenti scontri e il telefonino ancora non era stato inventato.
E' notte fonda quando torniamo a Roma. Gli autobus non ci sono e prendo un taxi per tornare a casa. Il tassista mi guarda strano e io gli vorrei dire "nun pòi propio capì che cazzo è successo a Bergamo", ma non capirebbe...
Sono le 2:30 quando sto a letto...
So' già che dovrò aspettare del tempo prima di poter dire a mio padre "vado a vedere la Roma fuori".

Da un nome "storico" del Commando, ricevo questa precisazione, che inserisco per intero:
"Ciao Lorenzo,
stavo leggendo gli ultimi aggiornamenti del sito ieri sera e ho letto il tuo resoconto di Bergamo 84/85.
Mi è piaciuto molto anche perchè pure io ero un pischello allora e le sensazioni erano più o meno le stesse ...!
Volevo solo fare una piccola correzione: lo striscione di cui si appropriarono i bergamaschi (approfittando del fatto che tutti noi eravamo "distratti" dai tafferugli) non era Ultrà Roma bensì quello de "La Vecchia Guardia" e fu Enzo Aliotta (non Geppo) ad andare di là in Curva Nord a riprenderselo (grazie ai 'buoni uffici' delle vecchie BNA). Questo me lo ricordo piuttosto bene, anche perchè ne parlammo molto sul pullman sulla via del ritorno per Roma.
Un' altra cosa che mi ricordo è che usciti dalla curva nostra, il piazzale era pieno di atalantini, comprese le BNA, con Moretti (un gigante per stazza) in prima linea. Gli unici delle BNA che non erano lì a caricare erano quelli con cui noi eravamo più in amicizia ed in contatto. Sulla via verso il parcheggio dei pullman, mi ricordo anche io mille tentativi degli atalantini di venire in contatto con noi, anche grazie ad un servizio di scorta RIDICOLO. Ad ogni modo sono più che certo che quel giorno guadagnammo molti punti in quanto li facemmo correre parecchio, mi ricordo come fosse ieri che li inseguimmo molte, molte volte. P.S. tra l'altro vale la pena di ricordare che i Fegati Spappolati nacquero in occasione di quella trasferta ...!!"


IL RICORDO DI UN EX-MODS
"mi ha incuriosito la storia di Atalanta-Roma del settembre 1984 perchè mi ci trovai proprio in mezzo. All'epoca ero amico di un capo delle BNA, Leo, che mi stampò anche le sciarpe dei Mods, gruppo al quale appartenevo. Fummo accolti molto bene ed andai anche in curva Nord prima della partita ma capimmo subito che qualcosa non andava: infatti uno dei Wild Kaos voleva che mi togliessi la sciarpa. Comunque le botte furono causate (lo so benissimo perchè avvennero il gradino sotto il mio) da un romanista (uno che somigliava a Ninetto Davoli che già la mattina aveva fatto un pò di casino fuori dallo stadio) ed uno di Bergamo (sulla 35ina, con i baffi) che, per futili motivi che non ricordo, se le diedero di santa ragione allargando la rissa sempre più fino all'entrata in curva degli atalantini. Dopo tutta la bufera la sera addirittura andammo a cena con alcuni delle Brigate ma capimmo che i baci e gli abbracci di qualche ora prima era ormai lontanissimi".

Ricevuta
                    Atalanta/Roma 1984/85

Vai a vedere l'accoglienza riservata dalla Sud
agli atalantini alla prima occasione utile.

VAI A:             GO TO:
Pagina iniziale
Index
Premessa
Premise
La Storia dell'A.S. Roma
A.S. Roma History
La stagione in corso
The championship
I gruppi ultras
dell'A.S. Roma
A.S. Roma Ultras groups
Le fotografie
Pictures
La cronaca ne parla
Chronicle talks about them
Amici e nemici
Friends & Enemies
Le parole (e la musica)
dei canti
Words & music of the songs
Le partite memorabili
Matches to remember
Racconti ed interviste storiche
Historical tales & interviews
La storia
della Curva Sud
Curva Sud history
Il Derby
Gli scudetti 
del 1942 e del 1983
The Championship's victories in 1942 and 1983
Il manifesto degli ultras
The Ultras' manifesto
Le bandiere della Roma
Most representative 
A.S. Roma players
CHAT
Ultime novità del sito
Updates
Libro degli ospiti
Guestbook
Collegamenti utili
Links
Scrivetemi
E mail me