Ci rivolgiamo a tutti i tifosi della Roma perché comprendano il significato di quanto accaduto in Sud il 12 settembre, che non vorremmo fosse mal interpretato. Dal 1989 ad oggi la curva ha vissuto un costante, inesorabile declino. Dopo la dolorosa scissione dovuta al caso Manfredonia, il neo-CUCS, al timone della curva, non è riuscito ad evitare che i ragazzi si allontanassero dal Commando anziché rimanere uniti. Questo ha fatto sì che negli ultimi anni ci fossero soltanto una cinquantina di persone a cantare, nell'indifferenza totale della curva, anche in partite importanti. Un gruppo dal nome storico come il CUCS era ridotto ad un manipolo di fedelissimi senza autorità in casa e in trasferta. A volte si sentivano solo i tamburi e NESSUNO DI VOI TIFAVA, pure gente che magari ha 15 anni di età e dovrebbe averci fiato da sprecare. Anzi, spesso il fiato veniva usato per FISCHIARE GLI STESSI GIOCATORI DELLA ROMA. Non vorremmo che le persone che oggi piangono la scomparsa del Commando - soluzione alla quale, sia chiaro, non si sarebbe mai dovuti e voluti arrivare - siano le stesse che non tifano e fischiano. Il nostro intento è quello di riportare la curva a livelli dignitosi e non certo quello di imporsi rispetto ad altri gruppi. Per fare questo è necessaria la collaborazione di tutti, a prescindere dalle opinioni politiche CHE NON TROVERANNO PIU' SPAZIO, d'ora in poi, nel gruppo che cercherà di organizzare un sostegno decente per la nostra Roma. In Sud si canta e si fà il tifo. Chi non ci stà se ne va in Nord o in altri settori. Non è più ammissibile - come invece chi dirigeva il Commando ha consentito - che chi sta al centro della curva segua la partita come se stesse guardando la pay-per-view. Se un gruppo non va, non puo' guidare la curva approfittando del fatto di chiamarsi Commando Ultrà Curva Sud quando del Commando vero non c'è più nessuno. Per finire ci rivolgiamo a chiunque sia stato nel glorioso CUCS: quelli che facevano il tifo con loro sono i meno responsabili, avendo sempre sostenuto la Roma nella buona e nella cattiva sorte. E la curva ha bisogno di loro. Che non fraintendano, quindi. 100 ragazzi validi non meritano di essere guidati da chi li ha condotti al declino. Il cammino non sarà facile e neanche di sicura riuscita. Ma se anche stavolta non riusciremo a fare una curva unita allora è proprio finita per i prossimi vent'anni". |