COMUNICATO STAMPA
A seguito dei noti eventi delle prime giornate di campionato, che hanno visto la Roma danneggiata visibilmente da quelli che, dopo Roma/Inter, non esitiamo a definire giochi di potere, i gruppi organizzati della Curva Sud riunitisi Sabato immediatamente dopo l'ennesimo scandalo, hanno deciso di prendere la parola:
  • contro le congiure di palazzo
  • contro chi vuole il male della Roma
  • contro chi ha distrutto le nostre domeniche
  • contro i creatori del calcio moderno e televisivo
  • contro chi vuole distruggere i tifosi da stadio in nome di viscidi interessi personali...
NOI DICIAMO BASTA!
e chiariamo sin da subito che non siamo strumentalizzabili da niente e da nessuno, che non siamo né pro né contro Sensi e che siamo liberi di vedere e giudicare per nostro conto.

ABBIAMO VISTO
ABBIAMO GIUDICATO:

FUORI CARRARO, GALLIANI E LA LORO BANDA.
RIDATECI LA NOSTRA DOMENICA
GIU' LE MANI DALLA ROMA

AS Roma Ultras - Boys Roma - Ultras Romani - Tradizione Distinzione - 
Ultras Roma Primavalle - ASR Clan


20 novembre 2002 ore 10.00 Via Allegri


                                                                                                         IL VIDEO DELLA CONTESTAZIONE


ROMA - Circa 1500 tifosi della Roma si sono radunati sotto la sede della Federcalcio per il previsto sit-in ''contro i torti arbitrali subiti dalla societa' giallorossa''. Oltre a intonare cori contro Moggi, Galliani, Carraro e la Lega, i tifosi hanno esposto striscioni con scritte di protesta: ''Ed ora deferite Roma. Le ingiurie verbali, gli errori arbitrali, ci avete messo in discussione. Ed ora e' contestazione'', ''Il reato degli italiani: alleati de Galliani'', ''Ci avete rotto, non molleremo mai''. Altri striscioni recitano: ''Il nostro stile vi seppellira''', ''Meglio un giorno da romani che mille giorni da Galliani'', ''16-11-2002: vergogna''. (ANSA).
2002-11-20 - 10:54:00


MILANO - ''Non si puo' tirare troppo la corda, oltre questo c'e' la follia''. Lo ha detto il vicepresidente vicario della Lega Calcio ed ex presidente federale, Antonio Matarrese (anche lui uno dei simboli del male, n.d.L.). Matarrese si e' espresso cosi' riguardo la manifestazione dei tifosi giallorossi davanti alla Federcalcio e soprattutto la presenza in piazza della signora Maria Sensi. ''La presenza della signora Sensi - ha detto Matarrese - mi addolora molto perche' normalmente si dice che la fortuna del marito dipenda dalla moglie''. ''Ognuno - ha aggiunto Matarrese - e' responsabile di cio' che avviene nella propria citta', il presidente di una societa' di calcio piu' ancora del sindaco. Questa e' una china pericolossima''. Il presidente di Lega, Adriano Galliani, non ha invece voluto commentare la manifestazione di Roma. (ANSA).


Filmato Sig.ra Sensi
(726 kb)
GRAZIE  A LUCA B. PER LE FOTO!
Altre foto su www.laroma.net/allegri.html

Curva sud, ho 19 anni e seguo la Roma dai mitici tempi del grande Carletto Mazzone, gioendo e soffrendo ogni settimana per questa maglia, diventata x me simbolo di orgoglio, alimentato inoltre dal fatto di far parte di una tifoseria unica x il suo calore, dimostrato sempre e ovunque. Sabato 16 novembre alle ore 22.30 si è conclusa una partita che resterà a lungo impressa nella mente di ogni cittadino romano(ovviamente di fede giallorossa),come la più evidente dimostrazione di quanto sia corrotto ormai il calcio moderno italiano. In quella partita si è materializzato ogni sospetto, ogni pregiudizio, ogni paura riguardo ad un complotto della FIGC contro il presidente Sensi e la sua società, assumendo le sembianze dell’arbitro Racalbuto (o meglio "pagliaccio" utilizzando la celeberrima definizione del grande Carlo"the voice"Zampa). Ora non voglio minimamente schierarmi a favore o contro tutto quello che ha fatto o detto il presidente fin ora (dibattito accesissimo nella capitale) farlo sarebbe inutile. Parlo a nome della ormai intaccata fiducia in un campionato giusto, basato sulla vittoria "meritata" del più forte senza usufruire di ogni tipo di favoritismo. La sensazione provata quella sera è stato un misto tra disgusto, ingiustizia subita e totale impotenza nei confronti di quest’ ultima. Il pensiero che mi affligge costantemente (e non sono di sicuro l’unico) è con che spirito andare allo stadio, consapevole di poter assistere all’ennesima partita arbitrariamente a sfavore ,vedere indegnamente l’altra squadra trionfare con mezzi immeritati se non vergognosi , e dopo tutto questo, stare in silenzio e lasciar scorrere, come se nulla fosse accaduto, ogni genere di impudicizia. No, questo non lo accetto, sono con tutti quelli che hanno protestato pacificamente stamattina a via Allegri, facendosi sentire, uniti e spinti da un unico grande amore verso questa squadra che non deve subire nulla, ma essere rispettata da tutti perché è grande la sua forza e la nostra fede in essa. Ormai è solo questa fede che mi spinge ad andare allo stadio a dare voce ed anima per una squadra clamorosamente limitata dal micidiale vento del nord. Sono stanco di tutto il merdaio che sta uscendo fuori pian piano. Ormai è un dato di fatto, a questa grande Roma, capace di imporsi su di un Inter "da scudetto" per ben 90 minuti, sono state tagliate le ali per impedirle di volare là in alto, in piena corsa scudetto. Non meritiamo questo scempio, no siamo inferiori a nessuno, né tanto meno a "squadrette" del nord che si spacciano per grandi dimenticando completamente ogni favoritismo ricevuto in passato e tuttora. Non sono nessuno e sabato l’abbiamo dimostrato a tutt’Italia. Vorrei concludere con quello che ha avuto il coraggio di dire Cooper nell’intervista post-partita: "l’arbitraggio è stato equo"……no comment.

Contro tutto e tutti….avanti Roma !!!
Daniele Flamini detto Romolo



COMMENTO DI ENRICO
SIAMO STATI GRANDI!!!! contestazione fantastica!! organizzata benissimo  Spadino ha fatto partire i cori noi lo abbiamo seguito nonostante che non entravamo nella strada nonostante gli idioti che si accalcavano (soprattutto quando è arrivato sensi con moglie) (mi pare ci sia stata solo la moglie. n.d.L.) nonostante quei pezzi di me..da che stavano li dentro! Abbiamo zittito tutti,tutti quelli che ci chiamavano belve tutti i giornalisti..adesso scrivete ancora che siamo animali..Belli stendardi "Mejo un giorno da romani che 100 da galliani"  cori inventati sul momento.."Carraro pezzo di merda lega italiana al muro...annate a fanc..lo..annate a fanc..lo!!"
"Moggi travestito Giraudo suo marito!" "e cragnotti leccaculo e tutti gli striscioni dei ragazzi della sud CHI è CONTRO ROMA.. HA ROMA CONTRO!!
GALLIANI VATTENE! MOGGI GALLIANI GIù LE MANI DAI ROMANI



LADY SENSI
Maria Sensi, la signora in giallorosso

«Sono prima tifosa della Roma e poi la moglie del presidente. A Matarrese rispondo col silenzio»
Da quasi sovversiva, se non addirittura moglie snaturata, a gentilissima Lady Calcio . È cambiato in poche ore il cielo sopra Maria Nanni, da  trentatré anni signora Sensi? «No, è cambiata solo l'idea del signor  Matarrese. Io mercoledì mattina ho semplicemente esercitato il mio diritto di tifosa. Volevo stare in mezzo alla mia gente, ringraziare per la passione  e la solidarietà che ho visto esprimere civilmente. Non avevo altri intenti,  né potevo averli. Una replica a quello che mi sono sentita rovesciare addosso, da giornali, radio e tivù? Niente: il silenzio è la migliore risposta». Lady Calcio ha reagito a modo suo. Con fermissima dolcezza.  Trattenendo l'istinto di rispedire al mittente il bouquet di fiori speditole  dal vice presidente della Lega calcio assieme ad una lettera che, più che scuse, conteneva un'inversione di rotta a centottanta gradi. «Ho appreso che  la manifestazione dell'altro giorno si è svolta pacificamente per la  correttezza della contestazione, ma soprattutto per la sua straordinaria  presenza. Sono certo che lei, ''Lady Calcio'', darà il giusto significato alle mie esternazioni e alle mie preoccupazioni», il passaggio più  significativo della missiva di Matarrese. Che neanche ventiquattr'ore prima  si era rivolto alla signora Maria con toni, diciamo così, appena più aspri:
«Non si può tirare troppo la corda, oltre questo c'è la follia. Mi spiace che al corteo di protesta abbia partecipato la moglie del presidente Sensi.  Di solito si dice che la fortuna del marito dipende dalla moglie...».  «Lady Calcio», anzi, la Si gnora in giallorosso , come di certo preferisce essere etichettata, è rimasta indifferente ieri quanto il giorno prima. Ci  vuole altro che qualche rigurgito di smancerie per modificare le sue  convinzioni sul momento che la Roma e soprattutto suo marito stanno attraversando. Da giorni, lei abituata da sempre a vivere all'ombra dell'imprenditore da nove anni al vertice del club giallorosso, è balzata  con intraprendenza sul ponte di comando. Ergendosi a parafulmine, come  l'altra mattina in via Allegri («ho scongiurato quei ragazzi, che peraltro contestavano con grande civiltà: non prestate il fianco ad alcuna  strumentalizzazione, fate che tutto si chiuda in pace come è cominciato»),  su una piazza attraversata dalla rabbia e dai sospetti. Filtrando i contatti  tra i media e il presidente ferito dalla recente squalifica per tre mesi. Curando ancora con maggiore attenzione la sua personalissima  rassegna-stampa, compresa la registrazione dei programmi radiofonici più  beceri, e ce ne sono, in libera circolazione per l'etere romano.
Raccogliendo le valanghe di telefonate e di messaggi di solidarietà scatenati dall'inqualificabile commento che il quotidiano «La Padania» ha  dedicato al sit-in di protesta di mercoledì mattina.
Un lavoro da responsabile della comunicazione, addetto-stampa, diplomatico, pierre , general manager, superconsulente, segretario particolare,  confidente. Un «lavoro», soprattutto, da moglie per nulla snaturata, anzi, assolutamente consapevole della delicatezza di certe situazioni. Di più: un lavoro da tifosa. Quello che Maria Nanni in Sensi si sente maggiormente  cucito addosso. In quella veste, per pochi minuti, si è affacciata in via  Allegri. E in quella veste, in tutta segretezza, si affacciò allo stadio
Olimpico quasi all'alba del 17 giugno del 2001. Di lì a poche ore, battendo il Parma, la Roma avrebbe conquistato lì il suo terzo scudetto. «Volevo  vedere il campo con le tribune deserte, immaginare cosa sarebbe successo,  trasmettere un po' di energia. Non lo scriva, però. Sono cose mie». Ci scuserà, adesso, la Signora in giallorosso ?

Stefano Petrucci




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