DIO E COLTELLO
ECCO LA SVOLTA DEGLI ULTRAS GIALLOROSSI
(Controcampo, gennaio 2006)


PIETRO SUBER (Biografia)
BIOGRAFIA
Concluso il Servizio civile in Germania Federale, a Brema, come archivista nell'ufficio di documentazione sull'obiezione di coscienza, consegue la laurea in Scienze politiche con una tesi sull'"Analisi comparata tra i regimi militari in Grecia e Turchia negli anni 60".Sposato con una giornalista, ha tre figli.
CURRICULUM
Tra il 1986 e il 1991 collabora con Il Messaggero, La Repubblica, L'Espresso e Capitale sud. Nell'ottobre del '90, in occasione della riunificazione tedesca è a Berlino per la realizzazione di una puntata speciale di Samarcanda condotto da Michele Santoro. Dal '92 al '97 è cronista di giudiziaria per il Tg5 diretto da Enrico Mentana, e inviato al Sud per seguire le vicende di mafia. Realizza inchieste sullo scandalo del dopo terremoto in Irpinia, sulle bombe di Roma, Firenze e Milano dell'estate del '93, sui processi Andreotti e Pecorelli, sul caso Priebke e sul terremoto in Umbria e Marche. Premio "Cronista dell'anno 1996" dell'Ordine nazionale dei giornalisti. Primo classificato al Premio giornalistico Ilaria Alpi con un servizio sull'emergenza Aids all'ospedale Cotugno di Napoli. Dal '98 al '98 è inviato per la trasmissione Moby Dick di Michele Santoro. Firma servizi e reportage da Macedonia, Montenegro, Serbia, Bosnia e Albania, in occasione del conflitto in Kosovo. Trova impego presso la redazione esteri del Tg5. Ha partecipato in veste di giudice all'indimenticabile esperienza di Survivor. 
Ora scrive per un settimanale di qualità come "Controcampo". 
Scommettiamo che tra poco lo vedremo al Processo di Biscardi?


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Eccone un altro!
Pietro Suber fa una inchiesta "esclusiva", prendendo qua e là qualche informazione sul web, qualche vecchio ritaglio di giornale e qualche "intervista" di un fantomatico "Commando XXI Aprile".
Divertente poi constatare l'amicizia con i laziali, quando nell'ultimo derby sappiamo tutti cosa è successo! Scopriamo grazie a lui che "Tradizione Cattolica" è diventata un gruppo: tutti sanno che si tratta semplicemente di uno stendardo attaccato sul vetro, che sicuramente rispecchia l'ideologia di qualcuno, ma che di certo NON è un gruppo della Curva Sud! Per quanto riguarda, poi il discorso sui guadagni del tifo, credo proprio che la cosa riguardi la Curva Sud in modo assolutamente marginale rispetto alla maggior parte delle curve d'Italia e, di certo, non si può dire che Tradizione Distinzione faccia i soldi con il tifo. E' senz'altro un gruppo politicizzato - non ne fa certo mistero - ma non hanno "brand" da promuovere. Per quanto riguarda, poi, i fatti del '99, le "pistole alla tempia" ecc. ecc., senza voler rivangare il passato (anche perché ho conservato tutti gli articoli dell'epoca che saranno presto oggetto di un dossier), mi limito a far rilevare che c'è stato un processo nei confronti di una dozzina di persone in cui i fatti sono stati ricostruiti minuziosamente dal giudice, anche tramite la visione di una videocassetta che naturalmente posseggo. Non sono uscite tracce di coltelli, di bombe e di pistole ma è stata semplicemente ricostruita la verità del 12 settembre 1999, giorno al quale - dopo tanto tempo - si può guardare con maggior obiettività.
Il processo di primo grado si è concluso circa un mese fa e tutti gli imputati - accusati di "violenza privata" e all'epoca diffidati - sono stati assolti.
Con l'occasione: ricordate anche quella signora di Testaccio, Anna Fumagalli, "Negli anni '70 non c'era violenza in Curva Sud". Questa signora si era letteralmente inventata (scrivendo al Corriere dello Sport un articolo che ancora conservo e che ho gelosamente custodito per sette anni, in attesa che il processo finisse) che i ragazzi dell'attuale "Fronte Romano" (ex Ultras Testaccio), che staziona nei distinti sud lato Monte Mario, avessero esposto in Curva Sud in occasione di Roma/Verona del 1999/2000 il loro striscione "abbellendolo" con svastiche varie, mandati lì dagli AS Roma Ultras (quale ex componente degli AS Roma Ultras posso dire che all'epoca non sapevamo neppure dell'esistenza degli Ultras Testaccio, che si misero lì per iniziativa propria e non certo perché mandati da noi). Era una pura invenzione frutto della mitomania. Di svastiche in curva sud ce ne sono state molte negli anni che vanno dal 1993 al 1999 e qualcuna è apparsa anche di recente, ma di certo i ragazzi di Fronte Romano (ex Ultras Testaccio) quel giorno - e anche successivamente - non ne misero nemmeno una. Nonostante una testimonianza imbarazzante, il giudice non le ha creduto, puramente e semplicemente PERCHE' NON ERA VERO.
E anche quei ragazzi sono stati assolti.
Dopo un processo durato sei anni e mezzo e dopo essere stati diffidati per le menzogne altrui.





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