“TIENI
IN ALTO I TUOI COLOR!” (editoriale
di Giuliano ASR 1927)
<< Se è vero
che sono infiniti gli aggettivi per descrivere i nostri beniamini, da Totti
a Batistuta, dal Presidente Sensi al nostro grande allenatore F. Capello,
è anche vero che una volta, e lo dico a malincuore, non bastavano
gli aggettivi neanche per descrivere la nostra amata Curva Sud.
Era il 1989, avevo
14 anni, e mi accingevo a conoscere uno dei mondi più intriganti
ed affascinanti che a mio modo di vedere esistano, quello della Curva Sud
e della tifoseria organizzata.
La nostra squadra
non era ahinoi fortissima come quella attuale, ma sia sotto la guida Radice
che con O. Bianchi era animata da uno spirito battagliero dai vari Voeller,
Rizzitelli, Giannini & Co. che rendeva il tifoso ancor più fiero
di quanto si possa immaginare. La nostra curva era allora, senza voler
essere retorico e/o patetico, veramente il 12° uomo in campo perché
riusciva a generare, con cori senza tregua, una sorta di elettricità
che rendeva difficile il compito degli avversari e galvanizzava la squadra
rossoetgialla rendendola più sicura di se stessa.
La logica porterebbe
a pensare che adesso, con l’A.S. Roma Campione d’Italia in carica, Campione
d’Inverno per il II° anno consecutivo ed aspirante & favorita per
la conquista dello Scudetto e della Champions Leaugue e con il Nostro
Capitano, Romano e Romanista, tra i più forti calciatori del mondo
le cose vadano ancor meglio…..INVECE NO !!!!!
Il popolo della
curva romanista è colpito da una sorta di “Imborghesimento alla
Milanese” che porta quasi a dimenticare che abbiamo incassato 11 gol in
18 partite e sottovalutare che non perdiamo da 15 turni (!), e provoca
un imbarazzante silenzio polemico non appena le cose non vanno per il verso
giusto, come nel I° tempo di A.S. Roma – H. Verona del 13 Gennaio scorso.
Per non parlare del
fatto che ormai portarsi allo stadio bandiere o fumogeni comporta quasi
il rischio dell’incolumità fisica per il lancio di bottigliette
e altro da parte di chi…..VUOLE VEDERE la PARTITA!!!!
Non ci si rende conto
che così facendo stiamo sconfessando quei valori e quella mentalità
che ci avevano portato, in un passato anche piuttosto recente, a
ritenerci ed essere considerati anche dalle altre tifoserie la migliore
curva d’Italia ed una delle migliori in Europa, Inghilterra compresa.
Mi auguro che al più
presto tornino a popolare la curva quei tifosi che hanno intenzione di
tifare A.S. Roma a prescindere, che vogliono sventolare bandiere e vessilli
e che vogliono tornare a casa senza voce perché si possa continuare
quell’opera iniziata dal Commando Ultrà Curva Sud prima e proseguita,con
modi diversi e secondo me migliori, dagli A.S.R. Ultras poi per tornare
ad essere finalmente i Numeri Uno in campo e fuori come nei fantastici
anni Ottanta.
In conclusione, se
mi sono permesso di chiedere spazio alla NOSTRA RIVISTA per questa cronistoria
personale che ha il sapore di uno “sfogo”, è soltanto
perché nella NOSTRA CURVA ci sono cresciuto e maturato e perché
la ritengo ormai la mia “Residenza Domenicale” ed inoltre perché
la curva, non ce lo dimentichiamo mai, è la prima cosa che guardano
i nostri giocatori quando entrano in campo e l’ultima prima di tornare
negli spogliatoi.
Quindi ragazzi, basta
paranoie, fuori la voce ed il cuore……in casa e in trasferta…..TIENI IN
ALTO I TUOI COLOR !!!!!!! >>
(Questo editoriale
doveva essere spedito a Rosso & Giallo, poi Giuliano ha pensato di
farlo pubblicare su questo sito, grazie per la fiducia! n.d.L.)