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I
NUOVI TIFOSI
Un
(vero) tifoso inglese osserva Euro 96
(tratto
da "England my England"
di
Dougie & Eddie Brimson)
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Ma
che cazzo sta succedendo? Ho perso il filo della
storia o ho lasciato fuori
qualcosa? Sembra che ci siano in giro un bel po’ di
ragazzi con strane
cose gonfiabili in testa e altri col viso dipinto.
Alcuni sono travestiti
da brutta copia della mamma di Bart Simpson, altri
da indiani arancioni
(non rossi). Non fraintendetemi. Mi piace ridere
come a tutti, ma c’è
un tempo e un luogo per ogni cosa e per me vestirsi
come un minchione autentico
non fa parte dell’andare alle partite.
Sono
fiero di essere un uomo. Adoro essere inglese ed
essere un uomo inglese
è il meglio che si possa avere: siamo diversi
dagli altri. Gli scozzesi
possono pure mettersi il kilt (per me un semplice
pezzo di stoffa tagliata
da un vestito che trovo personalmente un po’
inquietante) e gli altri possono
dipingersi, mettersi i loro stupidi travestimenti,
mettersi le sciarpe
intorno alla testa e attorno ai polsi e possono
anche appendersele al culo
e cantare i loro inni nazionali, per quanto mi
riguarda; ma non si chieda
a me o agli inglesi di aggiungersi alla parata. Mi
ricordo a Francoforte,
durante Euro 88, di aver visto i ragazzi fregati
dall’U.R.S.S.. Tutti i
tifosi presero parte alla ola ma appena
arrivò al settore inglese,
noi facemmo il gesto delle mezze seghe. Dico, chi
cazzo pensano che siamo?
La ragazza che parlava all’altoparlante continuava a
chiederci di partecipare.
Cazzate: ben venga per il resto dell’Europa farsi
vedere come delle mezze
seghe, ma lasciate in pace noi.
Ed
eccomi, otto anni dopo ai campionati qui in
Inghilterra. Non sono riuscito
ad avere nessun biglietto e così ho guardato
tutte le partite a
Londra con un sacco di amici, al loro locale. Tutti
i tifosi stranieri
fanno travestimenti – ok, non c’è problema –
ma quel che ho visto
sulla via di casa dopo la partita con l’Olanda mi
fece ribollire di rabbia
e imbarazzo. Ero sul treno per Watford, che si
fermò a Wembley Central.
Salirono un sacco di inglesi e tra questi un tizio
con la sua ragazza che
vennero a sedersi di fianco a me. Erano stati alla
partita, ovviamente.
Lei raccontava fesserie sul calcio e sulla partita,
dicendo qual’era il
calciatore che le piaceva e cose di questo tipo e
tutti e due avevano delle
stupide facce dipinte. Il ragazzo aveva una trentina
d’anni: non era un
bambino; era un uomo. Avrei voluto torcergli il
collo. Ma che sta succedendo
al tifoso inglese? E’ questo il codazzo futuro della
squadra nazionale?
Ci mettiamo tutti a vestirci da donna o, ancora
peggio, da danzatori di
morris dance? No, grazie.
Ma
ciò che mi fece arrabbiare di più fu
il fatto che questa
gente aveva i biglietti e teneva lontano i veri
tifosi dallo stadio. Dovrebbero
essere banditi dal calcio, non incoraggiati. Se vuoi
vestirti da mezze
seghe, come il basketball o il football americano e
se vuoi dipingerti
la faccia vai al circo come i clown. Siamo in
pericolo di lasciare il nostro
sport nelle mani di questi buoni a nulla e ritengo
che sia il dovere di
tutti i tifosi dell’Inghilterra di dire a questi
babbei di crescere, cominciare
a vivere o togliersi dalle palle.
Ma
che è successo al tifoso inglese tradizionale
e ai canti tradizionali?
Perché abbiamo improvvisamente adottato come
canto “Passo lento,
dolce cocchio”? Cazzate.
Ve
lo dirò io il perché. Perché
tutti quelli che sono
stati alle partite dell’Inghilterra hanno avuto i
biglietti attraverso
pacchetti aziendali, ecco perché. Non sono il
tipo di gente che
segue la squadra a Shrewsbury al martedì
sera; e sapete perché?
Perché una cazzo di squadra non ce l’hanno.
Sono lì perché
il calcio in questo momento va di moda. Quella
è una canzone merdosa,
da gente senza palle, da rugby di una scuola
pubblica di ragazzini. Con
noi non ha niente a che fare, ma questi tifosi
bastardi, alla moda e stilisti
l’hanno tirata dentro il nostro gioco ….. Vedremo
cosa capiterà
quando si tornerà a scendere sui 20.000 alla
prossima partita amichevole,
eh? A quel punto si domanderanno dove è
andata a finire la fedeltà.
Beh, ve lo dirò io dove è andata a
finire. E’ andata a finire
nei pub, dove l’avete relegata voi, avidi stronzi.
Lì è la
vostra fedeltà e lì resterà. |