Nella
tradizione la lupa è divenuta una sorta di nume tutelare di
Roma.
Peraltro la lupa, presso gli Etruschi, raffigurava il dio
degli Inferi,
Aita, mentre il lupo era anche il simbolo di un dio
purificatore, e fecondatore,
Soranus, venerato sul monte Soratte dai Sabini. Ma tra i
Sabini la lupa
era animale sacro a Mamers, analogo al dio Marte dei Romani
che, secondo
la tradizione, era padre dei gemelli, e per questo la lupa
aveva l'attributo
di Marzia. Inoltre l'animale tutelare dei Latini era
Luperco, nome risultante
dalla fusione dei termini lup e hircus per "capro", con il
quale aveva
una corrispondenza etimologica il termine sabino hirpus per
"lupo", nella
trasformazione della c in p; si può quindi ipotizzare che,
pur apparendo
come lupa, l' animale fosse in realtà Luperco, dio dei
pastori e
protettore delle greggi dai lupi, in nome del quale erano
celebrate le
feste dei Lupercalia, il 15 febbraio. I due gemelli
allattati da questa
lupa-luperco si trasformerebbero così in "luperci", cioè
lupi-capri, a somiglianza della divinità, capro e lupo nello
stesso
tempo, purificatrice e fecondatrice che dà loro anche virtù
marziali. L'episodio
dell'allattarnento della lupa, narrato per la prima volta
nel III secolo
a. C. dallo storico greco Diocle di Pepareto e, sulla sua
scia, dall' annalista
romano Quinto Fabio Pittore, si ispirava alla statua in
bronzo raffigurante
la lupa di origine etrusca che risale al v secolo a.C., e
originariamente
con i gemelli sottostanti. È giunta fino a noi, superando
invasioni
barbariche e incuria medievale, anche se un fulmine la colpì
nel
65 a.C. sbriciolando i due gemelli. Nel Medioevo fu
collocata al Laterano,
all ' esterno della Torre degli Annibaldi, su una base di
pietra sostenuta
da grappe infisse nel muro. E lì restò fino a quando, nel
piano di ristrutturazione della piazza del Campidoglio,
Sisto IV ne progettò
il trasloco donandola ai Conservatori, con 10 fiorini d' oro
che sarebbero
dovuti servire per il rifacimento dei due gemelli. Questi
vennero infatti
fusi da Antonio Pollaiolo nel 14 73 e la Lupa fu collocata
sotto il portico
del Palazzo dei Conservatori fino al 1538, quando venne
spostata sopra
il colonnato che decora il pianterreno, a metà della
facciata. Infine,
ne11586, fu installata su un piedistallo al centro della
stanza che dalla
scultura fu appunto detta "della Lupa", dove è rimasta fino
ad oggi.
Una copia è nell'omonima sala del Palazzo di Montecitorio e
un'altra,
all'aperto, su una colonna lungo il fianco sinistro del
Palazzo Senatorio
sul Campidoglio. Nel
giardino alla sinistra della cordonata del Campidoglio,
dagli anni Trenta
del Novecento era custodita in una gabbia una lupa, che fu
tolta dopo la
seconda guerra mondiale e poi ripristinata insieme ad un
lupo restandovi
fino al 1960.
Le
cinque lupe che seguono sono della collezione
privata di Guglielmo