SU "IL ROMANISTA" 2005/06 e 2006/07 |
LA
TRIBU’ DEI PIEDI DELNERI
Un
passo indietro.
p.s. LUNGO IL CAMMINO DELLA VOSTRA VITA FATE IN MODO DI NON PRIVARE GLI ALTRI DELLA FELICITA'. EVITATE DI DARE DISPIACERI AI VOSTRI SIMILI, MA AL CONTARIO, VEDETE DI PROCURARE LORO GIOIA OGNI VOLTA CHE POTETE! (Proverbio Sioux)
A FORMELLO LA LOCATION DELL’ULTIMO FILM DYSNEY: SCARS Formello, interno giorno, c’è molta agitazione per il primo ciak del nuovo film di animazione della Dysney: SCARS. D’altronde è un progetto didascalico diretto a un pubblico giovane, e per due rate del debito IRPEF e l’appalto per le pulizie del futuro megaparcogiochi a tema bucolico che sorgerà alle porte della Capitale, caciocavalloland, Claudio III, detto il derattizzatore, ha concesso l’uso del centro sportivo biancoazzurro. La troupe verrà sistemata nell’unica sala libera del complesso, la sala dei trofei. La storia è semplice e narra del protagonista, Jimenez, detto saetta Mc Queen, che mentre è diretto alla sede di una famosa società professionistica per firmare il contratto, si perde e finisce nel centro di allenamento di uno “sgarupato” team minore. Gli allenamenti sono meticolosamente condotti da Guido (ovviamente) il Sergente che fatica non poco a spiegare le ripartenze e i cambi di marcia, non è certo facile con le basse temperature(-11). Il capitano è la versione modificata di una vecchia jeep 4x4: la Oddo x oddo, agile e scattante sui terreni scoscesi, usa le(idee) ridotte in sala stampa, giusto per recuperare agli occhi dei fans il turbolento desiderio estivo di cambiare carrozziere. In difesa è affiancato dalla SEAT Siviglia, sbiadita fotocopia che privilegia le sgasate alle giocate produttive. A centrocampo spicca una solida Ledesma targata Foggia con problemi alla carburazione e al sistema frenante, tra gli optional il frigo-Bar(onio) e lo Stendardo tricolore, è parcheggiata solitamente accanto a una MudinHunday Atos. In attacco, sulle note di una vecchia Hit sanremese “c’è da spostare la Makinwa, devi metterla laaaa” fanno bella mostra di sè una Pandev motore fire, spesso ai box per problemi di tenuta, e una Tar-Roccata Inzaghini Countach del ‘72 con tendine rosa. Il protagonista, dopo aver trascorso la giornata Sereni, sBallottato e felice in questa oasi dove i ritmi (e le ritmo) sono cadenzati al rallentatore (si sa c’è chi va lento e chi va…lencia), riparte per la meta prevista. Ovviamente il tutto prossimamente al cinema, o negli stadi italiani? Il Banale LA CITTA’ DEL (LE) SOLE Avanza
timida la notte nella solare Torino, le luci occhieggiano sospettose nei
lunghi viali alberati, in lontananza rumori metallici rassicurano le famiglie
piemontesi sull’appuntamento serale di Johnatan con il suo cassonetto,
le stelle sembrano chiedere il permesso a Luciano di affacciarsi, ma trovano
sempre occupato.
PANTA REI Come
sono lontani i tempi in cui l’avvocato Zaccone si sarebbe accontentato
di una B con penalizzazione, e poichè l’appetito vien mangiando,
preso atto che l’unità di misura dell’impunità sportiva è
il sandullo, perchè non urlare al mondo che, vista la magnanimità
usata con gli altri bassotti della banda, la Juventus merita di restare
in serie A.
UNA GITA IN PARADISO TOC
TOC “Buongiorno sono il Banale, sono venuto a trovare un po’ di amici,
le dispiace se entro?”
PETS ARE COOL Non
è che non stiano lavorando, Pradè si è imbarcato per
l’Arkansas, destinazione la riserva della tribù dei Piedi Buoni
sezione distaccata dei Piedi Neri, dove in cambio di perline, vetri colorati
e acqua di fuoco cercherà di strappare all’Acireale la giovane promessa
pellerossa Preciso Cross, mentre contemporaneamente la Mazzoleni si è
improvvisata danzatrice del ventre in un fumoso locale Turco per cercare
di indurre alla firma di un quinquennale la stella nascente del calcio
della mezzaluna, Omar Iuolino.
T’AMO PIO BOVO Se
rinasco voglio essere Zamparini, imprenditore capace e artista poliedrico.
UNO STRANO PROCESSO Interno
giorno. I giurati hanno l’aria stanca, fortunatamente la convenzione
che il ferroviere aveva stipulato ai tempi delle sue fatiche granata con
il centro massaggi “la vacca slovacca” era ancora valida, nulla meglio
di un trattamento total body prima di una sentenza già scritta.
p.s.
“Siamo una squadra, il nome scritto davanti è più importante
di quello scritto dietro”
LA NOTTE BIANCA La
sera che precede il campionato è difficile prendere sonno, i ricordi
si accavallano ai sogni ad occhi aperti, la voglia di tornare allo stadio
diventa improvvisamente frenesia, è passato troppo tempo dall’ultima
volta che ci siamo trovati tutti insieme, noi popolo.
IL TEST DIAMMISSIONE ALLA GEA Per
entrare in una grossa società, non sempre è sufficiente essere
figli di qualcuno, avere un ottimo curriculum vitae e degli studi appropriati,
ma si debbono superare alcune prove pratiche che certifichino nell’immediato
il grado di abilità del candidato e la sua cultura specifica del
mondo di cui vuol far parte.
1)
chi è tuo padre?
3)
Carraro è?
5)
chi ha detto la frase “fammi segnare”?
6)
Mazzini è :
7)
chi è Moggi ?
8)
chi ha detto, scuotendo la testa, “ è tutto finto, è
tutto finto”?
9)
Ingargiola è:
10)
chi è Giraudo?
11)
Biscardi è:
12)
chi è Baldas?
13)
chi ha detto la frase “Io sono pulito”?
14)
Della Valle:
15)
Paparesta è:
16)
chi ha detto “questa potrebbe essere una griglia”?
17)
Bergamo è:
18)
Pairetto è:
19)
Lotito è:
20)
chi è Lanese?
21)
Tombolini è:
22)
chi è Dattilo?
23)
chi ha detto la frase “lo stalliere del Re deve conoscere tutti i ladri
di cavalli” ?
Se
avete risposto esattamente a tutte le domande inviate una vostra foto in
busta chiusa a:
RICOMINCIO DAI 3 Non
si è ancora spento l'eco della vittoria che per i nostri romani
prodi ricomincia l'avventura in vistan del prossimo campionato, il primo
dell'era post inciuci.
TRAVASO
DI CILE
ATTACCATI ALLA MAGLIA Ricordo
molto bene l’intervista nella quale il magazziniere di Trigoria mi
rivelò quando, intento a sistemare un’oscura stanza seminascosta
del complesso sportivo giallorosso, trovò il manuale impolverato
di alchimia pura. Da allora non se ne seppe più nulla ma rumors
vogliono che il librone sia conservato nella casa delle bambole di Rosella
e consultato solo nelle occasioni speciali.
FESTIVALTAR 2006 Giuro
che l’ho visto. Quale rappresentante di una nota marca di detersivi mi
trovavo alla convention “Mastrolinda e il brigadiere” quando, colto
da improvvisa colica a causa dei tramezzini al dixan, sono dovuto correre
in bagno, e lì, in tutto il suo splendore, con il mocio sulla testa
a simulazione di un caschetto biondo che fu, c’era lui, Claudio, davanti
allo specchio, che intonava “nessuno mi può giudicare, nemmeno tu....la
verità mi fa male, lo so”.
GENERAZIONE 2000 Adorerò
questi ragazzi, già lo so.
Chi vince, senza barare, ha sempre ragione, chapeau! Pertanto rendo onore e gloria ad una Nazionale da cui non mi sento rappresentato, nonostante i tre bistrattati romanisti, e scendo volentieri dal carro dei vincitori che si sta sempre più riempiendo di leghisti, collusi, intercettati, politici e fancazzisti vari. Sono sincero, ho provato a cercare qualche emozione in fondo al mio cuore ma i sentimenti, si sa, sono qualcosa di drammaticamente spontaneo e non ne hanno voluto sapere di fare capolino. Vedendo tutta questa gente festeggiare mi sono chiesto se in me c’era qualcosa che non andava, o piuttosto la voglia di strombazzare nasceva dalla necessità di sentirsi vivi, protagonisti, a contatto con gli altri nella solitudine del quotidiano, o non fosse addirittura l’estremo grido disperato della moltitudine che urla il bisogno di credere in uno sport che, se pulito, non premia sempre i più forti e ricchi (noi non lo eravamo). Non sento “mia” questa Nazionale dal punto di vista tattico poichè abbiamo sconfessato da subito quel modulo che ci ha portato al Mondiale raccogliendo consensi, per passare ad uno schema utilitaristico che ha mortificato Totti, costantemente in balìa delle “gabbie” avversarie ed agnello sacrificale dell’italico insulto con i restanti giocatori abili a godere della maggiore libertà di azione, finalizzando, numeri alla mano, il doppio delle volte con il Capitano in campo ed andando a rete unicamente con lui schierato, ma si sa, “la fortuna aiuta gli audaci”… e l’epilogo ci ha premiati nonostante una penosa finale. Gli azzurri non mi appartengono neanche dal punto di vista della sportività poiché “il fine giustifica i mezzi” è un concetto che mai ha trovato terreno fertile sulle pagine di questo giornale, pertanto oltre a condannare l’ingiustificabile raptus di De Rossi, trovo altrettanto grave, durante la finale, la volontaria spallata di Cannavaro su Henry, l’entrata kamikaze di Zambrotta e soprattutto l’insulto di Materazzi (ricordiamoci i casi Abejon – Tedesco e Colonnese – Totti), che ha causato la deprecabile reazione di Zidane, difeso in patria come mai avviene a casa nostra, ma noi emettiamo giudizi e prendiamo posizione in relazione alle persone con cui abbiamo a che fare, tant’è che per riabilitare Francesco dallo sputo europeo abbiamo dovuto aspettare che una simile reazione l’avesse un beniamino di pennivendoli appartenente ad una squadra mediaticamente importante. Infine, lo ammetto, questo Mondiale mi ha indignato dal punto di vista politico, a conferma che nulla purtroppo è cambiato e mai cambierà, a partire dalla gestione dei biglietti, finiti ai tifosi solo a cifre esorbitanti, altrimenti spartiti tra gli amici degli amici di federazione e sponsors, per passare alla vergognosa assunzione tout court del figlio di Lady Intercettata, amica e depositaria dei segreti del mondo arbitrale, finendo con l’esternazione del Ministro della Giustizia, non un ottuso tifoso qualsiasi, che cavalcando l’onda del consenso ha chiesto l’amnistia per quegli squallidi personaggi che hanno distrutto i sogni della gente comune, tessendo una rete di malaffare che toccava tutti i gangli del sistema… Sì, proprio quel politico che il giorno prima che uscissero le intercettazioni che lo chiamavano in causa assieme al figlio, ne aveva chiesto l’invalidamento. E’
per tutto questo che alla mia Nazionale che si è da poco radunata
a Castelrotto auguro buon lavoro, e a quelli che mi gridano “Siamo Campioni
del Mondo!!!” replico col passato remoto del verbo “masticare”: masticazzi!!!
LA TEORIA DEL GATTO NERO Eppure
Rosella ci contava, tutto il futuro della Roma ruotava intorno alla cessione
di Emerson all’Inter. Solo così, infatti, potevano essere azzerate
le chances tricolori della squadra nerazzurra che per non correre rischi
inutili ha allestito una rosa di tremilacinquecentoundici giocatori (anche
se dalle interviste traspare che manca sempre qualcosa sulla fascia, sigh!).
COME ERAVAMO Siamo
noi, siamo noi….. e sì perché io ancora festeggio, sono uno
di quelli che ancora gode, uno di quelli a cui uno scudetto ogni venti
anni sta bene, non ho grosse pretese, essere della Roma mi basta.
CASSANO E I CASSONETTI Vincere
a casa dei francesi è piacevole, farlo con sette goals del talento
barese dà ancora più soddisfazione, è dai tempi di
Asterix che anelavamo questa vendetta.
GUIDA AI MONDIALI Ci
siamo, finalmente la più sospirata, odiata, disincantata, agognata,
snobbata e discussa edizione dei campionati del mondo di calcio sta per
avere inizio, ma siamo sicuri di essere a conoscenza delle caratteristiche
delle squadre che vi parteciperanno o siamo stati troppo distratti
per colpa delle intercettazioni telefoniche?
Germania: i padroni di casa si affacciano alla manifestazione con numerosi dubbi, si dovrà giocare, per esempio, con gli scarpini o le pattine? Al centro della difesa è meglio schierare R.Huth, visto la birra che bevono o il mica tanto Nowotny reduce da 37 infortuni? Ma soprattutto Klinsmann troverà un parrucchiere di suo gradimento o volerà a Los Angeles per la messa in piega prematch? Costa Rica: approdati alla fase finale della manifestazione grazie alle pressioni dello sponsor Algida che vuol lanciare il Wanchope come gelato della manifestazione, sperano di ripetere l’exploit di Italia 90. Polonia: accantonato Boniek poichè poco gradito a moggioski il neo leader polacco, poche le speranze di recuperare Deyna e Lato leggermente acciaccati, ricusata sdegnosamente la voce di forti appoggi “dall’alto”. Ecuador: sono alla seconda partecipazione consecutiva alla manifestazione, tatticamente si schierano con un 5-2-2-1-1 dove il primo numero, ovviamente, si riferisce ai portieri. Prima di ogni gara si caricano con le canzoni di Raffaella Carrà. Inghilterra: difficile sapere se Rocco Siffredriksson troverà un pò di tempo per le gare tra un’inaugurazione di un bordello e un’altra, riuscirà poi l’eterno giovanotto Mikey Rooney a recuperare in tempo per lo spettacolo della cerimonia di chiusura? Paraguay: è tutto nelle mani del loro portiere, lo dice il nome stesso della squadra, e di Salvador, dittatore dello Stato libero di Cabanas. Trinidad & Tobago: solitamente giocano da soli e finisce sempre 1 a 1, hanno vinto la concorrenza di squadroni quali St. Kitts e Nevis, St. Vincent e Gren e Bahrein. Temibilissimi. Svezia: depressi poichè non sanno con chi concordare il 2 a 2 , hanno portato in terra Tedesca solo 11 giocatori: unosson, duesson, treriksson, quattrosson.......meritano rispetto fosse solo per i sogni giovanili di ciascuno di noi. Argentina: Pekermann che ha conteso fino all’ultimo il ruolo di CT a Space Invaders, ha deciso di presentare una squadra in Mascherano, fuori Zanetti per un qui pro quo, in visita alla Pinetina gli hanno presentato l’omonimo. Costa d’Avorio: vengono chiamati gli Elefanti è non è difficile immaginare il perchè, sfortunati nel sorteggio avrebbero avuto bisogno delle palline truccate dei nostri designatori arbitrali. Fanno uso di Drogba. Serbia Montenegro: arrivano in Germania molto Stankovic e sulle ali della polemica per la convocazione, poi ritirata, del figlio del Commissario Tecnico, non si capisce il motivo visto che al torneo dell’asilo è risultato il centravanti più prolifico. Olanda: due sul diVan, Van Nistelrooy e Van der Vaart, è nei loro zoccoli la fortuna dei tulipani...e se i bambini non vanno a letto alle nove, siamo tutti autorizzati a chiamare Vennegoor of Hasselink. Messico: e nuvole, arriva alla manifestazione in maniera ambiziosa reduce da buoni incontri e qualche polemica per la convocazione del genero del selezionatore Lavolpe, El Gato. Tra le fila uno dei miei giocatori preferiti Borgetti, detto cafè. Iran: stanno ancora lavorando per proporre in futuro un attacco atomico, giocano con il 4-3-2-1=0 punti. Si chiamano il Team Melli, e non depone a loro favore. Angola: il loro inno, Angola tu (ma non dovevamo vederci più) fa temere per il futuro. E’ una squadra che si ...sente anche nel naso. Punto di forza Lebo Lebo, e ho detto tutto. Portogallo: porta chi te pare. Con la moglie di Figo, che fa rima con Postiga, in campo sarebbe un altro paio di Maniche. Presentano una buona squadra, la stella Cristiano, fratello del puntero verdeoro. Italia: cerchiamo di abbassare i Toni. Contiamo sul trio meravilla : Perrdidì, Danielvavà e Francelè e speriamo bene, sempre che riusciamo ad arrivare alla prima partita in 11. Aboliti i telefonini, si comunica con la madrepatria attraverso segnali di fumo. Ghana: chi zz so questi? Mensah in corpore sano, sicuramente correranno tanto che per fermarli bisognerà sparaje. Meglio se si danno al Pimpong. Notevole il centrocampo. Stati Uniti: non dividetevi, se no chiamo la maestra. A parte totò Reyna, una squadra che ama coprire gli spazi aperti. Possono essere Happy Days se non si montano la testa. Repubblica Ceca: non dovrebbe costituire un problema a meno di un pallone braille. I tuffi di Pavel, noto Baros, costituiscono un serio pericolo. In attacco possono puntare sul nano più alto del mondo, Koller. Brasile: è la squadra materasso, anche per via dello schema 1-0-0-10 che ricorda molto da vicino la bi-zona di Oronzo Canà. Difficile trovare punti deboli, più facile trovare punti neri, sostiene Perreira. Per farlo sentire a casa, sembra, ma è solo un pettegolezzo, che Kakà si travesta da Veron e simuli il finale di Rocky (e della partita con il Villarreal) gridando Adrianaaaaa, Adrianaaaaaaa il tutto fra l’ilarità generale. Croazia: sono reduci dal mondiale di scacchi di Torino, sicuramente hanno la maglia più brutta tra tutte le squadre di calcio da qui a Saturno. Fanno affidamento su Dado, se esce sei avanzano fino alla casella degli imprevisti e non si sa mai. Australia: ma che se zompano? La quasi totalità della squadra milita nel campionato Inglese ad esclusione, tra l’altro, del Bresciano Mark e di Culina, il portafortuna della squadra. Colpo proibito: il tiro a boomerang. Giappone: a parte Holly e Benje poco si sa del team del sol levante, certo è che i campi in Germania non sono lunghi 12 chilometri e soprattutto non scollinano a metà campo. Sembra che se non passeranno il primo turno faranno harakiri con i wurstel bavaresi. Francia: Domenech maledetta domenech, dopo gli sfarzi del passato rappresentano un’incognita. I tifosi sognano di vendicare l’invasione nazista della seconda guerra mondiale, otturando tutti i bagni di Stoccarda. Zizou, Titì , Tatou e la malafemmina le incognite. Svizzera: il loro capitano, Milka, è infortunato e pure Zurbriggen è in forte dubbio. Se non passeranno almeno il primo turno aumenteranno del 23% le tasse sui conti bancari degli stranieri, per questo si teme avranno i favori delle giacchette nere. Il Perù ha Sendero Luminoso, gli Elvetici Senderos-Lustrinelli, stiamo lì. Corea del Sud: di difficile disciplina tattica poichè quando il tecnico urla” Kim, vai a coprire la fascia” si spostano in 16. La capitale Seol è anche l’attaccante più pericoloso. Togo: usano lo schema 5-5 detto a blocchi, Otto (lo chiamavano papà) Pfister, il CT, ha tratto l’ispirazione dalla disposizione presente nella omonima scatola di biscotti. Sconfitti nell’ultima amichevole contro i Bucaneve. Spagna: olè. Ai Mondiali hanno sempre fallito, ma con quel gran pezzo dell’Abelda nulla è lasciato al Casillas. In caso di fallimento, un mese in vacanza con l’Infanta. Ucraina: è una squadra con due palloni d’oro così, Sheva che giostra agli ordini di una vecchia conoscenza del calcio Mondiale, quell’Oleg Blokhin già primo ballerino al Bolscioi. Destano curiosità le tifose al seguito. Con tre carrarmatini si puo’ attaccare la Kamchatka. Tunisia: sono alla quarta partecipazione mondiale, sperano di non finire nel Lemerre. Applicano uno strano 1-1-1-1-1-1-1-1-1-1-1 e se unisci tutti i puntini vinci una vacanza a Djerba. Arabia Saudita: giocano appesantiti a causa degli scarpini in oro massiccio, sperano di bissare l’impresa di USA 94 dove superarono il primo turno grazie a un overdose di pennette all’Arabia-ta. I soliti luoghi comuni vogliono che si facciano la doccia con il petrolio. Con
la speranza di aver offerto un ripasso utile, auguro a tutti
un gran Mondiale.
VOLVER Mi
oppongo, Vostro Onore, cinque anni senza l’arrotino sono duri non solo
per gli imitatori ma anche per i comuni mortali, l’astinenza dalle perle
di saggezza e citazioni latine potrebbe far cadere nel tunnel della droga
e dell’alcolismo anche i comici più navigati oltre che i tifosi
più integerrimi. Noi romanisti gridiamo NO all’interdizione
quinquennale del didascalico e moralizzatore, colui che riesce in un discorso
senza capo ne coda a inserire il “de bello gallico” e le istruzioni del
wc net, NO a una giustizia sommaria nei confronti di un uomo che non sapeva
quello che faceva, non sapeva quello che diceva ma soprattutto non sapeva
quello che pensava.
NIENTE SPICCI, SIAMO INGLESI Prepariamoci,
il rapporto della Roma con la principale manifestazione europea non è
dei migliori, senza scomodare la finale meritatamente conquistata e mai
giocata nel lontano 84 per l’invasione dei droidi del pianeta di Kalmurn,
giova ricordare che il nostro ritorno nella vetrina continentale coincise
con i lavori di ristrutturazione del World Trade Center decisi da Bin Laden,
per finire con la raccolta fondi promossa da un modello da barbiere svedese
in favore del comitato della salvaguardia dei vichinghi cornuti senza indossare
il copricapo, con l’intermezzo di una crociata contro l’impero ottomano
in gita bellicosa nella Capitale.
LETTURE D’AGOSTO Finalmente
sono giunti i venti minuti di agognate ferie, l’eccitazione è ai
massimi livelli, mesi e mesi di pianificazioni, preventivi, risse
coniugali, buffi ventennali trovano il loro zenit: si parte!
UN LUPO MANNARO ROMANO A KAISERSLAUTERN Licantropia,
senza ombra di dubbio, oltre la maledizione della prima luna, quella
che evidentemente condiziona le grandi manifestazioni calcistiche dei giocatori
giallorossi e di conseguenza dei tifosi che palpitano per le gesta dei
nostri ambasciatori nel mondo.
L’UOMO CHE SUSSURRAVA ALLE ANTENNE Nell’immaginario collettivo la figura di Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo, ha sempre suscitato un certo fascino, quasi che ciascuno di noi desiderasse di farsi derubare da lui. Ecco, er duca suscita il sentimento diametralmente opposto, l’idea che sia uno come lui (in comproprietà), protetto dalle forze oscure, a gestire il calcio, troppo spesso a proprio piacimento, con la sua finta disponibilità, la sua odiosa protervia, la sua faccia da schiaffi, è una delle cose più fastidiose di questo ambiente un tempo chiamato il gioco più bello del mondo. Anche perchè, diciamolo, colui che dispensa perle di saggezza e di sudore, ha, alle spalle, una lunga serie di incidenti di percorso che in qualche altro paese europeo di vedute meno larghe delle nostre , gli sarebbero valse l’esilio nell’isola di Pasqua. Il monaco di Monza fu folgorato sulla via di Arcore e da allora la sua carriera è scivolata via come una tavola da surf sull’onda giusta, traliccio dopo traliccio. Negli anni al Milan ha sempre rappresentato il lato oscuro della forza, figura di secondo piano nelle vittorie saliva alla ribalta in tutto il suo fulgore nei momenti di difficoltà come, ad esempio, nella notte di Marsiglia ove entrò in campo, novello striker, invitando tutti a sospendere la partita a causa dello spegnimento di un paio di lampadine (in questa occasione fu coniato il termine “luci della ribalta”) prima di essere preso a pedate nel fondoschiena dalla terna arbitrale. Altro esempio di fair play, vale la pena ricordarlo, riguarda il finale di una partita di Coppa Italia con l’Atalanta dove, all’ultimo minuto di gioco, la mancata restituzione di un fallo laterale ( i bergamaschi ,per consentire le cure a un milanista a terra, gettarono fuori il pallone in loro possesso) portò alla concessione di un calcio di rigore che il capitano Franco Baresi, evidentemente con la testa alla pinacoteca della consorte, trasformò senza un briciolo di pudore. E chi fu quel galantuomo che spiffero’ al candido Candido l’affaire dei Rolex? Bah, saperlo, casualmente in quel periodo un certo Franco raccoglieva conSensi e attestati di stima da molti Presidenti mettendo in difficoltà il potere precostituito. Il novello Giano bipelata, con il sedere su due sedie, quella di vicario milanista e reggente in lega, rieletto con ricatti e ricattucci che poi abbiamo scoperto nel tempo, non ha fatto mai mancare commenti perplessi nell’ambiente calcistico a seguito di certe sue personali( e non solo) interpretazioni riguardo le suddivisioni dei diritti televisivi, i contratti d’immagine e le accuse al mondo arbitrale che qualche birichino vittimista proferiva. A noi piace rivangare un paio di episodi curiosi riguardanti gli acquisti di Nesta prima e Stam poi, consideriamoli comunque solo pettegolezzi . Nel caso dell’ex capitano della Lazio, conteso da più squadre, finì alla squadra rossonera per tre sesterzi e due figure.... sarà risultato decisivo l’intervento del Presidente della Lega riguardo la querelle Chievo-Lazio sull’acquisto di Manfredini e Eriberto con la quale re pomodoro avrebbe dovuto pagare una somma di quarantotto miliardi del vecchio conio a papà pandoro e invece se la cavò con un buffetto a scapito di tutte le strategie commerciali pianificate nella fatal Verona dall’Harry Potter dei noantri? Riguardo invece l’olandesone entriamo nei meandri di altre strane storie fatte di notti, di turni di Coppa Italia e di campioni, certo è che alla fine le cifre dell’acquisto concordate tra le due società se le poteva permettere anche il Presidente dell’Afragolese (alla faccia della plusvalenza, acquistato per 45 miliardi dal Manchester United, rivenduto a 8). Dal punto di vista calcistico qualcosina ci sarebbe da dire su come furono vinti i campionati a scapito nostro (2003-04) e dei cugini dalla squadra virtuale (1999-00), ma questa è un’altra storia. L’uomo con la cravatta gialla è ancora sulla cresta dell’onda, impettito dall’alto delle torri del castello costruito sulla sabbia, ma a volte nella vita le cose cambiano, i santi protettori si distraggono e i nodi vengono al pettine, liberando le capacità dialettiche (e le rivalse) degli appartenenti ai media nel tempo forzatamente soggiogati e allargando le maglie di una giustizia finalmente non bendata. Certo è che ora risulta ridicolo parlare di complotto quando per anni si è deriso chi usava questo termine per reclamare i propri diritti. Il Banale LA CITTA’ DEL (LE) SOLE Avanza timida la notte nella solare Torino, le luci occhieggiano sospettose nei lunghi viali alberati, in lontananza rumori metallici rassicurano le famiglie piemontesi sull’appuntamento serale di Johnatan con il suo cassonetto, le stelle sembrano chiedere il permesso a Luciano di affacciarsi, ma trovano sempre occupato. Dalle parti del lingotto c’è un febbrile fermento, per questa sera è infatti prevista l’assemblea generale della Juventus F.C., alla spicciolata arrivano gli azionisti principali: l’apo maja e yoghi, biancaneve e i 7 stevens, la triade, la yakuza, i 4+4 di Nora Orlandi, il mago Zurlì e molti molti altri amici (non tutti vista l’esiguità del locale). L’aria è pesante, non solo a causa del misterioso flautolente, qualche birichino, infatti, ha osato sconvolgere la programmazione ventennale dell’esito del campionato Italiano di calcio, pianificata con estrema attenzione nel corso delle ultime assemblee dei soci. Il Presidente prende la parola:” bisogna tirare fuori le palle...”, a quel punto tal Patrizia, leggiadra camionista con l’hobby dell’infermieristica, viene stoppata dagli astanti mentre inizia a spogliarsi, “....parlavo in senso figurato” prosegue “ dobbiamo ritrovare l’orgoglio juventino” a questo misterioso e criptico termine, la sala inizia a rumoreggiare scambiandosi occhiate interrogative “ci sarà pure qualche juventino doc qui dentro, cribbio”tuona il meg.lup.mann.galat.gran fig.di put. A tale esclamazione si assiste a una scena che ricorda le interrogazioni liceali, alcuni chiedono di andare in bagno simulando improvvise coliche, altri fanno abilmente cadere la penna sotto il tavolo per sparire dalla visuale, altri ancora si dedicano al censimento delle gomme americane appiccicate con lodevole impegno nel corso delle precedenti riunioni, il tutto fino al liberatorio urlo in fondo alla sala di un arzillo signore con coppola e lupara “minchia, picciotti, fedelissimo sono” un duraturo sospiro di sollievo si dipana per la stanza. “Bene, signori” riprende la parola il Presidente non senza buttare un occhio verso la foto della coreografia 11 piemontesi tosti che campeggia alla parete “si tratta ora di individuare una strategia che consenta di uscire dalla situazione con il minimo danno, qualcuno ha qualche idea?” “potremmo influenzare l’opinione pubblica tramite i nostri amici giornalisti, inserire nostri fedelissimi nei gangli del sistema, migliorare le prestazioni con uso di sostanze non lecite (a questa frase si registra l’unico sussulto vitale di un sonnecchiante biondino seduto al tavolo presidenziale) , suggerire le designazioni arbitrali, relazionarsi con le società amiche” interviene Gonzo Stevens “guarda che è quello che abbiamo sempre fatto, è per questo che abbiamo problemi” gli risponde il fratello Pranzo “e se promuoviamo uno sciopero della fame su grande scala, visto quanti siamo manderemmo in crisi il paese” “...o della sete” gli fa eco Sbronzo, il fratello noto per alzare spesso il gomito. “fondiamo un partito “,”dichiariamo di avere l’atomica”, “coinvolgiamo tutte le squadre, anche se non hanno vinto nulla, loro”,“nascondiamo tutti i tartufi” e via con le ipotesi più disparate (e più disperate), fino all’intervento di un misterioso signore con la maschera di bronzo sul volto” siete troppo impulsivi, dovete mantenere la calma, fischiettate possibilmente e così, facendo finta di niente, ci presentiamo in campo alla prima giornata del prossimo campionato, che ne so, ad Ascoli, e iniziamo a giocare” la proposta viene salutata dall’uditorio con un’ovazione generale. A quel punto un trillo di cellulare si spande in quell’atmosfera di gaudio generalizzato, e tutti insieme iniziano a piangere, appassionatamente. Il banale IL CODICE DA PERDI C’è grossa attesa per la prossima uscita, in tutte le aule di Tribunale Italiane, dell’ultimo capolavoro del pluripremiato regista dell’occulto , Bernardo Moggea da oldtown . La trama è nota e si intreccia intorno al cenacolo, il famigerato dipinto che ritrae Antoine Giraud a tavola mentre, circondato dai 12 arbitri amici, volge un enigmatico sguardo verso Pair Ettò, tintinnando tra le mani le chiavi di un appariscente mezzo di locomozione contrassegnato da un tridente sul cofano. Il protagonista , Tim Hanks , famoso archecellulologo (studia l’evoluzione umana tramite i fossili di telefonino rinvenuti durante gli scavi), viene coinvolto nei mille misteri e segreti che si dipanano lungo la trama, dalla vittima di un efferato delitto, tal Francoise Baldinix, fervido oppositore della casta eletta “Opus rigorei”(acronimo Gega), il quale prima di morire riesce a disegnare col proprio sangue la scena del goal di Turone . Non è un’impresa facile poichè le ramificazioni nel sistema dell’organizzazione raggiungono i settori più impensati : Juan Panin , luminare nella produzione di figurine, evita accuratamente di inserire nelle bustine le effigi di quei calciatori che non appartengono al settore procuratori della Gega, con grave danno per le migliaia di appassionati che non riescono a finire l’album; George Trichecon , dall’alto della sua pluriennale esperienza , si occupa invece delle linee guida del pensiero comune, inducendo il volgo a credere che ciò che ai più risulta palese è invece frutto di bassi pregiudizi e dicerie che meriterebbero l’inquisizione, partecipa, insieme a illustri opinionisti, anche a ben remunerati convegni per esporre meglio tesi che sui canali di Stato hanno eco poco estesa; Aldoux Biscardon, attua le stesse strategie di George ma rivolgendosi a un pubblico decisamente meno ispirato intellettualmente, si avvale di guitti e saltimbanchi che hanno fallito le selezioni per i principali circhi itineranti così come nella vita in genere, riuscendo, con studiato caos, a stravolgere situazioni semplici e dinamiche lineari.... il lessico incerto e il vuoto cerebrale del conduttore sono l’unica cosa coerente con gli adepti; Carl Lounghi, abile manipolatore con sguardo da cernia, parlando sotto dettatura come ai tempi di Ambra a Non è la Rai, ha invece il compito di convincerci che l’ottico sotto casa ci aspetta a braccia aperte visto che quello che noi vediamo sistematicamente differisce da quello che lui ci spiega , in alcuni casi riesce persino a eliminare dal video giocatori fondamentali a spiegare le dinamiche delle azioni di gioco, è il classico insospettabile. Tim, grazie al ritrovamento di Aò 9000, prototipo di registratore vocale, riuscirà (speriamo, il finale non è stato svelato) a debellare l’organizzazione che per anni ha procurato ulcere duodenali con doppio avvitamento all’ 80% dei tifosi allergici al bianconero, portando alla luce accordi e intrecci mai potuti dimostrare, il tutto nonostante l’abile e strenua difesa dei protetti burattini foraggiati fino a oggi. Visto il cast eccezionale, la presenza di numerose scene d’azione oltre a interessantissimi dialoghi, si prevede il tutto esaurito ovunque. Nel frattempo, Coppa Italia sarà.
IL LADRO DI (BI) SOGNI Come era bello il vittimismo, permetteva ai fraudolenti di infierire con pungente ironia mentre intascavano il malloppo sportivo e forniva ai tifosi ingannati la capacità, se non altro, di tessere abili trame per qualche libro giallo. E invece era tutto vero!! Hanno veramente truccato tutte le partite, dai tornei aziendali alla serie A, dai fantozziani scapoli contro ammogliati a Juve-Milan. Poichè il ruolo del football, nel corso degli anni, è sempre stato quello di svolgere un’attività catartica, di offrire, cioè, una valvola di sfogo alle angherie e frustrazioni che il quotidiano offre, al ricco come al povero, e visto che la politica e la televisione non mi sembra siano in grado di costituire valide alternative in fatto di moralità e decenza, mi preoccupano le molte voci che si susseguono in questi giorni. Ora, che il coinvolgimento del vertice bianconero avrebbe provocato un nono dell’indignazione che invece sarebbe toccato ad altre squadre era immaginabile, ma che, per confondere le idee si usasse il poco accettabile criterio della generalizzazione, è altamente scorretto. Tra le proposte avanzate in questo periodo, però, quella che mi atterrisce maggiormente è l’ipotesi di fermare il campionato per un anno, ritengo sia uno di quei deliri destinati a mettere in serio pericolo l’equilibrio familiare di ciascuno di noi. Per carità, tutti siamo d’accordo che l’overdose calcistica è fin troppo esagerata per il bipede femmineo medio già di per se dotato di scarsissima sopportazione per l’universo pallonaro, però provate solo a immaginare a cosa potremmo andare incontro. Innanzitutto si avrebbe la nascita di una nuova specie umana, i maritombie, esseri metà uomo e metà borsa della spesa, intenti a vagare la domenica al guinzaglio di finalmente realizzate donne che con quella vocina stridula che ti trapana dai timpani agli zebbedei ti sussurrano:” non sei finalmente felice, amore, di trascorrere la domenica con me?” e tu, con la lacrima che lentamente attraversa tutta la gota, rispondi rassegnato“ certo tesssoro” e ti accorgi che la frase ti esce come al Gollum de “il Signore degli Anelli” proprio mentre fantastichi su come infliggere le più atroci torture alla tua dolce metà, al cui confronto l’Inquisizione risulterebbe essere un gruppo di Giovani Marmotte. Altri si tramuterebbero in Homo Gonfiabilus o Sfatto da Parcogiocum, specie in grado di raggiungere l’estinzione in un paio di week-end a causa dell’alienazione fisica; per appartenere a questa categoria è necessario possedere almeno un (due sarebbero letali) figlio/ nipote. La giornata tipo di detta specie prevede la sveglia domenicale alle 6.00 causa ipereccitazione della prole, colazione a base di bistecca di ippopotamo con contorno di dinamite(meglio se fatta rosolare in un sughetto estratto dalla nitroglicerina), passaggio lampo al bancomat per prelevare quel che resta del conto e via di corsa in questi fantastici parchi che per legge dovrebbero essere situati nei pressi di Ospedali iperattrezzati visto che la possibilità di incidente irreversibile nei primi cinque minuti è vicina al 78%. Il papà/nonno neofita(ormai ridotto a ex ultrà), categoria nella quale rientra l’Homo Gonfiabilus, superato l’infarto grazie all’unità coronarica mobile sita nei paraggi, inevitabilmente cerca conforto negli sguardi delle mamme più esperte che, nel loro sadismo congenito, rispondono con un ghigno beffardo assolutamente scoraggiante traducibile , più o meno, come “ non hai speranze babbeo, il tuo marmocchio soccomberà” e tu, replicando con il tuo sorriso più servile, sogni di possedere il winchester di Tex Willer per impallinarle proprio mentre volteggiano su quei tappeti elastici che odi tanto. Se però voi non rientrate in una di queste categorie a questo punto avete solo due soluzioni: arruolarvi nei missonari destinati all’Uganda per seguire il campionato locale o farvi imbalsamare per essere usati come terzino sinistro nel calcio balilla di qualche baretto di periferia. Soluzioni comunque entrambe poco rosee (e qui la Gazzetta dello Sport c’entra poco). Neanche a dirlo, obbligatoria l’abolizione di tutte le droghe leggere quali il Fantacalcio, il picchetto, l’esclusivo convivio maschile con annesso rutto libero. Meditate fautori dello stop al campionato, meditate. Il Banale
IL TEST DI AMMISSIONE ALLA GEA Per entrare in una grossa società, non sempre è sufficiente essere figli di qualcuno, avere un ottimo curriculum vitae e degli studi appropriati, ma si debbono superare alcune prove pratiche che certifichino nell’immediato il grado di abilità del candidato e la sua cultura specifica del mondo di cui vuol far parte. Noi con un pochino di fortuna siamo riusciti a rimediare una copia del test per l’ammissione alla GEA, la famosa società che opera nel mondo del calcio, eccolo: è un cosiddetto multiple choice, cioè a domanda con risposta multipla suggerita. 1)
chi è tuo padre?
2)
chi è Ivaldi?
3)
Carraro è?
4)
chi è Pisacreta?
5)
chi ha detto la frase “fammi segnare”?
6)
Mazzini è :
7)
chi è Moggi ?
8)
chi ha detto, scuotendo la testa, “ è tutto finto, è
tutto finto”?
9)
Ingargiola è:
10)
chi è Giraudo?
11)
Biscardi è:
12)
chi è Baldas?
13)
chi ha detto la frase “Io sono pulito”?
14)
Della Valle:
15)
Paparesta è:
16)
chi ha detto “questa potrebbe essere una griglia”?
17)
Bergamo è:
18)
Pairetto è:
19)
Lotito è:
20)
chi è Lanese?
21)
Tombolini è:
22)
chi è Dattilo?
23)
chi ha detto la frase “lo stalliere del Re deve conoscere tutti i ladri
di cavalli” ?
Se
avete risposto esattamente a tutte le domande inviate una vostra foto in
busta chiusa a:
CIAO SONO IO, AMORE MIO Pietro: pronto Luciano? Luciano: o ciao Piè P: un casino guarda, quelli non mollano, penso, credo, avremo problemi insomma L: ma vai dai, ho parlato con tutti P: i cherubini sono tutti d’accordo, con i santi non c’è problema...è lucifero che rompe i coperchi L: d’altronde lo dice pure il proverbio, comunque tranquillo, ho parlato con l’arbitro P: chi ci hai mandato? L: un tizio, mi pare si chiami iscariota P: lo conosco, lo conosco, un tempo andammo anche a cena insieme, quanto ti ha chiesto? 30? La solita cifra L: si,si, lui lui P: male che va chiudo negli spogliatoi anche lui, tanto quassù le chiavi ce l’ho tutte io L: lascia stare quella storia che ho avuto qualche problema, ma intanto ora sistemo tutto, come al solito basta avere le persone al posto giusto, in tutti i campi, e io le ho. P: si ma torniamo a noi, se vinco il torneo lavazza, per me è un bel balzo in avanti....strappo un ingaggio almeno doppio L: si però daje una svejata ai tuoi....c’è quello, quello, come si chiama? P: ma chi? Gabriele? L: si quello, digli di pensare a giocare e di parlare di meno, sempre a fa annunciazioni P: a me lo dici? Hai visto cosa ha fatto all’ultimo minuto quando doveva battere il fallo laterale? Gli ho gridato “sbrigati, sbrigati, rimetti in campo” e lui ha vomitato tutta la cena della sera prima: impepata di cozze, abbacchio con le patate... L: vabbè, mi raccomando, ti lascio, ho un avviso di chiamata.... P: mi raccomando tu...saluta il comune amico....click Luciano prende l’altra chiamata Belzebù: a fracico, so io L: ti ho riconosciuto, ti frega il linguaggio aulico B: au che? Ma kai fumato? L: lascia peredere, bravi però.... B: nun rompe li *******, abbiamo perso, come volevi L: potevate evitare di spaccare le gambe a quei due giocatori B: bè, un pò di soddisfazione, du palle quelli lì, pentitevi, fate piano, siate bravi...non si reggono, tutti precisini L: una volta tanto che li facciamo vincere....ora stanno a posto per la vita eterna B: capirai quelli so peggio dei romanisti, mo festeggiano per un centinaio d’anni, con quella musica che nun se regge, arpe, flauti, manco na chitarra elettrica...e pe cent’anni....mo ce ripenso e spiffero tutto a nostro signore L: stai bono, oltre al solito pensierino te mando qualche maglietta, qualche biglietto e quelle donne delle pulizie che ti piacciono tanto.... B: ahahah si, si che qui è tutto sporco, co tutta sta cenere ahahah...bravo, bravo e mandami anche quel medico amico tuo che sono un pò giù di morale....anche se sono eterno, mica come quell’altro amico tuo di provetta fede ah ah ah ah L: mi ci mancava pure lo spiritosone, come se non c’avessi un diavolo per capello B: guarda che qui giù siamo molti di più dei 4 peli che c’hai in testa....o ti riferivi all’allenatore tuo, quello che cambia idea a seconda della squadra che allena... L: no, quello , anzi, se fa gli affari suoi...si imberta i soldi e se ti incontra neanche ti saluta, sai dove gli infilerei le sue mazze da golf...parlo di mio figlio B: l’albero delle persiche.... L: seee, è che ancora non ha capito come funziona....ha preso una scuffia per una... B: c’est la vie...anvedi come m’è uscita questa L: si vabbè ma è un pò co....un pò co...un pò co... B: precario? L: niente niente, c’è questa che è stata con mezza serie A, panchine incluse... ha trovato il broccolo e se fa portà in giro....per un fine settimana quel co... ha speso la procura di un paio di primavera....per la stessa cifra lo facevo eleggere governatore della Lettonia B: i fiji so piezz’e core...ricordati dal prossimo campionato si ricomincia...o ci sono problemi? L: tranquillo, stanno a fa la moina....poi tutto come prima....mi dispiace solo che avevo promesso i mondiali al pinocchietto che ha lavorato bene... B: ma che te frega....è solo una pedina del c****....in pratica una pedina penale ahahaha L: hai mai pensato di fare il comico? B: c’hai amici pure li? Ciao ferroviè... Driiiiiiiiin L: che palle sto cellulare Alessandro: ciao papi, nun me se caca proprio....non ci devi andare più in trasmissione da quella ....je la devi fare pagareeeeeeeeeeeeeeeeee L: m’hai sturato l’orecchio, non fare il ragazzino, il mare è pieno di pesci A: voglio quella, voglio quella, voglio solo quella.........nghè L: ma te pare che...... A: e se le regalo un seggio con forza itollia, come stai messo con quelli? L: qualcuno conoscu, ma mi sembra eccessivo per una t.........elefonata A: papiiiii Sirene in sottofondo............due finanzieri scendono dall’auto L: ancora? scusa Ale, c’ho un pò da fare, mi raccomando.... Ari driiiiiiiiiiiiiin, ari driiiiiiiiiiiiiiiin L: pronto Sora Luciano: ciao tesoro, a che ora vieni? L: non ne ho idea S: uffa, è tutta la mattina che cucino L: è che... è che....ma dovrei sbrigarmi, che c’è per pranzo? S: tartine al caviale, rigatoni al caviale, insalata di caviale con caviale al forno, torta di caviale, orzo al caviale ...e se vuoi fumarti una sigaretta, ci sono le caviel lights L: ma che per caso è arrivato quel pacco dalla Russia.... S: da che l’hai capito? nun te sfugge niente, ma come mai.... L: niente, niente.... ho dato un piccolo aiutino a un procuratore di mosca , non riusciva a piazzare due pipponi locali, Musiellov e Sperottov ....ecco ho finito..si si tenete tre magliette, 4 tute, pantaloncini, calzettoni, sospensori...ma che ce fate coi sospensori....vabbè... Ariaridriiiin ariaridriiin L: ma vaff.... e con un preciso lancio gettò il cellulare da ponte Sisto il quale malauguratamente colpì il Maggiore Provola intento a pescare lungo il fiume, così nacquero le intercettazioni. Il Banal TU CHIAMALI, SE VUOI, PORTAOMBRELLI Eppur, si gode. Essendo stato il mio primo trofeo da tifoso senziente, non posso non amare questa competizione; infatti in me è ancora vivo il ricordo di quella scritta tricolore in polistirolo “Coppa Italia sarà”, tenuta alta da ineguagliabili ragazzi con la Roma nel cuore, in uno stadio dove eri a contatto con il cielo e ti sentivi più libero, meno oppresso da un mondo opprimente... E poi quella maglia, anticamera del calcio futuribile fatto di sponsor, loghi stilizzati e merchandising, la partita unica, sterile tentativo di imitare la tradizione e l’impatto emotivo della finale di F.A. Cup, che scorre via avara di emozioni fino alla punizione di Agostino al 120” che dà l’illusione del goal, infine lo stillicidio dei rigori, abbiamo perso, no, grande Franco, la Coppa alzata da Santarini, il giro di campo tra le fiaccole improvvisate, immensamente bello, una gioia indescrivibile, la prima, che per genuinità non verrà mai più eguagliata. Nel corso degli anni 80 il feeling con questa manifestazione è cresciuto a dismisura, soprattutto per il fatto che in molti casi quei “fattori esterni”che permettono alle grandi squadre di rimanere a galla nei momenti di flessione fisica, in campionato hanno stroncato le velleità di vittoria di ottime e competitive rose allestite a dispetto del ponentino; ma, si sa, il potere manifesta la sua magnanimità concedendo l’onore delle armi con un, comunque sudato, premio di consolazione. Ma da noi tifosi non è mai stato visto come tale, anche perchè, diciamolo, non siamo mai stati schizzinosi e piuttosto che le ragnatele, nella bachechina siamo sempre ben lieti di accogliere questo trofeo. I ricordi felici si esauriscono con la Coppa alzata da Donna Flora, che ha rappresentato contemporaneamente l’ultimo atto dell’ era Violazoica e il primo dell’era Ciarrozoica, o Grande Buio, e da allora quella sottile linea giallorossa che si era instaurata tra noi e questo trofeo si è dolorosamente spezzata conducendoci a tre rocambolesche sconfitte, come a saldare un debito con il fato troppo benevolo nei nostri confronti in questa manifestazione. I rumors vogliono per questa sera che la finale sia sacrificata in onore di più nobili scopi, e questo onestamente dispiace: per una squadra che merita di essere concretamente impressa negli annali per le emozioni, le sensazioni, lo spirito e l’orgoglio che ci ha trasmesso, per ricucire lo strappo con il bistrattato, dal calcio moderno, trofeo, per far ricordare ai tifosi quanto è bello festeggiare, per giocarsi un’altra finale (ed eventualmente ricominciare con un’altra finale), per una bacheca troppo avara di gioiose testimonianze. In ogni caso un grazie lo si può anticipare sin da subito, quello verso chi (società, allenatore, giocatori) ci ha insegnato che si può lavorare con il sorriso sulle labbra e si possono trasmettere valori positivi, una grande vittoria....con il sigillo sarebbe perfetta! Il banale “INFERNO” Nel mezzo del cammin di nostra vita Ci ritrovammo a giocar non più di sera In quel che era un tempo “Favorita” e ora è chiamata Renzo Barbera. Partita
perigliosa e assai dura
che
ha una memoria molto corta,
Si
crede furbo, scaltro e un gran signore,
Giunti
che fummo al limite del campo,
“Lasciate
ogni speranza o voi ch’entrate”
Guidati
da Caronte il Capoccione,
che
questa squadra la si può impaurire,
fatto
di goal in fuorigioco e presunti rigori,
Pape
Satan, Pape Satan Aleppe,
un
messaggio al prode Papadopùlo,
Sappia
il costernato Zamparini,
Tutta
la Roma per quel cammino ascoso,
Il
banale
LA MI PORTI UN BUCIONE A FIRENZE Il Belpaese, si sa, è spaccato in due: la Vecchia Signora , che nei modi ricorda quelle anziane scassacabasisi che inveiscono contro la gioventù moderna giustappunto mentre ti pestano il calletto malefico, ti infilano nell’occhio il loro ombrellino alla marypoppins privandoti delle ultime 3 diottrie e che sul bus si eiettano sull’ultimo posto disponibile distante tre sacrificabili ominidi colpendoti sulla protesi fresca di dentista (regalo della precedente vecchietta incrociata), o si ama o si odia…. se tale concetto viene traslato sugli amati colori della squadra della Capitale, le percentuali assumono proporzioni bulgare (nel senso che l’83 % dell’Italia pallonara e non, cordialmente, non ci sopporta) , il che, negli ultimi tempi in modo estremamente accentuato, ha prodotto un alone di jella cosmica paragonabile a quello del gatto nero a cui di venerdì 17 si aprì l’ombrello in casa, cadde il cappello sul letto e uscendo passò sotto una scala viola pestando una riga . Con queste premesse non stupisce la riunione, aperta alle famiglie, dell’associazione corvi e gufi, prevista in Toscana per domenica prossima al casale “la macumba di Brandon Lee “ . Per l’occasione sono stati invitati i massimi esponenti del menagramismo Internazionale : l’ Honduregno Scivolinho, famoso per essere inciampato il giorno delle nozze sul velo di quella che sarebbe poi diventata Miss Universo e che da quel giorno non ne volle più sapere di lui, il quale, per la disperazione, convolò a infauste nozze con Miss Kappa, vincitrice del premio messo in palio da una nota casa produttrice di carta igienica, e , caduto in disgrazia, vive di espedienti ai margini del bel mondo; lo Spagnolo Pablo Tocaferros, entrato nella storia poiché alla sua prima corrida il toro, allergico alla sangria erroneamente sniffata dal boccale del banderilleros Mai Sobrios, all’ingresso nell’arena si è prodotto in un autoscianghetta con conseguente carpiato e atterraggio di corna sulle terga del povero Pablo; il Sudafricano albino Beck Amorten, il quale, essendo stato punto da un rarissimo insetto che provoca brevi istanti di totale cecità accompagnata da fulminanti coliche, è entrato alla ricerca di un bagno in un locale per soli neri che lo hanno pistato talmente tanto che riuscito a rifugiarsi in un locale per soli bianchi gli avventori lo hanno gonfiato ritenendolo un nero: tale episodio è da molti ritenuto il primo passo verso la fine dell’apartheid; il Giapponese Toshiro Yamaha, progettista, per ripicca familiare, della Suzuki, il quale, all’inaugurazione interplanetaria dell’avveniristico modello sua ultima creazione, con un gesto da molti considerato superficiale ma che voleva avere l’effetto del coup de theatre, si è lanciato sulla moto a cui ancora dovevano montare la sella, ora canta con soddisfazione nella filarmonica delle voci bianche di Osaka. Con cotanta limitrofa concentrazione di negatività, e in considerazione del fatto che gli avversari si presenteranno, per inconcepibile tradizione, vestiti tutti di viola, i tifosi romanisti, nonostante i pochi biglietti messi loro a disposizione dall’accogliente città del sommo poeta (che, diciamolo, il fisique del portasfiga ce l’ha tutto, e poi uno che entra in un posto e lascia ogni speranza, va da se che se la tira da solo) debbono preoccuparsi di: - procurarsi un amuleto di dimensioni bibliche, che chiameremo “il bucione”; - cospargere di sale, anche se non nevica, il tratto dell’A1 che unisce le due città (e viste le premesse, occhio all’autovelox alla criptonite di ultima generazione); - effettuare offerte votive al simulacro di Gastone Paperone; - sostituire le piantagioni di cannabis in giardino con quelle più idonee di quadrifogli. E se a tutto questo , aggiungiamo la speranza di arrivare con 11 giocatori a Domenica, possiamo dire che il più è fatto. Il banale TRIGORIOOSTOCK 2006: PEACE & LOVE Viva l’amore libero, è questa la targa che , arrivando davanti al centro sportivo Fulvio Bernardini, scorgo al posto della più seriosa “campo di allenamento”. E in effetti l’aria che si respira da queste parti è sicuramente diversa, lo si coglie dall’armonioso svolazzare degli insetti, dal profumo intenso dei fiori e dall’aroma genuino dei campi che tanto ricorda la curva nord dell’olimpico. In molti parlano di concetti astratti quali la forza del gruppo, il sostegno reciproco, lo spogliatoio unito che, incuriosito, il Direttore mi ha invitato a controllare di persona. All’ingresso il custode, con in mano un cannone da far invidia al Bob Marley del periodo euforico, mi accoglie con un sorriso smagliante, si produce in un pliè degno del bolscioi e mi fa accomodare in un’ampia sala d’aspetto affrescata in stile tromp d’oeil e irradiata di musica fine anni 60 : già mi sento molto più buono. Dopo pochi minuti vengo raggiunto da Rosella, vestita stile Pocahontas, la quale mi sussurra con dolci parole :” cioè, benvenuto fratello, cioè, sei un sacco figo, cioè, qui è l’amore che vince e il male che perde, cioè, spogliati dei beni materiali e sentiti libero , cioè, indossa questi stracci, cioè, e seguimi” perplesso eseguo i consigli trattenendo a stento la lacrima che mi scende sulla gota al momento di sfilarmi l’unica concessione al consumismo, il rolex acquistato in 14000 comodissime rate… in lontananza mi sembra di cogliere le urla di giubilo dei magazzinieri a cui l’ho consegnato. Vestito da freakkettone e con due scudi di marocco nelle tasche inizio il mio tour nel centro dell’amore eterno e la prima cosa che mi colpisce è Ciro, si dice un tempo prode guerriero di lungo comando, il quale , in costume adamitico, si produce nella sua rappresentazione migliore : mettete i fiori nei vostri cannoni. Non faccio in tempo ad ammirare l’incisività verbale del suddetto che, sulle note di Aquarius, vengo circondato da un gruppo di acrobati della danza capeggiati da Damiano che mi cospargono di fiori e amore provocandomi un intenso sussulto. Arrivato al campo di allenamento Rosella, al grido maschio porco sciovinista, io sono mia, si accomiata dal sottoscritto sferrandomi un poderoso calcione nelle parti basse che assorbo non senza difficoltà. Ancora intontito mi accomodo sugli spalti proprio mentre i giocatori si riuniscono al centro del campo sotto la guida di un insolito capellone, spaventosamente simile all’alchimista di Certaldo, il quale imbraccia la chitarra e si produce in un assolo alla Jimi Hendrix sulle note della canzone “un gruppo importante di ragazzi importanti fanno cose importanti”, con gli atleti che tenendosi per mano ondeggiano ritmicamente. Annoto tutto sul mio bloc-notes preoccupandomi di abbellire la pagina con cornicette di fiorellini di campo e mi avvio verso la sala stampa; all’ingresso scorgo Cicoria ed Eusebio intenti in un ripetitivo duetto, prego passa tu, ma figurati, prima tu… “questa pantomima va avanti da tre giorni” mi sussurra prendendomi sottobraccio quel grande Pradè verde mentre entriamo nella sala delle interviste “figli dei fiori”. Si susseguono le domande dei fratelli giornalisti e delle sorelle inviate alle quali il Santone, alle cui spalle campeggia il poster NO NUKES, risponde con serafica pacatezza spiegandoci quanto non sia importante l’accesso alla champions league ma il concetto di fratellanza universale raggiunto grazie all’impegno che ciascuno mette nel far bene la sua parte (non ho colto, ma è un dettaglio, se si riferisse alla partita di domenica prossima o alla recita di fine anno di Jesus Christ Superstar)…..al grido fate l’amore non fate i rigori ci saluta mostrando la mano in segno di vittoria. Vorrei parlarvi della sala dedicata all’amore libero (ex stampiste city) ma mi è vietato per motivi di censura, sappiate che le immagine rimarranno stampate nella mia mente e nel mio cuore, non solo. Commosso della splendida giornata, saluto il custode ormai fatto come una pigna ed esco dall’oasi della felicità pregno di mille sensazioni nuove, un’ignara vecchietta mi attraversa la strada, il sordido rumore dell’impatto mi restituisce un satanico sorriso e mi dà il bentornato nel mondo reale. Il banale L’ OMBRELLO NELLA ROCCIA Re Giorgio sta per tornare, rabbrrrrrrrrrrividiamo. In groppa al suo magnocavallo bianco, armato di rastrello, si aggira tremebondo per le banche della capitale in cerca di azioni. Novello Arsenio Gobben, si è travestito da filisetti alla bnl, da cupini alla bipop, da evacuo felice alla montepaschi….in un mese ha quasi raggiunto il 3% del valore della lazie: circa 6 euro. La consob vigila, l’imperativo è che i movimenti non superino il valore di un pacchetto di big babol, onde evitare il rischio di aggiotaggio. Il redivivo non è uno sprovveduto, ha radunato un pool di imprenditori da far tremare l’Alta Finanza: Er puzzola, inventore dei puzzones -simpatici e maleodoranti pupazzetti a la page liberamente ispirati ai tifosi biancocelesti, proprietario del marchio giochi rosicosi; T-bone, ex componente dell’A-team, ora commerciante all’ingrosso di carni e fornitore ufficiale della maggiore catena di ristoranti a stelle e strisce, la Teng Ibuffos; Cay Man, ex professionista del gioco delle tre carte, proprietario di gran parte delle everglades, quelle ancora infestate dagli alligatori, spacciate agli ingenui investitori per oasi di lusso e paradiso fiscale; Paco Pegno, altolocato esponente del traffico di clandestini e di birra riciclata, azionista di minoranza dei Cosmos; Kami Kaze, libero(ancora per poco) professionista giapponese esperto in distrazione di fondi e origami, ricicla per conto della Yakuza i proventi della vendita di pokemon falsi (storico il Dicaniucciù, si istericizza e straparla due volte l’anno, negli eccessi di rosicamento si evolve in Trefoloncciù con i due colpi proibiti: pianto a dirotto e scuotimento di testa). Con cotanti soci, il principe del WC trema, ma ha già fatto sapere che non mollerà l’osso, tant’è che la curva nord oramai canta incessantemente “dai mollalo dai”. La città è divisa in due, c’è chi spera che arrivi Giorgione con tanto di striscione “siete impagabili bis”(anche se a dire il vero Passata Verace di soldi ai tifosi ne ha passati parecchi) per una pronta discesa nella Lega Dilettanti, e c’è chi tifa per la permanenza dell’intellettual-arrotino, il latinista con lo scopettone, che ci sta regalando belle soddisfazioni tra giocatori in prestito, leasing, tre per due, comproprietà e stock sudamericani. Ma facciamo un passo indietro, al momento in cui Re Giorgio, detto clochard, viste piano piano fallire le sue molteplici attività negli USA (la Giorgio cola, bevanda gasata di sua invenzione al gusto di zenzero e olio canforato, non è riuscita a imporsi sul mercato, né migliore fortuna ha avuto il fortissimo investimento nella produzione del tortumbrello, aggeggio doppio uso buono per la pioggia e per colpire gli arbitri della NFL), decise di convocare il summit dei soci (unico assente Paco Pegno ospite temporaneo di Alcatraz a seguito di una rissa per debiti di gioco) e comunicare il suo sogno Italiano: riuscire a far fallire di nuovo “i gonzi”, e rassicurati i compagni d’avventura, al grido “io vado, avrete mie notizie”, si è imbarcato clandestino su di una nave diretta a Ladispoli via isola di Tonga. Durante il viaggio, durato circa quattro mesi trascorsi nella stiva (fortunatamente la nave trasportava barrette dietetiche al plutonio), l’idolo incontrastato dell’agro pontino pre bonifica ha avuto modo di studiare una strategia sentimental-commerciale di sicuro effetto: millantare che una grossa società del ramo chimico-farmaceutico-aerospaziale-tessile-alimentare-mediatico-informatico (nello specifico la scelta è caduta sulla cubana Rizzos, salita alla ribalta per il Viagra al Pampero, poi fallita per la scoperta di originali effetti collaterali) ha interesse a investire nel calcio Italiano per un ritorno di visibilità importante, appellarsi allo stupendo cuore biancoazzurro e il resto viene da sé, in nome di Re Giorgio. Il resto è storia di oggi, Lotito resiste e minaccia, Giorgione accusa e complotta, gli investitori aspettano alla finestra (con le sbarre). L’uomo chiamato rastrello prosegue incessante; fiduciosi, noi aspettiamo. LA CITTADELLA Le febbrili attese sembrano cessate, il famigerato progetto sta prendendo forma, e con riferimento ai classici televisivi degli anni 60-70, il new deal sta per vedere l’alba. Per la location la scelta cadrà su “la Cittadella” dello sport ove, in un misto tra Disneyland e Dakau, tutti i tifosi sangue e oro potranno riversarsi per vivere intere giornate pregne di romanismo attivo: l’ologramma di Alberto Lupo guiderà infatti i tifosi che, alla modica cifra di 30 euri (anzi euris, è plurale), acquisteranno il passaporto valido per l’intera giornata , con la possibilità di fruire di tutte le attrazioni, a cui si aggiunge un pacco di pop-corn giallorossi e il poster tridimensionale del progetto stellare con Rosella nella parte della principessa Leila, Francesco in quella di Luke Skywalker, Ciro in quella di Giubecca e Luciano in quella di Darth Vader. Il parco offre la possibilità di godere di vari intrattenimenti ludici: a Horrorland vi è il tunnel dell’orrore dove, sedendosi su di una poltroncina a forma di scarpino, ci si immette in un tunnel nel quale, con indicibile sofferenza, si ha la possibilità di rivedere su schermi panoramici Le Grandi Sfighe, da Roma-Lecce a Roma-Slavia Praga, fino a raggiungere il culmine con la visione dei rigori di una certa finale di cui mi sfugge ora il nome, il luogo e la data. Proseguendo per la Main Street troviamo Frontierland con la sala dei trofei dove si possono ammirare la testa dell’ Alce abbattuto da Sperotto in un lontano Verona-Roma, il caribou del bioparco della capitale(ex zoo) seccato da Musiello con un tiro al volo leggermente fuori bersaglio, e mille altre memorabilia tra le quali il contratto con le firme di Falcao e Pellegrini, la videocassetta dei 100 metri vinti da Andrade contro la lumaca di Pinocchio, la foto di Vanemburg con la maglia della Roma e Van der Eyken con quella della lazio, il regolo che Viola regalò a Boniperti, il quadro apparso alle spalle di Cragnotti in una certa intervista e la Gazzella della polizia che tradusse nelle patrie galere alcuni giocatori biancocelesti. In Romadventureland c’è il salone Malgioglio, qui si possono effettuare delle gare di tiro virtuale ove , con difficoltà crescente, si debbono colpire bersagli quali il cassonetto di Zebina (facile), la gobba del gobbo, il bikini di Jugovic, un tatuaggio di Paoletto millemaglie fino all’euro colpito dalla testa di Frisk (difficile). A Fantasyland, la città dei sogni, si possono realizzare tutti i desideri sportivi: vuoi segnare il goal decisivo nella finale di Champions League con la maglia della Roma? Brami per una settipletta nel derby con gesti inconsulti sotto la nord? Immagini di effettuare un tiro ad effetto stile Shaolin Soccer che frattura il setto nasale a Nedved, massacra le rotule dei Filippini, fa saltare 22 denti a Ringhio e, nel culmine della traiettoria, decapita Serena in corso di telecronaca e rende mamme la Ferilli e l’Arcuri casualmente in tribuna? Ora è possibile, ma l’unico problema è il risveglio e il conseguente ritorno alla realtà. Futureland è ancora in fase di costruzione, i timori sono molti. I gadgets vengono venduti ad ogni angolo e garantiscono giornalmente introiti pari a due Ronaldinho e mezzo Kakà ( in pratica uno stitikò ). Ogni sera il culmine viene raggiunto con la Electrical Roman Parade ove vecchie e nuove glorie romaniste sfilano con le maglie storiche sulle note di RomaRomaRoma ed è bello vedere i figli che abbracciano i genitori ringraziandoli per la stupenda giornata con il loro delicatissimo peluche di Chivu tra le braccia. Il Banale QUEL GRANDE PRATO VERDE E anche Trigoria è ita. Sale and lease back, me cojons, buffi, chi vivrà vedrà, in soldoni, per avere 30mileuro subito pagheremo il triplo nel tempo, per qualcosa di nostro. Romolo, la mascotte che ci allieta in mezzo al campo, inizia a temere per la sua sorte, pare che la progettista stia studiando una joint venture con la banda della Magliana per un rapimento lampo e richiesta di riscatto al wwf. La Diadora per il 2006 lancerà la nuova sfera di cuoio: “squattrinatus”, verrà dotata di una piccola fessurina tipo salvadanaio ove i giocatori inseriranno le loro offerte prima di calciare. Dispiace dirlo, ma non si ha la lungimiranza di piazza Crimea: serve un canale televisivo? Perché scomodarsi a creare juve channel quando si puo’ colonizzare la rai ove con i soldi altrui puoi avere giornalisti accondiscendenti cassa integrando quelli scomodi e dove puoi far assumere l’oca giuliva di turno quando qualche giocatore fuori per infortunio rischia l’indigenza senza i premi partita. Ma loro sono oltre in ogni caso, hanno firmato un contratto da mille bilioni di euro con la soni &canti per un decoder che permette di giocare(e vincere) il campionato senza scendere in campo, selezionando incontri dei campionati passati opportunamente artefatti, ove con il telecomando puoi gestirti i diritti tv a piacimento, godere di benevolenze arbitrali , intavolare rapporti trasversali con la gran parte delle società minori, falsare i controlli antidoping, controllare la gran parte dei calciatori e allenatori tramite parenti e amici ….l’unica difficoltà dei programmatori è che non riescono a migliorare virtualmente cio’ che è già così perfetto nella realtà. Brutta cosa l’invidia, a volte mi capita di rigirarmi nel letto angosciato perché nel sonno non vengo raggiunto dalle notizie sul contratto di Cassano e penso a come, con una semplicità disarmante, a Torino hanno internato Zebina convincendolo che lui in realtà è un bonzo e che presto verrà rispedito in Oriente. Cosa chiedere al nuovo anno? Un paradosso temporale, una magica alchimia per la quale per un mese vi è il ribaltamento dei ruoli….vedere il ferroviere annaspare, fammi segnare nell’oblio, il muppet granata incalzato da domande non convenzionali…….molto più semplice la fine di tutte le guerre, una politica onesta …Buon Anno Romanisti, continuiamo a sognare prima che metteranno il decoder pure sui sogni. Be inspired, Be fana. Il banale LA QUERCIA DEL TAS Chi non vorrebbe vivere in Svizzera, in quella favolosa distesa di cioccolata ove pascolano le mucche viola e le marmotte si sfidano al bungee-jumping solo per mescolare un po’ di cacao. Chi non ambirebbe a svegliarsi la mattina in un luogo dove in venti metri puoi prendere il caffè italiano, usare i servizi tedeschi e comprare un profumo francese (ma si sa, gli svizzeri , lungimiranti come sono, alla fine usano profumi tedeschi, utilizzano i servizi italiani e bevono caffè francese …e c’è ancora chi si stupisce che i loro soldati girano con quella specie di tutù multicolore alla zuava). Chi , davanti a una bistecca fumante, non ha mai desiderato di : tagliarla, stapparla, osservarla con la lentina di ingrandimento, sforbiciarla, avvitarla. Ebbene, loro possono grazie al famigerato coltellino. A swatchilandia tutto è in orario ed è in questa amena località, avvicinandoci al nostro microcosmo asromacentrico, che ha sede il TAS (acronimo per Tribunale ad Alta Superficialità), organismo preposto a dirimere le controversie sportive. Il palazzo ove risiede tale organismo è discretamente sobrio, ogni ufficio è dotato solamente di una scrivania, un commodore64, tre puntine da disegno, due graffette, una poltrona, piscina , campo da tennis, tv al plasma , telefono satellitare e skilift ; qui tutto risplende, nulla è fuori posto, tutto è perfettamente pulito tanto che i bacarozzi girano con le pattine e le tarme con occhiali a specchio e crema abbronzante. Nell’aula 12, in qualità di portaborse del pappagallo dell’avvocato Conte, ho avuto l’onore di assistere alla madre di tutte le udienze relativamente al cosiddetto caso Mexes- o’scassacazz. Il giocatore, è bene ricordarlo, ha violato la più elementare delle regole: non si è accordato con una delle grandi d’Europa, nello specifico il Manchester United. Inoltre la Roma è recidiva, tanto che negli stadi di tutto il mondo insieme al programma del match distribuiscono un volumetto dal titolo “da Vanenburg a Emerson, gli strani casi della società capitolina” prefazione di Frisk. Il dibattimento si è svolto rapidamente: l’avvocato dell’accusa, il francese Erca’ Tumarott, ha esposto, in undici sintetiche ore, le colpe di Philippe richiedendo, al contempo, un indennizzo di 14.004 euro suddivisi in 4 euro per il cartellino e i restanti 14000 per i conti di manicure, estetista, parrucchiere, bigodinista …. Il romanista ha replicato chiedendo il risarcimento danni perché il giocatore si è presentato in ritiro con le unghie rotte e le calze smagliate. Il giudice, che ovviamente non parlava né francese né italiano, sormontato dalla gigantografia dell’onnipotente Blatter, l’unico uomo che è riuscito a prendere “gentili cadeaux” in cinque continenti e che sta cercando di passare alla storia per la più alta concentrazione di cazzate sul calcio, salomonicamente ha optato per la metà della cifra proprio mentre lo stenografo stavo urlando di chiudere la finestra , pertanto 7.000 euro e la chiusura di una finestra, il che personalmente mi sembra alquanto criptico. Poiché le Cassandre avevano previsto lustri di sospensione e miliardi di multa, sembra sia andata bene, e pensare che altre squadre se la cavano con il certificato del medico della mutu. Rosè, vedi che poi fa. Il banale p.s.
donate il sangue!
Roma club conte Dracula
L’ANNO DEL CONIGLIO Giovedì
scorso abbiamo festeggiato il capodanno partenopeo, quello che secondo
la smorfia ( espressione contrita di pummarola, storico capo tifoso) napoletana
è considerato l’anno del coniglio foriero, secondo la leggenda,
di prosperità nel contrabbando, florido nel regolamento di conti
e abbondante negli scippi.
P.S.
Memorie di Adriano: Okaka.
UNO STRANO PROCESSO Interno
giorno. I giurati hanno l’aria stanca, fortunatamente la convenzione
che il ferroviere aveva stipulato ai tempi delle sue fatiche granata con
il centro massaggi “la vacca slovacca” era ancora valida, nulla meglio
di un trattamento total body prima di una sentenza già scritta.
p.s.
“Siamo una squadra, il nome scritto davanti è più importante
di quello scritto dietro”
NERI PER CASO Quella
trascorsa è stata una domenica particolare caratterizzata da episodi
che non da tutti sono stati valutati dalla stessa angolazione.
UNA PARTITA COME LE ALTRE Pista di atletica. Bergamo. Roma Testaccio ti guarda. Il lunedì. Non è Giusto. Ascari. Soldati. Sono juventino perché mi piacciono i colori. Dardanello. Senza Parole. Consolazione Coppa Italia. Liedholm. Vittimismo. Ladri. Che umiliazione. Righello. Trapattoni. Regolo. Boniperti. Dino Viola. La civile tribuna d’onore di Torino. L’ostile juve.1 scudetto a Roma=10 a Torino. Brio e il cane lupo.Falcao. Furino. Andare in fabbrica. Cazzaniga. Barilla. 90°: Pruzzoooooooo!! Sono juventino perché mi piacciono i giocatori.Grazie Magath. Via Liverpool. Ago. Eriksson. Barbas e Pasculli. Il premio a vincere. Causa lutto cercasi restitutori di coppa. Platini: che spettacolo! A servire il tuo padrone. Desideri. Giannini. Sono juventino perché una volta ha giocato qui in Sicilia. Cornieti. Il ferroviere. Mezzaroma. Ferrara. Paulo Sousa. Malindi. L’amichevole pro Fortunato. La sudditanza psicologica. Aldair. Fallo laterale. Io ?? Stafoggia. O juventino. SuperDelpiero. Sono juventino perché una volta ha giocato qui in Puglia. Anche qui in Calabria, è vero. Zeman. Vialli. Farmacie. Causa Doping cercasi restitutori di coppa. Trentalange e Agricola. I Rolex e le strane carriere arbitrali. Paulo Sergio. Tu non conti nulla. Andavo a 100 all’ora. Ciuccia e piselli. Ingresso libero spogliatoi Olimpico. 4 pappine e a casa. Il lacrimevole Emerson. La solare Torino. Sono juventino per difendere i colori di un’altra città.The cassonetts. Fuga di mezzanotte. Capello. Ammazda. Di tutta quanta. Non andro’ mai alla juve. Le ultime 6 giornate juve dal 2000 al 2004. Moggea jr. Racalbuto. I torti alla fine dell’anno si compensano. Vivian Lain. 11 piemontesi tosti (ahahah). Tancredi. Paparesta.Vendesi sede. La famiglia Agnelli. Baldini. Affittasi terreno per Mondo Juve. Plusvalenze. Cercasi tifosi. Sono juventino perché….ce l’ho nel sangue. Le società amiche. Le società satelliti. Fallimento Como. La storia de il padrino su il Romanista. Il rapporto falli/ammonizioni. I mali oscuri. Le lezioni di vita di Lapo. Ho scelto una triade per amico. Il servilismo mediatico. George e Cernia. Doping, no grazie. Il pietoso velo da stendere su coloro i quali pensano sia finita qui e che qualcosa in futuro cambierà. Il banale. quello magistralmente descritto da Hornby in febbre a 90, ove l’urlo del goal assume un significato catartico, violento , che espelle tutte le frustrazioni che ti porti dietro dai tempi della prima comunione, peccato solo per le tonsille che il dirimpettaio è costretto a portarsi a casa come fossero un pendente alla moda. La gioia era in ognidove e si portava dietro il boato della gara con l’inter che quei pochi valorosi, i quali un giorno diranno “io c’ero”, avevano urlato ai sempre cordiali e affabili abitanti di l’ego-landia….tale sentimento è stato amplificato da quell’escalation di passione vera che l’abbraccio giocatori-tecnico-panchina-raccattapalle-tifosi-bibitari-steward-celerini hanno trasmesso nell’aria neanche fosse una moderna woodstock (il mister Raspetti sembrava uscito dal quadro di Munch). Abbiamo sofferto, è vero. Abbiamo beneficiato di decisioni arbitrali favorevoli , altrettanto vero (ovviamente i ben più evidenti falli di mano con Livorno e Siena non hanno avuto la minima eco dalla simpatica fauna che popola l’etere romano, altre sponde, troppo spesso dimentichi, tra l’altro, di una salvezza raggiunta grazie all’arbitraggio di ray charles I contro la fiorentina) ma proprio per questo il godimento è stato maggiore. Inevitabile, uscendo dallo stadio, il pensiero all’unica squadra del mondo terracqueo che incarna i valori di lealtà sportiva, unità d’intenti, umiltà economica e pulizia dei capi delicati che grazie all’eroe mascherato Z, che per una volta ha vestito i panni del sergente Garcia/ Negro , ha perso contro la Reggina: certo determinante è stata l’assenza di paoletto millemaglie, fermato ai box da una slogatura all’indice, causata probabilmente dall’esultanza nel derby….certo poi uno dice le coincidenze nel calcio, anche quest’anno un lungo stop dopo un incontro vissuto intensamente, naturalmente fuori dal campo perchè sul rettangolo di gioco si è notato solo per la pantomima con la quale prima ha provocato i tifosi e poi ha pomiciato con l’arbitro, che fa il paio col patetico “io non c’entro niente è colpa loro” contro i compagni nel derby-farsa ( ma la lista comincia ad essere lunghissima: dalla metafora del gagliardetto juventino all’autoproclamazione quale banderuola laziale con contingente decurtamento dello stipendio, ad esclusione di alcuni benefits quali i diritti sull’autobiografia del nulla, passando per la spinta all’arbitro redenta dal gesto fairplay). Ma tralasciamo colui che i cucchiai li esibisce nelle partite oniriche e non prendiamocela più di tanto per quei conduttori ventriloqui che offendono ad ogni occasione la nostra amata attraverso il pupazzo di turno uscendone immacolati, è gente nota. Domenica lo stadio, come un tempo gli Who, ha omaggiato Tommy… fiumi di parole e miliardi di aggettivi sono stati spesi sul suo rientro, ma poiché viviamo in un mondo che ci smentisce ogni dieci secondi a noi non interessano effetti speciali, siamo oramai disincantati, ci preme l’aver recuperato un uomo vero che si impegni per aiutare il gruppo a fornire prestazioni di alta personalità come negli ultimi tempi e che usi la sua saggezza in uno spogliatoio troppo simile al club delle prime mogli. Il popolo giallorosso è in festa, effimera ma necessaria , godiamo. Il Banale NEL FRATTEMPO, NOI TIFOSI, INEBRIATI DAL PUGNO DI FERRO ADOTTATO DAL MISTER E DALLA RITROVATA ARMONIA CHE SIAMO CERTI DURERA’ ALMENO FINO AL PRIMO TEMPORALE, REALE O METAFISICO CHE SIA, CI SIAMO SUBITO INCOLLATI AL TELEVISORE ( QUELLI CHE NON L’HANNO PIGNORATO PER FARSI UNA SETTIMANA ALL INCLUSIVE A LADISPOLI) PER AMMIRARE LE PRIME SGAMBATURE DEI NOSTRI EROI, IL NUOVO TAGLIO DI CAPELLI DEL FRANCESE CHE FARA’ PRESTO TENDENZA, MA SOPRATTUTTO PER SCOPRIRE IL VINCITORE DEL CONCORSO A PREMI “LITIGA COL BARESE, VINCI UNA PORSCHE AL MESE”. E VISTO CHE IN FERIE CI VANNO SOLO QUELLI INVITATI SUL PANFILO DI BRIATORE POICHE’ANCHE IL PREMIER, AVENDO SCELTO GILARDINO PIUTTOSTO CHE UN ISOLOTTO DELLE CAYMAN HA OPTATO PER L’AUSTERITY , ECCO IL PIACERE DI RISCOPRIRE LE DISCUSSIONI CALCISTICHE NEI BAR E NEI CIRCOLI….. MA SI SA COME VANNO QUESTE COSE, I DIALOGHI SI ANIMANO ED ECCO SPUNTARE GLI SGUARDI IN CAGNESCO E AFFIORARE L’ATROCE DUBBIO ….NON HO RINNOVATO L’ABBONAMENTO!!!!!!! ED E’ QUI CHE PERFIDAMENTE INTERVIENE IN NOSTRO SOCCORSO L’AMATA SOCIETA’ CREANDO UN NUOVO GIOCO CHE IN CONFRONTO IL SUDOKU E’ UN INDOVINELLO PER L’ASILO E PERMETTE DI TRASCORRERE L’ESTATE IN MANIERA SPENSIERATA CERCANDO L’IMPROBABILE SOLUZIONE. ORA, DIFFICILE E’ SPIEGARNE LE REGOLE, PERO’, CON UN PIZZICO DI FANTASIA , SE NE POSSONO COGLIERE LE LINEE GUIDA PRINCIPALI: 1.
I PRIMI 300 ESTRATTI NON POSSONO RINNOVARE IL PROPRIO ABBONAMENTO PERCHE’
AL LORO POSTO VERRANNO MESSE DELLE FIORIERE SECONDO I DETTAMI DELL’UEFA
(CIRCOLARE INTERFLORA 26/78).
E QUANDO FINALMENTE ESCI CON IL PREZIOSO CIMELIO TRA LE MANI E TI ACCORGI CHE IL CAMPIONATO NON VERRA’ GIOCATO PER MANCANZA DI SQUADRE IN REGOLA CON QUALSIASI COSA, NON TI SCORAGGIARE CI SONO I TUOI TUTORS SOCIETARI CHE PER CONSOLARTI HANNO ORGANIZZATO UNA BELLA AMICHEVOLE CON LA SQUADRA SIMBOLO DI TUTTO QUELLO IN CUI HAI SEMPRE SPORTIVAMENTE CREDUTO. (TRANQUILLO QUELLA LACRIMUCCIA E’ SOLO SUDORE) LE INSIDIE PER ALLONTANARCI DA QUELLA PARTE DI NOI CHE DA SEMPRE CI ACCOMPAGNA POICHE’ INSERITA NEL NOSTRO CODICE GENETICO SONO SEMPRE MAGGIORI MA DATO CHE L’AMORE VINCE SU TUTTO, ANCHE PER QUEST’ANNO DOVRETE SOPPORTARCI.
IL BANALE
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FANNO TENDENZA, QUELLE INSOMMA CHE QUANDO LE VEDI IN TELEVISIONE ATTORNIATE DA STUOLE DI CRONISTI D’ASSALTO TRAVESTITI DA ZERBINI, PROVOCANO LA REAZIONE DEL TUO AMATO PAPA’ IN CANOTTA MACCHIATA DI SUGO CHE , DOPO AVERTI MOLLATO UN SONORO SCAPPELLOTTO, TI REDARGUISCE CON L’OXFORDIANO “A FIJO DE NA TOR PAGNOTTA, GUARDA LUI…NO COME TE SFATICATO, NULLAFACENTE SEMPRE A PENSA AAA ROMA “…..E TU INCASSI IN SILENZIO NON SENZA PENSARE AL MOTTO DI CAMBRIDGE “GRATIE AR CAZZUM”. AMMETTIAMOLO
PURE, POICHE’ L’INVIDIA NON PORTA LONTANO, COME NON AMMIRARE QUEL PARGOLO
CHE, NATO AL QUARTIERE
QUESTA ICONA DEL CONSUMISMO MODERNO E’ PER NOI ROMANISTI ALTRESI’ NOTO PER LE DIPLOMATICHE DICHIARAZIONI RIGUARDANTI UN GIOCATORE DELLA ROMA, SUO VECCHIO COMPAGNO DI STUDI: ANTONIO CASSANO….ORA, FIGLIO BELLO, PUO’ ANCHE ESSERE CHE LE COSE ANDRANNO COSI’, NON SARA’ CERTO ROSELLA A IMPEDIRE L’UNIONE TRA QUESTI DUE NOBEL DELLA LETTERATURA, MA PROBABILMENTE DA QUESTE PARTI MERITEREMMO PIU’RISPETTO, PER MILLE MOTIVI, DIFFICILE ARRIVARCI PER CHI E’ PREGNO DELLO STILE JUVE, NOTO FINO A MALINDI….. MA COME PUO’ CAPIRE QUESTE COSE CHI ALLA BELLEZZA DEI COLORI PREFERISCE IL BIANCO E NERO? IL BANALE |
Tale boutade mi è balenata nella mente nel vedere, durante un atroce zapping tra le partite di calcio inglese da cui sono uscito stremato, l’uomo cotton-fioc, modello preferito di Rolando il parrucchiere delle dive, Abel Xavier, gestire con assoluta nonchalance la fascia destra del middlsbrough , proponendosi in continuazione ed ergendosi a protagonista in recuperi micidiali e, considerando che qui s’era offerto gratis all’Ostia Mare, è stato un bel vedere. E vagando ho scoperto che in Francia, nel Lione, furoreggia in testa alla classifica dei marcatori John Carew che sembra essersi messo alle spalle la denuncia per molestie presentata dal bidone che ancora giace ferito sotto la SUD, si dice rimpianga ancora le vacanze romane( per inciso, l’anno scorso in Turchia, 13 reti in 24 partite) ma purtroppo è impresso nella nostra memoria per quel tiraccio infame che ci è costato l’eliminazione quando indossava la maglia del Valencia…..e a proposito di Francia che dire di quel simpatico bohemian di Candela di cui si erano perse le tracce il giorno della vittoria in Supercoppa? Lumiere, accusato ingiustamente di essere il portaborse di Bacco, sembra che, in un ambiente piu’ rilassato ove ogni tanto ci si allena anche, sia tornato a cogliere la differenza tra la sfera di cuoio e le altre sfere. In Spagna il Betis ha costruito le sue fortune intorno a Marcos Assuncao, magari lascia perplessa la decisione di rinunciare alla sua prorompente velocità visto che per inspiegabili motivi non lo fanno giocare esterno di centrocampo, ma i risultati comunque si vedono. Ricordate, poi, il quiz in voga sugli spalti nel 2004 “Chi è quello strano figuro che ogni tanto appare in campo?” per alcuni un raccattapalle, per altri un fotografo, per altri ancora un ologramma, bene nulla di tutto questo, a Messina SanD’Agostino è risorto: assist, goal, calcio spettacolo….certo la città siciliana non è Roma, infatti si sono salvati molto prima. Lo dico subito, se arriva in Italia la notizia dell’elezione di Matteo Ferrari a player of the month, mi suicido in maniera eclatante o, senza essere così drastico, mi abbono al pizzighettone ………….Nel frattempo pero’, mi arrovello su quale possa essere il buco nero in cui scompaiono i nostri eroi e , ad essere sincero, qualche sospetto mi viene. IL BANALE |
(SPALMATI IN 23 ANNI) QUEST’UOMO HA PRESO UNA SOCIETA’ AL FUNERALE (INIZIATO NEL 1900) E DOPO UNA LENTA AGONIA, ANCORA CORRE DIETRO AL CARRO FUNEBRE L’IMPRESA NON ERA CERTO FACILE POICHE’LA SOCIETA’ IN QUESTIONE AVEVA PIU’ DEBITI DEI PAESI POVERI ( A NULLA E’ VALSO IL LOTHEID ORGANIZZATO AD ANAGNI DA TONY MALCO OVE I PRINCIPALI ESPONENTI DELLE TRADIZIONI FOLK DELL’ALTO LAZIO SI SONO ESIBITI AL GRIDO “HANNULLA IL DEBITE”) MA CON UN IMPEGNO CERTOSINO IL DE CUIUS HA TAGLIATO I RAMI SECCHI, SNELLITO GLI ORGANICI, APPORTATO SOSTANZIALI MODIFICHE INSERENDO I PROPRI FAMILIARI NELLA STRUTTURA TANTO CHE ORA IL BILANCIO E’ IN PERFETTO ORDINE ( L’ULTIMA CAMBIALE SCADRA’ SOLO NEL 2345, LUI SI DICE CERTO DI ONORARE L’IMPEGNO). CERCHIAMO DI CARPIRE I SEGRETI E LE PRINCIPALI MODIFICHE ATTUATE DALL’ARROTINO(COSI’ AMABILMENTE SOPRANNOMINATO NELL’AMBIENTE DEI LANCIATORI DI COLTELLI) : ASSUME L’INCARICO,QUALE ACCOMPAGNATORE DELLA SQUADRA, UN CUGINO SCOZZESE CONSIDERATO BELLO SPILORCETTO ANCHE NEL SUO PAESE, IL CHE E’ TUTTO DIRE: MC LO TUTOR, A LUI IL COMPITO DI CONTROLLARE CHE I GIOCATORI NON SCIALACQUINO TROPPO. COME CAPO MAGAZZINIERE LA SCELTA E’ CADUTA SUL FRATELLASTRO UGO LO TUTA , LAUREATOSI ALLA SORBONNE IN RAMMENDI E RATTOPPI CON LA TESI “FINO ALL’ULTIMO RICICLO”, A LUI IL COMPITO DI NON SPRECARE NEANCHE UN CM DI STOFFA. ADDETTO ALLE COMUNICAZIONI B. LOU TOOTH , CUGINO EMIGRATO A CINCINNATI DOVE HA FATTO FORTUNA, VISTE LE RECCHIE, COME ANTENNA PARABOLICA , ESPERTO IN TRADUZIONI SIMULTANEE (DAL L’APOLOGETICO-DIDASCALICO ALL’ITALIANO E VICEVERSA), IN FALSIFICAZIONE DI SMART CARD E PALINSESTI TV(MEMORABILI I SUOI DUETTI CON MIKE ALLA RUOTA DELLA SFIGA, TELEQUIZ SULLA STORIA BIANCOCELESTE). A MARSIGLIA, PER SCOPRIRE TALENTI E PER CURARE I RAPPORTI COL CALCIO FRANCESE RISIEDE IL FRATELLO MENO SVEGLIO ANTON TITO CON IL SUO FEDELE CANE, RIN-TON-TITO :. E’ LUI CHE HA CURATO, CON LA SCUSA DELL’INTERTOTO, LA TRATTATIVA COL CLAN DEI MARSIGLIESI PER L’ACQUISTO SOTTOCOSTO DI UNA PARTITA DI SAPONE TAGLIATA MALE. LE CUCINE SONO IL REGNO DEL FAMIGERATO CHEF,CUGINO DI SECONDO GRADO, GUSTAVO LO TRITO A CUI , SI DICE, SI DEVE L’INVENZIONE DEL MINIPIMER (PROGETTO PERSO AL GIOCO IN UNA MEMORABILE PARTITA A POKER NELLE CANTINE DEL RISTORANTE SPIC&SPAN). LA NURSERY E’ AFFIDATA AD ADA LA TATA, MENTRE L’ESPERTA SUI PRONOSTICI E’LA CHIROMANTE SERENA LO TOTIP, TRATTASI DELLE GEMELLINE RIPUDIATE GIOVANISSIME PER AVER STRAPPATO IL POSTER DI MASTROLINDO DALLA CAMERA DELL’ILLUMINATO. LO STAFF MEDICO VERRA’ GUIDATO,GRATUITAMENTE, (A PARTE IL GERIATRA PER PAOLETTO MILLEMAGLIE IN CONVENZIONE CON L’ASL DI TERNI) DALL’OTORINO MAX L’OTITO E QUALORA ,VISTI I MEZZI A DISPOSIZIONE, NON FOSSE SUFFICIENTE SI PUO’ CONTARE SEMPRE SULL’ASSISTENZA SPIRITUALE DEL CUGINO CHE ABBANDONO’ GIOVANISSIMO LA FAMIGLIA PER ENTRARE IN SEMINARIO, SIA LO DATO . PER LO SPONSOR E’ PRESSOCHE’ CERTO L’ACCORDO CON LA KINDER CHE LANCERA’ CONTEMPORANEAMENTE ALL’INIZIO DEL CAMPIONATO LA SERIE “I LOTITINI TUTTO BRILLA” IL CHE DOVREBBE FRUTTARE ALLA SOCIETA’ QUANTO BASTA PER OFFRIRE ALLA BIBLIOTECA UMANA, L’UOMO CHE VANTA PIU’ BIOGRAFIE DI GHANDI E MALCOM X(TRANQUILLO PAOLE’, NON E’ UN PRONOSTICO), IL DENARO NECESSARIO PER SALDARE IL TATUATORE ED ACQUISTARE LA SECONDA DISPENSA DEL TOMO, PREMIO BANCAROTTA 2004, “DALLA STRISCIA DI GAZZA ALLA STRISCIA DI GAZA”-20 ANNI DI CAPITANI CHE NON CAPISCONO UN GAZO. EDIZIONI A.MALGIOGLIO ….E VISTO CHE L’AQUILA NON VOLA PIU’, IL NUOVO INNO SARA’ “SPLENDIDO SPLENDENTE” IN ONORE DEL CONTRATTONE TRENTENNALE PER LE PULIZIE AL PALAZZO DELLA REGIONE CHE STO…RAX HA GARANTITO PER LA SALVEZZA DELLA GLORIOSA SOCIETA’; NEL PACCHETTO SONO INCLUSE DUE AMICHEVOLI CON L’AJAX (LA SOCIETA’ CHE FORNISCE I FAMOSI DETERSIVI AUTODISINFETTANTI SPECIALI BREVETTATI DA LO TITO) IL BANALE |
La facilità con la quale ho acquistato il tagliando è stata disarmante: chi nella sua vita non ha impiegato 12 ore, percorso 450 km tra bar e ricevitorie e consumato le riserve arabe di petrolio per poter assistere alla prima di campionato? E, ad essere sinceri, non ho avuto alcun problema ad entrare, se non fosse stato che i primi due lanci non sono stati precisissimi tanto che sono finito allo stadio dei marmi procurandomi la rottura del femore finendo sul discobolo al primo e vivendo una nuova esaltante esperienza, al secondo, finendo, ahimè, sul lanciatore del giavellotto. Al terzo lancio, pur non aprendosi il paracadute, è andata meglio poiché sono atterrato tra le braccia di gunthar, aitante steward di curva nord, ed è stato subito amore….e finalmente roma-udinese. Ho deciso, quindi, per evitare di ripetere questa dolorosissima esperienza di rimanere direttamente all’interno dello stadio fino all’incontro di coppa UEFA di giovedì ….a voi che vi apprestate a seguire l’incontro di coppa dell’olimpico ricordo, essendo una gara internazionale, di portare il passaporto o carta d’identità valida per l’espatrio, non si sa mai…… Il consiglio che mi sento di dare al ministro Pisanu è quello di affittare il dvd di minority report per avere la definitiva illuminazione su come risolvere il problema stadi sicuri con la tecnica della lettura della retina…..è infallibile, immaginate la scena: scannerizzazione effettuata, bip, posto 46 fila 60 settore D, bip, incontro lazio sampdoria, bip, ti chiami Stefano, bip, sei sposato con Aurora che in questo momento è a casa del tuo migliore amico, bip, a’ cornutooooo, biiiip(no, forse non sarebbe proprio una buona idea). Per rassicurare il ministro comunque debbo ammettere che se non completamente scomparso, il fenomeno del bagarinaggio è quantomeno mutato, insieme al biglietto, infatti, senza sovraprezzo, ti viene fornita una patente falsa a cui bisogna aggiungere solo la foto |
quanto aspettavo con bramosia il mercoledì di coppa, un evento,un rito, una finestra sulle altre realtà calcistiche note solo per scarne notizie sui giornali. Il tutto aveva inizio il martedì precedente poiché si dovevano fare i compiti “anche per il giovedì”( lo ammetto noi appassionati calcistici del tempo eravamo anche degli inguaribili secchioni , brufolomuniti, esenti da qualsiasi chance che comprendesse l’universo femminile, a quel tempo del tutto acalcistico), espletata questa formalità si passava subito alle raccomandazioni per il giorno successivo: sala tv sgombra, lista della spesa (non erano ammesse sostanze a bassa possibilità di ruttaggio), parte centrale della stanza occupata dal subbuteo (con tribune e riflettori rigorosamente old england), la scritta do not disturb marchiata a pelle sulla povera sorellina appesa per la circostanza sulla porta di ingresso. Il mercoledì a dieci minuti dalla fine delle lezioni si era già tutti in fermento, autorizzazioni governative concesse, schemi di gioco pronti, programma tv tatuato sulla coscia del piu’ indifeso …driiiiiin, via e con un tempo di poco superiore al record mondiale sulla distanza, eravamo a tavola del malcapitato di turno con davanti il piattone all-inclusive (rigatone al sugo ripieno di mammuth e patatine fritte, ciambellone affogato in estratto di fantola l’ esplosiva miscela di due famigerate bevande gasate). La mise solitamente comprendeva il completo di una squadra europea (per me quello del celtic, affascinante oltre che per la bellezza della maglia anche per il fatto di non avere il numero sulla schiena ma solo sui pantaloncini) e l’inseparabile sciarpetta della magica anche se, per l’ennesima volta, non inserita nel tabellone europeo. Si iniziava sempre con una partita giocata in uno stadio dell’ Europa dell’Est , in pomeridiana per mancanza dell’impianto di illuminazione, polizia intorno al rettangolo di gioco con lo sguardo rivolto verso degli intristiti spettatori, immancabile il commento dello sfigato telecronista di turno sul costo del biglietto pari ad un terzo del …“salario medio di un operaio “. Pausa e replica immediata sul panno verde in salotto. La partita di metà pomeriggio nella quasi totalità dei casi riguardava la juve che con la solita jella aveva pescato una squadra di tagliaboschi finlandesi o , nel peggiore dei casi, di dissidenti maltesi….pathos nullo che consentiva un’ abbondante merenda. A cena l’incontro era rigorosamente in diretta dalla Gran Bretagna, accompagnata dal fascino delle mille tradizioni calcistiche e dall’odore degli hamburger con la cipolla che sembrava uscire dal televisore (con la variante dell’intensità del whiskey al malto per le partite scozzesi) e con il boato che accompagnava una qualsiasi azione dei padroni di casa, anche la piu’ insulsa. Si arrivava quindi alla partita dal Portogallo che iniziava alle dieci per via del fuso orario e che solitamente per sorteggio capitava all’inter …stremati ma felici si chiudeva con risultati e immagini delle reti di eurogol. Fù in quel periodo avaro di presenze della mia squadra del cuore che giurai a me stesso che mai avrei mancato a un incontro europeo della Roma, una promessa che ancora oggi mantengo. E’ vero, il calcio di oggi non è neanche lontano parente di quello di allora, salassi economici, pay per view, calciattori, de-cretino pisanu, maglie stroboscopiche, totale assenza del rispetto per la maglia………tutto vero, ma diecimila spettatori per un incontro di coppa mi hanno ferito mortalmente, non li abbiamo fatti neanche al trofeo Ponte; temo purtroppo che noi tifosi giallorossi stiamo perdendo anche quell’unicità che ci contraddistingueva dagli altri….sbagliero’ ma oggigiorno sembra molto piu’ importante intervenire in radio, su qualche “muro”, essere visibili, che amare incondizionatamente la propria squadra; non credo che il futuro ci regalerà altre persone come Luisa che nonostante tutto non manca mai, incommensurabile!!!! E come in roma-bayern, che serà, serà…. e stasera l’incontro da Salonicco non voglio proprio perdermelo, figuriamoci se , fedele alla tradizione europea, la Roma non si complicherà la vita anche oggi. IL BANALE |
La sola ipotesi ha scatenato in me un turbinio di emozioni e ricordi calcioculinari inenarrabili… chi non collega, infatti, il pareggio a Torino del bomber in rovesciata a due avvolgibili alla matriciana e chi, in stretto regime tifoide, non ha attuato la dieta mediterranea della domenica che consisteva nelle fettuccine al sugo alle 10,30 “se no me fregano il posto in sud”? Da allora nelle mie rare apparizioni nei supermercati ho sempre evitato di comprare “quella marca” poiché ogni volta che avvicinavo la mano verso una confezione entravo in una specie di trance che mi faceva rivivere brunetto in ginocchio davanti allo striscione i ragazzi della sud o l’assist del divino di tacco per l’incornata dell’espansivo bomber, onestamente troppo per le coronarie di un uomo di mezza età (anche perché risvegliarsi con gli avventori e i commessi che ti fissano increduli mentre in catalessi tenti di correggere di testa in tuffo nel carrello il cross di tua moglie effettuato con il barattolo di pelati, non è piacevole). Non credo che voi che , troppa grazia, state leggendo questo articolo siate molto diversi da me, la magica, per gli sponsor , tira perché noi siamo fatti così: benevolenti, ammiccanti, sicuramente schierati con chi ha deciso di intraprendere e sostenere i nostri colori sociali e dovendo scegliere, tal prodotto “non puo’ che essere il migliore” se nostro compagno di viaggio. Dal diffondersi della notizia, lo ammetto, non sono più lo stesso, ogni sera mi distraggo con del rock pesante e sul martellare dei “bassi” dell’ultimo cd di pupo chiudo gli occhi e rivivo l’attimo del miglior spot del secolo in cui quello splendido bambino saliva le scalette del vecchio olimpico per affacciarsi poi in una curva festante di bandiere sgranando gli occhi sognante….non c’è niente da fare, mi sento tanto un “bravo”: questo matrimonio s’ha da fare! Non fosse altro che per rinvigorire l’animella del tifoso che si sta sempre piu’ spegnendo mettendo qualcosa di antico su quelle strane cose che indossano i giocatori della Roma; ora , Io capisco benissimo, i designers e gli addetti marketing della Diadora, si riuniscono, volano in Messico, mettono a bollire qualche funghetto e inalando i fumi del peyote partoriscono quel fior fiore di divisa sociale… pero’, magari assicurandogli che mai negheremo loro il viaggetto a Tegucicalpa, perché la maglia non la lasciamo disegnare a qualcuno che non abbia origini senesi? Mi appello quindi al fantasma delle spezie pirampepe chiedendo alla famiglia di Parma di gettarsi in questa avventura in maniera incisiva, tanto per restare al dente. D’altronde, se ci levano anche i sogni, chi ci rimane, Marzullo? |
NELLO
STARS PROJECT ROSSOEGIALLO INIZIA A PRENDERE PIEDE
IL BANALE |
Nel tepore del letto, ben conscio che mai più sarei riuscito ad addormentarmi, ho lasciato che i ricordi mi avvolgessero completamente nel rispetto di una persona senza uguali. Nella vita ci sono persone che fanno proseliti per censo, altri per costrizione ma poche suscitano l’ammirazione esclusivamente per il loro modo di comportarsi: Luisa era una di quelle, rappresentava l’ESEMPIO, non delegava, faceva tutto in prima persona e chi le era amica non lo faceva per dovere ma per amore, quel sentimento che Luisa trasmetteva a 360° senza aspettarsi nulla in cambio. Non sono riuscito a ricordare una trasferta dove non fosse protagonista ,silenziosa e affettuosa, disponibile e autoritaria, e in suo onore, ormai del tutto sveglio, ho rispolverato dall’armadio la prima sciarpa ultrà roma, simbolo di cio’ che di più caro ho nel cuore calcistico. In auto la prima canzone uscita dalle casse è stata la “rosa” che Elton John ha dedicato a Lady Diana in occasione del suo funerale e ho pensato: da principessa a principessa…a quel punto ho preferito continuare il viaggio in metro, in certi casi la solitudine è opprimente e hai bisogno di vedere persone, sentirti strattonare, vivi nel contrasto tra la tristezza interiore e l’indifferenza del mondo che ti circonda. Il primo pensiero nell’avvicinarmi alla chiesa è stato per Fabrizio Grassetti poiché, nonostante il profondo affetto verso Luisa per il quale avrebbe voluto isolarsi nel dolore, l’organizzazione della cerimonia è stata come al solito perfetta e coincidente con i desideri che la nostra aveva lasciato ai suoi cari: parenti, amici, i suoi “curvaroli”,striscioni e opere di bene. Le emozioni che si sono accavallate sono state innumerevoli, dall’abbraccio di vecchi amici perduti nel tempo e nei rivoli di una vita che scorre, al generale sincero applauso all’arrivo del feretro, per culminare con i pensieri dedicati a colei che ci ha lasciato che hanno raggiunto il culmine con le parole di spadino durante le quali molti di coloro che per anni non hanno mai indietreggiato per difendere i nostri colori a stento sono riusciti a trattenere le lacrime. I cori all’uscita erano rochi, imperniati di quella malinconia che i canti da stadio debbono trasmettere….ciao Luisa, il riscontro di quello che siamo stati lo si ha in quelli che ne portano avanti il ricordo,e stai certa che il tuo sarà eterno. Il tuo ombrellino, la vespa di Dante, il sorriso di Paolo, un pezzo del vecchio muretto, sono queste le icone dell’unico calcio che esiste per noi tifosi. Il banale, UR77 |