GLI ARTICOLI DE "IL BANALE"
SU "IL ROMANISTA"
2005/06 e 2006/07

LA TRIBU’ DEI PIEDI DELNERI

Un passo indietro.
Gigi, che non esce di casa per paura che gli freghino la cremeria, fingendo di rilasciare un’intervista per un giornale al verde di colorazione politica e di  sentimenti umani, ha lanciato qualche giorno fa il suo anatema, che il suo intervistatore ha frainteso e tradotto come una serie di originali monosillabi gutturali patrimonio dell’entroterra friulano. Non era così.
Con l’aiuto dello stregone dall’età indefinibile Luciano “badtaste sock” (pedalino inavvicinabile), di numerose  piante allucinogene, unghie di muflone balbettante e qualche damigiana di buon Tocai, ha pronunciato il rito jettatorio: Pillo pillonis, trangugi sambuchi, palozio e traversazio, sconfittex a profusazio, persinox con la lazio, te tiro l’esonerazio.
Ha funzionato, e così dopo un incerto peregrinare per l’Europa , eccolo nuovamente su quella panchina che l’ha reso famoso.
Non è un caso che il tutto sia successo alla vigilia della partita con la Roma  tanto per regalare un motivo di interesse in più, come se non bastasse  l’arrivo all’Olimpico dell’ennesima squadra in costume, secchiello e paletta (all’ultima spiaggia), con il dente avvelenato, con il portiere pronto alla partita della vita, con il terzino cresciuto con le giovanili romaniste desideroso di rivincita, con il centrocampista cornificato dalla moglie romana, con l’attaccante che volendo fare un investimento i Totò e Peppino di turno  hanno  venduto Fontana di Trevi.
E così, dissotterrata l’ascia di guerra, salutata la squaw D’anna dai capelli rossi, riunite le tribù dei Pellissier, Semioles e Tiribocchi, innalzando il canto propiziatorio “ Obinna uè, Obinna uà”, Gigi, capo tribù dei piedi Delneri, ha varcato il Rubicone per niente intenzionato a fumare il calumet della pace e assetato di vendetta ( che volendo essere precisi si è già preso l’anno scorso, ma chissà perché con noi le leggi dell’ex, le tradizioni, le serie sfigate riescono sempre, quindi chiedo ai miei due parenti che leggono di procedere alla grattazio).
Nel rispetto del nostro mitico Cavallo Pazzo, Toro è rimasto seduto insieme a tutti i sioux. 
L’unica speranza è che l’Harry Potter della valle dei pandori non sia riuscito a trovare in tempo il traduttore dell’oscuro linguaggio parlato dal neoallenatore dei clivensi.
Personalmente non contesto al mister di Aquileia (certo nascere in un posto con questo nome non è ben augurante per allenare la magica) il suo periodo nella capitale, troppo particolare quell’annata e completamente priva di hompohrtamenti imphorthanti come direbbe l’attuale mister, ma uno che fallisce in una squadra che si chiama BENFICA è imperdonabile, uno schiaffo a tutte le tifose (evidentemente gli Arapaho sono una tribù dissidente).
Con questi pensieri sono andato a letto cercando invano di prendere sonno, non riuscendoci ho provato a contare i luoghi comuni e i detti che accompagnano la squadra di Verona ( le pecore le conto prima del derby) : “favola Chievo””miracolo Chievo” “io speriamo che me la Chievo””il quartiere delle meraviglie””anche gli asini volano”……meglio gli incubi.
Il Banale

p.s.  LUNGO IL CAMMINO DELLA VOSTRA VITA FATE IN MODO DI NON PRIVARE GLI ALTRI DELLA FELICITA'. EVITATE DI DARE DISPIACERI AI VOSTRI SIMILI, MA AL CONTARIO, VEDETE DI PROCURARE LORO GIOIA OGNI VOLTA CHE POTETE! (Proverbio Sioux)



A FORMELLO LA LOCATION DELL’ULTIMO FILM DYSNEY:  SCARS
Formello, interno giorno, c’è molta agitazione per il primo ciak del nuovo film di animazione della Dysney: SCARS.
D’altronde è un progetto didascalico diretto a un pubblico giovane, e per due rate del debito IRPEF e l’appalto per le pulizie del futuro megaparcogiochi a    tema bucolico che sorgerà alle porte della Capitale, caciocavalloland, Claudio III, detto il derattizzatore, ha concesso l’uso del centro sportivo biancoazzurro.
La troupe verrà sistemata nell’unica sala libera del complesso, la sala dei trofei.
La storia è semplice e narra del protagonista, Jimenez, detto saetta Mc Queen, che mentre è diretto alla sede di una famosa società professionistica per firmare il contratto,  si perde e finisce nel centro di allenamento di uno “sgarupato” team minore.
Gli allenamenti sono meticolosamente condotti da Guido (ovviamente) il Sergente che fatica non poco a spiegare le ripartenze e i cambi di marcia, non è certo facile con le basse temperature(-11).
Il capitano è la versione modificata di una vecchia jeep 4x4: la Oddo x oddo, agile e scattante sui terreni scoscesi, usa le(idee) ridotte in sala stampa, giusto per recuperare agli occhi dei fans il turbolento desiderio estivo di cambiare carrozziere.
In difesa è affiancato dalla SEAT Siviglia, sbiadita fotocopia che privilegia le sgasate alle giocate produttive.
A centrocampo spicca una solida Ledesma targata Foggia con problemi alla carburazione e al sistema frenante, tra gli optional il frigo-Bar(onio)   e lo Stendardo tricolore, è parcheggiata solitamente accanto a una MudinHunday Atos.
In attacco, sulle note di una vecchia Hit sanremese  “c’è da spostare la Makinwa, devi metterla laaaa” fanno bella mostra di sè una Pandev motore fire, spesso ai box per problemi di tenuta, e una Tar-Roccata Inzaghini Countach del ‘72 con tendine rosa.
Il protagonista, dopo aver trascorso la giornata Sereni, sBallottato e felice in questa oasi dove i ritmi (e le ritmo) sono cadenzati al rallentatore (si sa c’è chi va  lento e chi va…lencia), riparte per la meta prevista.
Ovviamente il tutto prossimamente al cinema, o negli stadi italiani?
Il Banale

LA CITTA’ DEL (LE) SOLE 

Avanza timida la notte nella solare Torino, le luci occhieggiano sospettose nei lunghi viali alberati, in lontananza rumori metallici rassicurano le famiglie piemontesi sull’appuntamento serale di Johnatan con il suo cassonetto, le stelle sembrano chiedere il permesso a Luciano di affacciarsi, ma trovano sempre occupato.
Dalle parti del lingotto c’è un febbrile fermento, per questa sera è infatti prevista l’assemblea generale della Juventus F.C., alla spicciolata arrivano gli azionisti principali: l’apo maja e yoghi, biancaneve e i 7 stevens, la triade, la yakuza,  i 4+4 di Nora Orlandi, il mago Zurlì e molti molti altri amici (non tutti vista l’esiguità del locale).
L’aria è pesante, non solo a causa del misterioso flautolente, qualche birichino, infatti, ha osato sconvolgere la programmazione ventennale dell’esito del campionato Italiano di calcio, pianificata con estrema attenzione nel corso delle ultime assemblee dei soci.
Il Presidente prende la parola:” bisogna tirare fuori le palle...”, a quel punto tal Patrizia, leggiadra camionista con l’hobby dell’infermieristica, viene stoppata dagli astanti mentre inizia a spogliarsi, “....parlavo in senso figurato” prosegue “ dobbiamo ritrovare l’orgoglio juventino” a questo misterioso e criptico termine, la sala inizia a rumoreggiare scambiandosi occhiate interrogative “ci sarà pure qualche juventino doc qui dentro, cribbio”tuona il meg.lup.mann.galat.gran fig.di put.
A tale esclamazione si assiste a una scena che ricorda le interrogazioni liceali, alcuni chiedono di andare in bagno simulando improvvise coliche, altri fanno abilmente cadere la penna sotto il tavolo per sparire dalla visuale, altri ancora si dedicano al censimento delle gomme americane appiccicate con lodevole impegno nel corso delle precedenti riunioni, il tutto fino al liberatorio urlo in fondo alla sala di un arzillo signore con coppola e lupara “minchia, picciotti, fedelissimo sono” un duraturo sospiro di sollievo si dipana per la stanza.
“Bene, signori” riprende la parola il Presidente non senza buttare un occhio verso la foto della coreografia 11 piemontesi tosti che campeggia alla parete “si tratta ora di individuare una strategia che consenta di uscire dalla situazione con il minimo danno, qualcuno ha qualche idea?”
“potremmo influenzare l’opinione pubblica tramite i nostri amici giornalisti, inserire nostri fedelissimi nei gangli del sistema, migliorare le  prestazioni con uso di sostanze non lecite (a questa frase si registra  l’unico sussulto vitale di un sonnecchiante biondino seduto al tavolo presidenziale) , suggerire le designazioni arbitrali, relazionarsi con le società amiche” interviene Gonzo Stevens “guarda che è quello che abbiamo sempre fatto, è per questo che abbiamo problemi” gli risponde il fratello  Pranzo “e se promuoviamo uno sciopero della fame su grande scala, visto quanti siamo manderemmo in crisi il paese” “...o della sete” gli fa eco Sbronzo, il fratello noto per alzare spesso il gomito.
“fondiamo un partito “,”dichiariamo di avere  l’atomica”, “coinvolgiamo tutte le squadre, anche se non hanno vinto nulla, loro”,“nascondiamo tutti i tartufi” e via con le ipotesi più disparate (e più disperate), fino all’intervento di un misterioso signore con la maschera di bronzo sul volto” siete troppo impulsivi, dovete mantenere la calma, fischiettate possibilmente e così, facendo finta di niente, ci presentiamo in campo alla prima giornata del prossimo campionato, che ne so, ad Ascoli, e iniziamo a giocare” la proposta viene salutata dall’uditorio con un’ovazione generale.
A quel punto un trillo di cellulare si spande in quell’atmosfera di gaudio generalizzato, e tutti insieme iniziano a piangere, appassionatamente.
Il banale



PANTA REI

Come sono lontani i tempi in cui l’avvocato Zaccone si sarebbe accontentato di una B con penalizzazione, e poichè l’appetito vien mangiando, preso atto che l’unità di misura dell’impunità sportiva è il sandullo, perchè non urlare al mondo che, vista la magnanimità usata con gli altri bassotti della banda, la Juventus merita di restare in serie A.
In fondo, visto l’appoggio incondizionato del giornaservilismo, non importa ciò che è, ma il fumo che tifosi inferociti e imbufaliti sono in grado di respirare e la pressione che riescono a fare.
Grande mobilitazione in tutto il mondo sulla scia delle iniziative della Vecchia Signora, pare che gli eredi di Qin Shi Huangdi siano intenzionati a chiedere il condono per quel muretto di 6.000 km che il loro antenato aveva fatto costruire in Cina allo scopo di difenderla dagli attacchi dei Manciù e gli eredi di Al Capone possano finalmente pretendere la restituzione del patrimonio confiscato perchè hanno trovato tutti gli scontrini mancanti alla dichiarazione dei redditi del celeberrimo gangster.
Tanto rumore per nulla, persino Lapo ha fatto la sua raintree nel dorato mondo dei vipssss e pare voglia scrivere un libro sulla sua esperienza di redento, ovviamente il ricavato di questa raccolta di  favole andrà in beneficenza al centro recupero delle vittime degli orrori arbitrali, nel frattempo tutti i tabloid faranno a gara per portarci ad esempio il suo nuovo stile di vita, la sua ragazza tutta acqua, sapone, ciccia e brufoli ex monaca di clausura devota a San Siro. 
Dai balconi di qualche sottosegretario ancora non hanno ammainato le mutande della velina di turno che già si odono i propositi di rivalutare il fine goliardico della raccomandazione televisiva.
Gli assassini chiedono la grazia appellandosi al Cluedo: è stato il Colonnello Mustard con il candelabro in cucina.......
Ci hanno fatto digerire l’indulto con le solite spiegazioni che oramai non stiamo più neanche a sentire, assuefatti all’assurdo.....tanto con il mondo che ci stanno proponendo in futuro le carceri serviranno per rinchiuderci le persone perbene.
Il dubbio comunque rimane, oggi faremo colazione al bar o conciliazione al tar?
Perchè la minaccia che incombe è grave, se necessario Zaccone farà ricorso al Giudizio Universale, anche se in anticipo rispetto alla data prevista, nel frattempo in nome di una giustizia giusta, la Juve chiederà la restituzione di tutti gli scudetti vinti da quelle  squadre che in passato hanno schierato 11 giocatori (l’arbitro deve essere inserito  a referto, hanno sempre saputo a Torino, per loro si gioca ufficialmente in 12). 
Il palinsesto tv non si da pace, come inserire la Juventus dopo l’Inter e prima della Roma? C’è chi suggerisce di offrire immagini di repertorio, anche se qualcuno potrebbe pensare che quello in campo  è il figlio del Tardelli che commenta dallo studio. Altri propongono di iniziare qualsiasi trasmissione sportiva con una panoramica “sull’avvincente campionato di serie B che mai come quest’anno offre tante squadre di così alta tradizione calcistica, ad eccezione del Vado e della Pro Vercelli”.
Se tanto ci da tanto i servizi sulle partite della Roma saranno ulteriormente posticipati, il che ci fa gioco così potremo vederli direttamente la mattina a colazione. 
Da tutti i vittimisti, grazie di esistere, veramente.
Il Banale 



                                 UNA GITA IN PARADISO

TOC TOC “Buongiorno sono il Banale, sono venuto a trovare un po’ di amici, le dispiace se entro?”
San Pietro: “entri pure, tanto una volta fuori dimenticherà tutto della sua visita qui.”
”Grazie e non si disturbi, per trovarli seguirò il cuore”....però è bello qui, vien quasi voglia di comportarsi bene, ah ecco ...ciao Dino, mio Presidente, come va?
“ciao, bene, sempre bene, come mai qui ?” “avevo voglia di scappare, sono deluso, perplesso, ho sempre seguito la nostra Roma e ora improvvisamente mi sento svuotato, disincantato, è come se avessi perso per sempre una parte di me””tranquillo, con il tempo la recupererai, basta un’addizione di emozioni””con l’aria che tira....””è sempre stato così, Roma non è città di grandi imprenditori e dinastie calcistiche, ti ricordi che spegnevo personalmente le luci, un piccolissimo gesto che serviva a far capire che Io non ho mai voluto regalare niente a nessuno, mai, ma Juve, Milan, Inter sono irragiungibili””hai seguito che è successo giù?””come non avrei potuto, seguiamo tutto qui, di che ti stupisci, è sempre stato così, cambiano i modi, cambiano le persone, ma fa tremendamente comodo a tutte le componenti  politiche e sociali che tutto rimanga così, non trovi buffo che le grandi arruolano costantemente tifosi grazie alle loro vittorie che ottengono con notevole capacità e altrettanta piaggeria e poi se sbagliano non possono essere toccate perchè altrimenti si nuoce una grossa di quegli stessi  tifosi, è un serpente che si morde la coda, a proposito vuoi un caffè?””no grazie, non mi piace quello che fanno qui, ma almeno tu c’hai provato””poca roba, t’assicuro, gli ho fatto il solletico, pensa a Turone e guarda Bergamo dove è arrivato, sanno ringraziare i loro fedelissimi, in quegli anni, se avessimo vinto uno scudetto in più noi, la Fiorentina, la Sampdoria, non sarebbe cambiato nulla nei palmares, ma loro avrebbero perso potere e qualche tifoso, non se lo possono permettere, sono i clienti di domani””ricordo come puntasti i piedi contro il sistema arbitrale””qualcosa ottenni, comunque poco””certo però anche tu....””ti ho già raccontato come andarono le cose con Vautrot ma figurati, a chi chiedevi appoggio? Quell’annata mi ha distrutto, puntavo maledettamente a quella coppa, ma il mese che ha preceduto la finale è stato ingestibile, troppe pressioni, ripenso agli Inglesi e alla loro tranquillità, poi quando ci riprovarono per la finale di Uefa li cacciai e hai visto che è successo, ricordati di quel buffo rigore a Milano, evidentemente....ma già li ero provato nel fisico, circondato da trappole, da falsi amici e veri avvoltoi, il patrimonio assottigliato, non avevo più l’appoggio dei tifosi””Viola Dino bagarino””ho qui con me in paradiso la tessera del Commando che mi regalò Vittorio.... i miei tifosi, quello non l’ho mai digerito ma erano già cambiate molte cose, penso di aver contribuito alla crescita della società, ho dato tutto me stesso  per far crescere di mentalità e personalità questa società””adoravo il violese, per molti sei stato un secondo padre, un faro, ma come si dice, nel mondo non c’è gratitudine, fai del bene e scordatene””scusa, ti saluto, ho voglia di passeggiare” mi scende una lacrima quando lo vedo allontanarsi con le mani dietro la schiena, proseguo la passeggiata e mi fermo davanti al cancello “qui non si discute, si ama”, entro, “ciao Luì, ciao Geppo, ciao Roberto, ciao Paolo, ciao,ciao””ciaoooo”” ...e voi che mi dite, quante trasferte, quante incavolature, quante delusioni””a Banà tanti anni con noi non t’hanno insegnato niente? Che i porci grufolano l’hai capito adesso? Noi seguivamo un’ideale, un amore, un sogno, noi ci bastavamo da soli, del risultato non c’è mai fregato niente, meglio stare con gli amici, abbracciati, sotto l’ombrellino, dietro lo striscione, tutto il resto è assimilazione, gli altri tifosi, te per primo, in fondo in fondo, sono solo ingranaggi del sistema, pensa ogni quarant’anni te fanno vincere pure uno scudetto””il concetto è condivisibile, ma forse è estremo””fidate, è così, mica ne siete consapevoli, scusa ma è ora dell’Aida””...l’opera?” “sei peggiorato....Tornereeeemo nella nord, co le....”” e tu Luì che mi dici?””capisci perchè stavo sempre con loro? pensa a tutti quelli come me, non ti dico altro, vai da Agostino ora””manchi a tutti giù””tranquillo vi controllo uno per uno, e ricordati non dubitare, non è quello che ti ho insegnato, il futuro non sarà diverso dal presente e dal passato, ma un abbraccio di un amico con la tua stessa sciarpa al collo vale più di mille campionati, e noi allo stadio andiamo per quello, ciao” mi allontano col groppo in gola e temo di peggiorare le cose con il prossimo incontro “ciao A, come và”” oh ciao banà, sono felice , alleno i bambini sai, la mia passione, in fondo non chiedevo molto di più giù””lo so lo so ricordo bene, vedo che ti sei portato il cesto di fiori con cui hai fatto il giro di campo dopo lo scudetto””non ci fanno tenere molte cose qui, oltre quelle che riguardano i cari, ma a quello ci tenevo proprio””hai seguito niente tu?””no, scusa, non mi interessa, le uniche cose del calcio a cui tengo sono questi ragazzi e i ricordi che ho nel cuore””ti capisco, ciao....”ma si è già allontanato. Mi avvio all’uscita, un veloce saluto a San Pietro che con la sciarpa al collo si appresta a seguire l’amichevole estiva giallorossa col suo televisore molto panoramico e riscendo, purtroppo però, non ricorderò più nulla.
Il Banale 



                                         PETS ARE COOL

Non è che non stiano lavorando, Pradè si è imbarcato per l’Arkansas, destinazione la riserva della tribù dei Piedi Buoni sezione distaccata dei Piedi Neri, dove in cambio di perline, vetri colorati e acqua di fuoco cercherà di strappare all’Acireale la giovane promessa pellerossa Preciso Cross, mentre contemporaneamente la Mazzoleni si è improvvisata danzatrice del ventre in un fumoso locale Turco per cercare di indurre  alla firma di un quinquennale la stella nascente del calcio della mezzaluna, Omar Iuolino.
Rosè, noio volevan savuar se ciai la minim intenzion de caccià li sord....mica per nulla in particolare, semplice curiosità, tanto per sapere se dobbiamo dar credito agli spifferi che danno quasi per fatto il passaggio alla Roma di un dente di Ronaldinho, delle matrici delle giocate di Buffon, del guanto di Trezeguet e del numero di telefono dell’amante del procuratore di Van Nistelrooy.
Capiamo anche che non è facile fare acquisti, con questa caniiiicola.
Nel frattempo, è fuga d’amore. Mai la campagna abbonamenti è andata così stancamente a rilento, un tempo gli acquisti di Sperotto e Curcio avrebbero infiammato i sogni dei tifosi, oggi, che si prospetta la possibilità di essere  l’unica antagonista per un traguardo di prestigio dell’anarchinter del mancio cantastorie, la corazzata con cinque giocatori per ogni ruolo, si spera in qualcosa di meglio, molto meglio (oddio, basterebbe pure solo qualcosa), sia perchè ora che non c’è più il ferroviere  c’è il forte rischio che si possa finalmente giocare 11 contro 11, sia perchè non è detto che Paolo Entusiasmo e Giovanni Importante riescano a ripetere l’exploit dell’annata scorsa. Tutto ciò, in ogni caso, saremmo grati avvenga senza  che ci venga rinfacciata l’ennesima dismissione di qualche gioiello di famiglia, noi abbiamo già dato tutto quello che potevamo e viviamo nella speranza di veder pubblicato sul sito ufficiale della società il codice etilico che  consenta di ubriacarci alla notizia di qualche acquisto che ...garbi non solo a noi.
Anche perchè tra i proventi del trattato di Astronomia di Rosella, i diritti sul remake di “bambole non c’è una lira” e gli ipotetici introiti della Champions, più che finalizzarsi il progetto della costruzione del fossato con i coccodrilli intorno al campo di allenamento di Trigoria, necessario a tenere lontani quegli strani esseri che un tempo venivano chiamati tifosi, servirebbe qualcuno che ci dia la possibilità di tenere lontani il penalizzato Milan e il Palermo.
Questo sempre che non venga finalmente fatta ingiustizia e la Juventus possa iniziare il campionato come gli altri anni, partendo cioè da + 30, e che venga dato il giusto credito alle colonne portanti del giornalismo universale, quei pulitzer dalla coscienza adamantina scevra da qualsiasi condizionamento, per i quali la vera colpa è della società giallorossa che, pur fatturando i Rolex  e inviando la ricevuta alla Federazione (comunque per un totale inferiore ai cadeaux di alcune altre società di serie A, particolare volontariamente sottaciuto e che comunque non giustifica il cattivo gusto dell’evitabile gesto), si rese colpevole del reato di destabilizzazione sociale, concorrenza sleale (i distratti dimenticano che Sensi in quel periodo aveva l’appoggio del 92% delle società di serie A e B, mai bomba fu più.....a orologeria) e istigazione al buon senso ( chi non ricorda, infatti, i miliardi di episodi arbitrali che consentirono alla Roma di aggiudicarsi ripetutamente scudetti e coppe).
Cosi è, se vi appare, più squallido e disonesto sei, maggiori saranno i tuoi fans, in molti, dopo l’iniziale sdegno di prassi per vedere che aria tira, saranno pronti a sacrificarsi per te, certi dello strascico di potere da poter ancora sfruttare.
La verità non interessa a nessuno e soprattutto fa comodo a pochi.



T’AMO PIO BOVO

Se rinasco voglio essere Zamparini, imprenditore capace e artista poliedrico.
Classico esempio di uomo che si è fatto da se prendendo i pezzi nei 3 x 2 e nelle offerte speciali, in campo commerciale  si è inserito massicciamente sul territorio offrendo tutti i prodotti, dalla M alla Z (nei suoi supermercati, per esempio, non trovi i detersivi ma è pieno di zampironi). Non contento e a causa della poca visibilità, con il suo occhietto vispo (quello chiuso ovviamente) è entrato in maniera massiccia nel mondo del calcio acquistando tante società quante volte si cambia i pedalini, purtroppo per chi lo frequenta.
Grazie alle agevolazioni fiscali relative a sponsorizzazioni e joint venture di natura commerciale è riuscito sempre a far quadrare i conti, alla stregua di  una massaia qualunque.  Per qualche strana alchimia ha dotato i suoi giocatori di codici a barre in modo che quando vende un giocatore può fatturare l’operazione in contemporanea anche in tutti i suoi supermercati  mentre nei contratti  degli allenatori ha obbligato gli avvocati a inserire la frase “da consumarsi preferibilmente entro....”, i procuratori che fanno affari con lui debbono munirsi della zampacard con la quale al raggiungimento di mille punti qualità si possono ottenere in omaggio un allenatore dei portieri e un preparatore atletico. 
Conscio dell’importanza del mezzo televisivo, ha subito iniziato a frequentare il salotto buono della tv creandosi la fama di opinion leader grazie a una severa presa di posizione nei confronti del nulla cosmico, il pubblico ha subito mostrato di apprezzare questo poliedrico intrattenitore dal volto di serial-killer della porta accanto perdonandogli l’astrusità dei concetti e le contraddizioni di fondo.
Grazie alla stele di Rosetta si è riusciti a tradurlo anche in Italiano, per le altre lingue ci stiamo attrezzando.
Per la crudeltà d’animo negli affari è soprannominato lo squalo dalla faccia d’angelo (o l’angelo dalla faccia da squalo....), è solito approfittare dei momenti di difficoltà degli interlocutori per strappare alla concorrenza  autentici fuoriclasse per poi , dopo un solo campionato, rivenderli svalutati facendo la fortuna di altre società, lascia solo le briciole agli avversari e le braciole ai suoi cani, Lafavorita e Santarosalia.
Tra i suoi affari migliori ci sono il memorabile  acquisto, come uomo immagine, di Pelè (il quale  successivamente rescisse il contratto perchè non gradiva la sistemazione nel reparto “pesce fresco”) e la fontana di Trevi da Totò e Peppino.
Alla luce  della posizione di preminenza raggiunta sul mercato ortofrutticolo e pedatorio, Ello, visto anche il vuoto temporale della società giallorossa,  ha intravisto la possibilità  di creare l’effetto domino  sulle giovani promesse della primavera romanista attuando la politica detta del fustino Dixan, ed è cosi che la Roma si è trovata irrimediabilmente compromessa nei rapporti con l’ex lagunare tanto che anche quest’anno si trova a rincorrere ciò che era già suo.
Uomo dalla personalità granitica, è risultato fiero e strenuo oppositore del sistema precostituito salvo poi essere colpito da improvvisa afonia al momento dell’elezione quale megapresidente vicario aggiunto senza portafoglio con tanta buona volontà amicizie influenti serenità d’animo  capelli in ordine e vista sul mare.
Sotto la sua scorza di uomo duro batte comunque il cuore di un generoso tanto che stanco della servitù ha regalato i suoi filippini a chi sta molto peggio di lui, con stipendio, tredicesima e ferie pagate, solo che l’interlocutore, personaggio dalla personalità maniacale nel campo delle pulizie, scontento delle prestazioni, se ne è liberato dopo solo un anno e senza liquidazione.
Si è distinto nel periodo di calciopoli poichè è risultato tra i pochi presidenti a non essere coinvolto, anche perchè i Carabinieri non sono riusciti a decifrare le sue telefonate (si dice, ma è solo un pettegolezzo, che un paio di sottufficiali dell’Arma dedicati a questa operazione siano stati ricoverati per depressione acuta, è la prima volta che falliscono).
I suoi dialoghi con Aldo sono considerati una delle pietre miliari della comicità involontaria e costituiscono la tesina in tutti i corsi di cabaret nazionali.
Grazie di esistere, ma mica tanto.
Il Banale 



UNO STRANO PROCESSO

Interno giorno.  I giurati hanno l’aria stanca, fortunatamente la convenzione che il ferroviere aveva stipulato ai tempi delle sue fatiche granata con il centro massaggi “la vacca slovacca” era ancora valida, nulla meglio di un trattamento total body prima di una sentenza già scritta.
Il locale, dagli arredi barocchi e le luci rosse soffuse, non vive più dei fulgori di un tempo, ma il ricambio generazionale delle intrattenitrici e la Hall of Fame degna del Bernabeu lo rendono ancora una tra le mete più ambite nella Torino che conta (oltre a certi musei…..); qui infatti, mentre si curano le pubbliche relazioni, può cadere lo sguardo sui bretelloni XXXL che Van der Ende era solito usare per reggere il sospensorio o sulla bottiglia di 5 litri di Jack Daniels che Frisk  si scolò insieme a Consueloooo (poi dedicatasi agli spot TV) o ancora il completo sado-maso che il panda Garcia Aranda   usava indossare durante gli incontri con la teutonica Ingard XVII detta la terribile.
In ultimo , nella sala dedicata alla lap-dance, fa bella mostra la gigantografia dei fischietti nostrani in costume adamitico scattata da uno stranamente sorridente AD bianconero durante i festeggiamenti del 24° scudetto, sullo sfondo si intravede una scatenata Patrizia mentre sorseggia un’ autobotte di daiquiri affiancata da un misterioso personaggio. 
Ma torniamo al processo.
Il PM, tal Guarì Nello, un nome una profezia, era oramai alle battute finali  della sua requisitoria  conscio che sarebbe stato tutto inutile nonostante avesse segnato alcuni punti a proprio favore:
a) alcuni giocatori juventini che si sono presentati a testimoniare fluttuando nell’aria nonostante la difesa tentasse di ancorarli al   suolo in tutti i modi;
b)  il contabile bianconero, portato sul banco dei testimoni con un’ azione molto simile alla scena della stazione de “gli Intoccabili”, che ha mostrato i registri dove alla voce spese mediche compaiono numeri equivalenti al PIL del Ruanda  (simpatica la scena nella quale don Luciano si rivolge all’ avv. Guarì apostrofandolo :” tu non sei nulla, non sei nessuno, tutto chiacchiere e distintivo”);
c) il camionista sloveno che si è ripetutamente contraddetto fino a sbottare con “ vosso onoroski, jo ho scaricato il tjr  che il signor Agricolj mi ha consegnato nel jardin di un simpatico svizzeroski di nome Gunther Federer, si, si , quello che ha il figlioloski con la passione del tennis”; 
d) l’aiuto dell’aiuto magazziniere, Osvaldo detto il secco, che dopo essere rimasto una notte rinchiuso per errore nello spogliatoio juventino, è stato misteriosamente assuto come uomo immagine della Michelin.
Tutto inutile, uno stanco e annoiato giudice, più che alle testimonianze, continuava a incaponirsi sul 7 verticale , quella parola straniera di sei lettere che proprio non gli veniva, rispondente alla definizione :”E’ illegale nello sport”. 
Alla lettura della sentenza, gli avvocati della difesa, Azzecca e Garbugli, non riuscivano a mascherare un sorriso beffardo a 18 denti (in due), il loro italiano stentato era riuscito a confondere ulteriormente le idee: tutti assolti.
A quel punto, mestamente la statua raffigurante  la giustizia si è tolta la benda ed è scappata con il cancelliere Oronzo, tifoso del bari.
Il banale

p.s. “Siamo una squadra, il nome scritto davanti è più importante di quello scritto dietro”


 
LA NOTTE BIANCA

La sera che precede il campionato è difficile prendere sonno, i ricordi si accavallano ai sogni ad occhi aperti, la voglia di tornare allo stadio diventa improvvisamente frenesia, è passato troppo tempo dall’ultima volta che ci siamo trovati tutti insieme, noi popolo.
Le immagini scorrono veloci ad altre “prime volte” , la vittoria sul Torino con goal di Ugolotti,  squallidi 0 a 0 con Avellino e Como, in estasi con il tricolore sul petto contro il Pisa, un secco 4-0 alla Fiorentina, la sconfitta interna con il Pescara, la vittoria sul Bologna nell’anno tricolore, tutte con un unico denominatore, la passione, il desiderio di attraversare emozionati il ponte Duca d’Aosta, l’obelisco, la palla fino alla curva Sud, l’abbraccio con gli amici e compagni di fede e di avventure,  quelli  che si svegliano con il crampo allo stomaco per la tensione, che simulano una decina di volte con il subbuteo l’incontro, che rispondono a monosillabi alle raccomandazioni familiari perchè troppo concentrati, che scelgono con scaramantica cura  l’abbigliamento da indossare  e il percorso per arrivare al tempio .
Il calcio è questo, non solo rito tribale che si consuma tra il campo e gli spalti nei 90 minuti, ma scosse emotive, amori, amicizie, odi e incomprensioni, e il tutto accade  prima e dopo. 
Il lato oscuro della forza  ha intrappolato molti fedelissimi ormai in preda a stanchezza e nausea, allontanandoli, speriamo non definitivamente, dalla magica sensazione di recarsi all’Olimpico ( il tutto acuito dalla presenza  di barriere  deformi che certo non aiutano a cementare i rapporti personali), la vittoria ai Mondiali è quel tipo di evento che non ha mitigato lo sporco che l’ha preceduto e non ha scalfito il credo ortodosso giallorosso che da subito ha preso le distanze da Calciopoli illudendosi di veder fatta finalmente piazza pulita .
Questo calcio fatica a generare entusiasmo, le farmacie e gli uffici contabili, i telefonini e le commistioni arbitrali, la voglia di pulizia e le risibili pene hanno reso il gioco da sempre considerato palestra di sfoghi e frustrazioni, di rivincite e prese in giro, di pressioni e depressioni, un contenitore falso e poco appetibile.
La Juventus in B e il discreto calciomercato non sono stati argomenti sufficienti per riaccendere la scintilla, ma il fascino dell’esordio, di scoprire quale pieghe prenderà la stagione, della curiosità di ammirare i nuovi acquisti dovrebbero essere argomenti sufficienti per essere presenti all’appuntamento delle 18.00 di Sabato.
Consideriamo anche che da quando sono stati sorteggiati i calendari Spalletti sta propinando ai ragazzi,  pranzo e cena, caciucco alla livornese, e in caso di mancata vittoria questa originale dieta si protrarrà fino alla gara di ritorno, ciò dovrebbe garantire , se non altro, un sentito impegno nella gara.
Buon Campionato Roma, buon campionato  a tutte e tutti.
Il Banale 


IL  TEST DIAMMISSIONE ALLA GEA

Per entrare in una grossa società, non sempre è sufficiente essere figli di qualcuno, avere un ottimo curriculum vitae e degli studi appropriati, ma si debbono superare alcune prove pratiche  che certifichino nell’immediato il grado di abilità del candidato e la sua cultura specifica del mondo di cui vuol far parte.
Noi  con un pochino di fortuna siamo riusciti a rimediare una copia del test per l’ammissione alla GEA, la famosa società che opera nel mondo del calcio, eccolo: è un cosiddetto multiple choice, cioè a domanda con risposta multipla suggerita.

1) chi è tuo padre?
a) Moggi
b) Cragnotti
c) Geronzi
d) sono orfano
 
2) chi è Ivaldi?
a) il compositore delle 4 stagioni
b) la tassa sui gerundi
c) uno sbandieratore senese
d) un ultras del milan

3) Carraro è?
a) insieme a Massa una provincia della Toscana
b) un modello della Porsche
c) l’ultimo grido della ditta “Frau”
d) il presidente della FIGC (ex n.d.r.) e di una trentina di altre cose
 
4) chi è Pisacreta?
a) il protagonista di Ghost
b) il ras dei venditori di souvenir di piazza dei Miracoli
c) il protettore dei tonti di Pisa ( i pisacretini)
d) un guardalinee non vedente

5) chi ha detto la frase “fammi segnare”?
a) la sora Gina dal pizzicarolo sotto casa
b) Bettega in juve-perugia 80-81
c) Rocco Siffredi in “ Nereo spiega la tattica alle calciatrici”

6) Mazzini è :
a) un eroe del Risorgimento Italiano
b) un eroe del risorgimento della  mezza Italia antijuventina
c) il modello di Rolando, il parrucchiere delle dive
d) il vice presidente della Galbusera

7) chi è Moggi ?
a) un capostazione colto da improvvisa notorietà
b) una m-rivista
c) il grande vecchio
d) lo stato d’animo di molti juventini

8) chi ha detto, scuotendo la testa,  “ è tutto finto, è tutto finto”?
a) Zampagna uscendo dal Delle Alpi dopo juve-messina 2-1
b) l’amante di Anna Falchi toccandole il seno
c) Meg Ryan in un dialogo di “Harry ti presento Sally”
d) Biscardi toccandosi i capelli

9) Ingargiola è:
a) il sovrintendente di Distretto di Polizia
b) un uomo di forte personalità che difende strenuamente i suoi principi davanti ogni situazione scabrosa
c) l’addetto ai bagni dell’autogrill Pavesi della Salerno-Reggio Calabria
d) uno scovolino

10) chi è Giraudo?
a) un piatto tipico piemontese
b) un gregario di Laurent Fignon
c) il fratello brutto di Gargamella
d) un mito granata riuscito nell’intento di mandare la juve in B

11) Biscardi è:
a) un giornalista ah ah ah ah ah ah ah
b) il classico esempio che gli ultimi a scuola ….
c) un muppet
d) un fine giornalista d’assalto onesto, coerente, moderato, intelligente, che meriterebbe il pulitzer

12) chi è Baldas?
a) sciolgo le trecce e i cavalli, corrono….
b) l’assistente bagnino allo stabilimento “pellacani”
c) un burattino senza fili
d) un bagnoschiuma

13) chi ha detto la frase “Io sono pulito”?
a) mio figlio dopo il bagnetto
b) Alì Babà e i 41 indagati 
c) uno sfigato al tavolo di poker

14) Della Valle:
a) c’è dentro con tutte le scarpe
b) c’è dentro con tutte le tod’s
c) c’è dentro con tutte le hogan

15) Paparesta è:
a) l’esortazione a non andare via di un figlio al proprio genitore
b) un ex arbitro serio che ha capito come va il mondo( camp.03-04: milan-empoli, milan-chievo, juve-bologna)
c) un ex claustrofobico, protagonista del remake di Grease
d) il recordman di segregazione in uno spogliatoio secondo il  guinness dei primati

16) chi ha detto “questa potrebbe essere una griglia”?
a) il proprietario del più grosso ristorante di carne alla brace
b) un pescatore un po’ ignorante
c) gli acchittatores, complesso musicale cubano

17) Bergamo è:
a) la squadra della città di Atalanta
b) un uomo che deve la sua fortuna a Turone
c) una crema abbronzante
d) l’uomo da 500.000 euro

18) Pairetto è:
a) l’altro uomo da 500.000 euro
b) uno che sa far girare le palle
c) un gianduiotto Torinese
d) un orologiaio

19) Lotito è:
a) un latinista che ha perso la memoria
b) un arrotino che ha perso il negozio
c) un uomo che si è fatto da sé ma non gli hanno dato tutti i pezzi
d) un idolo della tifoseria

20) chi è Lanese?
a) una pecora dal manto molto pregiato
b) una pecora dal manto poco pregiato
c) il capo di tutti i pecoroni
d) un arrosticino.

21) Tombolini è:
a) il fratello di Bingolini
b) un canale di scolo
c) il premio finale di un gioco con le finestrelle
d) il premio finale di un gioco con le finestrelle con le sbarre

22) chi è Dattilo?
a) un animale preistorico
b) un frutto della palma
c) il marito di grafa
d) il portafortuna di Luciano

23) chi ha detto la frase “lo stalliere del Re deve conoscere tutti i ladri di cavalli” ?
a) Varenne
b) Gianni Agnelli ingaggiando Luciano Moggi
c) Er pomata 
d) Shrek

Se avete risposto esattamente a tutte le domande inviate una vostra foto in busta chiusa a:
GEA WORLD, c/o Regina Coeli 00100 –ROMA.
Le selezioni sono momentaneamente sospese ma non si può mai sapere (magari per avvantaggiarvi inviate un’altra  foto e il numero della sim card   alla stazione dei Carabinieri più vicina).
Il Banale
 


RICOMINCIO DAI 3

Non si è ancora spento l'eco della vittoria che per i nostri romani prodi ricomincia l'avventura in vistan del prossimo campionato, il primo dell'era post inciuci.
Alla spicciolata i nostri eroi cercano di raggiungere Trigoria per le visite mediche di rito e la successiva partenza per Castelrotto ma non a tutti va bene.
La rosa giallorossa composta da 81 portieri e qualcun altro sparso in altri ruoli, è animata dal consueto entusiasmo "importante" che il capoccione romanista ha mantenuto vivo con costanti chiamate alle quattro di notte.
Il primo ad arrivare è Matteo Ferrari che sfonda direttamente il cancello di ingresso visto che il suo meccanico, noto romanista ,volutamente si è dimenticato di riparargli i freni con la recondita speranza che il suo cliente percorresse il tratto magliana-Johannesburg senza sosta.
A ruota segue Mexes, fresco di acconciatura , che sfodera una T.shirt "Domenech manco a li chiens" vagamente astiosa nei confronti del CT francese.
Di analoghi sentimenti è Amantino Mancini visto che bendato,  su una gamba sola e il sospensorio pieno di piombi per la pesca d'altura avrebbe sicuramente mostrato più vivacità degli scaldabagni verdeoro schierati dal CT brasiliano.
Direttamente da Ostia, via mare, fa la sua comparsa Alberto Aquiloni. Mido, invece, quando lo fanno entrare dalla porta sul retro dedicata alle maestranze decide che questi romani gli stanno decisamente sulle palle e si arruola nella legione straniera.
Due gazzelle della polizia accompagnano il francese neo acquisto giallorosso che per tenere fede al suo nomignolo si era già imbertato quattro portafogli sul 64 barrato: benvenuto, mani di Faty.
Un torpedone della Varig scarica la pletora dei portieri, Gianluca,Julio, Sergio, Carlo, Marangao, chi più ne hao ne mettao mentre un camion di un noto mobilificio Italiano deposita Cassetti.
Damiano giunge in pellegrinaggio dal Divino Amore con il contratto firmato da qualcuno di superiore a tutti noi mentre Tonetto ,poco pratico, viene rintracciato a Sutri alla fiera del carciofo e riportato a Trigoria su di un'Apetta old style.
La dhl consegna al custode un fragilissimo pacco proveniente da Bucarest  dove sotto chili di polistirolo giace imballato Chivu mentre dall'hangar lunga sosta di Fiumicino, preceduto dal "follow mw" fa il suo ingresso trionfale Montella.
Alvarez arriva di corsa ma liscia ripetutamente l'uscita e si fa 11 volte il Raccordo Anulare prima di essere fermato dalla stradale per eccesso di velocità. Nonda si perde nelle campagne dell'agro pontino e sono ancora in corso le ricerche della forestale.
Taddei invece si scopre che non ha mai lasciato la capitale per le ferie poichè l'immigrazione si rifiuta di credere che sia un giocatore di calcio, oltretutto non hanno trovato neanche una velina nelle sue valigie, Panucci arriva sull'ultimo modello di astronave che ha come clacson la sequenza sonora di "Incontri ravvicinati del terzo tipo" che ha sostituito "chi non salta Lippi è". 
Completano il bel gruppo una spruzzata di ottimi primavera sperando che abbiano lasciato la presunzione in giro per l'Italia.
E così la grande famiglia si è finalmente riunita in attesa dei reduci delle fatiche Mondiali, buon lavoro magica Roma!
Il Banale


TRAVASO DI CILE
Premesso che il giorno che l’AS Roma ratificherà un acquisto, che non sia Cesar Gomez, in un tempo inferiore ai tre mesi e che possibilmente non necessiti l’intervento dell’ arbitrariato FIFA, il Gran Consiglio di ORK e delle Winx, gli pterodattili saranno eletti al Senato, habemus playmakerus.
La trattativa, ormai conclusa, si era arenata poiché per nulla al mondo, conoscendo lo spogliatoio dell’Inter, un giocatore si perderebbe una festa in una delle isole spagnole famose per il fantasmagorico divertimento. Purtroppo proprio in quel frangente è nato l’equivoco, quando, cioè, un festante Mancini in mutande intento in una lambada con Carmen  Arazzatoros, ciucco come un tedesco al campionato mondiale di rutti, sembra abbia promesso, tra l’ilarità generale, il posto fisso in squadra a Pizarro, da qui la rinuncia del cileno alle lusinghe giallorosse.
Smaltita la sbornia, tutto è tornato come nelle premesse, e Pradè ha potuto finalmente liberare i familiari del giocatore che teneva ormai in ostaggio da un paio di mesi.
Una folla entusiasta a Fiumicino ha aspettato con ansia  l’arrivo del volo da Maiorca con a bordo la nuova stella giallorossa, solo i maligni hanno sostenuto che si trattava di inferociti tifosi in attesa  dei bagagli dall’ultimo Arsenal-Roma.
Appena sbarcato, le prime dichiarazioni del centrocampista sono state “ finalmente nella squadra di cui sono tifosissimo da quando Adriano Panatta lanciò in tribuna i pedalini della Roma dopo la vittoria a Santiago della Coppa Davis, non potrò dimenticare il loro inebriante odore” e poi di corsa fino a Rieti con l’autista in macchina che cercava di raggiungerlo, dove lo attendeva il resto della comitiva romanista…. pe menaje!
Arrivato in tribuna l’ovazione, detta anche sospiro di sollievo, è stata unanime e il cileno dopo aver ringraziato, si è appisolato una mezz’oretta.
Al risveglio il suo primo commento è stato “ interessantes questo schemas di tirare menos possibiles in portas, mi troverò a mio agios. Tranquillos, venceremos la superpoppa” aggiunse, sfilando dalla tasca un reggiseno 7 misura  residuo del festino della notte precedente.
Rosella, un po’ invidiosa, lo ha richiamato subito all’ordine ricordandogli che qui non siamo all’Inter, ma Pizarro se ne era accorto poiché non c’erano tracce di whiskey nel Gatorade che gli hanno offerto in tribuna.
E così, come in ogni favola che si rispetti, c’è stato il lieto fine, o meglio  attendiamo che il principe Spalletti tramuti il rospo, panchinaro nella Milano del mancio cantastorie, in splendida principessa del nostro centrocampo, nel frattempo le relazioni diplomatiche con il paese sudamericano che si erano incrinate per via di Salas e Jimenez, sono riprese a gonfie vele.
Nel ringraziare la dirigenza, un affettuoso pensiero lo rivolgiamo a tutti coloro che hanno investito cospicue somme per consultare l’oracolo di Delfi per scoprire se mai qualche campione avrebbe preso la via di Trigoria.
Il Banale 



ATTACCATI ALLA MAGLIA

Ricordo molto bene l’intervista nella quale il magazziniere di Trigoria  mi rivelò quando, intento a sistemare un’oscura stanza seminascosta del complesso sportivo giallorosso, trovò il manuale impolverato di alchimia pura. Da allora non se ne seppe più nulla ma rumors vogliono che il librone sia conservato nella casa delle bambole di Rosella e consultato solo nelle occasioni speciali.
Tale è stata considerata la riunione con lo sponsor tecnico per la scelta delle maglie per la stagione 2006-2007.
Consultati i principali esperti nel campo , il luogo prescelto, Stonehenge (Salsbury), ha visto radunarsi i druidi provenienti da tutti i continenti, oltre che lo staff dirigenziale romanista e della Diadora al completo.
Dopo una breve introduzione nella quale Rosella e il druido Panoramix hanno illustrato lo scopo della riunione, è stato aperto il tomo contenente tutti i segreti alchemici  alla pagina “Procedure contro il malocchio e metodologie per il disinnesco dei gufi”.
Al centro, nel frattempo, era stato approntato un enorme calderone con ai lati due vestali in abiti succinti convocate per  svolgere le mansioni delle odierne veline, nell’aria fluttuava la celestiale musica composta  da un gruppo di flauti e arpe, mixata dal dj Matteo.
Nel momento esatto dell’allineamento dei pianeti, evento che non si verificava dal 1345, a turno i druidi hanno gettato nell’enorme paiolo ribollente  il prezioso amuleto proveniente dalla loro zona di controllo: dal Nord America Zapateronix ha rovesciato un concentratissimo estratto di peyote indispensabile nella cerimonia per favorire la sterilità dei corvi distruttori dei raccolti, dal Sud America Sepulvedix ha portato le interiora del pappagallo simbolo della Dea dell’opulenza cara alla tribù amazzonica dei Yanohama, dall’Africa Batacchiolix ha offerto le corna dello gnù calvo segno di prosperità e antisfiga, dall’Oceania Boomerangonix ha donato l’inchiostro usato per i tatuaggi aborigeni necessari per evitare di essere uccisi da morsi e punture dei vari animali presenti in loco, dall’Asia Polloallemandorlix si è presentato con una dose troppo abbondante dell’estratto di una pianta di liquirizia purissima che cresce solo in Tibet ed è usata dai monaci della stirpe Ho-Fantozzimin per essere protetti dagli invasori e dal malocchio. 
Una volta amalgamati tutti gli ingredienti, Peppiniellonix druido già noto ai tempi del Regno delle due Sicilie, ha tagliuzzato un corno rosso delle dimensioni del Taj Mahal, a quel punto, dopo la provvidenziale scossa della più disinibita tra le due ancelle (che gossip vogliono siano l’amante del conduttore Panoramix), Rosella ha effettuato il rito dell’immersione della maglia della Champions League ululando la formula di rito stampata in caratteri runici sul leggendario volume.....purtroppo l’abbondante dose della radice di liquirizia ha assunto un decisivo ruolo riguardo al colore dell’indumento, ma a quel punto, giusto per non vanificare l’effetto benevolo che il rito ha prodotto sul talismano, non è stato possibile apportare varianti cromatiche.
Funzionerà? Chi può dirlo, nella gara di inaugurazione qualcosa è successo, non sappiamo se sia merito della maglia o della goffaggine del cantante Rasta che guidava l’attacco Ucraino, sicuramente condividiamo in toto l’abile operazione di marketing dell’A.D. giallorossa che per non rischiare contaminazioni ha disposto che nella maniera più assoluta debbono essere prese in considerazione proposte di sponsorizzazione.
Sembra però che ci sia stato nella prima giornata della manifestazione europea un pericoloso effetto collaterale, l’intensissimo fluido generato dalle maglie ha creato un campo magnetico tale da produrre un enorme boato..... o erano i gufi in caduta libera dal trespolo?
Il Banale
 



FESTIVALTAR  2006

Giuro che l’ho visto. Quale rappresentante di una nota marca di detersivi mi trovavo alla  convention “Mastrolinda e il brigadiere” quando, colto da improvvisa colica a causa dei tramezzini al dixan, sono dovuto correre in bagno, e lì, in tutto il suo splendore, con il mocio sulla testa a simulazione di un caschetto biondo che fu, c’era lui, Claudio, davanti allo specchio, che intonava “nessuno mi può giudicare, nemmeno tu....la verità mi fa male, lo so”.
Ma si dice non sia l’unico colto da questo improvviso raptus canoro , infatti Luciano è stato visto acquistare il karaoke da tarocco toys  e oramai passa le notti allenandosi con la hit “non si può morire dentro”.
Quando una cosa inizia ad andare di moda, i vips   non si lasciano sfuggire l’occasione per far bella mostra di se, pertanto c’è la corsa sfrenata a scegliere il motivetto giusto per ben figurare davanti ai giudici.
Carraro va sul classico, “se telefonando”, ritiene sia la canzone giusta per il suo timbro vocale, male che va viene assolto, dov’è la novità?
A via Turati sono un paio di giorni che si sente cantare “Io non ti conosco, non so chi sei....”, peccato che alla fine riecheggia nell’aria il rumore di cocci, Adriano e Leonardo non hanno ancora smesso di tirarsi i piatti.
I fratelli Andrea (voce bianca) e Diego (sax) decidono di presentare “Firenze, canzone triste”,  sax and the city.
L’arbitro Massimo, sorcino della prima ora, rende omaggio a Renato Zero con “mi vendo”, forse si cala troppo nell’interpretazione, ma, della serie tutto quanto fa spettacolo, il controcanto lo affida a un ex cubista con l’hobby della giurisprudenza in cerca di un po’ di notorietà.
Un altro uomo in nero, Gianluca, sceglie parole e musica del Biagio Antonacci di “liberatemi”, dal sapore vagamente autobiografico, molti lo danno per favorito  ma probabilmente sono le solite voci prive di fondamento che girano alla vigilia di tutti i grandi eventi musicali, ha anche un’altra canzone in concorso “e apri quella porta”, di un Baglioni d’annata (73), ma avendola affidata a una figura di secondo piano, tal Pietrohofattofintadiniente, difficile che superi la prima serata.
Innocenzo si cimenta con il “barbiere di Siviglia” con scarsissimi risultati, ma quando è troppo, è troppo; la giuria gli cambia la canzone, ripiega su “lo shampoo” di Gaber.
Italo, con “generale”, riscuote solo una pesante ammenda per offese alla pubblica decenza, deluso, ripensa ai bei tempi in cui usava due pesi e due misure. 
Paolo e Pierluigi hanno deciso di rendere omaggio a un Bennato d’autore con “il gatto e la volpe”   tratto da “burattino senza fili”….un LP che è stato la colonna sonora della loro carriera di designatori, un buon duo se non avessero montato un casino al momento di sorteggiare l’ordine delle canzoni in gara, hanno preteso le palline truccate.
La  delegazione dei tifosi giallorossi, invece, non ha dubbi su cosa cantare, una nota hit di Marco Masini, che indica un moto a luogo. 
Il patrono della manifestazione sarà San  Dulli, mentre per lo sponsor è lotta dura tra i principali gestori di telefonia mobile.
A parere degli esperti quella di quest’anno sarà la manifestazione più combattuta e incerta, i concorrenti daranno il meglio di se facendo sfoggio di una teatralità e recitazione senza eguali, in sottofondo il refrain di un vecchio successo “la terra dei cachi”.
Il banale.



GENERAZIONE  2000

Adorerò questi ragazzi, già lo so.
A sei anni si trovano a scegliere la squadra del cuore, e guardandosi intorno, non troveranno la Juve.
Forse calcisticamente saranno meno vincenti, sicuramente saranno più simpatici.
Essendo in B, la Juventus  per loro  non sarà una rivincita sociale e forse i 20 milioni di frustrati che hanno cercato la rivalsa nel calcio, saranno un domani un pochino di meno.
Forse fallirà il giornale antisportivo per eccellenza, Tuttosporc.
Loro non avranno i problemi dei miei coetanei, quando gli ultimi dei tornei di Subbuteo sbandieravano con ghigno satanico  la fede bianconera  a rivalsa  dell’umiliazione subita....non saranno costretti a sorbirsi queste merendine con le gambe che si presentavano al campetto vestiti con il completino di Causio perfettamente stirato quando bene che andava gli altri giocavano con la fruit of the boom, imitazione della più nota t-shirt di marca, colorata con i carioca....non vedranno sparire il pallone  quando all’ennesimo tiro a banana un unanime pernacchione sommergeva il Beppe Furino di turno che piangendo se ne tornava a casa, ahhhhhhhhhhh.
Non saranno costretti a condividere l’adolescenza con questi piranha dal sorriso facile che all’ennesimo episodio arbitrale ti tacceranno di vittimismo dilagante aspostrofandoti con la erre moscia e l’orologio sul polsino del grembiule che i torti e i favori alla fine dell’anno si compensano, no non succederà perchè i loro coetanei saranno impegnati a giocare con Albinoleffe e Arezzo.
D’altrocanto, è anche vero che si sono persi alcuni momenti indimenticabili che appartengono  al calcio ludico che tanto ci piace come il cane lupo che azzanna Brio, fammi segnare, il goal di Magath, la rimonta granata in sette minuti da 0-2 a 3-2, Vialli che si rompe il piede mentre calcia un rigore all’olimpico, l’assist di testa di un guardalinee ma in verità quisquilie in confronto alle ulcere provocate. 
Come ci piacerebbe dire a moggi: vieni avanti, Crotone!
Beati loro che possono scegliere liberi,  dove li porta il cuore, perchè di squadre noiosamente vincenti non c’è più l’ombra.
Certo potranno propendere per  l’Inter, e neanche immaginano quello che li aspetta, ma un pochino di thriller è giusto lasciarglielo, o per la Lazio, ma ritengo che il concetto di masochismo sia sconosciuto a questa età e saranno gli stessi padri a fermarli in tempo, o ancora il mediatico e paillettato Milan ma il pensare a Galliani potrebbe provocar loro  incubi che inciderebbero negativamente sulla crescita.
Tutto il resto va bene.



Chi vince, senza barare, ha sempre ragione, chapeau!

Pertanto rendo onore e gloria ad una Nazionale da cui non mi sento rappresentato, nonostante i tre bistrattati romanisti, e scendo volentieri dal carro dei vincitori che si sta sempre più riempiendo di leghisti, collusi, intercettati, politici e fancazzisti vari.

Sono sincero, ho provato a cercare qualche emozione in fondo al mio cuore ma i sentimenti, si sa, sono qualcosa di drammaticamente spontaneo e non ne hanno voluto sapere di fare capolino.

Vedendo tutta questa gente festeggiare mi sono chiesto se in me c’era qualcosa che non andava, o piuttosto la voglia di strombazzare nasceva dalla necessità di sentirsi vivi, protagonisti, a contatto con gli altri nella solitudine del quotidiano, o non fosse addirittura l’estremo grido disperato della moltitudine che urla il bisogno di credere in uno sport che, se pulito, non premia sempre i più forti e ricchi  (noi non lo eravamo).

Non sento “mia” questa Nazionale dal punto di vista tattico poichè abbiamo sconfessato da subito quel modulo che ci ha portato al Mondiale raccogliendo consensi, per passare ad uno schema utilitaristico che ha mortificato Totti, costantemente in balìa delle “gabbie” avversarie ed agnello sacrificale  dell’italico insulto con i restanti giocatori abili a godere della maggiore libertà di azione, finalizzando, numeri alla mano, il doppio delle volte con il Capitano in campo ed andando a rete unicamente con lui schierato, ma si sa, “la fortuna aiuta gli audaci”… e l’epilogo ci ha premiati nonostante una penosa finale.

Gli azzurri non mi appartengono neanche dal punto di vista della sportività poiché “il fine giustifica i mezzi” è un concetto che mai ha trovato terreno fertile sulle pagine di questo giornale, pertanto oltre a condannare l’ingiustificabile raptus di De Rossi, trovo altrettanto grave, durante la finale, la volontaria spallata di Cannavaro su Henry, l’entrata kamikaze di Zambrotta e soprattutto l’insulto di Materazzi  (ricordiamoci i casi Abejon – Tedesco e Colonnese – Totti), che ha causato la deprecabile reazione di Zidane, difeso in patria come mai avviene a casa nostra, ma noi emettiamo giudizi e prendiamo posizione in relazione alle persone con cui abbiamo a che fare, tant’è che per riabilitare Francesco dallo sputo europeo abbiamo dovuto aspettare che una simile reazione l’avesse un beniamino di pennivendoli appartenente ad una squadra mediaticamente importante.

Infine, lo ammetto, questo Mondiale mi ha indignato dal punto di vista politico, a conferma che nulla purtroppo è cambiato e mai cambierà, a partire dalla gestione dei biglietti, finiti ai tifosi solo a cifre esorbitanti, altrimenti spartiti tra gli amici degli amici di federazione e sponsors, per passare alla vergognosa assunzione tout court del figlio di Lady Intercettata, amica e depositaria dei segreti del mondo arbitrale, finendo con l’esternazione del Ministro della Giustizia, non un ottuso tifoso qualsiasi, che cavalcando l’onda del consenso ha chiesto l’amnistia per quegli squallidi personaggi che hanno distrutto i sogni della gente comune, tessendo una rete di malaffare che toccava tutti i gangli del sistema… Sì, proprio quel politico che il giorno prima che uscissero le intercettazioni che lo chiamavano in causa assieme al figlio, ne aveva chiesto l’invalidamento.

E’ per tutto questo che alla mia Nazionale che si è da poco radunata a Castelrotto auguro buon lavoro, e a quelli che mi gridano “Siamo Campioni del Mondo!!!” replico col passato remoto del verbo “masticare”: masticazzi!!!


LA TEORIA DEL GATTO NERO

Eppure Rosella ci contava, tutto il futuro della Roma ruotava intorno alla cessione di Emerson all’Inter. Solo così, infatti, potevano essere azzerate le chances tricolori della squadra nerazzurra che per non correre rischi inutili ha allestito una rosa di tremilacinquecentoundici giocatori (anche se dalle interviste traspare che manca sempre qualcosa sulla fascia, sigh!).
Non desta preoccupazione, secondo l’A.D. giallorosso, il diavolo rossonero anche nel caso in cui decidesse di perfezionare l’acquisto di Cudicini (Fabio) per sistemare l’ottuagenaria difesa, poichè quest’anno sulle passerelle del pret-a- porter il rosso e il nero non vanno di moda.
Ecco spiegato, quindi, l’immobilismo in chiave mercato, non potendo competere ad armi pari con l’Inter, perchè mai investire i pochi soldi a disposizione in giocatori utili al mister,  per regalare qualche briciolo di entusiasmo ai tifosi?
Ma torniamo alla causa dei nostri mali, perchè mai Emerson Do Grattamientos è andato al Real Madrid? Hanno proprio bisogno di qualche scandalo anche in Spagna?
Ricordiamo la sfolgorante carriera dell’unico multimiliardario depresso.
Due volte secondo in Germania con il Bayer Leverkusen dove ancora si chiedono come sia stato possibile dilapidare, entrambe le volte, un vantaggio siderale, si trasferisce a Roma  quando, intento a cogliere le margherite, si infortuna,  il che consente alla magica di accumulare un vantaggio tale in classifica che il suo rientro non risulta decisivo ma procura solo un forte spavento in chiave vittoria finale.
L’anno successivo rientra a tempo pieno e, nonostante la squadra più forte di sempre, non si va oltre il secondo posto. Si dice, ma è solo un pettegolezzo, che sul prato di Trigoria, al suo arrivo per gli allenamenti, fanno la comparsa tre splendidi corvi neri.
Per distrarsi si reca come ospite d’onore ai box Ferrari prima del GP di Monaco, risulterà quella l’unica gara di quell’anno nella quale le rosse di Maranello non giungono al traguardo. La moglie, nel frattempo, stanca dei continui e inspiegabili incidenti domestici, dopo un tentativo senza successo con i ghostbusters, opta per la propria incolumità e si trasferisce a casa di Gastone Paperone.
Siamo nel 2002, anno dei Mondiali nippocoreani e il giorno antecedente l’esordio della squadra verdeoro, Emerson, improvvisatosi portiere in una sgambatura senza pretese, si lussa la spalla ed è costretto ad abbandonare la manifestazione, ciò permetterà al Brasile di laurearsi pentacampeao (l’occasione per rifarsi gli si  presenterà a Germania 2006 ma, neanche a dirlo, il dream team  risulterà stranamente impacciato, come vittima di un oscuro maleficio).
Dopo un mediocre campionato nella capitale, si trasferisce a Torino accompagnato da ogni sorta di maledizione aggiuntiva. Qui vince per ben due volte il campionato con la squadra più blasonata d’Italia, ma, grazie al suo fluido, accade qualcosa che in molti avevano sempre sperato e che mai si era verificato, vengono cioè alla luce una parte delle numerose marachelle della dirigenza bianconera e quindi gli scudetti vengono revocati e la Juventus viene retrocessa. Grazie Puma.
Viene ceduto al Real dove dall’entusiasmo Gravesen e Robinho si pestano come zampogne,Van Nistelrooy e Beckam vengono esclusi dalle rispettive nazionali, cinque giocatori si separano dalle loro compagne e al Presidente Calderon viene la gotta.
Il mister madridista, per non rischiare, si è trasferito in una villa a forma di ferro di cavallo e da Bruscolotti si è fatto mandare  un corno rosso grande come il pan di zucchero.
Viste le voci che girano il procuratore del giocatore ha dato vita a un’attività complementare: volete mettere fuorigioco il vostro rivale in amore? Desiderate che l’invidiato giardino del vicino si secchi? Non sopportate più il Capo ufficio?
Scrivete a: Emerson Do Grattamientos, calle do jogador depressos n°1717 –Madrid.
Il Banale
p.s. mentre scrivevo il pezzo, il pc si è rotto....me la sono cercata.



COME ERAVAMO 

Siamo noi, siamo noi….. e sì perché io ancora festeggio, sono uno di quelli che ancora gode, uno di quelli a cui uno scudetto ogni venti anni  sta bene, non ho grosse pretese, essere della Roma mi basta.
Mi sembra di sentirli: tutti uguali voi, v’accontentate, non sarete mai grandi , avete la mentalità da provinciale…embè? A parte che io vinco anche quando vedo il Delle Alpi deserto, la Lazio in B, le facce di Moggi e Galliani, ma ogni specie ha le sue caratteristiche e quelle della gente sangueoro  sono forgiate da Tantalo, colui che vedeva la meta ma non riusciva mai a raggiungerla. Arrivato ai fatidici anta,  non avendo la pretesa di Marina di raccontare le mie avventure amorose (e poi non credo esistano libri di due righe),  ecco che volgendo indietro il mio  sguardo da tifoso mi accorgo    di aver vissuto mille occasioni perse per un pelo e poche vittorie   sudate, vere, sentite, immensamente godute, tanto che tra l’una e l’altra non ho mai smesso di festeggiare.
E ancora oggi penso che per un tifoso della magica entrare nello stadio, guardarsi intorno, sostenere la squadra, sia di per sè una vittoria, questo ovviamente non deve però MAI costituire un alibi per società e  squadra ma uno sprone (anche se purtroppo in molti se ne sono approfittati).
Pertanto voglio lanciare un grazie ragazzi lungo un lustro, sicuro che ciascuno di noi ripercorrerà mentalmente quella stagione legandola a mille ricordi (un nuovo amore, una trasferta, un successo scolastico/professionale una canzone, un’amicizia, un sogno) e ….ve li ricordate?
Aldair (15 presenze): è tornato a fare il cane di Topolino, mitico! 
Antonioli (26): dopo lo  scudetto ha intrapreso la carriera di portiere di calcio, serio.
Batistuta (28, 20 goals): ha aperto una scuola di Tango delle dimensioni della pampa, amerà ancora Irina? professionale.
Cafù (31, 1):come nelle sue previsioni, ha ridotto la famiglia all’indigenza e per sbarcare il lunario spaccia gomme americane, tenero.
Candela (33, 3): non ci credeva neanche Lui, il francese di Testaccio e dopo la vittoria si è preso una sbornia smaltita l’altro ieri, grandioso.
Del Vecchio (31, 3):   è diventato il testimonial degli onanisti da derby, super. 
Emerson (13,3): è il più pagato portajella universale, il suo volto è sempre presente nelle macumbe e il suo nome non deve essere mai pronunciato durante il rito della fertilità, sgraaat.
Montella (28, 13): che mondo sarebbe senza…viene usato come modello dagli ortopedici di mezzo mondo, celestiale.
Nakata (15, 2): in una città in festa, pochi intimi hanno giurato di averlo visto addirittura sorridere, origami.
Samuel (31,1) : continua a collezionare caviglie e menischi, ma non è come a Roma, granitico.
Tommasi (34,3): nell’ultimo conclave solo Ratzinger ha avuto più voti, candido.
Totti (30, 13): scrive libri, ha un marchio di abbigliamento, fa beneficenza, a tempo perso è il più forte giocatore del mondo, immenso.
Zago (28): alleva Lama, ha un pub ove annualmente si svolge il torneo di sputaglio, bersaglio la foto di Simeone, statuario.
Zanetti (27): recita nel malato immaginario di Molière detenendo il record di repliche, misterioso.
Zebina (22): terminati i due anni di lavori socialmente utili all’AMA, tornerà al calcio giocato, ingrato.
Assunçao (12, 2): scritturato nel ruolo di bradipo nel cartone Disney era glaciale, flemmatico.
Di Francesco (5): stanco del ruolo di chirichetto  nell’oratorio di san Damiano, ha aperto una scuola di lap dance per novizie, diplomatico.
Balbo (2): Abel, gradito ritorno dopo il litigio con Cain, esperto.
Guigou ( 15): ha ripreso gli studi dopo i consigli di Capello, gommoso.
Mangone (11): ha una compagnia aerea adibita al trasporto di fumetti giapponesi, la Mang-one, efficiente.
Rinaldi (9): grazie alla sorella Nadia fa la comparsa al cinema e in qualche fotoromanzo, utile.
Lupatelli (8): serial-killer, il mattino ha l’oro in bocca, inquietante.
E poi: il favoloso mondo di Amelia, San  D’Agostino,  auguri di Buonanni, verde bianco e De Rossi.
Siamo noi, siamo noi…..forza, mancano solo quindici anni.
Il Banale 


CASSANO E I CASSONETTI

Vincere a casa dei francesi è piacevole, farlo con sette goals del talento barese dà ancora più soddisfazione, è dai tempi di Asterix che anelavamo questa vendetta.
E così, dopo le cinque roboanti reti con la Lituania che gli sono valse gli appellativi di ras di Zanzibari vecchia e di zar della tavolata delle Puglie, il funambolico  giocatore è entrato a pieno diritto nella Hall of Fame( molta Fame, visto il fisico) Italiana.
Giustamente commentatori e commentamucche, solitamente parchi di lodi e attenti ad ogni movimento con o senza palla e ad atteggiamenti con o senza palle, gli hanno consegnato le chiavi del circo azzurro, felici di scaricare quel mal sopportato capitano romanista che aveva il torto di giocare di prima, di  portarsi via, anche da fermo, due avversari, di rendere liberi di giocare gli altri componenti  della squadra, di  attirarsi gli strali della critica.
Siamo felici che sono bastate due strabilianti partite per liberarsi del fardello romanista, per carità nulla contro il boro di bari che ha tutta la nostra simpatia per l’abilità con cui esegue il numero della foca monaca, della piroetta con casquet e del carpiato con abbocco, siamo stati anche noi estimatori e spettatori delle sue splendide giocate fini a se stesse e tese alla gloria personale,  efficaci per passare il tempo almeno quanto lo spettacolo delle ragazze pon-pon, ma timidamente, conti alla mano, crediamo che le prestazioni in azzurro di Francesco, tra giocate stratosferiche, assist, goal e la caviglia di Leeds siano qualcosa da liquidare con poca superficialità anche da quei fantastici addetti ai lavori prolissi solo quando si tratta di celebrare opache prestazioni & sputacchi.
È anche vero che Totti è solo Campione del Mondo, vice Campione Europeo e Campione Europeo U.21 mentre il talento barese miete consensi e successi dai tempi dei mondiali in culla, degli europei degli asili nido e dall’acne league (l’equivalente giovanile della champions league).
Quello che risulta strano è come la critica che ha sempre coccolato e difeso il capitano giallorosso in ogni circostanza giustificandolo ed esaltandolo oltre i reali meriti, non come il vessato e perseguitato Del Piero tenutosi a galla solo grazie alle fantasmagoriche prestazioni in campo (pubblicitario),  gli abbia improvvisamente voltato le spalle, persino i telecronisti, quei due strani tizi troppo simili ai vecchietti del muppet show, Civola e Mazzoli, uomini di punta del new deal in cui tutto il mondo è previsto colorato di nerazzurro, sempre attenti ai movimenti senza palla, alle diagonali, agli inserimenti, siano crollati davanti alle 12 reti di Cassano in questi due incontri liquidando in fretta e furia il passato.
E che dire di questa futile e irrilevante polemica riguardo la maglia numero dieci, è giusto cercare frettolosamente un acquirente, e onestamente spettava di diritto a chi ha trascorso l’estate a smaltire i quintali in eccesso piuttosto che avere un briciolo di sensibilità nei confronti di chi ha accelerato i tempi di recupero per vincere un mondiale da protagonista  silenzioso,  ripagato ovviamente da lodi sperticate inneggianti all’abnegazione, al sacrificio, all’umiltà.
Fino al decisivo incontro con le Far Oer, dove il barese sicuramente risulterà decisivo, seguiremo le sue vicende attraverso i peana dei suoi nuovi mentori, che da oggi chiameremo i cassonetti prendendo in prestito l’idea dal programma di Fiorello, mentre lui felice e decisivo scorrazzerà con la sua Ferrrrari lungo l’Autostrada Madrid-Bari.
Il Banale
 



GUIDA AI MONDIALI

Ci siamo, finalmente la più sospirata, odiata, disincantata, agognata, snobbata e discussa edizione dei campionati del mondo di calcio sta per avere inizio, ma siamo sicuri di essere a conoscenza delle caratteristiche delle squadre che vi parteciperanno o siamo stati troppo distratti  per colpa delle intercettazioni telefoniche?
Proviamo allora a ripassare i tratti salienti delle 32 squadre partecipanti.

Germania: i padroni di casa si affacciano alla manifestazione con numerosi dubbi, si dovrà giocare, per esempio, con gli scarpini o le pattine? Al centro della difesa è meglio schierare R.Huth, visto la birra che bevono o il mica tanto Nowotny  reduce da 37 infortuni? Ma soprattutto Klinsmann troverà un parrucchiere di suo gradimento o volerà a Los Angeles per la messa in piega prematch?

Costa Rica: approdati alla fase finale della manifestazione grazie alle pressioni dello sponsor Algida che vuol lanciare il Wanchope come gelato della manifestazione, sperano di ripetere l’exploit di Italia 90.

Polonia: accantonato Boniek poichè poco gradito a moggioski il neo leader polacco, poche le speranze di recuperare Deyna e Lato leggermente acciaccati, ricusata sdegnosamente la voce di forti appoggi “dall’alto”.

Ecuador: sono alla seconda partecipazione consecutiva alla manifestazione, tatticamente si schierano con un 5-2-2-1-1 dove il primo numero, ovviamente, si riferisce ai portieri. Prima di ogni gara si caricano con le canzoni di Raffaella Carrà.

Inghilterra: difficile sapere se Rocco Siffredriksson troverà un pò di tempo per le gare tra un’inaugurazione di un bordello e un’altra, riuscirà poi  l’eterno giovanotto Mikey Rooney a recuperare in tempo per lo spettacolo della cerimonia di chiusura?

Paraguay: è tutto nelle mani del loro portiere, lo dice il nome stesso della squadra,  e di Salvador, dittatore dello Stato libero di Cabanas.

Trinidad & Tobago: solitamente giocano da soli e finisce sempre 1 a 1, hanno vinto la concorrenza di squadroni quali St. Kitts e Nevis, St. Vincent e Gren e Bahrein. Temibilissimi.

Svezia: depressi poichè non sanno con chi concordare il 2 a 2 , hanno portato in terra Tedesca solo 11 giocatori: unosson, duesson, treriksson, quattrosson.......meritano  rispetto fosse solo per i sogni giovanili di ciascuno di noi.

Argentina: Pekermann che ha conteso fino all’ultimo il ruolo di CT a Space Invaders, ha deciso di presentare una squadra in Mascherano, fuori Zanetti  per un qui pro quo, in visita alla Pinetina gli hanno presentato l’omonimo.

Costa d’Avorio: vengono chiamati gli Elefanti è non è difficile immaginare il perchè, sfortunati nel sorteggio avrebbero avuto bisogno delle palline truccate dei nostri designatori arbitrali. Fanno uso di Drogba. 

Serbia Montenegro: arrivano  in Germania molto Stankovic e sulle ali della polemica per la convocazione, poi ritirata, del figlio del Commissario Tecnico, non si capisce il motivo visto che al torneo dell’asilo è risultato il centravanti più prolifico.

Olanda: due sul diVan, Van Nistelrooy e Van der Vaart, è nei loro zoccoli la fortuna dei tulipani...e se i bambini non vanno a letto alle nove, siamo tutti autorizzati a chiamare Vennegoor of Hasselink.

Messico: e nuvole, arriva alla manifestazione in maniera ambiziosa reduce da buoni incontri  e qualche polemica per la convocazione del genero del selezionatore Lavolpe, El Gato. Tra le fila uno dei miei giocatori preferiti Borgetti, detto cafè.

Iran: stanno ancora lavorando per proporre in futuro un attacco atomico, giocano con il 4-3-2-1=0 punti. Si chiamano il Team Melli, e non depone a loro favore.

Angola: il loro inno, Angola tu (ma non dovevamo vederci più) fa temere per il futuro. E’ una squadra che si ...sente anche nel naso. Punto di forza Lebo Lebo, e ho detto tutto.

Portogallo: porta chi te pare. Con la moglie di Figo, che fa rima con Postiga,  in campo sarebbe un altro paio di Maniche. Presentano una buona squadra, la stella Cristiano, fratello del puntero verdeoro.

Italia: cerchiamo di abbassare i Toni. Contiamo sul trio  meravilla : Perrdidì, Danielvavà e Francelè e speriamo bene, sempre che riusciamo ad arrivare alla prima partita in 11. Aboliti i telefonini, si comunica con la madrepatria attraverso segnali di fumo.

Ghana: chi zz so questi? Mensah in corpore sano, sicuramente correranno tanto che per fermarli bisognerà sparaje. Meglio se si danno al Pimpong. Notevole il centrocampo.

Stati Uniti: non dividetevi, se no chiamo la maestra. A parte totò Reyna, una squadra che ama coprire gli spazi aperti. Possono essere Happy Days se non si montano la testa.

Repubblica Ceca: non dovrebbe costituire un problema a meno di un pallone braille. I tuffi di Pavel, noto Baros,  costituiscono un serio pericolo. In attacco possono puntare sul nano più alto del mondo, Koller.

Brasile: è la squadra materasso, anche per via dello schema 1-0-0-10 che ricorda molto da vicino la bi-zona di Oronzo Canà. Difficile trovare punti deboli, più facile trovare punti neri, sostiene Perreira. Per farlo sentire a casa, sembra, ma è solo un pettegolezzo, che Kakà si travesta da Veron e simuli il finale di Rocky (e della partita con il Villarreal) gridando Adrianaaaaa, Adrianaaaaaaa il tutto fra l’ilarità generale.

Croazia: sono reduci dal mondiale di scacchi di Torino, sicuramente hanno la maglia più brutta tra tutte le squadre di calcio da qui a Saturno. Fanno affidamento su Dado, se esce sei avanzano fino alla casella degli imprevisti e non si sa mai.

Australia: ma che se zompano? La quasi totalità della squadra milita nel campionato Inglese ad esclusione, tra l’altro, del  Bresciano Mark e di Culina, il portafortuna della squadra. Colpo proibito: il tiro a boomerang.

Giappone: a parte Holly e Benje poco si sa del team del sol levante, certo è che i campi in Germania non sono lunghi 12 chilometri e soprattutto non scollinano a metà campo. Sembra che se non passeranno il primo turno faranno harakiri con i wurstel bavaresi.

Francia: Domenech maledetta domenech, dopo gli sfarzi del passato rappresentano un’incognita. I tifosi sognano di vendicare l’invasione nazista della seconda guerra mondiale, otturando tutti i bagni di Stoccarda. Zizou, Titì , Tatou e la malafemmina le incognite.

Svizzera: il loro capitano, Milka, è infortunato e pure Zurbriggen è in forte dubbio. Se non passeranno almeno il primo turno aumenteranno del 23% le tasse sui conti bancari degli stranieri, per questo si teme avranno i favori delle giacchette nere. Il Perù ha  Sendero Luminoso, gli Elvetici Senderos-Lustrinelli, stiamo lì.

Corea del Sud: di difficile disciplina tattica poichè quando il tecnico urla” Kim, vai a coprire la fascia” si spostano in 16. La capitale Seol è anche l’attaccante più pericoloso.

Togo: usano lo schema 5-5 detto a blocchi, Otto (lo chiamavano papà) Pfister, il CT, ha tratto l’ispirazione dalla disposizione presente nella omonima scatola di biscotti. Sconfitti nell’ultima amichevole contro i Bucaneve.

Spagna: olè. Ai Mondiali hanno sempre fallito, ma con quel gran pezzo dell’Abelda nulla è lasciato al Casillas. In caso di fallimento, un mese in vacanza con l’Infanta.

Ucraina: è una squadra con due palloni d’oro così,  Sheva che giostra  agli ordini di una vecchia conoscenza del calcio Mondiale, quell’Oleg Blokhin già primo ballerino al Bolscioi. Destano curiosità le tifose al seguito. Con tre carrarmatini si puo’ attaccare la Kamchatka.

Tunisia: sono alla quarta partecipazione mondiale, sperano di non finire nel Lemerre. Applicano uno strano 1-1-1-1-1-1-1-1-1-1-1 e se unisci tutti i puntini vinci una vacanza a Djerba.

Arabia Saudita: giocano appesantiti a causa degli scarpini in oro massiccio, sperano di bissare l’impresa di USA 94 dove superarono il primo turno grazie a un overdose di pennette all’Arabia-ta. I soliti luoghi comuni vogliono che si facciano la doccia con il petrolio.

Con la speranza  di aver offerto un ripasso utile, auguro a tutti  un gran Mondiale.
Il Banale


VOLVER

Mi oppongo, Vostro Onore, cinque anni senza l’arrotino sono duri non solo per gli imitatori ma anche per i comuni mortali, l’astinenza dalle perle di saggezza e citazioni latine potrebbe far cadere nel tunnel della droga e dell’alcolismo anche i comici più navigati oltre che i tifosi più integerrimi. Noi  romanisti gridiamo NO all’interdizione quinquennale del didascalico e moralizzatore, colui che riesce in un discorso senza capo ne coda a inserire il “de bello gallico” e le istruzioni del wc net, NO a una giustizia sommaria nei confronti di un uomo che non sapeva quello che faceva, non sapeva quello che diceva ma soprattutto non sapeva quello che pensava.
D’altronde se ne sono accorti anche nell’aula bunker ( Max Bunker, visto che sono presenti personaggi che sembrano usciti dal fumetto Alan Ford) dell’ Olimpico ove è sotto processo la Tim Tribù, parli a zero  centesimi e un rigore a partita per tutta la stagione, tanto che dopo aver dato la parola al sor Claudio hanno sospeso l’udienza per quattro giorni per rientrare, freschi e riposati,  nel momento  finale della requisitoria.
Appassionato di cinema, il massimo esponente della squadra laziale si è rifatto ad alcuni classici  del grande schermo per suffragare la sua  tesi difensiva, prima citando Psyco  affermando che in realtà è stato il suo subconscio a far emergere la  personalità negativa  che è in lui per  troppo tempo repressa dall’ alter ego  adamantino che gli ha permesso di primeggiare nel campo del rifacimento letti, lotta allo sporco  e risciacquo d’autore, e  poi, prendendo spunto dal regista Spagnolo Almodovar il quale nel suo ultimo film tratta il tema del ritorno , cercando, con le sue continue contraddizioni e negazioni di quanto risulta dalle intercettazioni registrate, di far tornare  la sua squadra  nell’ alveo che le compete per tradizione : la serie B.
Facendo un passo indietro, rivisitiamo le prime fasi dell’interrogatorio.
L: “buongiornorum, dura lex sed lex, in vino veritas”.
Corte:”iniziamo bene….lasci stare la lingua dei padri, cortesemente ci dica qualcosa di concreto”.
L:”a parte che mio padre parlava frascatano, non iniziamo, ho il diritto, io che parlo ben cinque lingue sconosciute e sono laureato in teoria della polvere con master in faccende domestiche, a potermi difendere in latino, catium!”
C:” come vuole, non perdiamo altro tempo, ci spieghi allora le sue continue telefonate ai vertici federali prima di partite decisive”.
L:” cave canem! Mala tempora currunt! Storax Mastrolindorum dicendum  me, 
se te piji laziorum,
cum toto li bufforum,
lindi  region palazzo
per 25 annorum et un pezzo.
So che est uno strazio
Est pur sempre aaa lazio,
ma habemus molti amicum
Dentro la federationum
debiti tuam spalmerem
et con rigor te salverem.”
C:” quindi ammette che si sentiva dentro una botte di ferro ?”
L:” fiat lux! Intercettazio ad minchiam, complottorum!
C:”ci dica allora  come stanno le cose ancora una volta, come direbbe lei, repetita juvant”.
L:”siete in malafede, lo vedete, che c’entra la juve, io sono il presidente della Lazio”.
C:”è inutile, non c’è niente da fare, andiamo, lasciamolo parlare da solo”.
L: “brevium sunt….” Quattro giorni dopo       “….usque at finem,  giudicem sunt chiacchieratio e distintivatio et volunt fregarum latio”.
E noi, fiduciosi, aspettiamo il verdetto.
Il Banale 



                       NIENTE SPICCI, SIAMO INGLESI

Prepariamoci, il rapporto della Roma con la principale manifestazione europea non è dei migliori, senza scomodare la finale meritatamente conquistata e mai giocata nel lontano 84 per l’invasione dei droidi del pianeta di Kalmurn, giova ricordare che il nostro ritorno nella vetrina continentale coincise con i lavori di ristrutturazione del World Trade Center decisi da Bin Laden, per finire con la raccolta fondi promossa da un modello da barbiere svedese in favore del comitato della salvaguardia dei vichinghi cornuti senza indossare il copricapo, con l’intermezzo di una crociata contro  l’impero ottomano in gita bellicosa nella Capitale.
È per questo che insieme al biglietto del match è stato distribuito gratuitamente un vaucher per una seduta dal maestro yoga scozzese cam o’mill.
Non dovesse bastare, i tornelli dell’Olimpico saranno dotati di potentissimi magneti che al passaggio dello spettatore catturano qualsivoglia moneta di vecchio e nuovo conio onde evitare che il Guglielmo Tell di turno riesca a replicare l’impresa dell’ultima volta.
Inizialmente si voleva far accomodare i tifosi di curva in tribuna autorità e viceversa, poi l’idea è risultata poco percorribile grazie alla consulenza sempre preziosissima dell’ex ministro delle disgrazie sportive Torrependentu.
La Coppa ha fascino e voci di corridoio, che per non rischiare sussurriamo, sembra non prevedano la partecipazione della Juventus anche se il suo caso di riabilitazione  è all’ordine del giorno all’ONU; fa piacere poichè nel campionato Italiano non ci siamo affatto accorti della retrocessione della squadra bianconera che ha ottenuto la vetrina principale su tutti i media, con la stessa sudditanza e  cattivo gusto che la circondavano prima di Calciopoli ( l’unico gioco che Preziosi si è rifiutato di mettere in commercio).
La generazione di fecomeni, la cui leadership si identifica con l’unica showgirl in grado di coniugare due verbi consecutivamente (in compenso assolutamente incapace di ballare, cantare ed esibirsi in qualsiasi cosa abbia vagamente attinenza con il mondo dello spettacolo), la burrosa Simona, ha lanciato un messaggio chiaro, nulla è cambiato, fate riferimento sempre agli stessi personaggi, in campo e fuori.
È morto il Re, W il Re....l’importanza di essere Luciano.
Nel nostro piccolo isoliamoci (senza riferimento al reality) dalla trash penisola e ricerchiamo comportamenti importanti, in campo e fuori, evitando atteggiamenti pizarri.
In attesa di conoscere dove acquistare la baracca (dopo l’appartamento a Glasgow e il loft ad Eindhoven), tuffiamoci, numerosi e uniti riappropiandoci dell’orgoglio di essere romanisti presenti ovunque e dovunque, nelle odiose note della musichetta della Champions League, di questi tempi è bello anche il solo esserci, con la speranza che comunque vada, sarà un successo. 
Il Banale



                                        LETTURE D’AGOSTO

Finalmente sono giunti i venti minuti di agognate ferie, l’eccitazione è ai massimi livelli, mesi  e mesi di pianificazioni, preventivi, risse coniugali, buffi ventennali trovano il loro zenit: si parte!
Dato per scontato che i vacanzieri che vanno al Sud li troveremo al TG1 sull’inferno della Salerno-Reggio Calabria e quelli che vanno al Nord al TG5 addormentati in coda sull’A24, sembra doveroso consigliare qualche buona lettura per impiegare quei rari secondi liberi che i villaggi “tranquillo, al tuo divertimento ci pensiamo noi” lasciano al turista di turno.
Non è obbligatorio leggerli, spesso questi strani oggetti servono anche  per dimostrare che oltre ai muscoli da palestrato  e al seno siliconato c’è di più (quante volte passeggiando sulla battigia abbiamo notato bagnanti che li impugnano capovolti?), oppure come spunto per un ipotetico approccio tra due singles vagamente timidi.
TENETEVI IL BILIARDO (di Lucarelli/Lo scuro): è la storia di un ottimo giocatore di carambola che dopo aver rifiutato la clamorosa offerta di sfidare i campioni del momento in molto remunerati incontri di esibizione, cade in disgrazia ed è costretto a dare in pegno il suo unico mezzo di sostentamento.
HO VOGLIA DI THE (di Moccia/Spalletti): dialoghi introspettivi di uno psicanalista con il suo paziente nel corso di lunghi pomeriggi trascorsi a sorseggiare la famosa bevanda, nel quale emerge il desiderio, ai limiti della fobia, di possedere un centrale e un esterno di centrocampo.
IL CACCIATORE DI AQUILANI (di Khaled/ De Rossi): è la storia di un rapporto tormentato all’interno dello spogliatoio di una squadra di calcio, dove Alberto, uno dei protagonisti, si diverte a nascondere sospensorio e parastinchi a Daniele, l’altro protagonista, che gli da la caccia con il tortore.
CRYPTO (di Brown/ Sandulli): cosa si nasconde dietro un’arruffata  sentenza che non ha ne capo ne coda? Due noti investigatori privati cercano di scoprire il mondo che si cela, tra tangenti e regalie, nelle pieghe delle caste degli scarpari, degli antennisti e degli arrotini.
CAOS UN PO’ TROPPO CALMO (di Veronesi/Rosella): la vita e gli amori di un’astronoma sognatrice che dopo la laurea sulla teoria del cosmo ha dissipato le fortune familiari in quel di Ibiza. Giunta a un crocevia vitale della propria esistenza in molti intorno a lei attendono decisioni importanti che tardano ad arrivare. 
IL CLAN DEI PRADE’ (di Simenon/Daniele): le mille peripezie di un giovane artista alle prese con i tanti sogni e le poche disponibilità economiche. Il protagonista si trova alle prese con il fantasma di un oscuro passato che lo perseguita e la possibilità di dimostrare di saper camminare da solo. 
NEL LORO PICCOLO ANCHE I ROMANISTI SI INCAZZANO ( di AA.VV): 
raccolta di frasi celebri, proverbi, detti popolari riguardo i sogni, le speranze e le aspettative di un gruppo di tifosi che vorrebbe vedere la propria squadra sul tetto del mondo (e non sulle tette delle veline).
UN POSTO PEL TONDO (di Volo/Galeazzi): storia del faticoso rientro in patria di un trasporto eccezionale, dalle difficoltà per nutrirlo alla diffidenza delle popolazioni perplesse dai miliardi di ovvietà che dispensa. Nella postfazione una scheda per votare per il suo pensionamento e succesivo parcheggio in un’oasi naturalistica del wwf.
LA STAMPA D’AGOSTO ( di Camilleri/ AA.VV): divertente carrellata sulle bufale di mercato che in questo mese campeggiano sui principali giornali sportivi Italiani. Piacevole il timido fracasso provocato dal rientro delle facce di tolla protagoniste dei dialoghi telefonici che ne evidenziavano la poca obiettività di giudizio.
Orsù, come diceva Yoghi, se nella vostra giornata, densa di acquagym, tiro con l’arco, aerobica, surf, vela, 8pasti, disco, cyclo, giochi di ruolo , freccette, tresette, miss stabilimento, origami, miss maglietta bagnata, mister rotolo di coppa, sesso estremo, bungeejumping, parapendio, punto a croce, il primo che ride perde, morra cinese, passatella , beachvolley, calcio a 3,5,7,8,11,782, toboga, yoga e rutto libero, ne avete voglia, scegliete tra questi titoli, il 10 % del ricavato 
andrà in favore della campagna  “un pizzarro acquisto”.
Il banale 


UN LUPO MANNARO ROMANO A KAISERSLAUTERN

Licantropia, senza ombra di dubbio, oltre  la maledizione della prima luna, quella che evidentemente condiziona le grandi manifestazioni calcistiche dei giocatori giallorossi e di conseguenza dei tifosi che palpitano per le gesta dei nostri ambasciatori nel mondo.
Sbrocco, ergo sum. Chi gioca sa che la tensione agonistica gioca brutti scherzi e annulla la razionalità ma le vagonate di letame rovesciate in passato sul capitano avrebbero dovuto costituire un indiscutibile deterrente.
Anche la FIFA, per bocca dei suoi cavalieri senza macchia e senza paura (non si chiamerebbe FIFA altrimenti) in proposito aveva messo in guardia urbi et orbi, il mondo vi guarda, saremo inflessibili almeno quanto le tariffe che applichiamo per assegnare le manifestazioni sportive.
La vita è strana e come in sliding doors può cambiare in un attimo, Gilardino se avesse ciccato l’unico pallone toccato in tutta la partita, avrebbe consentito a Daniele di portare in vantaggio gli Azzurri e da lì sarebbe diventato il suo Mondiale, ma ahimè, così non è stato e, complice l’ennesima improbabile giocata di Zaccardo ( il fatto che sia  titolare ai Mondiali costituisce il quarto segreto di Fatima), si è reso protagonista di un gesto che verrà additato dall’Uganda alle isole Far Oer.
Con queste premesse difficile contestare al CT l’esclusione di Francesco, già ammonito grazie all’immancabile passaggio corto del tanto osannato Pirlo, nonostante giocassimo con Toni, pregno di una  mobilità pari a quella di un lampione (tanto che un paio di pastori Alsaziani hanno pensato bene di usarlo come ricevitore dei propri effluvi), e Gilardino che dà sempre l’impressione di essere il protagonista delle vignette della settimana enigmistica che raffigurano l’uomo ansimante in cerca dell’oasi mentre si è perso nel deserto.
Più facile domandarsi quale frustrazione nascondano quei pennivendoli che senza pudore accostano il condannabile gesto di De Rossi alla marea puteabonda che dall’asse Torino-Milano ha invaso lo stivale.
Ora ci si accorge che in Italia c’è il gioco duro accompagnato dall’impunibilità (troppo spesso di comodo), che in media ci sono il 30% dei falli in più rispetto agli altri campionati Europei come se le figuracce in Champions League di nostra signora dei telefonini non contassero nulla.
E quelli che oggi  invocano il patibolo per il mediano Romanista sono gli stessi che, con gli occhi bendati dalle cravatte regalate da  Moggi,  hanno giustificato, sottaciuto, minimizzato i Cannavaro, i Materazzi, i Vanigli, i Filippini, il rapporto falli/ammonizioni dei giocatori bianconeri. Eccoli, hanno finalmente la valvola di sfogo per deviare dall’imbarazzo che i beniamini cari al regime hanno creato e  raggiungono lo Zenit chiamando in causa l’educazione non trasmessa  dal papà quando nei confronti di altri figli famosi, loro sì protagonisti di atti delinquenziali, hanno beatamente balbettato e si sono devotamente genuflessi .
E’( anche) per tutto questo che hai sbagliato Daniè, ora ricordati che sei quello dell’ammissione di colpa sul goal di mano col Messina ed escine con classe, le scuse universali, un mazzo di rose alla tua sposa Americana (Mc Bride), il capo cosparso di cenere (convinto) e soprattutto con un bagaglio di esperienza e umiltà che possa permetterti di evitare, in futuro, simili sciocchezze, anche perchè, non avendo la maglia a strisce, porterai a lungo questo fardello e poco ti sarà perdonato, almeno nell’immediato.
Con De Rossi e Totti fuori ed Enrico Perrotta Toti a mezzo servizio è tornata l’Italia degli Italiani, quella scevra da Roma ladrona, quella del non vedo non sento non parlo ma festeggio, quella del fine giustifica i mezzi ....la solita Italia dei cachi dove il problema è la legalità delle intercettazioni e non lo squallido mondo che da esse emerge.
Speriamo che la luna piena sia passata, tutte le metamorfosi avvenute e che le nuvole si diradino per regalarci qualche squarcio giallorosso al mondiale, ne abbiamo veramente bisogno. 



L’UOMO CHE SUSSURRAVA ALLE ANTENNE
Nell’immaginario collettivo la figura di Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo, ha sempre suscitato un certo fascino, quasi che ciascuno di noi desiderasse di farsi derubare da lui.
Ecco, er duca suscita il sentimento diametralmente opposto, l’idea che sia uno come lui (in comproprietà), protetto dalle forze oscure, a gestire il calcio, troppo spesso a proprio piacimento, con la sua finta disponibilità, la sua odiosa protervia, la sua faccia da schiaffi, è una delle cose più fastidiose di questo ambiente un tempo chiamato il gioco più bello del mondo.
Anche perchè, diciamolo, colui che dispensa perle di saggezza e di sudore, ha, alle spalle, una lunga serie di incidenti di percorso che in qualche altro paese europeo di vedute meno larghe delle nostre , gli sarebbero valse l’esilio nell’isola di Pasqua.
Il monaco di Monza fu folgorato sulla via di Arcore e da allora la sua carriera è scivolata via come una tavola da surf sull’onda giusta, traliccio dopo traliccio.
Negli anni al Milan ha sempre rappresentato il lato oscuro della forza, figura di secondo piano nelle vittorie saliva alla ribalta in tutto il suo fulgore nei momenti di difficoltà come, ad esempio, nella notte di Marsiglia ove entrò in campo, novello striker, invitando tutti a sospendere la partita a causa dello spegnimento di un paio di lampadine (in questa occasione fu coniato il termine “luci della ribalta”) prima di essere preso a pedate nel fondoschiena dalla terna arbitrale.
Altro esempio di fair play, vale la pena ricordarlo, riguarda il finale di una partita di Coppa Italia con l’Atalanta  dove, all’ultimo minuto di gioco, la mancata restituzione di un fallo laterale ( i bergamaschi ,per consentire le cure a un milanista a terra, gettarono fuori il pallone in loro possesso) portò alla concessione di un calcio di rigore che il capitano Franco Baresi, evidentemente con la testa alla pinacoteca della consorte, trasformò senza un briciolo di pudore.
E chi fu quel galantuomo che spiffero’ al candido Candido l’affaire dei Rolex? Bah, saperlo, casualmente in quel periodo un certo Franco raccoglieva conSensi e attestati di stima da molti Presidenti mettendo in difficoltà il potere precostituito.
Il novello Giano bipelata, con il sedere su due sedie, quella di vicario milanista e reggente in lega,  rieletto con ricatti e ricattucci che poi abbiamo scoperto nel tempo, non ha fatto mai mancare commenti perplessi nell’ambiente calcistico a seguito di  certe sue personali( e non solo) interpretazioni riguardo le suddivisioni dei diritti televisivi, i contratti d’immagine e le accuse al mondo arbitrale che  qualche birichino vittimista proferiva.
A noi piace rivangare un paio di  episodi curiosi riguardanti gli acquisti di Nesta prima e Stam poi, consideriamoli comunque solo pettegolezzi .
Nel caso dell’ex capitano della Lazio, conteso da più squadre, finì alla squadra rossonera per tre sesterzi e due figure.... sarà risultato decisivo l’intervento del Presidente della Lega riguardo la querelle Chievo-Lazio sull’acquisto di Manfredini e Eriberto con la quale re pomodoro  avrebbe dovuto pagare una somma di quarantotto miliardi del vecchio conio  a papà pandoro e invece se la cavò con un buffetto a scapito di tutte le strategie commerciali pianificate nella fatal Verona dall’Harry  Potter dei noantri?
Riguardo invece l’olandesone entriamo nei meandri di altre strane storie fatte di notti, di turni di Coppa Italia e di campioni, certo è che alla fine  le cifre dell’acquisto concordate tra le due società  se le poteva permettere anche il Presidente dell’Afragolese (alla faccia della plusvalenza, acquistato per 45 miliardi dal Manchester United, rivenduto a 8).
Dal punto di vista calcistico qualcosina ci sarebbe da dire su come furono vinti i campionati  a scapito nostro (2003-04) e dei cugini dalla squadra virtuale (1999-00), ma questa è un’altra storia.
L’uomo con la cravatta gialla è ancora sulla cresta dell’onda, impettito dall’alto delle  torri del castello costruito sulla sabbia, ma a volte nella vita le cose cambiano, i santi protettori si distraggono e i nodi vengono al pettine, liberando le capacità dialettiche (e le rivalse) degli appartenenti ai media nel tempo forzatamente soggiogati e allargando le maglie di una giustizia finalmente non bendata. Certo è che ora  risulta ridicolo parlare di complotto quando per anni si è deriso chi usava questo termine per reclamare i propri diritti. 
Il Banale


LA CITTA’ DEL (LE) SOLE
Avanza timida la notte nella solare Torino, le luci occhieggiano sospettose nei lunghi viali alberati, in lontananza rumori metallici rassicurano le famiglie piemontesi sull’appuntamento serale di Johnatan con il suo cassonetto, le stelle sembrano chiedere il permesso a Luciano di affacciarsi, ma trovano sempre occupato.
Dalle parti del lingotto c’è un febbrile fermento, per questa sera è infatti prevista l’assemblea generale della Juventus F.C., alla spicciolata arrivano gli azionisti principali: l’apo maja e yoghi, biancaneve e i 7 stevens, la triade, la yakuza,  i 4+4 di Nora Orlandi, il mago Zurlì e molti molti altri amici (non tutti vista l’esiguità del locale).
L’aria è pesante, non solo a causa del misterioso flautolente, qualche birichino, infatti, ha osato sconvolgere la programmazione ventennale dell’esito del campionato Italiano di calcio, pianificata con estrema attenzione nel corso delle ultime assemblee dei soci.
Il Presidente prende la parola:” bisogna tirare fuori le palle...”, a quel punto tal Patrizia, leggiadra camionista con l’hobby dell’infermieristica, viene stoppata dagli astanti mentre inizia a spogliarsi, “....parlavo in senso figurato” prosegue “ dobbiamo ritrovare l’orgoglio juventino” a questo misterioso e criptico termine, la sala inizia a rumoreggiare scambiandosi occhiate interrogative “ci sarà pure qualche juventino doc qui dentro, cribbio”tuona il meg.lup.mann.galat.gran fig.di put.
A tale esclamazione si assiste a una scena che ricorda le interrogazioni liceali, alcuni chiedono di andare in bagno simulando improvvise coliche, altri fanno abilmente cadere la penna sotto il tavolo per sparire dalla visuale, altri ancora si dedicano al censimento delle gomme americane appiccicate con lodevole impegno nel corso delle precedenti riunioni, il tutto fino al liberatorio urlo in fondo alla sala di un arzillo signore con coppola e lupara “minchia, picciotti, fedelissimo sono” un duraturo sospiro di sollievo si dipana per la stanza.
“Bene, signori” riprende la parola il Presidente non senza buttare un occhio verso la foto della coreografia 11 piemontesi tosti che campeggia alla parete “si tratta ora di individuare una strategia che consenta di uscire dalla situazione con il minimo danno, qualcuno ha qualche idea?”
“potremmo influenzare l’opinione pubblica tramite i nostri amici giornalisti, inserire nostri fedelissimi nei gangli del sistema, migliorare le  prestazioni con uso di sostanze non lecite (a questa frase si registra  l’unico sussulto vitale di un sonnecchiante biondino seduto al tavolo presidenziale) , suggerire le designazioni arbitrali, relazionarsi con le società amiche” interviene Gonzo Stevens “guarda che è quello che abbiamo sempre fatto, è per questo che abbiamo problemi” gli risponde il fratello  Pranzo “e se promuoviamo uno sciopero della fame su grande scala, visto quanti siamo manderemmo in crisi il paese” “...o della sete” gli fa eco Sbronzo, il fratello noto per alzare spesso il gomito.
“fondiamo un partito “,”dichiariamo di avere  l’atomica”, “coinvolgiamo tutte le squadre, anche se non hanno vinto nulla, loro”,“nascondiamo tutti i tartufi” e via con le ipotesi più disparate (e più disperate), fino all’intervento di un misterioso signore con la maschera di bronzo sul volto” siete troppo impulsivi, dovete mantenere la calma, fischiettate possibilmente e così, facendo finta di niente, ci presentiamo in campo alla prima giornata del prossimo campionato, che ne so, ad Ascoli, e iniziamo a giocare” la proposta viene salutata dall’uditorio con un’ovazione generale.
A quel punto un trillo di cellulare si spande in quell’atmosfera di gaudio generalizzato, e tutti insieme iniziano a piangere, appassionatamente.
Il banale


IL CODICE DA PERDI
C’è grossa attesa per la prossima uscita, in tutte le aule di Tribunale Italiane, dell’ultimo capolavoro del pluripremiato regista dell’occulto , Bernardo Moggea  da oldtown .
La trama è nota e si intreccia intorno al cenacolo, il famigerato dipinto che ritrae  Antoine Giraud a tavola  mentre, circondato dai 12 arbitri amici, volge un enigmatico sguardo verso 
Pair Ettò, tintinnando tra le mani le chiavi di un appariscente  mezzo di locomozione contrassegnato da un  tridente sul cofano.
Il protagonista , Tim Hanks , famoso archecellulologo (studia l’evoluzione umana tramite i fossili di  telefonino rinvenuti durante gli scavi), viene coinvolto nei mille misteri e segreti che si dipanano lungo la trama,  dalla vittima di un efferato delitto, tal Francoise Baldinix, fervido oppositore della casta eletta “Opus rigorei”(acronimo Gega), il quale prima di morire riesce a disegnare col proprio sangue la scena del goal di Turone .
Non è un’impresa facile poichè le ramificazioni nel sistema dell’organizzazione raggiungono i settori più impensati : Juan Panin , luminare nella produzione di figurine, evita accuratamente di inserire nelle bustine le effigi di quei calciatori che non appartengono al settore procuratori della Gega, con grave danno per le migliaia di appassionati che non riescono a finire l’album; George Trichecon , dall’alto della sua pluriennale esperienza , si occupa invece delle linee guida del pensiero comune, inducendo il volgo a credere che ciò che ai più risulta palese è invece frutto di bassi pregiudizi e dicerie che meriterebbero l’inquisizione, partecipa, insieme a illustri opinionisti, anche a ben remunerati convegni per esporre meglio tesi che sui canali di Stato hanno eco poco estesa; Aldoux Biscardon,  attua le stesse strategie  di George ma rivolgendosi a un pubblico decisamente meno ispirato intellettualmente, si avvale di guitti e saltimbanchi che hanno fallito le selezioni per i principali circhi itineranti così come nella vita in genere, riuscendo, con studiato caos, a stravolgere situazioni semplici e dinamiche lineari.... il lessico incerto e il vuoto cerebrale del conduttore sono l’unica cosa coerente con gli adepti; Carl Lounghi, abile manipolatore con sguardo da cernia,  parlando sotto dettatura come ai tempi di Ambra a Non è la Rai, ha invece  il compito di convincerci  che l’ottico sotto casa ci aspetta a braccia aperte visto che quello che noi vediamo sistematicamente differisce da quello che lui ci spiega , in alcuni casi riesce persino a eliminare dal video giocatori fondamentali a spiegare le dinamiche delle azioni di gioco, è il classico insospettabile.
Tim, grazie al ritrovamento di Aò 9000, prototipo di registratore vocale, riuscirà (speriamo, il finale non è stato svelato) a debellare l’organizzazione che per anni ha procurato ulcere duodenali con doppio avvitamento all’ 80% dei tifosi allergici al bianconero, portando alla luce accordi e intrecci mai potuti dimostrare, il tutto nonostante l’abile e strenua difesa dei protetti burattini foraggiati fino a oggi.
Visto il cast eccezionale, la presenza di numerose scene d’azione oltre a interessantissimi dialoghi, si prevede il tutto esaurito ovunque. 
Nel frattempo, Coppa Italia sarà.



IL LADRO DI (BI) SOGNI
Come era bello il vittimismo, permetteva ai fraudolenti di infierire con pungente ironia mentre intascavano il malloppo sportivo e forniva ai tifosi ingannati  la capacità, se non altro, di tessere abili trame per qualche libro giallo.
E invece era tutto vero!! Hanno veramente truccato tutte le partite, dai tornei aziendali alla serie A, dai fantozziani scapoli  contro ammogliati a Juve-Milan.
Poichè il ruolo del football, nel corso degli anni, è sempre stato quello di svolgere un’attività catartica, di offrire, cioè, una valvola di sfogo alle angherie e frustrazioni che il quotidiano offre,  al ricco come al povero, e visto che la politica e  la televisione  non mi sembra siano in grado di costituire valide alternative in fatto di moralità e decenza, mi preoccupano le molte voci che si susseguono in questi giorni.
Ora, che il coinvolgimento del vertice bianconero  avrebbe provocato un nono dell’indignazione che invece sarebbe toccato ad altre squadre era immaginabile, ma che, per confondere le idee si usasse il poco accettabile criterio della generalizzazione, è altamente scorretto. Tra le proposte avanzate in questo periodo, però, quella che mi atterrisce maggiormente è l’ipotesi di fermare il campionato per un anno, ritengo sia uno di quei deliri destinati a mettere in serio pericolo l’equilibrio familiare di ciascuno di noi.
Per carità, tutti siamo d’accordo che l’overdose calcistica è fin troppo esagerata per il bipede femmineo medio già di per se dotato di scarsissima sopportazione per l’universo pallonaro,  però provate solo a immaginare a cosa potremmo andare incontro.
Innanzitutto si avrebbe  la nascita di una nuova specie umana, i maritombie, esseri metà uomo e metà borsa della spesa, intenti a vagare la domenica al guinzaglio  di finalmente realizzate donne che con quella vocina stridula che ti trapana dai timpani agli zebbedei ti sussurrano:” non sei finalmente felice, amore, di trascorrere la domenica con me?” e tu, con la lacrima che lentamente attraversa tutta la gota, rispondi rassegnato“ certo tesssoro” e ti accorgi che la frase ti esce come al Gollum de “il Signore degli Anelli” proprio mentre fantastichi su come  infliggere le più atroci torture alla tua dolce metà,  al cui confronto l’Inquisizione risulterebbe essere un gruppo di  Giovani Marmotte.
Altri si tramuterebbero in Homo Gonfiabilus o Sfatto da Parcogiocum, specie in grado di raggiungere l’estinzione in un paio di week-end a causa dell’alienazione fisica;  per appartenere a questa categoria è necessario possedere almeno un (due sarebbero letali) figlio/ nipote.
La giornata tipo di detta specie prevede la sveglia domenicale alle 6.00 causa  ipereccitazione della prole, colazione a base di bistecca di ippopotamo con contorno di dinamite(meglio se fatta rosolare in un sughetto estratto dalla nitroglicerina), passaggio lampo al bancomat per prelevare quel che resta del conto e via di corsa in questi fantastici parchi che per legge dovrebbero essere situati nei pressi di Ospedali iperattrezzati visto che la possibilità di incidente irreversibile nei primi cinque minuti è vicina al 78%.
Il papà/nonno neofita(ormai ridotto a ex ultrà), categoria nella quale rientra l’Homo Gonfiabilus, superato l’infarto grazie all’unità coronarica  mobile sita nei paraggi,  inevitabilmente cerca conforto negli sguardi delle mamme più esperte che, nel loro sadismo congenito, rispondono con un ghigno beffardo assolutamente scoraggiante traducibile , più o meno,  come “ non hai speranze babbeo,  il tuo marmocchio soccomberà” e tu, replicando con il tuo sorriso più servile, sogni di possedere il winchester di Tex Willer per impallinarle proprio mentre volteggiano su quei  tappeti elastici che odi tanto.
Se però voi non rientrate in una di queste  categorie a questo punto avete solo due soluzioni: arruolarvi nei  missonari destinati all’Uganda per seguire il campionato locale o farvi imbalsamare per essere usati come terzino sinistro nel calcio balilla di qualche baretto di periferia. Soluzioni comunque entrambe  poco rosee (e qui la Gazzetta dello Sport c’entra poco).
Neanche a dirlo, obbligatoria l’abolizione di tutte le droghe leggere quali il Fantacalcio, il picchetto, l’esclusivo convivio maschile con annesso rutto libero. 
Meditate fautori dello stop al campionato, meditate.
Il Banale 



IL  TEST DI AMMISSIONE ALLA GEA
Per entrare in una grossa società, non sempre è sufficiente essere figli di qualcuno, avere un ottimo curriculum vitae e degli studi appropriati, ma si debbono superare alcune prove pratiche  che certifichino nell’immediato il grado di abilità del candidato e la sua cultura specifica del mondo di cui vuol far parte.
Noi  con un pochino di fortuna siamo riusciti a rimediare una copia del test per l’ammissione alla GEA, la famosa società che opera nel mondo del calcio, eccolo: è un cosiddetto multiple choice, cioè a domanda con risposta multipla suggerita.

1) chi è tuo padre?
a) Moggi
b) Cragnotti
c) Geronzi
d) sono orfano

2) chi è Ivaldi?
a) il compositore delle 4 stagioni
b) la tassa sui gerundi
c) uno sbandieratore senese
d) un ultras del milan

3) Carraro è?
a) insieme a Massa una provincia della Toscana
b) un modello della Porsche
c) l’ultimo grido della ditta “Frau”
d) il presidente della FIGC (ex n.d.r.) e di una trentina di altre cose

4) chi è Pisacreta?
a) il protagonista di Ghost
b) il ras dei venditori di souvenir di piazza dei Miracoli
c) il protettore dei tonti di Pisa ( i pisacretini)
d) un guardalinee non vedente

5) chi ha detto la frase “fammi segnare”?
a) la sora Gina dal pizzicarolo sotto casa
b) Bettega in juve-perugia 80-81
c) Rocco Siffredi in “ Nereo spiega la tattica alle calciatrici”

6) Mazzini è :
a) un eroe del Risorgimento Italiano
b) un eroe del risorgimento della  mezza Italia antijuventina
c) il modello di Rolando, il parrucchiere delle dive
d) il vice presidente della Galbusera

7) chi è Moggi ?
a) un capostazione colto da improvvisa notorietà
b) una m-rivista
c) il grande vecchio
d) lo stato d’animo di molti juventini

8) chi ha detto, scuotendo la testa,  “ è tutto finto, è tutto finto”?
a) Zampagna uscendo dal Delle Alpi dopo juve-messina 2-1
b) l’amante di Anna Falchi toccandole il seno
c) Meg Ryan in un dialogo di “Harry ti presento Sally”
d) Biscardi toccandosi i capelli

9) Ingargiola è:
a) il sovrintendente di Distretto di Polizia
b) un uomo di forte personalità che difende strenuamente i suoi principi davanti ogni situazione scabrosa
c) l’addetto ai bagni dell’autogrill Pavesi della Salerno-Reggio Calabria
d) uno scovolino

10) chi è Giraudo?
a) un piatto tipico piemontese
b) un gregario di Laurent Fignon
c) il fratello brutto di Gargamella
d) un mito granata riuscito nell’intento di mandare la juve in B

11) Biscardi è:
a) un giornalista ah ah ah ah ah ah ah
b) il classico esempio che gli ultimi a scuola ….
c) un muppet
d) un fine giornalista d’assalto onesto, coerente, moderato, intelligente, che meriterebbe il pulitzer

12) chi è Baldas?
a) sciolgo le trecce e i cavalli, corrono….
b) l’assistente bagnino allo stabilimento “pellacani”
c) un burattino senza fili
d) un bagnoschiuma

13) chi ha detto la frase “Io sono pulito”?
a) mio figlio dopo il bagnetto
b) Alì Babà e i 41 indagati 
c) uno sfigato al tavolo di poker

14) Della Valle:
a) c’è dentro con tutte le scarpe
b) c’è dentro con tutte le tod’s
c) c’è dentro con tutte le hogan

15) Paparesta è:
a) l’esortazione a non andare via di un figlio al proprio genitore
b) un ex arbitro serio che ha capito come va il mondo( camp.03-04: milan-empoli, milan-chievo, juve-bologna)
c) un ex claustrofobico, protagonista del remake di Grease
d) il recordman di segregazione in uno spogliatoio secondo il  guinness dei primati

16) chi ha detto “questa potrebbe essere una griglia”?
a) il proprietario del più grosso ristorante di carne alla brace
b) un pescatore un po’ ignorante
c) gli acchittatores, complesso musicale cubano

17) Bergamo è:
a) la squadra della città di Atalanta
b) un uomo che deve la sua fortuna a Turone
c) una crema abbronzante
d) l’uomo da 500.000 euro

18) Pairetto è:
a) l’altro uomo da 500.000 euro
b) uno che sa far girare le palle
c) un gianduiotto Torinese
d) un orologiaio

19) Lotito è:
a) un latinista che ha perso la memoria
b) un arrotino che ha perso il negozio
c) un uomo che si è fatto da sé ma non gli hanno dato tutti i pezzi
d) un idolo della tifoseria

20) chi è Lanese?
a) una pecora dal manto molto pregiato
b) una pecora dal manto poco pregiato
c) il capo di tutti i pecoroni
d) un arrosticino.

21) Tombolini è:
a) il fratello di Bingolini
b) un canale di scolo
c) il premio finale di un gioco con le finestrelle
d) il premio finale di un gioco con le finestrelle con le sbarre

22) chi è Dattilo?
a) un animale preistorico
b) un frutto della palma
c) il marito di grafa
d) il portafortuna di Luciano

23) chi ha detto la frase “lo stalliere del Re deve conoscere tutti i ladri di cavalli” ?
a) Varenne
b) Gianni Agnelli ingaggiando Luciano Moggi
c) Er pomata 
d) Shrek

Se avete risposto esattamente a tutte le domande inviate una vostra foto in busta chiusa a:
GEA WORLD, c/o Regina Coeli 00100 –ROMA.
Le selezioni sono momentaneamente sospese ma non si può mai sapere (magari per avvantaggiarvi inviate un’altra  foto e il numero della sim card   alla stazione dei Carabinieri più vicina).
Il Banale



CIAO SONO IO, AMORE MIO
Pietro: pronto Luciano?
Luciano: o ciao Piè
P: un casino guarda, quelli non mollano, penso, credo, avremo problemi insomma
L: ma vai dai, ho parlato con tutti
P: i cherubini sono tutti d’accordo, con i santi non c’è problema...è lucifero che rompe i coperchi
L: d’altronde lo dice pure il proverbio, comunque tranquillo, ho parlato con l’arbitro
P: chi ci hai mandato?
L: un tizio, mi pare si chiami iscariota
P: lo conosco, lo conosco, un tempo andammo anche a cena insieme, quanto ti ha chiesto? 30? La solita cifra
L: si,si, lui lui
P: male che va chiudo negli spogliatoi anche lui, tanto quassù le chiavi ce l’ho tutte io
L: lascia stare quella storia che ho avuto qualche problema, ma intanto ora sistemo tutto, come al solito basta avere le persone al posto giusto, in tutti i campi, e io le ho.
P: si ma torniamo a noi, se vinco il torneo lavazza, per me è un bel balzo in avanti....strappo un ingaggio almeno doppio
L: si però daje una svejata ai tuoi....c’è quello, quello, come si chiama?
P: ma chi? Gabriele?
L: si quello, digli di pensare a giocare e di parlare di meno, sempre a fa annunciazioni
P: a me lo dici? Hai visto cosa ha fatto all’ultimo minuto quando doveva battere il fallo laterale? Gli ho gridato “sbrigati, sbrigati, rimetti in campo” e lui ha vomitato tutta la cena della sera prima: impepata di cozze, abbacchio con le patate...
L: vabbè, mi raccomando, ti lascio, ho un avviso di chiamata....
P: mi raccomando tu...saluta il comune amico....click
Luciano prende l’altra chiamata
Belzebù: a fracico, so io
L: ti ho riconosciuto, ti frega il linguaggio aulico
B: au che? Ma kai fumato?
L: lascia peredere, bravi però....
B: nun rompe li *******, abbiamo perso, come volevi
L: potevate evitare di spaccare le gambe a quei due giocatori
B: bè, un pò di soddisfazione, du palle quelli lì, pentitevi, fate piano, siate bravi...non si reggono, tutti precisini
L: una volta tanto che li facciamo vincere....ora stanno a posto per la vita eterna
B: capirai quelli so peggio dei romanisti, mo festeggiano per un centinaio d’anni, con quella musica che nun se regge, arpe, flauti, manco na chitarra elettrica...e pe cent’anni....mo ce ripenso e spiffero tutto a nostro signore
L: stai bono, oltre al solito pensierino te mando qualche maglietta, qualche biglietto e quelle donne delle pulizie che ti piacciono tanto....
B: ahahah si, si che qui è tutto sporco, co tutta sta cenere ahahah...bravo, bravo e mandami anche quel medico amico tuo che sono un pò giù di morale....anche se sono eterno, mica come quell’altro amico tuo di provetta fede ah ah ah ah
L: mi ci mancava pure lo spiritosone, come se non c’avessi un diavolo per capello
B: guarda che qui giù siamo molti di più dei 4 peli che c’hai in testa....o ti riferivi all’allenatore tuo, quello che cambia idea a seconda della squadra che allena...
L: no, quello , anzi, se fa gli affari suoi...si imberta i soldi e se ti incontra neanche ti saluta, sai dove gli infilerei le sue mazze da golf...parlo di mio figlio
B: l’albero delle persiche....
L: seee, è che ancora non ha capito come funziona....ha preso una scuffia per una...
B: c’est la vie...anvedi come m’è uscita questa
L: si vabbè ma è un pò co....un pò co...un pò co...
B: precario?
L: niente niente, c’è questa che è stata con mezza serie A, panchine incluse... ha trovato il broccolo e se fa portà in giro....per un fine settimana quel co... ha speso la procura di un paio di primavera....per la stessa cifra lo facevo eleggere governatore della Lettonia
B:  i fiji so piezz’e core...ricordati dal prossimo campionato si ricomincia...o ci sono problemi?
L: tranquillo, stanno a fa la moina....poi tutto come prima....mi dispiace solo che avevo promesso i mondiali al pinocchietto che ha lavorato bene...
B: ma che te frega....è solo una pedina del c****....in pratica una pedina penale ahahaha
L: hai mai pensato di fare il comico?
B: c’hai amici pure li? Ciao ferroviè...
Driiiiiiiiin
L: che palle sto cellulare
Alessandro: ciao papi, nun me se caca proprio....non ci devi andare più in trasmissione da quella ....je la devi fare pagareeeeeeeeeeeeeeeeee
L: m’hai sturato l’orecchio, non fare il ragazzino, il mare è pieno di pesci
A: voglio quella, voglio quella, voglio solo quella.........nghè
L: ma te pare che......
A: e se le regalo un seggio con forza itollia, come stai messo con quelli?
L: qualcuno conoscu, ma mi sembra eccessivo per una t.........elefonata
A: papiiiii
Sirene in sottofondo............due finanzieri scendono dall’auto
L: ancora? scusa Ale, c’ho un pò da fare, mi raccomando....
Ari driiiiiiiiiiiiiin, ari driiiiiiiiiiiiiiiin
L: pronto
Sora Luciano: ciao tesoro, a che ora vieni?
L: non ne ho idea
S: uffa, è tutta la mattina che cucino
L: è che... è che....ma dovrei sbrigarmi, che c’è per pranzo?
S: tartine al caviale, rigatoni al caviale, insalata di caviale con caviale al forno, torta di caviale, orzo al caviale ...e se vuoi fumarti una sigaretta,  ci sono le caviel lights
L: ma che per caso  è arrivato quel pacco dalla Russia....
S: da che l’hai capito? nun te sfugge niente,  ma come mai....
L: niente, niente.... ho dato un piccolo aiutino a un procuratore di mosca , non riusciva a piazzare due pipponi locali, Musiellov e Sperottov ....ecco ho finito..si si tenete tre magliette, 4 tute, pantaloncini, calzettoni, sospensori...ma che ce fate coi sospensori....vabbè...
Ariaridriiiin ariaridriiin
L: ma vaff.... e con un preciso lancio gettò il cellulare da ponte Sisto il quale malauguratamente colpì il Maggiore Provola intento a pescare lungo il fiume, così nacquero le intercettazioni.
Il Banal


TU CHIAMALI, SE VUOI, PORTAOMBRELLI
Eppur, si gode.
Essendo stato il mio primo trofeo da tifoso senziente, non posso non amare questa competizione; infatti  in me è ancora vivo il ricordo di quella scritta tricolore in polistirolo “Coppa Italia sarà”, tenuta alta da ineguagliabili ragazzi con la Roma nel cuore, in uno stadio dove eri a contatto con il cielo e ti sentivi più libero, meno oppresso da un mondo opprimente... E poi quella maglia, anticamera del calcio futuribile fatto di sponsor, loghi stilizzati e merchandising, la partita unica, sterile tentativo di imitare la tradizione e l’impatto emotivo della finale di F.A. Cup, che scorre via avara di emozioni fino alla punizione di Agostino al 120” che dà l’illusione del goal, infine lo stillicidio dei rigori, abbiamo perso, no, grande Franco, la Coppa alzata da Santarini, il giro di campo tra le fiaccole improvvisate, immensamente bello, una gioia indescrivibile, la prima, che per genuinità non verrà mai più eguagliata.
Nel corso degli anni 80 il feeling con questa manifestazione è cresciuto a dismisura, soprattutto per il fatto che in molti casi quei “fattori esterni”che permettono alle  grandi squadre di rimanere a galla nei momenti di flessione fisica, in campionato hanno stroncato le velleità di vittoria di ottime e competitive rose allestite a dispetto del ponentino; ma, si sa, il potere manifesta la sua  magnanimità  concedendo l’onore delle armi con un, comunque sudato, premio di consolazione. Ma da noi tifosi non è mai stato visto come tale, anche perchè, diciamolo,  non siamo mai stati schizzinosi e piuttosto che le ragnatele, nella bachechina  siamo sempre ben lieti di accogliere questo trofeo.
I ricordi felici si esauriscono con la Coppa alzata da Donna Flora,  che ha rappresentato contemporaneamente l’ultimo atto dell’ era Violazoica e il primo dell’era Ciarrozoica, o Grande Buio, e da allora quella sottile linea giallorossa che si era instaurata tra noi e questo trofeo si è dolorosamente spezzata  conducendoci a tre rocambolesche sconfitte, come a saldare un debito con il fato troppo benevolo nei nostri confronti in questa manifestazione. 
I rumors vogliono per questa sera che la finale sia sacrificata in onore di più nobili scopi, e questo onestamente dispiace: per una squadra che merita di essere concretamente impressa negli annali per le emozioni, le sensazioni, lo spirito e l’orgoglio che ci ha trasmesso, per ricucire lo strappo con il bistrattato, dal calcio moderno, trofeo, per far ricordare ai tifosi  quanto è bello festeggiare, per giocarsi un’altra finale (ed eventualmente ricominciare con un’altra finale), per una bacheca troppo avara di gioiose testimonianze.
In ogni caso un grazie lo si può anticipare sin da subito, quello verso chi (società, allenatore, giocatori) ci ha insegnato che si può lavorare con il sorriso sulle labbra e si possono trasmettere valori positivi, una grande vittoria....con il sigillo sarebbe perfetta!
Il banale

“INFERNO”
Nel mezzo del cammin di nostra vita 
Ci ritrovammo a giocar non più di sera
In quel che era un tempo “Favorita”
e ora è chiamata Renzo Barbera.

Partita perigliosa e assai dura
caricata in maniera assai indecente,
per incuter odio e poi paura
da chi ha la fama di perdente,

che ha una memoria molto corta,
di quel che a Venezia è già successo,
dell’unica partita giocata assai accorta
per poi vantarsene al processo.

Si crede furbo, scaltro e un gran signore,
orgoglioso di gridare che ha le palle,
è prodigo di consigli a tutte le ore,
ma non fa un passo se non sente Della Valle.

Giunti che fummo al limite del campo,
era tutto circondato da cancelli,
tre fiere ci aspettavan vecchio stampo:
Barone, Di Michele e Mutarelli.

“Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate”
esto stadio selvaggio è aspro e forte,
i nostri prodi si lanciaron delle occhiate
e poderosamente si grattaron dabbasso a morte.

Guidati da Caronte il Capoccione,
decisi a non farsi intimidire,
affrontaron a muso duro la tenzone,
in modo che mai si possa dire

che questa squadra la si può impaurire,
nonostante il comportamento irriverente,
di media e personaggi da due lire
che non rammentan il passato assai indecente

fatto di goal in fuorigioco e presunti rigori,
di battute pesanti e offensive
che invece di placar, aumentan ardori
solo sportivi contro alleanze assai cattive.

Pape Satan, Pape Satan Aleppe,
giunti che fummo alla fin della contesa,
a chi ci riteneva delle pippe,
sicuro gli abbiam fatto una sorpresa;

un messaggio al prode Papadopùlo,
mister col piglio del guerriero incatenato,
che con la faccia simile a uno mulo,
in coppa come ogni laziale  ha rosicato.

Sappia il costernato Zamparini,
che a dì boiate c’ha assillato nell’inverno,
che la truppa di Spalletti e i suoi pulcini,
è da inizio anno che sguazza nell’ “Inferno”.

Tutta la Roma per quel cammino ascoso,
immerso in cotante cose belle,
uscì dall’isola senza alcun riposo,
con la speranza di riveder le stelle (della Champions).

Il banale



LA MI PORTI UN BUCIONE A FIRENZE
Il Belpaese, si sa, è spaccato in due: la Vecchia Signora , che nei modi ricorda quelle anziane scassacabasisi che inveiscono contro la gioventù moderna giustappunto mentre ti pestano il calletto malefico, ti infilano nell’occhio il loro ombrellino alla marypoppins privandoti delle ultime 3 diottrie e che sul bus si eiettano sull’ultimo posto disponibile distante tre sacrificabili ominidi colpendoti sulla protesi fresca di dentista (regalo della precedente vecchietta incrociata), o si ama o si odia…. se tale concetto viene traslato sugli amati colori della squadra della Capitale, le percentuali assumono proporzioni bulgare (nel senso che l’83 % dell’Italia pallonara e non, cordialmente, non ci sopporta) , il che,  negli ultimi tempi in modo estremamente accentuato, ha prodotto un alone di jella cosmica paragonabile a quello del  gatto nero a cui di venerdì 17 si aprì l’ombrello in casa, cadde il cappello sul letto e uscendo passò  sotto una scala viola pestando una riga .
Con queste premesse non stupisce  la riunione, aperta alle famiglie, dell’associazione corvi e gufi, prevista in Toscana per domenica prossima al casale “la macumba di Brandon Lee “ .
Per l’occasione sono stati invitati i massimi esponenti del menagramismo Internazionale : l’ Honduregno Scivolinho, famoso per essere inciampato il giorno delle nozze sul velo di quella che sarebbe poi diventata Miss Universo e che da quel giorno non ne volle più sapere di lui, il quale, per la disperazione, convolò a infauste nozze con Miss Kappa, vincitrice del premio messo in palio da una nota casa produttrice di carta igienica, e , caduto in disgrazia, vive di espedienti ai margini del bel mondo;  lo Spagnolo Pablo Tocaferros,  entrato nella storia poiché alla sua prima corrida il toro, allergico alla sangria erroneamente sniffata dal boccale del banderilleros Mai Sobrios, all’ingresso nell’arena  si è prodotto in un autoscianghetta con conseguente carpiato e  atterraggio di corna sulle terga del povero Pablo; il Sudafricano albino Beck Amorten, il quale, essendo stato punto da un rarissimo insetto che provoca brevi istanti di totale cecità accompagnata da fulminanti coliche, è entrato alla ricerca di un bagno in un locale per soli neri che lo hanno pistato talmente tanto che riuscito a rifugiarsi in un locale per soli bianchi gli avventori lo hanno gonfiato ritenendolo un nero: tale episodio è da molti ritenuto il primo passo verso la fine dell’apartheid; il Giapponese   Toshiro Yamaha, progettista, per ripicca familiare, della Suzuki, il quale, all’inaugurazione interplanetaria dell’avveniristico modello sua ultima creazione, con un gesto da molti considerato superficiale ma che voleva avere l’effetto del coup de theatre, si è lanciato sulla moto a cui ancora dovevano montare la sella, ora canta con soddisfazione nella filarmonica delle voci bianche di Osaka.
Con cotanta limitrofa concentrazione di negatività, e in considerazione del fatto che gli avversari si presenteranno, per inconcepibile tradizione, vestiti tutti di viola, i tifosi romanisti,  nonostante i pochi biglietti messi loro a disposizione dall’accogliente città del sommo poeta (che, diciamolo,  il fisique del portasfiga ce l’ha tutto, e poi uno che entra in un posto e lascia ogni speranza, va da se che se la tira da solo)    debbono preoccuparsi di:
- procurarsi un amuleto di dimensioni bibliche, che chiameremo “il bucione”;
- cospargere di sale, anche se non nevica, il tratto dell’A1 che unisce le due città (e viste  le premesse, occhio all’autovelox alla criptonite di ultima generazione);
- effettuare offerte votive al simulacro di Gastone Paperone;
- sostituire le piantagioni di cannabis in giardino con quelle  più idonee di quadrifogli.
E se a tutto questo , aggiungiamo la speranza di arrivare con 11 giocatori a Domenica, possiamo dire che il più è fatto.
Il banale


TRIGORIOOSTOCK 2006: PEACE & LOVE
Viva l’amore libero, è questa la targa che , arrivando davanti al centro sportivo Fulvio Bernardini, scorgo al posto  della più seriosa “campo di allenamento”.
E in effetti l’aria che si respira da queste parti è sicuramente diversa, lo si coglie dall’armonioso svolazzare degli insetti, dal profumo intenso dei fiori e dall’aroma genuino dei campi che tanto ricorda la curva nord dell’olimpico.
In molti parlano di concetti astratti quali la forza del gruppo, il sostegno reciproco, lo spogliatoio unito che, incuriosito, il Direttore mi ha invitato a controllare di persona. 
All’ingresso il custode, con in mano un cannone da far invidia al Bob Marley del periodo euforico, mi accoglie con un sorriso smagliante, si produce in  un pliè degno del bolscioi e  mi fa accomodare in un’ampia sala d’aspetto affrescata in stile tromp d’oeil e irradiata di musica fine anni 60 : già mi sento molto più buono.
Dopo pochi minuti vengo raggiunto da Rosella, vestita stile Pocahontas, la quale mi sussurra con dolci parole :” cioè, benvenuto fratello, cioè, sei un sacco figo, cioè, qui è l’amore che vince e il male che perde, cioè, spogliati dei beni materiali e sentiti libero , cioè, indossa questi stracci, cioè, e seguimi” perplesso eseguo i consigli  trattenendo a stento la lacrima che mi scende sulla gota al momento di sfilarmi l’unica concessione al consumismo, il rolex acquistato in 14000 comodissime rate… in lontananza mi sembra di cogliere le urla di giubilo dei magazzinieri  a cui l’ho consegnato.
Vestito da freakkettone e con due scudi di marocco nelle tasche inizio il mio tour nel centro dell’amore eterno e la prima cosa che mi colpisce è Ciro, si dice un tempo prode guerriero di lungo comando, il quale , in costume adamitico, si produce nella sua rappresentazione migliore : mettete i fiori nei vostri cannoni.
Non faccio in tempo ad ammirare l’incisività verbale del suddetto che, sulle note di Aquarius, vengo circondato da un gruppo di acrobati della danza capeggiati da Damiano che mi cospargono di fiori e amore provocandomi un intenso sussulto.
Arrivato al campo di allenamento Rosella, al grido maschio porco sciovinista, io sono mia, si accomiata dal sottoscritto sferrandomi un poderoso calcione nelle parti basse che assorbo non senza difficoltà.
Ancora intontito mi accomodo sugli spalti proprio mentre i giocatori si riuniscono al centro del campo sotto la guida di un insolito capellone, spaventosamente simile all’alchimista di Certaldo, il quale imbraccia la chitarra e si produce in un assolo alla Jimi Hendrix sulle note della canzone “un gruppo importante di ragazzi importanti fanno cose importanti”, con  gli atleti che tenendosi per mano ondeggiano ritmicamente. 
Annoto tutto sul mio bloc-notes preoccupandomi di abbellire la pagina con cornicette di fiorellini di campo e mi avvio verso la sala stampa; all’ingresso scorgo Cicoria ed Eusebio intenti in un ripetitivo duetto, prego passa tu, ma figurati, prima tu…  “questa pantomima va avanti da tre giorni” mi sussurra prendendomi sottobraccio quel grande Pradè verde mentre entriamo nella sala delle interviste “figli dei fiori”. Si susseguono le domande dei fratelli giornalisti e delle sorelle inviate alle quali il Santone, alle cui spalle campeggia il poster NO NUKES, risponde con serafica pacatezza spiegandoci quanto non sia importante l’accesso alla champions league ma il concetto di fratellanza universale raggiunto grazie all’impegno  che ciascuno mette nel far bene la sua parte (non ho colto, ma è un dettaglio, se si riferisse alla partita di domenica prossima o alla recita di fine anno di Jesus Christ Superstar)…..al grido fate l’amore non fate i rigori ci saluta mostrando la mano in segno di vittoria.
Vorrei parlarvi della sala dedicata all’amore libero (ex stampiste city) ma mi è vietato per motivi di censura, sappiate che le immagine rimarranno stampate nella mia mente e nel mio cuore, non solo. 
Commosso della splendida giornata, saluto il custode ormai fatto come una pigna ed esco dall’oasi della felicità pregno di mille sensazioni nuove, un’ignara vecchietta mi attraversa la strada, il sordido rumore dell’impatto mi restituisce un satanico sorriso e mi dà il bentornato nel mondo reale.
Il banale 


L’ OMBRELLO NELLA ROCCIA
Re Giorgio sta per tornare, rabbrrrrrrrrrrividiamo. In groppa al suo magnocavallo bianco, armato di rastrello, si aggira tremebondo per le banche della capitale in cerca di azioni.
Novello Arsenio Gobben, si è travestito da filisetti alla bnl, da cupini alla bipop, da evacuo felice alla montepaschi….in un mese ha quasi raggiunto il 3% del valore della lazie: circa 6 euro. 
La consob vigila, l’imperativo è che i movimenti non superino il valore di un pacchetto di big babol, onde evitare il rischio di aggiotaggio.
Il redivivo non è uno sprovveduto, ha radunato un pool di imprenditori da far tremare l’Alta Finanza: Er puzzola, inventore dei puzzones -simpatici e maleodoranti pupazzetti a la page liberamente ispirati ai tifosi biancocelesti, proprietario del marchio giochi rosicosi; T-bone, ex componente dell’A-team, ora commerciante all’ingrosso di carni e fornitore ufficiale della maggiore catena di ristoranti a stelle e strisce, la Teng Ibuffos; Cay Man, ex professionista del gioco delle tre carte, proprietario di gran parte delle everglades, quelle ancora infestate dagli alligatori, spacciate agli ingenui investitori  per oasi di lusso e paradiso fiscale; Paco Pegno, altolocato esponente del traffico di clandestini e di birra riciclata, azionista di minoranza dei Cosmos; Kami Kaze, libero(ancora per poco) professionista giapponese esperto in distrazione di fondi e origami, ricicla per conto  della Yakuza i proventi della vendita di pokemon falsi (storico il Dicaniucciù, si istericizza e straparla due volte l’anno, negli eccessi di rosicamento si evolve in Trefoloncciù con i due colpi proibiti: pianto a dirotto e scuotimento di testa).
Con cotanti soci, il principe del WC  trema, ma ha già fatto sapere che non mollerà l’osso, tant’è che la curva nord oramai canta incessantemente “dai mollalo dai”.
La città è divisa in due, c’è chi spera che arrivi Giorgione con tanto di striscione “siete impagabili bis”(anche se a dire il vero Passata Verace di soldi ai tifosi ne ha passati parecchi) per una pronta discesa nella Lega Dilettanti, e c’è chi tifa per la permanenza dell’intellettual-arrotino, il latinista con lo scopettone, che ci sta regalando belle soddisfazioni tra giocatori in prestito, leasing, tre per due, comproprietà e stock sudamericani.
Ma facciamo un passo indietro, al momento in cui Re Giorgio, detto clochard, viste piano piano fallire le sue molteplici attività negli USA (la Giorgio cola, bevanda gasata di sua invenzione al gusto di zenzero e olio canforato, non è riuscita a imporsi sul mercato, né migliore fortuna ha avuto il fortissimo investimento nella produzione del tortumbrello, aggeggio doppio uso buono per la pioggia e per colpire gli arbitri della NFL), decise di convocare il summit dei soci (unico assente Paco Pegno ospite temporaneo di  Alcatraz a seguito di una rissa per debiti di gioco) e comunicare il suo sogno Italiano: riuscire a far fallire di nuovo “i gonzi”, e rassicurati i compagni d’avventura, al grido “io vado, avrete mie notizie”, si è imbarcato clandestino su di una nave diretta a Ladispoli via isola di Tonga.
Durante il viaggio, durato circa quattro mesi trascorsi nella stiva (fortunatamente la nave trasportava barrette dietetiche al plutonio), l’idolo incontrastato dell’agro pontino pre bonifica ha avuto modo di studiare una strategia sentimental-commerciale di sicuro effetto: millantare che una grossa società del ramo chimico-farmaceutico-aerospaziale-tessile-alimentare-mediatico-informatico (nello specifico la scelta è caduta sulla cubana Rizzos, salita alla ribalta per il Viagra al Pampero, poi fallita per la scoperta di originali effetti collaterali) ha interesse a investire nel calcio Italiano per un ritorno di visibilità importante, appellarsi allo stupendo cuore biancoazzurro e il resto viene da sé, in nome di Re Giorgio.
Il resto è storia di oggi, Lotito resiste e minaccia, Giorgione accusa e complotta, gli investitori aspettano alla finestra (con le sbarre).
L’uomo chiamato rastrello prosegue incessante; fiduciosi, noi aspettiamo.


LA  CITTADELLA
Le febbrili attese sembrano cessate, il famigerato progetto sta prendendo forma, e con riferimento ai classici televisivi degli anni 60-70, il new deal sta per vedere l’alba.
Per la location la scelta cadrà su “la Cittadella” dello sport ove, in un misto tra Disneyland e Dakau, tutti i tifosi sangue e oro potranno riversarsi per vivere intere giornate pregne di romanismo attivo: l’ologramma di Alberto Lupo guiderà infatti i tifosi che, alla modica cifra di 30 euri (anzi euris, è plurale), acquisteranno il passaporto valido per l’intera giornata , con la possibilità di fruire di tutte le attrazioni, a cui si aggiunge un pacco di pop-corn giallorossi e il poster tridimensionale del progetto stellare con Rosella nella parte della principessa Leila, Francesco in quella di Luke Skywalker, Ciro in quella di Giubecca e Luciano in quella di Darth Vader.
Il parco offre la possibilità di godere di vari intrattenimenti ludici: a Horrorland vi è il tunnel dell’orrore dove, sedendosi su di una poltroncina a forma di scarpino, ci si immette in un tunnel nel quale, con indicibile sofferenza, si ha la possibilità di rivedere su schermi panoramici  Le Grandi Sfighe, da Roma-Lecce a Roma-Slavia Praga, fino a raggiungere il culmine con la visione dei rigori di una certa finale di cui mi sfugge ora il nome, il luogo e la data.
Proseguendo per la Main Street troviamo Frontierland con la sala dei trofei dove si possono ammirare la testa dell’ Alce abbattuto da Sperotto in un lontano Verona-Roma, il caribou del bioparco della capitale(ex zoo) seccato da Musiello con un tiro al volo leggermente fuori bersaglio, e mille altre memorabilia tra le quali il contratto con le firme di Falcao e Pellegrini,  la videocassetta dei 100 metri vinti da Andrade contro la lumaca di Pinocchio, la foto di Vanemburg con la maglia della Roma e Van der Eyken con quella della lazio, il regolo che Viola regalò a Boniperti, il quadro apparso alle spalle di Cragnotti in una certa intervista e la Gazzella della polizia che tradusse nelle patrie galere alcuni giocatori biancocelesti.
In Romadventureland c’è il salone Malgioglio, qui si possono effettuare delle gare di tiro virtuale ove , con difficoltà crescente, si debbono colpire bersagli quali il cassonetto di Zebina (facile), la gobba del gobbo, il bikini di Jugovic, un tatuaggio di Paoletto millemaglie fino  all’euro colpito dalla testa di Frisk (difficile).
A Fantasyland, la città dei sogni, si possono realizzare tutti i desideri sportivi: vuoi segnare il goal decisivo nella finale di Champions League con la maglia della Roma? Brami per una settipletta nel derby con gesti inconsulti sotto la nord? Immagini di effettuare un tiro ad effetto stile Shaolin Soccer che frattura il setto nasale a Nedved, massacra le rotule dei Filippini, fa saltare 22 denti a Ringhio e, nel culmine della traiettoria, decapita Serena in corso di telecronaca e rende mamme la Ferilli e l’Arcuri casualmente in tribuna? Ora è possibile, ma l’unico problema è il risveglio e il conseguente ritorno alla realtà. 
Futureland è ancora in fase di costruzione, i timori sono molti. 
I gadgets vengono venduti ad ogni angolo e garantiscono giornalmente introiti pari a due Ronaldinho e mezzo Kakà ( in pratica uno stitikò ).
Ogni sera il culmine viene raggiunto con la Electrical Roman Parade  ove vecchie e nuove glorie romaniste sfilano con le maglie storiche sulle note di RomaRomaRoma  ed è bello vedere i figli che abbracciano i genitori ringraziandoli per la stupenda giornata con il loro delicatissimo peluche di Chivu tra le braccia.
Il Banale 


QUEL GRANDE PRATO VERDE
E anche Trigoria è ita. Sale and lease back, me cojons, buffi, chi vivrà vedrà, in soldoni, per avere 30mileuro subito pagheremo il triplo nel tempo, per qualcosa di nostro. Romolo, la mascotte che ci allieta in mezzo al campo, inizia a temere per la sua sorte, pare che la progettista stia studiando una joint venture con la banda della Magliana per un rapimento lampo e richiesta di riscatto al wwf. 
La Diadora per il 2006 lancerà la nuova sfera di cuoio: “squattrinatus”, verrà dotata di una piccola fessurina tipo salvadanaio ove i giocatori inseriranno le loro offerte prima di calciare.
Dispiace dirlo, ma non si ha la lungimiranza di piazza Crimea: serve un canale televisivo? Perché scomodarsi a creare juve channel quando si puo’ colonizzare la rai ove con i soldi altrui puoi avere giornalisti accondiscendenti cassa integrando quelli scomodi e dove puoi far assumere l’oca giuliva di turno quando qualche giocatore fuori per infortunio rischia l’indigenza senza i premi partita.
Ma loro sono oltre in ogni caso, hanno firmato un contratto da mille bilioni di euro con la soni &canti per un decoder che  permette di giocare(e vincere) il campionato senza scendere in campo, selezionando incontri dei campionati passati opportunamente artefatti, ove con il telecomando puoi gestirti i diritti tv a piacimento,  godere di benevolenze arbitrali ,  intavolare rapporti trasversali con la gran parte delle società minori, falsare  i controlli antidoping, controllare la gran parte dei calciatori e allenatori tramite parenti e amici ….l’unica difficoltà dei programmatori è che non riescono a migliorare virtualmente cio’ che è già così perfetto nella realtà.
Brutta cosa l’invidia, a volte mi capita di rigirarmi nel letto angosciato perché nel sonno non vengo raggiunto dalle  notizie sul contratto di Cassano e penso a come, con una semplicità disarmante, a Torino hanno internato Zebina convincendolo che lui in realtà è un bonzo e che presto verrà rispedito in Oriente.
Cosa chiedere al nuovo anno? Un paradosso temporale, una magica alchimia per la quale per un mese vi è il ribaltamento dei ruoli….vedere il ferroviere annaspare, fammi segnare nell’oblio, il muppet granata incalzato da domande non convenzionali…….molto più semplice la fine di tutte le guerre, una politica onesta …Buon Anno Romanisti, continuiamo a sognare  prima che metteranno il decoder pure sui sogni.
Be inspired, Be fana.
Il banale


LA QUERCIA DEL TAS
Chi non vorrebbe vivere in Svizzera, in quella favolosa distesa di cioccolata ove pascolano le mucche viola e le marmotte si sfidano al bungee-jumping solo per mescolare un po’ di cacao.
Chi non ambirebbe a svegliarsi la mattina in un luogo dove in venti metri puoi prendere il caffè italiano, usare i servizi tedeschi e comprare un profumo francese (ma si sa, gli svizzeri , lungimiranti come sono, alla fine usano profumi tedeschi, utilizzano i servizi italiani e bevono caffè francese …e c’è ancora chi  si stupisce che i loro soldati girano con quella specie di tutù multicolore alla zuava).
Chi , davanti a una bistecca fumante, non ha mai desiderato di : tagliarla, stapparla, osservarla con la lentina di ingrandimento, sforbiciarla, avvitarla.
Ebbene, loro possono grazie al famigerato coltellino.
A swatchilandia tutto è in orario ed è in questa amena località, avvicinandoci al nostro microcosmo asromacentrico, che ha  sede il TAS (acronimo per Tribunale ad Alta Superficialità), organismo preposto a dirimere le controversie sportive.
Il palazzo ove risiede tale organismo è discretamente sobrio,  ogni ufficio è dotato solamente di una scrivania, un commodore64, tre puntine da disegno, due graffette, una poltrona, piscina , campo da tennis, tv al plasma , telefono satellitare e skilift  ; qui tutto risplende, nulla è fuori posto, tutto è perfettamente pulito tanto che i bacarozzi girano con le pattine e le tarme con occhiali a specchio e crema abbronzante.
Nell’aula 12, in qualità di portaborse del pappagallo dell’avvocato Conte, ho avuto l’onore di assistere alla madre di tutte le udienze relativamente al cosiddetto caso Mexes- o’scassacazz. 
Il giocatore, è bene ricordarlo, ha violato la più elementare delle regole: non si è accordato con una delle grandi d’Europa, nello specifico il Manchester United.
Inoltre la Roma è recidiva, tanto che negli stadi di tutto il mondo insieme al programma del match distribuiscono un volumetto dal titolo “da Vanenburg a Emerson, gli strani casi della società capitolina” prefazione di Frisk.
Il dibattimento si è svolto rapidamente: l’avvocato dell’accusa, il francese Erca’ Tumarott, ha esposto, in undici sintetiche ore, le colpe di Philippe richiedendo, al contempo, un indennizzo di 14.004 euro suddivisi in 4 euro per il cartellino e i restanti 14000 per i conti di manicure, estetista, parrucchiere, bigodinista …. Il romanista ha replicato chiedendo il risarcimento danni perché il giocatore si è presentato in ritiro con le unghie rotte e le calze smagliate. 
Il giudice, che ovviamente non parlava né francese né italiano, sormontato dalla gigantografia dell’onnipotente Blatter, l’unico uomo che è riuscito a prendere “gentili cadeaux”  in cinque continenti e che sta cercando di passare alla storia per la più alta concentrazione di cazzate sul calcio, salomonicamente ha optato per la metà della cifra proprio mentre lo stenografo stavo urlando di chiudere la finestra , pertanto 7.000 euro e la chiusura di una finestra, il che personalmente mi sembra alquanto criptico.
Poiché le Cassandre avevano previsto lustri di sospensione e miliardi di multa, sembra sia andata bene, e pensare che altre squadre se la cavano con il certificato  del medico della mutu.
Rosè, vedi che poi fa.
Il banale

p.s. donate il sangue!                Roma club conte Dracula



 


L’ANNO DEL CONIGLIO

Giovedì scorso abbiamo festeggiato il capodanno partenopeo, quello che secondo la smorfia ( espressione contrita di pummarola, storico capo tifoso) napoletana è considerato l’anno del coniglio foriero, secondo la leggenda, di prosperità nel contrabbando, florido nel regolamento di conti e abbondante negli scippi.
Per festeggiare siffatto evento tutto è stato predisposto con la minima cura tanto che i curiosi turisti provenienti dalla capitale sono stati fatti oggetto, dai sacerdoti devoti al culto di Masaniello, di una pacifica caccia all’uomo e di un fitto lancio di dolci campani , u’ babbolotov.
Per consentire che nulla andasse storto è stato effettuato un arruolamento straordinario di forze dell’ordine che rispondevano a due peculiari requisiti: il totale analfabetismo, in modo da permettere l’ingresso di ogni sorta di striscione vietato nel resto della galassia, e la totale cecità, necessaria per permettere l’accesso a un migliaio di scud rimasuglio dell’ultimo convivio tra capo clan.
Fin dalle prime ore dell’alba nella città si è diffusa soave l’amabile  vocina (quanto un gessetto sulla lavagna) del primo cittadino Insalata Russo nel Panino che invitava la cittadinanza a moderare l’esuberanza propria in questi giorni di gaudio, conscia di come la popolazione sia solita difendere con orgoglio il primato di morti  e  feriti che solitamente il capodanno pagano provoca e, per una volta in barba all’immobilismo politico, d’accordo con il ministro sardopendente, la prima nemica delle estetiste ha fatto di più: un’ordinanza con la quale vieta categoricamente la detenzione di un numero di ordigni nucleari superiore a cinque.
Il Maestro di cerimonia, tal Luigi e Aurelio Presentano, per supervisionare all’evento, aveva  fatto arrivare direttamente da Fuorigrollywood, il Re degli effetti speciali, FX Funiculì.
Alle 1600 tutto era pronto per l’inizio e al segno convenuto Pulcinella ha lanciato Bugs Bunny nella rete approntata per l’occasione e il famoso coniglio, tra l’ilarità generale, come in ogni cartone animato che si rispetta, ha iniziato a dimenarsi ….fortunatamente l’improvvisa accensione di un neurone tra gli astanti ha permesso all’ animaletto di salvarsi.
La cerimonia, scandita dal ritmico scoppiettio di semplici petardi che al massimo ti mozzano tre dita, è durata 90 minuti e ha visto l’inaspettato dominio degli ospiti animati da una piacevole verve… a nulla  è valso il commento dell’imparziale scugnizzo collocato a bordo campo (sì, proprio quello con le chiappe di Don Luciano tatuate sulla lingua, l’ex scarto di Biscarto). Che bella festa! Buon Anno!
Il prossimo sarà l’anno del Capodoglio, siamo sicuri che le solerti forze dell’ordine non avranno difficoltà a non accorgersi quando ne verrà fatto entrare uno. 
Il banale. 

P.S. Memorie di Adriano: Okaka. 



 


UNO STRANO PROCESSO

Interno giorno.  I giurati hanno l’aria stanca, fortunatamente la convenzione che il ferroviere aveva stipulato ai tempi delle sue fatiche granata con il centro massaggi “la vacca slovacca” era ancora valida, nulla meglio di un trattamento total body prima di una sentenza già scritta.
Il locale, dagli arredi barocchi e le luci rosse soffuse, non vive più dei fulgori di un tempo, ma il ricambio generazionale delle intrattenitrici e la Hall of Fame degna del Bernabeu lo rendono ancora una tra le mete più ambite nella Torino che conta (oltre a certi musei…..); qui infatti, mentre si curano le pubbliche relazioni, può cadere lo sguardo sui bretelloni XXXL che Van der Ende era solito usare per reggere il sospensorio o sulla bottiglia di 5 litri di Jack Daniels che Frisk  si scolò insieme a Consueloooo (poi dedicatasi agli spot TV) o ancora il completo sado-maso che il panda Garcia Aranda   usava indossare durante gli incontri con la teutonica Ingard XVII detta la terribile.
In ultimo , nella sala dedicata alla lap-dance, fa bella mostra la gigantografia dei fischietti nostrani in costume adamitico scattata da uno stranamente sorridente AD bianconero durante i festeggiamenti del 24° scudetto, sullo sfondo si intravede una scatenata Patrizia mentre sorseggia un’ autobotte di daiquiri affiancata da un misterioso personaggio. 
Ma torniamo al processo.
Il PM, tal Guarì Nello, un nome una profezia, era oramai alle battute finali  della sua requisitoria  conscio che sarebbe stato tutto inutile nonostante avesse segnato alcuni punti a proprio favore:
a) alcuni giocatori juventini che si sono presentati a testimoniare fluttuando nell’aria nonostante la difesa tentasse di ancorarli al   suolo in tutti i modi;
b)  il contabile bianconero, portato sul banco dei testimoni con un’ azione molto simile alla scena della stazione de “gli Intoccabili”, che ha mostrato i registri dove alla voce spese mediche compaiono numeri equivalenti al PIL del Ruanda  (simpatica la scena nella quale don Luciano si rivolge all’ avv. Guarì apostrofandolo :” tu non sei nulla, non sei nessuno, tutto chiacchiere e distintivo”);
c) il camionista sloveno che si è ripetutamente contraddetto fino a sbottare con “ vosso onoroski, jo ho scaricato il tjr  che il signor Agricolj mi ha consegnato nel jardin di un simpatico svizzeroski di nome Gunther Federer, si, si , quello che ha il figlioloski con la passione del tennis”; 
d) l’aiuto dell’aiuto magazziniere, Osvaldo detto il secco, che dopo essere rimasto una notte rinchiuso per errore nello spogliatoio juventino, è stato misteriosamente assuto come uomo immagine della Michelin.
Tutto inutile, uno stanco e annoiato giudice, più che alle testimonianze, continuava a incaponirsi sul 7 verticale , quella parola straniera di sei lettere che proprio non gli veniva, rispondente alla definizione :”E’ illegale nello sport”. 
Alla lettura della sentenza, gli avvocati della difesa, Azzecca e Garbugli, non riuscivano a mascherare un sorriso beffardo a 18 denti (in due), il loro italiano stentato era riuscito a confondere ulteriormente le idee: tutti assolti.
A quel punto, mestamente la statua raffigurante  la giustizia si è tolta la benda ed è scappata con il cancelliere Oronzo, tifoso del bari.
Il banale

p.s. “Siamo una squadra, il nome scritto davanti è più importante di quello scritto dietro”
 



NERI PER CASO

Quella trascorsa è stata una domenica particolare caratterizzata da episodi che non da tutti sono stati valutati dalla stessa angolazione.
Innanzitutto registriamo la querela avanzata dall’ Inter club “sergente Garcia” nei confronti di Zoro poiché loro ritengono minimale qualche ululato nei confronti del giocatore a fronte delle vessazioni subite durante le oltre  400 repliche del famigerato telefilm, c’è da ammettere che non è simpatico avere tutti i pantaloni del guardaroba marchiati con la Z.
A loro , c’è da sottolinearlo, si aggiunge la dura presa di posizione di due eminenti illuminati del nostro calcio: il primo, Braccobaldo Baldini, a cui si ascrive l’ esternazione a difesa dei poveri bianchi emarginati  e discriminati nei villaggi turistici delle Mauritius, Malindi e Zanzibar, costretti a indicibili alzatacce per partecipare a  safari forzati o a visite  noiosissime in qualche oasi faunistica, con gruppi organizzati di colored che li costringono a ingollarsi con ogni sorta di pietanza offrendo a parziale risarcimento la disponibilità per spontanei incontri conviviali; il secondo, noto maitre a pensar romano,  si è scagliato contro Cesari e tutti gli abbronzati in generale, rei di gesti inconsulti come quelli di gettarsi volutamente, davanti la sede di qualche gruppo organizzato, sotto i bastoni di  tifosi mentre giocano a ruzzica o come scendere sul campo di gioco senza sottoporsi a trattamenti alla michael jackson….in effetti , battute a parte, la problematica dovrebbe essere trattata a 360° gradi.
Dal punto di vista metafisico abbiamo assistito, durante la DS, all’esposizione del teorema di Carlo Longhi.
Primo postulato: se un giocatore con la maglia a strisce bianconere che non sia dell’ Ascoli, Siena o Udinese, effettua un cross e al centro dell’area si trova un giocatore in fuorigioco di tre metri, è un bel goal, se poi il giocatore che segna parla agli uccelli, è un bellissimo goal. 
Secondo postulato: se un qualsiasi giocatore svedese il cui cognome inizia con  la I, lancia con violenza la palla contro l’avversario, se l’avversario con fare provocatorio non si fa colpire bene, ci si puo’ appellare alla prova tv per  farlo squalificare, in alternativa si puo’ sempre punire il pallone bucandolo.
In serata , dagli schermi di T9, abbiamo assistito al sincero imbarazzo di un sedicente giornalista (si, quello con il fisico da supplì e i capelli di de michelis) che si è beato di non trovarsi nei panni del tifoso romanista a causa della volubilità di giudizio che il caso Cassano comporta….finalmente qualcuno che ha capito cosa abbiamo provato noi quando , dallo stesso palcoscenico, Lotito ha deriso i trofei virtuali vinti da Cagnotti con giocatori mai pagati e lui , sguardo da cernia e piglio da cuore di latta , ha incassato silente………non contento ha bofonchiato la solita offesa al capitano , coadiuvato dar pozzanghera, ma a quel punto il televisore si era già suicidato e gli ascoltatori pure.
Sarebbe bello ,qualche volta, che la Roma fosse trattata con dignità e non messa alla berlina da miseri guitti di provata fede laziale troppo spesso dimentichi delle proprie magagne.
Last but not least, grazie Damiano per le emozioni che ci hai regalato e per la tua esultanza, finalmente una cosa vera.


UNA PARTITA COME LE ALTRE
Turone. Centimetri. Facciamo metri. Arpino. Terpin. Fammi segnare.
Pista di atletica. Bergamo. Roma Testaccio ti guarda. Il lunedì. Non è
Giusto. Ascari. Soldati. Sono juventino perché mi piacciono i colori. Dardanello. Senza Parole. Consolazione Coppa Italia. Liedholm. Vittimismo.  Ladri. Che umiliazione.  Righello. Trapattoni. Regolo. Boniperti. Dino Viola. La civile tribuna d’onore di Torino. L’ostile juve.1 scudetto a Roma=10 a Torino. Brio e il cane lupo.Falcao. Furino. Andare in fabbrica. Cazzaniga.  Barilla. 90°: Pruzzoooooooo!! Sono juventino perché mi piacciono i giocatori.Grazie Magath. Via Liverpool. Ago. Eriksson. Barbas e Pasculli. Il premio a vincere. Causa lutto cercasi restitutori di coppa. Platini: che spettacolo! A servire il tuo padrone.  Desideri. Giannini. Sono juventino perché una volta ha giocato qui in Sicilia. Cornieti. Il ferroviere. Mezzaroma. Ferrara. Paulo Sousa.  Malindi. L’amichevole pro Fortunato. La sudditanza psicologica. Aldair.  Fallo laterale. Io ?? Stafoggia. O juventino. SuperDelpiero. Sono juventino perché una volta ha giocato qui in Puglia. Anche qui in Calabria, è vero. Zeman. Vialli. Farmacie. Causa Doping cercasi restitutori di coppa. Trentalange e Agricola. I Rolex e le strane carriere arbitrali. Paulo Sergio. Tu non conti nulla. Andavo a 100 all’ora. Ciuccia e piselli. Ingresso libero spogliatoi Olimpico. 4 pappine e a casa. Il lacrimevole Emerson. La solare Torino. Sono juventino per difendere i colori di un’altra città.The cassonetts. Fuga di mezzanotte. Capello. Ammazda. Di tutta quanta. Non andro’ mai alla juve. Le ultime 6 giornate juve dal 2000 al 2004. Moggea jr. Racalbuto. I torti alla fine dell’anno si compensano. Vivian Lain. 11 piemontesi tosti (ahahah). Tancredi. Paparesta.Vendesi sede. La famiglia Agnelli. Baldini. Affittasi terreno per Mondo Juve. Plusvalenze. Cercasi tifosi. Sono juventino perché….ce l’ho nel sangue. Le società amiche. Le società satelliti.  Fallimento Como. La storia de        il padrino su il Romanista. Il rapporto falli/ammonizioni. I mali oscuri. Le lezioni di vita di Lapo. Ho scelto una triade per amico. Il servilismo mediatico. George e Cernia. Doping, no grazie. Il  pietoso velo da stendere su coloro i quali  pensano sia finita qui e che qualcosa in futuro cambierà.
Il banale.

ABBRACCI
Al novantunesimo di Roma-Ascoli, quando Rosa Fumetto si è innalzato in cielo e ha gonfiato la rete, ho ritrovato lo spicchio di un calcio antico,
quello magistralmente descritto da Hornby in febbre a 90, ove l’urlo del goal assume un significato catartico, violento , che espelle tutte le frustrazioni che ti porti dietro dai tempi della prima comunione, peccato solo per le tonsille che il  dirimpettaio è costretto a portarsi a casa come fossero un pendente alla moda.
La gioia era in ognidove e si portava dietro il boato della gara con l’inter che quei pochi valorosi, i quali un giorno diranno “io c’ero”, avevano urlato ai sempre cordiali e affabili abitanti di l’ego-landia….tale sentimento è stato amplificato da quell’escalation di passione vera che l’abbraccio giocatori-tecnico-panchina-raccattapalle-tifosi-bibitari-steward-celerini hanno trasmesso nell’aria neanche fosse una moderna woodstock (il mister Raspetti sembrava uscito dal quadro di Munch).
Abbiamo sofferto, è vero. Abbiamo beneficiato di decisioni arbitrali favorevoli , altrettanto vero (ovviamente i ben più evidenti falli di mano con Livorno e Siena non hanno avuto la minima eco dalla simpatica fauna che popola l’etere romano, altre sponde, troppo spesso dimentichi, tra l’altro, di una salvezza raggiunta grazie all’arbitraggio di ray charles I contro la fiorentina) ma proprio per questo il godimento è stato maggiore.
Inevitabile, uscendo dallo stadio, il pensiero all’unica squadra del mondo terracqueo che incarna i valori di lealtà sportiva, unità d’intenti, umiltà economica e pulizia dei capi delicati che grazie all’eroe mascherato Z, che per una volta ha vestito i panni del sergente Garcia/ Negro , ha perso contro la Reggina: certo determinante è stata l’assenza di paoletto millemaglie, fermato ai box da una slogatura all’indice, causata probabilmente dall’esultanza nel derby….certo poi uno dice  le coincidenze nel calcio, anche quest’anno un lungo stop dopo un incontro vissuto intensamente, naturalmente fuori dal campo perchè sul rettangolo di gioco si è notato solo per la pantomima con la quale prima ha provocato i tifosi e poi ha pomiciato con l’arbitro, che fa il paio col patetico “io non c’entro niente è colpa loro” contro i compagni nel derby-farsa ( ma la lista comincia ad essere lunghissima:  dalla metafora del gagliardetto juventino  all’autoproclamazione quale banderuola laziale con contingente decurtamento dello stipendio, ad esclusione di alcuni benefits quali i diritti sull’autobiografia del nulla,  passando per la spinta all’arbitro redenta dal gesto fairplay).
Ma tralasciamo colui che i cucchiai li esibisce nelle partite oniriche e non prendiamocela più di tanto per quei conduttori ventriloqui che offendono ad ogni occasione la nostra amata attraverso il pupazzo di turno uscendone immacolati, è gente nota.
Domenica lo stadio, come un tempo gli Who, ha omaggiato Tommy… fiumi di parole e miliardi di aggettivi  sono stati spesi sul suo rientro, ma poiché viviamo in un mondo che ci smentisce ogni dieci secondi a noi non interessano effetti speciali, siamo oramai disincantati, ci preme l’aver recuperato un uomo vero che si impegni per aiutare il gruppo a fornire prestazioni di alta personalità come negli ultimi tempi e che usi la sua saggezza in uno spogliatoio troppo simile al club delle prime mogli.
Il popolo giallorosso è in festa, effimera ma necessaria , godiamo.
Il Banale

AMOR VINCIT OMNIA
NON SI  E’ ANCORA SPENTO IL TAM-TAM RADIOFONICO DELLA DELUDENTISSIMA ULTIMA ANNATA (NON SOLO PER I RISULTATI, MA PER IL COME GLI STESSI SONO ARRIVATI ) CHE L’AMATA AS BRANCALEONE 1927 PER NON LASCIARCI CULLARE IN SOGNI TROPPO PRETENZIOSI HA PROVVEDUTO A RAVVIVARCI L’ESTATE CON IL SEQUEL “DA LES FOLIES BERGERE A TRIGORIA –LO STRANO CASO DELL’ISPETTORE MEXES” CHE, (MA QUALCUNO NE DUBITAVA?),  IN TEMPI BREVISSIMI HA MINATO DALLE FONDAMENTA IL CASTELLO DEL NUOVO PROGETTO TANT’ E’ CHE ALL’AIR TERMINAL DI CASTELROTTO( UN NOME, UNA GARANZIA, POI DICI CHE NUN SE LA TIRAMO DA SOLI) ANCORA NON SANNO  DOVE MANDARE LE VALIGIE DI NONDA E KUFFOUR. (I GIORNALISTI PIU’ ACCORTI PARE ABBIANO AVVISTATO IL SOSPENSORIO DEL GHANESE A SIVIGLIA E HANNO CERCATO  DI INTERVISTARLO. IN ESCLUSIVA)
NEL FRATTEMPO, NOI TIFOSI, INEBRIATI DAL PUGNO DI FERRO ADOTTATO DAL MISTER E DALLA RITROVATA ARMONIA CHE SIAMO CERTI DURERA’ ALMENO FINO AL PRIMO TEMPORALE, REALE O METAFISICO CHE SIA, CI SIAMO SUBITO INCOLLATI AL TELEVISORE ( QUELLI CHE NON L’HANNO PIGNORATO PER FARSI UNA SETTIMANA ALL INCLUSIVE A LADISPOLI) PER AMMIRARE LE PRIME SGAMBATURE DEI NOSTRI EROI, IL NUOVO TAGLIO DI CAPELLI DEL FRANCESE CHE FARA’ PRESTO TENDENZA,  MA SOPRATTUTTO PER SCOPRIRE IL VINCITORE DEL CONCORSO A PREMI  “LITIGA COL BARESE, VINCI UNA PORSCHE AL MESE”.
E VISTO  CHE IN FERIE CI VANNO SOLO QUELLI INVITATI SUL PANFILO DI BRIATORE  POICHE’ANCHE IL PREMIER, AVENDO SCELTO GILARDINO PIUTTOSTO CHE UN ISOLOTTO DELLE CAYMAN  HA OPTATO PER L’AUSTERITY , ECCO IL PIACERE DI RISCOPRIRE  LE DISCUSSIONI  CALCISTICHE NEI BAR E NEI CIRCOLI….. MA SI SA COME VANNO QUESTE COSE, I DIALOGHI SI ANIMANO ED ECCO SPUNTARE GLI SGUARDI IN CAGNESCO E AFFIORARE L’ATROCE DUBBIO ….NON HO RINNOVATO L’ABBONAMENTO!!!!!!! ED E’ QUI CHE PERFIDAMENTE INTERVIENE IN NOSTRO SOCCORSO L’AMATA SOCIETA’ CREANDO UN NUOVO GIOCO CHE IN CONFRONTO IL SUDOKU E’ UN INDOVINELLO PER L’ASILO E PERMETTE DI TRASCORRERE L’ESTATE IN MANIERA SPENSIERATA CERCANDO L’IMPROBABILE SOLUZIONE.
ORA, DIFFICILE E’ SPIEGARNE LE REGOLE, PERO’, CON UN PIZZICO DI FANTASIA , SE NE  POSSONO COGLIERE LE LINEE GUIDA PRINCIPALI:

1. I PRIMI 300 ESTRATTI NON POSSONO RINNOVARE IL PROPRIO ABBONAMENTO PERCHE’ AL LORO POSTO VERRANNO MESSE DELLE FIORIERE SECONDO I DETTAMI DELL’UEFA (CIRCOLARE INTERFLORA 26/78).
2. QUELLI IL CUI COGNOME INIZIA PER X,Y PAGANO SETTE OTTAVI DEL VECCHIO PREZZO SE SI PRESENTANO VESTITI DA PRANZO PRELIBATO AL ROMA STORE DI TIMBUCTU(CIRCOLARE GNAMGNAM 34/05).
3.  SE HAI PIU’ DI 9 ANNI E MENO DI 10 PUOI RINNOVARE L’ABBONAMENTO ACCOMPAGNATO DAI GENITORI IL GIOVEDI’ MATTINA, SE NON LI HAI SI POSSONO AFFITTARE IN LOCO A PREZZI MODICI.
4. SE VIENI DA URANO, MARTE, SATURNO E PUOI DIMOSTRARLO  EVITI LA FILA.
5. SE SEI PARTICOLARMENTE AVVENENTE E DISPONIBILE CON L’AUTORE DI QUESTO PEZZO VINCI UN ABBONAMENTO GRATUITO.
6. TUTTI GLI ALTRI DEBBONO PRESENTARSI CON UN DOCUMENTO IN CORSO DI VALIDITA’ (TRANQUILLI, SCADRA’ DURANTE LA FILA) E UNA FOTO (NON VALGONO QUELLE:IN BIANCO E NERO, RITOCCATE, DI UN PARENTE O AMICO, CON I CAPELLI IN DISORDINE, CON UN NEO SULLA GUANCIA SINISTRA , CON UNA GUANCIA SUL NEO DESTRO ECC ECC)

METODI DI PAGAMENTO: DIAMANTI GREZZI, VAN GOGH AUTENTICI, APPUNTAMENTO PER UNA TAC ENTRO UN MESE, IL CID AUTENTICO CON LA FIRMA DEL CASSONETTO CHE VIAGGIAVA CONTROMANO RISPETTO LA FERRARI DI ZEBINA,  MAPPE DEL TESORO, PETRODOLLARI.

E QUANDO FINALMENTE ESCI CON IL PREZIOSO CIMELIO TRA LE MANI E  TI ACCORGI CHE IL CAMPIONATO NON VERRA’ GIOCATO  PER MANCANZA DI SQUADRE IN REGOLA CON QUALSIASI COSA, NON TI SCORAGGIARE CI SONO I TUOI TUTORS SOCIETARI CHE PER CONSOLARTI HANNO ORGANIZZATO UNA BELLA AMICHEVOLE CON LA SQUADRA SIMBOLO DI TUTTO QUELLO IN CUI HAI SEMPRE SPORTIVAMENTE CREDUTO. (TRANQUILLO QUELLA LACRIMUCCIA E’ SOLO SUDORE)

LE INSIDIE PER ALLONTANARCI DA QUELLA PARTE DI NOI CHE DA SEMPRE CI ACCOMPAGNA POICHE’ INSERITA NEL NOSTRO CODICE GENETICO SONO SEMPRE MAGGIORI MA DATO CHE L’AMORE VINCE SU TUTTO, ANCHE PER QUEST’ANNO DOVRETE SOPPORTARCI.

       IL BANALE
 

ATTENTI AL LAPO
CI SONO QUELLE PERSONE CHE NELLA VITA, PER DIRITTO DIVINO,
FANNO TENDENZA, QUELLE INSOMMA CHE QUANDO LE VEDI IN TELEVISIONE ATTORNIATE DA STUOLE DI CRONISTI D’ASSALTO TRAVESTITI DA ZERBINI, PROVOCANO LA REAZIONE DEL TUO AMATO PAPA’ IN CANOTTA MACCHIATA DI SUGO CHE , DOPO AVERTI MOLLATO UN SONORO SCAPPELLOTTO, TI REDARGUISCE CON L’OXFORDIANO “A FIJO DE NA TOR PAGNOTTA, GUARDA LUI…NO COME TE SFATICATO, NULLAFACENTE
SEMPRE A PENSA AAA ROMA “…..E TU INCASSI IN SILENZIO NON SENZA PENSARE AL MOTTO DI CAMBRIDGE “GRATIE AR CAZZUM”.

AMMETTIAMOLO PURE, POICHE’ L’INVIDIA NON PORTA LONTANO, COME NON AMMIRARE QUEL PARGOLO CHE, NATO AL QUARTIERE 
ZEN DI PALERMO, GIOVANISSIMO E’ STATO STRAPPATO AI SUOI GENITORI DA UNA BALLERINA DI LAP DANCE(DA QUI IL SUO ORIGINALE NOME) E UNO SPACCIATORE DI INVOLTINI PRIMAVERA;  UNA LUNGA VITA DI STENTI E VESSAZIONI  NON GLI HANNO IMPEDITO DI MIETERE SUCCESSI SCOLASTICI A RIPETIZIONE : 
“CORNICETTA D’ARGENTO”ALL’ASILO,  DUE VOLTE “FIGLIO CHE TUTTE LE MAMME VORREBBERO AVERE” ALLE ELEMENTARI, LICENZA MEDIA “HONORIS CAUSA”, “MATURITA’ T’AVESSI PRESO PRIMA” BORSA DI STUDIO MESSA IN PALIO OGNI ANNO DA ANTONELLO VENDITTI, “MASTER “ IN PARENTELA FAMOSA APPLICATA AL  M.I.T.. DI MATERA .
CON TALE CURRICULUM A SOTHEBY  LA SUA ADOZIONE DA PARTE DELLA PIU’ FAMOSA DINASTIA ITALIANA E’ STATA AGGIUDICATA CON UNA CIFRA MAI RAGGIUNTA IN PRECEDENZA, QUESTA RESPONSABILITA’ HA PESATO SIN DA SUBITO SULLE FRAGILI SPALLE DEL NEORAMPOLLO CHE SI E’ DATO IMMEDIATAMENTE DA FARE  PER DIMOSTRARE CHE LA FIDUCIA IN LUI ERA STATA BEN RIPOSTA.
NOTIZIA RECENTE E’ LA CREAZIONE DI UNA LINEA DI ABBIGLIAMENTO DAL NOME TALMENTE  ORIGINALE ED  ESOTICO CHE SOLO A PRONUNCIARLO TI CRESCONO I PARAURTI SULLE PALLE: FIAT .
CIO’ LO HA LANCIATO NEL J7 (JET SET) ANCHE SE MOLTI LO LANCEREBBERO DURANTE IL G8, POCO MALE LUI INCASSA SIGNORILMENTE LE CRITICHE E CONTINUA A GIOCARE A BATTAGLIA NAVALE.
SI ACCOMPAGNA CON UNA SPLENDIDA FANCIULLA CHE A SOLI 16 ANNI  HA SUPERATO SENZA RACCOMANDAZIONI IL TEST  PER L’AMMISSIONE ALLE ELEMENTARI, DIVENUTA  FAMOSA POICHE’ ALLA DOMANDA “MA COSA TI ATTRAE DI LUI?” LEI CON CANDORE:”LO AMO PERCHE’……E QUELL’INTENSO E IMPROVVISO VORTICE DI NEURONI CAUSO’ IL BLACK-OUT IN ITALIA TANTO CHE HANNO DOVUTO IMPEDIRGLI DI RIPROVARE AD ARTICOLARE UN PENSIERO (IN CUOR NOSTRO SIAMO ANCORA IN ATTESA DI CONOSCERE IL MOTIVO DI TANTO AMORE) .

QUESTA ICONA DEL CONSUMISMO MODERNO E’ PER NOI ROMANISTI  ALTRESI’ NOTO PER LE DIPLOMATICHE DICHIARAZIONI  RIGUARDANTI UN GIOCATORE DELLA ROMA, SUO VECCHIO COMPAGNO DI STUDI: ANTONIO CASSANO….ORA, FIGLIO BELLO, PUO’ ANCHE ESSERE CHE LE COSE ANDRANNO COSI’, NON SARA’ CERTO ROSELLA A IMPEDIRE L’UNIONE TRA QUESTI DUE NOBEL DELLA LETTERATURA, MA PROBABILMENTE DA QUESTE PARTI MERITEREMMO PIU’RISPETTO, PER MILLE MOTIVI, DIFFICILE ARRIVARCI PER CHI E’ PREGNO DELLO STILE JUVE, NOTO FINO A MALINDI…..  MA  COME PUO’ CAPIRE  QUESTE COSE CHI ALLA BELLEZZA DEI COLORI PREFERISCE IL BIANCO E NERO?

IL BANALE

LA TEORIA DEL BUCO NERO
Tra le varie leggende metropolitane, tipo quella che nelle fogne di Roma vivono coccodrilli di dimensioni spaventose che contribuiscono a mantenere l’ecosistema eliminando il surplus di topastri che la città eterna produce, c’è quella che vuole i calciatori in transito per la capitale subire un’involuzione pedestre  tale da dimenticare l’ABC del calcio.
Tale boutade mi è balenata nella mente nel vedere, durante un atroce zapping tra le partite di calcio inglese da cui sono uscito stremato, l’uomo cotton-fioc, modello preferito di Rolando il parrucchiere delle dive, Abel Xavier, gestire con assoluta nonchalance la fascia destra del middlsbrough , proponendosi in continuazione ed ergendosi a protagonista in recuperi micidiali e, considerando che qui s’era offerto gratis all’Ostia Mare, è stato un bel vedere.
E vagando ho scoperto che in Francia, nel Lione, furoreggia in testa alla classifica dei marcatori John Carew che sembra essersi messo alle spalle la denuncia per molestie presentata dal bidone che ancora giace ferito sotto la 
SUD, si dice rimpianga ancora le vacanze romane( per inciso, l’anno scorso in Turchia, 13 reti in 24 partite) ma purtroppo è impresso nella nostra memoria  per quel tiraccio infame che  ci è costato l’eliminazione quando indossava la maglia del Valencia…..e a proposito di Francia che dire di quel simpatico bohemian di Candela di cui si erano perse le tracce il giorno della vittoria in Supercoppa? Lumiere, accusato ingiustamente di essere il portaborse di Bacco, sembra che, in un ambiente piu’ rilassato ove ogni tanto ci si allena anche, sia tornato a cogliere la differenza tra la sfera di cuoio e le altre sfere.
In Spagna il Betis ha costruito le sue fortune intorno a Marcos Assuncao, magari lascia perplessa la decisione di rinunciare alla sua prorompente velocità visto che per inspiegabili motivi non lo fanno giocare esterno di centrocampo, ma i risultati comunque si vedono.
Ricordate, poi, il quiz in voga sugli spalti nel 2004 “Chi è quello strano figuro che ogni tanto appare in campo?” per alcuni un raccattapalle, per altri un fotografo, per altri ancora un ologramma, bene nulla di tutto questo, a Messina SanD’Agostino è risorto: assist, goal, calcio spettacolo….certo la città siciliana non è Roma, infatti si sono salvati molto prima.
Lo dico subito, se arriva in Italia la notizia dell’elezione di Matteo Ferrari a player of the month, mi suicido in maniera eclatante o, senza essere così drastico, mi abbono al pizzighettone ………….Nel frattempo pero’, mi arrovello su quale possa essere il buco nero in cui scompaiono i nostri eroi e , ad essere sincero, qualche sospetto mi viene. 
IL BANALE
UNO, NESSUNO E CENTOMILA
 (SPALMATI IN 23 ANNI)
IN UN CALCIO DOVE IL PASSAGGIO ALLE SOCIETA’ PER AZIONI HA PROVOCATO DEI SCONQUASSI INENARRABILI E LA MEDIOCRITA’ LA FA’ DA PADRONA, SI PONE ALL’ATTENZIONE GENERALE UN PERSONAGGIO  NUOVO, ORIGINALE, I CUI PENSIERI RARAMENTE SI CONCILIANO CON QUELLO CHE DICE TANTO DA  DISORIENTARE GLI INTERLOCUTORI A TAL PUNTO CHE SI TROVANO DRAMMATICAMENTE A UN BIVIO: IL SUICIDIO O L’ASSENSO DIDASCALICO. 
QUEST’UOMO HA PRESO UNA SOCIETA’ AL FUNERALE (INIZIATO NEL 1900) E DOPO UNA LENTA AGONIA, ANCORA CORRE DIETRO AL CARRO FUNEBRE
L’IMPRESA NON ERA CERTO  FACILE POICHE’LA SOCIETA’ IN QUESTIONE AVEVA PIU’ DEBITI DEI PAESI POVERI ( A NULLA E’ VALSO IL LOTHEID ORGANIZZATO AD ANAGNI DA TONY MALCO OVE I PRINCIPALI ESPONENTI DELLE TRADIZIONI FOLK DELL’ALTO LAZIO SI SONO ESIBITI AL GRIDO “HANNULLA IL DEBITE”) MA CON UN IMPEGNO CERTOSINO IL DE CUIUS HA TAGLIATO I RAMI SECCHI, SNELLITO GLI ORGANICI, APPORTATO SOSTANZIALI MODIFICHE INSERENDO I PROPRI FAMILIARI NELLA STRUTTURA TANTO CHE ORA IL BILANCIO E’ IN PERFETTO ORDINE ( L’ULTIMA CAMBIALE SCADRA’ SOLO NEL 2345, LUI SI DICE CERTO DI ONORARE L’IMPEGNO).
CERCHIAMO DI CARPIRE I SEGRETI E LE PRINCIPALI MODIFICHE  ATTUATE DALL’ARROTINO(COSI’ AMABILMENTE SOPRANNOMINATO NELL’AMBIENTE DEI LANCIATORI DI COLTELLI) :
ASSUME L’INCARICO,QUALE ACCOMPAGNATORE DELLA SQUADRA, UN CUGINO SCOZZESE CONSIDERATO BELLO SPILORCETTO ANCHE NEL SUO PAESE, IL CHE E’ TUTTO DIRE: MC LO TUTOR, A LUI IL COMPITO DI CONTROLLARE CHE I GIOCATORI NON SCIALACQUINO TROPPO.
COME CAPO MAGAZZINIERE LA SCELTA E’ CADUTA SUL FRATELLASTRO UGO LO TUTA , LAUREATOSI ALLA SORBONNE IN RAMMENDI E RATTOPPI CON LA TESI “FINO ALL’ULTIMO RICICLO”, A LUI IL COMPITO DI NON SPRECARE NEANCHE UN CM DI STOFFA.
ADDETTO ALLE COMUNICAZIONI B. LOU TOOTH , CUGINO EMIGRATO A CINCINNATI DOVE HA FATTO FORTUNA, VISTE LE RECCHIE, COME ANTENNA PARABOLICA  , ESPERTO IN TRADUZIONI SIMULTANEE (DAL L’APOLOGETICO-DIDASCALICO ALL’ITALIANO E VICEVERSA), IN  FALSIFICAZIONE DI SMART CARD E PALINSESTI TV(MEMORABILI I SUOI DUETTI CON MIKE ALLA RUOTA DELLA SFIGA, TELEQUIZ SULLA STORIA BIANCOCELESTE).
A MARSIGLIA, PER SCOPRIRE TALENTI E PER  CURARE I RAPPORTI COL CALCIO FRANCESE RISIEDE IL FRATELLO MENO SVEGLIO ANTON TITO CON IL SUO FEDELE CANE, RIN-TON-TITO :. E’ LUI CHE HA CURATO, CON LA SCUSA DELL’INTERTOTO, LA TRATTATIVA COL CLAN DEI MARSIGLIESI  PER L’ACQUISTO SOTTOCOSTO DI UNA PARTITA DI SAPONE TAGLIATA MALE.
LE CUCINE SONO IL REGNO DEL FAMIGERATO CHEF,CUGINO DI SECONDO GRADO, GUSTAVO LO TRITO A CUI , SI DICE, SI DEVE L’INVENZIONE DEL MINIPIMER (PROGETTO PERSO AL GIOCO IN UNA MEMORABILE PARTITA A POKER NELLE CANTINE DEL RISTORANTE SPIC&SPAN).
LA NURSERY E’ AFFIDATA AD ADA LA TATA, MENTRE L’ESPERTA SUI PRONOSTICI E’LA CHIROMANTE  SERENA LO TOTIP, TRATTASI DELLE GEMELLINE RIPUDIATE GIOVANISSIME PER AVER STRAPPATO IL POSTER DI MASTROLINDO DALLA CAMERA DELL’ILLUMINATO.
LO STAFF MEDICO VERRA’ GUIDATO,GRATUITAMENTE, (A PARTE IL GERIATRA PER PAOLETTO MILLEMAGLIE IN CONVENZIONE CON L’ASL DI TERNI)  DALL’OTORINO MAX L’OTITO E QUALORA ,VISTI I MEZZI A DISPOSIZIONE, NON FOSSE SUFFICIENTE SI PUO’ CONTARE SEMPRE SULL’ASSISTENZA SPIRITUALE DEL CUGINO CHE ABBANDONO’ GIOVANISSIMO LA FAMIGLIA PER ENTRARE IN SEMINARIO, SIA LO DATO .

PER LO SPONSOR E’ PRESSOCHE’ CERTO L’ACCORDO CON LA KINDER CHE LANCERA’ CONTEMPORANEAMENTE ALL’INIZIO DEL CAMPIONATO LA SERIE  “I LOTITINI TUTTO BRILLA” IL CHE DOVREBBE FRUTTARE ALLA SOCIETA’ QUANTO BASTA PER OFFRIRE ALLA BIBLIOTECA UMANA, L’UOMO CHE VANTA PIU’ BIOGRAFIE DI GHANDI E MALCOM X(TRANQUILLO PAOLE’, NON E’ UN PRONOSTICO), IL DENARO NECESSARIO PER SALDARE IL TATUATORE ED ACQUISTARE LA SECONDA DISPENSA DEL TOMO, PREMIO BANCAROTTA 2004, “DALLA STRISCIA DI GAZZA ALLA STRISCIA DI GAZA”-20 ANNI DI CAPITANI CHE NON CAPISCONO UN GAZO. EDIZIONI A.MALGIOGLIO 

….E VISTO CHE L’AQUILA NON VOLA PIU’, IL NUOVO INNO SARA’ “SPLENDIDO SPLENDENTE” IN ONORE DEL CONTRATTONE TRENTENNALE PER LE PULIZIE AL PALAZZO DELLA REGIONE CHE STO…RAX HA GARANTITO PER LA SALVEZZA DELLA GLORIOSA SOCIETA’; NEL PACCHETTO SONO INCLUSE DUE AMICHEVOLI CON L’AJAX (LA SOCIETA’ CHE FORNISCE I FAMOSI DETERSIVI AUTODISINFETTANTI SPECIALI BREVETTATI DA LO TITO) 

IL BANALE

UN BIGLIETTO CHIAMATO DESIDERIO
Onestamente non capisco tutte queste perplessità sul decreto che regolamenta la vendita dei biglietti e l’ingresso allo stadio.
La facilità con la quale ho acquistato il tagliando è stata disarmante: chi nella sua vita non ha impiegato 12 ore, percorso 450 km tra bar e ricevitorie e consumato le riserve arabe di petrolio per poter assistere alla prima di campionato?
E, ad essere sinceri, non ho avuto alcun problema ad entrare, se non 
fosse stato che i primi due lanci non sono stati precisissimi tanto che sono finito allo stadio dei marmi procurandomi la rottura del femore finendo sul discobolo al primo e vivendo una nuova esaltante esperienza, al secondo, finendo, ahimè, sul lanciatore del giavellotto.
Al terzo lancio, pur non aprendosi il paracadute, è andata meglio poiché sono atterrato tra le braccia di gunthar, aitante steward di curva nord, ed è stato subito amore….e finalmente roma-udinese.
Ho deciso, quindi, per evitare di ripetere questa dolorosissima esperienza di rimanere direttamente  all’interno dello stadio  fino all’incontro di coppa UEFA di giovedì ….a voi che vi apprestate a seguire l’incontro di coppa dell’olimpico ricordo, essendo una gara internazionale,    di portare il passaporto o carta d’identità valida per l’espatrio, non si sa mai……
Il consiglio che mi sento di dare al ministro Pisanu è quello di affittare il dvd di minority report per avere la definitiva illuminazione su come risolvere il problema stadi sicuri con la tecnica della lettura della retina…..è infallibile, immaginate la scena:
scannerizzazione effettuata, bip, posto 46 fila 60 settore D, bip, incontro lazio sampdoria, bip, ti chiami Stefano, bip, sei sposato con Aurora che in questo momento è a casa del tuo migliore amico, bip, a’ cornutooooo, biiiip(no, forse non sarebbe proprio una buona idea).
Per rassicurare il ministro comunque debbo ammettere che se non completamente scomparso, il fenomeno del bagarinaggio è quantomeno mutato, insieme al biglietto, infatti, senza sovraprezzo, ti viene fornita una patente falsa  a cui bisogna aggiungere solo la foto
Un mercoledi’ da leoni, anzi giovedì
Ricordo, e credo sia qualcosa che ho in comune con i miei coetanei, 
quanto aspettavo con bramosia il mercoledì di coppa, un evento,un 
rito, una finestra sulle altre realtà calcistiche note solo per scarne
 notizie sui giornali.
Il tutto aveva inizio il martedì precedente poiché si dovevano fare i compiti “anche per il giovedì”( lo ammetto noi appassionati calcistici del tempo eravamo anche degli inguaribili secchioni , brufolomuniti, esenti da qualsiasi chance che comprendesse l’universo femminile, a quel tempo del tutto acalcistico), espletata questa formalità si passava subito alle raccomandazioni per il giorno successivo: sala tv sgombra, lista della spesa (non erano ammesse sostanze a bassa possibilità di ruttaggio), parte centrale della stanza occupata dal subbuteo (con tribune e riflettori rigorosamente old england), la scritta do not disturb marchiata a pelle sulla povera sorellina appesa per la circostanza  sulla porta di ingresso.
Il mercoledì a dieci minuti dalla fine delle lezioni si era già tutti in fermento, autorizzazioni governative concesse, schemi di gioco pronti, programma tv tatuato sulla coscia del piu’ indifeso …driiiiiin, via e con un tempo di poco superiore al record mondiale sulla distanza, eravamo a tavola del malcapitato di turno con davanti il piattone all-inclusive (rigatone al sugo ripieno di mammuth e patatine fritte, ciambellone affogato in estratto di fantola l’ esplosiva miscela di due famigerate bevande gasate).
La mise      solitamente comprendeva il completo di una squadra europea (per me quello del celtic, affascinante oltre che per la bellezza della maglia anche per il fatto di non avere il numero sulla schiena ma solo sui pantaloncini) e l’inseparabile sciarpetta della magica anche se, per l’ennesima volta, non inserita nel tabellone europeo. 
Si iniziava sempre con una partita  giocata in uno stadio dell’ Europa dell’Est , in pomeridiana per mancanza dell’impianto di illuminazione, polizia intorno al rettangolo di gioco con lo sguardo rivolto  verso degli intristiti spettatori, immancabile il commento dello sfigato telecronista di turno sul costo del biglietto pari ad un terzo del …“salario medio di un operaio “. Pausa e replica immediata sul panno verde in salotto. La partita di metà pomeriggio nella quasi totalità dei casi riguardava la juve  che con la solita jella aveva pescato una squadra di tagliaboschi finlandesi o , nel peggiore dei casi,   di dissidenti maltesi….pathos nullo che consentiva un’ abbondante merenda.
A cena l’incontro era rigorosamente in diretta dalla Gran Bretagna, accompagnata dal fascino delle mille tradizioni calcistiche e dall’odore degli hamburger con la cipolla che sembrava uscire dal televisore (con la variante dell’intensità del whiskey al malto per le partite scozzesi) e con il boato che accompagnava una qualsiasi azione dei padroni di casa, anche la piu’ insulsa.
Si arrivava quindi alla partita dal Portogallo che iniziava alle dieci per via del fuso orario e che solitamente per sorteggio capitava all’inter …stremati ma felici si chiudeva con risultati e immagini delle reti di eurogol.
Fù in quel periodo avaro di presenze della mia squadra del cuore che giurai a me stesso che mai avrei mancato a un incontro europeo della Roma, una promessa che ancora oggi mantengo.
E’ vero, il calcio di oggi non è  neanche lontano parente di quello di allora, salassi economici, pay per view, calciattori,  de-cretino pisanu, maglie stroboscopiche, totale assenza del rispetto per la maglia………tutto vero, ma diecimila spettatori per un incontro di coppa mi hanno ferito mortalmente, non li abbiamo fatti neanche al trofeo Ponte; temo purtroppo che noi tifosi giallorossi stiamo perdendo anche quell’unicità che ci contraddistingueva dagli altri….sbagliero’ ma oggigiorno sembra molto piu’ importante intervenire in radio, su qualche “muro”, essere visibili, che amare incondizionatamente la propria squadra; non credo che il futuro ci regalerà altre persone come Luisa    che nonostante tutto non manca mai, incommensurabile!!!!
E come in roma-bayern, che serà, serà….  e stasera l’incontro da Salonicco non voglio proprio perdermelo, figuriamoci se , fedele alla tradizione europea, la Roma non si complicherà la vita anche oggi. 
IL BANALE 
OBRIGADO, BARILLA
I rumors si fanno sempre più insistenti, il passaparola si ingigantisce sempre di più: Osvaldo Rigatone e Guendalina Spaghetto hanno sondato timidamente il terreno per riallacciare un legame interrottosi nel lontano 1994.
La sola ipotesi ha scatenato in me un turbinio di emozioni e ricordi calcioculinari inenarrabili… chi non collega, infatti, il pareggio a Torino del bomber in rovesciata a due avvolgibili alla matriciana e chi, in stretto regime tifoide, non ha attuato la dieta mediterranea della domenica che consisteva nelle fettuccine al sugo alle 10,30 “se no me fregano il posto in sud”?
Da allora nelle mie rare apparizioni nei supermercati ho sempre evitato di comprare “quella marca” poiché ogni volta che avvicinavo la mano verso una confezione entravo in una specie di trance che mi faceva rivivere brunetto in ginocchio davanti  allo striscione i ragazzi della sud o l’assist del divino di tacco per l’incornata dell’espansivo bomber, onestamente troppo per le coronarie di un uomo di mezza età (anche perché risvegliarsi con gli avventori  e i commessi che ti fissano increduli mentre in catalessi tenti di correggere di testa  in tuffo  nel carrello il cross di tua moglie effettuato con il barattolo di pelati, non è piacevole).
Non credo che voi che , troppa grazia, state leggendo questo articolo siate molto diversi da me, la magica, per gli sponsor , tira perché noi siamo fatti così: benevolenti, ammiccanti, sicuramente schierati con chi ha deciso di intraprendere e sostenere i nostri colori sociali e dovendo scegliere, tal prodotto “non puo’ che essere il migliore” se nostro compagno di viaggio.
Dal diffondersi  della notizia, lo ammetto, non sono più lo stesso, ogni sera mi distraggo con del rock pesante e sul martellare dei “bassi” dell’ultimo cd di pupo chiudo gli occhi e rivivo  l’attimo del miglior spot del secolo in cui quello splendido bambino saliva le scalette del vecchio olimpico per affacciarsi poi in una curva festante di bandiere  sgranando gli occhi sognante….non c’è niente da fare, mi sento tanto un “bravo”: questo matrimonio s’ha da fare! Non fosse altro che per rinvigorire  l’animella del tifoso che si sta sempre piu’ spegnendo mettendo qualcosa di antico su quelle strane cose che indossano i giocatori della Roma; ora , Io capisco benissimo, i designers e gli addetti marketing della Diadora, si riuniscono, volano in Messico, mettono a bollire qualche funghetto e inalando i fumi del peyote partoriscono quel fior fiore di divisa sociale… pero’, magari assicurandogli che mai negheremo loro il viaggetto a Tegucicalpa, perché la maglia non la lasciamo disegnare a qualcuno che non abbia origini senesi?
Mi appello quindi al fantasma delle spezie pirampepe chiedendo alla famiglia di Parma di gettarsi in questa avventura in maniera incisiva, tanto per restare al dente. D’altronde, se ci levano anche i sogni, chi ci rimane, Marzullo?
IL MUSEO VIRTUALE DE “IL ROMANISTA”

NELLO STARS PROJECT ROSSOEGIALLO INIZIA A PRENDERE PIEDE 
L’IPOTESI DI UN MUSEO DOVE, NON POTENDOCI ESPORRE I TROFEI VISTO CHE NE ABBIAMO VINTI POCHINI (CON TUTTA ONESTA’ ALLA HALL OF FAME DEL BERNABEU NOI POSSIAMO  CONTRAPPORRE 
GIUSTO IL SOTTOPASSO DELLA MAGLIANA), VERRANNO ESIBITE OGNI GENERE DI MEMORABILIA: DALLE MAGLIE STORICHE AGLI SCARPINI D’EPOCA, DAI PALLONI VECCHIO CUOIO ALLE FOTO ORIGINALI IN BIANCO E NERO E QUANT’ALTRO ANCORA.
ALLO STESSO TEMPO NOI DE “IL ROMANISTA”VORREMMO CREARE UN MUSEO VIRTUALE BASATO SULL’ENDEMICA IRONIA DEI TIFOSI GIALLOROSSI, QUINDI CHIEDIAMO PROPRIO A VOI DI “ESPORVI CON SIMPATIA”….. SCATENATEVI IN NOME DI QUELLA FANTASIA A CUI DA DECENNI SI APPELLA IL VOSTRO CONIUGE QUANDO VI PRESENTATE A LETTO CON QUELLA CREMA ANTITENTAZIONE AL CETRIOLO UGANDESE (LEI) O CON IL PIGIAMONE IN POLIESTERE E TUNGSTENO, RETINA, MUTANDONI ASCELLARI E PANTOFOLE IN PELLE DI PANTEGANA(LUI).
PERTANTO, RIPETO, DATE SFOGO A QUELL’INVENTIVA CHE VI RISULTERA’ SUCCESSIVAMENTE UTILE PER L’UNICA NOTTE DI SESSO INCASTONATA TRA LA XVI^ DI CAMPIONATO E LA SOSTA, E PROPONETECI, SENZA ESSERE OFFENSIVI E CATTIVI, CIO’ CHE SECONDO VOI MERITA DI ESSERE INSERITOIN QUESTO MUSEO VIRTUALE (IL PARRUCCHINO DI GALLIANI SCIPPATO DA ER TROTTOLA IN ROMA-MILAN 97-98, PER ESEMPIO, VALE….L’ESAME DEL DNA DELLA SALIVA TROVATA SULLA MAGLIETTA DELLA LAZIO CON IL VICENZA, PURTROPPO NO).
DA PARTE DEL VOSTRO UMILE SCRIBA, ALCUNE PROPOSTE:
-LA CASSETTA CON REGISTRATA L’UNICA FRASE IN ITALIANO DI NIELS LIEDHOLM;
-L’AGENDINA TELEFONICA DI RENATO –HO AMATO MILLE DONNE-PORTALUPPI (UNA ANCHE SULLA PANCHINA DEL MARACANA’, NON HA MAI SPECIFICATO SE CIO’ E’ AVVENUTO DURANTE LA PARTITA);
-L’UNICA FOTO “MOSSA” DI ANDRADE;
-LA CARTOLINA CHE IL CASSONETTO HA INVIATO A ZEBINA CON SCRITTO “MI MANCHI TANTO”;
-I SOSPENSORI DEI GIOCATORI DELLA ROSA DELLO SCORSO ANNO ASSOLUTAMENTE NUOVI PER MANCANZA DI ATTRIBUTI;
-LA BOCCETTA CONTENENTE LE LACRIME DEL PUMA NEL GIORNO DELLA PRESENTAZIONE;
-IL TANGA DI PAUL CANIGGIA;
-GLI SCARPINI DI CESAR GOMEZ ANCORA CON L’ETICHETTA;
-L’OMBRELLO CON CUI IL GOBBO HA INSEGUITO MENICUCCI IN LAZIO UDINESE;
-IL BIGLIETTO DI LENS-LAZIO 6-0 AL ROLAND GARROS;
-IL CONTRATTO CON LE FIRME DI FALCAO E FRAIZZOLI……….

IL BANALE

CIAO
Quando ho aperto gli occhi, questa notte, la sveglia segnava le quattro…un sorriso rintontito richiamava lo sketch di Fiorello/califano subito smorzato dall’affacciarsi in maniera netta di quello che la giornata avrebbe rappresentato.
Nel tepore del letto, ben conscio che mai più sarei riuscito ad addormentarmi, ho lasciato che i ricordi mi avvolgessero completamente nel rispetto di una persona senza uguali.
Nella vita ci sono persone che fanno proseliti per censo, altri per costrizione ma poche suscitano l’ammirazione esclusivamente per il loro modo di comportarsi: Luisa era una di quelle, rappresentava l’ESEMPIO, non delegava, faceva tutto in prima persona e chi le era amica non lo faceva per dovere ma per amore, quel sentimento che Luisa trasmetteva a 360° senza aspettarsi nulla in cambio.
Non sono riuscito a ricordare una trasferta dove non fosse protagonista ,silenziosa e affettuosa, disponibile e autoritaria, e in suo onore, ormai del tutto sveglio, ho rispolverato dall’armadio la prima sciarpa ultrà roma, simbolo di cio’ che di più caro ho nel cuore calcistico.
In auto la prima canzone uscita dalle casse è stata la “rosa” che Elton John ha dedicato a Lady Diana in occasione del suo funerale e  ho pensato: da principessa a principessa…a quel punto ho preferito continuare il viaggio in metro, in certi casi la solitudine è opprimente e hai bisogno di vedere persone, sentirti strattonare, vivi nel contrasto tra la tristezza interiore e l’indifferenza del mondo che ti circonda.
Il primo pensiero nell’avvicinarmi alla chiesa è stato per Fabrizio Grassetti poiché, nonostante il profondo affetto verso Luisa per il quale avrebbe voluto isolarsi nel dolore, l’organizzazione della cerimonia è stata come al solito perfetta e coincidente con i desideri che la nostra aveva lasciato ai suoi cari: parenti, amici, i suoi “curvaroli”,striscioni e opere di bene.
Le emozioni che si sono accavallate sono state innumerevoli, dall’abbraccio di vecchi amici perduti nel tempo e nei rivoli di una vita che scorre, al generale sincero applauso all’arrivo del feretro, per culminare con i pensieri dedicati a colei che ci ha lasciato che hanno raggiunto il culmine con le parole di spadino durante le quali molti di coloro che per anni non hanno mai indietreggiato per difendere i nostri colori a stento sono riusciti a trattenere le lacrime.
I cori all’uscita erano rochi, imperniati di quella malinconia che i canti da stadio debbono trasmettere….ciao Luisa, il riscontro  di  quello che siamo stati lo si ha in quelli che ne portano avanti il ricordo,e stai certa che il tuo sarà eterno.
Il tuo ombrellino, la vespa di Dante, il sorriso di Paolo, un pezzo del vecchio muretto, sono queste le icone dell’unico calcio che esiste per noi tifosi.
Il banale, UR77


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