IL CORO PER FRANCO SENSI
(di nonplusultras) - 31 gennaio 2002

27-01-2002 La Roma col 2-0 sul Piacenza fa un piccolo passo avanti in classifica. La Sud con il coro per F.S. ne fa molti, molti indietro. D’altronde il teatrino era stato allestito nei minimi particolari, era facile cascarci; un attore di grido, qualche speaker carismatico, un po’ di insana propaganda plebeo-mass-mediatica, uno striscione in Tribuna Tevere fatto da chi nasce per servire (senza tifare) e il gioco è fatto. Anzi, quasi fatto. Manca ancora qualcosa: manca l’appoggio della Curva Sud. Si, proprio Lei. Quella che, al contrario dei clubs, anziché servire senza tifare, dovrebbe tifare senza servire. Ma chi ha allestito quel teatrino, forse aveva in mente un sogno che fino a pochi anni fa,  al pari dello scudetto, sembrava impossibile: una Curva Sud che faccia entrambe le cose: TIFARE&SERVIRE, il sogno di tutti i potenti del calcio. Così può accadere che quella stessa curva che nella gara col Piacenza ha cantato “Lega italiana figli di puttana”, nella stessa partita faccia il tifo affinchè i prossimi figli di puttana diventiamo proprio noi. O chi per noi insomma, credo che il concetto sia limpido. Allora sarà bene che io metta subito in chiaro una cosa, altrimenti il mio pensiero potrebbe essere persino tacciato di anti-romanismo da coloro che fanno dei risultati sportivi la propria ragione di vita (che tristezza): per me essere ultras è una cosa, essere tifoso è un'altra. Il mio essere tifoso mi mette ogni domenica contro tutti i tifosi di altre squadre (fatta forse eccezione per i tifosi della squadra che ogni domenica affronta la lazie). Il mio essere ultras invece mi fa sentire vicino a tutti gli altri ultras, di qualunque squadra di qualunque categoria, e insieme a tutti loro mi mette contro nemici condivisi (spero che non sia necessario che li elenchi, sottolineo solo che tra questi nemici universali c’è anche il potere calcistico in quanto tale, quindi TUTTI i padroni del calcio). Qui sta la differenza tra me e chi ha cantato per F.S.. Io in curva mi sento e agisco da ultras (il tifoso, tuttalpiù, lo faccio il lunedì mattina quando sfoglio il giornale), chi faceva quel coro (quasi tutta la curva…sigh) non stava agendo da ultras ma da tifoso. Vuole, come lo voglio io, che la Roma primeggi. Ma per lui può primeggiare anche a costo di quei “trucchi, raggiri, giochi di potere” che fino ad ora abbiamo subito. Per lui va bene che un domani non molto lontano siano gli ultras di altre squadre, non più noi, a cantare “Lega italiana figli di puttana”, basta che la Roma vinca. Ok, da tifoso lo posso anche capire, sono romanista pure io, però in curva io ci sto con un'altra mentalità, molto diversa da quella del tifoso.  Non sto dicendo, come ormai è diventata abitudine fare, “io sono ultras e voi no”. Ho smesso di credere che esista una sola mentalità ultras. Credo invece che ne esistano molte, tante quanti sono gli ultras. Allora ognuno si senta ultras a modo suo, io mi ci sento a modo mio. Perché devo dire grazie a chi fa lucrare le agenzie di viaggio sulla mia voglia di andare in trasferta? Perché devo dire grazie a chi, grazie alle vittorie della MIA squadra, guadagna tanti, tanti miliardi, più di quanti ne guadagnino insieme tutte le famiglie di tutti i paganti della Curva Sud in 10 generazioni? Voi che cantavate per F.S. siete come i bambini maltrattati e umiliati per tutta l’infanzia dal proprio padre, che però sono pronti a baciargli le mani appena questo gli compra un bel motorino nuovo. Vostro “padre” F.S. vi ha comprato con delle vittorie che non sono figlie della sua generosità (avete già dimenticato 8 anni di umiliazioni quando i soldi da cacciare erano i suoi e non quelli degli azionisti?), ma sono figlie della Borsa, della finanza applicata ai sentimenti, dell’arroganza dei grandi capitali; che sono le stesse cose contro le quali i veri ultras devono combattere. Allora non riempitevi la bocca di begli slogan contro il calcio moderno e bla bla bla. Voi volete solo vincere sul campo. Voi siete già figli del calcio moderno. Ma la coerenza dov’è? Se la Roma vince ha vinto la mia città, ha vinto la mia maglia, ha vinto la mia fede. Hanno vinto gli umili, gli onesti, i carcerati che tifano Roma anche dentro una cella. Non mi compra nessuno con i suoi sporchi soldi a me. Non ho bisogno di vincere per essere romanista. E poi che tristezza farsi comprare dalle vittorie! Che tristezza cambiare opinione su un presidente solo perché “AMO-VINTO-SEMO-FORTI-VINCEMO-CO-TUTTI”! Per me ULTRAS è un’altra cosa. Ultras sta da un'altra parte. Sta dalla stessa parte degli ultras di tutte le altre squadre. In mezzo c’è una barricata. Dall’altra parte della barricata ci sono loro, i potenti, TUTTI i potenti, compreso quello a cui do i miei soldi. E insieme a loro ci sono tutti i loro servi, tanti servi, tantissimi, non c’è quasi più posto nel limbo dei servi del potere, calcistico e non; chi vuole entrarci faccia in fretta, accettano rinforzi fino ad esaurimento posti. Forse mancavi solo tu, vecchia cara Curva Sud, nell’indegno purgatorio dei “servi sciocchi” del potere. Tu che crescevi figli ribelli, che li prendevi dalla strada e senza rincoglionirli con la passione per la Roma li restituivi alla strada altrettanto ribelli. Tu che hai insegnato a tanti cos’è l’amore e cos’è l’odio, e come ci si difende dall’uno e dall’altro. Tu che eri parte integrante della Roma più popolare, irrequieta, allergica al potere e nemica dei suoi servi. Tu che avevi il coraggio di chiamare bagarino un presidente che ti stava  dando la gloria calcistica, si, proprio tu, adesso ti vendi per un pugno di punti in classifica. Spero solo che lo spirito di Geppo, uno dei tuoi figli più belli e più ostinatamente ribelli, quella domenica pomeriggio di Roma-Piacenza avesse di meglio da fare che ascoltare quei cori osceni.

“……c’è chi diceva che LUI stava male…….e c’è chi lo dice ancora!!!”
                                                                                                                         -NONPLUSULTRAS-


...E QUELLO DI GIORGIO
Scrivo alla vigilia di Fiorentina-Roma, che come al solito mi vedrà sugli spalti a tifare per la mia città.
Il motivo principale che mi ha indotto a esprimere, per la prima volta, il mio pensiero su questo bellissimo sito è stata la considerazione di Nonplusultras sui cori a favore di F.S.Effettivamente le cue considerazioni sul fatto di non sostenere il potere, quindi non c'entra nulla che sia Franco Sensi nella veste di Presidente della A.S. Roma,mi trovano concorde (noi non vogliamo essere la Juventus del 2000).
Altra considerazione sui cori rivolti verso i distinti sud da parte della curva. Io ammetto che in questo settore tifare, come facciamo io, mio fratello Ettore e il mio amico Luca, a volte è paragonabile ad una guerra ai mulini a vento, ma prima di farmi offendere dalla Curva chiedo ai tifosi della Sud, per la quale nutro uno sconfinato rispetto (derivante da anni ed anni di milizia, 1982) di essere più partecipe e di seguire in massa gli sforzi che i maggiori gruppi della curva fanno per renderla veramente il 12° in campo.
 Saluto tutta la Curva ed in particolare i Boys.
Ringrazio Antonio Bongi per la bella figura che ci fa fare in radio.
 P.S. Cechi Gori come l'avv De Marchis: ce la saluti la sua Fiorentina!!!

Molti nemici molto onore!!!



...E QUELLO DI MICHELE
Ciao Lorenzo,
ho letto l'intervento di Nonplusultras sul sito e volevo, se possibile, dire la mia e vorrei anche sapere che ne pensi.
Premetto che sono tra quelli che hanno sempre contestato Sensi e tra quelli (50-100?) che domenica non hanno, naturalmente, cantato il coro. Volevo spiegare perchè in questo momento, però, io sto con Franco Sensi, non con il presidente della Roma, ma con l'uomo Franco Sensi.
Per natura e per vocazione non amo salire sul carro del vincitore (si può leggere infatti il mio resoconto molto molto amaro nel giorno del Circo Massimo)ammesso che Sensi sia un vincitore, però secondo me la battaglia che ha intrapreso va sostenuta anche da noi Ultras (anche se a me importa poco farmi chiamare Ultras).
E' chiaro, naturalmente, che un presidente di una società quotata in borsa (quindi a scopo di lucro) si muova cercando di migliorare i guadagni suoi e dei suoi azionisti ed è altrettanto normale che assumere un incarico di potere e di prestigio faccia gola a tutti, ma in questo duello c'è in gioco una cosa a noi molto cara: il gioco del calcio (o del football o del fùtbol) Perchè anche se ci definiamo ultras, ultimi romantici di un calcio che è cambiato sicuramente troppo, non viviamo senza quella palla che ogni domenica
speriamo entri nella porta avversaria. Ebbene il punto è proprio questo: da una parte abbiamo i fautori della rivoluzione calcistica in Italia ed in Europa, i signori degli Anelli di sempre - va naturalmente ricordato che prima Sensi stava con loro - dall'altro abbiamo una persona che rappresenta oltre alla Roma, piccole squadre di A ed innumerevoli - quasi tutte - squadre di B che porta avanti un progetto semplice semplice: tentare di salvare il salvabile.
Scusate se scendo un secondo dal personaggio Ultras tutto ideali e menefreghismo e faccio un discorso terra terra: vi sembra più giusto che la Juve guadagni 100 miliardi l'anno di diritti televisivi e il Messina 100 milioni oppure che i diritti delle squadre vengano suddivisi tra tutte?
Certo la risposta potrebbe essere semplice: a noi che ci frega???? Dobbiamo solo pensare ad incitare la squadra!!! Certo perchè noi siamo la Roma: prima squadra d'Italia per presenze allo stadio e prima squadra per abbonamenti pay per view......ma gli Ultras del Messina, gli Ultras della Reggina, gli
Ultras del Crotone, gli ultras di una qualsiasi squadra italian che fine fanno se passa la linea dell'asse Fiat-Mediaset-Pirelli-Cirio-Parmalat? (guarda un po' da una parte un povero nanetto cicciottello e un po' coattello mentre dall'altra il fior fiore delle multinazionali italiane!)
E' per questo che sto con Franco Sensi: mi duole ammetterlo, ma è l'ultimo baluardo che ci resta prima della vittoria finale e definitiva del calcio moderno!
Michele
ps: naturalmente non dimentico che Sensi ci ha dato dei delinquenti perchè lo contestavamo, non dimentico il caro-abbonamenti, non dimentico i Rolex e per quello sempre SENSI VATTENE!
Ma nella vita mi hanno insegnato che bisogna schierarsi...sempre!

Quando la mano indica la luna, lo stolto guarda il dito



L'IDEA DI PAOLO A.
Una settimana fa volevo scrivere un mio resoconto su roma - piacenza, ma non ne avevo la forza, ero come abbattuto.
Proprio in occasione di roma-hellas vr parlavo di incoerenza delle tribune a fischiare prima, e 45' dopo cantare i campioni dell' Italia siamo noi.
La stessa incoerenza (come scrive nonplusultras che mi ha dato lo stimolo a scrivere su questo argomento) si è vista in Curva Sud, la stessa che fino al 98/99 cantava F.S. bla bla bla o vattene, oppure ... cor generale'n pensione, cor presidente nanetto....... e poi lo va ad incitare, idolatrare.
COERENZA E' COSCIENZA E RESPONSABILITA', non rinnegarsi, NON DIMENTICARE IL PASSATO.
Sinceramente mi sono emozionato nell' ultima parte del resoconto di nonplusultras e vorrei asternare l'opinione che mi dà la forza di combattere e perseverare: i tempi cambiano e cosi' anche la gente, i modi, lo stile... ma altri no, altri non si piegano, altri si battono, altri si schierano.
Così la Curva Sud, una figura mitica del tifo, un totem da venerare, una volta.
Sono cambiati i tempi, e la gente, e gli abbonati della Sud, ma non tutti, quindi oramai quando vedo scene da Tevere laterale neanche mi stupisco più, ma mi incazzo!
La Sud è cambiata è innegabile, per stile, dedizione, attaccamento, mentalità, perchè c'è gente che la considera uno status symbol,... ma NOI no, ed è questo che mi entusiasma, perchè io so che c'è gente che la pensa come me e su cui posso contare, con cui sono convinto di provare le stesse emozioni e che la pensiamo allo stesso modo, la Curva Sud sono gli ultras della Roma, non un intero settore di 15000 persone, noi siamo COERENTI, quindi non ci pieghiamo, pensiamo al nostro cammino incurandoci di chi non ci riguarda, ma è bene che il resto della gente sappia, apra gli occhi, o che comunque sia coscente che occupa un seggiolino con cui non ha niente a che fare in una settore che per TRADIZIONE non gli compete.


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