LE PAGELLE ALLE TIFOSERIE DEI FREQUENTATORI DEL GUESTBOOK
Quelle che seguono sono  le pagelle delle curve d'Italia, anno 2001/02.
E' un divertissment elaborato da un assiduo frequentatore del GB e che è stato sottoposto al vaglio degli abituali frequentatori del libro degli ospiti, tutti Romanisti doc, che ha ottenenuto critiche, suggerimenti, precisazioni, ma anche una sostanziale approvazione di base.
Le opinioni espresse, quindi, non sono le mie ma di una sorta di "comitato"  che costituisce l'espressione generica di un nutrito gruppo di Ultras Romanisti, molti dei quali con anni di esperienza Ultras alle spalle.
Chi le ha scritte vuole precisare che:
"a) Trattasi di un gioco, ricordiamolo. Nessuno, e men che mai io, pretende
di avere la verità in tasca ed i giudizi sono figli di impressioni
generiche, di valutazioni del caso, non certo di realtà inconfutabili.
b) Non c'è alcun giudizio di valore etico. Ogni cosa è vista in un'ottica
esclusivamente Ultras, con parametri Ultras grossomodo condivisi da tutto il
panorama Italiano."
I parametri presi in considerazione sono quelli abituali: livello
sonoro delle curve, qualità dei cori, originalità delle coreografie,
attitudine allo scontro, numero relativo in trasferta (relativo perchè in
relazione con il bacino d'utenza della squadra), scontri e pestaggi
effettivamente realizzati ed altro.
Chi le ha redatte fa anche sapere che "i giudizi assegnati sono tutti modesti.
Questo perchè chi scrive è fermamente convinto che il panorama Ultras sia in
profondo declino in tutta Italia ed al giorno d'oggi, anche le tifoserie
migliori, fanno tenerezza se poste al confronto con i gruppi storici anni 80
e 70, sotto ogni profilo, da quello canoro a quello fisico".

CAMPIONE D'ITALIA ULTRAS:
LECCE. VOTO 8 .

I migliori. Il Lecce gioca in A mediamente una volta ogni 8 anni ed i suoi tifosi ne approfittano x vivere l'anno come una festa, una celebrazione, l'occasione x farsi conoscere e rispettare negli stadi che contano. Ottimi in casa, colorati, ben coordinati, bellissime e coloratissime le bandiere grandi.
Ottimo il livello del tifo, passionale e civile.
Hanno saputo contestare la dirigenza senza coinvolgere troppo i giocatori, evitando quindi di demoralizzare ulteriormente una squadra che ha deluso, viste le potenzialità (vugrinec e chevanton compongono un attacco sulla carta validissimo).
Nel finale, a retrocessione fatta, si sono un po' sbandati e taluni hanno preferito andarsene al mare anzichè allo stadio. Davvero ottimo, considerate le ridotte dimensioni di Lecce (100.000 ab.) e
la sua distanza con il resto d'Italia (trasferta più vicina Roma, "appena" 650 Km circa), il numero di tifosi in trasferta, presenti in massa quasi ovunque.
Li penalizza però l'assenza o quasi di incidenti di rilievo, tolto qualche lancio di sassi indegno di una tifoseria Ultras che si rispetti.


2° POSTO: ATALANTA. VOTO 7 1/2.

I soliti atalantini, da anni sempre gli stessi, noti e conosciuti in tutta Italia.
Tifoseria tostissima che si è guadagnata negli anni una reputazione di tutto rispetto costruita invero più sulla propensione alla rissa che sull'attaccamento alla squadra vero e proprio.
A me questo sembra un merito, ma riconosco che è un punto di vista personalissimo e facilmente opinabile. Affermo questo considerando che gli atalantini spesso e volentieri passano più tempo ad infamare le tifoserie ospiti che a sostenere l'Atalanta.
Questo avviene ad es. con noi Romanisti, e questa loro "particolarità" gli è valso quest'anno lo scatto d'ira di Mazzone, che è andato ad insultarli sotto la loro curva.
Comunque, lo ripeto, occorre riconoscere agli atalantini il merito di aver saputo fare di Bergamo, una cittadina per il resto sonnolenta e tranquilla, una trasferta che chiunque deve prendere con le molle.
Il loro numero in casa ed in trasferta è sempre generoso, i loro cori sono potenti ma privi di grande fantasia ed originalità.
Comunque anche loro, benchè meno degli altri, sono in declino. Dopo l'"affaire" Mazzone, mi sarei aspettato una trasferta a Bergamo a rischio, ed invece è stata molto più tranquilla che negli anni scorsi. Dicasi lo stesso x Mazzone che, invitato dalla pola a non andare a Bergamo, è stato accolto con banalissimi cartoncini "io non posso entrare" e qualche suino "sunì" ritagliato.
Una volta a Bergamo avrebbero scatenato la caccia all'uomo. Sempre divertenti i loro derby col Brescia e le trasferte a Milano per la facilità dello scontro.


3° POSTO: BRESCIA. VOTO 7 +.

L'"altra" provinciale Lombarda.
Intendiamoci, non sono da meno dei cugini bergamaschi ma, essere gli
"altri", è un pò il limite di questa tifoseria che, per il resto, ha una
solidissima impostazione. Purtroppo x loro, le rondinelle soffrono la
vicinanza geografica con la tifoseria orobica che li condanna a sembrare una
sorta di "alter ego" dei primi.
Del resto le due tifoserie si assomigliano:
Cori potenti ma ripetitivi, tifo solido, forte propensione allo scontro
fisico, numerosi in casa ed in trasferta.
Brescia è sempre una trasferta da prendere con le pinze ma forse un pò meno
di Bergamo, anche x la maggiore dispersività della città, ben più grande
della seconda.
Più colorati dei bergamaschi, graziose ma un pò naif le bandierine con la V,
quest'anno si sono distinti x aver fronteggiato con caparbietà gli
atalantini al derby e x tutta una serie di scontri minori di ottima
impostazione.
Purtroppo gli "scontri" li fanno anche tra di loro, e con una certa
frequenza. Da anni la divisione tra i settori li penalizza e non di poco. In
futuro, se ritrovassero unità, potrebbero guadagnare almeno mezzo voto.


4° POSTO: BOLOGNA. VOTO 7 meno meno meno.

L'accusa di delazione che li vede imputati, meriterebbe loro uno zero
eterno.
Però, come ho spiegato, questo giudizio si limita alla valutazione del
campionato appena trascorso per cui, i fatti commessi anni fa, benché
infamanti, non hanno rilievo alcuno.
Quella Bolognese è una tifoseria solitamente di poco spessore ma che, nel
desolante panorama Ultras odierno, è riuscita a mettere a segno un paio di
belle domeniche approfittando dell'entusiasmo generato da una squadra per
molti versi sorprendente.
Belle le trasferte a Roma, a Milano, a Firenze, a Parma ed altrove. Non si
può comunque non considerare la relativa vicinanza di Bologna, nel
campionato appena trascorso, a quasi tutti i campi di serie A.
Colorati, belle bandiere, cori discreti ma non continui, buona compattezza,
qualche scontro non troppo rilevante.
E' la sintomatologia dell'Ultras contemporaneo: se la squadra va bene, va
bene anche la curva e viceversa!!
E dire che avevano cominciato con una bella contestazione a Gazzoni.


5° POSTO: TORINO. VOTO 6 1/2 .

Confesso una mia simpatia di fondo x i torinisti.
Parliamoci chiaramente: se sei di Torino e tifi granata, quando potresti
tifare juventus, scegliendo di soffrire quasi ogni domenica, quando potresti
gioire quasi ogni domenica, significa o che SEI un coglione o che HAI i
coglioni.
Ed io credo...la seconda che ho detto!!
Una tifoseria cogli attributi. Questa è, e sempre è stata, la tifoseria
granata.
Hanno insegnato molto al mondo Ultras.
Purtroppo il processo di gobbizzazione che dilaga in Italia li ha colpiti in
modo inesorabile.
Sono una tifoseria vecchia. Le giovani leve se ne sbattono di dover soffrire
anche nella serie cadetta per sostenere la squadra che porta il nome, le
insegne ed i colori di Torino, e scelgono sempre più di salire sul gran
carrozzone bianconero.
I 5 anni di serie B hanno lasciato cicatrici evidenti. Si sono contati, si
sono riorganizzati, si sono compattati, e sono tornati in A mostrando un
livello discreto, ma i vecchi Ultras granata erano di un altro pianeta.
Poco più di un "divertissement" l'epilogo di campionato a Venezia, con
quella mezza rissa immersi nella schiuma. Comunque buon sangue...


6° POSTO: PERUGIA. VOTO 6+

Solitamente si parla dei Perugini x irriderli pensando ai 7000 spettatori di
alcune loro partite di campionato, numero talmente esiguo che più di una
volta Gaucci ha minacciato loro di abbandonarli x Catania.
Questo è vero, però è anche vero che quelli che vanno allo stadio sono
pochi, ma discreti.
Niente di particolare x carità, non brillano in nulla ma fanno tutto
decentemente, senza lustrini nè patacche.
Belle le bandiere col grifo, colorati, cantano 90 minuti variando abbastanza
i cori, attaccati alla squadra.
In trasferta alternano buone presenze a comparsate indegne.
Perugia però è e rimane un posto troppo tranquillo.
Non mi ricordo un solo scontro degno di nota dei perugini negli ultimi 2
anni.
La nostra trasferta a Perugia è un misto tra un'invasione ed una passeggiata
di salute!
Diciamoci la verità: il piazzamento lusinghiero in classifica lo guadagnano
più x demeriti altrui che x meriti propri.


7° POSTO: INTER. VOTO 6.

Dopo anni in cui ci si era dimenticati che esistessero pure gli interisti, o
li si ricordava solo x i pestaggi ai motorini e le molotov al pullmann della
squadra, rieccoli di nuovo.
Avendo l'Internazionale una tifoseria diffusa su scala nazionale, perdonate
il gioco di parole, soffrono più di altri della sindrome "andamento della
squadra".
Quest'anno trasferte di massa in particolare a Firenze ed a Roma, x gentile
concessione dei lazzieli.
Sempre piuttosto afoni, si sono distinti per qualche lama di troppo, che li
penalizza, e per l'infamata ai danni dei veronesi durante la partita della
nazionale.
Un tacito accordo accettato da tutti, vuole che durante le partite della
nazionale si sospendano le rivalità. Gli interisti forse non lo sanno.
A Roma hanno sfogato la loro rabbia su qualche cassonetto dell'immondizia
alla stazione Tiburtina e su qualche serranda, perdendo nel contempo il bandierone di 20 metri Boys SAN Mantova. A Milano si sono sfogati sui
passanti in maglia bianconera, non riuscendo tra l'altro neanche ad
interrompere le feste juventine in piazza Duomo.
Rimangono grandi dispensatori di sciarpe.
In trasferta sono numerosi, ma quanti partono realmente da Milano o
dintorni?
Resta comunque che hanno saputo fare alcune trasferte davvero imponenti. I
40.000 di Roma, benché evento fortuito ed occasionale (non credo possa
ripetersi facilmente l'occasione di avere l'Olimpico tutto x sé)
costituiscono il record italiano di tifosi in trasferta in una partita di
campionato.
Occorre prendere atto di ciò ed assegnare ai nerazzurri una sufficienza
legata certamente più agli eventi calcistici, che allo spessore della
tifoseria.


8° POSTO: MILAN. VOTO 6.

Tifoseria sempre sufficiente ma mai davvero convincente. Hanno grandi
potenzialità che rimangono per lo più inespresse.
E' una tifoseria che rispecchia un pò la loro squadra negli ultimi 3
anni...una tifoseria in transizione, in cerca di se stessa.
Milano è sempre una trasferta difficile ma occorre riconoscere che le
infamate degli anni scorsi oggi sono praticamente scomparse. Il livello del
tifo è buono e meriterebbe forse un voto in più, però non dimentico che da
una città come Milano uno si aspetterebbe sempre qualcosa di più, qualcosa
di meglio.
Invece cantano ma non sovrastano, tifano ma non impressionano, talora si
scontrano ma più x moda o x "fare qualcosa di diverso" che per convinzione.
Sembra abbiano perso quella voglia di combattere che è sempre stata
prerogativa del mondo Ultras.
Hanno perso quella rabbia interiore che cova dentro ogni Ultras...si sono
molto imborghesiti insomma.
Ma questo è un problema di tutti o quasi.
Di se x se sono più che sufficienti.
Considerando però che rappresentano una città come Milano, sono men che
sufficienti.
Facendo la media ottengono la sufficienza.


9° POSTO: ROMA. VOTO 6 meno meno meno.

Che dire della mia tifoseria e della sufficienza stiracchiatissima e forse
immeritata che le ho assegnato?
Semplicemente che, chi scrive, ha avuto il privilegio di poter assistere
allo spettacolo della SUD, versione CUCS, prima del 1987, anno dell'inizio
della fine.
Se mi scappa da confrontare quella SUD con quella odierna...mi scappa anche
da ridere...o da piangere a seconda dell'umore.
I problemi della Sud? Troppo grande. 15.000 persone , 25.000 con i distinti,
sono difficili da gestire.
Solo un coordinamento tra tutti i gruppi della Sud, come era in fondo il
COMMANDO ULTRA', poteva riuscire a farlo.
Senza coordinamento i risultati si vedono: 10.000 gruppi e gruppuscoli ed
altrettanti cori in simultanea.
Gli sforzi degli ASRU, negli ultimi tempi, sembravano cominciare a produrre
i primi buoni risultati, alternando prestazioni mediocri a prestazioni di
alto profilo.
Poi, x dissidi con altri gruppi della curva, gli ASRU si sono sciolti a
campionato in corso, lasciando la SUD priva di guida x un buon numero di
partite, o per lo meno con guide improvvisate e prive di carisma alcuno, e
quindi poco seguite.
X il futuro vedremo che sapranno fare i Boys72, gruppo che sembra aver preso
le redini in mano.
Qualsiasi cosa vorranno fare però, sarà prima opportuno liberarsi dei tanti
modaioli che infestano la SUD di oggi e che vanno allo stadio solo perchè la
Roma è forte.
Una Roma meno forte, in quest'ottica, sembra essere la soluzione più facile
e veloce.
In questo quadro semidesolante, Roma rimane una trasferta a rischio schiaffi
x tutti, come sanno bene gobbi e parmigiani in particolare, ma anche altri,
nonostante che l'Olimpico sia di gran lunga il miglior stadio d'Italia sul
versante sicurezza, con i pullmann che entrano direttamente nelle curve, e
che ROMA sia talmente grande da rendere improbabile la caccia all'uomo nelle
vie del centro.
Inoltre quella Romanista è e rimane la migliore tifoseria d'Italia in
trasferta nonchè quella che ingenera maggior allarme sociale lì ove ne è
previsto l'arrivo.
Da segnalare certamente gli scontri con gli inglesi del liverpool, con
quest'ultimi ad interpretare la parte degli uomini più veloci del Regno
Unito.
Hooliganizzare gli hooligans non è roba alla portata di tutti...e gli appena
800 inglesi sbarcati quest'anno, contro i 3000 dell'anno scorso, la dice
lunga sulla fama di ammazzalbionici che ci siamo costruiti...picchiandoli
come si conviene.
In definitiva una tifoseria bifronte: da 4 ½ in casa, ma da 7 ½ in
trasferta. Facendo la media si ottiene quel 6 meno meno meno che le ho
assegnato.


10° POSTO: VERONA. VOTO 5 ½

Once were warriors!! Una volta erano guerrieri.
E' un titolo che si adatta benissimo ai veronesi.
Lo sappiamo tutti: un certo modo di intendere l'essere Ultras, quali persone
che cercano di scontrarsi coi nemici, l'hanno probabilmente inventato loro
in Italia.
E ciò dev'essergli riconosciuto.
A maggior ragione perciò, visti i lustri del passato, occorre rimarcare che
la situazione veronese attuale è desolante.
X loro vale un po' il discorso che vale x i Romanisti: chi ha avuto un
passato glorioso soffre di più l'imborghesimento. Stride di più il
contrasto.
Verona oggi: niente di che in casa, niente di che in trasferta, con la
tendenza a sparire sulla lunga distanza (a Roma in 300 al massimo, ).
Certo le diffide hanno influito, hanno influito gli arresti, le
"persecuzioni" di polizia e magistratura, un sindaco che li infama ogni 2
giorni, una piazza che si è spaccata portando molti sulla sponda Chievo,
organi di informazione che addita gli Ultras scaligeri come "onta di Verona"
,facendo leva sui sentimenti del Veneto più bacchettone e retrivo.
E loro in parte si adeguano.
Spariti o molto ridotti gli irriverenti ululati che tanto facevano incazzare
i buonisti, rimangono per fortuna striscioni spesso al vetriolo sugli
avversari.
Originali i cori, buone le coreografie dei derbies.
Da segnalare che gli interisti si sono presentati sotto la loro curva.
Armati di lame.
Una mezza infamata, siamo d'accordo, ma una volta non sarebbe successa.
Sanno fare di più...devono fare di più.
Spiace non poter assegnare la sufficienza ad una tifoseria storica come
quella gialloblu.


11° POSTO: PARMA. VOTO 5+.

Fondamentalmente gli Emiliani non sanno cosa sia essere Ultras.
Comunque stanno davvero migliorando.
A Parma x la prima volta si sono fatti sentire ed hanno addirittura cercato
di scontrarsi con tifoserie come la mia.
Sembra abbiano picchiato degli udinesi.
A Milano si sono, incredibile a dirsi, scontrati con la polizia.
Mai successo prima, che io ricordi.
Bravi.
Siete sempre stati una tifoseria sull'orlo dell'impalpabile, una tifoseria
da 4 in pagella guardata con sufficienza ed un pizzico d'ironia dal mondo
Ultras che conta, invece quest'anno vi siete comportati con onore, meglio
degli anni scorsi pure in trasferta, nonostante l'annataccia della squadra.
Non mi rimane che segnalare i progressi registrati con un 5+ d'incoraggiamento.


12° POSTO: UDINESE. VOTO 5.

I friulani son gente che lavora duro e forse non hanno la voglia ed il tempo
di fare gli Ultras.
Ironie a parte, gli udinesi riflettono la realtà della loro città.
Una sana e tranquilla provincia senza troppi grilli x la testa.
Conosco di persona molti friulani: grandi, grossi ed incapaci di far del
male ad una mosca.
Offri loro una birra e qualche bicchierino di grappa ed il friulano diventa
il tuo miglior amico.
E' chiaro che con gente di questa pasta, essere Ultras è un po' improbabile.
In effetti più che Ultras sono tifosi.
Comunque sono e rimangono attaccatissimi all'Udinese e non hanno mai fatto
un'infamata in vita loro, che io ricordi.
Hanno anche delle belle bandiere. Simpatici. Udinesi brava gente.


13° POSTO: PIACENZA. VOTO 4 1/2.

Ok, la città è piccola, la provincia ha pochi abitanti, le diffide hanno
colpito duramente una realtà ridotta come Piacenza, però rimane il fatto che
è difficile sostenere che esista un movimento Ultras a Piacenza.
I gruppi guida si sono disciolti, va bene, ma a Piacenza lo stadio è quasi
sempre deserto nonostante il buon andamento della squadra, che ha
conquistato una salvezza più che dignitosa, ed ha un Hubner capocannoniere
del campionato.
Inoltre Piacenza è e rimane una scampagnata fuori porta x troppe tifoserie.
Pericolo zero.
Vergognoso il mezzo gemellaggio con i gobbi.
Trasferta inutile.


14° POSTO: VENEZIA. VOTO 4 +.

Simpatico il siparietto finale con i granata ma, aldilà del folklore,
Venezia continua a non avere un movimento Ultras come si deve, nonostante
l'importanza della città.
Sono colorati e basta.
Ci si chiede come si faccia, nel 21° secolo, ad avere ancora uno stadio su
palafitte come quello di Venezia, che penalizza fortemente non solo la
squadra ma anche gli Ultras, rimanendo improbabile l'abbordaggio dei
vaporetti.
Della trasferta di Venezia la cosa più interessante rimane la città, sempre
incantevole.
Il resto è noia.


15° POSTO: FIORENTINA VOTO 4.

Retrocessi pure gli Ultras.
Il ciclone Cecchi Gori travolge pure gli Ultras viola, sprofondandoli in un
mare di mediocrità.
E' vero: con una squadra di mercenari come la fiorentina di quest'anno,
capace di retrocedere con infamia nonostante la presenza di 2 o 3 Nazionali
(Chiesa, Adani e Di Livio) e campioni stranieri come Mijatovic e Nuno Gomez,
anche l'Ultras più fedele forse avrebbe preferito andarsene x funghi nei
boschi, piuttosto che allo stadio.
Però è anche vero che è in questi momenti che emerge lo spirito del vero
Ultras, ed i viola sono stati capaci unicamente di abbandonare lo stadio
regalandolo ad altre tifoserie (gobbi, interisti).
Inoltre quella viola è tifoseria di grande tradizione e la cosa depone a
sfavore qualora si assista a scempi come quello di quest'anno.
Nei prossimi mesi sapremo se esisterà ancora una Fiorentina e, di
conseguenza, se esisteranno ancora i suoi demoralizzatissimi Ultras.
Eppure avevano cominciato bene con una bella trasferta a Roma in 3000.
Ed in 3000 hanno concluso...in casa però!


16° POSTO: CHIEVO VERONA. VOTO 3 1/2.

Mah! parlare di Ultras del Chievo è fuorviante.
Non è che indossare una magliettina e sventolare una bandierina faccia di un
fesso qualsiasi un Ultras.
Gli Ultras del Chievo sono quelli che seguivano la squadra quando lottava
con il Mozzecane nel campionato di Promozione.
Gli altri sono piccoli fans, opportunisti, campioni di salto sul carro del
vincitore, gente da "piccoli gobbi crescono".
Gli Ultras del Chievo sono circa 200.
Forse 2 o 3 in più.
Simpatici e stimabili. Colorati e canterini.
Ma 200 persone non fanno un movimento Ultras.


17° POSTO: GOBBENTUS. VOTO 3.

I soliti gobbi.
Quelli che gli anni scorsi ti dicevano "io non seguo il calcio", "io la
domenica vado a teatro", ora sono tornati.
Ti telefonano. Ti cercano. Ti braccano x comunicarti la loro gioia di
neocampioni d'Italia.
Questi gobbi li conosciamo benissimo tutti quanti.
Sono i nipoti di quelli che erano fascisti e, dopo l'8 settembre, erano
antifascisti, i figli di quelli che erano socialisti e craxiani e, dopo
tangentopoli, non erano mai stati socialisti e craxiani, gli stessi che oggi
se vince Prodi sono di sinistra e se vince Berlusconi sono di destra.
La cosa bella del gobbo è che lui è juventino solo quando vince. Se perde
non è più juventino...semplicemente non segue il calcio.
Qualcuno obietterà che questi non sono gli Ultras della juve, ma i semplici
simpatizzanti.
Io vi chiedo: c'è differenza tra un Ultras della juve ed un simpatizzante
della juve?
Ed ancora vi chiedo: concordate con me se vi dico che un Ultras è uno che
segue la propria squadra sempre ed ovunque, mentre un simpatizzante la segue
solo nei momenti propizi, solo quando si vince?
Se concordate, allora ditemi dove cazzo stavano gli Ultras della juve in
Juve-Sampdoria, partita di coppa Italia, 600 paganti scarsi un terzo dei
quali sampdoriani.
Facile signori miei riempire gli stadi (comunque mai fatto un tutt'esaurito
quest'anno al Delle Alpi ed al derby appena 28.000 spettatori) quando si
vincono gli scudetti ma è molto più difficile essere Ultras quando si
giocano partite del cazzo che non contano niente! Qui si vede l'Ultras.
E si è visto infatti:
JUVENTUS - ATALANTA, COPPA ITALIA.
2250 PAGANTI DI CUI 2000 ATALANTINI.
JUVE IN TRASFERTA AL DELLE ALPI.
DOVE SONO GLI ULTRAS?


ULTIMO POSTO: LAZZIE. VOTO NON ASSEGNABILE.

Immagino le vostre obiezioni. Sei Romanista perciò non sei obiettivo.
Giudicate voi:
Già l'anno scorso i lazzieli avevano dato prova di non saper reggere le
pressioni. Facile è fare l'Ultras quando la lazzie vince in Italia ed in
Europa, meno facile quando la lazzie perde i campionati, i derbies, e la
Roma vince.
I lazzieli cominciano l'anno con una pesante contestazione sotto casa di
Cragnotti x la campagna cessioni orchestrata da questi.
L'annata mediocre li vede prodursi in contestazioni alla squadra, minacce ai
giocatori, disaffezione generalizzata sia all'Olimpico che in trasferta,
dove i lazzieli sono sempre scarsini in numero assoluto e poco più che nulli
relativamente al bacino d'utenza.
Il solito tran tran della tifoseria mediocre pronta ad insultare la squadra
che non convince invece di sostenerla.
Poi il derby.
Lazzie - ROMA = 1-5.
Qualcosa si spezza dentro i lazzieli.
Al 18° del secondo tempo, sul 4-1, cosa mai avvenuta prima dal 1929, i
lazzieli che fino ad un'ora prima cantavano "non mollare mai" abbandonano la
curva lasciando la lazzie al suo destino.
Non solo ma, il gruppo dei "veterani" tenta una sortita in tribuna Tevere
dove si imbatte in un manipolo di Romanisti poco formali, che li pestano
benino ributtandoli lì da dove venivano.
I risultati della disfatta non tardano a vedersi.
Contestazione ferocissima a Formello.
Nesta, il capitano dello scudetto, accusato di viltà, viene degradato sul
campo dagli irricucibili.
La squadra viene mandata a brescia a preparare la delicata trasferta
lombarda.
Tifosi della lazzie raggiungono brescia e picchiano Dino Baggio e Castroman,
giocatore che solo l'anno prima era un idolo x aver segnato al derby.
In questo clima si gioca Lazzie-Milan di coppa Italia.
Gli irricucibili decretano di abbandonare la curva prima del secondo tempo.
Non solo ma, x tutto il primo tempo, cosa inaudita, fischiano la lazzie ed
incitano il milan esultando ai gol rossoneri.
Lazzie-perugia: sciopero del tifo. Vietato sostenere la lazzie ed esultare
ai suoi gol.
Un tifoso 40enne dei distinti che non si attiene alla regola ed esulta
festeggiando i gol, viene raggiunto da alcuni individui e picchiato
selvaggiamente. Riporterà la frattura della tibia.
La sua colpa? Essere della lazzie ed esultare ai gol della lazzie.
Ma il bello si consuma solo all'ultima di campionato.
L'oramai famosa lazzie-inter.
Temendo che la Roma potesse vincere lo scudetto i lazzieli decretano:
OBIETTIVO FOTOGRAFI.
Ogni qual volta la lazzie dovesse superare il centrocampo, i suoi giocatori
verranno fischiati dalla nord, ed invitati a tirare sui fotografi.
Gli irricucibili intanto preparano il business.
In onore degli interisti approntano migliaia di sciarpette metà lazzieli e
metà interiste.
Molti lazzieli comprano più biglietti possibile e li rivendono,
moltiplicandone il prezzo x 5, ai gemellati interisti, confondendo
gemellaggio con bagarinaggio.
La partita: mostrando di fregarsene dei loro tifosi, la lazzie seppellisce
sotto 4 gol il povero Toldo, che deve avere una faccia da fotografo.
Sugli spalti 80.000 persone inneggiano all'inter e fischiano ed insultano la
lazzie e si disperano ai suoi gol. Degli 80.000, la metà sono lazzieli.
Che dire cari lettori?
Voi come chiamereste una tifoseria che in un solo anno tifa prima
biancoceleste,poi rossonero, poi ancora biancoceleste ed infine nerazzurro?
Una tifoseria che picchia alcuni suoi giocatori, che insulta gli altri, che
disprezza Liverani e Cesar perchè negri, Fiore e Pancaro perchè calabresi,
Negro perchè si chiama negro ed ha fatto un autogol al derby l'anno scorso?
Come definireste chi, all'occorrenza, è pronto ad insultare la propria
stessa squadra che gioca in casa ed a tifare per la squadra ospite, che sia
il milan o l'inter?
Posso suggerire...TRADITORI?
Posso consigliare...GIUDA?
Ecco perchè non assegno voto ai lazzieli.
Perchè l'Etica Ultras non contempla il tradimento.
Chi tradisce deve essere automaticamente espulso dal mondo Ultras, ed i
lazzieli hanno tradito.
Hanno tradito sé stessi.
Hanno tradito i propri colori.
Hanno tradito la loro squadra, il loro sangue, le loro origini, la loro
gente, la loro città.
LAZZIE: ULTRAS NON PERVENUTI. VOTO INASSEGNABILE.


VAI A:             GO TO:
Pagina iniziale
Index
Premessa
Premise
La Storia dell'A.S. Roma
A.S. Roma History
La stagione in corso
The championship
I gruppi ultras
dell'A.S. Roma
A.S. Roma Ultras groups
Le fotografie
Pictures
La cronaca ne parla
Chronicle talks about them
Amici e nemici
Friends & Enemies
Le parole (e la musica)
dei canti
Words & music of the songs
Le partite memorabili
Matches to remember
Racconti ed interviste storiche
Historical tales & interviews
La storia
della Curva Sud
Curva Sud history
Il Derby
Gli scudetti 
del 1942 e del 1983
The Championship's victories in 1942 and 1983
Il manifesto degli ultras
The Ultras' manifesto
Le bandiere della Roma
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