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I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
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Corriere
Della Sera
Capello non guarisce la Roma da
trasferta
Totti illude su rigore, Stroppa
regala il meritato pari al Piacenza. Espulso Zago
nel finale
Buon gioco solo nel primo
tempo, poi un calo nella ripresa: lontani dall'
Olimpico, i giallorossi non decollano come la
scorsa stagione
DAL NOSTRO INVIATO PIACENZA -
Definita "pratica e saggia" dai garanti di
Capello, la Roma e' in realta' una squadra con
problemi tuttora irrisolti. Dopo l' abuso di
aggettivi, adesso la delusione e' strisciante.
Dopo un rigore che l' arbitro Collina assegna
alla formazione giallorossa, il Piacenza,
protetto dall' eterna giovinezza del suo
Vierchowod, sembra spacciato. Ma la Roma,
rappresa nel suo 3 - 5 - 2 (manca lo
squalificato Delvecchio) vorrebbe centrare l'
obiettivo senza sforzi zemaniani e invece si fa
raggiungere, quasi agli sgoccioli, da un tiro su
punizione dell' ex laziale Stroppa. Cafu entra
in area e tenta di soffiare la palla all'
ingenuo Lucarelli. L' abile esterno brasiliano
si accorge che l' antagonista si sta
sbilanciando nel tentativo di aggiustare un
disimpegno corto di Lamacchi. Alla fine Cafu va
giu' e viene premiato oltre misura. Ci pensa
Totti ad insaccare un rigore piovuto dal cielo,
primo gol del campionato di fine millennio.
Molte cose sono cambiate rispetto alla
precedente gestione. I tre difensori (Aldair,
Zago, Mangone), impegnati sull' accoppiata
Dionigi - Rastelli, non stazionano mai alti, ne'
cercano gloria in audaci percussioni. Fabio
Capello e' sempre in piedi, pronto a frenare i
pruriti offensivi degli assaltatori laterali
Cafu e Candela, o a rimproverare gli
sbilanciamenti di Tommasi e Di Francesco che
spesso lasciano solo il centrale Assuncao, poco
propenso ad affondare. Quanto basta per rendere
scialbo l' apporto di Montella, la punta di una
formazione che Totti riesce a tenere salda solo
a tratti, quando riesce ad uscire dalle tenaglie
di Polonia e Lucarelli. Possibile che la Roma
non sappia rimpolpare il bottino, legittimando
quel casuale vantaggio? Ceduto Simone Inzaghi,
gli "operai" di Simoni producono piu' gioco
salvo dimostrare un' evidente incapacita' di
materializzarsi nei sedici metri decisivi. La
gente sbraita contro l' arbitro Collina, anche
quando i "dipendenti" di Sensi fanno capire di
non saper sfruttare il presunto favore ricevuto.
La ripresa comincia con il fervore dei
piacentini: gli anonimi Sacchetti (poi Piovani)
e Lamacchi travolgono tanto Cafu quanto Candela.
Cosi' la Roma, assimilati Gurenko e Gautieri,
abbandona la fase propositiva, limitandosi a
rafforzare gli ormeggi. Sarebbe bello un blitz
in questo stadio, dove nella scorsa stagione
sono passati il Parma, il Venezia e la Juve.
Cosa importa se il giovane portiere del Piacenza
e' rimasto sfaccendato? Monta l' onda
piacentina, ma Dionigi, imbeccato da Mazzola,
spreca puntualmente preziose occasioni. E'
necessario aspettare il talento del redivivo
Stroppa che azzecca dal limite una punizione
alla Zico (Dionigi in fuga atterrato da
Mangone), salvo sfiorare il bis nei minuti di
recupero con identica procedura. A questo punto
la Roma e' liquefatta, imponendo a Zago il
sacrificio finale dell' espulsione per limitare
i danni. E Fabio Capello gia' brontola...
PIACENZA 1 ROMA 1 Marcatori: Totti (rig) 14'
p.t.; Stroppa 36' s.t. PIACENZA (1 - 3 - 4 - 2):
Roma 6,5; Lucarelli 5,5; Polonia 6, Vierchowod
7, Lamacchi 5; Sacchetti 5 (Piovani s.v. dal 23'
s.t.), Cristallini 5,5 (Morrone 6,5 dal 23'
s.t.), Mazzola 6, Stroppa 7; Dionigi 5, Rastelli
5,5 (Di Napoli s.v. dal 27' s.t.). All: Simoni
6,5 ROMA (3 - 5 - 2): Antonioli 6; Zago 6,
Aldair 6, Mangone 6; Cafu 6,5, Tommasi 6
(Gautieri s.v. dal 34' s.t.), Assunnao 5,5, Di
Francesco 5,5 (Gurenko 5 dal 20' s.t.), Candela
5; Totti 6, Montella 5 (Choutos s.v. dal 38'
s.t.). All: Capello 5,5 Arbitro: Collina 6
(Babini 6, Puglisi 6). Espulsi: Zago doppia amm
al 45' s.t. Ammoniti: Aldair, Polonia,
Cristallini, Tommasi. Recuperi: 2' piu' 3'
Franco Melli
LE CRITICHE DEL TECNICO "Sono
infuriato, abbiamo buttato via una grande
occasione"
DAL NOSTRO INVIATO PIACENZA -
Fabio Capello e' arrabbiato. Aveva pregustato un
debutto vincente, con tutti gli innamorati
romanisti pronti a decantare i suoi metodi di
condottiero pluridecorato. Invece, e' difficile
spiegare una beneficenza che ricorda i periodi
zemaniani ma che non raggiunge le stesse
raffinatezze estetiche. Stiamo andando verso un'
altra stagione agrodolce, dove sara' difficile
trovare un assetto rassicurante? L' allenatore
romanista non ha dubbi: "Sono insoddisfatto.
Abbiamo buttato via una grande occasione:
potevamo essere l' unica formazione con in tasca
i tre punti guadagnati fuori casa. Invece il
nostro atteggiamento tattico e' cambiato nella
ripresa, e gli avversari ne hanno approfittato.
Ma la vera Roma resta quella della prima parte,
quando ci siamo espressi con intensita' e ordine
tattico". La formazione giallorossa era stata
agevolata da un discutibile rigore. O no?
Capello si fa ancora piu' scuro in volto:
"Ritengo che il vantaggio fosse pienamente
meritato. Sapevo che alcuni giocatori non
potevano reggere il ritmo per tutta la gara.
Ecco perche' ho deciso i tre avvicendamenti,
senza comunque alleggerire la pressione sugli
avversari. Complimenti a Simoni, ma noi non
dovremo piu' concederci distrazioni. Escludo che
si tratti di crollo fisico. E' vero, invece, che
manca l' abitudine a gestire fino in fondo le
sfide che si mettono bene. Serve lavorare di
piu' per trovare una mentalita' davvero
vincente. E l' immediata sosta del campionato
tornera' utile per portare al massimo il
rendimento della squadra". E i ragazzi della
Roma sono tristi, quasi avviliti. "Il rigore c'
era - afferma Cafu -, l' arbitro non mi ha
regalato nulla: sono stato atterrato
irregolarmente. Purtroppo non e' servito a
niente: non si puo' essere raggiunti per il
timore d' osare. E' un danno per la classifica e
per l' immagine. Prima della punizione di
Stroppa, il Piacenza non era mai riuscito a
preoccuparci". Coro di lamentele. Solo Di
Francesco, ex piacentino, va controcorrente:
"Hanno meritato il pareggio. Nel primo tempo
siamo stati superiori; poi abbiamo creduto di
intascare l' intera posta senza lottare.
Cambiera' . Questa Roma resta fra le sette
sorelle che puntano allo scudetto". E fuori
dello stadio, i tifosi piacentini fanno festa.
Chi immaginava di fermare la Roma? f. m.
Simoni cancella l' emozione
"Non sono uno scolaretto"
PIACENZA - Non ha avuto il
tempo di pensare all' Inter che stava
sbriciolando il Verona. Occhi e mente di Gigi
Simoni ieri erano fissati sulla sua nuova
creatura, impegnata a risalire la china dopo un
rigore dubbio trasformato da Totti. Sull' altra
panchina c' e' Fabio Capello e forse per un
attimo Simoni ha creduto di essere ancora nel
parterre della Scala del calcio, non nel catino
inzuppato del "Garilli" dove il Piacenza sta
rincorrendo il pareggio. Gigi Simoni non sedeva
in panchina dal 29 novembre: la partita, Inter -
Salernitana, fini' 2 - 1, una vittoria che rese
ancor piu' difficile digerire il benservito di
Moratti. Che il buon Gigi non l' abbia presa
bene, e' ovvio. Meno normale che Simoni, invece
di aspettare la chiamata che conta, abbia deciso
di scendere nuovamente in provincia. Dopo
Cremona, eccolo allora a Piacenza, che dista
meno di un' ora di autostrada da Milano, ma che
calcisticamente e' lontana anni luce. Una
scommessa, come quella che azzardo' quando
riparti' dalla serie C a Carrara. Cosi' , se
andra' male, avranno ragione i detrattori che ha
lasciato a Milano. Se andra' bene diranno che
Simoni e' un mago solo in provincia... "Per
favore! Credo di avere raccolto un po' di
credito in tutti questi anni - si scalda Simoni
-. Ho vinto sei campionati di B e uno di C, in
serie A ho ottenuto salvezze importanti e quando
mi hanno chiamato alla guida di squadre di un
certo calibro mi sembra di avere fatto il mio
dovere. A Napoli sono arrivato in finale di
Coppa Italia e con l' Inter ci siamo fermati al
secondo posto dietro la Juve e sappiamo bene
come ando' quell' anno... E poi c' e' la Coppa
Uefa". Emozionato all' ingresso in campo? "Non
sono uno scolaretto, ho provato le stesse
sensazioni degli anni passati. + pur sempre la
prima di campionato". + il solito Simoni. Il
Piacenza mastica puro calcio all' italiana: su
la coperta e via al contropiede. Che contro la
Roma pero' non funziona. Allora, ecco Giovanni
Stroppa: 38' della ripresa, punizione
telecomandata nel sette. Simoni alza le braccia
al cielo. Dopo un pari e' piu' contento di
quella volta che con l' Inter vinse a San Siro
contro la Salernitana. Gianluca Perdoni
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