I Giornata
PIAC
ENZA
- ROMA 1-1
Piacenza, Stadio Leonardo Garilli
domenica, 29 agosto 1999
Ore 15:00


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Tabellino partita:
PIACENZA (1-3-4-2): Roma, Lucarelli, Polonia, Vierchowod, Lamacchi, Sacchetti (22' st Piovani), Cristallini (22' st Morrone), Mazzola, Stroppa, Dionigi, Rastelli (26' st Di Napoli).
In Panchina: Bagnacani, Delli Carri, Caini, Buso.
Allenatore: Simoni.
 
ROMA (3-5-2): Antonioli, Zago, Aldair, Mangone, Cafu, Assuncao, Tommasi (33' st Gautieri), Di Francesco (19' st Gurenko), Candela, Totti, Montella (38' st Choutos).
In Panchina: Konsel, Rinaldi, C. Zanetti, Fabio Junior.
Allenatore: Capello.
 
Arbitro: Collina di Viareggio.
RETI: 14'pt Totti (R), 37'st Stroppa.
NOTE: Angoli: 2-2, Recupero: 1' e 3', Espulso: 45' st Zago (fallo da tergo), Ammoniti: Zago, Aldair, Polonia, Cristallini, Tommasi, Spettatori: 18.000.




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    Corriere Della Sera

    Capello non guarisce la Roma da trasferta

    Totti illude su rigore, Stroppa regala il meritato pari al Piacenza. Espulso Zago nel finale

    Buon gioco solo nel primo tempo, poi un calo nella ripresa: lontani dall' Olimpico, i giallorossi non decollano come la scorsa stagione

    DAL NOSTRO INVIATO PIACENZA - Definita "pratica e saggia" dai garanti di Capello, la Roma e' in realta' una squadra con problemi tuttora irrisolti. Dopo l' abuso di aggettivi, adesso la delusione e' strisciante. Dopo un rigore che l' arbitro Collina assegna alla formazione giallorossa, il Piacenza, protetto dall' eterna giovinezza del suo Vierchowod, sembra spacciato. Ma la Roma, rappresa nel suo 3 - 5 - 2 (manca lo squalificato Delvecchio) vorrebbe centrare l' obiettivo senza sforzi zemaniani e invece si fa raggiungere, quasi agli sgoccioli, da un tiro su punizione dell' ex laziale Stroppa. Cafu entra in area e tenta di soffiare la palla all' ingenuo Lucarelli. L' abile esterno brasiliano si accorge che l' antagonista si sta sbilanciando nel tentativo di aggiustare un disimpegno corto di Lamacchi. Alla fine Cafu va giu' e viene premiato oltre misura. Ci pensa Totti ad insaccare un rigore piovuto dal cielo, primo gol del campionato di fine millennio. Molte cose sono cambiate rispetto alla precedente gestione. I tre difensori (Aldair, Zago, Mangone), impegnati sull' accoppiata Dionigi - Rastelli, non stazionano mai alti, ne' cercano gloria in audaci percussioni. Fabio Capello e' sempre in piedi, pronto a frenare i pruriti offensivi degli assaltatori laterali Cafu e Candela, o a rimproverare gli sbilanciamenti di Tommasi e Di Francesco che spesso lasciano solo il centrale Assuncao, poco propenso ad affondare. Quanto basta per rendere scialbo l' apporto di Montella, la punta di una formazione che Totti riesce a tenere salda solo a tratti, quando riesce ad uscire dalle tenaglie di Polonia e Lucarelli. Possibile che la Roma non sappia rimpolpare il bottino, legittimando quel casuale vantaggio? Ceduto Simone Inzaghi, gli "operai" di Simoni producono piu' gioco salvo dimostrare un' evidente incapacita' di materializzarsi nei sedici metri decisivi. La gente sbraita contro l' arbitro Collina, anche quando i "dipendenti" di Sensi fanno capire di non saper sfruttare il presunto favore ricevuto. La ripresa comincia con il fervore dei piacentini: gli anonimi Sacchetti (poi Piovani) e Lamacchi travolgono tanto Cafu quanto Candela. Cosi' la Roma, assimilati Gurenko e Gautieri, abbandona la fase propositiva, limitandosi a rafforzare gli ormeggi. Sarebbe bello un blitz in questo stadio, dove nella scorsa stagione sono passati il Parma, il Venezia e la Juve. Cosa importa se il giovane portiere del Piacenza e' rimasto sfaccendato? Monta l' onda piacentina, ma Dionigi, imbeccato da Mazzola, spreca puntualmente preziose occasioni. E' necessario aspettare il talento del redivivo Stroppa che azzecca dal limite una punizione alla Zico (Dionigi in fuga atterrato da Mangone), salvo sfiorare il bis nei minuti di recupero con identica procedura. A questo punto la Roma e' liquefatta, imponendo a Zago il sacrificio finale dell' espulsione per limitare i danni. E Fabio Capello gia' brontola... PIACENZA 1 ROMA 1 Marcatori: Totti (rig) 14' p.t.; Stroppa 36' s.t. PIACENZA (1 - 3 - 4 - 2): Roma 6,5; Lucarelli 5,5; Polonia 6, Vierchowod 7, Lamacchi 5; Sacchetti 5 (Piovani s.v. dal 23' s.t.), Cristallini 5,5 (Morrone 6,5 dal 23' s.t.), Mazzola 6, Stroppa 7; Dionigi 5, Rastelli 5,5 (Di Napoli s.v. dal 27' s.t.). All: Simoni 6,5 ROMA (3 - 5 - 2): Antonioli 6; Zago 6, Aldair 6, Mangone 6; Cafu 6,5, Tommasi 6 (Gautieri s.v. dal 34' s.t.), Assunnao 5,5, Di Francesco 5,5 (Gurenko 5 dal 20' s.t.), Candela 5; Totti 6, Montella 5 (Choutos s.v. dal 38' s.t.). All: Capello 5,5 Arbitro: Collina 6 (Babini 6, Puglisi 6). Espulsi: Zago doppia amm al 45' s.t. Ammoniti: Aldair, Polonia, Cristallini, Tommasi. Recuperi: 2' piu' 3' Franco Melli

    LE CRITICHE DEL TECNICO "Sono infuriato, abbiamo buttato via una grande occasione"

    DAL NOSTRO INVIATO PIACENZA - Fabio Capello e' arrabbiato. Aveva pregustato un debutto vincente, con tutti gli innamorati romanisti pronti a decantare i suoi metodi di condottiero pluridecorato. Invece, e' difficile spiegare una beneficenza che ricorda i periodi zemaniani ma che non raggiunge le stesse raffinatezze estetiche. Stiamo andando verso un' altra stagione agrodolce, dove sara' difficile trovare un assetto rassicurante? L' allenatore romanista non ha dubbi: "Sono insoddisfatto. Abbiamo buttato via una grande occasione: potevamo essere l' unica formazione con in tasca i tre punti guadagnati fuori casa. Invece il nostro atteggiamento tattico e' cambiato nella ripresa, e gli avversari ne hanno approfittato. Ma la vera Roma resta quella della prima parte, quando ci siamo espressi con intensita' e ordine tattico". La formazione giallorossa era stata agevolata da un discutibile rigore. O no? Capello si fa ancora piu' scuro in volto: "Ritengo che il vantaggio fosse pienamente meritato. Sapevo che alcuni giocatori non potevano reggere il ritmo per tutta la gara. Ecco perche' ho deciso i tre avvicendamenti, senza comunque alleggerire la pressione sugli avversari. Complimenti a Simoni, ma noi non dovremo piu' concederci distrazioni. Escludo che si tratti di crollo fisico. E' vero, invece, che manca l' abitudine a gestire fino in fondo le sfide che si mettono bene. Serve lavorare di piu' per trovare una mentalita' davvero vincente. E l' immediata sosta del campionato tornera' utile per portare al massimo il rendimento della squadra". E i ragazzi della Roma sono tristi, quasi avviliti. "Il rigore c' era - afferma Cafu -, l' arbitro non mi ha regalato nulla: sono stato atterrato irregolarmente. Purtroppo non e' servito a niente: non si puo' essere raggiunti per il timore d' osare. E' un danno per la classifica e per l' immagine. Prima della punizione di Stroppa, il Piacenza non era mai riuscito a preoccuparci". Coro di lamentele. Solo Di Francesco, ex piacentino, va controcorrente: "Hanno meritato il pareggio. Nel primo tempo siamo stati superiori; poi abbiamo creduto di intascare l' intera posta senza lottare. Cambiera' . Questa Roma resta fra le sette sorelle che puntano allo scudetto". E fuori dello stadio, i tifosi piacentini fanno festa. Chi immaginava di fermare la Roma? f. m.

    Simoni cancella l' emozione "Non sono uno scolaretto"

    PIACENZA - Non ha avuto il tempo di pensare all' Inter che stava sbriciolando il Verona. Occhi e mente di Gigi Simoni ieri erano fissati sulla sua nuova creatura, impegnata a risalire la china dopo un rigore dubbio trasformato da Totti. Sull' altra panchina c' e' Fabio Capello e forse per un attimo Simoni ha creduto di essere ancora nel parterre della Scala del calcio, non nel catino inzuppato del "Garilli" dove il Piacenza sta rincorrendo il pareggio. Gigi Simoni non sedeva in panchina dal 29 novembre: la partita, Inter - Salernitana, fini' 2 - 1, una vittoria che rese ancor piu' difficile digerire il benservito di Moratti. Che il buon Gigi non l' abbia presa bene, e' ovvio. Meno normale che Simoni, invece di aspettare la chiamata che conta, abbia deciso di scendere nuovamente in provincia. Dopo Cremona, eccolo allora a Piacenza, che dista meno di un' ora di autostrada da Milano, ma che calcisticamente e' lontana anni luce. Una scommessa, come quella che azzardo' quando riparti' dalla serie C a Carrara. Cosi' , se andra' male, avranno ragione i detrattori che ha lasciato a Milano. Se andra' bene diranno che Simoni e' un mago solo in provincia... "Per favore! Credo di avere raccolto un po' di credito in tutti questi anni - si scalda Simoni -. Ho vinto sei campionati di B e uno di C, in serie A ho ottenuto salvezze importanti e quando mi hanno chiamato alla guida di squadre di un certo calibro mi sembra di avere fatto il mio dovere. A Napoli sono arrivato in finale di Coppa Italia e con l' Inter ci siamo fermati al secondo posto dietro la Juve e sappiamo bene come ando' quell' anno... E poi c' e' la Coppa Uefa". Emozionato all' ingresso in campo? "Non sono uno scolaretto, ho provato le stesse sensazioni degli anni passati. + pur sempre la prima di campionato". + il solito Simoni. Il Piacenza mastica puro calcio all' italiana: su la coperta e via al contropiede. Che contro la Roma pero' non funziona. Allora, ecco Giovanni Stroppa: 38' della ripresa, punizione telecomandata nel sette. Simoni alza le braccia al cielo. Dopo un pari e' piu' contento di quella volta che con l' Inter vinse a San Siro contro la Salernitana. Gianluca Perdoni


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