(A cura
di Franco) Primo
capitolo della cosiddetta "Football factory trilogy"
ad opera di John King, tifoso del Chelsea e scrittore
di fiction tra i più apprezzati della "novelle vogue" inglese anni
novanta. Il
libro racconta le gesta di Tom, di professione magazziniere e
tifoso del Chelsea, e dei suoi amici in giro per l'Inghilterra
al seguito dei blues. La violenza non avviene più all'interno
degli stadi, ormai plastificati e riempiti con famigliole piene di
buste con gli acquisti fatti al megastore dello Stamford Bridge,
né nelle immediate vicinanze sempre più controllate
da telecamere e polizia. Stazioni della metropolitana, pubs
e altri luoghi lontano dagli stadi sono i territori per i nuovi
scontri di fine millennio, lontani dalla vista dei "civili" e dei
tabloids sempre pronti a sbattere gli hooligans in prima pagina. Aldilà
della descrizione adrenalinica degli scontri, King offre uno spaccato
sociale preziosissimo su quello che è rimasto della cultura
della working class britannica ai tempi della globalizzazione
e del mercato unico.Il libro (che contiene
anche brevi racconti su piccoli spaccati di vita londinese)
è stato tradotto in italiano da Guanda con il
titolo di "Fedeli alla tribù"
CACCIATORI
DI TESTE
(A cura
di Franco) Romanzo
non incentrato sulla violenza calcistica (nonostante
il titolo prenda spunto dalla famosa "firm"
del Chelsea) ma sulla vita di 5 ragazzi
londinesi, tutti intorno ai trentanni che all'inizio
dell'anno decidono di creare la "Sex division",
una sorta di competizione su chi riuscirà
a portarsi a letto più donne. Man mano che
scorrono le pagine i personaggi vengono caratterizzati
in maniera molto interessante ed il finale
è da mozzafiato. Forse è il romanzo più bello
della trilogia e, seppure il calcio rimanga solo
sullo sfondo, vari sono gli aneddoti di
vecchi scontri e partite sempre al seguito
del Chelsea ancora parte integrante della vita
di quattro dei protagonisti. In Italia il
libro e' stato tradotto da Guanda con il
titolo "Cacciatori di teste".
ENGLAND
AWAY
(A cura
di Franco) Ultimo
capitolo della trilogia di John King, rappresenta in
un certo qual modo un finale per ambedue
i libri precedenti visto che ritroviamo molti
dei vecchi protagonisti (Tom, Mark, Harris, Carter) questa
volta al seguito dell'Inghilterra in occasione
di un'amichevole a Berlino.
Esilarante la descrizione delle varie avventure ad
Amsterdam, prima tappa sulla via di Berlino
e puntuale la descrizione degli scontri nella
capitale tedesca. Forse
la formula violenza + introspezione psicologica dei giovani
della working class britannica comincia a
denunciare i primi segni di stanchezza ma
se si sono amati i due precedenti libri
la lettura e' consigliata. In Italia il
libro non e' stato ancora tradotto ma, dato
il buon successo dei primi due, non e'
escluso che in fututo venga pubblicato. Volendo
si può ordinare qui: www.amazon.co.uk
AWAY
DAYS
(A cura
di Franco) Kevin
Samson e' un tifoso del Liverpool nonche'
fu-editore della fanzine "The End" (pietra miliare
del movimento fanzine alla fine dei settanta)
e manager del gruppo "The Farm" che ebbe
un certo successo nei primi anni ottanta.
Awaydays narra le vicende di Carter, giovane
membro del "The Pack", firm al seguito
dei Tranmere Rovers ed e' ambientato a Birkenhead
negli ultimi mesi del 1979. Proprio in
quel periodo in Gran Bretagna e nella regione
del Merseyside in particolare, si incomincia a
delineare il nuovo movimento casual che
irrompe in
una scena giovanile dove gli echi della
moda skinhead e mod sono ormai distanti
e lo stesso punk comincia la sua parabola
discendente. I casuals hanno una vera e
propria ossessione per i capi firmati, per le scarpe
da ginnastica adidas, nike, puma e per una violenza particolarmente
cruenta (e' in questo periodo che compaiono i famigerati
"Stanley knives"). C'e'
un grande senso di nostalgia che pervade
le pagine del libro, ed una colonna
sonora new wave a base di Joy Division,
Kraftwerk, Bauhaus e Echo and the bunnymen
contribuisce a immalinconire ancora di piu'
il grigio di un'Inghilterra
distante anni luce dalla "cool britannia"
di Tony Blair. Il libro non e' stato
ancora tradotto in italiano ma se avete
una buona conoscenza dell'inglese l'acquisto e'
consigliatissimo soprattutto per capire dalle parole
di uno dei protagonisti il vero significato
del movimento casual che negli ultimi anni
in Italia e' stato inopportunamente nominato per
descrivere le nuove "mode" all'interno delle
curve. Per ordinarlo:
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