PRIMA


DOPO
Il Tempo, edizione
                    straordinaria



Click here to read some UK press

Clicca qui per leggere
le cronache inglesi

 
 


18 giugno 2001

Non solo allegria/Sassaiole davanti ai cancelli prima del fischio d’inizio, gli agenti caricano i tifosi che cercavano di forzare i controlli

Traffico in tilt, tensione in centro
Nella notte, teppisti in piazza del Popolo: la polizia li disperde

di MARCO DE RISI
e GIUSEPPE MARTINA

ROMA — Le sassaiole e i tafferugli fuori dell’Olimpico sono cominciati ancora prima che iniziasse la festa della Roma, campione d’Italia e poi, terminata la partita, sono ripresi nella notte ad opera di alcuni teppisti. Incidenti - ambulanze assaltate, negozi con le vetrine infrante - fino al ferimento di un carabiniere colpito al petto e al collo con un pezzo di bottiglia e di un metronotte colpito da un pugno alla testa. Soprattutto in centro, nella notte, le forze dell’ordine hanno dovuto fronteggiare piccoli gruppi di teppisti che hanno rovinato la festa che per tutto il giorno si è svolta, nel complesso, abbastanza serenamente. La tensione si è incentrata intorno alla mezzanotte soprattutto a piazza del Popolo dove le forze dell’ordine hanno caricato una quarantina di persone che avevano aggredito due vigili urbani ferendone uno. Poco prima la polizia era intervenuta in via del Corso, all’altezza di largo Colonna contro dei giovani che avevano preso di mira degli agenti. Una decina i fermati. Altra carica a Villa Borghese, dopo l’una: due arresti.
I primi incidenti alle 14: davanti all’ingresso dello stadio centinaia di romanisti rimasti fuori perché senza biglietto o con tagliandi ritenuti falsi hanno cominciato a premere ai cancelli. Ci sono state molte cariche di celerini e carabinieri, poi, quindici minuti prima della fine della partita, i cancelli sono stati aperti e i tifosi sono potuti entrare in massa. Un giovane è stato arrestato per aver rapinato l’abbonamento a un ragazzo. Altri venti tifosi sono stati identificati. Allarme per un gruppo di giovani che si è scagliato contro un locale vicino alla Tribuna Tevere, dove è contenuto l’incasso della partita. Danneggiati con sassi e pezzi di marmo i locali del Coni.
In serata i celerini sono arrivati pure a piazza Vescovio, nel quartiere Trieste dove un gruppo di laziali si è mascherato con magliette e sciarpe della Roma per attirare tifosi giallorossi per poi renderli oggetto di sfottò di ogni genere. Alcuni laziali hanno strappato bandiere dalle auto in corsa. Sono dovute intervenire due auto dei carabinieri, sette volanti e cinque blindati per disperdere i tifosi.
Il ferimento del carabiniere - Michele Picozzi, di 21 anni, del decimo battaglione, ora ricoverato al San Giacomo con un polmone lesionato - è avvenuta in via del Babuino, non lontano da piazza del Popolo. Il carabiniere era insieme ad altri sette colleghi. Sono stati accerchiati da una quarantina di tifosi.
Un giovane di 21 anni è stato arrestato per tentata violenza sessuale. A denunciare il fatto una donna di 32 anni che si era fermata in un bar di piazza Venezia per andare alla toilette. Lui ha tentato di toccarla, ma la donna è riuscita a scappare e a chiedere aiuto al suo fidanzato. Vetrine in frantumi in molte strade del centro: via delle Carrozze, piazza Venezia, via dei Pontefici. Ma la strada i cui negozi hanno subito il maggior numero di atti vandalici è stata via del Corso dove sono stati danneggiati una decina di negozi e, tra l’altro, arrestati due giovani che, approfittando della confusione, hanno tentato di rubare della merce da un negozio di abbigliamento. In via dei Cerchi sassi contro i vigili urbani in servizio ai varchi e a piazza Venezia è stata rovesciata una bancarella. Mentre a piazza Re di Roma decine di tifosi, per attraversare la piazza, hanno camminato sui tetti e sui cofani delle auto. Tre ambulanze sono state assaltate a piazza Navona e in via del Corso, mentre nei pronto soccorso del centro sono cominciati ad arrivare decine di tifosi feriti.
Trasporti in tilt. L’Atac, poco dopo le 19, è stata costretta a sopprimere tutte le linee di autobus (40 express, 64, 84, 85 e 87) creando non pochi disagi ai turisti. Bilancio finale: alcuni feriti, tutti non gravi, sia tra i tifosi che tra le forze dell’ordine; danni per centinaia di milioni, qualche arresto e numerosi fermi.


18 giugno 2001
Notte di cori a Testaccio

Il grande cuore giallorosso di Testaccio ha pulsato forte forte in piazza Santa Maria Ausiliatrice gremita di tifosi. Lì, per tutta la notte, è stata grande baldoria. Uno spettacolo allegro e chiassoso dove non si è registrato il benché minimo incidente o danneggiamento. E sono state immagini di festa indimenticabili.
Tutto il quartiere si era dato appuntamento in piazza. C’erano le auto con gli altoparlanti che alternavano cori alle note di Antonello Venditti della sua "Grazie Roma" e c’era perfino un tifoso col capo coperto da una grossa testa di leone in onore di Batigol. Eppoi cori, canti e urla a squarciagola. In quella piazza tutta giallorossa l’euforia aveva tutte le età: strillavano i bambini, maschi e femmine, gli adulti e anche gli anziani come nonno Peppe che con gli occhi lucidi di lacrimoni diceva a chiunque incontrava: «In ottant’anni di vita non ho mai visto nulla del genere».


18 giugno 2001
Migliaia di bandiere unite in un unico grande abbraccio. Le statue vestite a festa, tra coccarde e striscioni che inneggiano alla Lupa
Un fiume giallorosso invade le piazze
Dal Corso al Circo Massimo la gioia danza tra i cori: «Siamo noi, siamo noi»
di CARLO ROMANO

Ubriachi di colori, sibili di trombe e urla, ubriachi di abbracci, salti e cori, di corse con le sciarpe al vento e di folla. Il Circo Massimo è tutto loro. E’ un fiume giallorosso quello che attraversa l’arena, sollevando al cielo polvere e bandiere. «Perché questa è casa nostra», s’infervora Tonino che lavora al Mattatoio, «l’abbiamo prestato alla Lazio, ma poi ce lo siamo ripreso». Sono migliaia e migliaia, forse diecimila, e ogni minuto che passa diventano sempre di più. «Guarda, questa è storia», dice Laura osservando dall’alto quella distesa di magliette rosse che vagano da una parte all’altra. C’è chi ha fasciato con una bandiera il cipresso nel mezzo del Circo, chi solleva un fantoccio con la maglietta del biancoceleste Veron inchiodato a una croce. Si vendono bottiglie di champagne, diecimila lire l’una, e anche birre nel vetro e lattine. «Questa è la bandiera dello scudetto di 18 anni fa, l’ho conservata tutto questo tempo», dice Salvatore Militello. «Per festeggiare farò una talavolata di oltre 60 metri in via Sannio». Si salta e si urla fino a tardi, «perché noi qui faremo notte».
Ma la festa è ovunque. Nel giorno in cui Totti viene incoronato imperatore di Roma, in via dei Fori Imperiali, i "gladiatori" vincitori bardano il Cesare di bronzo con sciarpa e bandiera, perché non fosse da meno e non stonasse, col grigio di rigore, nel mare giallorosso che gli sfilava davanti. Dalla sua postazione d’onore a due passi dal Colosseo e assalita da fotografi e curiosi, la statua assiste al funerale del nemico laziale. Un popolo in festa sfila da piazza Venezia al Colosseo, placando la sete e rinfrescando la gola bruciata dai cori, con acqua fresca e birra. Nonostante il divieto di vendita degli alcolici, gli ambulanti - una decina - oltre a coca-cola, tè freddo e aranciata (in bottiglia di plastica o in lattina, si intende) distribuiscono più o meno tranquillamente Heineken, Peroni e Nastro azzurro. Alcuni, in un momento di scrupolo, invitano però i ragazzi a nascondere le lattine nelle bandiere "ammainate". Un arcobaleno di colori e nazionalità, un bouquet di generazioni. Un esodo: da piazza Venezia a piazza Del Popolo, da piazza Del Popolo al Colosseo, dal Colosseo al Circolo Massimo. Tutti in cerca della festa, tutti in strada per la Roma.
La navicella di piazza di Spagna blindata, protetta da alte impalcature e sorvegliata dai carabinieri in tenuta d’assalto con cashi e fucili. I giallorossi invadono anche Trinità dei Monti. Gli scalini si riempono e fanno da palcoscenico per i cori dei tifosi: «Siamo noi, siamo noi, i più forti dell’Italia siamo noi» oppure la storica «Chi non salta della Lazio è, eh...». Bandiere fatte in casa, bandiere comprate con sopra capitan Totti o Batistuta, striscioni di tutti i tipi "A chi tocca nun se ’ngrugna". Manifesti da lutto con scritto "Al novantesimo minuto è deceduta la Lazio, lo comunicano Cragnotti e tutti i tifosi". Un ragazzo indossa un perizoma e ha il sedere dipinto di giallo-rosso. Chi urla "A Capello te amo" e chi "Aò fatece fà il bagno, riaprite sta fontana", come due ragazzi arrivati in piazza addiritura con gli accapatoi, uno rigorosamente giallo e uno rosso. Al centro campeggia una bandiera di 6 metri e dieci per cinque, con scritto "veni, vidi vici", lo scudetto della Roma e dell’Italia su uno sfondo blu scuro. L’ha fatta Romano, 36 anni con la moglie, Maria Luisa e una bimba di tre, Alessia che erano lì con lui. Due ragazzi vengono direttamente dallo stadio. Sono Giorgio Gitti, 19 anni dell’Eur e Francesco Loru, stessa età e di Civitavecchia. Hanno con loro un pezzo di zolla dell’Olimpico. «Eh sì - specificano - è un pezzo della fascia destra di pendolino Cafù».
Le statue vestite a festa, tra coccarde, striscioni e bandiere che inneggiano alla Lupa. Tutti avvolti nelle nubi gialla e rosse dei fumogeni: è una festa di colori quella che si vede dal Pincio. E poi i cori che salgono verso l’alto, i rulli di tamburi, i ragazzi arrampicati nelle balconate, quelli nelle fontane a buttare acqua di sotto. I bongos che con rullio incessante scandiscono la festa.
Camminare tra la gente è come fare un bagno di folla, e d’acqua. Non si può evitare la doccia, il gavettone, o un tuffo nella fontana. Un’ambulanza si fa largo tra la folla per soccorrere un ragazzo. Un gruppo di tifosi che ha stampato un volantino funebre che dice: "Dopo 90 minuti di lunga agonia il grande Parma ha ceduto". Un altro che dice: "La grande Signora ha perso, grazie Roma". Un tifoso bacia la zolla di terra prelevata all’Olimpico.
Tramonta il sole su piazza del Popolo, e la folla comincia a spostarsi in massa verso il Circo Massimo, dove la grande festa continua.


18 giugno 2001
(La Stampa)
SUGLI SPALTI DELL'OLIMPICO, CINQUE ORE TRA CANTI, CANNE, TRILLARE DI TELEFONINI, UN PO' DI IRONIA E UN'ATTESA PIENA DI FIDUCIA
Ore 14,30, l'ordine dalla curva: «Al mio segnale, l'Inferno»

Roberto GIOVANNINI
ROMA. COMPUTER, scanner, fotocopiatrici e stampanti a colori, scolorina e trasferelli: in questi giorni - una volta esauriti i biglietti «veri» per Roma-Parma, la partita che vale il terzo scudetto - la città s'è trasformata in un'allegra congrega di falsari e contraffattori. Sono le 9,15 di mattina, e a quanto pare il problema della stragrande maggioranza dei tifosi che si aggirano con fare vago vicino agli sbarramenti dello Stadio Olimpico è un problema di «qualità» della contraffazione. Il tifoso accanto a me è fortunato. Ha un biglietto quasi vero: nel senso che è un biglietto della partita Roma-Milan, di tre domeniche fa. Il «bagarino di fiducia» (un serio
professionista napoletano) ha cancellato la parola «Milan», e con degli orrendi trasferibili ci ha scritto sopra tutto storto «Parma». È un falso talmente schifoso da far piangere, non ingannerebbe un bambino. I tifosi qua intorno, al contrario, dicono che è «ottimo», specie se confrontato con i loro. Tutti insieme si irrompe in Curva Sud, approfittando di una miniondata di tifosi che si accalcano scientificamente ai cancelli.
Siamo dentro, sono le 10 di mattina: la curva storica del tifo giallorosso è già per tre quarti piena. Mancano solo 5 ore all'inizio della partita. Evidentemente lo Stadio Olimpico è stato costruito in modo solido: intorno a noi non ce n'è uno che abbia un biglietto come si deve, saranno entrate migliaia e migliaia di persone in più. È tutto un congratularsi reciproco per la gran fortuna, per i controlli che non ci sono stati, è tutto un chiamarsi e salutarsi. E smessaggiare col cellulare - quando «c'è campo», però.
Allo stadio, prima della partita, non succede mai niente di niente. Gli altoparlanti dell'Olimpico mandano una nevrotizzante musica techno, e ogni tanto si fa un coretto. Passando dal repertorio storico (la «Marsigliese» degli Anni 80) a quello contemporaneo: «Maciniamo chilometri, superiamo gli ostacoli, con la Roma in fondo al cuor». Nell'attesa, la Curva si dà allegramente al consumo di droghe leggere in quantità industriale (messi tutti insieme). Saranno le canne, sarà che il tricolore è già «scritto», ma il clima è sereno, lieto: all'1 e mezzo entrano in campo i giocatori del Parma, e la curva si lancia in un poderoso «Cannavaro, vie' a giocà co' noi» cui il valente difensore risponde con un salutino che sembra un ottimo presagio.
Il tifo romanista, complice il successo del Gladiatore e Russell Crowe, negli ultimi tempi ha preso una piega decisamente «imperiale». Sugli striscioni e gli stendardi si leggono motti tipo «In hoc nomine vinces», «Forza e Onore», «Nata per dominar le genti». Una volta, una ventina di anni fa, la Curva Sud aveva una netta caratterizzazione politica di sinistra; negli Anni 90 avevano cominciato a prevalere gli estremisti di destra, nazisti o giù di lì. Ora gruppi politicizzati in senso stretto non esistono, o quasi, a parte i rispettatissimi Boys. Manca un'ora, lo stadio è già stracolmo, ma il centinaio di posti dei Boys, «riservati» con strisce di nastro adesivo, sono vuotissimi. Sarà anche perché a perlustrarli ci sono tre energumeni pelati, tatuati e con spalle mostruose.
La vera partita della Sud comincia alle 2 e mezza. «Al mio segnale, l'Inferno», si legge su uno striscione, e così è: decine di migliaia di
bandiere, un frastuono davvero spaventoso di canti e grida, tutti in piedi sui seggiolini. E poi, poi... uno (Totti), due (Montella), tre (Bati). «Siamo noi, siamo noi, i Campioni dell'Italia siamo noi». Baci, abbracci, amori che sbocciano, omoni che piangono tutti sudati. La parentesi dell'invasione di campo, universalmente deprecata dalla Sud, ormai trasfigurata in una succursale di Eton. Il fischio, e a questo punto «invadiamo» il campo pure noi. Quanto è grande un campo di calcio! Quanto è morbida l'erbetta che i tifosi stanno strappando zolla a zolla! «La cosa più bella - dice uno con la maglietta del "ministro della Difesa" Samuel - è avere scucito lo scudetto a quelli della "Lazie"».


19 giugno 2001
IL BILANCIO
Notte magica e violenta: 12 arresti
Il coordinamento delle forze dell’ordine riduce al minimo gli scontri con i teppisti
di ROBERTO PONTIROLI GOBBI

ROMA - La cifra, inevitabilmente, è molto approssimata, ma si calcola che domenica, dal pomeriggio fino all’alba, siano scese in strada circa un milione di persone. Insomma: una città che si è riversata nella città, confluendo in gran parte al centro. Una festa immensa che purtroppo è stata parzialmente rovinata da qualche manciata di teppisti. Comunque una minoranza irrisoria rispetto alla folla giallorossa allegra, chiassosa e, soprattutto, civile.
In Questura aleggia soddisfazione, perché il bilancio finale della notte scudettata è nel complesso positivo. Anche se gli incidenti e gli episodi di violenza non sono certo mancati. E’ stato impegnato un esercito di uomini, circa duemila, tra polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili urbani, vigili del fuoco e addetti del 118. Duemila lavoratori dell’ordine pubblico il cui impegno si è rivelato provvidenziale. Dodici le persone arrestate, due per rapina aggravata, altre per furto e per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Delinquenti, dunque, non certo tifosi, a cui si sono aggiunti altri sedici denunciati a piede libero per resistenza e danneggiamenti vari. Dei dodici finiti in manette, sei sono stati già giudicati e condannati per direttissima, a due mesi e 22 giorni quelli per resistenza e lesioni; ad altri è stato imposto l’obbligo di firma e andranno a giudizio il 26 ottobre.
Nei pronto soccorso si sono fatte medicare una cinquantina di persone ferite in varie circostanze, alcune delle quali, però, hanno anche accusato i poliziotti di essere stati eccessivamente violenti. Ventotto, invece, sono stati gli uomini delle forze dell’ordine che sono stati refertati negli ospedali. I più gravi un poliziotto ferito a un ginocchio e un giovane carabiniere colpito alle spalle in via del Babuino con un coltellino che gli ha lesionato un polmone. Le condizioni del militare non sono comunque preoccupanti, visto che i medici del San Giacomo prevedono di dimetterlo entro 48 ore.
Tre gli scontri dove le forze dell’ordine sono state costrette a caricare: a piazza del Popolo dove sono state lanciate bottiglie incendiarie; a largo Colonna dove si è verificato un lancio di oggetti e in via dei Cerchi dove la polizia ha dovuto fronteggiare una sassaiola. Per il resto, una decina le auto danneggiate e una trentina le vetrine di negozi mandate in frantumi, in prevalenza in via del Corso. Con un milione di persone scese in strada, in definitiva, il bilancio è confortante.
Il prefetto Giuseppe Romano, infatti, è soddisfatto, anzi soddisfattissimo. I timori della vigilia del resto erano più che giustificati. «La tenuta complessiva di fronte a un evento di così grandi dimensioni - spiega Romano - è stata il frutto di una perfetta coesione interistituzionale messa a punto nelle riunioni in Prefettura, in Campidoglio e in Questura e del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica».
Il rappresentante del Governo, infine, spende parole di plauso per chi ha dato il contributo affinché l’immensa grande festa giallorossa rimanesse tale. E dice: «Il Comune di Roma si è espresso al meglio; le forze dell'ordine, coordinate in modo sapiente dal questore Giovanni Finazzo prima allo stadio e poi in città, hanno dato prova di grande efficienza e professionalità; va anche apprezzato lo sforzo fatto dalla società. Il risultato ha premiato l'impegno di tutti».


19 giugno 2001
MISSIONE A FORMELLO
Forbici nel bunker laziale

ROMA - Vincere è bello. Vincere strappando lo scudetto alla Lazio, ex campione d’Italia è ancora più bello. I tifosi giallorossi lo sanno bene. Ancora di più i venti capeggiati da Mario Corsi, meglio conosciuto come Marione, la voce più nota di Disco Radio. Sono andati in trasferta, a Formello, il quartier generale dei biancocelesti, portando con loro una forbice alta quattro metri e mezzo. L’hanno appoggiata all’edificio, poi hanno intonato i gloriosi cori di vittoria: «Sto scudetto ve lo abbiamo scucito dar petto», oppure «Siamo noi, siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi». Sono usciti dei dirigenti laziali, ma l’atmosfera è stata tranquilla, pacata. «Perchè - afferma Marione - siamo stati ironici, ma non abbiamo esagerato. Abbiamo solo detto la verità».
Ma se il gruppo degli ultrà della Curva guidato da Mario Corsi si è spinto fin sotto le mura del "nemico" biancoceleste, altri romanisti hanno comunque coniato decine di sfottò contro i laziali. Tra i più originali ce n’è uno che recita: «Non c’è più un albero sulle colline di Monte Mario perchè se li sono rosicati tutti i laziali». Lo ha declamato a Radio Incontro nella trasmissione di Marcello Micci Angelo il koala, tifoso sfegatato.
Un altro slogan dice: «Da uno straccio vecchio l’ho strappato, su una vera maglia l’ho attaccato». Lo scudetto, si intende.
Altre radio locali hanno "sospeso" a lungo le dirette per mandare in onda solo inni e canzoni della Roma. Alcune radiocronache della partita col Parma sono ormai diventate un "cult" da risentire insieme agli amici oppure sfilando nei caroselli.


19 giugno 2001
Al lavoro come allo stadio
Tutti in divisa giallorossa
di BEATRICE PICCHI

ROMA - Il cuore giallorosso batte forte nonostante una sola ora di sonno e la litigata con la fidanzata lasciata a casa perché laziale e certe cose non le può capire, nonostante lo sportello lo costringa a dare al pubblico informazioni su analisi e radiografie, mentre lui vorrebbe continuare a cantare "Siamo noi, siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi" e magari lanciare qualche altro sfottò ai cugini laziali. Ma basta che qualcuno gli chieda come sta, che la gioia esplode e Giuseppe si sbottona la camicia bianca per mostrare la maglietta blu con la scritta "Noi primi, voi doping...". Non aspettavano altro Antonio, Roberto e Giuseppe: sono qui da stamattina alle 7,30 allo sportello dell’ufficio del Cup (centro unificato prenotazioni) della Asl Rm/A, in via Nomentana, ma nella testa e nel cuore hanno ancora i cori, le urla, la caciara da stadio, i bagni nelle fontane del centro, lo sventolìo delle bandiere.
«Che sonno ragazzi, ma che festa, che notte, che sogno incredibile»... ripetono con la voce ormai roca, come ancora fossero in piazza a festeggiare la Roma Campione d’Italia, gli impiegati comunali e ministeriali, i portalettere, i commessi dei supermercati, gli uscieri e gli avvocati, i dottori e i portantini che hanno passato una nottata a medicare i tifosi, («Che rivincita ce semo presi - raccontano con negli occhi ancora i gol di Totti e Montella gli infermieri del San Giacomo - l’anno scorso abbiamo subito da ’sti laziali, adesso tocca a noi. Poi se per noi se spoglia pure la Ferilli, è il massimo»). Perché la festa, ventiquattr’ore dopo lo scudetto, continua negli uffici della capitale. E chi non ha disertato il lavoro non ha avuto alcuna esitazione a indossare cravatte e camicie rosse da indossare, rigorosamente, su pantaloni gialli e magari a usare pure la bandana di Totti come cinta.
Nell’ufficio postale di via Marmorada, alla Piramide, il caporeparto ha fatto una sola raccomandazione agli impiegati romanisti: «Chi fa servizio agli sportelli non può mostrare magliette con scritte, né vessilli o sciarpe. E chi deve andare a recapitare la posta faccia uno sforzo: lasci le bandiere nell’armadietto». E via sui furgoni delle Poste Italiane e sui motorini cantando a squarciagola "Grazie Roma", un inno, in attesa di quello nuovo, che si unisce al suono delle trombe ad aria compressa. I tassisti corrono e i pony express indossano un’unica divisa: la maglia di Totti. La sede Atac, di via Prenestina, è vestita a festa dalla notte scorsa. Le comunicazioni interne informatiche in mattinata sono rimaste intasate per le tantissime foto digitali della festa immesse nel web dai dipendenti dell’azienda di trasporto romana. Fedelissimi anche all’Ama, dove sui pennoni destinati ai vessilli nazionali hanno messo a sventolare le bandiere della Roma: un gioco durato pochi minuti.
Ma tanto che importa, le piazze, le fontane, i muri dei palazzi portano ancora i segni della festa. Come lo striscione che sventola dal dodicesimo piano del palazzo della Regione Lazio, sulla Colombo. Sta lì da venerdì pomeriggio, ce l’ha messo Maurizio, del Personale. Era il minimo, dice chi lo conosce bene. Basta entrare nella sua stanza per capirlo: alle pareti vecchi poster dell’83 e via via di tutti i giocatori che, ogni campionato, «hanno fatto grande la squadra», spiega Maurizio. E come lui Augusto che ha un cappello di lana giallorosso nonostante i 32 gradi, come Pino l’elettricista vestito come un giocatore («mi mancano gli scarpini»), come Filippo, Liviana, Fabio...
La conquista dello scudetto ha contagiato anche gli austeri corridoi del palazzo di giustizia, le cancellerie, le segreterie e lo spaccio, dove Claudio ha offerto un rinfresco. Nell’ufficio registri c’è stato chi si è arrivato con il cappello da jolly e chi, coinvolto nei processi per direttissima, si è presentato in aula con la maglia di Montella. Più diplomatici gli avvocati: alcuni si sono limitati a un fazzolettino con i colori della Magica nel taschino, mentre altri hanno sfoggiato la spilla con il lupetto. Ma non sono mancati quelli che, sfacciatamente, hanno legato al braccio una sciarpa della Roma. E proprio questi avvocati hanno organizzato una cena, riservata, esclusivamente, ai fedelissimi della Magica. E nei tre palazzi che compongono la città giudiziaria in meno di ventiquattro ore sono apparsi manifesti e poster. Uno di questi, in particolare, affisso sulle pareti della Procura, era rivolto ai laziali: un paio di forbici e una scritta truck, truck, versione politically correct del t’ho scucito lo scudetto. Come quel manifesto con la scritta "Chi l’ha visto", rivolto a un noto avvocato laziale che ieri era sparito. Vestiti con i colori della festa anche i dipendenti capitolini: uscieri con le scarpe della Magica, dipendenti con la maglietta di Totti e Batigol, fino al vicesindaco, Enrico Gasbarra, romanista sfegatato, che ha deciso di sfoggiare per quindici giorni esatti il suo orologio giallorosso, quello che indossava solo per andare allo stadio. Avvistato con i colori ormai noti anche l’assessore all’ambiente, Dario Esposito. Pochi, pochissimi, i laziali rimasti negli uffici: «Da noi hanno preso le ferie: ma noi li aspettiamo al varco. Tanto in ufficio devono tornare», promettono quattro impiegati dell’Ibm che, ottimisti e sportivi, «danno appuntamento a tutti i tifosi al prossimo anno».


22 giugno 2001
LE SCOMMESSE PIU’ BELLE
Allarme: è scomparso il gufo
I romanisti giocano a sberleffi con i cugini laziali

di SIMONA ROSSITTO
Non c’è fine agli sfottò. Tanto che in questi giorni a tinte gialle e rosse, c’è chi è preoccupato per la sorte dei cugini laziali. La specie, tipica dei castelli romani, Monterotondo, Zagarolo, Frattocchie e zone limitrofe, è ormai introvabile. A lanciare l’allarme è addirittura il Wwf, che su carta intestata lancia un nuovo allarme. Il tono è serio e riguarda il gufo laziale appartenente al genere Aquilottus buriniis, rapace dalla caratteristica livrea biancoazzurra, che rischia l’estinzione. Il motivo della repentina scomparsa? Probabilmente il gufo ha sofferto di una vera e propria invasione da parte della straordinaria lupa campione, animale meglio noto agli esperti come lupus testaccinus. All’allarme del Wwf sul destino dei biancocelesti, si unisce l’Inno de Roma, l’ha inviato tramite e-mail al Messaggero lo studio legale Voltaggio. Si canta sulle note dell’inno nazionale: dopo l’incipit Fratelli de Roma, la Roma s’è desta, der terzo scudetto s’è cinta la testa....si ci chiede «dov’è la Juventus, la Lazio è ormai doma che schiava di Roma Iddio la creò».
Ma non sono solo canzonette. A qualcuno il terzo scudetto della Roma ha cambiato, in piccola o grande misura, la vita. Da Marzia, impiegata di 29 anni che ha fatto il fioretto di non mangiare mai gelato per un anno, a Nadia, che da bionda si è fatta mora, a Silvana, 43 anni e due figlie, che si è rapata a zero, come promesso. A Valter Donati, che a ogni partita ha accantonato una piccola somma da devolvere alla fine in beneficienza, ed è arrivato a 600mila lire. Per non dire di Andrea che alla vittoria della Magica aveva legato la promessa di sposare la sua ragazza, Francesca. «E’ arrivata all’appuntamento con l’inserto Casa del Messaggero e adesso - dice il ragazzo ventiseienne - gira per chiese e ristoranti. Mi sa che stavolta non avrò più scuse».
Domenica i fari dei media, e gli occhi di migliaia di tifosi, saranno presumibilmente puntati sullo strip-tease della Ferilli al Circo Massimo; in contemporanea, all’ombra della Madonnina, si consumerà un festone in tinta (giallorossa, s’intende), con tanto di spogliarello annunciato. A far le vesti della Sabrina milanese sarà Albertina Torsoli, giornalista di Bloomberg News.
Cambiamenti di "testa", grazie femminili in mostra, privazioni, sacrifici. Ma la privazione più grande che si possa immaginare per un tifoso, è proprio quella di non andare allo stadio a tifare per la propria squadra. Daniela Liguori, 34 anni, da quando ne aveva sette, tifa Roma. E di anno in anno la sua fede per la Lupa cresce. I suoi genitori non le permettono di andare allo stadio. Sette anni fa decide di andarci, da sola; il primo abbonamento in curva, e da allora non si perde nemmeno una partita. «Quando ho rinnovato l’abbonamento, ho fatto una promessa: se quest’anno la Roma avesse vinto lo scudetto, non sarei andata più allo stadio per i prossimi cinque campionati. La Roma ha vinto, non andrò più allo stadio, anche se - conclude Daniela - mi costerà tantissimo».


22 giugno 2001
Proseguono a ritmo frenetico le ”notti magiche”, ma chi vive nel quartiere giallorosso comincia a essere stanco per l’eccessiva confusione
Tre campioni a cena, finimondo a Testaccio
In migliaia sotto il ristorante che ospita Candela e Montella, arrivano i carabinieri e scoppia la sassaiola
di GIUSEPPE MARTINA

Core de Roma l’hanno chiamato. E in effetti Testaccio è il cuore della Roma campione, tutta imbandierata a festa ogni sera che Dio manda in terra. Oggi poi comincia la kermesse vera e propria con la banda che suona in tutto il quartiere e i tifosi che sempre invadono le strade. Ma dopo tanti festeggiamenti c’è il rischio di un rigetto. I residenti non ne possono più, l’Atac ha di nuovo avvisato che se si continueranno a bloccare i bus, si vedrà costretta a sospendere le linee che passano al’interno del quartiere. Non solo. L’altra sera è poi successo un vero finimondo con giocatori e clienti in "ostaggio" nel ristorante di Testaccio assediato fino a tarda sera da quindicimila tifosi. Montella, Candela e Rinaldi costretti a dileguarsi sotto scorta, senza le mogli e i familiari con i quali avevano cenato, per sfuggire all'abbraccio della folla in delirio. I festeggiamenti per lo scudetto nella roccaforte del tifo giallorosso hanno avuto un altro strascico violento: macchine sfasciate e lancio di bottiglie e sassi contro le otto "gazzelle" dei carabinieri intervenuti per disperdere gli ultras.
Succede tutto mercoledì sera, davanti la terrazza di "Consolini" in via Marmorata, alle pendici dell'Aventino, locale frequentato da molti calciatori (anche ex, ieri a pranzo c'erano Petruzzi, Di Biagio e il tecnico Zeman) e dirigenti della Roma. Qui domenica, dopo la partita, s'era visto per esempio Carlos Zago, all'insaputa dei tifosi e tutto era filato liscio. Così l’altra sera ecco nuovi ospiti campioni. Una quindicina di persone in tutto: Montella con la "sua" dolce Rita, Vincent Candela e consorte insieme ai familiari di questa giunti da Oltralpe, e poi il difensore Alessandro Rinaldi, e un paio di amici. «Avevano chiesto un tavolo all'aperto, in posizione defilata ma comunque tale da poter assistere dall'alto alla "festa", ai caroselli dei tifosi» racconta Riccardo uno dei titolari. L'"aeroplanino" e i suoi commensali volevano esser lasciati in pace e per questo si erano camuffati con cappellini e parrucconi. Qualcosa però non funziona: la cena non è ancora terminata che la notizia della loro presenza si sparge. Il tam tam fa confluire in pochi secondi migliaia di persone. Traffico paralizzato, cori, bandiere, tifosi che cominciano a saltellare sul tettuccio delle macchine in sosta in via Mormorata, altri che s'arrampicano sull'arco di San Lazzaro che sovrasta le scalette d'ingresso del locale, altri ancora che cercano di arrivare alla ringhiera che dà sul salone dove si cena. Dentro, - sono le 23 circa - ci sono almeno 200 persone.
«All'inizio - riprende il signor Riccardo - forse per calmare la folla, sembrava che la Curva Sud si fosse tutta trasferita qui, i calciatori han pensato bene di sporgersi dal terrazzo e di salutare i tifosi con l'apertura di qualche bottiglia di champagne». La situazione però in un attimo precipita. «Quando alcuni dei più esagitati sono riusciti ad entrare nel ristorante abbiamo deciso di chiudere le porte. Abbiamo avuto paura. C'era l'inferno qui». Passano i minuti e l'assedio cresce. I calciatori, chiusi dentro, cominciano a esser stanchi, vogliono tornare a casa e pure gli altri clienti. Montella, Rinaldi e Candela vengono fatti uscire da un ingresso di servizio. «Scortati da alcuni camerieri e da un paio di capo-tifosi - continuano da "Consolini" - sono riusciti ad andar via, ma senza i familiari». A quel punto dal ristorante chiamano il "112" per far disperdere la folla. E’ battaglia. Per terra rimangono vetri, pietre. Solo intorno alle 3 gli animi si placano. E ieri mattina i proprietari delle macchine danneggiate, quelli ancora all'oscuro di tutto, si sono presentati da "Consolini" per chiedere spiegazioni. Tra loro, Carlo Angelici, 36 anni, elettricista, che abita in zona e ha ritrovato la propria Opel Kadett con il parabrezza in frantumi e la carrozzeria tutta ammaccata. «Hanno ballato sopra la mia macchina - dice rassegnato - per loro era una festa ma a me chi me li ripaga i danni?».



22 giugno 2001
I giocatori si sono affacciati dalla finestra dell’aula Giulio Cesare come, prima di loro,
avevano fatto solo Bill Clinton e Giovanni Paolo II
I gladiatori giallorossi nel cuore di Roma
Grande festa in Campidoglio per i campioni d’Italia. L’aula della Protomoteca come la Sud

di CLAUDIO MARINCOLA

Ave Cesare. E gloria ai romanisti e alla Roma. Che ha riservato una cornice imperiale per i suoi "eroi", i campioni dello scudetto. Accolti dal sindaco Walter Veltroni con tutti gli onori per un "brindisi di ringraziamento" nella Sala delle Bandiere. Cin cin e in alto i calici, a nome della città riconoscente.
Ovazioni per capitan Totti, Montella, Candela, Del Vecchio, Antonioli, Tommasi, il baby D’Agostino, ma anche per i tanti ex, Franco Tancredi, Sella, Tempestilli, Sebino Nela. Tutti accompagnati con grande senso dell’ospitalità sul celebre balconcino con affaccio sui Fori, e offerti al popolo giallorosso quando il sindaco ordina di aprire il balcone al quale si accede dall'aula Giulio Cesare. Privilegio accordato fino a ieri a Clinton e Paolo Giovanni II.
«Abbiamo vinto perché la città siamo noi», urla nel microfono il "pupo de oro" E giù, nella piazza michelangiolesca, è l’apoteosi. Dopo l’omaggio ai tifosi, i giallorossi percorrono i corridoi del Palazzo Senatorio per raggiungere la sala della Protomoteca dov'erano riuniti I tifosi, "speciali": in prima fila il vice sindaco Enrico Gasbarra, e gli assessori Simone Gargano, Luigi Nieri, liliana Ferraro, Nicola D’Alessandro e Dario Esposito con sciarpa giallorossa al collo. Nella sala moltissimi impiegati bardati di coccarde giallorosse.
Juve ad oltranza. «Qualcuno ha messo in giro un foglietto apocrifo nella quale dichiarerei di essere diventato romanista - prende la parola, nella confusione più totale Walter Veltroni, riferendosi ad una scherzosa autocertificazione diffusa da Gianni Ippoliti - . Posso dire che per me la gioia per la città viene prima di qualsiasi cosa. Sono felice, felice per la città, per mia figlia che è romanista e per il presidente Sensi, che ha fatto grandi sforzi per raggiungere questo obiettivo».
Veltroni ha ringraziato tutti, dirigenti, magazzinieri, giocatori. Con una dedica va a Totti:«Il suo gol contro il Parma ha tolto la cappa di piombo che gravava sullo stadio e permesso ai tifosi di far esplodere la loro gioia». «Sugli effetti prodotti da quel gol - continua - è già stato scritto ma gli psicanalisti potrebbero elaborare trattati».
Seguono altri ringraziamenti. Ai romanisti «che hanno rispettato la città e i suoi monumenti». Ad Agostino Di Bartolomei (erano presenti la vedova e il figlio, «un campione di calcio che si è molto speso». Il sindaco ha poi annunciato che il Comune donerà 20 milioni di lire a "Giochiamo per la pace", l’iniziativa del centrocampista giallorosso Damiano Tommasi.
Grazie Viola Una menzione speciale è andata alla signora Flora, vedova Viola, anche lei commossa. Citazione anche per Amedeo Amedei, gloria della Roma che fu.
La parola è andata poi al presidente Franco Sensi, accompagnato dalla moglie e dalle due figlie. «I risultati - ha spiegato il presidente - dipendono dalla società che è stata costruita. Non si può arrivare a certi traguardi se dietro non c'è una grande società. Grazie anche all’allenatore Fabio Capello, (in Belize, ndr) con cui ho parlato per telefono. Non è venuto, ma il cuore c'è».
L’assist di Rivera. C’è tempo anche per i ricordi di scuola di Nils Liedholm, l’indimenticato "barone" del tricolore 83/84, in prima fila. «Questo Palazzo, queste sale, sono conosciute in tutto il mondo e quando sei ricevuto qui, si capisce che uno scudetto non solo un mero fatto sportivo». Il finale è di Gianni Rivera, delegato allo sport capitolino. L’ex abatino consegna nella ressa generale una medaglia a giocatori e dirigenti. Veltroni dona una "Lupa" a Sensi, che ricambia con una targa ricordo. L ultimo applauso è per Totti e Montella. I nuovi gladiatori sono loro.



23 giugno 2001
Testaccio, notti senza sonno e autobus

di SIMONA ROSSITTO
«Bisogna saper vincere». Lo ricorda, parafrasando una nota canzone degli anni ’60, un tifoso della Magica in un messaggio rivolto ai supporter della Roma. Da domenica, ininterottamente, caroselli, slogan, secchiate di vernice sulla città. E’ colore, è passione, è festa. Ma forse i tifosi della Lazio non la pensano così. E nemmeno gli abitanti di quella Testaccio giallorossa, luogo eletto per i festeggiamenti, dove il tributo alla Magica non conosce soste. Il quartiere è diventato territorio occupato: gli autobus non possono avere ingresso, se non previo assenso dei Nuovi Re di Roma, il traffico è bloccato, i cori sono perenni.
E giorno dopo giorno si continuano a contare i danni. In via Ostiense alcuni giovani hanno ammaccato la portiera di un mezzo dell’Ama. In via della Garbatella un gruppo di tifosi sfegatati ha preso a pugni la macchina di un passante colpevole di non dimostrare altrettanto entusiamo per la Magica. E un gruppo di ultras ha sfondato le vetrate di un bar in via Galvani, e danneggiato i tavolini.
La passione per la Roma è costata cara invece a un peruviano di 49 anni che doveva rimanere agli arresti domiciliari per borseggio. E’ stato sorpreso dai carabinieri a piazzale Testaccio mentre, ubriaco, saltava e gridava di gioia con altri tifosi ed è stato arrestato per evasione.
«Il bilancio dei festeggiamenti a Testaccio - afferma un consigliere del Municipio I, Alessandro Cochi - è di danni, furti, linee di autobus interrotte senza preavviso. E notti insonni per tutti».
Le lamentele non si levano solo da chi non è un tifoso della Lupa, ma anche da parte di chi romanista lo è. «A tutto c’è un limite. Gruppi di scalmanati - afferma la proprietaria di un negozio di Testaccio - hanno colorato tutta la strada di giallorosso. Ma la vernice è penetrata all’interno del mio locale, provocando danni ingenti». «Gli stessi abitanti romanisti che - aggiunge Cochi - volevano festeggiare civilmente da giorni, telefonano a tutti gli organi possibili per lamentarsi, senza alcun risultato. E restano in balia dei teppisti».
La protesta nasce nel cuore cittadino del tifo giallorosso, ma si estende anche in altri quartieri, mete prescelte dai lupacchiotti. Come Campo dei Fiori. «Non si può prendere il centro storico più bello del mondo e lasciarlo alla mercè di un gruppo di tifosi scalmanati, ubriachi e in parte drogati». Sono le parole con le quali Leonardo Saint Amour di Chanaz, presidente dell’associazione Campo dei Fiori, si rivolge con una lettera al sindaco Walter Veltroni, al prefetto Giuseppe Romano e al presidente del I Municipio Giuseppe Lobefaro. «I residenti - aggiunge Saint Amour - hanno chiesto un immediato incontro con tutte le autorità, affinchè "fermino questo orribile degrado"».
Per evitare disordini e danneggiamenti, oggi dalle 16 fino alle due di notte a Testaccio scatta l’allarme per la festa dello scudetto. Oltre alle strade di Testaccio, sarà chiusa al traffico anche via Marmorata. La linea tramviaria 3 - chiarisce un comunicato stampa dell’Atac - sarà limitata a Piramide, mentre saranno deviati gli autobus 23, 30 Express, 75, 95, 170, 280, 673, 716, 719, 781, 29N, 30N, 91N.


AEROPORTO DI FIUMICINO
E sulla torre del “Leonardo da Vinci”
sventolò la bandiera della Magica
Lo scudetto della Roma? Si festeggia anche sulle piste dell'aeroporto di Fiumicino. Questa volta "l'aeroplanino" Montella non c'entra nulla. L'iniziativa è stata di George Vermef, comandante della compagnia americana Continental, il quale è rimasto così colpito dalla vittoria della Roma che al momento di far decollare il suo aereo per Newark ha sistemato due bandiere giallorosse ai lati della cabina di pilotaggio. A metà mattinata, sulla torre di controllo, è spuntato anche un bandierone giallorosso che ha sventolato tutto il giorno. Ora c’è chi giura che presto anche la statua di Leonardo da Vinci sarà presto avvolta da una sciarpetta della "Magica".

24 giugno 2001
TESTACCIO SOTTO ASSEDIO
Totti a cena, esplodono i fan
Testaccio sotto l’assedio giallorosso, ieri sera, ancora più dei giorni scorsi. Francesco Totti ha cenato nel celebre ristorante "Consolini", in via Marmorata, con la sua famiglia e alcuni amici di vecchia data. E ovviamente non è passato inosservato. Nel quartiere in festa, tra diecimila e forse più romanisti, un tripudio di bandiere e il sosia di Venditti che cantava «Grazie Roma», si è sparsa la voce. Risultato: un’incredibile folla di tifosi ha paralizzato via Marmorata e dintorni. Un tram è rimasto intrappolato dalla marea umana, ingorghi e tanti disagi per i residenti (che da giorni si sono premuniti di tappi per le orecchie per il baccano giallorosso che impazza nella zona). Il capitano dei giallorossi si è affacciato dalla terrazza del ristorante e, megafono in mano, ha cantato insieme ai tifosi il ritornello «Siamo noi, siamo noi, i campioni d'Italia siamo noi». Poi Totti ha stappato una bottiglia di champagne e, come i campioni di Formula Uno, ha bagnato la folla festante. A tarda notte, il capitano era ancora bloccato da "Consolini" e per motivi di sicurezza, è stata organizzata la sua fuga: dalla terrazza dove aveva cenato doveva attraversare un piccolo giardino, scavalcare una rete di recinzione, per arrivare alla stradina privata che costeggia la chiesa di Sant’Anselmo. Alternativa, Totti fuori in sella a un motorino, nascosto dal casco. Ma sotto scorta. 
26 giugno 2001
NON C’E’PACE
E sulle feste i residenti non chiudono più un occhio
Non si ferma il Carnevale giallorosso, Testaccio e Garbatella in rivolta: «Adesso basta, non si dorme più»
di ILARIA CONTI
e ALESSIA RIPANI
Sbronzi di emozioni, sfiniti dalle urla, provati da una settimana di festeggiamenti, i quartieri simbolo di Roma e della "romanità", Testaccio e Garbatella, si stanno pian piano riprendendo dal capodanno dello scudetto 2001 che rimarrà memorabile nei cuori di ogni tifoso romanista e resterà di sicuro a lungo nelle orecchie di chi, da più di otto notti, non riesce a chiudere occhio. Elisabetta Iacobelli abita in via Ostiense, a metà strada tra la Garbatella e Testaccio, e ogni sera assiste alle sfilate delle auto dei tifosi che, suonando i clacson e con gli stereo a tutto volume, migrano da un raduno romanista all’altro. «Non se ne può più - sbotta la signora - Sono otto giorni che è impossibile riposare». «Non si dorme e non si lavora - rincara la dose Maria Rita Argentieri, dipendente presso un commercialista in via Marmolada - Cominciano alle cinque del pomeriggio a strombazzare, arrivano da tutta Roma e mandano il quartiere in tilt». In molti nel "core de Roma" denunciano veri e propri atti di vandalismo. «Hanno lanciato le fioriere di cemento - racconta Raffaella Capanna, sulla porta della concessionaria auto dove lavora, in piazza di Santa Maria Liberatrice - contro i vetri blindati del salone. Danni per 20 milioni ma, sono sicura, non sono stati i testaccini». Alla Garbatella, stesso copione. «Tutte le sere c’è una festa - lamenta Patrizia, 34 anni - alle due ti svegliano con botti e clacson. Ho chiamato il 113 sabato durante la festa in piazza Michele Da Carbonara (ribattezzata "Sensi Capello", ndr) ma niente». Maria, 60 anni, dice: «Il problema non sono le feste ma i ragazzi che dopo continuano a fare gimcane in motorino suonando i clacson a tutte le ore». Ieri, l’ultima celebrazione del tricolore in ordine di tempo: la sfilata di tre carri romani che, preceduti da gladiatori, è partita alle 20 da San Giovanni. Il corteo di persone non ha potuto seguire le bighe: il preavviso è arrivato troppo tardi e così non c’è stato il tempo di deviare il traffico. Attraverso via Merulana i "romani" sono arrivati a Santa Maria Maggiore, per fermarsi di fronte al Teatro Brancaccio. Qui un palco con, in sottofondo, la radio cronaca della partita di Zampa, ospite d’onore della serata. Poco lontano banchi con pane di Loriano e porchetta di Ariccia e bancarelle. Altri appuntamenti sono stati già fissati: oggi, in piazza Vescovio, raduno giallorosso; giovedì 28 feste in onore della Roma in Largo Somalia e alla Garbatella, nella sezione del Pci del quartiere. La "febbre giallorossa", però, supera i confini di Roma. Decine di turisti stranieri sono stati contagiati dalla mania di Totti & C. e, da Fiumicino, si sono imbarcati per fare ritorno in patria con indosso maglie e sciarpe della "Magica".

BBC Online

Sunday, 17 June, 2001, 15:57 GMT 16:57 UK
ROMA CLINCH ITALIAN TITLE

Roma emphatically beat Parma at the Stadio Olimpico to claim their first scudetto in 18 years.  Goals from Roma's outstanding trio of strikers, Francesco Totti, the recalled Vincenzo Montella and Gabriel Batistuta, cancelled out a late strike from Marco di Vaio.
But the win was marred by a pitch invasion by home fans that caused the game to be stopped for 20 minutes. The final five minutes of the game were eventually re-played but thousands of fans again broke police lines to get onto the pitch.
The stadium was filled to its 80,000 capacity and Roma officials insisted that they could have sold the ground out three times over.
The home side, who needed to win to guarantee themselves the title, started
 nervously.
Chaotic scenes
But they quickly settled when Totti gave them the lead after 19 minutes. The Italian international met a Cafu cross with a powerful first-time shot that gave Parma keeper Gianluigi Buffon no chance.
Roma then proceeded to dominate and scored a second goal through Montella shortly before half-time.  He slotted home a rebound after Buffon had saved from Batistuta.
Parma put up dogged  resistance and threatened through Di Vaio's pace on the break, but they never looked like stopping Roma winning the title. Batistuta scored a third goal with a brilliant individual effort in the 78th minute before Di Vaio capitalised on some poor defending to peg a goal back for the visitors minutes later.
The game was then stopped for 20 minutes amid chaotic scenes. Thousands of Roma fans ran onto the pitch and ripped the shirts and shorts off several players.
Juventus runners-up
There were bizarre scenes as the likes of Totti and Montella walked around in their underwear.
Eventually the sides returned to the pitch to play out the final five minutes and Roma held on.
The game between Juventus and Atalanta in Turin also had to be stopped because of a pitch invasion.
Juve eventually sealed a 2-1 win to finish as runners-up in Serie A for the second consecutive year.
French striker David Trezeguet and Italian midfielder Alessio Tacchinardi scored for the home side, with Marco Nappi getting a goal back for Atalanta.
Lazio finished in third place despite a surprising 2-1 loss away at Lecce.
Gaetano Vasari was the hero for lowly Lecce scoring both of their goals after Argentine striker Hernan Crespo had given Lazio the lead. But Napoli and Vicenza will be plying their trade in Serie B next season after being relegated despite last day victories.
ROMA COMPLETE ITALIAN JOB
--------------------------------------------------------------------------------
BBC Sport's Stefano Bozzi reflects on an exciting end to the Serie A title race
Amid those extraordinary scenes of invasion, wild abandon and undress in the Stadio Olimpico, it was easy to forget what an equally
extraordinary achievement it was for Roma to win the scudetto - their first since 1983 and only their third ever.
Roma's players were left in their underpants after the Italian football fan's insane quest for memorabilia yet again knew no bounds.
We hadn't seen scenes like these since, well, last year - when Lazio won the title on the last day in that same Roman amphitheatre.
But the ransacking of beloved idols' attire this time around had greater significance.
Here was a club who had decided exactly one year ago that the title would be theirs.
After years of Northern dominance by Juventus and Milan - while both capital clubs Roma and Lazio repeatedly under-achieved despite huge investment - it was Lazio who finally broke the mould by claiming the title last season.
For Roma fans, this was the ultimate insult.  And crucially, and perhaps rarely these days, the president, directors, coach and players all realised it.
The acquisition of Fabio Capello, an experienced and hugely respected coach who had won championships with Milan and Real Madrid, transformed Roma.
But the real moment when the fans knew their club wanted glory as much as they did was when Gabriel Batistuta chose Roma as his destination when he decided to end his lengthy yet ultimately fruitless spell with Fiorentina.
Pivotal moments
Batistuta announced that he was moving to Roma to win the scudetto. Very few took him seriously.  Even from the days of Falcao and Bruno Conti, through Rudi Voeller, Giuseppe Giannini and Abel Balbo, Roma were the nearly men.  They never threatened.
But when the scudetto was sewn into Lazio's shirts 12 months ago, the attitude changed... and the expensive signings of Capello and
Batistuta will go down in local Italian history as pivotal moments.
The glory is Roma's and they deserve it.  They faltered near the end as the finishing line loomed, but while Juventus, Lazio, Milan and especially Inter (again) stumbled to dreary draws and laboured losses... Roma were
ruthless.
Forget their tame defeat to Liverpool in the Uefa Cup, Capello knew where the club's priorities lay.  And Francesco Totti led from the front, an inspirational captain who has supported the team all his life.  Batistuta, despite fitness problems throughout the campaign, hit the net 20 times.
Vincenzo Montella, the supersub who grabbed so many last gasp winners and equalisers, scored 13, the same as Totti.
Marco Delvecchio was a tireless worker in attack, Emerson and Damiano Tommasi dictated many a matchm from the centre of midfield, and at the back Argentine Walter Samuel and goalkeeper Francesco Antonioli provided quality displays week in, week out.  Roma lost just three games all season.
So Roma finished the champions, two pointsahead of Juventus. Lazio were third. All three qualify automatically for the Champions League.
Parma claim the Champions League preliminary round berth by virtue of finishing fourth.
Milan and Inter will enter the Uefa Cup, as will Coppa Italia winners Fiorentina.  At the bottom, Napoli and Vicenza were relegated despite last day wins, along with the long-gone Bari.  The fourth place in the drop zone will be occupied by either Verona or Reggina, who now face a play-off.

Already the rebuilding is beginning.

Straight after the final whistle on Sunday both Juventus and Milan announced they had appointed new coaches.
After finishing league runners-up two years in a row, Juve have replaced Carlo Ancelotti with former coach Marcello Lippi.
Lippi won three league titles and one Champions League when previously at the Stadio Delle Alpi between 1994 and 1999.
Juve have already been linked with transfer moves for Inter's Christian Vieri, Pavel Nedved of Lazio and Parma stopper Lilian Thuram.
And Fatih Terim is the new coach of Milan.  The Turk was formerly in charge of Galatasaray and Fiorentina, and takes over at the San Siro from caretaker manager and the captain's dad, Cesare Maldini.
For all the glorious colour and drama of the final day, this Serie A season will also be remembered for increasing levels of rioting, racism and hooliganism in and out of Italian grounds.  It is a problem that needs addressing urgently.
There is also a worrying downward trend of Italian clubs in European competition.  Add to that the various doping, match-fixing and passport scandals and the Serie A season has certainly been tainted.
But for me it's still the greatest domestic championship in the world. And this year, that championship belongs to Roma. --------------------------------------------------------------------------------
KIDS AND CENTURIONS CELEBRATE ROMA'S TITLE VICTORY
By Gideon Long
ROME (Reuters) - From children daubed in red and yellow face paint to grown men dressed as centurions, AS Roma fans poured onto the streets of their ancient capital to celebrate their side's first league title in 18 years.
Roma's 3-1 defeat of Parma sealed only the third title in the club's 74-year history and triggered the kind of celebrations Rome used to reserve for emperors. Thousands of fans gathered in Piazza del Popolo, the spacious cobbled square by the northern walls of the old city centre.
They draped flags around the Renaissance marble statues and danced in the square's fountain in the early evening sunshine.
Tens of thousands more paraded down the city's main shopping street, the Via del Corso, dressed in red and yellow wigs and waving huge flags in the club's imperial colours.
Fans draped a flag over the front of a fire engine. On it was a wolf, the club emblem and a reminder of the legend of the city's foundation by Romulus nearly 3,000 years ago. Streets across the city were blocked with cars and thousands of fans took to scooters, zipping through the traffic with scarves streaming from their handlebars.
ANCIENT CHARIOTS
As night fell, supporters drifted to the Circo Massimo, the chariot track of ancient Rome.
With the ghostly ruins of the Forum behind them, fans set off fireworks and chanted the names of their heroes -- captain Francesco Totti, top goalscorer Gabriel Batistuta and coach Fabio Capello. "It's unbelievable, the best day of my life," said Alessandro, 20, as he celebrated with friends. "I don't even remember the last time we won the title, I was so young." "Eighteen years is too long to wait. But now we've won it once we'll win it again."
The roads down the side of the Tiber were still clogged with slow moving traffic -- more than six hours after the end of Roma's match at the Olympic Stadium.
Many fans were heading for the Testaccio suburb of the city, where Roma were founded in 1927 and where they used to play before moving to bigger grounds in the north of the city.
ROMAN AUTHORITY
Testaccio's central square was closed and a 30-metre banner with the club emblem and the initials SPQR -- the stamp of ancient Roman authority -- hung down the side of a building.
"It's been a hard season but we deserve this. we've been at the top of the league all year," said Alessia, a 24-year-old fan clad in a Roma shirt and covered in face paint.
Roma were nine points clear of their rivals in early April but saw that lead whittled to just two points in a nail-biting run-in to the season.
They had to beat Parma or risk ceding the title to Juventus. Roma's title was made all the more sweet by the fact that they took the coveted "scudetto" from archrivals and city neighbours Lazio.
"Your memory is our reality," read some of the banners in a clear taunt to Lazio fans. The celebrations looked set to continue well into the night and through the week.
The club's official celebration is scheduled for next Sunday at the Circo Massimo when Sabrina Ferilli, an actress, model and avid Roma fan, has promised a striptease to mark the club's biggest success in nearly two decades. --------------------------------------------------------------------------------
ROMA BRIDGE 18-YEAR GAP
Capello leads Italian giants to third scudetto in farcical scenes

Paddy Agnew in Rome
Monday June 18, 2001
The Guardian
Roma lifted their first scudetto for 18 years and only their third ever amid farcical scenes at the Olympic stadium yesterday. They beat Parma 3-1 but had to endure a 10-minute recess while their players, some of them down to their underpants, were refurbished with kit after over-zealous fans invaded the pitch and helped themselves to souvenirs.
Neither a nervous start nor the pitch invasion, both eminently predictable, could stop a Roma triumph that, in years to come, will be primarily associated with the coach Fabio Capello, the captain Francesco Totti and the striker Gabriel Batistuta. "This a magical moment," Totti said later. "I've dreamed of this my whole life."
Batistuta, Serie A's all-time leading scorer, sealed the win in the 78th minute with a left-foot shot and though Parma's Marco di Vaio slotted home the least-applauded goal ever four minutes later, soon after thousands stormed on to the pitch to celebrate. The public address announcer pleaded with the fans to return to the seats, while Capello screamed at them to retreat.
"From the beginning to the end of the season we showed great character," said Capello, who won four titles with Milan in the 90s and whose Roma team had led Serie A since early November. "These fans have an incredible passion that helped us today."
For Roma this was the game of their lives while for Parma it was merely the final stop before the summer hols. Apart from that 20-minute opening period, the outcome was never in doubt and it was one of the Parma walking wounded, the defender Gigi Sartor, who inadvertently set Roma on their way in the 20th minute. Completely misjudging a cross from the right, he headed it to the feet of Vincent Candela.
The French left-back had time to look up and create a chance for the unmarked Totti, who struck a majestic goal with the outside of his right foot.
From that point, with the exception of Savo Milosevic and Lilian Thuram (Manchester United-bound, according to yesterday's speculation), Parma were happy enough to employ a non-belligerent strategy.
Twenty minutes later the visitors conceded their second when, after a wasted free-kick, Cafu gained possession and sent Batistuta away down the right. The Argentine made it into the area only to see his well-struck shot well saved by Gigi Buffon but the rebound fell to Vincenzo Montella, who knocked his 13th goal of the season into the empty net.
It was all over and the point was not lost on their third-placed rivals Lazio - without the Manchester United target Juan Sebastian Veron - who, despite a one-goal half-time lead at Lecce, went down to two goals from Gaetano Vasari.
After Batistuta's goal the Roma players seemed more worried about their personal safety than about their under-competitive contest with Parma but duly savoured the moment at the end while the fans invaded again, chanting "Grazie Roma, Grazie Roma" .
Juventus (2-1 winners against Atalanta but who named Marcelo Lippi - in charge from 1994-99 - as coach in place of Carlo Ancelotti) were second, Lazio third and Parma fourth.
Milan, who after their defeat at Reggina handed control of team affairs to Fatih Terim, the former Fiorentina and Galatasaray coach, Internazionale and Fiorentina qualify for the Uefa Cup and Napoli, Vicenza, Bari and Reggina or Verona - who will play off - are relegated.
Inter parted company with Marco Tardelli after he turned down an offer to become a club director. Hector Cuper, the Argentine who has enjoyed some success with Valencia, is favourite to take over. --------------------------------------------------------------------------------
The Mirror 17- June 2001
FOOTBALL: BOTTOMS UP AS TOTTI WINS TITLE
ROMA won their first Italian League title since 1983 yesterday - but nearly lost their dignity as invading fans stripped the players of their kit.
Many of the Roma players, including skipper Francesco Totti, were left in their underwear as jubilant souvenir hunters grabbed their strip and boots.
Roma's final game of season, at home to Parma, ended six minutes early after thousands of home supporters poured onto the pitch at the Stadio Olimpico with Roma winning 3-1. But the scoreline will stand.
The invasion mirrored events in Turin when fans of second-placed Juventus stormed a gate leading to the playing area when it became clear that their side would not win Serie A.
Goals from Totti, Vincenzo Montella and Gabriel Batistuta clinched Roma only the third title in the club's history, sparking amazing scenes as an estimated million fans flooded the streets of the Italian capital to celebrate.
Totti, who supported the club from the terraces as a boy, was delighted. He declared: "I said at the start of the year I believed we could do it and I continued to believe in it right to the end."
Batistuta said: "My heart is about to burst, I'm so happy." --------------------------------------------------------------------------------
The Sun 18-06-2001
PANT-OMIME SEASON IN ITALY

By SUNSPORT ONLINE REPORTER
RED-FACED Roma players were given a bum deal after clinching their first Italian title in 18 years.
Fabio Capello's new Serie A champs were forced into a premature striptease during a pitch invasion six minutes from the end of their 3-1 triumph over Parma.
Riot police stepped in after souvenir-hungry fans had ripped shirts and shorts off their heroes.
But Roma ended up standing proud when the last-day match at the Olympic Stadium finally resumed after a 15-minute delay.
That's because Juventus, their main rivals, were left feeling a bit undie the weather. Juve's 2-1 win at home to Atalanta was not enough to snatch the title — so their fans stripped them, too!
Maybe the Turin faithful were trying to tell coach Carlo Ancelotti his side were a load of pants.  The shirty message must have hit home, as Ancelotti was given the boot after the game to be replaced by former boss Marcello Lippi.
Maybe Ancelotti should have used more cover at the back.
--------------------------------------------------------------------------------
Roma 3-1 Parma
www.channel4.com/sport/football_italia
Roma had to take all three points to be assured of their third title and the Giallorossi did it with style. Vincenzo Montella got the nod over Marco Delvecchio to start this game and Vincent Candela was released from his two-match ban on appeal. The visitors were struck by problems as Junior, Stefano Torrisi and Sergio Conceicao were out of action, so the Cannavaro brothers were able to play together.
Montella had the first chance as his angled drive shaved the far post. Gianluigi Buffon’s first save came at the 17th minute when he palmed out a Francesco Totti free kick. The Giallorossi broke the deadlock when Candela set up captain Totti’s fierce drive. The goalkeeper also made a fine stop on Gabriel Batistuta’s header. Batistuta’s counter-attack was intercepted by Buffon, but Montella was on hand to turn in Roma’s second. Parma nearly grabbed one back just before the break but for Francesco Antonioli’s close-range save on Savo Milosevic. Marco Di Vaio also had a good chance in the second half when he sprung the offside trap but fired wide.
Montella scored a stunning goal, but it was ruled out for offside, but replays showed that this was clearly not the case. Nonetheless, Roma’s third goal arrived 12 minutes from time with Batistuta’s unstoppable control and drive. Marco Di Vaio turned in a late consolation goal from close range. The tifosi stayed on the sidelines for several minutes, but almost inevitably they poured onto the field and stripped the players of their clothing with six minutes still to play. After a long interruption play resumed but some stars were forced to perform wearing gym shoes as their boots had been taken by over-zealous fans. The final whistle was blown signalling another invasion and the start of the biggest party Rome has ever seen.
Scorers: Totti 19, Montella 39, Batistuta 78, Di Vaio 82
Roma: Antonioli; Zebina (Mangone 65), Samuel, Zago; Cafu, Tommasi, Emerson, Candela; Totti; Batistuta (Delvecchio 80), Montella
Parma: Buffon; P.Cannavaro, Thuram, F.Cannavaro; Sartor (Amoroso 52), Sensini, Almeyda (Benarrivo 76), Falsini, Fuser (Boghossian 57); Milosevic, Di Vaio
Ref: Braschi
Attendance: 75,000
--------------------------------------------------------------------------------
From www.teamtalk.com
CAPELLO EYES EUROPEAN SUCCESS

FOLLOWING SUNDAY'S success in capturing the Scudetto, Fabio Capello said that he is confident of Roma winning next season's Champions League.

Capello is the most successful Italian coach in history, winning four Scudettos with AC Milan, one league title with Real Madrid as well as this season's success with Roma, and is now hoping to add the Champions League trophy to Roma's expansive cabinet.
"I am quite convinced that we will be able to compete and to win the Champions League next year," he said.
Capello went on to reflect on the season just gone by, saying that it is the most important triumph of his career.  HE CONTINUED: "It's by far the most important victory of my career because winning in Roma is not as easy as it is in Milan or Madrid.
"Unlike AC Milan and Real, this team is not so used to winning and that made things much more difficult."
Capello also revealed that isolating the team from the overwhelming affection of the fans has not always been easy.
"Roma fans are extraordinary and that makes things quite difficult for a team. These fans are capable of great enthusiasm but do also get depressed at the first sign of trouble.
"Shielding the team from all of this emotional turmoil going on in the city hasn't always been easy but thank God we have succeeded in isolating ourselves in Trigoria and leaving the rest of the world outside.
"The key to our success lies in the fact that we never gave up," he concluded.


Sunday, June 17, 2001

ROMA CELEBRATE SERIE A TITLE
ROMA HAVE wrapped up the Italian Serie A championship after an emotional 3-1 victory against Parma at the Stadio Olympico.
A sea of maroon in the Italian capital packed out the 80,000-capacity stadium which could have been sold out three times over. The Tifosi on the Curva Sud and on the pitch could not hold their emotions until the end of the game to see their idol Francesco Totti lift the trophy above his head after the final whistle.
The fans were so jubilant with only five minutes of the game to go, they invaded the pitch and tried to claim what ever souvenirs they could, and most of the Roma players were left only with their pants on to cover their dignity!
With both Juventus beating Atalanta 2-1 and third-place Lazio’s 2-1 defeat to Lecce, Roma sealed their first championship win since 1983 with goals from Totti, Vincenzo Montella and Gabriel Batistuta in front of an ecstatic crowd.
But the results from Turin and Lecce were irrelevant as Roma did what they had to do to make sure they lifted the title and made sure the championship stayed in Rome after city rivals Lazio won it last season.
At the end of the first half in the important games, Roma realistically had one hand on the Scudetto with a two-goal lead at half-time, while a David Trezeguet strike at the Stadio Deli Alpi had given Juve a early glimmer of hope.
It is just reward for coach Fabio Capello, who adds another feather to his already bustling cap and yet another league championship to add to the ones he won at AC Milan and Real Madrid.
MEANWHILE, AT the other end of the table, Vicenza and Napoli have joined Bari in Serie B after suffering relegation heartbreak on the final day - despite both of them winning their respective matches.
It was so tight at the bottom with one point separating five teams, though Reggina and Verona will compete a relegation play-off to see who gets demoted to Serie B.
--------------------------------------------------------------------------------
Daily Telegraph
Capello gets shirty as Roma fans delay clinching of title
By Sam Wallace (Filed: 18/06/2001)
FANS invaded the pitch in Rome's Olympic Stadium to rip shirts and shorts from AS Roma players as the climax to the Italian season descended into farce.
Roma eventually won their first title since 1983 by beating Parma 3-1, but not before police cleared the pitch of the 2,000 fans who had run on five minutes from the end.
Roma striker Vincent Candela wandered around the pitch in his briefs while the captain, Francesco Totti, lost his shirt. Furious at the fans, Roma coach Fabio Capello helped police herd the supporters back into the stands.
The referee, Stefano Braschi, restarted the game after a 15-minute delay and Roma, with goals from Candela, Totti and Gabriel Batistuta, held on to their lead to claim the Serie A title for only the third time.
In the Stadio Delle Alpi, Juventus fans also stopped the game with pitch invasions as news came from Rome that their rivals for the championship had clinched the title. Juventus's 2-1 win over Atalanta was not enough to catch Roma, who finished the season two points clear on 75 points. The former champions, Lazio, who still had a chance of defending their title on the last day, lost 2-1 at Lecce.
Roma's victory was the fifth Serie A title of Capello's career, on top of the four championships he won at AC Milan in the Nineties. He also won the Spanish championship with Real Madrid.
Roma's Italian international, Marco Delvecchio, said that taking the title from Lazio "made it all the better". "Finally, it's arrived and I'm happy. Thanks to the fans it's an unforgettable moment," he said.
Vicenza and Napoli won, but joined Bari in Serie B after the three sides ahead of them also took three points. The final relegation place will be decided in a play-off between Verona and Reggina.
Cesar Maldini, the caretaker coach at Capello's former club, AC Milan, will move aside next season to make way for the former Fiorentina manager, Fatih Terim. The Turk, who coached Galatasaray to a UEFA Cup win last year, will begin his new job on July 1.
Milan have already signed Javi Moreno and Cosmin Contra from Alaves, while Filippo Inzaghi is expected to join from Juventus.



VAI A:             GO TO:
Pagina iniziale
Index
Premessa
Premise
La Storia dell'A.S. Roma
A.S. Roma History
La stagione in corso
The championship
I gruppi ultras
dell'A.S. Roma
A.S. Roma Ultras groups
Le fotografie
Pictures
La cronaca ne parla
Chronicle talks about them
Amici e nemici
Friends & Enemies
Le parole (e la musica)
dei canti
Words & music of the songs
Le partite memorabili
Matches to remember
Racconti ed interviste storiche
Historical tales & interviews
La storia
della Curva Sud
Curva Sud history
Il Derby
Gli scudetti 
del 1942 e del 1983
The Championship's victories in 1942 and 1983
Il manifesto degli ultras
The Ultras' manifesto
Le bandiere della Roma
Most representative 
A.S. Roma players
CHAT
Ultime novità del sito
Updates
Libro degli ospiti
Guestbook
Collegamenti utili
Links
Scrivetemi
E mail me