10 settembre 2000,
ore 18.00:
SHALOM CUP
Beitar
Gerusalemme / Waqass 7-0
Roma/Waqass
13-0
Roma/Beitar
Gerusalemme 0-1
Shalom Cup per
pochi intimi... Gli auspici della vigilia, da parte degli
organizzatori, erano quelli di avere uno stadio pieno, ma non
più di 5.000 persone hanno affollato le tribune.
Nessuno striscione
sulle gradinate, nel timore che i pericolosi neonazisti di cui
aveva parlato la Repubblica e che avevano dichiarato al
giornalista Fabrizio Caccia (nel corso dell'ultimo sogno che ha
fatto) di portare svastiche ecc. ecc. potessero compromettere il
sereno spirito sportivo della competizione.
Riportiamo qui
sotto il suo articolo, tanto per farci una bella risata:
E questo era quanto
scriveva oggi il Corriere della Sera:
"Chi non ha
affatto voglia di scherzare sono i naziskin romani. Nel nome
dell'ideologia hanno superato la tradizionale divisione
Roma-Lazio e sono pronti a marciare sulla Shalom Cup ... Il
Presidente Ciampi sarà in tribuna e rischia di essere accolto
da parte della curva con svastiche e celtiche..."
C'è da dire che
entrare con svastiche sarebbe stato assai facile: controlli
assolutamente ridicoli rispetto a una qualsiasi partita di
campionato. E sinceramente me lo aspettavo....! Dentro, come
detto, era pieno di laziali e romanisti uniti nel nome
dell'ideologia, tutti in camicia nera e col braccio alzato.
OK basta
scherzare... ma domani che non si legga davvero "Il piano di
prevenzione ha funzionato", PERCHE' NON C'E' STATO ALCUN
SERVIZIO DI PREVENZIONE!
Il torneo: lo
spessore della squadra giordana è abbastanza chiaro....
Decisamente più quadrato il Beitar (d'altra parte gioca in
UEFA), che giustamente ha vinto la SHALOM CUP, in nome della
pace.
gazzetta.it
La Roma perde, ma c' è già
La Shalom Cup regala una serata di civiltà e indicazioni
positive sulla squadra di Capello La Roma perde, ma c' è già IL
PUNTO Nonostante le assenze, tanta birra in corpo ROMA - Le ha
provate tutte. Per lo meno le soluzioni tattiche che erano
imbastibili valutando la rosa a disposizione e le defezioni, gli
uomini bloccati in infermeria. Fabio Capello è stato di parola,
la Shalom Cup è servita soprattuttp come appuntamento per la
pace e con la possibilità di verificare condizione fisica e
adattabilità a certi ruoli, ad alcuni compiti strategici, di
certi giocatori. E le risposte non sono mancate. Atleticamente
la Roma può volare in Slovenia senza paure da farle perdere il
sonno. Né gambe tremolanti né lingua a penzoloni alla fine della
verifica. Anzi, ha offerto anche un buon ritmo. Tra la sfida di
Milano col Milan di metà settimana e il triangolare di ieri all'
Olimpico, la Roma ha dimostrato che la birra in corpo, per
reggere 90 minuti a Nova Gorica, c' è l' ha. Buono il lavoro del
preparatore Neri, quel puzzle di giocatori da assemblare regala
colori omogenei. Picchi non se ne vedono. Certo non siamo al
top, ma come patrimonio di energie per iniziare l' annata basta
e avanza. Anche tatticamente non sono mancate le verifiche,
sebbene la gara contro i giordani del Waqass abbia avuto più le
sembianze d' un tiro al piccione che non di un match di calcio
vero e proprio. Difficile, per esempio, giudicare Samuel
centrale della difesa a tre se i verdi non sono riusciti una
sola volta a tirare in porta. Il giovane D' Agostino vice Totti,
invece, non era una novità. Altro discorso, invece, nell' unica
sfida degna di essere chiamata tale, quella contro il Beitar di
Gerusalemme: Zago-Aldair-Zebina in difesa, 3-5-2 lo schieramento
base, anche se con Candela arretrato, spesso si disegnava un
classico 4-4-2. Schema ben presto ripudiato quando ci si è resi
conto che nella zona nevralgica del campo Assunçao e Guigou non
reggevano al pressing operato dai temibili israeliani. Una
squadra quella del Beitar di tutto rispetto (non a caso anch'
essa impegnata questa settimana nel primo turno di Uefa contro
il Paok Salonicco). Quando c' era da rompere il gioco, rubare
palloni e ripartire, i due sono sembrati leggerini come coppia,
del resto l' uruguaiano in quella zona è un adattamento avendo
lui le doti classiche dell' esterno di fascia. E se poi sui lati
hai Gurenko e Di Francesco che, sebbene per motivi diversi, non
sono certo in cima alla lista degli interditori, il gioco è più
difficile. Se poi Guigou e Di Francesco spingono più dei due
laterali (Gurenko e Candela), normale che il Beitar possa
prendere possesso del fortino di centrocampo. Esperimenti,
comunque. Null' altro che ciak di prova, a margine d' una serata
senza alcune pedine pesanti della scuderia giallorossa. Con
gente del calibro di Batistuta, Totti, Cafu e Delvecchio alle
prese con cerotti e terapie. Gaetano Imparato ROMA La tenuta
atletica non fa temere per la trasferta in Slovenia. Certo non è
una Roma al top, ma i 90' nelle gambe la maggioranza li ha
tutti. Applausi per Zebina. A centrocampo non ha convinto il duo
Assunçao-Guigou. Del resto, fino ad oggi, nessuno meglio di
Tommasi ha giocato al fianco di Assunçao. Abel Balbo, nel bene e
nel male. Ben 4 reti, tanta generosità, ma alla fine non ha
retto i 90' , visto che ha chiesto il cambio per una botta e
successivi crampi. Diecimila sugli spalti ad applaudire in nome
della Pace In diecimila all' Olimpico per la Shalom Cup. In
diecimila per il gol vincente della squadra di Gerusalemme. In
diecimila per vedere un calciatore giordano tendere la mano a un
israeliano e viceversa. In diecimila senza neanche un coro e uno
straccio cretino, violento o razzista. In diecimila per aiutare
l' Unicef. In diecimila per applaudire il piccolo Anthony che
attende un trapianto di rene e con la maglia del suo idolo
Batistuta dà il calcio d' inizio. In diecimila persino per
assistere a 45 minuti atletici fra il Beitar e i giallorossi.
Applausi al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che
prima di partire per la martoriata Calabria ha fatto arrivare
una lettera d' encomio all' iniziativa. Brava la Roma e bravo il
suo presidente Franco Sensi che hanno accolto entusiasti l'
iniziativa del rabbino capo Toaff e della comunità israelitica
capitolina. Bravi Totti e Delvecchio che si sono accomodati
compostamente in tribuna, con fidanzata e figli, quando
avrebbero potuto marcare visita. Bravo pure l' assessore allo
Sport Riccardo Milana, unico rappresentante politico italiano
presente. Ci dispiace per l' ambasciatore d' Israele Jeuda
Millo, per il capo delegazione di Giordania Nawaf Al Amiri e per
i ministri dei due Paesi seduti in tribuna. Privati di una
cornice di autorità e di pubblico che meritavano. Ci dispiace
per quei 60 mila che si sono persi per strada, dal 23 agosto
della passerella giallorossa con l' Aek di Atene a ieri
pomeriggio, forse, rimasti al mare, in campagna o a casa per l'
assenza dal campo di Batistuta, di Emerson, di Totti e di
Delvecchio. Hanno mancato a uno spettacolo di sport e di
civiltà. Ci dispiace pure per il sindaco Francesco Rutelli che
ieri era assente e solo stamattina riceverà israeliani e
giordani. Ci fa piacere che il capo della comunità israelitica
romana Leone Paserman prenda con filosofia l' assenza di Rutelli
(«sarà in campagna elettorale») e prometta: «Il prossimo anno
saremo di più, ci saranno anche l' Arsenal e la Lazio». Viva la
pace. Gianni Bondini ROMA-BEITAR 0-1 Scampoli giallorossi,
Shalom Cup al Beitar Capello schiera una squadra rimaneggiata.
Palo di Balbo, ma sono gli israeliani a far gol nel finale ROMA
- Sfida alla pari. Dopo le due gare di tiro a segno con i
giordani in campo. Match probante, anche se per soli 45' , tra
due squadre in procinto di debuttare in Uefa. Il Beitar a
Salonicco, la Roma in Slovenia, a Nova Gorica. Ma gli
esperimenti di Capello mandano in campo non certo la miglior
formazione. Don Fabio preserva i suoi, dei papabili presenti in
Slovenia ci sono solo Zago, Assunçao, Aldair e Candela, tra
ribaltoni dell' ultima ora. La Roma gioca senza il suggeritore
dietro Balbo e Poggi; sceglie, cioè, un centrocampo folto dove
Assunçao (e Guigou) fa da perno al tutto, con Candela pendolo
tra difesa e reparto medio. Tanto da disegnare a tratti, e a
seconda dei suoi spostamenti, anche un 4-4-2. Ne risente
chiaramente il pressing, la fase difensiva, visto come il Beitar
si presenta spesso dalle parti di Antonioli, costringendo
Gurenko a salvare sulla linea (21' ) dopo un traversone e
relativa incornata di Mizrahi (spedita con un tiro in porta), ex
del Nizza e quindi ex dipendente di Sensi. La pressione del
Beitar è spezzata da un palo di Balbo (33' ), ma sul
capovolgimento di fronte Sevilla serve ad Abergil il pallone da
scaricare col destro in rete e questi non si lascia pregare:
1-0. Qualche fischio vola alto nell' Olimpico che non ci sta. L'
ingresso di Montella al posto di Balbo (botta al polpaccio) fa
leggermente aumentare l' offensività della Roma, complice anche
un centrocampo meno «burroso» aiutato da Candela e Zebina più
assidui negli sganciamenti dalle retrovie. A fare filtro. Il
Beitar non morde come prima ma è troppo tardi. Mette la coppa
della Pace in bacheca. E che finisca a Israele, anche
simbolicamente sembra la cosa più giusta.
ROMA-WAQASS 13-0 Al Waqass serve il pallottoliere Montella show:
sei volte in gol Quattro centri per Balbo. Il fischio d' inizio
lo dà Anthony, il bimbo israeliano amico di Batistuta ROMA -
Altra goleada. Annunciata, con Balbo e Montella a farla da
padroni. Dopo che i giordani vengono sommersi di reti dal
Beitar, appare scontato e prevedibile che al primo affondo vada
in gol anche la Roma, proprio con Balbo. Il calcio d' inizio era
stato delegato ad Anthony, il bambino israeliano amico di
Batistuta (assente perché a Firenze alle prese con la
fisioterapia per il ginocchio scricchiolante). Sport e impegno
per la pace, con Capello che prova un po' di giocatori in ruoli
non sempre nuovi. Serve il pallottoliere per seguire la gara,
dato che Tommasi bissa subito il gol di Balbo e il palermitano
D' Agostino, con un bel tiro al volo, segna la terza rete su
cross dalla sinistra. Poi la doppietta immediata di Montella.
Anche la sfida tra Roma e Waqass ben presto si gioca in una sola
metà campo, coi giordani chiusi a riccio e a fare quadrato
davanti ad Al Jarmi in vena di altre prodezze, come quando
blocca con la mano sulla linea bianca un tiro ravvicinato di
Tommasi (20' ). A centrocampo il confronto proprio non esiste,
il fortino giordano è eretto ai limiti dell' area di rigore. D'
Agostino continua a muoversi spostato sulla sinistra, formando
un tridente con Balbo e Montella. Balbo può raddoppiare il
bottino personale con un bello stop e tiro al volo a seguire per
poi offrire subito dopo un assist-gol a Montella (24' ) che
manda, però, il pallone a sfiorare il palo. Ma non sbaglia: mira
su un rasoterra dopo essersi costruita l' azione partendo da
centrocampo, divenuta terra di conquista. Il quarto gol
personale dell' aeroplanino è firmato sfruttando una ribattuta
ravvicinata di Al Jarmi, che ribeffa subito dopo. Quando si
ferma Montella ci pensa Balbo a punzecchiare ancora, con un
uno-due immediato.
BEITAR-WAQASS 7-0 Beitar troppo forte per gli avversari e l'
Olimpico fa il tifo per i giordani ROMA - Senza storia e senza
sussulti. Il primo match della storia tra israeliani e giordani
è condizionato dal gap tecnico che spezza le gambe agli arabi.
Goleada per il Beitar, iniziata dopo un rigore non concesso allo
stesso Beitar con magnanimità. In vena di miracoli Al Jarni, ma
non può nulla quando il Beitar aggiusta la mira. Quando, cioè,
con un pallone in profondità trova Mizrahi, solo in area, a
deviare in rete. Il tutto bissato dopo un rimpallo che lo
metteva in condizione di tirare a porta pressocché vuota.
Impiega poco il Beitar a chiudere nell' area la squadra
giordana, realizzando tra l' altro il terzo gol dopo una
serpentina in area di Abergil che piazza un rasoterra di
sinistro, che replica su un lancio in profondità dopo 2' e
continua nel suo show. Se poi Omar El Jabbar si mette a regalare
autogol alla Niccolai, da Gialappa' s Band, viene naturale che
l' Olimpico si schieri coi giordani, nella veste di Davide
contro Golia.
NEGLI SPOGLIATOI Capello: «Stasera non contava la vittoria» ROMA
- Prove d' autore. Fabio Capello spiega in dettaglio come ha
impostato il suo «lavoro» ieri sera all' Olimpico: «Ho schierato
due formazioni per tempo, affinché ciascuna giocasse 45 minuti.
Ho bisogno che alcuni giocatori migliorino la propria
condizione. Non m' interessava il risultato in questo torneo.
Purtroppo la prima gara è risultata molto leggera e non è
servita allo scopo. La seconda, invece, è stata utilissima. Ho
visto molte cose buone, ma alla fine abbiamo concesso due
occasioni e in una mi rammarico per un grosso errore di
impostazione». Balbo e Di Francesco, per tutti i 90 minuti,
Candela e Montella invece solo part-time. «Alcuni giocatori
ancora non hanno tutta la gara nelle gambe - spiega il tecnico
giallorosso -. Balbo, per esempio, nel finale ha avuto un
muscolo indolenzito e l' ho tolto. Per lui c' è ancora del
lavoro da fare». Un allenamento quello dell' Olimpico, quindi,
come ha sostenuto anche Delvecchio uscendo con moglie e figli,
dopo avere assistito alla gara da spettatore, seduto in tribuna
accanto al compagno Francesco Totti. «La partita vera si
giocherà giovedì in Slovenia». Il presidente Sensi, dopo aver
premiato i vincitori della Shalom Cup, regala un sorriso tirato:
«Non ha senso parlare oggi della Roma. Ne riparliamo tra 20
giorni. Del resto abbiamo assistito a una prima partita
inesistente e a una seconda in cui la squadra m' è sembrata poco
concentrata. Ma in attacco non c' era nessuno. La Roma c' è?
Credo di sì, almeno....». Anche Capello rimanda alla partita di
giovedì, all' esordio in Coppa Uefa. «Lì non potrò più fare
esperimenti. Penso proprio di recuperare Totti, spero che anche
Delvecchio migliori». Ma sia Sensi, che Capello, mettono l'
accento sul significato della manifestazione di stasera, con una
squadra israeliana e una giordana per la prima volta faccia a
faccia. Il presidente: «Importantissimo che a Roma, nell' anno
del Giubileo, ci sia stato un incontro storico tra una squadra
israeliana e una giordana.
E la Roma è orgogliosa di essere stata promotrice di questa
iniziativa». Il tecnico giallorosso non è meno orgoglioso: «La
cosa più importante, in campo, era lo spirito di amicizia e
fratellanza, perché il calcio può essere anche un momento
prezioso d' incontro per chi ha difficoltà a comunicare».
Tiziana Bottazzo
ROMA-BEITAR 0-1
MARCATORE: Abergil 34' .
ROMA (3-5-2) Antonioli;
Zago, Aldair, Zebina; Gurenko, Guigou, Assunçao, Di
Francesco, Candela; Balbo (Montella dal 37' ), Poggi.
All. Capello.
BEITAR (5-3-2) Kornfein; Dery, Tretiak, Cohen, Ganon,
Hadad; Abergil, Abukasis, Sandor; Halfon, Mizrahi. All.
Gutman Eli.
ARBITRO: Rossi di Ciampino. g. im.
ROMA-WAQASS
13-0
MARCATORI: Balbo all' 1' , 22' , 36' e 40' , Tommasi al
3' , D' Agostino al 5' e 43' , Montella 9' , 12' , 27' ,
30' , 31' e 43' .
ROMA: (3-4-1-2) Antonioli; Rinaldi, Samuel, Zebina;
Tommasi, Di Francesco, Assunçao, Candela; D' Agostino;
Montella, Balbo. All: Capello.
WAQASS: (5-3-2) Al Jarni; Alodeh, K. Al Bashatawi, H. Al
Bashtawi, T. Al Ameri (A. Al Ameri), Al Bawati; Al Jund,
I. Al Bawati, Twisat; S.Al Amri, Abu Sahyon. All. Abu
Arab.
ARBITRO: Gabriele di Frosinone. g.im.
BEITAR-WAQASS
7-0
MARCATORI: A.
Mizrahi all' 11' e al 18' , Abergil al 28' ,
30' e 35' , Hadad 32' , Omar El Jabbar
(autogol) 40' .
BEITAR (5-3-2):
Kornfein (Moreno dal 27' ); E.Mizrahi, Treitiak, Cohen,
Dery, Hadad; Abergil, Sandor (Alon dal 29' ), Raychnan;
A.Mizrazi, Yaacobi (Ron dal 27' ). All. Gutman Eli.
WAQASS (5-3-2): Al Jarni; Tuisat, Abushujon, Al Bawati,
Turki Al Amris, Kahled Al Bashatawi (Khalil dal 33' );
Salah Al Bashatawi, Shadi Al Amri, Abbadi; Alodeh, Al
Jundi. All. Abu Arab. ARBITRO: Rossi di Ciampino.
ROMA - La vittoria nella Shalom Cup va agli israeliani del
Beitar Gerusalemme, grazie alla doppia vittoria contro il Waqass
(7-0) e contro la Roma (1-0), scontata la prima, visto il valore
dell' avversario, un po' meno quella con la squadra di Capello.
Il Beitar vince, nonostante sia stata la Roma la squadra a
segnare di più, con il cappotto rifilato ai giordani (13-0).
Cannoniere della serata è Montella, con 6 gol. CLASSIFICA:
Beitar 6, Roma 3, Waqass 0.
La
Curva Nord
|
La
Curva Sud, lato Monte Mario
|
La
Curva Sud, dall'alto
|
Il
gruppi di tifosi argentini presenti in Curva Sud
|
La
BZL...
|
...in
azione
|
La
Curva Sud, lato T. Tevere
|
|
Funzionari
alla ricerca di celtiche e svastiche
|
La
Tribuna Tevere
|
E
comunque si è cantato!
|
Un
risultato così non lo vedrete spesso
|
Coreografia
organizzata dalla Roma in Tribuna Tevere
|
Coreografia
organizzata dalla Roma in Tribuna Tevere
|
La
Curva Sud
|
|
VAI
A:
GO
TO: