XXIII Giornata
JUVENTUS - ROMA 2-1
Torino, Stadio Delle alpi
domenica 27 febbraio 2000
Ore: 20.30


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Tabellino partita:
JUVENTUS (3-4-1-2): Van Der Sar, Ferrara, Montero, Iuliano, Conte (1' st Birindelli), Tacchinardi, Davids, Pessotto, Zidane (42' st Mirkovic), Inzaghi (19' st Kovacevic), Del Piero.
In Panchina: Rampulla, Mirkovic, Oliseh, Bachini, Esnaider.
Allenatore: Ancelotti.
 
ROMA (3-4-1-2): Antonioli, Zago, Aldair, Mangone, Cafu, Tommasi, Nakata (22' st Poggi), Di Francesco, Totti, Montella, Delvecchio.
In Panchina: Lupatelli, Rinaldi, Gurenko, Blasi, Tomic, Fabio Junior.
Allenatore: Capello.
 
Arbitro: Braschi di Livorno.
RETI: 31'pt Davids, 38'pt Delvecchio, 1'st Inzaghi.
NOTE: Angoli: 7-2 per la Roma, Recupero: 1' e 3', Espulso nel pt' 40' Montero per fallo di mano volontario; ammoniti: Tacchinardi, Iuliano, Nakata e Totti per gioco falloso; spettatori: 55.000 circa
 

























VIDEOCALCIO


Il servizio


(Grazie al più antico frequentatore del mio sito, il grande G.)
Ore 10, la partenza, è sempre meglio partire con un certo margine, così te la puoi sempre prendere comoda. Parto convinto di andare in un clima tesissimo nei nostri confronti.

Ore 12, arrivo nei pressi di Firenze, nel tragitto ho già incontrato diverse macchine e pullman che si incamminavano per Torino tutti convinti che questa volta sarebbe stato diverso (invece purtroppo non è andata così neanche questa volta)

Ore 13, mi fermo a mangiare intorno a Sasso Marconi, dove c'è un Ristorante Autogrill che è sempre aperto (infatti la Polizia non lo può chiudere per prevenzione dato che lavora proprio come ristorante e non come Bar). Anzi per chi non lo sapesse, e non sà mai come fare per mangiare in autostrada durante le trasferte, consiglio di andare a quell'Autogrill in particolare,dato che il ristorante NON te lo possono "CHIUDERE", come invece fanno abitualmente.....

Ore 15.40, arrivo a Piacenza al bivio per Torino, a questo punto l'Adrenalina comincia davvero a salire.

Ore 17.20, arrivo con calma a Torino (a proposito al casello di Torino una camionetta sola delle guardie che non sò neanche sinceramente che ci stava a fare...) e quì racconto quello che secondo me è la vera "PROVOCAZIONE PREMEDITATA" delle forze dell'ordine. Mi spiego meglio, come molti sapranno
per raggiungere il settore ospiti bisogna passare davanti alla curva Nord della Juve, per intenderci quella accanto al settore ospiti, dove vedo un gruppetto di una cinquantina di juventini che sicuramente non stava lì per acquistare il biglietto della partita (!!). A questo punto mi fermo vicino al "nostro" settore che dista a pochi metri dove ci stanno già circa 200 romanisti che aspettano l'apertura dei cancelli. Con mio grande stupore ma soprattutto "sospetto" vedo che c'è soltanto UNA macchina (Fiat Punto) della Polizia con dentro 2 persone trà cui un signore sicuramente in età pensionabile che avrebbe dovuto tenerci distanti dagli juventini.
Noi molto civilmente non andiamo a disturbare nessuno, quando vedo arrivare quel gruppetto di "irriducibili" juventini visti prima.
Ci vengono sotto e lanciano di tutto, fumogeni, sassi, bastoni ecc. Riescono pure a tenere sotto tiro un furgoncino di tifosi della Roma che era lì vicino.
Con mio grande stupore all'inizio, devo dire che non abbiamo avuto alcuna reazione a parte qualche coro di insulto, e questo non depone a nostro favore. Dopo lanci ripetuti da parte degli juventini parte una carica che li disperde, ed a questo punto, e lo ripeto a questo punto, sbucano come d'incanto 10 camionette dei Carabinieri, razzi, lacrimogeni ecc. che si schierano naturalmente contro di noi (!!!) La carica contro gli juventini poi si vedrà che è terminata quasi subito perchè ad accorrere subito verso
il settore ospiti c'era una macchina con a bordo una telecamera pronta a filmare la brutalità dei tifosi della Roma....., quindi giustamente chi ha visto quella telecamera si è doverosamente fermato ed anzi si è messo ad insultare il cameraman.
Tornando all'operato delle forze dell'ordine inviterei tutti a meditare su quanto è successo ieri, perchè normalmente ovunque andiamo troviamo sempre spiegamenti ed eserciti pronti a manganellarci anche già diverse ore prima della partita. Quello che è successo ieri deve far riflettere su come cavolo è possibile che le forze dell'"ordine" non abbiano pensato che ieri fosse una partita a rischio?
 


(Caro G., non è che non ci hanno pensato..... Io sono sicuro che ci sia stata una profonda riflessione del tipo "facciamoli scontrare, poi arriviamo noi, i buoni, filmiamo tutti, li diffidiamo ecc. ecc. e magari domani sul giornale c'è pure scritto che il servizio d'ordine è stato ineccepibile visto che i tumulti sono stati subito sedati! n.d.L.)

Ragazzi, ieri per chi c'era come me verso le 17.30 si ricorderà che non c'era una guardia in giro (!!). I nostalgici degli anni '70 forse l'avrebbero gradito e quì sono d'accordo però regà quì poteva veramente succedere qualcosa di grave e fortunatamente non è successo.

Ore 18.15 situazione calmata, aprono i cancelli ed incominciamo ad entrare.
A questo punto eravamo circa 6-700.

Ore 19.30 la tensione e l'adrenalina salgono alle stelle ormai saremo circa 2.500. Cominciano massicci i cori contro gli juventini.

Ore 20.30 inizia la partita, siamo tanti circa 4.000, bella coreografia (anche se quì ho le mie riserve, ogni volta che facciamo la coreografia a Torino coi palloncini ecc. ecc. perdiamo sempre!!!!), quello che succede sul campo poi non rigarda più noi comuni tifosi che ogni volta ci sobbarchiamo KM per una fede,  ma riguarda delle persone pagate troppo che nel caso della nostra squadra non riescono nemmeno a tirare fuori le palle quando servono.

Ore 23.10 ci fanno uscire dallo stadio.

Ore 00.20 una curiosità per quelli che non c'erano, durante tutto il tragitto della tangenziale di Torino, le camionette delle guardie che rientravano dal loro servizio (in un primo momento si pensava che scortassero qualcuno o qualcosa) occupavano VOLUTAMENTE tutte e tre le corsie della tangenziale e peroseguivano a 70 km l'ora creando così una coda interminabile di macchine dietro di loro, e poi arrivati al casello ci siamo tutti resi conto che le forze dell'ordine (pagate da noi!!!) si sono accostati e sono scesi tutti ridendo da quelle camionette color Napoli, oppure Lazio fate voi. Quindi grazie a loro siamo arrivati a Roma un'ora dopo il dovuto....queste sono le forze dell'ordine in Italia.....
Comunque sia, comunque vada, si ritorna sempre a casa consci di aver fatto il proprio dovere ultras, di aver macinato km per una fede, di aver onorato sempre a dovere i nostri colori, della nostra città.
Questo è ciò che ci spinge a continuare nonostante le amarezze, ci spinge continuamente ad andare in trasferta a seguire i nostri colori fuori dalle mura amiche, e questo è il momento di maggior orgoglio e di maggiore fierezza che un ULTRAS può provare: la trasferta. Per questo mi riunisco pure io alla frase che ormai è un motto:
 


TRASFERTE....NON CE LE TOGLIERA' NESSUNO!!!!!!


 


ULTRAS della ROMA - STILE DI VITA.











Come si stava dietro lo striscione "Roma"
(Grazie L79!)

E il lunedì, che umiliazione, andare in fabbrica a servire il tuo padrone....
GRAZIE A MAX PER LE FOTO!


UN ALTRO RESOCONTO DI BRUNETTO:
"Partiamo da Roma (zona Spinaceto) alle ore 8:00 e alle ore 8:45 circa già inizia ad accumularsi la prima dose di quella che sarà una domenica all'insegna del veleno: la truppa giallorossa partita coi pullman è
costretta all'imbocco dell'autostrada alla solita fantomatica perquisizione a base di P.S.
Prima sosta a Firenze dove all'Autogrill conosciamo due pischelle da paura malate per la Roma (a proposito un bacione a Antonella e a Michela di Pietralata) e pensiamo: ao vuoi vedere che sta domenica non rimaniamo a ride?
Comunque si riparte e dopo un interminabile after hour di Pianura Padana, Autogrill (con relative partite a pallone)e autostrade ci accingiamo a raggiungere Torino.
Per chi non lo sapesse il famigerato Delle Alpi s'innalza in quella che è per Torino la nostra Tor Bella Monaca, nell'estrema periferia della città.
Giunti in prossimità dell'impianto, dove ancora ci sono i cartelli di Italia 90 cerchiamo di raggiungere indenni il settore ospite, ma invano: siamo assaliti da una mandria di bagarini napoletani che tentano di
"regalarci" biglietti per il settore ospite alla modica cifra di £ 60.000!!
Scoraggiati i barbari (più con le cattive...) raggiungiamo il primo gruppo di tifosi dell'A.S. Roma giunti a Torino addirittura alle prime luci dell'alba e finalmente... ci sentiamo a casa!!
Due pischelli del gruppo ci fanno presente con disappunto che i botteghini del Delle Alpi non avrebbero venduto tagliandi prima delle 18:00. Iniziano così, per ingannare il tempo, le prime messe in mezzo ai gruppi di giapponesi che noncuranti delle cifre continuano a fare la felicità dei bagarini napoletani comprando biglietti su biglietti.
Ma proprio quando cominciavamo a divertirci (perchè noi ci divertiamo prima di tutto!!) arriva inaspettata la seconda dose di veleno: un pischello allontanatosi dal nostro gruppo per impellenti bisogni fisiologici viene raggiunto e accerchiato da 6 (dico 6!!) infami bianco-neri. Si fanno nel frattempo le 18:00. Acquistiamo in massa i famigerati tagliandi (venduti a £ 35.000, con tanto di giapponesi che continuavano a ridere) e finalmente, ora più rilassati con il biglietto in tasca, acchittiamo una bella tedesca nel piazzale davanti il nostro settore. Ma ancora una volta, manco a dirlo, gli infami erano in agguato: nella noncuranza generale si era fermato poco distante da noi un monovolume bianco dal quale improvvisamente parte una raffica di razzi sparati sui gruppi giallorossi. Ma stavolta rspondiamo e numerosi all'infamata bianco-nera e inseguiamo a piedi il monovolume quasi fino alla tangenziale: niente... non li prendiamo. Nel frattempo, con un tempismo che ha del ridicolo, la celere si accorge che il piazzale dove ci avevano costretto a sostare era troppo esposto e brillantemente concludono che forse era il caso di fare un blocco da tutte e due le parti per impedire altri scontri.
Vabbè, diciamo... ormai era arrivata l'ora di entrare ed eccoci dunque varcare l'ingresso del Delle Alpi e raggiungere il nostro settore, non prima però di un ultima chicca firmata P.S.: al momento della perquisizione quello mi fa "hai monete" "sì" rispondo io "ho 300 lire" gli dico e lui "a vabbè ma so poche..." Eccoci difronte alla imponente, spettacolare, grandiosa coreografia della Juve: quattro strisce colorate che formano un tricolore e una grande zebra centrale retta addirittura dai celerini!!! Pietà. Cominciano ad affluire i primi spettatori e alle ore 20:25 circa nel settore ospiti inizia un tripudio di cori, palloncini giallorossi, bandiere, stendardi e un giganteso striscione con scritto, a caratteri cubitali, la nostra unica ragione: ROMA.
Inizia la partita: un completo dominio degli 11 di Capello. Almeno fino a quando Davids, su un rovesciamento di fronte, non inventa il gol dell 1-0.
Totalmente immeritato. La Roma non si scoraggia, risponde colpo su colpo (nonostante abbia il solito omino nero che, ormai non fa più notizia, fischia solo per gli uomini di Moggi)  e pochi minuti prima della fine del tempo trova uno splendido gol con Super Marco Delvecchio.
Tra un Borghetti e l'altro ricomincia la partita: appena in tempo per l'ultima, mastodontica, indigesta dose di veleno. Antonioli si fa incredibilmente (cerco di scriver rimanendo calmo) scavalcare dal pallone
che Pippa Inzaghi non ha difficoltà ad insaccare. Fine della partita. Fine del sogno di poter vincere a Torino una partita che era ampiamente alla nostra portata.
Anche stavolta siamo rimasti a ridere... torniamo a casa va....."


E ALESSANDRO MI SCRIVE CHE......
SIAMO TORNATI DA TORINO E QUESTA VOLTA LA SCONFITTA MI BRUCIA ANCORA DI PIU' PER COME E' MATURATA NELL'ARCO DEI 90 MINUTI , HO VISTO UNA SQUADRA CHE IN SUPERIORUTA NUMERICA PER PIU' DI 45 MINUTI NON E' RIUSCITA A CREARE UNA AZIONE DEGNA DI TALE NOME , E ABBIAMO DIMOSTRATO CHE ANCORA NON ABBIAMO LE PALLE PER VINCRE LO SCUDETTO PERCHE UNA OCCASIONE COSI DIFFICILMENTE RICAPITERA.
PERO' NOI TIFOSI ABBIAMO DIMOSTRATO DI AVERE LE PALLE PRESENTANDOSI A TORINO IN CIRCA 4000 ALLESTENDO UNA DISCRETA COREOGRAFIA E INCITANDO LA SQUADRA PER QUASI TUTTA LA PARTITA MA OGNI VOLTA SI TORNA A CASA CON MILLE RIMPIANTI E PIENI DI TRISTEZZA.

DAL CORRIERE DELLO SPORT:
Una macchia giallorossa nell’immenso impianto torinese. 
Ma il sogno stavolta non si è avverato
LA DELUSIONE DEI QUATTROMILA
Erano tanti i tifosi giallorossi giunti al Delle Alpi con ogni mezzo e che fino alla fine hanno sperato che si potesse ripetere il miracoloso 2-2 di vent’anni fa, firmato proprio allo scadere da Pruzzo. Niente da fare. Tanta l’amarezza lungo la strada di un ritorno pieno di interrogativi
    Una macchia colorata di giallorosso sparsa nell’immensità di uno stadio, il Delle Alpi, sempre troppo grande e per questo sempre al centro delle polemiche.
    Una macchia colorata formata da quasi 4000 tifosi, arrivati da Roma e dal Nord con ogni mezzo. La levataccia si era consumata tra la notte di Sabato e l’alba della Domenica: pullman e macchine, soprattutto, qualcuno ha anticipato al Sabato l’arrivo a Torino, qualcuno è rimasto a dormire nel capoluogo torinese dopo la partita. Ma tutti erano lì, comunque, ancora una volta, per accompagnare la Roma nella tana del nemico e sperare che stavolta l’epilogo potesse essere diverso. Tanto rare e preziose sono le vittorie della Roma a Torino contro la Juventus, da far sognare i tifosi che ogni volta sia quella buona per sfatare il tabù.
     La macchia colorata ci credeva e ci ha creduto sempre: nel pomeriggio un grande urlo e tanti applausi avevano accompagnato l’uscita della Roma dall’albergo vicino alla stazione Porta Nuova dove la squadra alloggiava e ricaricava le pile in attesa della partitissima. I tifosi erano arrivati fin lì, per far sapere che c’erano e ci credevano, così come avevano fatto quelli che abitano in Piemonte il Sabato all’aeroporto di Caselle dove la Roma aveva trovato la sorpresa di un’accoglienza affettuosa. Erano volti tesi e concentrati quelli dei giocatori nell’arrivare allo stadio: sul pullman poche battute e tanta voglia di rispondere con un bel risultato sul campo all’amore dei tifosi.
     La macchia colorata, poi, si era installata nel settore ospiti: tanti gli striscioni,XXI Aprile, Boys, Fedayn, Lupi, Asr Ultras, San Lorenzo, Piazza Bologna, Primavalle. Insomma, una buona rappresentanza di Curva Sud a Torino. Faceva un certo effetto vedere i nomi di Testaccio, San Giovanni e Monteverde scritti in modo artigianale, proprio nel settore centrale della Sud (di testaccini c’avranno si è no la coratella comprata ar mercato, n.d.L.). Juventini romani (romani??? Ne dubito! n.d.L.), probabilmente venuti apposta per la partita. La Nord in risposta esibiva due enormi striscioni con lo stemma degli  Irriducibili, il gruppo leader.
     La macchia colorata di giallorosso ce la metteva tutta per non essere da meno: faceva quello che poteva, agitava un buon numero di palloncini gialli, sventolava sciarpe, esibiva un “Roma” scritto in giallorosso ufficientemente grande per ricordare a tutti che c’erano anche loro, i tifosi innamorati della Roma. In fine su un lenzuolo bianco si avvisava “22-2-2000. E’ nata Bianca”. Probabilmente una nuova lupacchiotta, ma poi la macchia giallorossa si concentrava sulla partita.
     Ci credevano i tifosi della Roma, sì ci credevano: e hanno gridato il loro amore per tutta la partita. Hanno continuato a crederci anche dopo il gol di Davids, ci hanno creduto più che mai dopo che Delvecchio ha pareggiato, non si sono arresi neanche dopo il gol di Inzaghi.
    La macchia si espandeva, qua e là, raccoglieva adepti nascosti nella tribuna dove c’erano altri tifosi giallorossi. In mattinata era arrivata anche una rappresentanza dell’Unione Tifosi Romanisti, appena nata: c’era stato il pranzo con il Roma Club Torino, 70 persone che si erano incontrate per vivere insieme le ore che mancavano alla partitissima.
 Vibrante si giocava anche la sfida tra tifosi, cominciata purtroppo con i lanci di razzi (torce, n.d.L.) tra la gente.
Poi i cori, i soliti, quelli di sempre: nessuna simpatia tra romanisti e juventini, è risaputo, intanto la partita si incattiviva e i cori montavano. Totti era il più bersagliato, poi Capello e Poggi. Nella Nord campeggiava un tributo d’affetto a Del Piero: “Alex, tu con la tua voglia di riscatto, noi con il nostro calore, per ritornare campione”.
 La macchia giallorossa, intanto, restava al suo posto, immutata e ardente, fiduciosa che il miracolo avvenisse, come quella volta che Pruzzo regalò un sogno e il 2-2 all’ultimo minuto: perchè stavolta non può accadere, si chiedono i tifosi? Non accade: la macchia resta lì, ammutolita e senza più speranza. C’è il viaggio, ora, il ritorno, ma senza gloria e senza gioia, è andato tutto male, la Juve fugge, la Roma attonita e immobile si interroga e non sa rispondere.
Così come i suoi tifosi: lungo è il ritorno, amaro è il viaggio, ma c’è già da pensare alla partita con il Leeds.


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