1999/2000
HELLAS VERONA/ROMA 2-2
Giornata n.34 del 14/05/2000 (17ª di ritorno)
HELLAS VERONA (4-4-2): Frey (35' st Battistini),
Diana, Apolloni, Franceschetti, Falsini, Brocchi (15' st
Salvetti), Marasco, Colucci, Melis (22' st Italiano),
Cammarata, Adailton.
In Panchina: Filippini, Gonnella, Seric, Cossato.
Allenatore: Prandelli.
ROMA (3-4-1-2): Antonioli, Rinaldi, Aldair,
Zago, Cafu, Tommasi, Assuncao, Candela, Nakata (26' st C.
Zanetti), Montella, Delvecchio.
In Panchina: Lupatelli, Mangone, Gurenko, Blasi,
Poggi, D'Agostino.
Allenatore: Capello.
Arbitro: Braschi di Prato.
RETI: 7'pt Tommasi, 12'pt Adailton, 43'pt
Montella, 9'st Cammarata.
NOTE: Angoli: 6-4 per il Verona, Recupero: 1' e
3', Ammoniti: Franceschetti, Rinaldi, Colucci, Italiano,
per gioco falloso; Cammarata per comportamento non
regolamentare, Spettatori: 19.916 per un incasso di 445
milioni di lire.
Verona.
Certe volte non
si ha neanche la forza di scrivere, anche se magari sarebbe
pure una trasferta da raccontare, perchè di episodi ne ha
avuti.
La cosa che più
mi rimarrà impressa è l’immagine di quei 50-60 tifosi, tra cui
il sottoscritto, alla stazione di Verona dopo la partita,
letteralmente circondati da circa 100 poliziotti (hanno tutti
gli occhiali da sole neri) e carabinieri (bisogna dirlo,
tutt’altro stile ed educazione) in assetto di guerra.
Seduti su un
gradino, increduli nel sentire le notizie che arrivavano via
radio.
Bè, alla fine
anche le guardie, dopo una giornata intera di continue
provocazioni, di cui dirò dopo, si sono tolte i caschi perchè
hanno capito che il temibile gruppo era completamente
annientato.
Ma di una cosa
sono certo: andare a Verona è stata una delle cose migliori
che ho fatto nella mia vita, non rimpiangerò mai di non essere
stato a Roma in uno dei momenti più bui per la nostra città e
i nostri colori.
La partenza con
l’Eurocity delle 8 e 10.
Il viaggio è
tranquillissimo e verso le 13.00 i tifosi della Roma arrivano
a Verona.
Purtroppo la
nomea che da un po’ di tempo li accompagna non è delle
migliori.
Quindi, quando
arrivano, trovano ad attenderli un vero e proprio esercito di
poliziotti in assetto di guerra che si muovono, si schierano,
puntano i lanciabombe come ci fosse una guerra in atto o
stessero per subire chissà quale attacco.
In una
specie di cunicolo, schierati su due file a destra e a
sinistra, i più coraggiosi con le bandane sul viso (questo non
me lo spiegherò mai: se loro sono la legge, perchè si
nascondono?) e con una telecamera a filmare il tutto.
Certo che ti
passa la voglia (ma non si molla) di seguire la Roma, anche
perchè hai capito che le “forze dell’ordine”, proprio non
vedono l’ora.
E chissà
dove sono in questi momenti tutti quelli che predicano contro
la violenza negli stadi, la “Sig.ra” Melandri, il “Sig.”
Bianco, quello che ci viene a dire che queste persone sono lì
per tutelarci!
Quasi
spontaneamente, capita l’aria che tira (tipo Salerno di due anni fà,
per intenderci) qualcuno dice “e vabbè, allora se n’annamo”, e
i tifosi fanno per andarsene indietro, in effetti non si
capisce per quale ragione dovrebbero farsi massacrare senza
motivo.
Le “forze
dell’ordine” rimangono disorientate - no, questo non se lo
aspettavano proprio - ma poi lo impediscono e costringono i
tifosi a salire su un autobus modello “Beirut” che neanche i
carcerati turchi ci salirebbero.
Ma il colmo
verrà scoperto poi.
Già da Roma
erano stati notati due individui, sulla trentina, che nessuno
aveva mai visto.
Facevano proprio
di tutto per far capire che erano tifosi della Roma e
protestavano per qualsiasi cosa con chiunque avesse una
divisa.
Però, non erano
tra le facce conosciute che si vedono quando la Roma gioca in
trasferta, e tantomeno in una trasferta come Verona che, si
sà, a volte non è certo rose e fiori.
Ebbene, questi
due individui hanno tentato in tutti i modi di accendere la
miccia, discutendo in ogni occasione con i poliziotti in
assetto di guerra che stavano lì, confidando nel fatto che i
tifosi avrebbero preso le parti loro contro i celerini.
Ma tutti per
fortuna avevano già capito.
La conferma si è
avuta più tardi: qualcuno ha visto i due che parlavano con un
funzionario il quale gli diceva di continuare a fare così che
stavano facendo benissimo.
E ovviamente sul
treno di ritorno non c’erano.
Per i meno
smaliziati, questa è la classica figura dell’ “agente
provocatore”, figura tristemente nota negli anni del
terrorismo e delle grandi manifestazioni di piazza degli anni
‘70-’80.
Sobillatori che
tentano di far nascere disordini, in modo da poter dare la
giustificazione alle “forze dell’ordine” di intervenire,
arrestare, diffidare.
Stavolta gli è
andata male: tutti quelli che stavano sul treno erano persone
con così tante trasferte sulle spalle che già dopo 2-3 minuti
si sentiva chiedere in giro “e questi chi sò?”
E’ tuttavia
doveroso chiedersi per quale ragione la giornata sia andata
avanti così, con una serie di piccole provocazioni l’una
dietro l’altra, dal poliziotto che quando cammini ti dà il
calcetto dietro la gamba, a quell’altro che quando passi ti
dice “faccia da cazzo”, senza alcuna ragione.
Ed ancora, con
il pullmann del XXI Aprile fatto passare deliberatamente
davanti alla curva del Verona.
Il tutto con un
funzionario di polizia che riferiva a qualcuno che “La Celere
non vede l’ora di ammazzarvi di botte”.
Sì ma perchè?
Ultima di campionato, non è successo nulla, i veronesi non
c’erano, i tifosi della Roma presenti solo per la maglia,
insomma proprio non c’era motivo.....
Ma il ministro
Bianco, insisto, ci dice che i tifosi devono essere contenti
della presenza delle “forze dell’ordine”, che sono lì per
tutelarli! Sì, ma gliel’ha detto alle guardie? Insomma, i
fatti del carcere in Sardegna hanno fatto vedere che pure
quelli con la divisa a volte eccedono!
Comunque,
sperando che il prossimo anno le cose migliorino, passiamo
alla partita, che scorre via senza troppi patemi d’animo, un
due a due che almeno ti fà dire “perlomeno ho visto due gol”.
E con un’occhio
al tabellone.
I tifosi della
Roma sono circa 400, di cui più o meno 200 da Roma ed il resto
di tifosi del Norditalia e i soliti giapponesi. Il tifo non
c’è, se non per salutare i nostri dirimpettai con i cori più
classici a loro dedicati.
L’uscita è
tranquilla, i veronesi non si fanno vedere, solo qualche
ragazzino che fà i soliti gestacci e la Celere che lo fà
scappare.
Dopodiché le
tristi notizie dalla radio.
Ma la bandiera,
anche sul treno del ritorno, sventola con orgoglio.
Sull’Eurostar
che ci porta fino a Roma l’atmosfera è pesante. Addirittura
appena si sale, c’è una bandiera biancoceleste attaccata nello
scompartimento che, ovviamente, viene fatta togliere.
Al ritorno a
Roma in stazione ci sono solo i tifosi della Roma e spontaneo
sale più e più volte il grido “Lazio, Lazio vaffanculo” che
seppure gridato in 50 fà veramente tremare i muri e rimbomba
nell’atrio della stazione con un’eco di variati secondi.
Si scarica la
forte tensione accumulata in questo modo, in una giornata in
cui tutto è andato storto.
Filippo, che ringrazio, suggerisce di mandare
al sito ufficiale della Roma una e-mail di questo tipo.
"Salve, sono
un tifoso romanista abbonato all'Olimpico ininterrottamente
dalla stagione 1986/87. Mi accingo quindi a rinnovare la
tessera per il quindicesimo anno consecutivo.
Vi scrivo per
chiedervi un po' di decenza: la scritta sulla homepage
ufficiale della A.S. Roma che presenta la qualificazione in
coppa uefa come se fosse una conquista offende tutti noi
tifosi. Il fallimento completo della stagione da parte della
nostra squadra, reso sicuramente più cocente dai
successi
ottenuti dall'altra sponda, è una delusione già abbastanza
forte: evitateci almeno di sopportare questi scherzi di
cattivo gusto. Non vi chiediamo nulla, rinnoveremo il nostro
abbonamento anche se la campagna acquisti farà ridere come
al solito, saremo sempre al nostro posto sugli spalti ad
incitare la Roma... possiamo almeno chiedervi di non
prenderci in giro?
Cordiali
saluti e buon lavoro,
Filippo
Thiery
abbonato
settore 22H fila 36 posto 27"
Inutile
dire che aderisco con piacere all'iniziativa. Clicca qui
per la e-mail. Oppure
madate altre proteste, come volete voi, collegandovi a http://www.asromacalcio.it,
almeno iniziamo a fare qualcosa di CONCRETO contro chi da
8 anni ci prende in giro (manco una Coppa Italia,
vergogna!). ANDATE QUINDI ALLA PAGINA "La Roma online" e
da lì a "scrivi alla Roma".
GRAZIE
A NICK PER QUESTE SPLENDIDE FOTO!
IL RESOCONTO DI LORENZO (NON IO, IL MIO
OMONIMO!)
All'arrivo
a Verona un pullman di romanisti (quello del XXI Aprile)
viene fatto passare di fianco alla curva veronese; un
centinaio di scaligeri cominciano a correre verso il pullman
in corsa e cinque-sei riescono a raggiungerlo colpendone i
vetri con caschi, fibie e qualche sasso, senza arrecarvi
alcun danno. Dentro lo stadio i tifosi giallorossi sono
massimo 300 e alzano la voce solo contro il Verona. Buon
tifo dei padroni di casa che inscenano anche una compatta
contestazione all'ormai ex presidente Pastorello (campeggia
lo striscione: "addio imprenditore, ora tocca ad un
presidente"). Al termine della partita qualche decina di
veronesi invade il campo e dopo aver festeggiato la propria
squadra viene sotto la nostra curva, ma in questo caso non
fanno una bella figura poichè non lanciano nulla e non fanno
neanche un coro ma si limitano a dei gestacci che
indispettiscono gli ultras giallorossi; uno di
noi con una torcia fa cadere un veronese e quasi ne
brucia un altro. I veronesi ritirano la torcia due volte e
da molto vicino non riescono neanche a farla arrivare sui
romanisti . Di
fuori la polizia impedisce il contatto, opera delle cariche di
alleggerimento nei confronti dei veronesi e tiene i romanisti
chiusi nel parcheggio dei pullman; anche qui la polizia carica
verso i pullman dopo aver subito un lancio di bottiglie e
monetine da parte dei romanisti.
I pullman
vengono un'altra volta fatti muovere in direzione della curva
veronese e lo stesso pullman che fu caricato prima della
partita viene raggiunto da una sassata che sfonda un vetro.
Tanta tensione accompagna il ritorno dei romanisti dopo le
notizie che giungono da Roma, con qualche
danno e qualche
aggressione agli autogrill. Al ritorno a Roma i romanisti
trovano una città che alle due di notte è già deserta (come
neanche dopo un derby vinto dalla Roma) e capiscono che l'unico scudetto della città di Roma è quello
giallorosso; questo è solo lo scudetto di una squadra.
Comunque
scoppiano altri incidenti tra i romanisti scesi da un pullman
e i laziali di ritorno a casa. Si registrano alcuni feriti
(LAZIALI) e il fermo di un romanista picchiato dalle guardie e
poi portato in commissariato. Alle tre di notte finisce una
trasferta lunghissima. E forse anche un ciclo per il calcio
romano.
Grazie a
Giulio per queste foto!
TOMMASO
MI HA INVECE MANDATO QUESTO RESOCONTO
DELLA
PARTITA VISTA CON I GEMELLATI REGGINI
ore 12.30:
arriviamo allo stadio....siamo in 9, stiamo entrando nel
settore degli amici reggini, è un gran giorno, si decide il
campionato. Subito gli "ultras in divisa" si fanno volere
bene.....mi sequestrano uno stendardo con
scritto...."Juve-Parma 46° II tempo: CHE RIDE!".....non
ci posso credere
ti giuro.....per fortuna riesce ad entrare l'altra bandiera
che avevo (un tricolore con scritto in mezzo ASR
1927).......comunque entriamo e capiamo subito che siamo in
mezzo ad una grande tifoseria.
....hanno
veramente un tifo splendido.....senza neanche un megafono
riescono a far cantare TUTTO il settore ospiti.....sono
veramente forti!
Tutti
in piedi, tutti a saltare, tutti ad urlare per la propria
squadra del cuore! E' veramente splendido! Tutto il pubblico,
dalla famigliola seduta in alto, all'Ultras che sta nella
parte bassa del settore, canta e segue i cori....veramente dei
grandi!
Per il resto c'è
poco da dire......la lazie ha vinto il campionato e,
veramente, non
ci si crede.....
Onore agli amici
Reggini!
Sempre e fino
alla morte
Contro il Calcio
Moderno,
AS ROMA PER
MILLE ANNI!i
VAI
A:
GO
TO: