ROMA -LAZIE
Roma, Stadio Olimpico,
23 ottobre 2005
ore 20.30

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LA CRONACA
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Il
                  Messaggero, Cronaca di Roma
Il Tempo
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Derby, debutto in sicurezza, l'Olimpico supera la prova (Il Messaggero)
 di DAVIDE DESARIO
La violenza è rimasta fuori. Dentro lo stadio ci sono stati alcuni tafferugli in tribuna Tevere solo in occasione del pareggio della Lazio. L’episodio più grave, sul fronte ordine pubblico resta, invece, il fitto lancio di oggetti nel secondo tempo, sempre dal settore Tevere, contro Paolo Di Canio. A farne le spese, però, non è stato il giocatore della Lazio ma l’arbitro, colpito da una monetina. Per fortuna Gianluca Paparesta non è Frisk (il direttore di gara di Roma-Dinamo Kiev) e ha minimizzato: «Ha dimostrato grande professionalità» è il commento a fine gara del prefetto Serra. Ora, però, la polizia ha aperto un’indagine per individuare i responsabili del lancio di oggetti: già da oggi gli investigatori della Digos guarderanno con attenzione i filmati delle numerose telecamere a circuito chiuso dello stadio e quelle riprese delle emittenti televisive unitamente alla mappa dello stadio con i biglietti nominativi (Ah, certo! Infatti il lanciatore sarà stato sicuramente al suo posto! In Tribuna Tevere c'era gente sulle scale, tutti in piedi, tutti al posto dell'altro.... BUFFONI! n.d.L.).
Le nuove misure di sicurezza hanno superato anche la prova derby ( il primo dell’era del biglietto nominativo) che ha visto un afflusso allo stadio ordinato e senza sussulti. A dimostrarlo è anche il fatto che, diversamente dal solito, nel prepartita non sono esplose bombe carta, non sono stati lanciati fumogeni e non sono apparsi striscioni offensivi. Evidentemente le lunghe e attente perquisizioni effettuate ai cancelli dell’Olimpico hanno funzionato. Semmai, è ciò che è successo nei dintorni dell’impianto - gli scontri, gli accoltellamenti, il lancio di sassi contro la polizia e le cariche - a preoccupare.
Le cifre. Il servizio d’ordine coordinato dal dirigente del commissariato Prati, Francesco Santoro, ha visto in campo un migliaio di uomini. Cinquecento gli steward messi a disposizione dalla Roma.
Filtraggi e prefiltraggi. Il Coni aveva posizionato in corrispondenza del perimetro dell’area di rispetto delle barriere di cemento e metallo per il prefiltraggio. La polizia, però, non le ha utilizzate. Ha dato risultati incoraggianti, senza le temute code e attese che si potevano ipotizzare alla vigilia, la combinazione del filtraggio e dei tornelli. Anche il temuto momento di tensione che avrebbe potuto essere provocato dal festeggiamento annunciato da Francesco Totti, in caso di gol, sotto la curva Nord, non c’è stato. Per scelta del capitano giallorosso. Il prefetto Achille Serra, al termine del primo tempo ha commentato: «Ero sicuro che Totti non sarebbe mai andato sotto la curva Nord a festeggiare. Per ora sono soddisfatto per come sta funzionando il nuovo sistema di sicurezza. Gli scontri fuori dallo stadio, purtroppo, sono fisiologici in una partita di cartello come questa». Anche Claudio Lotito, presidente della Lazio, quando è arrivato in tribuna, ha voluto sincerarsi con i carabinieri sulla situazione degli scontri fuori dallo stadio. «Dal canto mio - ha detto - ho fatto il possibile per evitare che gli animi si surriscaldassero».
La protesta. Ma non tutti hanno apprezzato le nuove misure disposte dal ministro Pisanu antiviolenza: per protesta la curva Nord è rimasta insolitamente priva di coreografie. Unico momento di appalusi e cori prima dell’inizio all’arrivo dell’ex campione Giorgio Chinaglia: «Ieri oggi domani...Giorgio Chinaglia è il grido di battaglia».
La coreografia. Differente il clima nella curva Sud. La coreografia giallorossa, colorata e luminosa, non è mancata. Con una nota a margine, però, sempre riferita al decreto Pisanu, un messaggio con scritto: ”Biglietti nominativi, steward e tornelli, curva Sud senza stornelli”. E insieme alla grande emozione provata dal popolo romanista quando Ilary Blasi è arrivata allo stadio, lo stato d’animo dei romanisti è stato riassunto dallo striscione con scritto: “Guardate la Sud simbolo di Roma e la gente in festa” (Desario chiude l'articolo in modo un po' patetico. Di Ilary Blasi in Sud a pochi frega qualcosa... Desario dimentica il resto dello striscione, autentico commiato del mondo ultras: "...questo è dell'ultras tutto ciò che resta". Altro che Ilary, n.d.L.).
TAFFERUGLI PREPARTITA: OTTO TIFOSI FERITI (Il Messaggero)
Tafferugli tra tifoserie, otto feriti, armi e striscioni sequestrati, auto danneggiate e cariche della polizia. Momenti di tensione fuori dell’Olimpico, all’apertura dei cancelli, che sono proseguiti anche sugli spalti.
Manca poco alle 17,30 quando in via Boselli, poco lontano dallo Stadio dei Marmi, tifosi della Lazio e della Roma si fronteggiano lanciandosi fumogeni e razzi, sassi e bastoni. Nella piccola battaglia che hanno ingaggiato, restano feriti lievemente un laziale e un romanista. Le forze dell’ordine non intervengono per non aumentare la tensione.
Poco prima, un altro tifoso della Lazio è stato colpito con una coltellata al gluteo in piazza Maresciallo Diaz. Il giovane aveva appena parcheggiato il motorino, e stava dirigendosi verso i cancelli, quando all’improvviso è stato affrontato da un gruppetto che è riuscito a scappare dopo averlo ferito. Altri sei giovani (cinque della Lazio e uno della Roma) sono finiti al pronto soccorso dell’ospedale Santo spirito. Sono tutti feriti in modo lieve, due hanno riportato ferite alla testa e al volto: sono caduti mentre tentavano di scavalcare un muretto all’interno dello stadio Olimpico, tra la curva nord e i distinti, e sono stati poi ricoverati all’ospedale Santo Spirito. Uno dei feriti laziali è stato accoltellato alle gambe e ha subito un intervento chirurgico.
Sul lungotevere, tra ponte Duca d’Aosta e largo Maresciallo Diaz, la polizia ha caricato tifosi che si stavano scatenando in una rissa. Pochi minuti e i tifosi si sono dileguati per le strade intorno all’Olimpico, lasciando come scia una decina di auto danneggiate e con i finestrini infranti. Qualcuno, nella mischia, ha lanciato un’accetta contro i poliziotti. Tafferugli tra le tifoserie anche in tribuna Tevere: subito dopo il pareggio della Lazio, a un’occasione mancata, i tifosi si scatenano e la polizia carica per evitare il peggio.
Nella zona che circonda l’Olimpico le forze dell’ordine hanno sequestrato di tutto: quattro martelli da carpentiere e un coltello a serramanico, una cinquantina di bastoni, un’ascia e persino una balestra interamente di legno.
Le armi erano nascoste dietro ad una siepe di piazzale Maresciallo Diaz, martelli e coltello erano stati nascosti sottoterra. Una decina di bastoni avevano legati in cima, stretti con corde resistenti, altrettanti coltelli da usare come lance. Ma anche all’interno dello stadio, nonostante i supercontrolli, le forze dell’ordine hanno sequestrato undici striscioni sui quali erano state scritte frasi oltraggiose e violente nei confronti del presidente della Lazio Claudio Lotito.
Prima del fischio d’inizio due tifosi, uno della Roma e uno della Lazio, sono stati denunciati da polizia e carabinieri: entrambi sono stati sorpresi dopo aver scavalcato la recinzione nei pressi delle due curve (Perbacco. Rispetto al resto, questo sì che è un reato!, n.d.L.).


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