Derby,
debutto in sicurezza, l'Olimpico supera la prova (Il
Messaggero)
di
DAVIDE DESARIO La
violenza è rimasta fuori. Dentro lo stadio ci sono stati
alcuni
tafferugli in tribuna Tevere solo in occasione del pareggio
della Lazio.
L’episodio più grave, sul fronte ordine pubblico resta,
invece,
il fitto lancio di oggetti nel secondo tempo, sempre dal
settore Tevere,
contro Paolo Di Canio. A farne le spese, però, non è stato
il giocatore della Lazio ma l’arbitro, colpito da una
monetina. Per fortuna
Gianluca Paparesta non è Frisk (il direttore di gara di
Roma-Dinamo
Kiev) e ha minimizzato: «Ha dimostrato grande
professionalità»
è il commento a fine gara del prefetto Serra. Ora, però,
la polizia ha aperto un’indagine per individuare i
responsabili del lancio
di oggetti: già da oggi gli investigatori della Digos
guarderanno
con attenzione i filmati delle numerose telecamere a
circuito chiuso dello
stadio e quelle riprese delle emittenti televisive
unitamente alla mappa
dello stadio con i biglietti nominativi (Ah,
certo! Infatti il lanciatore sarà stato sicuramente al suo
posto!
In Tribuna Tevere c'era gente sulle scale, tutti in piedi,
tutti al posto
dell'altro.... BUFFONI! n.d.L.). Le
nuove misure di sicurezza hanno superato anche la prova
derby ( il primo
dell’era del biglietto nominativo) che ha visto un afflusso
allo stadio
ordinato e senza sussulti. A dimostrarlo è anche il fatto
che, diversamente
dal solito, nel prepartita non sono esplose bombe carta, non
sono stati
lanciati fumogeni e non sono apparsi striscioni offensivi.
Evidentemente
le lunghe e attente perquisizioni effettuate ai cancelli
dell’Olimpico
hanno funzionato. Semmai, è ciò che è successo nei
dintorni dell’impianto - gli scontri, gli accoltellamenti,
il lancio di
sassi contro la polizia e le cariche - a preoccupare. Le
cifre. Il servizio d’ordine coordinato dal dirigente del
commissariato
Prati, Francesco Santoro, ha visto in campo un migliaio di
uomini. Cinquecento
gli steward messi a disposizione dalla Roma. Filtraggi
e prefiltraggi. Il Coni aveva
posizionato
in corrispondenza del perimetro dell’area di rispetto delle
barriere di
cemento e metallo per il prefiltraggio. La polizia, però,
non le
ha utilizzate. Ha dato risultati incoraggianti, senza le
temute code e
attese che si potevano ipotizzare alla vigilia, la
combinazione del filtraggio
e dei tornelli. Anche il temuto momento di tensione che
avrebbe potuto
essere provocato dal festeggiamento annunciato da Francesco
Totti, in caso
di gol, sotto la curva Nord, non c’è stato. Per scelta del
capitano
giallorosso. Il prefetto Achille Serra, al termine del primo
tempo ha commentato:
«Ero sicuro che Totti non sarebbe mai andato sotto la curva
Nord
a festeggiare. Per ora sono soddisfatto per come sta
funzionando il nuovo
sistema di sicurezza. Gli scontri fuori dallo stadio,
purtroppo, sono fisiologici
in una partita di cartello come questa». Anche Claudio
Lotito, presidente
della Lazio, quando è arrivato in tribuna, ha voluto
sincerarsi
con i carabinieri sulla situazione degli scontri fuori dallo
stadio. «Dal
canto mio - ha detto - ho fatto il possibile per evitare che
gli animi
si surriscaldassero». La
protesta. Ma non tutti hanno
apprezzato le
nuove misure disposte dal ministro Pisanu antiviolenza: per
protesta la
curva Nord è rimasta insolitamente priva di coreografie.
Unico momento
di appalusi e cori prima dell’inizio all’arrivo dell’ex
campione Giorgio
Chinaglia: «Ieri oggi domani...Giorgio Chinaglia è il grido
di battaglia». La
coreografia. Differente il
clima nella curva
Sud. La coreografia giallorossa, colorata e luminosa, non è
mancata.
Con una nota a margine, però, sempre riferita al decreto
Pisanu,
un messaggio con scritto: ”Biglietti nominativi, steward e
tornelli, curva
Sud senza stornelli”. E insieme alla grande emozione provata
dal popolo
romanista quando Ilary Blasi è arrivata allo stadio, lo
stato d’animo
dei romanisti è stato riassunto dallo striscione con
scritto: “Guardate
la Sud simbolo di Roma e la gente in festa” (Desario
chiude l'articolo in modo un po' patetico. Di Ilary Blasi in
Sud a pochi
frega qualcosa... Desario dimentica il resto dello
striscione, autentico
commiato del mondo ultras: "...questo è dell'ultras tutto
ciò
che resta". Altro che Ilary, n.d.L.).
TAFFERUGLI
PREPARTITA: OTTO TIFOSI FERITI (Il Messaggero)
Tafferugli
tra tifoserie, otto feriti, armi e striscioni sequestrati,
auto danneggiate
e cariche della polizia. Momenti di tensione fuori
dell’Olimpico, all’apertura
dei cancelli, che sono proseguiti anche sugli spalti. Manca
poco alle 17,30 quando in via Boselli, poco lontano dallo
Stadio dei Marmi,
tifosi della Lazio e della Roma si fronteggiano lanciandosi
fumogeni e
razzi, sassi e bastoni. Nella piccola battaglia che hanno
ingaggiato, restano
feriti lievemente un laziale e un romanista. Le forze
dell’ordine non intervengono
per non aumentare la tensione. Poco
prima, un altro tifoso della Lazio è stato colpito con una
coltellata
al gluteo in piazza Maresciallo Diaz. Il giovane aveva
appena parcheggiato
il motorino, e stava dirigendosi verso i cancelli, quando
all’improvviso
è stato affrontato da un gruppetto che è riuscito a scappare
dopo averlo ferito. Altri sei giovani (cinque della Lazio e
uno della Roma)
sono finiti al pronto soccorso dell’ospedale Santo spirito.
Sono tutti
feriti in modo lieve, due hanno riportato ferite alla testa
e al volto:
sono caduti mentre tentavano di scavalcare un muretto
all’interno dello
stadio Olimpico, tra la curva nord e i distinti, e sono
stati poi ricoverati
all’ospedale Santo Spirito. Uno dei feriti laziali è stato
accoltellato
alle gambe e ha subito un intervento chirurgico. Sul
lungotevere, tra ponte Duca d’Aosta e largo Maresciallo
Diaz, la polizia
ha caricato tifosi che si stavano scatenando in una rissa.
Pochi minuti
e i tifosi si sono dileguati per le strade intorno
all’Olimpico, lasciando
come scia una decina di auto danneggiate e con i finestrini
infranti. Qualcuno,
nella mischia, ha lanciato un’accetta contro i poliziotti.
Tafferugli tra
le tifoserie anche in tribuna Tevere: subito dopo il
pareggio della Lazio,
a un’occasione mancata, i tifosi si scatenano e la polizia
carica per evitare
il peggio. Nella
zona che circonda l’Olimpico le forze dell’ordine hanno
sequestrato di
tutto: quattro martelli da carpentiere e un coltello a
serramanico, una
cinquantina di bastoni, un’ascia e persino una balestra
interamente di
legno.
Le
armi erano nascoste dietro ad una siepe di piazzale
Maresciallo Diaz, martelli
e coltello erano stati nascosti sottoterra. Una decina di
bastoni avevano
legati in cima, stretti con corde resistenti, altrettanti
coltelli da usare
come lance. Ma anche all’interno dello stadio, nonostante i
supercontrolli,
le forze dell’ordine hanno sequestrato undici striscioni sui
quali erano
state scritte frasi oltraggiose e violente nei confronti del
presidente
della Lazio Claudio Lotito. Prima
del fischio d’inizio due tifosi, uno della Roma e uno della
Lazio, sono
stati denunciati da polizia e carabinieri: entrambi sono
stati sorpresi
dopo aver scavalcato la recinzione nei pressi delle due
curve (Perbacco.
Rispetto al resto, questo sì che è un reato!, n.d.L.).