Amichevole
ROMA - OSTIA MARE 12-0
Roma, Stadio Flaminio
giovedì 18 gennaio 2001
ore: 15.00

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Batistuta in forma

Nel test allo stadio Flaminio con l'Ostia Mare Batigol segna 4 gol e diverte


Roma, 18 gennaio 2001

Quella con l'Ostia Mare e' stata solo un'amichevole, ma di grande importanza per la Roma. Perche' e' servita alla capolista per ritrovare certezze, non solo in vista dell'importante incontro con il Milan, ma anche del prosieguo del campionato. La partita pomeridiana al Flaminio ha infatti restituito a Capello un Batistuta in gran forma ed un Emerson prossimo al pieno recupero.

Il risultato finale e' stato di 12-0 per i giallorossi, e l' argentino da solo ha segnato un terzo delle reti. I due turni saltati contro Atalanta e Bari sembrano aver giovato all'ex viola e Capello potra' nuovamente contare su di lui a Milano. Emerson, da parte sua, ha giocato tutta la gara, unico tra i giallorossi. Uscendo dal campo, il brasiliano e' apparso molto ottimista, tanto da far supporre che potrebbe anche andare in panchina a San Siro. "Io sto bene - ha affermato - per la partita con il Milan domani parlero' con il mister. Le mie condizioni migliorano e gia' dalla settimana scorsa va meglio anche il ritmo partita. Oggi non avevo paura dei contrasti, li affrontavo senza pensare all'infortunio. Domenica potrebbe essere l'occasione giusta per vedere San Siro".

Della risposta di Emerson e' apparso soddisfatto anche Capello: "Ha giocato per un'ora e 40' e l'ho visto molto contento, credo che il suo recupero sia gia' avvenuto e per me puo' far parte del gruppo che andra' a Milano". L'allenatore ha parlato anche dell'altro infortunato brasiliano, Assuncao. "Da una settimana lui e' nel gruppo e oggi ha giocato una partita a tutto campo e devo dire che sono molto soddisfatto, l'ho visto bene. Adesso ci manca solo il recupero di Di Francesco e siamo al completo".

Capello non vuol sentir parlare di Milan in difficolta': "Non scherziamo a dire che e' in crisi, e' una grande e le grandi squadre riescono sempre a fare buone partite. Comunque, i ragazzi sono sereni". Poi una battuta sulle voci di un interessamento del Barcellona: "Adesso io penso ad affrontare il Milan e basta. Del resto non voglio parlare".

Nella partita con l'Ostia Mare Capello ha provato un tridente inedito con Totti, Montella e Batistuta. "Ho fatto un esperimento - ha spiegato - per vedere come andavano e questo non vuol dire che li vedremo insieme". Poi un giudizio sull' appello di Francesco Totti che ieri ha chiesto maggior tutela in campo: "Gli arbitri in Italia stanno facendo un ottimo lavoro. Non e' solo un giocatore che deve essere tutelato, ma il gioco del calcio. Bisogna adeguarsi alle marcature, ma c'e' una buona volonta' a non essere cattivi".

Per la partita con i rossoneri, Rinaldi non sara' disponibile neanche per la panchina a causa di una distrazione muscolare rimediata la settimana scorsa. Della rosa dei convocati non dovrebbe far parte neanche Balbo, alle prese con un problema al collaterale del ginocchio destro. Con il rientro di Batistuta, Montella torna ad accomodarsi in panchina.

gazzetta.it
Bati-Emerson: «Roma, ci siamo»
Positivo il test organizzato per verificare le condizioni dei due giallorossi Bati-Emerson: «Roma, ci siamo» L' argentino in campo contro il Milan, il brasiliano convocato "Non ho avuto problemi, la terapia funziona. Sono pronto a giocare" "Mi mancavano la partita e la tenuta. Ci siamo quasi, mi sto ritrovando"


BATISTUTA RASSICURA I GIALLOROSSI Scatti, accelerazioni e quattro gol Poi l' atteso «il ginocchio è o.k.» ROMA - Due ruggiti in un lampo. Giusto per fare capire a tutti che Re Leone è tornato. Altri due per prendersi il bottino più grosso della giornata al Flaminio. Batistuta firma 4 gol nella prova generale. Ma non si accontenta di certo: qualche scatto, qualche cambio di direzione, accelerazioni, salti e rincorse graffianti. Come una fuoriserie che esce dai box dopo la riparazione e prova il percorso, così Batistuta ha messo alla prova il suo ginocchio destro. Uno scambio con Totti lo spinge al tiro a effetto che gli permette d' aggirare Tavani per il primo gol (3' ), il portiere dell' Ostia Mare che dalla tribuna ricorda vagamente Toldo. Poi un salto da schiacciatore di volley per correggere in rete un cross di Cafu (5' ) e, a seguire, un quasi-gol con pallonetto sventato in punta di dita dal sosia del portiere di Terim. «Il ginocchio non mi fa male - ha detto alla fine a Capello e al medico - . Né durante la partita ho avvertito problemi. Va tutto bene, domani ne sapremo di più, comunque la terapia sta facendo effetto e mi sento bene. Sono pronto per tornare a giocare». Ottimista, oggi a Trigoria si tireranno ulteriormente le somme. Ma che sia in campo, a Milano, è fuori discussione se quanto visto al Flaminio ha un suo peso specifico. Assist di testa per innescare il tiro di Totti e terzo gol personale con una fotocopia della bomba sparata a Verona su punizione, con palla che sibila nell' incrocio dei pali. Prova lampante che, non avendo sentito dolore durante la gara, il ginocchio che teneva in apprensione il popolo giallorosso ha finito di fare le bizze. Criniera al vento, Batistuta ha calamitato applausi. Il povero Di Rosa, vecchio bucaniere del calcio dilettantistico ma con un passato anche di B, ha cercato di bloccarne le folate mentre il Flaminio intonava i ritornelli che chiamano in causa l' argentino. Fino al boato per il pallonetto su un teso pallone in verticale che Nakata gli piazzava a beffare gli avversari per la quarta volta. È apparso chiaramente riposato, rinfrancato, quando cede il posto a Poggi dopo un' ora di lavoro è soddisfatto. Sensi lo applaude dalla tribuna, i tifosi aprono i cuori e cancellano il pari col Bari. Ha avuto ragione il Re Leone. Come previsto Batistuta non s' è fatto prendere dalla smania di giocare subito, appena tornato dall' Argentina. Come si poteva pensare ritenendolo già pronto ad andare in campo col Bari. «Non sono al meglio, preferisco riposare e puntare alla gara col Milan», disse la settimana scorsa, spalancando le porte a Montella. Ora ritrova il Milan, quello stadio dove firmò l' ultimo blitz della Fiorentina in casa del Diavolo, dove mostrò la mitraglia dopo un gol di forza. Una di quelle reti che Sensi gli chiede per la sua Roma, proprio ora che gli inseguitori sono un po' più vicini e il ginocchio non scricchiola più...

EMERSON VUOLE ESSERCI A SAN SIRO Inizia piano poi torna «rubapalloni» «In panchina? E' già un successo» ROMA - La verità arriva alla fine. Quando i taccuini sono chiusi e le telecamere hanno finito di filmare. L' inizio dell' avventura romana di Emerson è qui, per dirla «alla Carrà»: «Manca poco, ora davvero manca poco» sussurra con un filo di voce accompagnato dal fido Pato. Ci va coi piedi di piombo, ha paura di strafare. Dice che deciderà dopo avere parlato con Capello ma i sorrisi sono chiari, netti, nitidi. Quei 100' in campo contro l' Ostia Mare l' hanno rinfrancato. Lo spingono a dire, in cuor suo, «eccomi, sono pronto alla convocazione». Che può essere sinonimo di panchina, di entrata in campo in caso di emergenza. A San Siro che «non ho mai visto, nel quale non ho mai giocato». Cento giri di lancette per capire se il calvario è ormai alle spalle. Posizionato al fianco di Cristiano Zanetti, in una Roma sperimentale ma non troppo. Cento minuti per giocare semplice semplice, senza strafare e senza scarabocchi su quel compitino che attendeva la tifoseria intera. «Ecco, ruba palla» si sente, in tribuna, con lo slancio degno d' un gol al primo pallone guadagnato nel primo minuto di gara. Poi un fallo, poi 2 passaggi difficili ma a buon fine. C' è il tempo d' un sospiro e quello d' un cross corto in quel quadrato di prato verde gestito da Damiano Tommasi. Zago lo serve spesso, gli offre il pallone con l' espressione di chi gli dice «Dai, imposta da dietro, fai vedere chi eri, chi sei e chi tornerai ad essere». Lui si muove come un pulcino: «Parlerò col mister e deciderò. Mi mancava la partita, la tenuta, il senso della posizione e la mobilità. M' è sembrato di avere ritrovato un po' tutto» ammette timido. Sì, ha ritrovato anche il gusto di rubare palloni, pochi ma pur sempre con la gamba allungata tra gli stinchi di chi presidia la sua zona. «Credo che la paura un po' sia andata via, oggi m' è capitato spesso di contrastare e m' è andata bene». Comunque sa che la mobilità non è quella dei tempi di Leverkusen. L' acquisterà soprattutto nella fase finale dell' amichevole allestita per lui e Batistuta. Specie quando al suo fianco si trova Assunçao (altro recupero sprint). La gente lo segue con lo sguardo, pagherebbe per rivederlo andare in gol, tanto che l' invoca quando c' è da tirare un rigore. «Sì, ho sentito ma non era il caso che lo tirassi io. Ero già felice per la prova, a Fiumicino la settimana scorsa mi sentivo al 70%, ora dopo la seconda partita intera qualcosa di più». Con Capello parlerà oggi. Insieme a lui tirerà le somme. Appare scontato che sarà nella lista dei convocati per Milano («Sono scelte che deve fare il mister»). Nella Scala del calcio potrebbe anche finire tra palchi e loggioni. Ma per il suo rientro a tutti gli effetti manca poco, manca davvero poco... servizi a cura di GAETANO IMPARATO Dal vecchio Flaminio un verdetto dolce per il popolo giallorosso (g.im.) La Roma e il suo stato maggiore al completo, il Flaminio che riapre le porte ai giallorossi. Cos' è? Il provino dei due pezzi pregiati dell' ultima campagna acquisti di Sensi: Emerson e Batistuta. Questione di ginocchia sfortunate. Il brasiliano deve capire se il suo calvario è finito. L' argentino deve sapere se il riposo natalizio è servito al tendine rotuleo a smaltire infiammazione e dolore. Sensi, il generale Di Martino, Lucchesi, Baldini e i medici sgranano gli occhi. Un check-up sul campo lungo più di un' ora e mezza. Ma alla fine tirano un sospiro di sollievo: Emerson sarà convocato per Milano, Bati segna ancora di forza come ha già fatto a San Siro. Eduardo diceva «Addà passà à nuttata». E, ieri, sembrava un' altra alba... Dodici gol all' Ostia Mare: riecco anche Assunçao ROMA - Il bottino è cospicuo. Ma la Roma è felice per Emerson e Batistuta. Il 12 a 0 col quale ha battuto l' Ostia Mare (allenato da Crialesi e militante, da neopromossa, nel torneo nazionale Dilettanti) è maturato grazie a 4 reti di Batistuta, una di Totti e Montella (entrambe in rovesciata), e alle doppiette di Delvecchio e Nakata più i gol di Poggi e D' Agostino (su rigore). Capello ha iniziato con Antonioli; Zago, Samuel, Mangone; Cafu, Emerson, Zanetti, Gurenko; Totti; Montella, Batistuta. Poi i cambi con Tommasi nella veste di esterno alla Cafu, Gurenko spostato in difesa e Aldair centrale. È tornato a giocare una gara ufficiale anche Assunçao che, poco prima di Natale, s' era operato al menisco del ginocchio sinistro. Ieri ha fatto coppia centrale, per buona parte della ripresa, con Emerson. Circa 3000 gli spettatori presenti al Flaminio.

IL TECNICO SODDISFATTO DEI DUE IMPORTANTI RECUPERI Capello: «E ora aspettiamo Di Francesco» ROMA - Don Fabio è soddisfatto. Il galoppo contro l' Ostia Mare ha dato buone risposte e un Batistuta in forma smagliante. «L' importante era che tornasse a giocare. Ma ha riconfermato anche il suo eccezionale senso del gol, alla fine mi ha detto che era soddisfatto e che non sentiva dolore al ginocchio». In permesso speciale Candela («Gli era appena nata la bambina»), Zebina e Balbo invece ancora con problemi fisici. Quanto a Emerson, tutto fa credere che sia vicino alla convocazione per Milano. «Ha giocato 1 ora e 40' , ciò dimostra che il suo recupero è avvenuto del tutto. Ora dovrà solo dirmi di sentirsela. Ma sono felice anche per Assunçao, tra una settimana rientrerà a tutti gli effetti. Attendiamo, ora, solo Di Francesco». Un bollettino, quindi, che vede i reduci dall' infermeria in grande spolvero. Capello è stato drastico nel respingere al mittente le lusinghe dei club spagnoli («Non ne parlo, penso solo al Milan»), così come deciso ha smentito qualsiasi tipo di veto per passaggi televisivi dei suoi giocatori. «È stato detto che, dopo il pari col Bari, avrei fatto intuire che tutto sarebbe da addebitare ai passaggi televisivi dei miei giocatori. Assurdo, visto che lunedì ero in tv: come potrei vietare ad altri di andarci. Ma la verità, invece, è un' altra: ho solo chiesto di potere lavorare a Trigoria tranquillo, senza che i tifosi entrino mentre noi ci alleniamo. Ho chiesto solo allenamenti a porte chiuse». Precisazione che conferma come all' apertura dei cancelli della settimana scorsa aveva fatto buon viso a cattivo gioco. Sensi fotografa nitidamente la situazione: «Batistuta è pronto, Emerson sarà al meglio tra 15 giorni». Il presidente ha toccato anche i casi Totti e Capello. «Le sceneggiate sul nostro capitano sono organizzate da certi canali di informazione ben noti. Quanto a Capello, e alle offerte dalla Spagna, c' è chi ha voluto sfruttare una mia battuta per fare intendere che fossi seccato. Ma tra noi due non ci sono problemi, bensì un accordo sulla parola». Montella tra Internet e il contratto «Prima lo scudetto, poi vedremo» ROMA - Cliccare per volare. E la formula è semplice: www.vincenzomontella.com. Ieri, in uno dei templi capitolini di Internet (l' Easy Everything), in Piazza Barberini, è stato presentato il sito dell' attaccante romanista. Creato dalla Media Gate, è stato concepito ispirandosi al modo di esultare di Montella che, ieri, è apparso in grande forma e bene attento a smussare gli angoli di vecchie polemiche. Ma l' incontro è servito anche per parlare d' attualità. Si parte con un' ipotesi nata a inizio settimana: uno scambio Vieri-Montella. «C' è poco da dire, è una bufala. Se mi piacerebbe? Ho in mente solo lo scudetto. E poi non voglio più parlare dei miei malumori perché certe frasi sono usate a mio discapito. La società sa quale è il mio pensiero, valuteremo alla fine. Domenica s' è detto che sono stato egoista? Non ho mai giocato per me stesso, a queste insinuazioni non voglio nemmeno rispondere. Cosa è accaduto col Bari? Non credo che le colpe siano solo mie se non abbiamo vinto. Colpa di tutti se la gara è stata poco produttiva». C' è chi sussurra che l' impiego part-time certo non facilita le cose a un giocatore dalle sue caratteristiche: «Credo che pregiudichi tutti quelli che hanno un tipo di gioco dinamico. Se non giochi tanto è difficile, poi, riuscire a saltare due uomini...».

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