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I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA |
Lupa capoccia. Anche in amichevole BERLINO, 12 AGOSTO 2001 - Corsi e ricorsi storici. Ai tempi di Carlos Bianchi, che non lo voleva, proprio un'amichevole con l'Ajax per Francesco Totti fu la partita della svolta, e il romanista si guadagnò la riconferma sul campo a suon di gol. A distanza di anni il protagonista contro gli olandesi è Antonio Cassano, da molti già considerato l'erede del capitano. Il bel gol con il quale il baby-talento firma la vittoria - il suo primo che conta in giallorosso, dopo spiccioli con i dilettanti austriaci - può anche in questo caso significare una svolta: esalta le doti di un talento ancora da definire, e cementa le certezze di Capello sulla sua utilità già da subito. Un gran gol il suo da fuori area, a due minuti dal fischio finale: un movimento alla Totti per far sfilare il pallone in profondita, due passi e un destro che ha ingannato il portiere Grim infilandosi sotto le sue mani protese. Senza il suo idolo giallorosso - il capitano era stato tenuto in panchina da Capello per un lieve risentimento muscolare - il fantasista barese ha illuminato la manovra della Roma sciorinando numeri di alta scuola e dimostrando già un bell'affiatamento con Batistuta. Un modo quasi per ripagare l'argentino degli elogi profusi nei suoi confronti nei giorni scorsi. Una partita, la sua, iniziata come attaccante puro (è entrato nella ripresa al posto di uno spento Montella) e conclusa come trequartista quando Capello ha fatto entrare Balbo. Due ruoli interpretati con disinvoltura da Cassano, anche se il gol è arrivato nei minuti da vice-Totti. Contro l'Ajax la Roma ha finito in crescendo, mentre all'inizio ha dovuto subire gli olandesi, che per oltre metà del primo tempo avevano tenuto in mano la partita. In affanno in particolare la difesa, anche se l'Ajax è solo la brutta copia della squadra di un tempo e non è mai davvero pericolosa, mentre a centrocampo si è sentita l'assenza di Cafu ed Emerson (il secondo era in tribuna con Delvecchio), con Tommasi ancora fuori giri. Capello, quasi sempre in piedi, non ha trattenuto la sua arrabbiatura di fronte a una Roma poco aggressiva, con gli olandesi sempre in pressing. Così l'1-0 dei lancieri era annunciato: Arveladze colpisce a freddo lanciando un missile da una trentina di metri che sorprende Pelizzoli. Ma il georgiano era stato lasciato solo da Zago e compagni. La Roma accusa il colpo (la prima azione corale dei giallorossi è arrivata dopo 12'). La prima vera occasione-gol arriva per i campioni d'Italia soltanto al 26': sugli sviluppi di un angolo Zebina stacca di testa e il pallone colpisce il palo a portiere battuto. Ma sei minuti più tardi i giallorossi fanno centro: sempre da uncalcio d'angolo il pallone viene ribattuto dalla difesa olandese, si avventa Assuncao che al volo trafigge il portiere. Nella ripresa Capello dà spazio ad Antionioli e Cassano: il gioiellino si fa subito notare per un bello scambio con assist finale per Batistuta, in quella che forse è la miglior azione della Roma. Tocchi e lotta, Cassano non si tira indietro: Cassano affronta un contrasto, lo perde e cade, e supera con una smorfia di dolore la botta alla spalla Il tempo di Batigol si sbagliare di testa il 2-1. Ma al 43' il lampo del nuovo Totti barese rimette le cose a posto. Capello sorride: anche grazie a Cassano ha sfatato il suo tabù Ajax. Mercoledì si replica, sempre a Berlino, con i turchi del Galatasaray. Quotidiano.net L' AMICHEVOLE / I giallorossi si aggiudicano la sfida di Berlino con l' Ajax disputata in uno stadio semivuotoCassano accende la Roma: «Un gol alla Totti»Il barese entra nella ripresa e firma la vittoria. Capello sperimenta un centrocampo senza il capitano Il tecnico: «Antonio resta una seconda punta, non un trequartista»L' AMICHEVOLE / I giallorossi
si aggiudicano la sfida di Berlino con l' Ajax
disputata in uno stadio semivuoto Cassano accende
la Roma: «Un gol alla Totti» Il barese entra nella
ripresa e firma la vittoria. Capello sperimenta un
centrocampo senza il capitano BERLINO - Una volta
questa era Berlino Est (ieri notte era il
quarantennale dell' inizio della costruzione del
muro), e la Dinamo era formazione di primo livello
(la Roma ci giocò contro nella Coppa Campioni del
1984). Oggi il Checkpoint Charlie è un posto buono
per i turisti a caccia di souvenir, la Dinamo è
sprofondata nella serie B tedesca, Roma-Ajax (2-1
per i giallorossi) è solo un' amichevole e i
berlinesi disertano lo stadio: tremila persone
sugli spalti. Così, sembra un match a porte
chiuse: con i giocatori in campo e i seggiolini
verdi, rosso e gialli, desolatamente vuoti,
nonostante i prezzi popolari (10-15 marchi). In
quest' atmosfera surreale, Capello trova una
stella. La sua Roma stenta? Totti rimane in
panchina, avvolto nella tuta e con una contrattura
alla coscia? Tranquilli, ci pensa Cassano. Del
resto non era stato preso per fare il vice-Totti?
In meno di un mese, il baby di Bari Vecchia si è
già calato nella parte. Non nel ruolo, però: per
Capello infatti è «una seconda punta che un
traquartista», e anche Cassano ammette che «di
Totti ce n' è uno solo e solo lui può giocare in
quella posizione». Per lui, allora, si prospetta
una stagione part-time. Alla Montella, per
intendersi. Il primo anticipo contro l' Ajax: per
tutto il primo tempo Cassano scalda la panca,
accanto al suo idolo, poi nella ripresa Capello lo
butta dentro (al posto di Montella) e lui ripaga
l' attesa. Parte in slalom, semina in difensori
olandesi, triangola con Batistuta e, soprattutto,
a due minuti dalla fine, piazza il suo sigillo:
botta da 25 metri, palla nell' angolo («Ho fatto
un gol alla Totti», scherza il barese) e la Roma
che infila la quinta vittoria (su sei incontri)
del suo precampionato. Una buona notizia, ma anche
un problema: con Cassano che finirà nel
ballottaggio delle punte, manca uno che
sostituisca Totti. Per Capello rimangono due
possibilità: schierare Totti oppure cambiare
modulo. Ieri sera, il tecnico l' ha fatto spesso,
giocando all' alchimista: difesa a quattro, e a
tre, centrocampo a cinque, Lima esterno sinistro,
Candela rifinitore (per pochi minuti). Il
centrocampo più folto, però, non funziona. Dopo
cinque minuti, il gol dell' Ajax nasce proprio da
un buco centrale: Arveladze si avvia in solitudine
e scarica in rete da 25 metri. Per quindici minuti
l' Ajax corre e la Roma passeggia: gli olandesi
sono quasi fuori dalla Champions League (1-3 nell'
andata con il Celtic) ma sono più avanti e si
vede. Poi, piano piano, i giallorossi escono
fuori, affidandosi ai cross di Lima (Batistuta
manda alto di testa) e di Fuser (inzuccata di
Zebina che si stampa sul palo). Sempre da un
cross, al 33' arriva il pareggio: Siviglia mette
dentro, la difesa olandese respinge corto e
Assunçao (fino ad allora anonimo) indovina la
volèe vincente. Nella ripresa, brilla la stella di
Cassano. Ernesto Menicucci Corriere Della Sera |