PRIMI
COMMENTI
E'
stato troppo bello.... abbiamo cantato tutta la partita.....abbiamo fatto
un tifo della madonna...davvero una grande prova....goduria pazzesca alla
fine !!!
grandi
!!!
Serata
da paura. Questo coro e stato cantato per quasi quaranta minuti. Nei supplementari
per mezzora e stato fatto di seguito il nuovo coro cantato per la prima
volta a Palermo. Tifo vecchie maniere speriamo sia di buon auspicio.
CESARE
Gli
8 Euro meglio spesi della stagione. Eh già, perché io oggi
con solo 8 monete europee mi sono davvero divertito, per sole ex sedicimilalire,
mi sono fatto una gita in Toscana con la Roma in fondo al cuor, mi sono
visto una partita di Coppa Italia, che è l'ultimo baluardo vecchie
maniere in un calcio vomitevole, ho potuto ricordare, qualora se lo fossero
dimenticati, quanto siano puttane le abitanti di questa regione, mi sono
emozionato incredibilmente dopo 120 minuti di nulla assoluto, ho visto
la Roma di Totti Cassano e Montella passare il turno grazie ai ragazzini
Curci e Scurto, mi sono commosso nel vedere Bruno Conti allenatore della
Roma commosso pure lui ed innalzato dal Capitano esultare sotto la curva
ospiti in delirio,a fine partita, ho visto parecchi toscani rosicare per
tutto quello che ho appena elencato. Il tutto per otto euro, un affarone.Come?
Fino a domenica seduto su quella panchina al posto di Bruno Conti, simbolo
della Roma anni ottanta c'era un baffone leghista che indossava indegnamente
la Nostra scarpetta con i Nostri colori? Non dite cazzate, non può
essere vero..
Ma
parto dall'inizio. Dopo essere sfuggito alla repressione familiare, che
come i peggiori artefici del calcio moderno mi vorrebbe a casa davanti
alla tv, con un finto colloquio qualsiasi, partiamo in quattro alla volta
di Firenze, appena un paio di mesetti dopo la trionfale trasferta di gennaio
in cui vincemmo 2-1. Partiamo così a ora di pranzo, accompagnati
dall'immancabile bottiglia di caffè borghetti, e maciniamo fino
a Firenze sud, dove arriviamo verso le 4. Al casello parecchie le guardie
e così per evitare di farci fermare e di dover magari rimanere lì
fino all'ultimo mettiamo via le scarpette e passiamo senza dare nell'occhio
(finalmente
qualcuno intelligente, n.d.L.). I cartelli
indicano il museo del calcio di Coverciano, scusate cari fiorentini, ma
oggi il museo del calcio si siederà sulla panchina Giallorossa.
La giornata è stupenda e fa pure un bel caldo, l'ideale per trascorrere
un mercoledì pomeriggio allo stadio Franchi. Al parcheggio ospiti
non siamo moltissimi, ma manco pochi, e dopo aver aspettato gli altri tre
nostri compagni di questa trasferta entriamo subito allo stadio, nello
spicchio ospiti. Giusto il tempo di dedicare un paio di cori a Firenze
ed ai suoi abitanti che inizia il loro inno, che fa molto stile Napoli,
e poi la partita. Purtroppo Bruno Conti è assediato dai giornalisti
e non riusciamo a scorgerlo, ma già il sapere che c'era, poteva
bastare. I gruppi sono tutti in basso e noi ci posizioniamo a metà
del settore; in tutto credo saremo circa 7-800, forse pochi di più,
ma un buon numero, visto orario e giorno infrasettimanale.
Il
primo tempo è passato piuttosto noiosamente, e anche il tifo non
è stato dei migliori. C'ha pensato Ferrari, il quale su un cross
dalla destra ha colpito perfettamente il pallone indirizzandolo all'angolino,
tiro imparabile e gol proprio sotto al nostro settore. Peccato che attaccavamo
dall'altra parte. Uno a zero per loro con lo speaker che ha avuto pure
il coraggio di annunciare il marcatore a gran voce. Nel secondo tempo la
partita si è mantenuta sui livelli del primo tempo, ed anche il
tifo nostro ne ha risentito, a lunghi tratti fiacco. Praticamente nessuna
azione degna di nota se non l'espulsione di Ferrari, che ha reso contenti
più noi che i fiorentini, i quali ingrati lo hanno pure fischiato
all'uscita. E si finisce così sull'uno a zero, supplementari. Nei
supplementari è partito il coro nuovo dal settore( già nel
primo tempo era partito ma lo conoscevano in pochi, comunque uno spettacolo!),
ed è stato cantato per tutti e due i tempi supplementari compreso
il mini intervallo, ed a lunghi tratti pure con parecchi fomento da parte
di tutti, davvero ottima prestazione.espulsione di De Rossi e si va ai
rigori. Cazzo i rigori dal vivo li vidi una volta sola, Roma-Samp sempre
di coppa Italia e finì tipo 14-16 o qualcosa del genere, non ricordo.
E qui inizia il dramma dei fiorentini, i quali già rosicano per
l'estrazione della porta, si tirano sotto di noi, attaccatevi al cazzo
merde. Parte Cassano, oggi parecchio svogliato (se non gli va di giocare
sudare e correre per quella maglia nessuno lo trattiene), ed errore. A
quel punto ho pensato" beh chi sbaglia per primo di solito passa", e lo
avrà sicuramente pensato anche Brunetto. In porta c'è Curci,
il quale ci salva dall'eliminazione parando il rigore decisivo a mammolo
al quale per l'occasione era stata prestata la maglietta di miccoli. Il
capitano pareggia le cose e si va a oltranza. A dire la verità la
sequenza giusta l'ho capita solo arrivato a casa, là tra la tensione
e il resto non c'avevo capito una ceppa, ma è uguale.
Praticamente
tirano tutti, dato che eravamo rimasti 9, ho temuto sui tiri di Cufrè
e Perrotta ma pure loro si sono ben comportati. Ujifalusi poi fa il resto,
tira sul palo, Scurto invece si supera, palo culo gol e finalmente dopo
150 minuti di partita arriva la qualificazione alle semifinali. Nel settore
boato dopo il gol di Scurto e inizia la festa, e non ho creduto ai miei
occhi nel vedere Conti alzato dal Capitano esultare sotto di noi, che spettacolo!!
Rimaniamo dentro nello stadio una mezz'oretta, ci godiamo i fiorentini
che rosicano, e forse oltre a loro qualche baffone leghista lo avrà
fatto da casa,dopodiché usciamo e torniamo a casa. Daje Roma daje,
un saluto a Bruno, Remo, Silvia, Marco, Luca, Gianluca compagni di questa
trasferta. ASSENTI PRESENTI
ROBERTO
Senza
dubbio una delle più belle trasferte di quest'anno maledetto.Partiamo
in quattro,io,mio fratello,Blaso e Fulvio(il brasiliano),un pò tardi,
infatti arriviamo al casello di firenze nord alle cinque e venti.Oltre
a questo ci si mettono pure le guardie che ovviamente ci fermano e ci tengono
altri quindici minuti senza motivo controllandoci i documenti e addirittura
la macchina..in più a un certo punto esce fori pure un ometto brutto
con la telecamera in mano a farci tutti primi piani..a poracci!finalmente
arriviamo sotto il nostro settore e per radio sentiamo che la Roma è
sotto.Apppena entrati si capisce subito che oggi la curva è in grande
spolvero anche se la partita nn è certamente all'altezza di questa
straordinaria tifoseria.Dal secondo tempo in poi il Franchi diventa nostro,cori
incessanti e continui fino alla fine dei tempi supplementari con battimani
poderosi.I fiorentini sono veramente tristi,alla fine del secondo tempo
prima dei supplementari mi affaccio un'attimo dalla balaustra che dà
fuori sulla strada e vedo parecchi tifosi che se nè vanno!che tifoseria
di merda.i rigori cominciano male per noi(su cassano meglio tacere..)ma
quando tutto sembra compromesso ci pensa ancora una volta la curva sud.Miccoli
sul dischetto insultato e fischiato a bestia da tutti noi e paratona di
Curci.Alla fine è delirio con il capitano che si prende Bruno in
braccio e lo porta sotto di noi.Finalmente la Roma ai romanisti veri.
Un
abbraccio all'immensa CURVA SUD.
OVUNQUE
TU SARAI IO NON TI LASCERO'MAI
AS
ROMA DAI VINCI PER NOI.
Roberto |
I
VOSTRI RESOCONTI....
....E
QUELLI DELLA STAMPA
(questi ultimi
solo se meritano)
|
SPORTAL.IT
La
Roma va in semifinale di Coppa Italia. Battuta la Fiorentina, che aveva
chiuso sull'1-0 i 120 minuti regolamentari per un autogol di Ferrari.
Passano
undici minuti soltanto e la Fiorentina passa: cross di Obodo a centroarea,
Ferrari svirgola malamente e batte imparabilmente Curci, schierato da Conti
al posto degli indisponibili Pelizzoli e Zotti. Trovato il vantaggio, la
squadra viola però non spinge sull'acceleratore e la Roma, che però
non riesce a pungere (Cassano, in panca, entrerà nella ripresa),
chiude il tempo senza ulteriori rischi.
La
ripresa si apre con un episodio che farà discutere: Dainelli, già
ammonito, entra duramente su Montella, ma Saccani non estrae un secondo
cartellino che ci stava tutto. Poi sarà la Fiorentina a protestare
per un contatto in area tra Cufrè e Miccoli, mentre la gara, comunque
abbastanza piacevole, non regalerà altri gol.
Nemmeno
nei supplementari, per gran parte giocati in dieci dalla Roma (fuori Ferrari,
doppia ammonizione per lui, che è stato raggiunto negli spogliatoi
a un minuto dal triplice fischio da De Rossi, espulso per una frase irriguardosa),
i portieri (bravo Cejas, un ex, positivo anche Curci) cadranno di fronte
agli attacchi avversari.
Ai
rigori segna Jorgensen, sbaglia Cassano, poi vanno in gol Fantini, Aquilani,
Riganò, Chivu, Cejas, non nuovo a exploit del genere, Dellas. Miccoli
ha il rigore decisivo sul piede, ma lo fallisce malamente. Totti, invece,
non fa sconti. A oltranza, con un tiro centrale, segna Chiellini e gli
risponde Cufrè, con forza. Tira Donadel, che trova l'angolo giusto,
imitato da Perrotta. Ujfalusi calcia sul palo, Scurto fa gol. E la Roma
passa.
ILMESSAGGERO.IT
FIRENZE
- Certo che la vita sa essere strana. Ventun’anni dopo la finale di Coppa
dei Campioni persa all’Olimpico con il Liverpool ai rigori, ora Bruno Conti
corre euforico a braccia spalancate verso la felicità, e nell’orgasmo
del mucchio giallorosso sul prato di Firenze si perde il telefonino. Succede.
Lo ritrova Tempestilli, mentre Conti abbraccia il portierino Curci, Totti
gli salta sulle spalle, Scurto quasi lo soffoca, la curva giallorossa invoca
«Brunoooo Brunoooo» e lui risponde, saluta, applaude, va proprio
lì sotto, ringrazia, si passa la mano sugli occhi, si commuove.
Forse era scritto: Ujfalusi palo-fuori, Scurto palo-gol, come se il destino
per una volta, e a parzialissimo conguaglio, volesse ridare al Nostro una
gioia postuma, come se la semifinale di coppetta Italia valesse l’enormità
di quella occasione tradita mille mila anni fa. Conti confessò a
quel tempo di non aver dormito per un mese; Conti confessa oggi «un’emozione
così proprio non me l’aspettavo». Sarà piccola, ma
è una bella storia.
Succede
tutto e molto in fretta: i centosettanta giorni di Del Neri vengono improvvisamente
travolti dai centoventi minuti di Conti, un eroe piccolo in panchina. Gli
avevano chiesto giusto due o tre miracoli e lui ha fatto il primo. Come
questo primo giorno che ora non vuol finire. La Roma era una zattera di
naufraghi, anzi per dirla con le ultime confessioni romane di Del Neri
a un amico «un branco di bambini viziati con portieri pietosi, una
difesa immobile, centrocampisti senza personalità e tre davanti
molto bravi ma che non rientrano mai e giocano per i fatti loro».
Forse da oggi sarà diverso, almeno a guardare l’abbraccio finale.
Tutti uno sopra all’altro. E Conti che riesce a dire: «Nello scatto
che ho fatto per andare sotto la curva mi sono stirato. Spero di recuperare
per il Milan». Seguono sorrisi disegnati su facce che sembrano improvvisamente
nuove.
«Un
giorno importante, coraggioso» dice ora Conti. Quattro ore di sonno
nel ritiro della squadra all’hotel Certosa di Maggiano, colazione, un pacchetto
di sigarette bruciato, niente pranzo e formazione annunciata alla squadra
solo dentro lo spogliatoio di Firenze: «Ho detto solo un’ora prima
della gara chi giocava e chi no, ho scelto Mancini al posto di Cassano
perchè lui copre di più, ma Cassano ha capito, ora non fatene
un caso. Io con lui ho un ottimo rapporto e vedrete che tornerà
importante». A volte per fare le rivoluzioni ci vogliono i conservatori.
«Ho cambiato modulo, abbiamo sofferto ma alla fine abbiamo vinto,
in questa squadra ho trovato gente che ha il terrore di avere la palla
tra i piedi e questo successo ci darà più morale. Voglio
ringraziare Chivu. E poi i ragazzini. Curci prima dei rigori è venuto
a dirmi: tranquillo, ci penso io. E sono davvero felice per lui perché
a Viareggio non era andato bene, mentre tutti noi sappiamo il suo valore.
E Scurto ha battuto l’ultimo rigore con una calma che mi ha sorpreso».
Troppe
emozioni tutte insieme. La prima volta da allenatore vero, i flash dei
fotografi, la partita vista e vissuta tutta in piedi, poi in ginocchio,
accucciato sulle scale davanti alla panchina, l’autogol di Ferrari, due
espulsi, i rigori, ma l’avevano chiamato proprio per questo, l’uomo della
Provvidenza, l’ultima carta da giocare, l’estremo tentativo per ricompattare
uno spogliatoio crack e rimettere insieme i cocci di una stagione da brivido.
«Ora godiamoci questa vittoria, poi da domani penseremo al Milan.
E per il quarto posto non si sa mai. Io darò qualcosa di diverso
a questa squadra». Mai un pullman è tornato a Roma tanto allegro. |