ROMA - CAGLIARI 4-3
Rieti, Stadio Centro d'Italia
"Manlio Scopigno"
CAMPO NEUTRO A PORTE CHIUSE
8 febbraio 2006, ore 20.30

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Tifo Curva Sud:
Partita di mercoledì sera lavorativo, a Rieti, a porte chiuse, con 5° e pioggerellina.
Vedendo uno spicchio di campo.
Tifo continuo dei 300 presenti.
Voto: 10
Tabellino partita:
Roma-Cagliari 4-3 (2-2)
MARCATORI: 15' p.t Suazo (C), 18' p.t. Langella (C), 25' p.t. Perrotta (R), 34' De Rossi (R); 10' s.t. Conti (R), 34' s.t. (rig.) e 45' s.t. (rig.) Totti (R)
ROMA (4-2-3-1): Doni; Panucci (29' s.t Rosi), Bovo, Mexes, Cufrè; Aquilani (19' s.t Montella), De Rossi; Taddei (40' s.t Alvarez), Perrotta, Mancini; Totti. (Curci, Kharja, Dacourt, Tommasi). All: Spalletti
CAGLIARI (4-4-2): Chimenti; Ferri, Bizera, Bega, Agostini; Esposito (44' s.t Pisano), Budel, Conti (26' s.t Conticchio), Gobbi; Suazo, Langella (1' s.t Canini) .(Campagnolo, Pani, Capone, Cossu). All: Sonetti
ARBITRO: Girardi
NOTE: serata piovosa, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Langella per comportamento non regolamentare, Aquilani e Conti per gioco scorretto. Espulsi: Bizera e Bovo per doppia ammonizione, tutte per gioco scorretto. Angoli: 8-1 per la Roma. Recupero: 2' e 4'. Si è giocato in campo neutro a porte chiuse per la squalifica dell'Olimpico. Fuori dello stadio erano presenti 300 tifosi della Roma.
Tifo Ospiti:
Non si poteva certo pretendere che venissero.
Giocata a Rieti, in campo neutro e a porte chiuse, per lo striscione di stampo nazista esposto in Curva Sud durante Roma - Livorno 3-0 del 29.01.2006

FOTOTIFO

Arriva la
                  Roma
Razzetti
                  sul monte
La Roma
                  ha segnato il gol dell'1-2
Sotto la
                  Curva Sud
Ci si
                  sposta sotto la Curva Nord
Sulla
                  collinetta dietro al Curva Nord
...Torneremo nella Nord...
 


Grazie ad Andrea Coolioz per queste ultime 6 foto!



VIDEOTIFO
 
Razzetti sul monte all'ingresso delle squadre
(3189 kb)
AS Roma io di giorno e notte sotto la Sud
(4982 kb)
Sulla collinetta dietro la Curva Nord
(3432 kb)
Tifo dietro la Curva Nord
(3434 kb)
Roma!
(2418 kb)
Il primo rigore di Totti: l'esultanza
(12256 kb)
Il gol del 4-3 su rigore di Totti: l'esultanza
(3180 kb)
Il primo rigore di Totti e la ripresa dei tifosi fuori 
(RAIDUE, Domenica Sportiva, 2129 kb)
L'esultanza di Totti e De Rossi al cancello
(4165 kb)

FOTOCALCIO
 
Mexes al momento del rigore all'ultimo minuto


VIDEOCALCIO
 
Il gol di Perrotta
(4737 kb)
Il gol di De Rossi
(2247 kb)
Il primo gol di Totti
(2023 kb)
Il secondo gol di Totti
(2077 kb)
Il servizio sulla partita
(9814 kb)
 

La trasferta inizia alle 16.30. Le previsioni catastrofiche del Covvieve della Seva in ordine alle temperature si rivelavano essere l'ennesima bufala inventata, chissà da chi, per scoraggiare il presunto esodo dei tifosi della Roma alla volta di Rieti (La prossima volta basta consultare il sito www.meteoroma.net gestito da un grandissimo tifoso della Roma non influenzabile da...interventi esterni). In realtà, l'orario serale di un turno infrasettimanale e lavorativo doveva lasciar pensare che comunque un numero ristretto di tifosi avrebbe raggiunto la Sabina. Arrivato verso le 18.30, pochi curiosi sono nei dintorni, mentre molti sono gli addetti ai lavori. Arrivano in pullmann le squadre intorno alle 19.20 e, sul posto, incontro alcuni ragazzi ultras della squadra locale, che mi invitano a salire con loro sul famoso monte dal quale si può vedere la partita. Visto che in quel momento da Roma erano arrivati solo pochi ragazzi (che saluto), decido di salire, tanto per dare un'occhiata. Ci inerpichiamo con la macchina e, dopo 5 minuti di sentiero, ci mettiamo sul punto più alto, dove in effetti si vede il campo, in dimensioni molto ridotte. Veniamo raggiunti da qualcun altro tifoso giunto da Roma (che saluto) ed i ragazzi di Rieti all'entrata in campo tirano fuori dei piccoli aggeggetti da capodanno che sparano minifuochetti d'artificio. Da là sopra si vede ma è necessaria troppa attenzione e i cori che iniziano ad arrivare dal basso fanno sì che mi decide a infilarmi in una macchina di un tifoso della Roma che vive a Rieti e fa il postino per avere un passaggio fino a valle. Sul posto ci sono un centinaio di ragazzi giunti da Roma, che si sono messi dalla parte della Curva Sud, dietro un cancello dal quale la partita si intuisce. Pochi sono i giovani dei gruppi e molti poptrebbero essere definiti "quelli del treno", con un tasso alcolico già abbastanza elevato e tanta buona volontà che fa partire addirittura due o tre cori sovrapposti. Terminato il primo tempo viene suggerito (il sottoscritto aveva avuto il tempo di girare tutto il perimetro dello stadio) di spostarsi dalla parte della Curva Nord, in quanto dietro la curva c'era una piccola collinetta dalla quale si vedeva meglio il campo. Detto, fatto. La tifoseria giallorossa si sposta in blocco e si ricompatta dall'altra parte, aumentando anche di numero fino a giungere a circa 200 unità dietro la Nord e un centinaio sparsi tra gli altri cancelli. Il tifo e continuo, e va dato atto alla buona volontà dei ragazzi che si sono alternati alla voce di aver dato il massimo. Giravano bottiglie di grappa e vino a volontà, visto che, anche se non vi erano i -3° pronosticati dai soliti fantasiosi articolisti (pardon, dimenticavo la erre moscia, avticolisti) del Covvieve della Seva, erano pur sempre 5° con pioggerellina sottile simil-Firenze. Da delirio i due rigori. Non riuscendo a seguire il gioco in velocità, l'unica cosa che si è realmente capita (una volta appreso di essere in svantaggio per 2-3) sono stati i rigori, in quanto l'arbitro aveva assunto la sua inequivocabile posa ed altrettanto inequivoci erano i gesti dei giocatori rossoblu. La porta avversaria si vedeva bene e quindi il momento è stato veramente intenso. Al gol l'improvvisata collinetta è diventato come un formicaio sul quale piomba un formichiere: i 200 schizzano di qua e di là, impazziti di gioia per il pareggio raggiunto. Inutile dire il rigore del 4-3 al 90°: da sentirsi male. Gente che si sdraiava sull'erba bagnata con le braccia al gelo, abbracci con il vicino che te 'mbriacavi pure te solo a sentirgli l'alito, voli planari sui ciuffi d'erba. Non credo che una cosa del genere accadrà mai più, ed è per questo che sono felice di esserci stato.

Resoconto di Lorenzo A.
Di solito all'olimpico vado almeno 2 ore prima della partita, Rieti dista circa un ora di macchina...quindi perchè non andare? (e perchè eravamo solo 300?)
Partiamo in tre, prima "trasferta" che facciamo insieme nonostante siamo amici da più di 10 anni, con uno l'ultima partita che avevo visto all'olimpico era contro il bologna di ulivieri, eravamo in Montemario (!!!, avevo
rimediato due abbonamenti in prestito) e ricordo le urla dei rispettabili signori della Montemario a fine partita non ricordo se contro ulivieri o contro l'arbitro (ricordo di sicuro un Moriero in gran forma, a partita finita).
Partiamo alle 18.40 da Roma, sbagliamo strada, e arriviamo a Rieti a partita iniziata. Appena arrivati veniamo informati da un autoctono milanista (non
so perchè ce l'ha detto) che la Roma perde 2-0, e mentre finiamo di chiudere la macchina questo curioso autoctono reatino ci consiglia di andare sulla "famosa" collinetta per vedere la partita, io gli rispondo che la partita non la vedo manco all'olimpico e me ne vado a tifà insieme agli altri tifosi della Roma. Dopo pochi secondi il primo boato... 1-2! Olè! Daje Roma!
Sono un pò deluso dall'assenza dei gruppi, ma il tifo lo si riesce a fare lo stesso. Il gol del 2-2 lo festeggio con una secchiata di birra ghiacciata in faccia...seguendo credo correttamente l'esempio inglese che i politici
italiani vogliono applicare ai noi tifosi. Nell'intervallo visto che la Roma attacca sotto la Curva nord ci spostiamo
sotto alla collinetta (dove c'era un pò di gente che vedeva la partita in religioso silenzio). Così incassato il 3-2 decidiamo di spostarci con le bandiere sulla collinetta anche noi, tentando di animare un pò il resto dei tifosi che era troppo interessato a vedere la partita più che a tifare. Al gol del 3-3 esultiamo tutti applaudendo composti e soprattuto sobri come
ci vogliono Pisanu e Rosella. Talemente composti che un reatino nell'esultanza si prende una bandierata in testa...vabbè, Daje Roma!
Poi finisce 4-3, con l'immancabile "la società dei magnaccioni" e tutti a casa, fieri di aver sostenuto la Roma senza vedere neanche un minuto di
calcio giocato ma tornati a casa senza voce. Una serata che non mi dimenticherò facilmente, nonostante la partita non l'ho vista, il cagliari è una squadra
che mi lascia indifferente, e la trasferta quasi non merita di essere definita tale.

I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA 
(questi ultimi solo se meritano)
 (ANSA) - RIETI, 8 FEB - Il Cagliari annuncia un esposto alla Federcalcio dopo la sconfitta contro la Roma (due rigori contro e l'espulsione di Bizera). 'Ci sentiamo penalizzati - ha detto il dg Stefano Angioni - E' una questione che va avanti da qualche settimana e anche in questa si sono ripetuti episodi a nostro sfavore: dopo questa partita avremo tre squalificati per domenica. Quanto all'ambiente, abbiamo sentito boati dagli spalti: ma non doveva essere una partita a porte chiuse?..'.

GAZZETTA.IT
RIETI, 8 febbraio 2006 - Niente pubblico sugli spalti dello stadio Centro d'Italia, ma emozioni in serie tra Roma e Cagliari con sette reti, due pali, due rigori e due espulsi. Finisce 4-3 (guarda le immagini) per la Roma che arriva a quota otto vittorie consecutive, record di tutti i tempi del club capitolino, mentre il Cagliari sfiora soltanto il primo successo esterno dal novembre 2004. Doppio vantaggio isolano con Suazo e Langella al 15' e al 19', pronta reazione dei giallorossi che con Perrotta al 25' e De Rossi al 35' impattano, capitalizzando anche l'espulsione di Bizera in recupero. Al 10' della ripresa è l'ex romanista Conti a rilanciare il Cagliari e, dopo l'espulsione del giallorosso Bovo al 31', è Totti su rigore a fissare la parità al 34' e, ancora dal dischetto, il definitivo vantaggio al 46'.
Ritmo elevato fin dal fischio d'inizio, prima palla gol al 13' con Aquilani da 30 metri e, subito dopo, in cinque minuti il Cagliari infila due volte Doni. Prima è Suazo che si accentra, tira dal limite e la palla tocca il piede di un difensore impennandosi e beffando il portiere giallorosso. Neanche il tempo di reagire e gran discesa di Esposito sulla destra, cross sul secondo palo per Langella che anticipa Mexes e insacca. Al 25' Totti riceve palla in area, nonostante il raddoppio di marcatura imbecca Perrotta che dal dischetto va a segno. Non c'è tempo per prendere fiato: Totti prima colpisce un palo con un rasoterra e poi, sul filo del fuorigioco, si trova solo davanti a Chimenti che faccia a faccia si supera respingendo il tiro dell'azzurro in angolo. Sul corner Panucci fa da sponda di testa e De Rossi irrompe mettendo in porta il gol del pareggio. Prima del riposo due cartellini gialli, abbastanza severo il secondo, per Bizera e il Cagliari si trova in dieci.
Al ritorno in campo gli ospiti chiudono bene ogni spazio e all'occasione provano il contropiede. Al 10' Esposito salta Mexes sulla sinistra, De Rossi lo atterra appena prima dell'ingresso in area. La punizione di Conti da posizione molto laterale taglia tutta l'area, sfiora un difensore giallorosso e finisce in rete. Spalletti rispolvera Montella (fermo da 73 giorni per guai alla schiena), ma non sortisce grandi effetti e perde Bovo per doppia ammonizione. Al 34' Totti viene trattenuto in area da Canini, è rigore nonostante le proteste dei sardi e il capitano trasforma di potenza. Al 43' diagonale di De Rossi da dentro l'area, Chimenti in tuffo sulla destra devia la palla sul secondo palo. Non è finita: allo scadere Pisano, entrato da poco, trattiene ingenuamente Alvarez in posizione decentrata ed è ancora rigore. Batte nuovamente Totti, Chimenti intuisce soltanto e per il numero 10 della Roma è il gol numero 15 in campionato e 125 in serie A, una rete che vale tre punti e il record di vittorie.

IL MESSAGGERO
Per firmare l’impresa, dopo una rimonta in più fasi e a volte interrotta, voluta fortissimamente dal gruppo, nella circostanza più bravo caratterialmente che tatticamente.
Basta pensare ai primi passi in questa gita fuori porta. In meno di cinque minuti, tra il quindicesimo e il diciannovesimo, la Roma subisce due reti, cioè lo stesso numero di gol incassati nelle precedenti sette partite del torneo. Troppo lento e statico l’approccio alla gara, con il Cagliari che alterna le due punte, Suazo e Langella, larghe a sinistra, per puntare in velocità Panucci e Mexes, entrambi coinvolti nel doppio vantaggio della squadra di Sonetti. Suazo, rientrando dalla fascia, lascia sul posto Panucci e non permette a Mexes di chiudere: destro potente dal limite, smorzato dal tacco del francese, e pallonetto imprendibile per Doni. Sul due a zero è l’intero reparto arretrato che si fa trovare in preparato. Cufrè è qualche metro avanti, Bovo deve andare a chiudere su Esposito, ma lo fa lentamente: sul cross Mexes non chiude in mezzo e Panucci si perde Langella che fa centro a porta vuota.
Prima delle due reti il Cagliari, brillante all’inizio, va al tiro anche con Conti di destro, risposta in volo di Doni, e spaventa l’intera difesa con Suazo, abile a saltare anche il portiere e precipitoso nel tiro-cross sventato davanti alla linea da Panucci. Macchinosa, invece, la Roma, sullo zero a zero. Solo due mezze chances. Totti non sfrutta il lob di Perrotta: colpo di testa lento e centrale. Meglio il destro di Aquilani da fuori: Chimenti devia in angolo.
Il doppio passivo ha l’effetto sperato. La Roma si sveglia, chiudendo il Cagliari nella metà campo, snaturando in parte il suo modo di giocare. Non incidono Taddei e Mancini, le occasioni nascono solo per vie centrali, palla a terra e soprattutto con lancioni in verticale. Aquilani è vivace sia quando c’è da far partire l’azione che in fase offensiva, De Rossi va a saltare da centravanti e Perrotta si butta negli spazi. Al primo tentativo dopo il bis di Langella, al venticinquesimo, i giallorossi riducono lo svantaggio. Azione veloce in profondità: Aquilani per Totti che fa sponda per il piatto destro vincente di Perrotta. Il capitano, su punizione toccata da Bovo, colpisce il palo su punizione, poi spreca due occasioni grandi così, pallonetto di destro alto e da solo centra Chimenti già a terra. Al trentacinquesimo, da un corner di Mancini, il pari: torre di Panucci e colpo di testa in tuffo di De Rossi. Nel finale di tempo, l’arbitro Girardi non vede Bega che abbraccia platealmente Totti in area, rigore sacrosanto, ma punisce con due gialli in tre minuti Bizera, per falli su Taddei e sul capitano: inevitabile l’espulsione a fine tempo.
Troppo frenetica la Roma della ripresa. Non riesce a sfruttare la superiorità numerica. Anzi in contropiede, Esposito sfugge a Mexes che lo atterra al limite: punizione di Conti, deviazione di Cufrè, e nuovo vantaggio del Cagliari al nono. Entra Montella, dopo settantrè giorni, al posto di Aquilani e si alterna da centravanti con Totti. Perrotta va a fare il mediano. Subito tre palle gol, sprecate da Taddei, destro moscio che Chimenti prolunga in angolo, da Mancini di testa, in solitudine indirizza a lato, su corner di Taddei, e da Montella che conclude alto, anche lui di testa, su cross di Cufrè. Bovo, però, in dieci minuti, riesce a prendere anche lui due gialli, per entrate scomposte su Esposito e Langella: espulso al trentunesimo. Negli ultimi diciotto minuti, compresi i quattro di recupero, saranno solo emozioni e polemiche. L’arbitro Girardi, al trentatreesimo, compensa l’errore della prima parte e assegna un rigore generoso a Totti, leggermente trattenuto da Canini sul tocco in verticale, prima di cadere all’indietro. Sonetti esplode in panchina. Il capitano trasforma e subito dopo Doni fa l’unica parata vera, buttandosi con il corpo sull’incursione di Esposito al trentanovesimo. De Rossi, in percussione, va a colpire il palo, con un destro in diagonale. In campo ora c’è anche Alvarez, l’ex della serata: al quarantacinquesimo va a conquistare il secondo rigore della serata. Lo spazza via in area Pisano. Totti realizza il quindicesimo gol in questo torneo e va a festeggiare attaccato al cancello di recinzione, dove cantano al freddo i tifosi giallorossi. Il capitano avrà anche il tempo di non infierire su Chimenti. Due gol bastano e avanzano per il record.

IL MESSAGGERO (RIETI)
Insieme ai tifosi romanisti che hanno sfidato il freddo cantando per tutta la partita ”armati” di ombrelli e radioline
 Notte magica per i 250 fedelissimi
 La maggior parte ha seguito il match dalla collina dell’antistadio, caccia finale all’autografo
di UMBERTO LEONCINI
«Sotto il cancello! La Roma sotto il Cancello... sotto il cancellooo». Hanno festeggiato intonando questo coro i 250 tifosi della Roma che per tutta la partita hanno sostenuto la propria squadra dall’esterno del Manlio Scopigno. Un coro. si è visto, infine premiato dalla vittoria. Festa doveva essere e festa è stata per la Roma ma anche per Rieti che per la prima volta ha ospitato un incontro di serie A. Alla fine tutto è filato via liscio senza intoppi e senza incidenti, anche perché, a fare l’appello, c’erano più poliziotti che tifosi. Ma quelli che sono arrivati, in una notte gelida e bagnata, hanno davvero dato prova di grande amore per i colori giallorossi: tutti i tifosi hanno infatti sostenuto la squadra dal primo all’ultimo minuto vedendo davvero poco della partita. Nel primo tempo gli ultrà si sono sistemati nel cancello tra la tribuna Valle Santa e la curva sud dello stadio, alle spalle del portiere della Roma, Doni, dove dopo il quarto gol Francesco Totti è corso ad esultare. Nella seconda parte della gara invece si sono divisi sono divisi: lo zoccolo duro del tifo si è spostato nel cancello diametralmente opposto, sotto la collinetta che separa il Manlio Scopigno dall’antistadio, dove tra ultrà e ”semplici spettatori” saranno stati in duecento. Nessuno se la è sentita, armato di binocolo, ombrello e giaccone di piumino, di imboscarsi sulla strada che porta a Castelfranco, anche se qualcuno ha approfittato del balcone della propria abitazione per assistere al’incontro. Molti i tifosi reatini che hanno sostato all’ingresso dello stadio sperando di riuscire a intrufolarsi. Ma niente da fare. Gli addetti alla sicurezza ddlla società capitolina non si sono fatti commuovere e per i lupacchiotti sabini l’unica possibilità per vedere i propri eroi è stata qualla di aspettarli al termine della gara. Un’attesa in parte permiata soprattutto per i più svelti. Infatti dopo un quarto d’ora dal termine della gara di soppiatto hanno cercato Panucci e Dacourt sono montati su un auto in ”borghese”, ma non appena scoperti sono stati circondati e subissati di richieste di autografi e dediche. Gli altri invece si sono dovuti accontentare di salutare gli altri giocatori abbandonare il Manlio Scopigno a bordo del pulman. Tra i volti soddisfatti dei tifosi giallorossi spiccava anche quella del presidente del Rieti Stefano Palombi: «Sono contento - ha detto il numero uno amarantoceleste - Anche se è stata una vittoria non proprio meritata, speriamo che serva a sfatare il tabù casalingo del Manlio Scopigno di questo 2006 anche per il Rieti».

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Derby!
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Miscellanea
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