Ieri all'ingresso dello stadio non
volevano far entrare nessuno striscione di nessun
gruppo.. Motivo: Nessuno di noi aveva mandato il fax
alla questura di Palermo... Ora, è mai possibile che
io devo conoscere i numeri di tutte le questure
d'Italia per poter andare in trasferta?
Di fatto, i funzionari della digos di
Palermo presenti ci hanno proposto di lasciare a
loro (!!!) i nostri striscioni, ed entrare senza,
per poi riprenderli a fine partita..
Il nostro rifiuto è stato ovvio e deciso,
come puoi immaginare ("Rimanemo tutti fori e annamo
a pia' er sole ar mare..")… Eravamo tutti pronti ad
andare in giro per Mondello… saremo stati un
centinaio.. Poco dopo è arrivato un funzionario di
Roma, che ha cercato di mediare con i suoi colleghi
di Palermo. Alla fine siamo riusciti ad entrare
insieme agli striscioni, garantendo però
(hanno richiesto 3 nostri documenti a garanzia,
restituiti a fine partita) non solo che non li
avremmo aperti, ma anche che avremmo lasciato tutti
gli zaini sotto alla vetrata, dove potevano essere
controllati a vista da due celerini. E così è
stato.
Non contenti però, i Ficarra e Picone di
cui sopra, dentro al settore e a partita iniziata,
hanno richiesto a tre o quattro ragazzi che avevano
dei 2 aste da 1mt x 1mt (inizialmente fatti entrare
senza problemi) prima di non esporli “per rispetto
ai tifosi del Palermo che non esponevano alcuno
striscione”, e poi, in un secondo momento, di unirli
al gruppo di zaini posto sotto la vetrata per
riprenderli a fine partita… (si vede anche in una
delle foto..)
Questi sono i fatti. A te i commenti.
(Poco da commentare. Viviamo in un Paese
di buffoni, che altro dire? n.d.L.)
Ciao Lorenzo, ti mando un breve resoconto
di Palermo-Roma.
Prima della partita ho avuto modo di
verificare l'efficacia delle norme anti-violenza.
Al pre-filtraggio, essendo passato senza
problemi fra i tifosi di casa, ho avuto modo di
assistere alla seguente scenetta: un tifoso del
Palermo veniva
fermato in quanto in possesso di una
pericolosissima bandiera (delle dimensioni di una
bandana) sulla quale compariva il simbolo dei pirati
in rosa su sfondo nero. Il solerte poliziotto
mostrava alla funzionaria l'oggetto in questione e
questa, con un sorriso come per dire "non
scherziamo", rispondeva al poliziotto che
non poteva assolutamente passare.
Al che al tifoso è stata lasciata la
scelta fra abbandonare la bandiera sul posto oppure
tornare indietro per "posarla in macchina", ovvero
tornare indietro di 20 metri, nasconderla sotto i
vestiti e poi passare i controlli.
Dopo di ciò mi sono avviato senza problemi
verso il settore ospiti.
All'ingresso, obbligatorio esibire
biglietto + documento, perquisizione ridicola e
ripresa con videocamera a mano dei volti di tutti
quelli che
entravano.
Fatto ciò si passava il primo ingresso e
ci si avviava verso il (è uno solo) tornello, che in
teoria credo dovrebbe servire per fare entrare solo
chi ha il biglietto giusto, anche se poi sono
entarti anche ragazzi con biglietti di settori
diversi.
Il bello è che subito dopo il tornello ci
si ritrova sotto gli spalti insieme ai tifosi del
Palermo che vanno a occupare il settore sovrastante
il
settore ospiti, in totale promiscuità.
Nel settore discreta presenza giallorossa,
circa un centinaio, soprattutto se si considera la
distanza e l'importanza, praticamente nulla,
della
partita. Il resto dello stadio è quasi
pieno, ma non c'è nè una bandiera nè uno
striscione.....inutile dire il perchè. Durante la
partita, aiutati anche dalla inaspettata (almeno per
me)
prestazione della squadra, ci siamo fatti
sentire, anche perchè il tifo di casa è stato nullo
.
Battuta migliore della giornata: "Regà
fate piano che quelli stanno a tifà".
A fine partita, non se ne abbiano a male
quelli che c'erano, una scena secondo me abbastanza
penosa: 4-5 ragazzi (tutti ultras) si sono
arrampicati sulle inferriate per farsi
lanciare le maglie dai giocatori, con relativo
strascico di liti fra chi ha avuto il trofeo e chi
no.
Pesonalmente pensavo che queste cose
fossero state abolite dal mondo ultras da almeno 10
anni ma a quanto pare non è così.
Infine piccola annotazione. qualcuno
criticava Totti per non essere venuto a lanciare la
maglia, cosa che sarebbe dovuta per la figuraccia
di
manchester........chissà se sono gli
stessi che una volta cantavano "Sensi vattene"?
ciao lorenzo
volevo dire alcune cose:
1) la curva (almeno la nord) del palermo
non mette più striscioni da ormai un anno, per
motivi loro,quindi se quelli della digos hanno usato
sta scusa (a proposito del primo commento)se la
potevano inventare una migliore
2)hai segnalato più volte che certi
giornali gonfiano il numero dei tifosi in trasferta:
bene se vai a leggere il Romanista segnala la
presenza di 700 tifosi della roma. se eravamo meno
della metà già è tanto.
3)mostrano tutta sta severità per evitare
incidenti e poi vendono la parte superiore del
settore ospiti,perchè in teoria anche la parte
superiore è destinata agli ospiti(vedi incidenti
palermo-catania), alla gente del luogo (1 euro per
tutta la famiglia solo per quel settore), senza
nessun cordone a separare i due ingressi. tra
l'altro questo tipo di vendita c'è stato anche in
altre partite,con tifoserie che magari non sono in
buon rapporto con quella del Palermo.
4)i tifosi del palermo sempre
peggio:l'anno scorso sullo 0-3 hanno svuotato lo
stadio, quest'anno anche se in proporzioni minori
stessa situazione sullo 0-2(anche nelle curve) |
I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
(questi
ultimi solo se meritano)
Il rientro a Roma dei tifosi romanisti
dopo la partita Palermo/Roma del 6 Maggio 2007.
I fatti alla Stazione di Palermo
Il gruppo di tifosi giunto alla stazione
di Palermo Centrale alle ore 17,45 circa a bordo di
Pullman scortati dalla Polizia, raggiunge il binario
su cui era in partenza per Roma Termini il treno n°
792 “Conca d’Oro” delle ore 18.00 .
All’inizio del binario sostavano
funzionari della Polfer, della Polizia di Stato e di
Trenitalia che, mentre il gruppo incominciava a
prendere posto sul vagone di coda ad essi destinato,
prendono ad avvertire i tifosi della necessità di
possedere il biglietto per poter iniziare il
viaggio.
Diversi tifosi sprovvisti di biglietto
chiedono agli stessi funzionari di Trenitalia
di poter usufruire con la esibizione del proprio
documento di un titolo di viaggio con sanzione
e con l’addebito del costo presso la propria
residenza.
Veniva loro risposto“La multa non ve la
facciamo, dovete avere il biglietto” e senza
possibilità di replica, nonostante si
trattasse di “ritorno alla propria residenza” .
Il gruppo dei tifosi chiarisce che tale
soluzione non poteva essere praticata in quanto non
tutti erano in possesso del denaro necessario,
ribadendo ancora la facoltà del ricorso al
biglietto con sanzione e addebito a casa.
Il funzionario di Trenitalia, consultatosi
con gli altri funzionari delle forze dell’ordine, a
conclusione della faccenda chiede di reperire la
somma di € 289,10 per un biglietto cumulativo per 7
persone .
La raccolta del denaro si è conclusa
prima dell’orario (18.00) della prevista partenza
del Treno.
Alle ore 18.00 tutto il gruppo dei tifosi
è a bordo del treno e mentre il Capotreno dava al
macchinista l’assenso alla partenza viene allo
stesso segnalato lo svenimento sul treno della
ragazza che si era resa parte attiva nella ricerca
del denaro per il biglietto cumulativo.
Il Capotreno quindi, sospende la partenza
e fatta scendere la ragazza dal treno la si fa
distendere su una panchina presso cui erano le forze
dell’ordine.
Alla tifosa vengono prestati i primi
soccorsi e mentre si è in attesa dell’autoambulanza
vengono scambiati con lei e la persona che decide di
rimanerle al fianco, il biglietto cumulativo con due
biglietti individuali di altri due tifosi perché il
gruppo potesse partire in possesso del titolo di
viaggio.
Con sorpresa di tutti un funzionario della
POLFER esordisce perentoriamente che il
biglietto cumulativo fatto non era
valido (!!!???) e che tutti i tifosi
dovevano acquistare un biglietto individuale per il
viaggio.
Basiti i tifosi fanno presente di aver più
volte richiesto previa esibizione di proprio
documento il titolo di viaggio con la sanzione e
l’addebito a casa (trattandosi di rientro alla
propria residenza) e che quanto raccolto
(inutilmente ?!) per il biglietto cumulativo
(€ 289,10) era quanto collettivamente il gruppo
possedeva.
I funzionari della Polfer e della polizia
si mostrano irremovibili sulla nuova (pretestuosa
??) disposizione e ad alcuni dei sopraggiunti agenti
di polizia in tenuta antisommossa schierati lungo il
tratto di binario interessato dal vagone dei tifosi
viene dato ordine si salire sul treno ed acquisire
indiscriminatamente i documenti di identità. A ciò
gli agenti hanno provveduto con zelo, brandendo i
manganelli ed usando toni minacciosi.
Al gruppo dei tifosi a terra è stato lo
stesso funzionario di Polizia ad intimare la
consegna dei documenti e alla specifica domanda del
perché la richiesta di documenti ora venisse
praticata lo stesso rassicurava che era necessaria
per l’addebito del costo del biglietto e che coloro
che possedevano già il titolo di viaggio avrebbero
potuto esibirlo in sede di contestazione del
verbale.
I tifosi preoccupati da tale ostinato,
contraddittorio (pretestuoso ??) atteggiamento
lamentavano con i funzionari come la tardiva
adozione di quella stessa soluzione da essi stessi
proposta prima delle ore 18.00 aveva determinato lo
stress alla base del malore della ragazza svenuta ed
era la vera causa del ritardo per la
(possibile) partenza del treno.
Il treno ripartiva alle 21.00 circa e nel
vagone tra i tifosi aleggiava il sospetto che quanto
accaduto sarebbe stato strumentalizzato per
addebitare il ritardo ai titolari dei documenti
acquisiti.
COSI’ E’ STATO.
(Per la cronaca, il TAR Lazio ha sospeso
le diffide perché illegittime, n.dL.) |
GAZZETTA.IT
PALERMO, 6 maggio 2007 - Una sola squadra
in campo e ha la maglia giallorossa. Questa la
sintesi di una giornata da sogno per i tifosi della
Roma e da incubo per quelli del Palermo. Il gol di
Tedesco arriva troppo tardi per riaprire la partita,
ma non nasconde le "magagne" palermitane: la
vittoria di Livorno sembra essere dimenticata e al
Barbera si rivede la squadra sfilacciata degli
ultimi tempi. Gli uomini di Spalletti, invece,
lasciano nella capitale le preoccupazioni di coppa e
giocano la partita perfetta. Il risultato finale,
forse, non rispecchia adeguatamente la differenza di
valori espressa oggi sul campo, soprattutto nel
primo tempo.
TARTASSATO D'ORO - In porta c'è Curci e
non Doni, che probabilmente difenderà la porta
mercoledì contro l'Inter. Capitan Totti, secondo le
statistiche il giocatore che ha subito più falli in
carriera, non rinuncia all'appuntamento: il
desiderio di gol, e conseguentemente di classifica
capocannonieri e scarpa d'oro, è più forte del
dolore alla schiena. Non ce la fanno, invece,
Pizarro, Chivu, Taddei e Tonetto, in forse anche per
l'andata della finale di Coppa Italia: rientra
Aquilani a centrocampo dopo lunga assenza causa
infortuni. Nel Palermo il dubbio Caracciolo-Cavani
viene risolto a favore dell'Airone, per il resto
formazione confermata. Esordio casalingo per la
coppia Gobbo-Pergolizzi in panchina, dopo la
vincente trasferta in terra toscana.
TOTTI E CURCI SHOW - Una settimana a
parlare da una parte, quella siciliana, delle timide
e rinnovate speranze Champions, ma senza pronunciare
la parolina prestigiosa; dall'altra, quella romana,
tutta la concentrazione è focalizzata sull'Inter, e
forse più sull'orario pomeridiano della partita che
sull'importanza dell'appuntamento. Quando si parte,
però, è subito gara vera: è la Roma, in particolare
con Wilhelmsson e Mancini sulle fasce, a mettere in
difficoltà la retroguardia rosanero. Ma lo
spettacolo è gentilmente offerto da capitan Totti:
prima serve un assist al bacio a Perrotta, che
supera in pallonetto Fontana ma trova il salvataggio
di Biava sulla linea, e poi scarica in rete da quasi
30 metri una punizione da ricordare. Il Palermo non
ci sta e spinge con veemenza, ma gli attacchi dei
rosanero si infrangono sul portierino della Roma,
che ribatte i diagonali di Diana e Di Michele: sulla
respinta di quest'ultimo, Corini non inquadra la
porta di testa a porta sguarnita.
FISCHI ROSANERO - Ma la reazione iniziale
dura davvero poco, il Palermo è soverchiato dalla
lucida e rapida manovra giallorossa: la palla
circola con facilità tra gli uomini di Spalletti e i
difensori rosanero corrono a vuoto. Il pubblico di
casa, che in avvio aveva provato a sostenere la
squadra, si converte ai fischi. E' l'anticipazione
del tracollo, che è nell'aria e arriva puntuale con
il raddoppio di Cassetti al 36'. I padroni di casa
sono sulle gambe, la Roma spadroneggia, favorita
anche dall'atteggiamento sfiduciato degli avversari,
che si limitano al lancio lungo e inutile verso
Caracciolo, che è costantemente anticipato dalla
imbattibile coppia Ferrari-Mexes.
UN CALCIO ALLA COPPA - Paga per tutti
Caracciolo, che nell'intervallo rimane negli
spogliatoi per far posto a Cavani. Il Palermo
rientra in campo dimostrando maggiore convinzione;
la Roma, forte del doppio vantaggio, si limita a
controllare. L'infortunio di Diana, poi, offre alla
coppia Pergolizzi-Gobbo anche l'occasione di un
4-3-3 più offensivo (dentro Brienza), ma le idee
restano annebbiate e la partita scivola via senza
troppi sussulti. Ed anche quando gli attaccanti
palermitani riescono ad arrivare alla conclusione,
trovano sempre l'insuperabile Curci, autore di una
pregevole prestazione che rilancia la sua
candidatura in vista della finale di Coppa Italia.
Tedesco al 42' riesce ad accorciare le distanze, ma
ormai è tardi e l'arrembaggio finale dei padroni di
casa non produce effetti. Il risultato di oggi
regala ai giallorossi la certezza di una Champions
senza preliminari; per il Palermo, invece,
rappresenta l'addio definitivo ai sogni di
gloria. |